IL DIARIO
DI IERI E DI OGGI
Evoluzione di uno strumento di espressione personale…
al privato al pubblico
CHE COS’E’ UN DIARIO
Il diario è un testo ➔di tipo narrativo.
In un diario gli avvenimenti sono registrati giorno per giorno con immediatezza e può presentare, secondo gli interessi e i gusti di chi lo scrive, una grande varietà di temi: ricordi, eventi familiari, cronaca degli avvenimenti più diversi con parti descrittive di luoghi, di persone, di situazioni come nei diari di viaggio.
IL TERMINE
Il termine diario deriva dal latino
dies, che significa “giorno”, ed
infatti un diario si scrive quasi
quotidianamente per raccontare le
proprie esperienze, avventure,
confidenze. Il motivo principale che spinge a scrivere un diario è
raccontare di sé, fissare nero su
bianco annotazioni personali,
riflessioni, il proprio vissuto, come una sorta di memoria scritta, di
pezzi di vita narrati.
IL
LINGUAGGIO…
Come per l’autobiografia nel diario
narratore e protagonista
coincidono, ma nel diario viene
tutto raccontato per sé stesso. Il linguaggio è personale, informale,
semplice e colloquiale. I tempi
verbali usati sono il presente, per le
riflessioni, e il passato per la narrazione delle esperienze fatte.
COME SI
SCRIVE UN
DIARIO
Innanzitutto in alto a destra va annotata la data in cui si scrive e il luogo da cui si scrive, per associare appunto un avvenimento ad un luogo nel mondo e in una data allo scopo di ricordare meglio ciò che vogliamo fissare su carta.
Volendo si può indirizzare la pagina di diario ad un amico immaginario, ma è facoltativo.
Si inizia generalmente con una frase introduttiva come “Caro diario” e andando a capo subito, per iniziare a scrivere.
COME SI
SCRIVE UN
DIARIO
Nella prima parte si introduce brevemente l’argomento.
Nella parte centrale si raccontano i fatti in modo più dettagliato parlando delle sensazioni, dei sentimenti e delle emozioni.
A conclusione, si possono utilizzare delle frasi di congedo e saluto amichevoli, come “a domani”, “un abbraccio”, ed infine la firma.
IL DIARIO D’INVENZIONE
Come ci indica il suo nome è un diario fittizio, creato da un autore e
diretto a un pubblico di lettori.
Tutti gli eventi sono narrati in prima persona, ma il protagonista è
inventato.
L'autore inventa una storia sotto forma di diario per cercare di
coinvolgere il lettore che tende ad identificarsi con il protagonista.
Il diario di invenzione per la sua struttura prevede un linguaggio
accurato e ben strutturato, in cui si può identificare lo stile dell'autore,
che racconta i fatti e descrive con precisione i luoghi per far cogliere la
storia a chi legge.
DIARI D’INVENZIONE
Questa foto di Autore sconosciuto è
concesso in licenza da CC BY-NC-ND
I DIARI STORICI
Il diario storico è un diario che risulta scritto in un determinato e particolare periodo storico. Per questo è molto importante perché diventa documento di un’epoca e testimonianza di fatti realmente accaduti.
L’esempio più celebre è costituito dal diario di Anna Frank durante la dittatura nazista che testimonia la persecuzione razziale degli ebrei
IL DIARIO DI ANNA FRANK
DAL DIARIO
PERSONALE……AL BLOG
CHE COS’È IL BLOG
Se parliamo strettamente del significato del termine blog, esso deriva da web-log, letteralmente “diario in rete” o “diario elettronico”.
Alla fine degli anni ’90, i blog erano soprattutto liste di link relativi a un determinato argomento, commentate dall’autore, e avevano un certo ruolo come precursori dei motori di ricerca.
Nei primi anni 2000 questo tipo di condivisione di informazioni cominciò a cambiare: le liste di link vennero sempre più abbandonate, mentre i commenti e le opinioni personali riguardo ai temi più svariati guadagnarono uno spazio sempre maggiore.
Con la nascita di piattaforme che permisero la pubblicazione gratuita di blog, chiunque avesse un minimo di passione per la scrittura vide un’opportunità di condividere i propri pensieri, riflessioni, esperienze, espresse sotto forma di post o articoli.
LA STRUTTURA DI UN BLOG MODERNO
Per definire un blog nel senso più attuale del termine, possiamo partire innanzitutto dalla struttura di navigazione e di orientamento al suo interno.
Per prima cosa, come un qualunque sito, un blog deve avere un menu. Questo solitamente contiene un link alla pagina “About”. Se si offrono dei servizi,si aggiunge una sezione dedicata ad essi nel menù, e a qualsiasi sezione di particolare interesse. Non è da dimenticare, infine, la pagina da cui farsi contattare.
Ma la particolarità del blog è che i suoi contenuti, cioè gli articoli, sono suddivisi in base a determinate categorie.
Quindi, possiamo definire un blog come un sito che organizza i contenuti in base a:
categoria: l’argomento generico di cui tratta il post;
tag: l’argomento più dettagliato di cui tratta il post;
data: la data di pubblicazione, o almeno il mese e l’anno.
Spesso però può essere utile ritrovare gli articoli in base al periodo in cui sono stati pubblicati, e per questo nei blog compare spesso una sezione “Archivio” nella quale gli articoli sono suddivisi per mese.
La possibilità di effettuare delle ricerche in base a categoria, tag o data può essere fornita nel menu, come abbiamo visto sopra, ma anche nella sidebar o nel footer.
Perciò, un sito all’interno del quale è possibile ricercare i contenuti in base a categorie, tag e data, può essere definito un blog.
LO STILE DEL BLOG
Lo stile che si usa solitamente nel blog è abbastanza informale. Ogni blogger ha il suo stile personale, ovviamente, ma solitamente chi legge un blog si aspetta di trovare un ambiente amichevole e confortevole, qualsiasi sia l’argomento trattato.
ESEMPIO DI UN
BLOG DI CUCINA
UN BLOG
DI…RICAMO
Sulla sinistra troviamo i tag, sopra il post del giorno c’è la data, in alto a destra la presentazione dell’autrice del blog e sotto il suo contatto e il link del sito
I SOCIAL COME DIARI
IL PRIMA…
Negli anni Novanta e nelle epoche
ancora più remote, il diario, fosse
esso di papiro, di carta riciclata o di
carta colorata era sempre lì ad
attenderci, in qualsiasi momento,
senza mai stancarsi di noi.
Raccoglieva i nostri ricordi, le
emozioni che davano senso alle
nostre giornate e taceva senza mai
interrompere il nostro flusso di
coscienza, proprio come un vero
amico. Non lasciava che gli altri
sapessero.
E IL DOPO
Oggi, nell’era digitale e informatica, i tempisono cambiati e la tecnologia ha cambiatoanche la maniera in cui scegliamo diesprimere le nostre emozioni. Di ritorno da unagiornata difficile si effettua immediatamente illogin sul social network a cui si è iscritti e ci sisfoga sulla propria bacheca. Un metodocertamente più semplice, immediato, che vaal di là della stanchezza della mano nervosasu una innocente biro, una operazione chespesso consiste in un semplice clic.
Nel giro di un secondo, tutti i nostri contattisanno quello che ci accaduto. Qualcunoaggiunge un commento, qualcun altro cliccasemplicemente su “mi piace” o ignoratotalmente il nuovo post, come segno didisinteresse assoluto. E se qualcuno chiedespiegazioni? Da quel momento, la nostrapagina si trasforma in un libro aperto.
E COSì NUMEROSI SONO I PERSONAGGI CONOSCIUTI E NON CHE QUOTIDIANAMENTE «INTERLOQUISCONO» CON I LORO AMMIRATORI O «FOLLOWERS» ATTRAVERSO I SOCIAL.
OVVIAMENTE QUESTO NON è SOLO UN MODO PER PARLARE DI SE?, MA SPESSO CHI UTILIZZA QUESTI CANALI LO FA ANCHE A SCOPO PUBBLICITARIO.
LE INFLUENCERS, RAGAZZE MOLTO GIOVANI, SPESSO INDOSSANO CAPI DI ABBIGLIAMENTO FORNITI DA QUESTA O QUELL’ALTRA DITTA PROPRIO A SCOPO PUBBLICITARIO. NON PROPRIO LO SFODO DEL SEGRETISSIMO VECCHIO DIARIO NEL CASSETTO.
INFLUENCER
ANCHE I CAMPIONI USANO I
SOCIAL
E PERSINO I POLITICI
GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE
PROF.SSA NAOMI COMETTI
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