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Ecce Quam Bonum 2Convento diPadova 27 Settembre 2014
Lex Aurea55 numero speciale -
Articoli:
Ecce Quam Bonum
Paracelso
I Colori nel Martinismo
La Loggia Martinista
Il Ruolo della Donna
Il Rituale Giornaliero
L.C.d.S.M e la Via Cardiaca
Manifesto del C:::G:::M:::
Il Convento di Padova
Ordine Martinista
Il Quattre de Chiffre
La Dottrina di Martinez
Iter Operativo Martinista
Eventi:
Convento Martinista
Padova 27 Settembre
Ecce Quam Bonum.:.22 Settembre 2014.:.Direttore Unico Filippo GotiRegistrazione Tribunale di Prato 2/2006
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Convivium Gnostico Martinista
Indice
Articoli: Autore Pag.
Ecce Quam Bonum Elenandro XI 4
Paracelso 5I Colori nel Martinismo Iperion 13
La Loggia Martinista Elenandro XI 14Il Ruolo della Donna Artemide 16Il Rituale Giornaliero Beatrice 17
L.C.d.S.M e la Via Cardiaca Talia20
Manifesto del C:::G:::M::: 26
Il Convento di Padova Apis 29LOrdine Martinista 31Il Quattre de Chiffre R.Gunon
42
La Dottrina di Martinez Ambelain 35Iter Operativo Martinista F.Brunelli 37
Viene fatto divieto di riprodurre la rivista nella sua interezza o in singole
parti, senza richiedere consenso alla redazione della stessa.
Per contributi e collaborazioni: [email protected] o [email protected]
Per informazioni sul martinismo:http://www.fuocosacro.com/pagine/maestri/martinismohomepage.htm
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Martinismo Conventodi Padova 27Settembre 2014
Attualit del Messaggio Martinista
nella Societ Contemporanea
In data 27 Settembre 2014 si terr in
Padova il Convento riservato agli
Ordini Martinisti aderenti:
LUNIONE MARTINISTAORDINE MARTINISTA EGIZIO ISIACOOSIRIDEOORDINE MARTINISTA MEDITERRANEOCONVIVIUM GNOSTICO MARTINISTA
ANTICO ORDINE MARTINISTAORDINE MARTINISTA FILIAZIONE VENTURAORDINE MARTINISTA TRADIZIONALEORDINE MARTINISTA UNIVERSALEORDINE MARTINSITA DI ROMANIAO.M.S. DI FRANCIAORDINE MARTINISTA DEI CAVALIERI DI
CRISTO
I fratelli e le sorelle affiliati a
questi ordini hanno la possibilit di
partecipare ai lavori, mentre i
fratelli e le sorelle Superiori
Incogniti Iniziatori che non si
riconoscono in tali strutture devono
essere necessariamente accreditati
per poter essere ammessi al Convento.
Laccreditamento si pu otteneresolamente attraverso la Segreteriadel Convento, la quale costituitadai fratelli Agostino Giacomazzo,
Fabrizio Fiorini, e Filippo Goti ai
cui indirizzi email dovranno essere
inviate le richieste. In alternativa
possibile inoltre la richiesta a
PROGRAMMA
Ore 10.00apertura deiLavori e salutoai partecipanti
Ore 10.30relazioni deiGrandi Maestri
Ore 13.00 pausapranzo
Ore 15.00 ripresadei lavori.
Ore 15.15Formazione deiGruppi di Lavoro
Ore 15.20riunione deiGrandi Maestri
Ore 19.00 TornataRituale in gradodi AssociatoIncognito
Ore 20.45 agapebianca fraterna(non Rituale).
A seguire isaluti ai
partecipanti
Gli atti del Convento saranno
pubblicati in un numero speciale di
Lex Aurea, liberamente scaricabile in
formato pdf.
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Ecce Quam BonumElenandro XI
S.R. Convivium Gnostico Martinista
Ecce quam bonum et quam jucundumhabitare fratres in unum!Sicut unguentum in capite, quod descendit inbarbam, in barbam Aaron, quod descendit inoram vestimenti eius; sicut ros Hermon, quidescendit in montem Sion; quoniam illicmandavit Dominus benedictionem et vitamusque in saeculum.
Prossimi allappuntamento del Convento diPadova prende forma questa prima rivistaespressione dei fratelli e delle sorelle delConvivium Gnostico Martinista, a sottolinearelaspetto divulgativo che, fra gli altri,
caratterizza lazione e lessenza stessa delnostro Ordine. In una societ come la nostrache trova proprio nellinformazione, e nelle
varie forme in cui essa si caratterizza, uno deglielementi fondamentali di orientamento ecreazione della coscienza delle masse,
doveroso per una struttura tradizionale che hala pretesa di essere depositaria e baluardo diun insegnamento, di un sistema di valori esimboli, cercare di irradiare una luce, cheseppur flebile preesistente a queste tenebremoderne. Ci che per a tanti, troppi, fratellisfugge che al profano, cos come alliniziatodi oggi, non possibile offrire come segnodistintivo della comunicazione, un messaggioche trovi forma, radice, e contenuto nel solopassato, e che spesso una piatta
riproposizione di antiche divisioni, o di oziosedisquisizioni attorno alla via secca e alla viaumida, o su quali devono o non devono esserele operazioni mariniste. I siti internet sonorigurgitanti di siffatte notizie, e il giovane dioggi, che spesso senza criterio fagocita ognicosa, senza avere la possibilit di sintetizzarlanella pratica, trover continua insoddisfazionenella sua ricerca. La comunicazione deveoffrire un forte messaggio IDENTITARIO,che chiaramente spieghi ed indichi il
patrimonio filosofico e spirituale di riferimentodel Martinista, e che fughi ogni sospettoattorno alle fumose derive massoniche e
teosofiche dove molti hanno fatto arenare leproprie strutture. Al contempo questacomunicazione deve ricordare che ilmartinismo non per tutti, che liniziazione
martinista non pu essere un qualcosa che
viene elargito con leggerezza, o per far cassa, omettere sotto tutela. Liniziazione martinista correttamente compresa e capace di dispiegarei suoi benefici effetti, solamente se sostanziale il collegamento fra colui che laimpartisce e un perimetro magico, simbolico,filosofico integro con la tradizione cristiana, inmodo da poter beneficiare di quel patrimonioche nei millenni in essa affluito. Non vi puessere posto, anche osservando la genesi e ilprofessato dei Nostri Maestri Passati, per chi
gioca a confondersi in un indistintorelativismo, in quanto cos facendo siappiattisce il martinismo ad una semplice vocefra le voci. Ecco perch nel panoramamartinista italiano, alle volte fin troppolivellato, e nella futura Fratellanza MartinistaItaliana, il Convivium Gnostico Martinista nonarretrer minimamente attorno a quellequestioni fondamentali che ritiene devonoessere affrontante in campo divulgativo:identit martinista, rapporto fra martinismo e
societ contemporanea, martinismo comedeposito e baluardo della tradizioneoccidentale.
Altro elemento da chiarificare, ondepermettere a colui che desidera bussare difarlo con una certa cognizione di causa, lanecessit di sottolineare, quale che sono lepeculiarit dei singoli Ordini Martinisti. Trovodisdicevole che elemento di nota non sia tantola filosofia e gli strumenti proposti, quantopiuttosto i personalismi decennali che hanno
portato alla frantumazione. Il ConviviumGnostico Martinista rappresenta una realt, si
veda il manifesto, che trova fondamento sullaSanta Gnosi Cristiana. Questa non solo lalinfa, assieme alla linea martinista, che anima lanostra scuola, ma infonde potere ai nostristrumenti di lavoro. E ovvio che, stante tale
evidenza, non possiamo essere interessati adalcuni scioglimento allinterno di un niente
indifferenziato. Bens immaginiamo un mondomartinista dove ci che doppio abbia ascomparire, e ci che peculiare abbia adesaltarsi. Questo il mio auspicio.
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Paracelso
Philippus Aureolus Theophrastus Bombastusvon Hohenheim detto Paracelso nacque adEinsiedeln, presso Zurigo, il 17 dicembre 1493e mor a Salisburgo il 24 settembre del 1541allet di quarantotto anni.Non facile parlare di questa personaparticolare che si riteneva diverso e chiedevaal prossimo di non turbarsi per la sua diversit.Purtroppo coloro che entravano in relazionecon lui rimanevano spesso confusi. Paracelsoturb medici e preti, autorit cittadine, re e
principi, luterani, umanisti,mercanti, speziali, filosofi eteologi. Egli turb amici ecollaboratori, generazioni di fisicie di chimici vissuti sotto la suaombra che incombeva su di loro.Questo dottore in medicina eteologia, precorrendo i tempi,aveva elaborato nel XVI secolouna filosofia delluniverso e deisuoi processi molto eccentrica,che purtroppo pochi tra i suoicontemporanei riuscirono a capire e menoancora a comprendere.Le ambiguit, si potrebbe anche dire gli arcani,della sua visione filosofica sembranorispecchiarsi sulla sua stessa persona. Paracelsoera volubile, si mostrava come un insieme dicontraddizioni e paradossi: un umile gradasso,un saggio infantile, un indomabile perdente,un vile coraggioso, un pio eretico, un onestociarlatano, spinto da un amore profondo e daun odio sprezzante. Pranzava con principi edormiva nei fossi, impersonando e nelcontempo sfidando la follia del mondo alquale apparteneva.Ferdinando Hoefer nella sua Histoire de lachimie(Storia della chimica, 1843) ne descriveil ritratto con le seguenti parole:Immaginate un uomo che in alcuni momenti
d prova di un intuito notevole, e in altri delira
nel modo pi pietoso; un uomo che un
momento, dedito al progresso della scienza,proclama lassoluta autorit dellesperienza e
scaglia i pi violenti anatemi contro le teorie
degli antichi, e tuttavia subito dopo come un
pazzo sembra conversi con dmoni convinto
del loro potere assoluto; digiuno al mattino,
ubriaco alla sera, presenta esattamente ogni
idea nellordine in cui gli venuta in mente.
Ecco Paracelso!.Queste discordanze si rispecchiano neiracconti sulla sua vita.Cristoph Martin Wieland (1733-1813),scrittore tedesco del XVIII secolo facevanotare che Anche Paracelso and incontro al
destino di tutte le persone straordinarie: esserelodate stupidamente e stupidamente criticate.Il XVI secolo viene identificato come unsecolo di riforme religiose e politiche, oltre chescientifiche. Per tradizione, i riformatori in
campo scientifico sono NiccolCopernico (1473-1543), cherivoluzion lAstronomia, e
Andrea Vesalio (1514-1564), chefece altrettanto per lanatomia:
entrambi ridefinirono il mondoesteriore ed interiore del genereumano. Tuttoggi gli scienziati si
attengono a questa versione inquanto collega il Rinascimentocon il mondo che conosciamo,nel quale la Terra gira attorno al
Sole, e vene ed organi del corpo sono collocatial loro posto.
Tuttavia vi unaltra interpretazione del
Cinquecento, al cui centro si pone lalchimista
Paracelso. E una visione diversa poich, nel
suo sistema filosofico, scienza e ragione nonsono in conflitto con misticismo e magia, ma sifondono dando origine ad un mondo cheappare al tempo stesso meraviglioso e bizzarro.
Fu proprio il pensiero di Paracelso, molto pidelle teorie di Copernico e Vesalio, a metterein discussione le certezze erronee edopprimenti del tardo Medio Evo, con le lorointerpretazioni ristrette e dogmatiche dellaconcezione classica delluniverso. Affermare
che Copernico non rappresentasse gliastronomi del Rinascimento o Vesalio fosse unmedico di eterodossia rivoluzionaria non toglienulla al genio di nessuno dei due. Se si vuolecomprendere che cosa animava veramente il
dibattito filosofico, e intendere il fermentointellettuale allepoca di Martin Lutero e della
Controriforma, opportuno volgere lo
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sguardo alla vita di Paracelso, un uomo cheveramente rappresenta il prisma del suotempo, un uomo che individua i paradossi, iterrori, le tensioni esistenti tra filosofianaturale, religione, Umanesimo e politica.
Questa una delle possibili interpretazionidella vicenda: purtroppo le testimonianzeattendibili sulla sua vita sono scarse, visto che ipochi fatti pervenuti fino a noi sono statideformati dalla leggenda, dalle calunnie edallagiografia. Lo stesso Paracelso ha
contribuito non poco ad infittire il mistero conle numerose e contradditorie versioni del suotestamento.Paracelso vissuto dal 1493 al 1541: unperiodo cruciale della storia occidentale, lalba
dellera moderna. Era un mondo di magia, didmoni nascosti dietro ogni angolo scuro,governato dalla sola volont di Dio; tuttavia inquegli anni lumanit iniziava a penetrare i
codici della natura e a tracciare una mappadella configurazione del cielo e della terra.Nato in Svizzera viaggi per tuttalEuropa rinascimentale,sperimentando sulla propriapelle guerre e lotte di potere,orrori e sofferenze inaudite di
quel mondo. Il suo era uncarattere polemico che gliprocur non poche difficoltnelle relazioni ovunque sirecasse.Philpp Theophfrastus Bombast
von Hohenheim era il suo nomedi battesimo; seguivano altriappellativi. NellEuropa centrale
si diffuse una favola che raccontacome il dottor Theophrastus si
alle col diavolo, giungendo acarpire il segreto della vita eterna;alla fine il dottore venne ucciso avvelenato daisuoi nemici. Aveva un cavallo bianco, cos siraccontava in Transilvania, donatogli daSatana, che poteva coprire lunghissimedistanze senza stancarsi. A volte vienechiamato Teofrastus, o Frasticus, o Frastus, equesto conduce a Faustus o Faust, il ciarlatanoerrante che si diceva avesse barattato lanima
con un sapere proibito, al quale stato legato ilnome di Paracelso.In altri casi, Paracelso prende il soprannomedi Alpenus, ovvero uomo che proviene dalle
pendici della Alpi, corrotto successivamente inArpenus o Arpinas, da cui deriva Orpinas epoi Orfeo, figura molto importante nellagrande tradizione della magia naturale, cheriusc a sconfiggere la morte.
La leggenda accompagna costantemente la vitadi Paracelso. Il suo spadone custodiscestraordinari segreti, nel pomo nascosto ilmisterioso laudanum, la sua medicina pipotente ed arcana e forse si nasconde ancheun demone scaltro. Samuel Butler (1612-1680), nel suo poema satirico Hudibras (parteII, 1664) scrive che: Bombastus teneva un
uccello del diavolo chiuso nel pomo della suaspada, che gli insegn tutti gli scherzi e leastuzie dei passati e futuri.
Paracelso non apparteneva alla colta litedellEuropa cinquecentesca, tuttavia ne
frequent gli ambienti, pur restando fiero dellesue umili origini delle quali era moltoorgoglioso.
Uno dei suoi aforismi recita: Non sia schiavoaltrui chi pu essere signore di
se stesso. Lessenza di
Paracelso pu essereindividuata in questa miscela diorgoglio, intransigenza,presunzione, indipendenza edignit ferita. Egli si dimostrcoerente con le sue parolepoich nel corso dei suoinumerosi incarichi, dei lunghi
viaggi, delle feroci battaglie edelle accese dispute, fu sempree soltanto lunico padrone di se
stesso.Leggendo le tradizionali storie
della scienza si rileva cheParacelso viene consideratocome colui che ha contribuito a formare ilpercorso della chimica e della medicina, inunepoca in cui queste due discipline stavano
abbandonando la loro forma antica perassumerne una moderna. Questa affermazione indubbiamente vera nel senso che Paracelso stato un antesignano della scienza, tuttaviaper comprendere maggiormente la suapersonalit necessario collocarlo nel remoto
ed inconsueto panorama del Rinascimento lacui filosofia era impregnata di magia e dicultura ermetica.
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Soltanto recentemente la scienza ha iniziato aconsiderare che anche in tale ambito vi sonoradici magiche. Fino a pochi decenni fa, lestorie della scienza cominciavano con la teoriaeliocentrica di Copernico, oppure si esaltava il
razionalismo di Aristotele, per poi saltarecompletamente il Medio Evo in quanto venivaconsiderato un periodo durante il qualeregnava lignoranza e la superstizione.
Tuttalpi venivano espressi, con parsimonia,
elogi per le opere di Avicenna, Guglielmo diOccam, Alberto Magno e Ruggero Bacone;ma queste sparute gemme dovevano esseredepurate da incrostazioni indesiderate.In realt la scienza moderna non si manifestata allimprovviso nelle menti di
Copernico piuttosto che William Harvey(1578-1657) e altri loro omologhi. Dai datistorici era facile intuire che il pensiero diquesti uomini fosse di natura differente daquella di quanti li avevano preceduti e che lascienza sorgesse come un albero miracolosonel deserto medievale. Inserito in questocontesto, Paracelso diventa agli occhi delpositivista scientifico un vero e proprio incubopoich lintera sua opera inizia e finisce nella
magia; tutto permeato dalle sue credenze
religiose, che creano un univedrso ricco disegni e simboli occulti, e a volte indecifrabili.LAlchimista Paracelso afferma di aver
ottenuto la Pietra Filosofale, crede a ninfegiganti e spiriti, racconta che gli uominipossono vivere senza nutrirsi se vengonopiantati nella terra, interpreta le comete comeportenti, sguazza nella numerologia dellaCabala, afferma di essere in grado di guarireogni e qualsiasi male. Il suo il mondo dalquale successivamente la scienza ci ha tratto in
salvo.Se vogliamo scoprire le origini della scienzanon possiamo partire dalla attuale prospettiva.
Anche Newton (1643-1727) credevaallalchimia e non era di certo uno sciocco.
Attualmente sono ancora in molti aconsiderare in modo superficiale lastrologia e
la magia; ma nel XVI secolo questo era unlusso che non ci si poteva permettere, inquanto tali credenze erano i punti diriferimento dellepoca: la scienza non il
risultato degli sforzi per liberarsi di questeidee, bens dei tentativi di dar loro un senso.
Indubbiamente la magia era legata anche allasuperstizione medievale, ma era anche unprimo passo per la scienza e quella chepossedeva il XV secolo era proprio la scienza
della magia.
Leconomista John Maynard Keynes (1883-1946) prov ad affermare tale principiodefinendo Newton come lultimo dei maghi.
In realt Newton non fu lultimo di unagenealogia di maghi e neppure il primo anellodi una nuova generazione di scienziati, eglisemplicemente condivideva con i suoicontemporanei una visione del mondo chenon era una stravagante coesistenza di scienzae magia, bens un edificio nel quale tutti imattoni provenivano dallo stesso stampo.
Attualmente si considerano alcuni personaggi ifondatori della moderna scienza mentre moltialtri vengono lasciati nelloblio perch vengono
considerati inutili relitti di unepoca ormaipassata, non volendo accettare il fatto chesenza questi ultimi ledificio della scienza
sarebbe crollato. Il mago rinascimentale
invece il diretto progenitore dello scienziatodel secolo XVII.La scienza non dunque il frutto della fugarazionale dalla superstizione medievale poich
a ben vedere gli scolastici medievalieccellevano nella pedante razionalit. Lascienza moderna ha preso forma in seguitoallabbandono del principio aprioristico
fondato sul concetto aristotelico secondo ilquale partendo da una argomentazione logicaed astratta, tutto pu essere dedotto daiprincipi primi, senza preoccuparsi se queiprincipi primi sono arbitrari. Prima che lafertile logica di un razionalismoautenticamente scientifico potesse affermarsi, il
solido e sterile terreno del dogma classicodoveva cedere il passo ad una forma diempirismo che accettasse la realt di alcunifenomeni ignoti ed inesplicabili come frutto diforze occulte. In questa ottica, uomini comeParacelso ed il suo collega, anticonformista eseguace delliconoclastia, Cornelio Agrippa
(1486-1535) erano degli scettici: erano disposticio a mettere in dubbio quanto era statoritenuto valido fino ad allora, per scoprirne leragioni da soli, invece di accettare i dogmialtrui.Paradossalmente Paracelso e Agrippadovettero pagare il prezzo di una maggiore
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credulit perch, rinunciando alle vecchiecertezze corsero il rischio di credere aqualunque cosa. Non essendosi costruiti unametodologia sistematica che li guidasse versoun sapere pi nuovo e pi solido traevano
insegnamento ovunque fosse possibile,convinti che lumanit avesse un tempoposseduto grandi conoscenze, ma che questaconoscenza si fosse corrotta nel periodo cheseparava la mitica antichit dai loro giorni.La magia di Paracelso era probabilmentemolto pi eclettica di quella di qualsiasi grandepensatore del Rinascimento. Leclettismo non
sempre una virt o un segno di aperturamentale, bench dimostri una innegabileindipendenza intellettuale e di pensiero. Il
fatto che Paracelso inseriva nella sua grandiosavisione tutto quanto attirasse la sua curiosit eattenzione, spesso si trattava di una forzatura enon tutte le argomentazioni combaciavano,presentando molti lati oscuri oincomprensibili.Paracelso fu innanzitutto un medico, econsiderava magici i suoi rimedi. Secondo lui,per, non si trattava affatto di superstizione,perch il dottore concentrava e manipolavacon metodo le forze magiche invisibili e le
virt della natura. Egli prov ad inserirequesta nuova medicina allinterno di un pi
vasto sistema di filosofia naturale, devotamentecristiana. Sotto questo profilo il suo scopo nonera diverso da quello della scienzacontemporanea: tutto deve corrispondere.
Attualmente si insiste sul fatto che gli atomiche formano geni, virus e cellule sono identicia quelli che costituiscono montagne e oceani, esono governati dalle stesse forze fisiche; le leggidella fisica valgono allo stesso modo per tutto:
per le stelle come per i fiori; botanica eastronomia sono scienze distinte, ma se fra ledue si manifestassero delle incongruenzeradicali, allora nelle nostre teorie ci sarebbequalche cosa di infondato. Nel passato classiconon si avvertiva la necessit di una visione cosonnicomprensiva. Aristotele si accontent didedurre analogie tra fenomeni disparati,omettendo di esprimersi su alcuni argomenti, enon sent un gran bisogno di coerenza econtinuit. Per gli enciclopedisti come Plinio il
Vecchio (24 79 d.C.) erano soventesufficienti spiegazioni circoscritte deifenomeni: questi sono giustificati al proprio
interno e non necessario inquadrarli in unpi ampio contesto.Quale era lorigine dei quattro umori, i fluidi
corporei che si riteneva governassero la salute?N Galeno (129-216 d.C.) n Ippocrate (460
a.C. circa 377 a.C), i due principali medicidellantichit, sono stati in grado di spiegarlo:presumono che sia cos e questo pu bastare.La cosmologia di Paracelso non avrebbe maipotuto essere davvero scientifica, perchcomprendeva, e non poteva escludere, lateologia. Il mondo di Aristotele era spesso uncircolo vizioso (gli oggetti cadevano verso ilsuolo perch questo era il luogo sul quale eranaturale che si posassero); ma quello diParacelso era pi esplicitamente teologico: il
mondo rispondeva ad un disegno marchiato inogni sua parte dalla firma di un artefice.Tuttavia ci non significa che a Paracelsomancasse quanto sarebbe stato in seguitoconsiderato lo spirito scientifico; al contrario,
era fermamente convinto che le cose accadonoper una ragione precisa, che la natura meccanicistica e segue regole ben determinate,che luomo pu comprendere e dedurre
mediante losservazione e la sperimentazione.
Per queste ragioni non accett il luteranesimo,
che considerava le strade di Dioimperscrutabili in eterno, e di conseguenzablasfemo tentare di decifrarle. Una visionemeccanicistica della natura pu essere fattarisalire ai grandi filosofi razionalisti del XII eXIII secolo: uomini come Teodorico diChartes, Guglielmo di Conches e Giovanni diSalisbury, i quali sostenevano che Dio nonguidasse il mondo tramite un controllocostante, ma stabilisse delle regole, lasciandopoi che funzionassero per conto loro.
Un guaritore mistico come Paracelso credevache le regole universali potessero esserescoperte solo studiando la natura, grazie allasperimentazione diretta. Gli adepti alla magia,come lo era Paracelso, si distinguevano dagliaccademici delle universit perch questiultimi invece pensavano che le regoleuniversali fossero state dedotte dagli antichigrazie alla forza del pensiero e alla logica.
Alcuni storici hanno collocato le origini dellascienza nel razionalismo dei Greci e nei lorotentativi di stabilire i principi primi. Lospirito della ricerca empirica, senza il quale lascienza impossibile, inizi per a fiorire in
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seno alla magia naturale del Rinascimento. Ilvero mago, secondo Marsilio Ficino, uncontemplatore della scienza divina e di quella
celeste, un attento osservatore ed espositore
delle cose divine.
Il fatto che la magia fosse unarte occulta mettea disagio molti scienziati sul ruolo da essasvolto nella storia della loro disciplina, in partese ne vergognano. Oggi il termine occulto
viene associato a superstizione, irrazionalit,ciarlataneria. Ma in unottica rinascimentale,cio se analizziamo loggi con gli occhi
delluomo rinascimentale, anche gran parte
della scienza contemporanea occulta, inquanto nascosta ai nostri sensi,
coerentemente con il significato letterale della
parola. Oggi spieghiamo i fenomeni in terminidi atomi o molecole, troppo piccoli per essere
visibili, o campi elettromagnetici, campiquantici, o fotoni, che, per la maggior parte,sono davvero invisibili, o altri campi e forze,come ad esempio quella della gravit, cheancora ci sforziamo di comprenderepienamente. Secondo i criteri rinascimentali,questi fenomeni non sono meno occulti delleinfluenze astrologiche esercitate da una stella odellintervento attribuito a dmoni. Proprio
come un moderno ingegnere manipola le forzedi elettricit, gravit, pressione idraulica e cos
via, cos il guaritore manipolava forze occulteper mezzo della magia naturale.Lo sviluppo della scienza moderna non tolse il
valore al concetto di forze occulte; anzi,accolse e formalizz quelle che apparivanoutili come magnetismo e gravit relegandone altre telepatia, telecinesi e cos
via in un cumulo di nozioni fuori moda che,mantenendo letichetta di occulto, resero via
via spregevole il termine. La scienza avrebbetuttavia incontrato notevoli ostacoli senzaquesta fede nellocculto; prima che la magia
rinascimentale stimolasse un nuovo interessenei suoi confronti, le forze della natura
venivano liquidate come fenomeni cheandavano oltre la capacit di comprensioneumana: per Tommaso dAquino ilmagnetismo una virt occulta che luomo
non in grado di spiegare. Il suo un punto divista palesemente antiscientifico, unaammonizione a non sondare con presunzione imeccanismi del creato. Isaac Newton nonavrebbe potuto formulare la sua teoria sulla
gravit senza credere nelle forze occulte: unaconvinzione che si basava sul suo profondointeresse per la magia. In effetti, il suo rivale, ilmatematico Leibniz (1646-1716), lo accus diricorrere ad una qualit scolastica occulta. A
questa accusa il difensore di Newton, SamuelClarke (1675-1729) cos rispondeva: (Viene)definita occulta una qualit manifesta ()
perch la sua causa efficiente immediata(forse) occulta?. La rivoluzione scientifica
era fondata sullabbandono dellidea
aristotelica che per essere comprensibile unmeccanismo causale doveva essere sensibile.
Questi stessi argomenti vennero ripresi allafine del XIX secolo quando alcuni eminentiscienziati, tra cui Ernst Mach (1838-1916) e
Wilhelm Ostwald (1853-1952), respinsero ilconcetto di atomo basandosi sul fatto che nonse ne era mai visto uno e non si potevaprodurre una prova diretta della esistenza. Perquesta loro presa di posizione si tende aconsiderare Mach e Ostwald dei pedanti,mentre sarebbe pi corretto riconoscere chestavano semplicemente manifestando deisospetti nei confronti dellocculto.In generale, la scienza del Rinascimento e delprimo Illuminismo non un mondo molto
distante da non permettere di distinguerne lemaggiori personalit. Nessuno nega cheCopernico e Galileo Galilei (1564-1642)abbiano mutato limmagine delluniverso, o
che Newton abbia svelato come stesse insieme.Nella nostra comprensione sempre pi ampiadel mondo interno dellanatomia e della
fisiologia umane, la reputazione di Vesalio e diHarvey inattaccabile. Limportanza di Robert
Boyle (1627-1691) per la chimica non contestata a causa della sua passione perlalchimia. Il lavoro del fisico e medicopersonale di Elisabetta I di Inghilterra,
William Gilbert, sul magnetismo ovviamentemolto significativo.Quando per si considera Paracelso, lasituazione cambia, non solo perch statamessa in dubbio la sua importanza nella storiadella scienza, ma soprattutto perch si tentatodi cancellare del tutto la sua figura. Anche aisuoi tempi pochissime persone condividevanole sue idee. In genere, il mondo lo ignor,alcuni lo irrisero e lo schernirono, altrifustigarono questo uomo basso e brutto
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denunciandolo come discepolo di Satana.Per ancora l.Nelle denuncie scritte durante il secolosuccessivo alla sua morte si pu scoprire unlivore nato da battaglie ancora in corso: nel
tardo XVI secolo Erasto (Thomas Lieber teologo e medico svizzero (1524-1583) lodefin un porco ateo e duecento anni dopo il
medico svizzero Johan Georg Zimmermann(1728-1795) un somaro. E tipico dei lorotempi; ma il disprezzo che trapela dalleosservazioni di parecchi commentatori pirecenti deve far nascere il sospetto cheParacelso li abbia davvero sconvolti e irritati. Siprenda H.P.Bayon, che parlava alla RoyalSociety of Medicine sessantanni fa:
Non si pu dire che le deliranti farneticazionidi Paracelso abbiano contribuito al progressogenerale della scienza e della medicina iniziatonel XVI secolo soprattutto come risultato delladiffusione delle conoscenze accurate permezzo di libri a stampa. Infatti egli era unrozzo oscurantista contorto, non un araldo diluce, conoscenza e progresso.
E, Bayon conclude, aveva un atteggiamento
fortemente distruttivo, e solo di rado le suecritiche erano costruttive; e quandanche eranel giusto, il suo pensiero non era maioriginale. Ma John Ferguson (1838-1916),professore di chimica a Glasgow, nellaquattordicesima edizione dellEnciclopedia
Britannica: E impossibile conciliare
lignoranza, la superstizione, le osservazionierronee di Paracelso con il suo alto concettodei fini della medicina.Chi abbia letto le opere di Paracelso puconcordare con queste affermazioni, a meno
che la sua prospettiva non sia stata offuscata daagiografie romanzate. I suoi scritti abbondanodi ridicole vanterie e sono spesso oscuri, senon a volte incoerenti; strampalati esconclusionati, sembrano appartenere pi adun mondo di favole e superstizioni che allascienza e alla ragione.Leggendoli oggi, inevitabile domandarsi: lopera di un ciarlatano o, addirittura di un
folle?Paracelso non solo verboso, caotico e
sgrammaticato: mescola anche le sueeccentricit stilistiche con altre lessicali,inventando neologismi dei quali fornisce, ma
non sempre, soltanto vaghissime definizioni.Lo storico della chimica James Partington(1886-1965) probabilmente non moltolontano dal vero quando insinua che a volteParacelso coniasse nuovi termini soltanto per
apparire pi autorevole. Daniel PickeringWalker (1914-1985), uno storico ben dispostoverso limportanza della magia rinascimentale,
ancora pi esplicito: Nutro dei dubbi
sullintelligibilit degli scritti filosofici di
Paracelso, ossia sulla presenza in essi di uncoerente sistema di pensiero.Tuttavia lincoerenza e lincontinenzalinguistica non sono sufficienti a spiegare deltutto lavversione che suscita; non nemmeno
chiaro perch le maldicenze dei suoi
contemporanei siano state riprese con tantoentusiasmo in periodi successivi, come inquesto scritto di Zimmermann:
Inoltre viveva come un maiale, sembrava un
carrettiere e provava piacere in compagniadella plebaglia pi abietta e dissoluta ().
Paracelso trascorse la maggior parte della suaturpe vita ubriaco, e in effetti sembra che tutti isuoi scritti siano stati redatti in stato dieberrezza.Il fatto che queste accuse odiose siano staterispolverate e riciclate nei secoli rivelalirritazione e limbarazzo suscitato da
Paracelso tra gli storici della scienza. Secondouno di essi, Charles Webster Leadbeater(1847-1934), Paracelso, unico fra i principalipensatori della rivoluzione scientifica,mantiene il suo status di iconoclasta e outsidermentre altri sono stati assorbiti senza difficoltnel sistema del sapere moderno. Tuttavia gli
insulti e le calunnie non sono mai riusciti a
respingerlo nelloscurit e nellignominia,quindi non possibile semplicementeliquidarlo come uno sciocco credulone(almeno non sempre). La sua figura imbarazzante perch si prende gioco dellaconvinzione, una volta profondamente sentitasia dagli scienziati sia dagli storici, che la storiadelle idee dovrebbe seguire da uno sviluppoordinato e unidirezionale. La personalit chetraspare dai suoi scritti aspra e imperiosa, eallapparenza indifferente ai conflitti e alle
contraddizioni che presentano; se ci si trova incontrasto con lui, perch non si pu fare ameno di trovarsi in contrasto con i suoi tempi,
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quando la gente poneva domande diverse edera alle prese con dilemmi diversi da quelliattuali. La nascita del mondo moderno,raccontano questi contrasti, non fu n facile nindolore, ma al contrario turbolenta, confusa e
burrascosa.Non certo una coincidenza che, pi gliscienziati disprezzavano Paracelso, pi i poetilo adoravano. Per Goethe (1749-1832) e iromantici era addirittura un nobile eroe, esecondo William Blake (1757-1827) qualsiasiuomo dotato di talenti meccanici, elaborandogli scritti di Paracelso o di Jacob Bohme, ilmistico tedesco del XVII secolo, potevaprodurre una quantit di volumi di valore paria quelli si Emanuel Swedenborg (1653-1735).Fu in questo clima che nel 1834 RobertBrowning (1812-1889) inizi il suo poemaepico sulla vita di Paracelso, riversandovi ilproprio vissuto tanto da farlo divenire, inmodo un po paradossale, il racconto di un
viaggio di unanima allinterno dellamore. I
paladini romantici di Paracelso dal tardo XIXsecolo ai primi del XX si lanciarono nelleaffermazioni pi ridicole in favore del loroeroe, attribuendogli intuizioni in ogni campodella scienza e della medicina moderne, daifarmaci miracolosi alla fisica quantistica.Per i romantici vittoriani divenne di rigorecitarlo in ogni occasione. Nel romanzoPossessione di Antonia Byatt, il poeta
vittoriano Randolph Henry Ash spera che lasua giovane corrispondente e futura amanteChristabel LaMotte abbia abbastanzafamiliarit con le opere di Paracelso daconoscere la sua descrizione degli spiritichiamati Melusine, numerosi nei deserti,
nelle foreste, tra le rovine e le tombe, nellecripte vuote, e sulle rive del mare. In effetti,risponde la signorina LaMotte, ansiosa didimostrare ad Ash la propria erudizione, ilbrano le noto.
Anche Ivan Turgenev in Padri e figli(1862) fadire allanziano medico, mentre vaga nel suo
giardino: Il vecchio Paracelso enunci unasanta verit (I.S.Turgenev, Padri e figli(1862),trad. Silvio Polledro, Bur, Milano 2003,pag.140).
Il fascino romantico della magia senza dubbiopermea il racconto di Jorge Luis Borges (1899-1986), La rosa di Paracelso, una parabola sulla
fede. Il giovane Johannes Grisebach sipresenta alla porta di Paracelso chiedendo didiventare suo discepolo, ma prima esige che ilmaestro gli dimostri la sua abilit nelle artiocculte facendo ricomparire una rosa dopo
che stata consumata dal fuoco; Grisebachgetta il fiore un simbolo mistico spessoassociato a Paracelso nel caminetto, malaltro risponde che non pu fare quanto il
giovane gli chiede. Deluso perch dopotutto ilsuo ospite non un mago. Griesebach se ne vasconsolato; poi Paracelso, rimasto solo, disseuna parola a bassa voce. La rosa risorse
(J.L.Borges, La rosa di Paracelso, tutte leopere, a cura di Domenico Porzio,Mondadori, Milano 1988, vol.II, pag.1131).
La leggenda di Paracelso si ritrova anche nellanostra contemporaneit e non in modo moltoromantico:Io non andrei da quella parte se fossi in te
disse Nick-Quasi-Senza-Testa attraversandouna parete appena davanti a Harry chescendeva per il corridoio. Pix sta tramando
uno spassoso scherzo ai danni della prossimapersona che passer davanti al busto diParacelso a met del corridoio.Consiste nello scaraventare Paracelso in testa
alla persona, per caso? chiese Harry(J.K.Rowling, Harry Potter e lordine della
Fenice, trad.Beatrice Masini e altri, Salani,Milano 2003, pp.273-4).Che cosa ne pensa di lui questa generazione dibambini a caccia della potente carta diParacelso sul gioco di Harry Potter del GameBoy, dopo aver appreso che inseritonellelenco delle streghe e dei maghi famosi
assieme a Hengist di Woodcroft, AlbericGrunnion, Circe, Merlino e Nicolas Flamel?Un po alla volta, diventata una creaturafavolosa nel vero senso del termine, unsimbolo della conoscenza arcana e occulta, peril romanticismo del XX secolo, perliconoclastia e per la magia pura e semplice.Tuttavia, questo interesse letterario perParacelso ha un passato rivelatore:Quando avevo tredici anni, facemmo tutti
insieme una gita di piacere ai bagni nei pressi
di Thonon; il tempo inclemente ci costrinse a
restare un giorno intero nella locanda.
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L trovai per caso un volume delle opere diCornelio Agrippa ( Mio padre) diede
unocchiata distratta al titolo del libro e disse:
Ah! Cornelio Agrippa! Mio caro Victor non
sprecare tempo: solo robaccia. ()
Ma lo sguardo sprezzante che mio padre gettsul mio volume mi fece credere che egli nonne conoscesse il contenuto; cos continuai aleggere con enorme avidit.Tornato a casa, mi preoccupai per prima cosadi procurarmi lopera omnia di questo autore,
cui fecero seguito Paracelso e Alberto Magno.Leggevo e studiavo le folli fantasie di questiscrittori con delizia; mi apparivano come tesorinoti a pochi altri oltre me. (Mary
Wollstonecraft Godwin, sposata Shelley, dal
romanzo Frankestein)Cos cominci la carriera di VictorFrankestein, che tent linenarrabile in nomedella scienza e del sapere, e alla fine ricevettela sua punizione faustiana. Per il lettoreoccasionale del classico di Mary Shelley (1797-1851) si tratta solo di nomi dal suono stranoprovenienti da unepoca a malapena ricordata,una promessa sussurrata di frutti proibiti, maMary Shelley la sapeva pi lunga. Suo padre
William Godwin (1756-1836), aveva un punto
di vista diverso rispetto a Frankenstein senior.Nel 1834 pubblic Live of the Necromancers(Vite dei negromanti), con alcuni capitolidedicati a Paracelso, Agrippa e Faust, e la sua
visione di Paracelso era pi sottile, anche senon proprio lusinghiera: Lunione di un
ciarlatano, un impostore presuntuoso eimpudente con un considerevole grado disagacia e astuzia naturali.Nel 1812, Percy Bysshe Shelley (1732-1822),marito di Mary scrisse al suocero William
Godwin dicendo che aveva meditato su tutte lefantasie di Alberto Magno e Paracelso. Non quindi difficile indovinare alcuni dei discorsicui allude Mary nel suo resoconto delleeccitanti serate in Svizzera, che ispirarono lasua favola ammonitrice. Tra Lord Byron e
Shelley, ci furono molte lungheconversazioni, diceva di cui fui devota ma
quasi muta ascoltatrice. Durante una di queste,si discussero alcune dottrine filosofiche (); lanotte trascorse in questa conversazione, eanche lora delle streghe era passata quando ci
ritirammo a dormire. Cos, quando Mary
Shelley pos la testa sul cuscino e le si
present spontaneamente una storiaassolutamente spaventosa, compresechiaramente perch dovesse aver avuto originenelle vite di quelle figure misterioseappartenenti a un passato leggendario:
Cornelio Agrippa di Nettesheim e il suocompagno vagabondo TheophrastusParacelsus Bombast von Hohenheim.
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I Colori nelMartinismo
di Iperion Loggia Silentium (Abruzzo)
Per chi ha avuto modo di soffermarsi sulluso
dei colori allinterno dellOrdine Martinista
avr avuto modo di notare che vi unapparente discordanza fra la sequenzaascendente dei colori dei tre tappetinioperatori (nero, bianco e rosso) posti sul tavoloiniziatico del Ph::: I::: e i colori dei cordoni checontraddistinguono i gradi degli appartenentiallOrdine (nero per gli Associati, rosso per gli
Iniziati e bianco per i Superiori Incogniti).
In effetti, seppur losservazione sia a primavista legittima, evidente che tale diversitsussiste solo in quanto, simbolicamente, si
vuole fare riferimento a concetti differenti.Nel primo caso la sequenza dei colori deitappetini (nero in basso, bianco sul nero erosso sul bianco) fa riferimento allasuccessione delle tre principali fasi alchemiche(nigredo, albedo e rubedo) tant che spesso
vengono anche chiamati tappetini ermetici.
Analogicamente, il nero collegato alliniziale
fase di intro-ispezione, di discesanellinconscio, che dovr attivare il novizio,
fase comune ad ogni Schola, a cui segue ilbianco, la percezione di quella luce che segnauna presa di coscienza del s, per concludersinella fissazione stabile di questo s, che fa dire
alladepto: io sono. evidente, chequesto solo unodegli aspettipossibili delliter
operativo checomunque deveessere vissuto, sullapropria persona,sub specie
interioritatis. Ladisposizione deitappetini pu ancheessere ricondotta,allopera di L.C. de
Saint-Martin, doveil colore nero corrisponde allEcce Homo, allacondizione di mortificazione, il colore bianco
riferito allUomo di Desiderio, allaspirazione
di redenzione e rinascita, e il colore rossorappresenta lUomo Nuovo, lo stato di unioneindissolubile fra la coscienza umana e lanima
spirituale.
Per i colori che contraddistinguono i cordonidei vari gradi, deve essenzialmente farsiriferimento al principio gerarchico legato allaprogressiva percezione della luce, comune, fralaltro, ad ogni societ iniziatica tradizionale.
Pertanto, si passa da uno stato iniziale dicarenza di luce (nero), ad uno successivo dibaluginio segnato dal sorgere del soleallorizzonte (rosso), per pervenire, infine, aduno stato di plenitudine dettato dalla luce delsole ormai alto nel cielo (bianco). Unanalogia
la si riscontra anche negli abiti talari adottatidalla Chiesa Cattolica, in relazione del gradogerarchico: nero per il clero, rosso per icardinali e bianco per il papa.
Anche per la successione dei colori deicordoni, appena vista, pu farsi riferimento alFilosofo di Amboise. Nel libro I Numeri, cosscrive: lo spirito non si considera che per lesue operazioni ed i colori che gli servono da
segno, mentre nellopera Le lezioni di Lione,aveva gi scritto: Il nero ci richiama la notte, o
le tenebre dove luomo fu immerso quandocess dessere in vista del principio divino il
colore rosso ci indica il colore del sangue, o
del principio corporeo della nostra forma che
ha la sua sede nel sangue il bianco ci indica
il colore del Sole, emblema dellessere unico
primo.In conclusione, riprendendo quanto primaaccennato, con i colori dei tappetini operatorisi vogliono rappresentare le fasi checontraddistinguono liter operativo, mentre i
colori dei cordoni evidenziano le differentimanifestazioni dello spirito individuale duranteloperativit propria del Martinismo.
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La Loggia delConvivium Gnostico
Martinistadi Elenandro XI Loggia Abraxas
(Toscana)
La Loggia del Convivium Gnostico Martinista il luogo deputato ad una laboriosa opera tesaallaccrescimento spirituale dei fratelli e
sorelle, che trovano cos, in essa,perfezionamento di quanto puntualmente edoverosamente posto in essere con la pratica
individuale Luni-Solare. Essendo la strutturadel Convivium Gnostico Martinista Ordinata eRituale, e sorretta da un centro reale epresente, si dispongono le seguenti regole attead uniformare i lavori di tutte le logge, edevitare cos perniciose devianze e divaricazioniatte ad incrinare lUnita Eggregorica. E altres
indubbio che la puntuale e strettaosservanza degli elementi formalie sostanziali del rituale di Loggiacomporta una convergenza
Eggregorica di cui ne beneficertutto lOrdine, e i fratelli e lesorelle partecipanti ai lavori.Essendo il martinismo un OrdinePovero, che gli strumenti utilizzatiin loggia rispecchino tale filosofia.Gli arredi siano possibilmentefrutto dellopera artigiana dei
fratelli e sorelle versati in taletradizionale impegno, inmateriale comune. La povert del
materiale non sia per a discapitodellomogeneit della fattura, della
corrispondenza cromatica tradizionale, e dellaloro funzionalit. La Loggia sia espressione dicorale abnegazione, e non un luogo doveprimeggiare a discapito del fraterno amore.
Costituzione della Loggia
1. La Loggia Martinista del ConviviumGnostico Martinista regolarmente costituita
se presenti il Filosofo, o il Superiore Incognitodelegato, e almeno altri tre fratelli o sorelle.
2. Lambiente profano deputato a raccogliere
la Loggia deve essere debitamente purificato. IParamenti indispensabili sono: Trilume postoal centro, davanti ad esso il vangelo di SanGiovanni, sopra al Vangelo di San Giovanni il
Pantacolo in grado appropriato, dietro altrilume il turibolo, la maschera a sinistra, ilmantello sotto la maschera, il cordone davantialla maschera, a destra del trilume i tre lembidi stoffa con sopra la spada di loggia e la croce,le due colonne ai lati del tavolo, cero maestripassati, fiammiferi/incenso/sale a destraravvicinati al filosofo, (se presenti olio a destraravvicinato, coppa eucaristica sotto il trilume,acqua vicino alla coppa). Sx colonna (B)Superiore, Dx colonna iniziato (N). E'
consigliabile posto dietro all'Orientel'immagine di uno dei Maestri Passati.
3. Il rituale di loggia, nel grado opportuno, tassativamente il rituale del ConviviumGnostico Martinista cos come consegnato e
timbrato dal Reggente alFilosofo. Nel caso in cui sianoospitati fratelli e sorelle di altriraggruppamenti martinisti verrutilizzato il detto rituale. Nel
caso in cui sia presente unadelegazione ufficiale di altroOrdine Martinista verr valutatol'utilizzo del ritualemaggiormente opportuno.
4. Ogni visita ufficiale didelegazione di altro OrdineMartinista deve essere inprecedenza comunicata, e da
questi approvata, al Delegato Magistrale
territorialmente competente.
5. E' fatto divieto assoluto di partecipazione ainostri sacri lavori da parte di profani.
6. Solamente i fratelli e sorelle che hannocompiuto la purificazione mensile sonoammessi alla Loggia. Quindi ogni fratello esorella prima di accedere in Loggia devecomunicare al Filosofo o al SuperioreIncognito delegato, sotto forma di giuramento,di essere ritualmente purificato secondo iprecetti del Convivium Gnostico Martinista.
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7. Salvo rarissime e motivate eccezioni letornate di loggia saranno tenute in fase di lunacrescente e possibilmente alla domenica.
8. AllOriente siede il Filosofo,alla destra del
Filosofo siede il fratello o la sorella cherappresenta il grado di Iniziato, mentre allasinistra il fratello o la sorella che rappresenta ilgrado di Superiore. E possibile disporre i due
cori anche altrove rispetto allaltare, basta chesia mantenuta una simmetria della Loggia.Durante le riunioni di loggia sono previste lefigure, che si possono riassumere anche nellostesso fratello/sorella, dellEsperto e del
Segretario.
Ingresso in Loggia
9.
In Loggia i fratelli e le sorelle dovrannoessere provvisti di alba, cordone, calzaribianchi, maschera, collare appropriato egioiello.
10. In loggia non sono ammessi 1) orologi 2)denari 3) strumenti elettrici o elettronici 4)gioielli in vista.
11. Lingresso in Loggia avviene ritualmenteper ordine di grado crescente, qualora vi sianodue gradi eguali si segue lordine dellet di
associazione crescente.
12. I Fratelli e le Sorelle prima di entrare inLoggia osservano il Silenzio e la Meditazioneinteriore.
13. I Fratelli e le Sorelle prima di entrare in
Loggia sono mondati dal Filosofo o dalSuperiore Incognito delegato tramite i fumi diincenso.
14. Rispetto ad Oriente l'ingresso in Loggia in senso Orario. Ogni Fratello e Sorellaoccupa il posto immediatamente pi prossimoal proprio grado ed ruolo in Loggia,fermandosi in piedi ed all'Ordine innanzi adesso. Il Filosofo squadra completamente ilperimetro della Loggia prima di porsi adOriente. Solamente quando il Filosofo seduto, e dietro il suo ordine, la Loggia sisiede.
Svolgimento dei Lavori di Loggia
18. In loggia quando non all'ordine i fratelli ele sorelle terranno la posizione seduta del
faraone.
19. Ogni volta che lEsperto squadra il
perimetro della Loggia tutti i fratelli e le sorellesi alzano al suo passaggio mettendosiallordine, per poi porsi nuovamente nella
posizione del faraone dopo il suo passaggio.
20. Chiunque si rivolge allOriente si deve
alzare, dopo aver ricevuto cenno dal Filosofo odallEsperto, e portarsi allordine.
21. Il Filosofo o l'Esperto possonointerrompere, con giudizio, i lavori qualora ilcomportamento dei fratelli e delle sorelle lorichieda.
22. A discrezione del Filosofo si useranno inomi profani o iniziatici durante i lavori diloggia.
23. L'unico autorizzato a parlare in loggia il
Filosofo, il quale concede la parola, se loriterr opportuno ai fratelli e alle sorelle.
24. Ogni riunione di loggia ha carattereoperativo quindi al centro del rituale di loggiasar tassativamente presente uno o pi di unodi questi elementi: iniziazione, meditazione,preghiera, recita di parole sacre, ed eucarestia.In Loggia non si fa conversazione essendo essaun Luogo di Sacri lavori.
25. A discrezione del filosofo permessa lalettura di una tavola avente sempre ecomunque attinenza ai lavori del ConviviumGnostico Martinista.
26. Qualora vi siano delle comunicazioniqueste verranno rese note alla LoggiaTERMINATA LA FASE OPERATIVA, eprima di dare inizio alla chiusura dei lavori.Qualora queste comunicazioni provengano dalReggente o dalla Grande Maestranza i fratelli ele Sorelle si pongono in piedi e all'Ordine.
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Il Ruolo della Donnadi Artemide Gruppo Ambelain
Lombardia
La questione del ruolo femminile negli ordiniiniziatici sempre stata piuttosto controversa.
Sono piuttosto numerose le realt in cui ledonne non sono ammesse o, se ammesse non
viene loro concesso di accedere a ruoli edoperazioni tipicamente 'osiridei', adducendocome motivazioni la presupposta impuritfemminile, la donna in quanto causa della
caduta nel quaternario, la donna in quantorecettore e non emittente e pertanto destinataunicamente all'operativit lunare. E si potrebbeproseguire.
Ne hanno parlato e discusso grandi esoteristi,alcuni fornendo degli spunti di riflessioneinteressanti e da non sottovalutare, prendendoanche in considerazione la costituzione occultaed energetica degli esseri umani uomini edonne, pesando e confrontando le differenze
che, indiscutibilmente e necessariamente,esistono tra i due generi.
Se vero che in ambito mistico tali differenzesono spesso irrilevanti, altrettanto vero che inambito magico-turgico la questione si pone, ed doveroso cercare di trovare risposte che nonabbiano un sapore unicamente discriminatorioe di comodo.
Nel Convivium le donne possono accedere al
grado di S.I.I. Non tutte, certamente, coscome non tutti gli uomini. Esiste una questionedi inclinazione personale, una di merito eduna energetica. Ed evidentemente non possibile stabilire a priori uno schema diselezione e di scelta. Ogni caso un caso a s,e deve essere valutato con attenzione, serenite amore per la verit.
E' importante comprendere che noi tutti siamochiamati a lavorare su pi piani
contemporaneamente. Partendo dalquaternario per arrivare all'individuale, necessario passare dal binario, da quel DUE
che tanto ci spaventa e ci mette in crisi. Cisignifica che necessario confrontarsi conl'altro per tentare di integrare in noi
l'opposto, che in quanto tale anchecomplementare. E questo non soltanto da una
prospettiva relazionale, ma anche e soprattuttoenergetica e psicologica. Per questa ragione lapresenza femminile importante in un ordineiniziatico. Consentire al femminile l'accesso alTempio e permetterle di misurarsi con sstessa, con il suo opposto naturale e con ilproprio percorso di reintegrazione in unaforma pi elevata rispetto alle istanze delmondo profano, costituisce un passoimportante anche per l'uomo: passo che, sefatto, evidenzia disponibilit ed apertura verso
l'altra met del cielo e rivela maturitspirituale, comprensione umana e onest, nonsolo intellettuale. Personalmente, e in unmondo perfetto, ritengo che il miglioriniziatore possibile (o teurgo) non debba essereesclusivamente solare, semmai equilibrato,perfettamente soli-lunare. Deve aver realizzatoquell'armonia interna che da sola in grado dischiudere l'accesso ad un livello di coscienzasuperiore.
Il nostro lavoro un lavoro prevalentementepersonale ed interiore, un continuo lavoro diindagine atto ad identificare luci e soprattuttoombre, con lo scopo di conoscere la verit sunoi stessi, di apprendere e comprendere lanostra VERA natura, natura dalla qualenessuno di noi pu prescindere. Se sono unmelo, non posso pretendere di produrrepesche.
Questa consapevolezza, una volta raggiunta,
una forma di liberazione che ci consente diintuire, se non conoscere realmente, i nostrilimiti, magari imparare a superarli e acomprendere in forma piena e pacificata cosa per noi e cosa non lo . Incluso il fatto dipoter evocare spiriti ed entit o di poter dareiniziazioni. Tutto questo lavoro interiore nondar i suoi frutti soltanto sul piano psicologico,ma anche energetico, perch sar attraversoquella stessa consapevolezza che potremoscoprire come siamo effettivamente edoggettivamente polarizzati, senza alcun sensodi superiorit od inferiorit. Non , non mai
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stata, e mai sar, una questione legata al generedi appartenenza.
Inoltre, non dimentichiamoci cheapparteniamo anche ad un mondo naturale, in
cui l'uomo e la donna sono chiamati ad unirsisessualmente per creare nuova vita.
Per analogia, lo stesso dovrebbe accadere nellanostra vita spirituale: l'unione del maschile edel femminile, in noi e fuori di noi, ci ched vita all'androgino e che ci consentir, ungiorno, di completare la nostra personaleopera alchemica.
E allora saremo grati al nostro opposto e
complementare per averci assistitoproponendoci sfide importanti, accettando lequali ci verr data la possibilit di affrancarcidalle nostre invisibili catene.
Il RitualeGiornaliero come
Strumento di Lavoro
InterioreBeatrice Loggia Abraxas (Toscana)
Lo scopo che ci si dovrebbe prefiggere,nelmomento in cui si accede ad una qualsivogliastruttura iniziatica, dovrebbe essere soltantouno: la Conoscenza. Bisognerebbe ancheavere ben presente che la reale Conoscenzanon si impara su nessun libro, per quanto esso
sia antico, scritto da illustri studiosi,comprovato da molte fonti, etc.Cio che viene tratto dalla lettura dei cosiddetti
testi sacri di ogni Tradizione dipende
unicamente dal nostro stato di coscienza, dalnostro livello dellEssere, che a sua volta puoessere modificato soltanto mediante unaprofonda Autoconoscenza e un processo attivodi cambiamento interiore.Liniziazione reale e concreta solo quella cheavviene al nostro interno; nessuno ci puo
trasmettere alcunch per sempliceimposizione delle mani,n il solo fatto di
essere affiliati ad una struttura o parte di unaLoggia modifica il nostro reale modo di esseredi una virgola.
Liniziato autentico un uomo che cerca contutte le sue forze di elevarsi al di sopra dellasua umana (triste) condizione, che ha acquisito
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un certo grado di dominio sul suo corpo esulla sua mente, che disposto al sacrificio ead abbandonare abitudini e comportamentiche si frappongono tra lui e la sua meta. Eglipossiede la volonta di modificare il proprio
carattere, ma non per moralismo o per seguiredei dogmi di comportamento impostidallesterno, bensi perche sa che tutto cio
che occupa la nostra mente, ci toglie energia(preoccupazioni, desideri opprimenti, ansia,stati emotivi intensi sia positivi che negativi) eci allontana da quello stato interiore ideale nelquale possibile, seppure per brevi attimi,ricordare la nostra vera natura.Ci sono dei vantaggi concreti nellappartenenza
ad un gruppo e nel condividere con altri lo
stesso impegno quotidiano, gli stessi valori, lestesse esperienze. In primis, a livelloenergetico, in quanto la forza di preghiere,intenti, motivazioni si somma (Matteo XVIII{19-20}: In verit vi dico ancora: se due di voisopra la terra si accorderanno per domandare
qualunque cosa, la otterranno. Perche dove
sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in
mezzo a loro).Secondariamente, a livello psicologico, inquanto insito nel concetto di Fratellanza
lobbligo di sostenersi a vicenda edincoraggiarsi nel difficile cammino spirituale,nei momenti di difficolt; inoltre, ilconfrontarsi con altri in merito a questioniesoteriche e interiori puo rafforzare il nostro
obiettivo e la fede.Lesecuzione di certi rituali, la ripetizione di
formule, preghiere, mantra, gestualit, simboli,se presente concentrazione, devozione,entusiasmo, puo produrre stati energetici
differenti rispetto a quello che sperimentiamonella routine quotidiana. Puo aumentare ilnostro livello di energia con conseguentisensazioni di benessere psicofisico, serenitmentale temporanea, assenza di paura e dialtre emozioni negative, oltre a percezionifisiche varie e piu o meno intense (leggerezza,
flussi energetici allinterno del corpo
sperimentati come formicolii, vibrazioni,caldo, freddo etc. etc.). Se la praticaquotidiana non accompagnata da un realecambiamento interiore duraturo e definitivo,pero, questi momenti resteranno (benche
piacevoli) fini a se stessi, lenergia che
accumuliamo verr, al termine della pratica,
riassorbita nei nostri innumerevoli elementipsicologici avversi e si esaurir velocemente(nella migliore delle ipotesi), oppure (in quellapeggiore) andr, in quanto forza neutra, anutrire proprio quei lati umani che
dovremmo superare.
Il rituale giornaliero: considerazioni generali
Il rituale giornaliero, cosi come elaborato e
proposto dal Convivium Gnostico Martinista,offre numerosi spunti di lavoro interiore, seeseguito nel modo corretto.In generale si puo dire che impegnarsi in
modo costante ad intervalli regolari in unapratica o rituale, un inizio di autodisciplina epuo aiutarci a sviluppare la forza di volont.
Ogni preghiera, salmo, mantra, tracciamentodi simboli, deve essere eseguito in modo dacoinvolgere completamente tutto il nostroessere; dovrebbe assorbirci a tal punto daescludere qualunque altro pensiero. Questopuo risultare difficile in quanto ripetendo
giornalmente formule prefissate, si corre ilrischio che esse diventino meccaniche e privedi partecipazione interiore; per ovviare aquesto problema, si puo cercare di
coinvolgere nella pratica TUTTI i nostri sensi
(esterni ed interni).Ad esempio: ripetendo ad alta voce un salmo,con le orecchie ascoltare la propria voce,facendo caso a come essa risuona, alla
vibrazione che produce nella stanza, al suonodelle parole etc.; contemporaneamente,cercare di percepire il corpo e la postura, laposizione delle mani e delle braccia, cio che
essa esprime, cosi come la presenza eventuale
di tensioni muscolari, di dolori, cercando dicomprenderne la causa. Allo stesso tempo,mentalmente si puo provare a visualizzarequello che stiamo recitando, lasciare che leimmagini si formino spontaneamente al suonodelle parole, osservarle con locchio interiore..Nel caso di un mantra, ad una parola o letteraebraica, o invocazione, si potranno associarecolori o simboli inerenti, oltre allosservazione
delle caratteristiche del respiro mentre si recita(ritmo, intensit, effetto della respirazione edella ripetizione sul nostro stato interiore)..Cio che si sperimenta durante il rituale
dovrebbe essere oggetto di riflessione nellerestanti parti della giornata (emozioni, pensieriricorrenti che ci hanno distolto, immagini sorte
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spontaneamente); la pratica non finisce con i30 minuti di rito, ma parte della vita diognuno di noi. Intuizioni avute durante il rito epoi analizzate, potranno aiutarci a risolvereproblemi del quotidiano, altre potranno
essere richiamate alla nostra attenzione primadi dormire e venire poi elaborate nel sonno.Esistono infinite possibilit di utilizzo deglistrumenti presenti nel rituale giornaliero: stapoi alla volont e motivazione del singolotrovarne sempre di nuove o perseverare inquelle piu affini al proprio modo di essere in
modo da rendere la pratica sempre piuprofonda e fruttuosa e di non cadere nella noiae nella svogliatezza.
a preghiera allangelo giornaliero e
leliminazione dei difetti
Fermo restando che ognuno devepersonalizzare il rituale giornaliero edincentrarsi sulle pratiche che ritiene piu utiliper lui ed in sintonia col proprio essere,desidero soffermarmi brevemente sullapreghiera allangelo giornaliero, che rende
possibile allinterno del nostro rituale quella
parte di lavoro esoterico che viene spessodimenticata o messa in secondo piano:
leliminazione dei difetti.Ogni nostro comportamento disfunzionalepuo, con adeguata introspezione e con la
sincerit necessaria, essere ricondotto allapresenza nel nostro spazio psicologico di unodei sette difetti principali indicati col nome di 7
vizi capitali, che nella preghiera in oggettovengono menzionati ed associati ognuno ad unarcangelo e ad un giorno della settimana. Ilmomento in cui recitiamo questa preghiera oinvocazione, possiamo cogliere loccasione per
rivedere mentalmente la nostra giornata oquella precedente, oppure rievocare degliepisodi in cui questo particolare difetto si manifestato. Lenergia che si sviluppa dalla
pratica potr cosi essere utilizzata in modo
costruttivo per correggere quel lato di noi,potremo visualizzare il nostro cambiamento e ibenefici che da esso ne verranno, oppure
visualizzare lAngelo stesso, o il fuoco, o una
luce, che dissolve cio che ci impedisce di
procedere. Porteremo cosi la nostra
attenzione sugli ostacoli interiori che abbiamoe questa consapevolezza dovr esseremantenuta anche al termine del rituale.
La visualizzazione fondamentale, non solodel problema ma anche dellalternativa al
problema (o difetto) che abbiamo, perche essa
agisce a livello inconscio e con il tempo finirper produrre cio? Che mediante la volont e la
concentrazione noi cristallizziamo.
Conclusioni
Ogni pratica diviene viva, multisfaccettata esempre nuova ( e produce un effetto) se larendiamo tale mediante il nostro completoassorbimento in essa. La conoscenza teorica,cosi come la semplice ripetitione di rituali,
sono utili in un primo tempo, perche
necessario porre delle basi solide al Lavoro.Esse possono essere fonte di ispirazione, di
riflessioni, di interesse per ulterioriapprofondimenti.La mente, pero, ad un certo punto dovressere lasciata cadere, e per questo bisognasviluppare una reale Presenza, la Conoscenzadeve divenire intuitiva ed immediata e nonfiltrata dal pensiero razionale; il significato verodi Iniziazione (troppo spesso dimenticato) unradicale cambiamento nel nostro statodellEssere, ed una ferma volont di
raggiungerlo mediante il lavoro giornaliero
costante e profondo.
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Louis Cloude deSaint Martin e laVia Cardiacadi Talia Loggia Abraxas
C senza dubbio un diapason giusto nella
natura, c n uno particolare per ogni essere.
Se tu ne usi un altro, che puoi produrre?
Malgrado la precisione di tutti i tuoi suoni,
secondo i rapporti della scala musicale, questi
non saranno meno falsi, poich il diapason lo
sar lui stesso - L.C. de Saint Martin
La preghiera uno strumentoespressivo di tutte le religioni ed nata con il mondo. Lessere umano
infatti spesso ricorso allatto del
pregare per incamminarsi di nuovoverso la divinit, per invocare oevocare il proprio dio. Si potrebbe
erroneamente definire la preghieracome il momento in cui luomo
parla alla parte divina che in s,
ma molto molto di pi di unsemplice momento, anche esoprattutto in quanto priva ditempo, cos come di spazio.
Pregare lazione pi semplicemente efficace
a disposizione delluomo, e la complessit non
del sacro. La preghiera un segmento, la viaimmaginabile pi breve per unire due punti la
cui costituzione minima sono appunto i duepunti stessi e che si dissolve nel suo scopoultimo di farli combaciare e divenire un punto
unico: lUnit.
Louis Claude de Saint Martin nasce nel 1743ad Amboise, in Francia. Frequenta la facolt di
giurisprudenza ma alla fine si dedica allacarriera militare. E in tale ambiente che, nel1769, viene presentato a Martinez de
Pasqually, fondatore dellOrdine dei Cavalieri
Massoni Eletti Cohen dellUniverso, di cui
seguir gli insegnamenti e da cui sar iniziato,
diventandone segretario nel 1768. Dopo la
morte del maestro (1774), sostenitore della ViaTeurgica o Magica, Saint Martin che non
volle mai fondare un proprio Ordine - delineai perimetri della propria dottrina che presentacaratteristiche mistiche, riconoscendocomunque un considerevole debito verso la
cosmologia martinezista rivisitata alla luce dellafilosofia di Jacob Bohme. Questa sar da Saint
Martin stesso definita Via Cardiaca.
La mistica, o via cardiaca, caratterizzata dauna forte ricerca interiore e da un relativodistacco dalle cose mondane, nonch da una
spiritualit semplice e lineare,
istintiva e spontanea. E
centralizzata sul superamento di
ogni dialettica dualistica
conflittuale, lavorando oltre isistemi plurimi ed egoici dellamente. Vive e si nutre nel
silenzio della comunione con ildivino che in noi. Non cricerca di perdono, di
comprensione, di riparo, disalvezza. C un viaggio
irrazionale ma controllato, folle
ma lucido, con una ricercainvocativa ed una manifestazione evocativa di
intensit inimmaginabile mediante mente
umana: mania (stato non ordinario dellacoscienza a contatto con il sacro) edentusiasmo (con Dio dentro di s). I termini
invocazione ed evocazione derivano entrambidal latino e significano rispettivamente
chiamare intensamente e chiamare fuori.
Laccezione religiosa si distingue ovviamenteda quella esoterica, ambito in cui nondobbiamo dimenticare che la preghiera
intesa come contatto diretto con il divino
multisfaccettato, conosciuto o sconosciuto, chearde in noi. Ben si comprende quindi che
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utilizzeremo levocazione per risolvere unnostro difetto, per allontanarlo, dissolverlo,
mentre invece ricorreremo allinvocazione per
creare un ponte solido attraverso cui ottenere
una qualit, farla giungere sino a noi e farlanostra. Ma per procedere tra questo fuori equesto dentro necessario aver raggiunto la
rara e perfetta posizione dellenucleazione,
dello sdoppiamento coscienziale, per prenderea piene mani da un lato, e dallaltro rimanere
immuni e invulnerabili psicologicamente. Noisiamo l, consapevoli di esserlo, non per
perdere qualcosa bens per canalizzarlo
senza traumi in noi stessi.
La via cardiaca non ideata in supplenza diquella teurgica, bens a questultima affiancata,
ed esaltata dalla consapevolezza del desiderioche parte dalla mente, si consolida attraverso la
volont, per poi sbocciare dal cuore, luogo
dincontro con il divino. La teurgia valida e
prende senso, ma soprattutto efficacia, solo senon slegata dalla preghiera nonch dal lavorodi retrospezione e meditazione. La
retrospezione un allarme che segnala gliattacchi della nostra natura materiale a quellaspirituale e divina, un segnalatore dei limiti alla
nostra libert. La meditazione una sonda cherileva le catene della nostra prigione terrestre, eindica la fitta rete costruita da noi stessi (ma
non solo) al di sotto di queste maglie cheinconsciamente ci attanagliano ogni giorno. La
preghiera esoterica lesercito con cui
scendiamo in guerra contro i nostri demoni ele nostre paure, per vincere i nostri confini, perridare la dignit e il trono al re che in noi.Durante la retrospezione stiliamo la nostraanamnesi, durante la meditazione diventiamo
il nostro medico migliore, durante la preghieraci curiamo sino ad intervenire chirurgicamente.
Per rendere efficace lazione della preghiera necessaria la costruzione da due lati dello
stesso canale, occorre cio sia laiuto divinoche la predisposizione umana. Si lavora in due,si opera in Uno, tramite lo strumento
fondamentale che la preghiera interiore unitaa quella esteriore, serie di gesta quotidiane
indirizzate verso luniverso metafisico. Luomo
dedito alla reintegrazione nella sua essenza
divina universale tutto proteso a riprendere ilcontatto con il Principio Supremo, a ristabilirelUnit primordiale. Questo processo simanifesta, si costruisce e si fortifica mediante ildesiderio e la volont. Lessere umano infatti
un soggetto attivo con caratteristiche di
pensiero, volont e azione ed proprio
facendo leva su queste riportate allo statooriginario che esso pu elevarsi al NOSCE
TE IPSUM. Nel poema Il Coccodrillo -
scritto da Saint Martin nel 1799 - ilprotagonista Eleazar viene depredato della sua
polvere magica ottenuta con la pans o violadel pensiero con la quale aveva sempre vinto ilmale. Viene insomma a perdere la sua forza
elementale pur restando in possesso del
desiderio, che grazie anche alla
concentrazione, riesce a dominare i nemici
attraverso le tre facolt dellanima
riconquistate: il pensare, il sentire, il volere.Questo luomo nuovo, questo luomo didesiderio. Saint Martin in una lettera ad unamico: "La sola iniziazione che predico ecerco, con tutto l'ardore della mia anima,
quella tramite cui possiamo entrare nel cuore
di Dio e far entrare il cuore di Dio in noi, per
realizzare un matrimonio indissolubile che fa
di noi l'amico, il fratello e lo sposo del nostro
Divino Riparatore. L'unico mezzo per arrivare
a questa Santa Iniziazione spingersi sempre
pi negli abissi del nostro essere e non mollare
la presa finch non siamo giunti a trarne la
vivente e vivificante radice".
La preghiera unAzione Sacra e nasce dalla
sinergia delle tre macrozone fisiche e animiche
delluomo. Queste individuano tre punti
precisi del corpo umano pur appartenendo ad
un livello pi elevato, sottile: il plesso solare, il
plesso cardiaco e la zona intracigliare.Ciascuna di esse rappresenta la fonte di una
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qualit ben delineata. Il plesso solare
individua il luogo dove il nutrimento sitrasforma in energia che viene destinata, oltre
al corpo fisico, a funzioni intellettive, mentali,
spirituali; qui che umanamente viene nutritala legione di ego. Il plesso cardiaco individualingresso della caverna da cui salire o scendere
lungo il nostro inconscio. E lingresso del
labirinto dellanima, ove introdursi fino alcentro, sconfiggere lo sconosciuto mostro, e
riemergere attraverso il filo sottile. La zona
intracigliare il centro del pensiero e
dellintelletto, pi materiale e corporeo il
primo, pi elevato e nobile il secondo. Il
plesso solare energia, il plesso cardiaco volont, la zona intracigliare pensiero: di
nuovo incontriamo il pensiero, volont e
azione del maestroE comunque il cuore la
via di fuga dalla ristrettezza e dalla morteterrena, il centro della croce, bilancio esoluzione del dualismo che perviene dagli ego
vigorosi materiali nonch dai pensieri duali e
dubbiosi della mente. Quando ricerchiamo lanostra energia, la nostra coscienza, la nostraintelligenza, scopriamo che siamo ingannati in
tale ricerca dalla continua e prevaricanteombra dellego. Quando preghiamo
diventiamo invulnerabili e osserviamo la veste
psicologica dei nostri io perch siamo oltre,cos come in meditazione riusciamo a guardaredallesterno la nostra mente che agisce per noi,
ci prende in giro, e ci conduce dove vuole lei.Tutto duale, tutto bianco e nero, persino le
due colonne poste come confine fra naturaumana e divina. La preghiera la barca per
passare indenni le colonne dErcole ed
intraprendere il viaggio spirituale.
Quando preghiamo, innanzitutto, dobbiamotrovare il tipo di respirazione pi adatto, sia a
noi stessi che al momento specifico. E
necessario sgomberare ogni richiamo
psicologico, e focalizzarsi nellappropriata zona
del corpo, magari supportati da una musicacadenzata, un ritmo armonico, simile al nostro
respiro o comunque confacente ad esso. Leparole possono essere espresse con unamantralizzazione o esplose nel silenzio
interiore. Il mantra in particolare, usato in
molte preghiere e in molte religioni, unavibrazione ritmica e sonora che offre
protezione, una semplice armonia che
conduce sino alla porta del risveglio. Coscome ogni nostra zona del corpo ha un ordine,la serie delle nostre preghiere prevede linizio
con lAve Maria, prosegue con il Cuore delCristo, per concludersi con il Padre Nostro, inun ciclo che si ripete sino ad uscire dallaconsistenza temporale e spaziale. Una nenia
circolare e continua, magica e profonda,inattaccabile dalla mente, che ci pone al riparo
dalle infiltrazioni materiali e dove possiamoveramente operare sulla nostra materia. Unatabula rasa del livello ordinario su cuifocalizzare la memoria di ci che eravamo.
LAve Maria associata al plesso solare, sede
dei nostri istinti. E la luna, piena ed argentea.
Ci si rivolge a Maria (=Amata del Signore) con
un saluto di gioia (ave=rallegrati, esulta) e la
constatazione di uno stato di grazia, che donodivino, poi si passa a citare levento
dellimmacolata concezione, non inteso come
miracolo carnale. Maria lartefice di un attocompiuto - quello di procreare - azione
appartenente al mondo inferiore ma inperfetto accordo con quello superiore. Infatti
colma del divino (la grazia) e vergine di fronte
al peccato dellignoranza del passato. Mariainsomma la mediatrice fra luomo e il divino.La luce della luna ci riempie, si espande in noi,e ci feconda.
Il Cuore del Cristo legato al plesso cardiaco,
sede dei sentimenti. E il luogo dello sposalizio
fra luna e sole, il tempio sacro ed intimo doveavviene la trasmutazione alchemica. L siamocombattuti fra la terra, dove siamo nati nel
nostro stato attuale, e il cielo, verso cuitendiamo a tornare, figli contesi fra la Madre eil Padre. Ambiamo a divenire Cristo, figlio di
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uomo che, nella morte iniziatica, rinato figliodi Dio. Riconosciamo comunque i nostri limitie la nostra ignoranza di fronte al passato e alla
conoscenza (peccato). La sfera di energia ci
avvolge, ci comprende in questa Unit, eritorna a donarsi verso linfinito.
Il Padre Nostro legato alla zona intracigliare,soprattutto alla testa, sede del pensiero
razionale. E il sole, dorato e luminoso. E la
formula pi potente con cui finalmente si cercala ricostituzione del tempio interiore qualeimmagine - e non pi riflesso - di quellosuperiore, la casa del Padre a cui desideriamo
tornare. Questa preghiera un metodo chefornisce un insieme di indicazioni pratiche perampliare la propria natura spirituale eraggiungere la scintilla divina che dimora innoi. Si tratta di un alto rituale magico e cometale comprende le tre fasi di invocazione,
preghiera, ringraziamento. Finalmente al
termine raggiungiamo la purezza (ma liberaci
dal male), meglio espressa in ebraico con il
termine Kadosh: abbiamo raggiunto il dominio
della natura inferiore, siamo padroni dipensieri ed emozioni, abbiamo squarciato il
velo, e possiamo cogliere in noi il principio
divino. Possiamo finalmente riconquistare eriattivare ogni sephirah del nostro albero della
vita. Il sole si irradia su di noi, ci riempie di
calore e di luce.
Per Saint Martin si desidera qualcosa solo sepossediamo gi in noi stessi una partedelloggetto del desiderio. Cos conoscere,
anche se inizialmente operato tramite
unintuizione cerebrale, si affiner e si
concretizzer con una identit totale tra il
pensante e loggetto pensato, compreso il
mezzo stesso. Si tratta di una facoltintellettuale che riconosce in s il principiodivino attraverso unoperazione spirituale.
Nellalbero della vita Chokmah rappresenta la
saggezza o piano dellintuizione, mentre Binahrappresenta lintelligenza o piano della
razionalit; provenienti una da destra e laltra
da sinistra, costituiscono la base del triangoloche ha per vertice Keter, la corona spirituale, a
cui entrambi sottendono e tendono. E un
lavoro impegnativo e duro, ma lineare e
intuitivo. Eleazar spiega che luomo deve
necessariamente ricorrere a mezzi sensibili acausa della sua caduta. Non riesce a vedere lasemplice verit perch gli troppo vicina sindallinizio. Quando si fissa il sole al centro, infondo, non si riesce a vedere il sole ma solo il
suo contorno. Quando luomo al contrario,cessando di fissare gli occhi sugli esseri
sensibili e corporei, li riconduce sul suo
proprio essere, e nellintento di conoscerlo fa
uso con cura della sua facolt intellettuale, lasua vista acquista unestensione immensa,
concepisce e tocca, per cos dire, dei raggi di
luce che sente essere fuori di lui, ma di cui
sente pure tutta lanalogia con se stesso; delle
idee nuove discendono in lui, ma sorpreso,
ammirandole, di non trovarle estranee,scrive
Saint Martin in Degli errori e delle Verit del
1775.
Il Tempio di Salomone fu da questi realizzatosecondo i disegni a lui consegnati, tramite ilprofeta Nathan, da suo padre David. Nel
tempio - costruito a immagine di Dio,delluomo e delluniverso - furono deposti gli
oggetti consacrati, lArca dellAlleanza, il
Candeliere a sette braccia, il Mare di Rame einfine due altari, con fuochi diversi. Uno era
lAltare dei Profumi e su questo veniva
bruciato dellincenso dedicato a Dio, sia amezzogiorno che alla sera: rappresentava ilcuore e le buone azioni. Laltro era lAltare dei
Sacrifici e su questo venivano offerte le vittimeconsacrate: rappresentava il cervello e il
sacrificio delle passioni. I due altari sonoinsomma, come gli altri oggetti consacrati, duedei nostri centri psichici essenziali nel tempio
interiore che portiamo in noi: Quando il
Tempio sar consacrato, le sue pietre morte
ritorneranno viventi, il metallo impuro sartrasmutato in oro e luomo riscoprir il suo
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stato primitivo (Robert Fludd). Non si accede
al Sacro se non si Sacri
Si legge di sovente la definizione di via secca (osolare, o regale) legata alla via teurgica,
ritenuta la pi breve, ma al tempo stesso la pipericolosa, la pi guerriera. Si affiancaaltres frequentemente il concetto di via umida(o lunare, o sacerdotale) al percorsodevozionale e mistico, alla via cardiaca,
ritenendo questa la strada pi semplice e sicurapur pi lunga. Ma il problema delle due vie solo un falso problema, catalogazioni fini a sestesse, inquadramenti didattici superflui. Non
siamo forse qui a lavorare per ri-unire, per ri-tornare, per re-integrare?! Chi sa bruciare conl'acqua e lavare col fuoco, fa della terra cielo e
del cielo terra preziosa cita la famosa portaalchemica sul colle Esquilino. Cos non esisteuna via definibile migliore o pi giusta, piblanda o pi diretta o pi veloce. Si trattainvece delle due facce della stessa moneta
necessaria al traghettamento spirituale: Due leparole scritte sullalbero della vita: spada e
amore. La via teurgica funge da specchioconvesso mentre la via cardiaca ha funzione dispecchio concavo, nella ricerca della reale
immagine di s liberata dallo sguardo e dagli
abiti materiali.
La via cardiaca perfettamentecomplementare a quella teurgica e ti assurge a
novello San Giorgio che cattura e domina
senza uccidere il perfido drago. Il mostro(orribile, ma pur sempre dotato di ali) esce dauna caverna buia e nera, allinterno di unanatura rocciosa e ostile, mentre sullo sfondodel cielo - rosso come il fuoco - spicca
lelegante ed etereo cavallo bianco del santo,
vestito di abiti militari ma adorno di un fluidoe morbido mantello verde-azzurro. Come nonricordare le parole di Tommaso nel suo
Vangelo: Colui che cerca non cessi dal
cercare finch non trova, e quando trover sarstupito, e quando sar stato stupito
contempler e regner sul Tutto. Lo stupore
pu nascere solo nel cuore, l dove il razionalenon trova alcuna corrispondenza, dove rimanitravolto dal fiume carsico di percezioni
spirituali, acqua possente che passa, ti purifica,
ti arricchisce, e scivola via. Nuotacostantemente nella preghiera, come in un
vasto oceano in cui non riesci a individuare n
la riva n il fondo ed in cui linfinita immensit
delle acque ti consenta in ogni istante una
evoluzione libera e priva di turbamenti dice il
maestro.
In realt la preghiera, oltre a essere un attosacro, uno strumento di rottura, potremmo
quasi osare definirla unarma. La percezioneumana passa inesorabilmente attraverso ilmezzo di rilevazione a nostra disposizione e acui siamo soggiogati, la psiche. Questa
condizionata dallautoillusione di ritenersi il
nostro unico io. In realt noi siamo molto
pi grandi di ci che rileviamo ordinariamente
e spesso manifestazioni singolari o comunquenon omologate al nostro essere sono catalogatecome esterne ed estranee. La preghiera la
lama con cui tagliamo i fitti rovi dellaconvinzione della dimensione misera a cui ci
vuole convincere e condurre la nostra psiche.
Il nostro essere composto da una legione di
io ci dice Marco. La preghiera amplia la
nostra percezione, non escludendone alcuno,
ci conduce verso ci che stiamo cercando, e ciposiziona al di l della vista
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