Università degli Studi Milano Bicocca
Corso di laurea in Teoria e Tecnologia della Comunicazionea.a. 2013-2014
Progetto di Cognizione e LinguaggioFrog Story
Realizzato da: Borsani SaraMatricola: 785273
Frog Story: cos'è?● Mercer Mayer: Frog, Where are you? A Boy, a Dog and a Frog (1967). Primo libro per bambini solo con illustrazioni.
● Racconto composto da 24 vignette in grado di stimolare la produzione di un racconto esteso.
● Utilizzato per bambini da 3 a 13 anni in grado di produrre combinazioni di più parole.
Il mio progetto: struttura e metodologia
● Far scrivere, basandosi sulle illustrazioni di Mayer, dei racconti narrativi a sei bambini di differenti età: due di 9 anni, due di 11 anni e due di 13 anni.
● Dopo essere andata nelle scuole durante le ore pomeridiane e aver spiegato ai soggetti la tipologia di lavoro da effettuare, ho lasciato loro 30 minuti per scrivere la storia.
● I bambini sono stati fatti lavorare in autonomia senza alcun tipo di intervento o aiuto da parte di esterni.
Il mio progetto: scopi
Attraverso l'analisi dei testi prodotti dai soggetti si vogliono ricavare informazioni relative:
● Complessità o povertà della struttura frasale
● Errori morfo-sintattici
● Errori grammaticali
● Errori lessicali
● Proprietà di linguaggio e vocabolario adottato
● Capacità di mantenere una struttura logico-sintattica coerente e coesa
Ipotesi iniziale
Il progetto si sviluppa partendo dalle seguenti ipotesi iniziali:
● I soggetti di età maggiore dovrebbero compiere meno errori morfo-sintattici, lessicali e grammaticali rispetto ai soggetti di età inferiore.
● I soggetti di età maggior dovrebbero avere maggiori proprietà di linguaggio, quindi essere in grado di scrivere frasi più complesse
● I soggetti di età maggiore dovrebbero riuscire a costruire e mantenere una struttura logico-sintattica corretta.
Il mio progetto: aspetti analizzati
● Uso pronome nullo● Uso pronome lessicale● Espressioni indeterminate● Uso soggetto post verbale intra-frase● Numero frasi per racconto● Numero di parole per frase● Uso frasi coordinate e subordinate● Uso forma verbale passiva
Il mio progetto: aspetti analizzati
● Uso di appellativi● Ripetizioni● Errori nell'uso dei tempi verbali● Errori grammaticali● Uso punteggiatura● Struttura logico- sintattica
Uso pronome nullo
Peculiarità linguistiche del pronome nullo:
● Caratteristiche di genere, numero e persona.● Utilizzato con funzione di soggetto.● Deducibile dal numero, genere e persona del verbo.● Se utilizzato in maniera corretta, esso si riferisce al soggetto pre verbale. Infatti il pronome nullo richiede un soggetto già noto.● Necessita un antecedente più saliente rispetto al pronome lessicale.
Errori nell'uso del pronome nullo
Nome Età Percentuale di errori
Giovanni 9 anni 30,7%
Debora 9 anni 20%
Valentina 11 anni 16%
Elisa 11 anni 70%
Andrea 13 anni 57%
Alice 13 anni 25%
Basandosi su tutte le frasi contenenti un pronome nullo, si è calcolata la percentuale di errore nell'uso del medesimo.
Uso pronome nullo: esempi
Tutti i soggetti hanno utilizzato pronomi nulli quando non veniva specificato l'antecedente nella medesima frase, creando così ambiguità. Esempi di frasi ambigue:
● Zack la mattina si svegliò. Il bimbo si accorse che era scappata. (Giovanni, 9)
● Il bambino arrabbiato scende e prende il cane in braccio. Si accorge che non ha più il barattolo in testa.(Debora, 9)
● Dietro un tronco trovò una ranocchia persa e, visto che era un appassionato di animali, la prese.(Elisa, 11)
● Mentre la luce inondava la camera di Tom, si svegliò. (Alice,13)
● Quando si svegliò videro che nn c'era più, e si preoccupò. (Giovanni,13)
Uso del pronome nullo: Conclusioni
Percentuali più alte di errore:
● Elisa, 11 anni: 70%
● Andrea, 13 anni: 57%
● Giovanni, 9 anni: 30,7%
Non sussistono dati evidenti che evidenzino problemi nell'uso del pronome nullo in una sola fascia d'età. L'utilizzo scorretto, con conseguente aumento dei RT e comprensione, risulta essere meno frequente nei soggetti di età minore.
Età 9 anni Età 11 anni Età 13 anni
Media errori
25,35% 51% 41%
Uso pronome lessicale
Peculiarità linguistiche del pronome lessicale:
● Persona, numero e in qualche caso anche genere
● Lo uso quando l'antecedente è meno saliente rispetto all'antecedente a cui si riferisce il pronome nullo
● Utilizzato per disambiguazione, in quanto è più esplicito del pronome nullo
● Solitamente si riferisce all'oggetto.
Uso del pronome lessicale
Nome Età soggetto c.oggetto c.indiretto
Giovanni 9 anni 12,5% 75% 12,5%
Debora 9 anni 25% 75% 0%
Valentina 11 anni 0% 88% 12%
Elisa 11 anni 12,5% 50% 37,5%
Andrea 13 anni 0% 67% 33%
Alice 13 anni 20% 80% 0%
Totale percentuali 11,6% 72,5% 15,83%
Prendendo in considerazione tutte le frasi nelle quali è stato usato il pronome lessicale, si è deciso di analizzare le diverse funzioni attribuitegli.
Uso del pronome lessicale: conclusioni
Innanzitutto, fondamentale è sottolineare il fatto che tutti i soggetti hanno utilizzato in maniera corretta il pronome lessicale. Si è successivamente calcolata la media degli usi del pronome lessicale nelle tre fasce di età:
Come dimostra la tabella, la percentuale maggiore di uso del pronome lessicale come oggetto è quella riferita ai soggetti di età minore. Anche in questo caso l'ipotesi iniziale non è confermata. La funzione più frequente è quella di oggetto, poi di c. indiretto e infine di soggetto.
Età Soggetto C.oggetto C.indiretto
9 anni 18,75% 75% 6,25%
11 anni 6,25% 69% 24,75%
13 anni 10% 73,5% 16,5%
Uso espressioni indeterminate
Un'espressione viene considerata indeterminata quando indica persone,animali o oggetti senza specificarne la quantità e/o la qualità. Solitamente, in ambito narrativo, quando una persona, un animale o un oggetto vengono introdotti per la prima volta, si utilizzano espressioni di tipo indeterminato tramite l'uso di:
● Articoli indeterminativi (un, uno, una)
● Pronomi indefiniti (alcun,certo, tal,taluno,qualche...)
Espressioni indeterminate
Nome Età Percentuale di errori
Giovanni 9 anni 9 %
Debora 9 anni 33%
Valentina 11 anni 0 %
Elisa 11 anni 31,8%
Andrea 13 anni 53,8%
Alice 13 anni 7,6%
Sono state prese in considerazione tutte le frasi nelle quali si sarebbero dovute utilizzare espressioni indeterminate. Sono state considerate errori tutte le situazioni in cui espressioni determinate sono state utilizzate al posto di espressioni indeterminate.
Espressioni indeterminate: esempi
Alcuni esempi di errori nell'uso di espressioni indeterminate:
● Il bambino e il cane guardano la ranocchia. (inizio racconto, Debora 9 anni)
● Intanto Spike ne stava combinando una delle sue scuotendo l'albero. (mai introdotto prima, Elisa 11 anni)
● Marco e Jack andarono a cercarla e trovarono una piccola fossa da dove uscì una marmotta, intanto Jack disturbò le api. (Giovanni, 13 anni)
Uso espressioni indeterminate: Conclusioni
É stata calcolata la media degli errori nelle diverse fasce d'età:
Anche in questo caso non sussistono dati che evidenzino questo problema come relativo a una sola fascia d'età. Solo un soggetto di età intermedia non ha commesso errori. I soggetti di età maggiore sono coloro che hanno commesso maggior numero di errori.Utile sottolineare il fatto che non si sono verificati casi inversi (uso espressione indeterminata al posto di determinata).
Età % errore
9 anni 21%
11 anni 15,9%
13 anni 30,7%
Uso soggetto pre verbale
Il soggetto in italiano può avere diverse posizioni, ma soprattutto esso dipende dal contesto d'uso.
Il soggetto pre verbale:
● è già dato
● è un miglior antecedente per il pronome nullo rispetto al soggetto post verbale, soprattutto perché il soggetto del pronome nullo deve per forza essere già dato.
● nel processo di risoluzione di anafora è un soggetto migliore rispetto al post-verbale se utilizzato intra-frase.
Uso del soggetto post verbale
Il soggetto post-verbale:
● è l'informazione nuova
● nel processo di risoluzione di anafora è un soggetto migliore rispetto al pre verbale se utilizzato inter-frase.
Uso del soggetto post-verbale
Nome Età Soggetto post- verbale
Giovanni 9 anni 1
Debora 9 anni 1
Valentina 11 anni 0
Elisa 11 anni 0
Andrea 13 anni 3
Alice 13 anni 3
Sono state analizzate tutte le frasi nelle quali il soggetto post verbale viene utilizzato come soggetto intra-frase al posto del soggetto pre verbale.
Uso soggetto post-verbale:esempi
Esempi sull'uso del soggetto post verbale intra-frase.
● ...e da dentro un buco esce un gufo (Debora, 9 anni)
● … e ad un certo punto passò un cervo (Giovanni,9 anni)
● ...ma uscì un gufo (Andrea,13 anni)
● ..sbucò fuori una civetta dalla tane nell'albero (Andrea, 13 anni)
● ...poi uscirono i piccoli (Alice, 13 anni)
Uso del soggetto post-verbale: Conclusioni
Conclusioni: questa tipologia di fattore linguistico è stata scarsamente riscontrata all'interno dei testi.
I soggetti di 13 anni risultano essere coloro che hanno utilizzato in misura maggiore il soggetto post verbale intra- frase.
I bambini di 9 anni, invece, hanno utilizzato il soggetto post verbale intra-frase una volta solo cada uno.
Infine soggetti di 11 anni non l'hanno mai usato.
Numero frasi per racconto
Nome Età N°. frasi
Giovanni 9 anni 27
Debora 9 anni 25
Valentina 11 anni 30
Elisa 11 anni 16
Andrea 13 anni 17
Alice 13 anni 22
Sono state contate il numero di frasi per ogni racconto con lo scopo di stabilire quale fascia di età utilizza il maggior numero di frasi.Con frase si intende l'unità linguistica compresa tra due punti.
Numero frasi per racconto
É stato successivamente trovata la media di frasi per racconto per ogni fascia di età.
Come è facilmente deducibile dalla tabella sovrastante, i soggetti di età inferiore sono anche risultati essere coloro che tendono a utilizzare più frasi nella propria narrazione, in quanto tendono a usare costrutti semplici composti da S+P+C.O oppure frasi minime.
Età Media di frasi per racconto
9 anni (Giovanni e Debora) 26 frasi
11 anni (Elisa e Valentina) 23 frasi
13 anni (Andrea e Alice) 19,5 frasi
Numero parole per frase
Nome Età Media n°. parole per frase
Giovanni 9 anni 10,25
Debora 9 anni 12,72
Valentina 11 anni 12
Elisa 11 anni 25,75
Andrea 13 anni 17,35
Alice 13 anni 15,59
Sono state contate il numero di parole per ogni frase del racconto con lo scopo di stabilire quale fascia di età utilizza il maggior numero di parole per frase.
Numero parole per frase
É stato successivamente trovata la media di parole per frase in ogni fascia di età.
Come dimostrano i dati raccolti, i soggetti di età maggiore risultano anche essere coloro che utilizzano più parole per frase, nonostante risultino essere i bambini con il minor numero di frasi per racconto. Se ne deduce che la struttura della frase impiegata da questi soggetti è più complessa ed elaborata.
Età Media di parole per frase
9 anni (Giovanni e Debora) 11,48
11 anni (Elisa e Valentina) 13,87
13 anni (Andrea e Alice) 16,47
Frasi coordinate e subordinate
Nome Età N°. coordinate N°. subordinate
Giovanni 9 anni 17 5
Debora 9 anni 10 7
Valentina 11 anni 15 11
Elisa 11 anni 20 15
Andrea 13 anni 22 13
Alice 13 anni 8 19
Totale 92 70
Un altro parametro esaminato si riferisce all'uso delle frasi coordinate e subordinate in modo tale da poter analizzare la complessità e la struttura delle frasi prodotte dai soggetti.
Come illustra la tabella l'uso le coordinate sono più utilizzate rispetto alle subordinate. Unico caso inverso è quello di Alice.
Frasi coordinate e subordinate
Età Media coordinate Media subordinate
9 anni 13,5 6,5
11 anni 17,5 13
13 anni 15 16
Successivamente è stata calcolata la media matematica dell'uso delle coordinate e delle subordinate nei testi nelle diverse fasce d'età.
Risulta evidente che i soggetti di età maggiore sono coloro che utilizzano maggiormente le frasi subordinate, avendo più proprietà di linguaggio. Questo fatto si poteva anche dedurre, come già precedentemente esplicato, dal fatto che i soggetti tredicenni utilizzassero frasi di complessità maggiore (minor n.° di frasi, ma maggior n°. di parole).Le coordinate, invece, sono utilizzate in misura maggiore da soggetti di età intermedia.
Coordinate
Nome Età Copulative Avversative Esplicative
Giovanni 9 anni 12 5 0
Debora 9 anni 10 0 0
Valentina 11 anni 12 3 0
Elisa 11 anni 11 8 1
Andrea 13 anni 19 3 0
Alice 13 anni 7 1 0
Totale 71 20 1
Successivamente ci si è concentrati sulle diverse tipologie di coordinate utilizzate.
Conclusioni: le coordinate copulative sono risultate essere le più diffuse, seguite dalle avversative e infine, praticamente inutilizzate, si hanno le esplicative.
Subordinate
Infine è stato approfondito l'utilizzo delle frasi subordinate all'interno dei testi narrativi.
Nome Età Temp. Relat. Luogo Caus. Condiz. Conc. Infin. Fin.
Giovanni 9 anni 2 1 2 0 0 0 0 0
Debora 9 anni 3 2 0 2 0 0 0 0
Valentina 11 anni 1 6 0 4 0 0 0 0
Elisa 11 anni 4 4 0 3 1 1 2 0
Andrea 13 anni 3 4 2 0 0 0 0 3
Alice 13 anni 7 6 2 0 1 0 0 3
TOTALE 20 23 6 9 2 1 2 6
Subordinate: Conclusioni
Come mostra la tabella, il numero e la tipologia di subordinate utilizzate si differenziano in maniera rilevante rispetto alle coordinate.
Le subordinate più usate sono state:
● Relative (23 volte)
● Temporali (20)
● Causali (9)
Concludendo: nonostante le subordinate siano più rare all'interno dei testi rispetto alle coordinate, esse si differenziano maggiormente per tipologia di utilizzo.
Uso frasi passive
Nome Età Numero frasi passive
Giovanni 9 anni 0
Debora 9 anni 1
Valentina 11 anni 0
Elisa 11 anni 0
Andrea 13 anni 0
Alice 13 anni 1
Nella lingua italiana esiste una tipologia di frase che risulta essere più complicate da produrre e codificare: la frase passiva. Essa è più complessa di una frase attiva anche quando è contestualmente appropriata, cioè se il focus ricade sull'oggetto. Basandosi sul numero di frasi totali, sono state contate le frasi passive all'interno di ogni racconto.
Uso frasi passive: Conclusioni
A causa della sua complessità, il costrutto di frase passiva è stato utilizzato all'interno di tutti i testi in misura quasi irrilevante.
Solo due soggetti, Debora e Alice, lo hanno adoperato durante la stesura del racconto.
Questo fatto dimostra che frasi con struttura più complicata, come i costrutti passivi e le subordinate, vengono scarsamente adoperate dai soggetti. Anche in questo caso i soggetti di 13 anni non si sono distinti dai soggetti di età inferiore, quindi la mia ipotesi iniziale non è confermata.
Uso appellativi
Nome Età N°. espr. nominali
Giovanni 9 anni 7
Debora 9 anni 9
Valentina 11 anni 6
Elisa 11 anni 4
Andrea 13 anni 4
Alice 13 anni 3
Durante l'analisi dei testi, sono state individuate gli appellativi riferiti ai personaggi del testo.
Conclusioni: gli unici appellativi utilizzati sono riferiti ai protagonisti del racconto (il bambino, la rana e il cane), per questo motivo molti racconti risultano essere ripetitivi. In questo caso i soggetti più grandi usano meno appellativi degli altri e tendono a ripetere sempre gli stessi, dimostrando di avere un vocabolario meno esteso.
Età Media espr. nom.
9 anni 8
11 anni 5
13 anni 3,5
Ripetizioni: soggetti di 9 anni
Giovanni, 9 anni
● Ripetizione nomi propri: Zack, Birba, Rina
● Ripetizione di appellativi: il bambino, il cane, la rana, la ranocchia
● Uso continuo di congiunzione copulativa e
● Ripetizione di congiunzione allora
Debora, 9 anni
● Ripetizione di appellativi: il bambino, la rana, il cane (utilizza solo tre volte i nomi propri del bambino e del cane. La rana non ha neanche un nome proprio)
● Ripetizione della parola gufo: “da dentro il buco esce il gufo, il bambino viene spinto dal gufo e cade. Il gufo segue il bambino”
Ripetizioni: soggetti di 11 anni
Valentina, 11 anni
● Ripetizione dei nomi propri in quanto non vengono utilizzate espressioni nominali per indicare il bambino, il cane e la rana.
Elisa, 11 anni
● Ripetizione degli appellativi: il bambino, il cane e la rana.
Ripetizioni: soggetti di 13 anni
Andrea, 13 anni
● Ripetizione nomi propri● Ripetizione appellativi: il bambino, il cane, la rana● Uso ripetitivo della congiunzione copulativa e
Alice, 13 anni
● Ripetizione di nomi propri: Tom e Briciola. Tom non viene introdotto.
Ripetizioni: Conclusioni
Come si può evincere dai dati raccolti, non ci sono particolari differenze nelle tre diverse fasce di età.
Tutti i soggetti tendono a ripetere sia i nomi propri dei protagonisti sia gli appellativi che li contraddistinguono (bambino, cane, rana).
Come già precedentemente spiegato, lo scarso uso di espressioni nominali intensifica l'uso delle ripetizioni.
Inoltre, come già dimostrato durante l'analisi delle frasi coordinate, la congiunzione più impiegata è la congiunzione copulativa e.
Uso tempi verbali
Un altro fattore analizzato è l'uso dei tempi verbali.
Nome Età Uso tempi verbali
Giovanni 9 anni Corretto: passato remoto tranne che in discorso diretto.
Debora 9 anni Scorretto: la narrazione è in parte al presente e in parte al passato remoto.
Valentina 11 anni Corretto: presente.
Elisa 11 anni Corretto: passato remoto.
Andrea 13 anni Scorretto: nella prima frase usa presente poi passato remoto.
Alice 13 anni Scorretto: presente, imperfetto, passato prossimo e passato remoto.
Uso tempi verbali: Conclusioni
Dopo aver preso in esame ogni testo, se ne può dedurre che non ci sono problemi di coniugazione dei tempi verbali in una particolare fascia d'età.
Anzi, i due soggetti che hanno commesso errori più gravi sono quelli di età maggiore.
Anche in questo caso la mia ipotesi iniziale non è confermata.
Errori grammaticali
Durante lo svolgimento del progetto sono stati ricercati il numero di errori grammaticali all'interno dei testi prodotti.
Concludendo: il numero di errori compiuti dai singoli soggetti è relativamente basso. Nessun errore risulta essere molto grave. I soggetti di età maggiore non si sono distinti dagli altri per particolari proprietà linguistiche.
Nome Età N°. errori grammaticali
Giovanni 9 anni 4
Debora 9 anni 0
Valentina 11 anni 0
Elisa 11 anni 2
Andrea 13 anni 2
Alice 13 anni 2
Punteggiatura
Un altro parametro preso in considerazione è l'uso della punteggiatura.
Gli errori ricorrenti in tutti i testi di tutti e sei i soggetti sono:
● Mancanza di punteggiatura per dividere le subordinate dalla frase principale (soprattutto subordinate temporali e relative)
● Mancanza della virgola prima delle coordinate avversative
● Uso scorretto della virgola prima della congiunzione copulativa e
Tutti questi fattori contribuiscono all'aumento dei RT e ad ambiguità, in quanto le frasi risultano essere lunghe e difficili da codificare. L'ambiguità potrebbe essere risolta con l'uso della prosodia.
Struttura logico-sintattica
Tutti i soggetti non sono sempre riusciti a strutturare in maniera coerente e coesa i propri testi narrativi. La coerenza concerne la connessione dei contenuti presenti nel testo, la coesione, invece, denota le funzioni utilizzate per segnalare le relazioni instaurate fra gli elementi del testo di superficie.
Probabilmente la struttura stessa della Frog Story porta i bambini a costruire un racconto basatosi sulla descrizione delle singole vignette. Questo fatto ha causato la mancanza di una struttura globale del racconto e l'assenza di congiunzioni e collegamenti logici da una vignetta all'altra.
Di conseguenza viene a mancare la struttura base del testo narrativo composta da inizio, svolgimento e fine.
Conclusioni generali
Dopo aver effettuato un'analisi dettagliata della struttura dei testi se ne è dedotto che i racconti narrativi prodotti hanno una struttura frasale povera, ricca di errori morfo-sintattici, lessicali e, in misura minore,grammaticali.
Non ci sono osservazioni specifiche inerenti una particolare fascia di età in quanto gli errori nell'uso del pronome nullo e lessicale, nell'uso di espressioni indeterminate e nell'utilizzo del soggetto post-verbale sono risultate essere diffuse in tutte e tre le fasce d'età. Anzi i risultati sono opposti rispetto all'idea espressa nell'ipotesi iniziale.
Conclusioni generali
Importante però sottolineare che i soggetti di età maggiore hanno dimostrato maggiore padronanza linguistica e nell'uso di strutture lessicali più elaborate come le subordinate.
Anche aspetti minori, come la punteggiatura, l'uso dei tempi verbali, le ripetizioni e gli errori grammaticali sono risultati essere diffusi in tutte le fasce di età.
Infine, ultimo ma non meno importante, nessun soggetto è riuscito a mantenere una struttura logico-sintattica pienamente coerente e coesa.
GRAZIE
PER L'ATTENZIONE
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