Download - Doll News #62 Maggio 2012

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MAGGIO 2012www.dcci-italia.com

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Chi fa la Doll News:Editor-in-chief:

Daniela Ferrando (DF)Art directorEmma Gilardi

Public relationsStaff Milano

+ tutti i collezionisti,preziosi autori

di rubriche, articoli, foto!

Doll Collectors’ news è una pubblicazione indipendente a cura del Doll Collectors’

Club Italia. Non è in vendita ed è distribuita gratis esclusivamente ai soci del Club.

Nessun articolo può essere riprodotto anche in parte senza l’autorizzazione scritta

del Doll Collectors’ Club Italia.

E D I T O R I A L E

s’

Aprire una pagina eBay, un social network, una lista di bambole in vendita…e saltano subito all’occhio sigle come: NRFB, MIB Complete and Original…Sembrano parole di un rituale per addetti, e invece evocano il desiderio dimolti collezionisti: mai rimossa dalla scatola, perfetta e nella sua scatola, com-pleta e originale. Sì, ho detto ORIGINALE!Questo è un concetto difficile da spiegare. ORIGINALE vuol dire mai ritrucca-ta, mai ripettinata, se non per dare un aspetto fresco ad una acconciatura cheha subito gli insulti del tempo (e del gioco), mai rivestita. ORIGINALE vuol di-re con il vestitino o il costume con il quale veniva venduta, ORIGINALE vuol di-re che non è stata in alcun modo manomessa. Eppure se si frequenta unaconvention o se si guarda meglio nei network e nelle foto di molti collezioni-sti, originale diventa un concetto astratto.Molte bambole vengono vendute, o scambiate, spettinate, rivestite (con ve-stiti originali) il che non ne modifica la non originalità, vengono mostrate in po-se plastiche, e artistiche, e spesso vengono vendute “ooakizzate” (orribilesuono!). OOAK vuol dire una bambola che viene ritruccata, ripettinata, rivesti-ta, (con abiti ricreati da chi reinterpreta), adattata ad un secolo o a un perso-naggio che non le competono, e che in poche parole, perde la sua ORIGINA-LITÀ.Non discuto della frequente bravura di chi ripettina, ritrucca e riveste, che asuo modo crea un diverso originale, discuto della ORIGINALITÀ intesa comequella parola che nelle liste americane è “PRISTINE” (INTATTA). Una bambo-la “trattata” anche artisticamente, che prende sembianze diverse, che cam-bia colore di capelli, che interpreta Maria Antonietta, o Lady Gaga, diventa unpezzo unico, amato da molti, aborrito da altrettanti, diventa “UN ORIGINALE”che fondamentalmente ha perso la sua “ORIGINALITÀ”.Anche il semplice ritocco ad un labbro, o ad un sopracciglio (operazione fre-quente per molti) fanno perdere di ORIGINALITÀ. Anche le repro, che scim-miottano le bambole vintage, sono nel loro essere repro degli originali, manon hanno ORIGINALITÀ.Nel mio concetto, forse eccessivamente purista e utopico, un oggetto permantenere valore, quel valore intrinseco che ne fa un oggetto collezionabi-le, deve essere originale. Alcuni originali sono decisamente più bruttini deirifacimenti, ma il loro valore sta proprio nel non essere stati manomessi.Alcuni progetti ambiziosi di artisti del ritaglio, ricucio e ritrucco, sono stu-pendi e preziosi, ma hanno valore effimero legato al loro non essere uni-versalmente ORIGINALI.Insomma è una dichiarazione d’amore:IO AMO GLI ORIGINALI. Li amo per il loro essere veramente unici, per il loroessere quello che vogliono e devono essere, e non per quello che qualcunovuole che siano.

Io amo gli originali

numero 62

Schegge di meringa

Saluti da Stezzano

Baci da Roma

La bambola franceseCathie è tornata

Barbie cross dressingo drag-queen?

rubriche

Bambole del Mese

Notizie dal Club

Laura.vet

Barbie Link

Walk of Fame/Magici forties

ARTtenzione

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Tra la primavera e la fine dell’anno vedremo in usci-ta, principalmente nel mercato americano, delle nuo-ve Barbie Silkstone. Come strillato già dalla fine del2011, la linea quest’anno celebra l’Haute Coutureeuropea e ritorna alle proprie radici con spirito ge-nuino di omaggio ammirato agli anni ‘50 e ‘60, al-l’epoca in cui le at-tuali Barbie vintagee il loro guardarobaminiaturizzato, sofi-sticato e minuzioso,erano le comunibambole da gioco.Ci saranno probabil-mente cinque Bar-bie, tre certe e dueappena annunciate,prive però di fonti uf-ficiali. Guardiamo in-sieme quelle sicure,ormai nei negozi edin uscita a breve.

La prima introdottaviene chiamata“Walking Suit”, abi-

to da passeggio o ancor meglio da giorno; Barbie in-dossa un elegante tai l leur a pied-de-poulebianco/nero, composto da una giacca con bavero ascialletto e gonna aderente lunga al ginocchio; sottola giacca una camicia smanicata bianca con collettorialzato e un grosso fiocco bianco. Borsetta in vinile

Le bambole del mese

Affettuosamentepolemico, Marco Banfi.

Imperdibilmenteosservatore,

come sempre.

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Silk-life. Silk-dolls.Silk-Silk.

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nero, guanti in raso, calze velate e un ombrello sonogli accessori. Un’acconciatura in canneté nero conveletta conclude l’insieme mascherando il volto.La carnagione di questa bambola (sembrerebbe ditutta la linea 2012) è molto chiara, in gergo vienechiamata Japanese skin, più pallida rispetto a quel-la tradizionale. Ha un trucco marcato, con toni grigiper gli occhi e rosso acceso per le labbra. I capellibiondo platino sono raccolti in uno chignon, qualco-

sa di questa bambola ci ricorda laSilkstone del2009 chiamataDebut e che ce-lebrava i suoi 50

anni. La WalkingSuit è stata realiz-

zata in 6600 esempla-ri per tutto il mondo. E’uscita a metà febbra-io ed in un mese ri-sulta ufficialmenteesaurita. Chi haavuto la fortuna diacquistarla in

America l’-ha pagata75 dollari.Le attuali

quotazioninel mercato se-

condario sono già rad-doppiate.

La “Afternoon Suit”, abitoda pomeriggio, ci ricordaDior citato sia nel New Lo-

ok del 1947 che nella Dior Couture del 2009. Giaccacon maniche a tre quarti, gilet elaborato e body tuttiin taffetà rosa cipria per la parte superiore, gonna apieghe in organza nera per la parte inferiore. Cappel-lo a falda larga, calze velate e stiletto, tutto nero, gliaccessori. La bambola ha il trucco marcato grigio pergli occhi, le labbra invece sono rosa intenso. I capel-li color miele sono tagliati a caschetto, una linea de-cisamente moderna per il gusto più retrò dell’insie-me.Questa Barbie è stata fatta per gli iscritti al Fan Clubamericano di Barbie, la sua tiratura è di 4300 esem-plari. Chi l’ha acquistata tramite il sito ufficiale, l’hapresa a 85 dollari, il mercato secondario la vede giàdai 150 dollari in su. Come per tutte le bambole, il si-to ufficiale barbiecollector.com non accetta ordini dapaesi al di fuori degli Stati Uniti d’America.Ingiusta ingiustizia per noi italiani o residentifuori gli States che per avere una di queste bambo-le dovremo investire denaro, ansia e pazienza.

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“Party Dress”, abito per la festa, dove sivuole Barbie con indosso un abito coloravorio, dalla silhouette definita, gonna alginocchio e rivestita da un elaborato pizzocolor oro. Ci sono poi un coprispalla az-zurro e scarpe abbinate dallo stessocolore. I capelli castani sono raccol-ti in uno chignon morbido ed unatiara impreziosisce l’acconciatura.Il trucco è elegante, azzurro l’ombret-to e rosa cipria per le labbra. La bam-bola uscirà a fine primavera, tramaggio e giugno. In America saràvenduta per circa 100 dollari. Non siconosce ancora la tiratura e se diventerà sold-out come la prima del gruppo.

In questi 53 anni Barbie è stata citazione di moltielementi, la moda, uno stile di vita fino ad arriva-re alla cultura popolare sotto svariate forme emanie. In questo caso la vediamo citare una ci-tazione di se stessa (la Silkstone che cita la Silksto-ne a sua volta citazione delle Barbie vintage) e forseun po’ ci perdiamo. Omaggiare le Barbie degli anni‘60 è onorevole per mantenere il ricordo di come permolti di noi sia nata la passione per le fashion doll,ma sarebbe bello se il futuro vedesse le Barbie Sil-kstone più indipendenti e trasgressive, dove la solacitazione sia l’attualità.

In chiusura chiedo un aiuto a tutti voi lettori, ho diffi-coltà a reperire novità da recensire perché sono deltutto assente sulle community/social di collezionisti.Chiunque avesse idee da condividere o suggeri-menti di qualsiasi natura, mi contatti via email:mood4mod@gmail.

Vorrei che queste pagine di recensio-ne fossero più interattive, dove la vocesia quella della passione di tanti e non so-lo la mia! Grazie :-)

Marco Banfiwww.flickr.com/photos/mood4mod/

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Il 27 novembre 2011, l’appuntamento con il contest più zuccheroso dell’anno per ironia.Replica il 25 novembre 2012!

Ditelo voi: tutti gli eventi si somigliano,o riusciamo a trovare un po’ di unicità?

Schegge di meringa:Calenzano ph.: Julie Bicocchi, Emma Gilardi

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MeringONE:bambole rosa,

bianco zucchero,effetto

solluchero!

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Saluti da Stezzano

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Convention esordiente con esuberanza,formula 2 giorni, modello conviviale e replicail 17 giugno.

ph. Maria Cristina Lemmi, Stefy969

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“Bambole a Roma” il 15 aprile scorso.La forza del team, la sede in centro sono punti di forza - e le mostre!

Baci da Roma

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Un estratto del testo che ha accompagnato l’esposi-zione “Strike a pose. Corpi di bambole in mostra”,dedicata all’evoluzione, non solo formale, del corpodelle fashion doll.

1959. Barbie è una Teen Ager Fashion Model, sipresenta con il “physique du rôle” per una manne-quin, e del manichino ha la flessibilità: corpo dal tor-so rigido, così come gambe e braccia, che si muovo-no solo in senso sagittale, mentre la testa può ruota-re di 360 gradi. Il corpo delle prime Barbie ha gam-be tornite, ginocchia strette e caviglie sottili; i piedipiccoli e molto arcuati le permettono di indossare so-lo scarpe con il tacco; i fianchi sono piuttosto stretti,la vita sottile si allarga verso un seno grande, dritto,a siluro. Le spalle sono rotonde, le braccia sottili, lemani piccole e ben modellate, con pollice e indicestaccato. È evidente che le si chiede solo l’essenzia-le: un portamento altero e saper indossare con ele-ganza abiti per ogni occasione....Jointed!Nel 1993, dopo più di 20 anni, Mattel presenta sulmercato un nuovo corpo articolato, il Full Jointed bo-dy. Il nome è significativo: ha snodi al busto, ai gomi-ti, alle gambe e alle ginocchia. La vita ruota e il bu-sto si flette in avanti, indietro e lateralmente. Le gam-be hanno una giuntura particolare che ne permettenon solo la completa rotazione, ma anche movimen-ti frontali e sagittali estremi. I piedi sono piatti e piùgrandi, tanto che viene creata un’apposita linea discarpe per questo tipo di bambola. Barbie non si ac-contenta più di interpretare dei ruoli davanti ad unobbiettivo ma vuole effettivamente vivere. Lavoro,viaggi, sport, avventure. Niente è precluso ad una

donna bella con il corpo giusto. Nel 1998 i piedi ven-gono modificati e tornano ad avere la forma tipica perindossare scarpe con il tacco. Dinamica ma sexy. Lanecessità di rendere sempre più realistici i movimen-ti delle bambole e di rispondere a competitor agguer-riti spingono la Mattel al progettare un nuovo corposnodato anche per le Barbie da collezione. Le pro-porzioni sono quelle del corpo Model Muse a cui vie-ne data la plasticità del corpo Full Jointed. L’artico-lazione del busto sale fin sotto al seno ed è menomobile; anche i polsi sono snodati e le mani lunghee affusolate, con dita separate. Il corpo Pivotal viene“indossato” per la prima volta da bambole ballerine

ph. pastrocchio73, dollsandreams,Angelic pretty

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Un hair-stylist che sta al gioco e acconcia 23 Barbie come se fossero donne vere.Fashion + beauty + dolls = molto richiamo.ph. Pamela De Lorenzi

Barbie loves Salvo Filetti

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di Cabaret. Un corpo molto simile viene proposto an-che per le bambole playline. La linea Fashionistas hale stesse giunture agli arti, il taglio sotto il seno e ipolsi snodati anche se la mano è più piccola e il cor-po risulta meno slanciato e la bambola è più bassadi qualche millimetro.I corpi rigidiBarbie non dimentica ne rinnega la sua prima voca-zione e la sua carriera da modella non conosce pau-

se da più di 50 anni. Corpi rigidi e poco articolati, rea-lizzati in plastica dura e liscia al tatto continuano aessere proposti come ideale per indossare abiti ca-sual o haute couture.....Nel 2000, insieme al nuovo corpo Belly Button per leplayline, nella serie collectible fa la sua comparsaBarbie Silkstone: un materiale serico e pesante perun corpo che propone le forme vintage rivisitate.

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Gabriele Pisaneschi, aka UNLEGOL,fa ai giocattoli quello che non vorrestifosse fatto a te. Con il LEGO e con le Barbie.www.unlegol.netBarbie-Q

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È più sottile e slanciato, le gambe sono più lunghe e,per quanto rigide, modellate in pose differenti, cosìcome i piedi (le scarpe infatti hanno una destra e unasinistra); anche braccia e mani sono modellate in po-se diverse e conferiscono a questa bambola una al-lure di grande eleganza. Il modello proposto rimaneperò isolato in uno spazio estetico dominato dalla no-stalgia e non riesce sostenere lo scontro con il con-temporaneo. La forma giusta viene trovata nel 2004

con il corpo Model Muse: magrissimo, anche ossute,seno piccolo e alto, braccia e gambe praticamentesenza muscoli, atteggiati in una posa asimmetrica,congelata nella rigidità del materiale ma estrema-mente dinamica. Il successo commerciale di questomodello conferma la sua perfetta corrispondenzacon lo stile di questo decennio. Un corpo-modello, unmodello estetico ideale, un idea che prende corpo.Rigorosamente di plastica.

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Laura.vet aka Laura Sartori aka my M

Laura ama le Momoko. Per loro ha costruito sauna e biblioteca, divani, sushi restaurant con nastro trasportatore, taA Roma però ha superato se stessa, quando ha presentato questa cosa da lasciare a bocca aperta: la giostra da Ludavanti e infatti si chiama… in inglese swing ride. In italiano …

www.mymomokoworld.blogspot.it

ddoollll aarrttiisstt

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Momoko world

apis roulant etc etc… Ha una fervida fantasia e non si ferma davanti alle difficoltà. Anzi.una Park, quella che prende una velocità pazzesca e scintilla di lucine e quando ci sei sopra dai i calci a chi ti siede

a cura di DF

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Etichetta.Molto più di un rettangolino.

Join us! Stay with us!Iscriversi o rinnovare l’iscrizione per un anno al Doll Collectors’ Club Italia

costa (ancora e soltanto) 20 euro. Pagabili a scelta:•20 euro direttamente al tavolo DCCI alle convention • 21 euro via paypal a [email protected] (1 euro per commissioni paypal)• 20 euro sulla postepay # 4023 6004 6481 1795 intestata a Gai Cinzia Anna,

avvisando Cinzia del pagamento avvenuto, all’email [email protected]!

Notiziedal Club

Etichetta di stoffa, di carta,di buona educazione.

Cosa voglia dire “QUESTIONE DI ETICHETTA”scopritelo con noi sabato 26 maggio h11.30

All’Italian Doll Convention a Milano.

E il prossimo tema quale sarà?A Calenzano 2012?Saremo tutti un po’ più…(rivelazioni a breve!)

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AppuntamentiIn Europa e nel mondo11-14 luglio2012 National Barbie® Doll [email protected] www.barbieconvention.com

15 settembre Barbie in Holland [email protected] www.barbieinholland.nl

25 novembreParis Cré[email protected]

In Italia17 giugno, 9 settembre Borsa Scambio Giocattoli e ModellismoNovegro, [email protected] www.parcoesposizioninovegro.it

22-23 settembre8^ Rimini FashionDolls Conventionwww.marinellafashiondolls.com

30 settembreMostra del giocattolo d’epoca e di modernariatoCanneto sull’Oglio - P.zza GramsciInfo 0376/[email protected]

9 settembre, 11 novembre Un Milione di giocattoliMostra mercato del giocattolo d’epocae da collezioneCremona, frazione Cavatigozzi, palestra comunalewww.aigec.it

25 NovembreNational Doll Convention c/o Borsa Scambio del GiocattoloCalenzano (FI)

Grazie, a quanti donando una bambola o comprandoal banco Dolls4children hanno contribuito a racco-gliere una somma utile alla trasferta dei ginnasti delgruppo GxG, che hanno partecipato ai Campionati Ita-liani FISDIR 2012.La lettera, dal presidente GxG al suo omologo DCCI,ci rende orgogliosi.

Graziedagli atleti diGxG!

Troviamocisu facebook:siamo il“DCCI-Il GruppoFacebookUfficiale!”

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La bambolafrancese Cathieè tornata!Dopo 27 anni di assenza, Cathie, fashion doll, alta48 cm, originariamente prodotta dalla società BEL-LA tra il 1967 ed il 1982, torna nei negozi di giocat-toli e sul web. L’ho scoperta per caso, vedendolanella vetrina di una negozio nel mese di dicembre,mentre stavo facendo i miei acquisti natalizi.Dopo qualche indagine, ho scoperto che l’aziendache sta dietro questa bambola si trova proprio aLione, a pochi metri da casa mia. Mi sono messosubito in contatto per ottenere ulteriori informazio-ni e proporre così ai collezionisti italiani un’intervi-sta con l’artefice del progetto “La bambola Cathie”

EC: Potrebbe presentarsi e dirci come le è venu-ta l’idea di riportare ai giorni nostri la bambolaCathie della ditta BELLA?

MM: Il mio nome è Murielle MATHIEU, sono sposa-ta e madre di due bambine di sette e nove anni. Hosempre amato la bambola Cathie. In realtà ne pos-siedo ancora una della mia infanzia: bruna, congambe pieghevoli. Sono una Project Manager e pro-fessionalmente ho seguito un corso di formazionepresso una scuola di economia e gestione azienda-le. Proprio in occasione di un corso ho dovuto sce-gliere un “Business Case”, ossia un progetto fittizioil cui tema imposto era quello di far rivivere un pro-dotto non più esistente. Ho scelto così il giocattolodella mia infanzia: la bambola Cathie. Ero talmentemotivata che sono riuscita persino a coinvolgere tre

uomini della mia classe in questo lavoro di gruppo.

EC: Sono sicuro che, pur trattandosi all’inizio diuno studio, questo è stato svolto in modo moltoprofessionale ...

MM: In effetti, abbiamo lavorato come se si trattas-se di una vera e propria ri-immissione sul mercatodella bambola Cathie. In primo luogo abbiamo fat-to uno studio di mercato in forma molto approfon-dita e dettagliata. La prima costatazione è stata cheoggigiorno non si offrono più ai bambini bamboledalla fisionomia di ragazzine, aventi dimensioni dai40 ai 50 cm. Le “Chéries COROLLA”, che si avvici-nano di più al concept, sono in ogni caso delle prea-dolescenti. Quindi, per capire se una bambola comeCathie potesse ancora avere un certo fascino sullebambine, abbiamo testato sul campo, ossia su am-pie sezioni di alunni della scuola primaria.Ho portato con me la mia vecchia Cathie ed i suoivestitini. I risultati sono stati incoraggianti: le bam-bine si divertivano a giocare con Cathie. Le suegrandi dimensioni consentivano loro di cambiarled’abito più agevolmente rispetto ad una fashion dolldi 29 cm. Gli abitini della mia Cathie, nonostante laloro foggia di un’epoca passata, hanno avuto egual-mente un grande successo, grazie soprattutto allavasta scelta di colori e non sempre fossilizzati suquell’eterno, ricorrente rosa che troviamo nei vesti-ti delle bambole moderne.

di Eric Chatillon traduzione a cura di Laura Ostinelli

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Allo stesso tempo volevamo sapere perché questogiocattolo che piaceva ancora alla generazioneodierna aveva smesso di essere prodotto negli an-ni ‘80. Questo ci ha portato a Perpignan, per incon-trare il signor SALA, ultimo direttore delle fabbricheBELLA.Abbiamo così appreso che il nome BELLA erastato acquistato da un’azienda di abbigliamento dapalestra e di giocattoli. È attraverso questa, che so-no giunte sul mercato bambolotti BELLA - Made inChina negli anni ‘90. Fortunatamente per il mio pro-getto, nessuno aveva mai depositato il nome di Ca-thie. Proprio come un giocattolo vero e proprio, hoquindi registrato il marchio “Bambola Cathie!” all’IN-PI (Istitut National de Propriété Industrielle)

EC: A quel punto sapevate che era sempre ungiocattolo ancora apprezzabile, possedevate ilsuo nome ... mancava solo la bambola ...

MM: Gli stampi erano di dominio pubblico. Ci siamointeressati logicamente alla produzione. Uno deimiei colleghi ha visitato una piattaforma di offertesu Internet. Bastava inserire i criteri del giocattoloche intendevamo commercializzare. Abbiamo rice-vuto offerte solo dalla Cina e a prezzi estremamen-te competitivi: avremmo potuto produrre una bam-bola al prezzo unitario di 6 euro. Per quel prezzo si-curamente non avremmo potuto ricevere rassicu-razioni sulla tossicità della plastica, sulla pericolo-sità del giocattolo ed ovviamente sulla qualità del

prodotto finale, sulle condizioni di lavoro degli ope-rai negli impianti di fabbricazione, probabilmenteaddirittura dei bambini! Tutto questo era fuori di-scussione! Volevamo un giocattolo “etico”. Vale adire un prodotto di qualità, che soddisfacesse tuttele normative europee vigenti, prodotto in un luogonon troppo distante onde evitare l’inquinamentodovuto ad un lungo trasporto e soprattutto fabbri-cato in condizioni di lavoro decenti. Chiaramenteabbiamo cercato un sito di produzione in Franciaoppure in Europa. Fortunatamente alla Fiera delGiocattolo nel gennaio 2010, ho incontrato il rap-presentante della bambola spagnola REINA PAOLA,il sig. CARITEAU, che mi ha invitato a visitare la fab-brica ad Alicante. La società spagnola Industria AU-XILIAR JUEMA SL è un’azienda a conduzione fami-liare con un giro d’affari di circa due milioni di eu-ro. C’è solo una persona per turno in produzione,ma è un adulto, con una retribuzione adeguata eduna copertura sociale. Mi son presentata con la miaCathie e loro l’hanno trovata molto bella. Al termi-ne della visita, hanno deciso di fare un preventivo eanche di produrre la mia bambola.

EC: Restiamo comunque sempre nel contestodei vostri studi…?

MM: Sì, ma come ho già detto, questo lavoro, ben-ché a livello scolastico, doveva essere portatoavanti come un vero e proprio progetto industriale.Ho anche iniziato a cercare giovani designers chevolessero vestire la nuova fashion-doll. Ho fatto unasorta di concorso ed ho scelto una creativa di Lio-ne specializzata nel pronto moda, Carene HAN-DLER.

ED: Handler? Come la creatrice di Barbie! È sta-to un buon auspicio ...

MM: Tutti gli aspetti del progetto erano ormai statisviluppati ed abbiamo potuto sostenere la nostrarelazione, che è stata apprezzata dal docente.

Continua nel prossimo numero >

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Barbie: culturale o Cross-DressingDrag Queen?

Non ho mai chiesto a mia madre una Barbie, elei non me ne ha mai comprata una. Da adul-ta, mi stupisce la pletora di questioni che la

circondano. “È solo una bambola di plastica”, dico,eppure, mi chiedo se lei non sia qualcosa di più. An-che se molte altre fashion dolls sono presenti sulmercato, ho consapevolmente scelto di usare Barbiein questo saggio perché, nel giro di 37 anni, è dive-nuta una vera e propria icona culturale. Non solopossiede un tasso di riconoscibilità del 100 % tra lebambine americane di età compresa tra i 3 ed i 10anni, ma è anche riuscita a farsi strada nel nostro co-strutto linguistico. Seguendo la teoria linguistica diFerdinand de Saussure, Barbie (il significato) corpoin plastica da 12” (il significante), è entrata come se-

gno nel nostro sistema di significati, che lei ci piac-cia o no. Dai creatori della Mattel è stata sempre pro-mossa come modello per le bambine; per contro, al-lo stesso tempo, il femminismo e la critica sociologi-ca hanno sostenuto che Barbie fa più male che beneall’immagine che le ragazze giovani avrebbero disé, inculcando nozioni superate di “normale” ruolocomportamentale di genere. In questo saggio, vor-rei esaminare entrambi gli argomenti, quello sim-bolico e letterale, con particolare attenzione agli ar-gomenti che ruotano intorno al corpo di Barbie edal suo abbigliamento.

Se Barbie si fosse letteralmente incarnata in un cor-po umano, sarebbe stata alta 2,55 m con misure

APPROFONDIMENTI: Questo saggio, anche dopo qualche anno, non perde la sua vis polemica.Il corpo di Barbie, Venere moderna, non va preso alla lettera. Punto.

di Janet Akie Masamitsutraduzione a cura di Laura Ostinelli

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seno / vita / fianchi di 92 - 46 - 84 cm. Essendo lascrivente alta 1,81 m, necessiterei di pro-

tesi al silicone per aumentare il mioseno del 12,5 % e di una liposuzio-ne per ridurre la mia vita ed i mieifianchi, rispettivamente del 30,7 %

e dell’8,3 %. Inoltre, avrei bisognodi un paio di calzature con zep-pe da 38 cm. Come bisognadunque considerare il corpo di

Barbie, simbolicamente o lette-ralmente?

Si potrebbe sostenere che le misu-re irreali del corpo di Barbie ricon-

ducano a quelle immagini archetipi-che della donna, simbolo di fertilità, vi-

sibili nell’arte e nei manufatti sin dalla prei-storia. Per esempio, la Venere di Willendorf databileal Paleolitico (circa 20.000 - 18.000 a.C.), che è unastatuetta dalle sembianze femminili distorte che ri-corda di più un’accozzaglia di sfere. Le statuine fitti-li raffiguranti divinità femminili del Palazzo di Cnos-so a Creta (c. 1600 a.C.), sono anch’esse figure fem-minili con seni e fianchi, larghi e pieni, ancor più ac-centuati dalla contrapposizione ad un girovita sotti-lissimo. Allo stesso modo, Barbie può anche esserevista come un manufatto della metà/fine del vente-simo secolo, come una sorta d’idolo simbolico.Il teorico Kevin Norton annota: “Sussiste un’annosastorica associazione tra bambola e proporzioni delcorpo ideale. Questo si riflette nell’etimologia del ter-

mine “bambola”*, parola che deriva dal greco “eido-lon”, che significa idolo. Secondo il teologo MirceaEliade, le varie culture praticano rituali (rievocazionidi miti) per partecipare a cicli della vita che duranoben più di loro. In tal modo, portano il sacro nel pro-fano, creando cosmo (NdT: in greco, ordine) dal ca-os. Su una scala più ridotta, la bambola Barbie (o peralcune persone, un vero e proprio idolo), può ancheessere vista come un veicolo che le bambine utiliz-zano come simbolo per portare cosmo al caos attra-verso il gioco stesso (portare l’ordine e/o la strutturaai loro concetti di vita, in fase di sviluppo, rievocan-do quei miti che li circondano). Così come si pensa-va che le statuette antiche delle divinità della fertili-tà, dai tratti femminili molto enfatizzati, possedesse-ro poteri magici, allo stesso modo il corpo di Barbietrasuda simbolicamente una femminilità esagerata,apportando ai suoi possessori fantasia ed al tempostesso ordine/struttura .

Al di là del fattore simbolico, il corpo di Barbie è statoletteralmente demonizzato, come modello che sta die-tro a problematiche come anoressia, bulimia e altri di-sturbi psicologici legati ad una immagine irrazionaledel corpo. Nel suo saggio sulle fashion-dolls, ElainePedersen sottolinea che “è necessario approfondirel’influenza delle fashion dolls sulle percezioni dei bam-bini.” Barbie, scrive, non incarna né le proporzioniclassiche greche (idealizzate) né quelle realistiche (mareali). Letteralmente, in altre parole, Barbie sarebbesemplicemente un “freak”, ossia uno scherzo dellanatura incarnato in una forma di plastica.

NOTA (POLEMICA): Che l’autrice non abbia mai giocato con una Barbie si

vede. Probabilmente non era neanche brava in matematica, perché nel

paragrafo dove parla di proporzioni, da numeri e percentuali a caso.

Barbie è alta 11.5 pollici, pari a 29.21 cm, che in scala 1:6 corrispondono a

un’altezza di 1 metro e 75 cm. Dimensioni tutt’altro che “mostruose”. EG

* ndr: “bambola non deriva da “eidolon”

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Contest e conventions a ritmo serrato: come sifa a non diventare ripetitivi?Qualche tempo fa su facebook la discussione suquesto argomento è andata avanti a lungo, e anzi èstata una delle più seguite e più commentate in tut-ta la storia del gruppo ufficiale DCCI. Molte le voci eaccesi gli interventi. Risultato: eventi un po’ più di-stanziati (c’era la sequenza Roma-Milano-Stezza-no-Piceno da gestire) ma nessun evento in meno.Anzi, forse un evento in più, in ottobre.

Evidentemente nessuno vuole rinunciare all’ec-citante idea di organizzare qualcosa, perché or-ganizzare eccitante lo è, nel senso che scorrel’adrenalina. E una convention non si nega a nessu-no - grande o piccola. E un contest non si nega anessuno. Fantastico o ritrito. Mi preoccupa solo ilfatto che con settemila contest più o meno origina-li e più o meno difficoltosi, inevitabilmente le parte-cipazioni si riducono sempre più. Non sono un OOA-Ker, ma non è facile partecipare a tutti i contest ognivolta con una creazione indimenticabile e perfetta.

Numericamente i doll collectors sono sempre glistessi, o quasi. Io mi preoccuperei di trovarenuovi pubblici, nuovi contesti, nuove occasioni.

Perciò consiglio anche dei momenti fuori-circuito.Usciamo dai soliti giri! Secondo me è utile:Cercare le bambole dove di bambole solitamentenon ce n’è: ad una mostra d’arte, per esempio.

Al MIA (Milano Art Fair, inizio maggio) ho fatto la sor-prendente scoperta o risco-perta di diversi autori, foto-grafi, che sono molto viciniall’idea di bambole nelle loroopere. Grandi ispirazioni.

Portare le bambole dove disolito non sono: per esem-pio, mettersi d’accordo conqualche negozio della pro-pria zona per allestire unavetrina con bambole tra iprodotti. Tutte le volte che hovisto qualcosa del genere, lagente di assembrava o foto-grafava, o sorrideva.

Fare bambole-testimonial,come per es ha fatto ANTE-PRIMA, fashion brand dise-gnato da una giapponese ediffuso in selezionate città,che ha ideato CacoCuco,bambolina tipo Lisa e Lucia

della Furga ma con l’espressione un po’ più grinto-sa. La particolarità sta nel fatto che CacoCuco nonè in commercio, perlomeno in Italia. È un cadeauche capita di ricevere agli eventi del marchio. È unalimited edition. Scommetto che qualche OOAKersgamato vorrà proporre la stessa cosa a qualchemarchio di qui.

BarbieLink Daniela Ferrando

http://dollculture.blogspot.com/

Liberi collegamenti dollculturali

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Walk of Fame… girovagando nel mondo delle ooaks secondo il gusto e il parere personale di Sonya

Un tuffo nelcinema dei magiciForties…Sempre alla ricerca di novità da proporvi nel miospazio-news, mi sono ritrovata immersa nello splen-dido mondo di Nav, alias Virgin-Archer su Flickr. Co-sì, a differenza degli altri miei articoli-recensioni cheruotano attorno a un tema e vi presentano le operedi artisti diversi, per questo numero ho deciso di far-vi conoscere un solo, grande OOAKer e tante mera-vigliose bambole create da lui.D. Ciao Nav, puoi dirci come è nata la tua passio-ne per le bambole?R. Quando ero un ragazzino avevo quattro sorellemaggiori che invidiavo moltissimo perché a me nonera permesso giocare con le bambole. Da adulto hovoluto ricomprare e collezionare i miei giocattoli d’in-fanzia, incluse due bambole, una inglese di nomePippa e una di nome Sindy. Le mie sorelle avevanoqueste due bambole e io le ho sempre desideratetanto: ora non più, perché me le hanno date e sonodiventate mie.

D. Che cosa ti ha spinto a decidere di modificarele tue bambole per dare loro una nuova identità?R. Per un po’ di tempo ho lavorato come consulentenel campo dell’ingegneria. Poi mi sono gravementeammalato e ho dovuto lasciare il mio lavoro. Per mo-tivi economici, quindi, ho iniziato a personalizzare lebambole e creare OOAK. Nel tempo mi ero già dedi-cato al restauro di giocattoli d’epoca e ho avuto an-che una formazione artistica, quindi il passaggio perme non è stato difficile.D. Le OOAK di Celebrities rappresentano un ulte-riore passo (soprattutto in termini di difficoltà,ma anche di creatività) nella carriera di un OOA-Ker, tanto che non tutti i customizer sono in gra-do di creare Celebrities. Come si può fare unabambola e darle le caratteristiche fisiche e lapersonalità di un’attrice/celebrity?R. Molto può essere fatto con l’illusione, dal momen-to che i miei soli strumenti di lavoro sono i colori e le

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fibre per i capelli. Cerco quindi di usare una bambo-la con un viso il più possibile simile al soggetto chevoglio creare. Recentemente ho iniziato anche a mo-dellare alcune caratteristiche, come il naso e le lab-bra, con l’ausilio di paste sintetiche come per la miaBarbra Streisand e la mia Sophia Loren. Questo midà un maggiore controllo sul risultato finale. Donarealla bambola lo sguardo e l’espressione giusta è l’al-tro elemento fondamentale nella definizione di unasomiglianza del viso.D. Come scegli la bambola adatta per una tuacreazione fra le tante presenti sul mercato e trai numerosi face mold proposti dalle ditte? R. Io tendo a usare principalmente Sydney Chase eTyler Wentworth perché entrambe hanno volti moltoversatili. Tyler è perfetta per un viso più tondo e perdelle forme morbide, mentre Sydney si presta di piùper riprodurre i volti forti e spigolosi.D. Quali sono le difficoltà che incontri più fre-quentemente? R. Penso che, a volte, la gente abbia aspettative ir-realistiche in merito al risultato che può essere rag-giunto. Se sono fortunato posso ottenere da unabambola che si presta una buona corrispondenza deitratti facciali, ma nessuna bambola può diventare

esattamente uguale alla persona reale cui è ispira-ta. Io posso solo fare del mio meglio, anche se ide-almente vorrei avere la possibilità di poter scolpire ilviso tutto da zero.D. Molti OOAKers che si occupano di Celebrities,preferiscono creare bambole ispirate a perso-naggi contemporanei. Questo permette loro di in-contrarli, dare loro la bambola e divenire più co-nosciuti. Invece mi sembra di vedere, nelle tuecreazioni, una passione per il cinema degli anni‘40 e ‘60. È frutto di commissioni o di gusto per-sonale? A questo proposito, quanto il tuo gusto ele tue passioni influenzano la scelta di creareuna nuova OOAK?R. In merito a questo, sono un po’ testardo e il busi-ness fine a sé stesso non è molto presente nel miomodo di essere. Adoro i film d’epoca e le personalitàdelle attrici di quegli anni e sono loro che mi ispira-no. Sento che sono più interessanti come soggetti dacui partire e anche come bambole nel loro risultatofinale. Le “Star” moderne semplicemente non mi ispi-rano allo stesso modo e mi piace anche pensare chel’aura delle attrici del passato faccia risaltare mag-giormente le mie bambole dal mare indistinto delleooak, piuttosto che bambole su Lady Gaga.

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Ho fatto attrici moderne come Angelina Jolie e Nico-le Kidman ma solo su commissione, soltanto se qual-cuno mi incarica di farlo. Quando i lavori mi nasconodal cuore sono sempre le grandi signore d’altri tem-pi che mi ispirano di più.D. Quale delle tue Celebrities consideri la migliore?R. Senza dubbio entrambe le mie bambole di Mari-lyn Monroe le più prolifiche sia in termini di prezziraggiunti in asta sia in termini di aumento il mio pro-filo. Le mie bambole Marilyn hanno sempre quelqualche cosa di più e questo è anche merito del fat-to che ho una bambola di base molto buona da usa-re. Probabilmente anche perché è la mia bambolapiù popolare e più richiesta e mi piace lavorare su dilei. Mi piacciono anche molto le mie Rita Hayworth eVeronica Lake.D. Quali sono le bambole che preferisci da custo-mizzare?R. Mi piace la sfida di prendere una bambola comeSydney e Tyler e trasformarla totalmente. Con Syd-ney ho fatto attrici diverse come Jean Harlow, JoanCrawford, Greta Garbo, Rita Hayworth e Marlene Die-trich. Con Tyler ho creato delle Lauren Bacall, SusanHayward, Bette Davis, Hedy Lamarr e Gene Tierney.D. Basta guardare le tue creazioni per compren-dere che colore e pennello sempre sono suffi-cienti per cambiare i tratti del viso della bambo-la. Utilizzi paste sintetiche o altro per ottenere ilrisultato che ti soddisfi?R. Come ho detto in precedenza per lo più si trattasolo di vernice e illusione; solo su un paio di bambo-le recenti ho iniziato a scolpire. Io uso una pasta acri-lica media e costruisco a strati. È un processo piut-tosto lungo ma il risultato è bello perché è uniforme.D. Che consiglio daresti a chi vuole provare que-sto tipo di arte?

R. Direi prima di tutto di essere preparati al fatto cheinizialmente le tue bambole potrebbero non averequotazioni alte, almeno finché non inizierai a essereconosciuto tanto che le tue OOAK possono essere ri-conducibili sono a te. Direi poi di essere paziente edessere preparato al fatto che è un campo molto mol-to competitivo. Ultimo, ma non meno importante la-vorare col cuore e su argomenti che ti ispirano per-ché questo si percepisce nel risultato.D. Ti occupi tu anche degli accessori e degli abi-ti delle tue OOAK?R. Sì, io progetto tutti i vestiti in base all’originale chemi ha ispirato. All’inizio facevo io da solo gli outfit,ma ora a causa del poco tempo, mi rivolgo a sarte edesigner per fare i vestiti partendo dalle mie specifi-che e dai miei disegni di progettazione.D. Quando ti separi da una tua creatura, come tisenti?Mi sento spesso un po’ triste quando spedisco lon-tano le mie creazioni, ma è una sensazione agrodol-ce, perché mi è sempre piaciuto fare felice qualcunosapendo che questi conserverà la “mia” bambolacon amore e ne godrà per molti anni. Ho acquisitomolti clienti abituali e costruito amicizie preziose cre-ando bambole su commissione o vendendo le mieOOAK.D. Vuoi dire qualcosa ai nostri lettori?R. Solo ringraziarli per aver dedicato un po’ del lorotempo per leggere di me, delle mie bambole e delmio lavoro. Spero che abbiano trovato questa inter-vista interessante e utile per chiunque voglia lavora-re nel campo delle bambole OOAK mettendo sempreun po’ di cuore e tanta passione in quello che fa.

Sonya Lanfranchi

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I mille modi delle bambole nell’arte e non solo.ARTtenzione

Mark Dylan Sieber “Still lives”

Fior d’ironia, se volete.Il titolo equivale a “nature morte”: fiorianimati che ricordano teste di bambola.http://tartuffesfolly.posterous.com