Il progetto AGRICONFRONTI EUROPEI intende, attraverso la raccolta di dati da fonti ufficiali (Eurostat e
Istat), mettere a confronto la situazione dell’agricoltura veneta con quella di altri paesi dell’Unione Europea.
L’obiettivo del progetto è di riuscire a produrre e trasferire periodicamente ai soggetti interessati pubblici e
privati conoscenze e informazioni economiche (valore della produzione, valore aggiunto, occupati, etc.4) e
produttive (superfici, rese, produzioni, etc.) sui più rilevanti comparti agricoli dei Paesi dell’Unione Europea
confrontati con quelli della regione Veneto, attraverso la realizzazione e la pubblicazione di specifici report
(DICEMBRE 2011)
INTRODUZIONE
La carne avicola rappresenta la seconda fonte di proteine animale a livello mondiale, dopo quella di maiale,
e in alcuni paesi il consumo procapite è altissimo, come gli USA e il Brasile (circa 52 kg/anno/procapite per il
primo e circa 38 kg per il secondo), mentre altri lo stanno costantemente aumentando come la Cina.
Anche nell’EU a 27 la carne avicola è seconda sola quella di maiale, ma con una elevata differenziazione di
produzione, come riportato nelle successive tabelle, e di consumo tra i paesi membri. Tra le nazioni
europee con più alto consumo si possono ricordare il Portogallo, il Regno Unito con ben oltre 30
kg/anno/procapite, a seguire la Spagna con 28 kg e la Francia con 24 kg, mentre il consumo medio europeo
è stazionario intorno ai 23 kg/anno/procapite. Il consumo italiano è abbastanza sotto la media europea e
risulta intorno ai 17 kg/anno/procapite.
L’Italia si posiziona nella fascia alta a livello di produzione, come evidenziano le tabelle sottostanti, e il
Veneto si configura, come è noto, quale regione leader a livello nazionale nella produzione di carne avicola
con quasi il 50%. Per tale motivo risulta interessante confrontare l’andamento produttivo degli ultimi anni
della nostra regione con quella dei principali paesi produttori europei.
La produzione mondiale di carne avicola è stimata pari a circa 95 milioni di tonnellate nel 2010, in costante
aumento nell’ultimo decennio soprattutto per merito di alcuni paesi che hanno incrementato
notevolmente la propria produzione, i principali sono stati la Cina, il Brasile, la Russia, l’India e il Medio
Oriente. L’Unione Europea invece è rimasta nell’ultimo decennio su quantitativi abbastanza stabili o in
leggero aumento principalmente per l’entrata di nuovi stati membri, ma con variazioni di produzione tra gli
stati anche di un certo rilievo, sia in termini di incremento che di diminuzione.
Gli scambi commerciali di carni avicole, pur segnando un ragguardevole aumento negli ultimi 10 anni con
oltre il 35%, interessa ancora una quantità contenuta della produzione mondiale, pari a circa il 11-12%.
Alcuni paesi produttori stanno comunque alimentando il mercato mondiale incrementando le proprie
esportazioni, come il Brasile, gli USA, la Cina, la Thailandia e l’Argentina. L’UE a 27 si posiziona al terzo posto
come quantità di carne esportata, pari a circa il 10% della produzione, ma mostra una andamento a U negli
ultimi 8/9 anni, con una forte diminuzione dal 2002 al 2007 e una ripresa negli anni seguenti con un piccolo
balzo nel 2010 (+20% circa). Andamento opposto per le importazioni che sono passate progressivamente
da valori attorno alle 200/250.000 di tec a meta degli anni ’90, a quasi 1,2 milioni di tec nel 2008. Mentre
negli ultimi anni hanno fatto segnare una contrazione di circa il 15%, riportando il saldo finale degli scambi
da negativo dal 2006 a positivo nel 2010.
LA PRODUZIONE DI CARNE AVICOLA IN EUROPA
La seguente tabella riassume la produzione europea di carne avicola, così come reperibile dalla banca dati
Eurostat, sono evidenti alcune caselle vuote, ciò non significa che non vi è stata produzione, ma che il dato
manca in banca dati. Non si è cercato di recuperare il dato da altre fonti per mantenere uniforme l’origine
del dato. Infatti per l’Italia si è inserito nella tabella sia il dato pubblicato da Eurostat che quello ricavato
dall’Istat, si può notare che ci sono delle differenze anche se non esasperate e comunque viene rispettato il
trend.
La Francia è il principale produttore europeo di carne avicola, anche se sta perdendo negli ultimi anni un
po’ della sua leadership a spese del Regno Unito, che mantiene una buona costanza produttiva, della
Germania e della Polonia, che hanno aumentato la produzione di circa il 60% negli ultimi 8 anni. L’Italia
dopo la crisi del 2003 per l’influenza aviaria ha parzialmente recuperato il livello produttivo nel 2004 e
2005, per ricadere di nuovo nel 2006 sempre a causa dell’influenza aviaria. Mentre gli anni successivi hanno
fatto rilevare un buon recupero con il massimo del decennio proprio nel 2010.
Tab. 1 – Produzione di carne avicola ( tutte le specie) 1.000 t
GEO/TIME 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
Francia 1.950,969 1.871,128 1.839,918 1.796,898 1.721,628 1.716,438 1.706,219 1.670,000 1.712,000
Regno Unito 1.556,672 1.569,620 1.563,973 1.581,935 1.517,364 1.454,470 1.432,620 1.463,137 1.570,905
Germania 856,109 927,840 989,474 993,590 1.008,850 1.086,775 1.191,699 1.288,744 1.379,562
Spagna 1.331,700 1.330,030 1.268,319 1.287,422 1.260,853 1.328,092 1.375,296 1.316,670 1.349,428
Polonia 859,462 918,952 1.035,924 1.058,036 1.142,746 1.186,434 1.266,508 1.342,317
Italia 965,863 1.000,820 1.013,050 918,594 1.029,033 1.115,879 1.143,138 1.179,874
Italia Istat 1.088,531 961,942 996,805 1.009,308 914,990 1.025,374 1.113,163 1.140,177 1.176,824
Olanda 636,557 671,138 660,980 720,982 738,626 782,037 798,648
Veneto Istat 409,589 374,235 437,427 446,511 430,288 462,866 501,750 520,176 549,438
Belgio 469,304 505,882
Ungaria 378,834 383,609 374,605 385,030 375,957 387,769 359,995 359,994
Portogallo 229,446
Romania 332,000 335,000
Republica Ceca 236,220 226,600
Danimarca 212,600 194,400
Grecia 148,275 152,766
Irlanda
Svezia 104,972 101,688
Austria 104,213 103,486
Finlandia 83,718
Bulgaria 70,084 72,057
Lituania
Slovacchia 100,788 93,599
Slovenia 51,401 56,046
Croazia 98,967 99,891
Cipro
Lettonia
Estonia 11,500 14,438
Malta 6,933 7,439
Lussemburgo 0,118 0,104
L’andamento del Veneto nello stesso periodo, ben visibile nei grafici 1 e 2, evidenzia delle
rispetto all’andamento dell’Italia, più precisamente si può notare una
2003 e anche a quella del 2006. Inoltre migliore è stata la risposta alle due crisi che si è tradotta in un
aumento del proprio peso produttivo a livello italiano.
maggior incremento produttivo rispetto al 2002 con un più 34%
fatto registrare un aumento di poco inferiore al 10%.
Grafico 1 – Livello di della produzione di carne avicola
0
200
400
600
800
1.000
1.200
1.400
1.600
1.800
2.000
2002 2003
247,522 251,468 247,300 271,256 284,092
300,000 292,000 266,000 305,000 343,070
232,168 241,256 230,601 216,694 210,267
187,800 186,142 169,724 171,091 176,200
161,055 162,858 153,654 162,265 171,750
142,148 142,303 129,963 122,031 117,414
94,251 103,708 108,003 111,858 114,012
107,451 107,197 101,636 109,151 109,145
86,954 86,970 87,154 95,349 100,860
84,740 98,470 107,413 116,389 91,187
49,132 56,502 65,690 68,163 70,648
90,080 92,201 94,226 84,309 77,659
51,999 53,413 48,137 58,910 58,693
87,239 99,543 87,942 93,052 92,400
32,399 33,227 26,951 28,799 28,728
14,300 17,203 20,608 20,551 23,077
14,816 13,748 12,789 12,110 13,337
6,322 4,528 3,942 4,567 4,979
0,083 0,112 0,122 0,104 0,082
L’andamento del Veneto nello stesso periodo, ben visibile nei grafici 1 e 2, evidenzia delle
rispetto all’andamento dell’Italia, più precisamente si può notare una minore risposta negativa alla crisi del
2006. Inoltre migliore è stata la risposta alle due crisi che si è tradotta in un
produttivo a livello italiano. Il Veneto infatti risulta la terza area produttiva con il
maggior incremento produttivo rispetto al 2002 con un più 34%, mentre l’Italia nello stesso periodo ha
fatto registrare un aumento di poco inferiore al 10%.
Livello di della produzione di carne avicola (tutte le specie)
2004 2005 2006 2007 2008 2009
284,092 291,576 296,347
343,070 289,860 287,470
210,267 194,286 188,177
176,200 167,400 184,300
171,750 174,101 178,000
7,414 112,090 123,635
114,012 109,983 119,397
109,145 109,176 112,656
100,860 94,873 96,330
91,187 98,618 96,018
70,648 65,360 71,931
77,659 68,106 63,958
58,693 59,544 61,430
92,400 62,000 60,200
28,728 27,132 27,706
23,077 23,150 23,394
13,337 14,805 15,850
4,979 4,684 4,398
0,082 0,000
L’andamento del Veneto nello stesso periodo, ben visibile nei grafici 1 e 2, evidenzia delle differenze
risposta negativa alla crisi del
2006. Inoltre migliore è stata la risposta alle due crisi che si è tradotta in un
Il Veneto infatti risulta la terza area produttiva con il
mentre l’Italia nello stesso periodo ha
1.000 t
2010
Grafico 2 – Andamento dell’indice della produzione di carne avicola, 2002=100 (tutte le specie)
POLLO DA CARNE (BROILER)
La carne avicola proviene dalla macellazione di diverse specie (pollo, tacchino, anatra, oca, faraona, ecc.),
ma circa l’85-90% della produzione proviene da due specie: il pollo da carne e il tacchino. Il pollo da carne
copre mediamente il 65% della produzione complessiva di carne, mentre il tacchino intorno al 20%.
Naturalmente ci sono delle differenze anche di un certo rilievo tra i diversi paesi. Ad esempio nel Regno
Unito la carne di pollo copre oltre il 75% della produzione totale di carne avicola, mentre in Francia il pollo a
fatica arriva al 55% del totale per la buona produzione di carne di tacchino e di altre specie (oca, anatra,
ecc.).
In Italia, la produzione di carne di pollo, secondo l’Istat, nel 2010 si è attestata sulle 790 mila tonnellate,
pari a circa 67% della produzione totale di carne avicola. La produzione veneta copre circa il 40% della
produzione italiana, con qualche oscillazione negli anni tra il ± 1-2%, che pone la nostra regione a leader
nazionale, distanziando notevolmente le altre regioni con una buona produzione, come le Emilia Romagna,
la Lombardia e le Marche. Il livello produttivo colloca la nostra regione come una delle aree produttive più
importanti anche a livello europeo, con le quali si confronta in termini di sistemi di allevamento, genetica,
produttività e redditività.
Tab. 2 – Produzione di carne di pollo (broiler) 1.000 t
GEO/TIME 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Regno Unito 1.221,620 1.244,727 1.246,151 1.280,563 1.236,097 1.216,590 1.209,654
Francia 940,627 934,190 897,172 924,809 826,703 920,434 933,847
Polonia 616,187 676,127 706,446 746,418 774,353 829,396
Italia Istat 728,966 682,843 703,549 694,998 628,474 733,005 790,319
Italia 657,260 674,291 666,852 601,958 706,294 760,394
Germania 456,331 493,236 547,893 567,300 574,793 642,832 706,932
Olanda 597,695 627,579 615,519 675,104
Veneto Istat 273,424 263,097 283,993 276,164 268,440 302,038 323,969
Portogallo 181,618 196,159 198,305 193,427 212,670 226,038
Ungaria 206,558 193,753 215,247
Republica Ceca 196,301 187,198 196,335 209,741 203,319 197,673 190,910
50
60
70
80
90
100
110
120
130
140
150
160
170
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
Francia
Regno Unito
Germania
Spagna
Polonia
Italia
Italia Istat
Olanda
Veneto Istat
Danimarca 190,200
Grecia
Svezia 101,372
Irlanda
Finlandia
Austria 80,558
Bulgaria
Slovacchia 88,110
Lituania
Croazia 58,783
Slovenia 41,197
Cipro
Lettonia
Estonia
Malta 6,661
Belgio
Spagna
Lussemburgo
Romania
L’analisi del trend di crescita mette in evidenza tre paesi europei con un incremento della produzione
superiore al 20% nel periodo 2002-
importanti come quota di produzione. Il Veneto si colloca al 4° posto come trend produttivo a rimarcare
l’importanza della nostra produzione anche a livello europeo. Tra il 2002 e il 2008 la produzione veneta di
pollo da carne è cresciuta di quasi il 20% con
una quasi contrazione di due più importanti produttori in termini quantitativi, quali il Regno Unito e la
Francia.
Grafico 2 – Livello di della produzione di carne
0
200
400
600
800
1.000
1.200
1.400
2002
180,700 180,700 179,689 162,848
97,912 91,213 96,230 95,506
94,012 93,863 90,238
68,011 70,450 71,326 74,015
81,975 80,779
85,341 84,480 87,199 86,113
55,004
59,968 52,875 63,577 55,079
44,213 41,398 42,978 41,396
33,469 31,427 32,511 26,310
19,511
14,023
7,405 6,294 4,518 3,935
L’analisi del trend di crescita mette in evidenza tre paesi europei con un incremento della produzione
2008, che sono: Germania, Polonia e Portogallo. I primi due sono anche
rtanti come quota di produzione. Il Veneto si colloca al 4° posto come trend produttivo a rimarcare
l’importanza della nostra produzione anche a livello europeo. Tra il 2002 e il 2008 la produzione veneta di
pollo da carne è cresciuta di quasi il 20% con un forte recupero dal 2006. Mentre è da notare la stasi, se non
una quasi contrazione di due più importanti produttori in termini quantitativi, quali il Regno Unito e la
Livello di della produzione di carne di pollo (tutte le specie)
2003 2004 2005 2006 2007 2008
171,091 175,900
171,750
97,812 102,106
88,921 91,559
82,353 89,146
84,930
79,834 73,963
78,089 70,257
56,953 59,416
58,275 58,200
51,185 51,074
28,342 28,363
20,266 22,852
13,175
4,567 4,979
L’analisi del trend di crescita mette in evidenza tre paesi europei con un incremento della produzione
2008, che sono: Germania, Polonia e Portogallo. I primi due sono anche
rtanti come quota di produzione. Il Veneto si colloca al 4° posto come trend produttivo a rimarcare
l’importanza della nostra produzione anche a livello europeo. Tra il 2002 e il 2008 la produzione veneta di
un forte recupero dal 2006. Mentre è da notare la stasi, se non
una quasi contrazione di due più importanti produttori in termini quantitativi, quali il Regno Unito e la
1.000 t
Grafico 4 – Andamento dell’indice della produzione di carne di pollo, 2002=100 (tutte le specie)
TACCHINI
I maggiori produttori europei di carne di tacchino sono Germania, Francia e Italia. Il Veneto si colloca al 5°
posto a livello europeo, attestando l’importanza dell’allevamento di questa specie nella nostra regione.
Da rilevare subito il forte trend di crescita della Germania, che ha risentito meno di altri paesi le crisi del
2003 e 2006, soprattutto dal 2007. Complessivamente tra il 2002 e il 2010 la produzione tedesca è
aumentata di circa il 45%, superando quella della Francia già prima produttrice europea, la quale invece ha
subito una forte e progressiva contrazione pari, nel periodo 2002-2010, a circa il 40%. Un altro paese che
ha fatto registrare una consistente riduzione della produzione nello stesso periodo è stato il Regni Unito,
con circa il 35%.
La produzione veneta copre oltre il 60% della produzione nazionale, quota che è andata progressivamente
aumentando dal 2002 al 2008, si è infatti passati da un valore di quota nazionale di poco più del 37% nel
2002, a valori intorno al 50-55% negli anni 2004-2008, al 61% nel 2010, a dimostrazione di un forte trend di
crescita. Infatti il Veneto risulta l’area produttiva europea con la maggiore crescita nel periodo indicato
(figg. 6 e 7)
Tab. 3 – Produzione di carne di tacchino 1.000 t
GEO/TIME 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
Germania 360,615 355,148 390,741 384,764 375,719 377,101 399,634 438,004 478,381
Francia 669,173 614,539 614,485 536,170 502,799 454,467 428,672 397,000 393,000
Italia Istat 343,817 265,017 279,355 299,844 273,816 279,504 310,604 305,100 298,469
Italia 265,018 279,393 299,843 273,815 279,504 310,308 305,100 298,466
Polonia 175,208 176,478 202,545 199,336 205,426 214,520 194,686 205,098
Veneto Istat 127,693 103,793 146,067 162,446 155,442 154,362 171,966 176,903 184,204
50
60
70
80
90
100
110
120
130
140
150
160
170
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Regno Unito Francia Polonia Italia Istat
Italia Germania Olanda Veneto Istat
Portogallo Ungaria Republica Ceca
Regno Unito 237,998 228,739
Spagna
Ungheria
Portogallo 30,165
Austria 23,655 21,510
Croazia 18,169 18,715
Finlandia 14,305
Belgio
Irlanda
Slovenia 9,551 10,922
Lituania
Svezia 3,492 3,703
Grecia
Romania
Republica Ceca 22,292 21,075
Cipro 0,811
Bulgaria
Slovacchia 4,218 0,847
Danimarca 11,600 7,300
Malta 2,604 2,454
Estonia
Lussemburgo
Olanda
Lettonia
Grafico 5 – Livello di della produzione di carne
0
100
200
300
400
500
600
700
2002 2003
227,939 206,031 183,835 151,360 135,044
102,304 103,177 101,529
34,440 36,899 37,434 39,531 37,871
20,904 25,841 24,989 24,156 24,145
14,775 19,378 15,667 16,561 16,500
14,499 13,786 11,485 11,393 9,970
39,177 36,693 28,893 22,326 16,611
9,557 9,215 5,482 6,664 6,647
3,925 4,568 4,646
2,958 3,275 3,150 2,760 3,030
20,751 16,323 10,382 4,835 4,314
0,783 0,633 0,562 0,394 0,340
0,531 0,165
0,185 0,178 0,804 0,683 1,650
1,000 0,474 0,092
2,761 0,833 0,633
Livello di della produzione di carne di tacchino (tutte le specie)
2004 2005 2006 2007 2008 2009
135,044 156,744 161,992
131,641 158,573
101,529 92,244 84,667
37,871 35,793 37,108
24,145 19,190 16,068
16,500 13,700 12,500
9,970 8,637 8,646
8,638 8,070
16,611 7,735 7,883
6,647 6,231 6,804
4,646 3,516 3,857
3,030 3,066 3,186
1,857 1,962
0,050 1,523
4,314 1,676 0,244
0,340 0,260 0,233
0,165 0,481 0,102
1,650 0,081 0,050
1.000 t
2010
Grafico 6 – Andamento dell’indice della produzione di carne di tacchino, 2002=100 (tutte le specie)
40
60
80
100
120
140
160
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
Germania Francia Italia Istat Italia Polonia
Veneto Istat Regno Unito Spagna Ungheria
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