DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO: DIAGNOSI E TRATTAMENTO
Aspetti psicologici dei soggetti con DSA
e strategie educative
Dott.ssa Stefania Vaccaro
Psicologa - Psicoterapeuta
www.animalamente.it
PerchPerch éé??
Spesso è presente una mancanza di chiarezza e consapevolezza rispetto al
problema dell’apprendimento.
In assenza di una diagnosi è facile scambiare una vera e propria difficoltà
con atteggiamenti riconducibili alla pigrizia, alla svogliatezza e alla
mancanza di impegno ed attenzione…
Il problema del dsa si modifica col passare degli anni e nel passaggio da
un ciclo scolastico all’altro.
I DSA: UNA QUESTIONE MOLTO DELICATA
FATTORI IMPLICATI NELL’EVOLUZIONE DI UN DSA
Ogni bambino/ragazzo che ha un dsa può
presentare un’evoluzione durante il ciclo
scolatico.
I principali fattori condizionantiI principali fattori condizionanti sono:
1) la gravitgravit àà del disturbodel disturbo
2) la presenza di eventuali aree di
eccellenza che possono fungere da vie di vie di
compensazionecompensazione psicologica e funzionale
3) la reazione dellreazione dell ’’ambienteambiente scolastico e
familiare
4) la precocitprecocit àà della diagnosidella diagnosi
Il bambino con dsa nella scuola primaria si trova precocemente ad
affrontare una situazione di forte disagio: mentre i compagni di classe
imparano a leggere e scrivere rapidamente e con facilità, lui/lei continua
ad avere grosse difficoltà ed a rifare gli stessi erroririfare gli stessi errori ; è lentolento .
COSA SIGNIFICA AVERE UN DSA ALLA SCUOLA PRIMARIA
CONSEGUENZE EMOTIVE E COGNITIVE
L’insuccesso nell’apprendimento sperimentato dal bambino
lo porta gradualmente a vissuti di:
SfiduciaSfiducia verso le proprie capacità e possibilità,
abbassamento abbassamento delldell ’’autostimaautostima , errori di valutazioneerrori di valutazione ,
come la convinzione di essere poco intelligenti o incapaci,
o pigri e svogliati.
ASPETTI PSICOLOGICI DEL DISAGIO
Il disagio psicologico provato da questi bambini può manifestarsi in
modi opposti:
� Reazione di tipo depressivo o inibitoriaReazione di tipo depressivo o inibitoria : il bambino si mostra
ritirato, chiuso in se stesso, evita il confronto, cerca di nascondersi,
parla poco.
� Reazione di tipo oppositivo e/o aggressivoReazione di tipo oppositivo e/o aggressivo : il bambino vive
sentimenti di rabbia che possono sfociare in comportamenti disturbanti.
ASPETTI PSICOLOGICI DEL DSA ALLA SCUOLA SECONDARIA DI
PRIMO GRADO
Se il ragazzo arriva alla scuola secondaria senza avere una diagnosisenza avere una diagnosi ,
la situazione psicologica tende a precipitarela situazione psicologica tende a precipitare : i vissuti di incapacità
ed inadeguatezza aumentano di pari passo con l’incremento delle
richieste nel lavoro scolastico.
Il ragazzo può percepirsi come differente rispetto ai compagni ed
avvertire le proprie difficoltà come un ostacolo enorme.
ASPETTI PSICOLOGICI DEL DSA ALLA SCUOLA SECONDARIA DI
SECONDO GRADO
Se il ragazzo non ha trovato vie di compensazioneSe il ragazzo non ha trovato vie di compensazione
psicologica e funzionale alle proprie difficoltà oppure non ha
potuto beneficiare di adeguati supporti le dinamiche suddette dinamiche suddette
tendono a diventare croniche.tendono a diventare croniche.
Il mancato adattamento alle proprie difficoltà ed il tentativo di
evitare le frustrazioni (ad esempio rifiutare l’aiuto) possono
arrivare ad un punto di rottura: lpunto di rottura: l ’’abbandono scolastico.abbandono scolastico.
… Ancora una volta di fronte a questi intensi
vissuti di frustrazione, c’è chi subisce e chi
invece manifesta in modo aperto il proprio
disagio attribuendolo a cause esterne, dando
la colpa alla scuola, agli insegnanti, alla
famiglia …
ASPETTI PSICOLOGICI DEL DSA ALL’UNIVERSITA’
Permangono vissuti di ansia ed inadeguatezza, anche se in generale i
problemi psicologiciproblemi psicologici presentati da questi ragazzi in questa fase del
ciclo di studi sono in qualche modo compensaticompensati o hanno raggiunto
un certo livello di stabilizzazionestabilizzazione .
La possibilità di ottenere in molte università percorsi facilitatipercorsi facilitati ,
strumenti di ausilio e di organizzare lo studio con tempi e modi
personali offre a questi ragazzi l’opportunità di completare la propria completare la propria
formazioneformazione universitaria.
COSA PUO’ FARE LA SCUOLA?
La scuolaLa scuola gioca un ruolo fondamentale per affrontare il
dsa in modo adeguato, può aiutare nel diminuire lepuò aiutare nel diminuire le
conseguenze psicologiche del disturboconseguenze psicologiche del disturbo (sfiducia e
calo dell’autostima…), permettendo che esso non
peggiori, ma si compensi.
COME ?
Partendo dall’idea che ““ nessun ragazzo nasce pigronessun ragazzo nasce pigro , poiché la
necessità di apprendere è insita nella natura umana”.
Osservando lOsservando l ’’alunnoalunno l’insegnante può confrontare comportamenti e
ritmi d’apprendimento direttamente, rilevando gli scostamenti di un
alunno dal gruppo classe.
Riconoscendo il problema!Riconoscendo il problema!
Motivando la famigliaMotivando la famiglia ad intraprendere degli accertamenti accertamenti specialistici
per il benessere psicologico e futuro del ragazzo.
LA VALENZA DELLA COMUNICAZIONE
Evitare lEvitare l ’’uso di affermazioniuso di affermazioni come: “sei sempre l’ultimo a consegnare il
compito in classe, sbrigati un po’ !…”; ma sostituirla con:
“Io sono preoccupato quandoquando ti vedo in ritardo nella consegna delle
verifiche….”
Io = mette in primo piano la sensazione dell’insegnante e non il giudizio in
sé.
Quando = indica che la fonte di preoccupazione è solo un determinato
comportamento e non il ragazzo in sé.
Inoltre questa comunicazione lascia aperto uno spazio di dialogo.
LAVORIAMO SULL’AUTOSTIMA
Anche di fronte ad un semplice sospetto, gli insegnantigli insegnanti dovrebbero
fronteggiare il problema cercando di migliorare lfronteggiare il problema cercando di migliorare l’’autostimaautostima del
bambino/ragazzo con dsa; quindi…
Occorre evitare il ripetersi di situazioni in cui il ragazzo che vive il
fallimento, possa arrivare a confermare il suo senso di inefficacia, la sua
percezione di impotenza.
Bisogna premiare lo sforzo piuttosto che il risultato!Bisogna premiare lo sforzo piuttosto che il risultato!
LAVORIAMO SULL’AUTOSTIMA
Aumentare le occasioni in cui il ragazzo con dsadsa sperimenti sperimenti
ll ’’autoefficaciaautoefficacia , la propria capacità di apprendere e risolvere problemi.
Mettere in evidenza che la buona prestazione ottenuta dal ragazzo è frutto
delle sue capacitsue capacit àà e non di fattori esterni (stile attributivo).
Utilizzare un atteggiamento personalizzatoatteggiamento personalizzato verso il ragazzo con difficoltà,
unendo capacità di relazione e competenze specifiche nell’ambito della
didattica.
Fare un uso accurato delle paroleuso accurato delle parole .
Ricordare che la compensazione psicologica è mediata anche dalla
scoperta e dalla valorizzazione delle abilitabilit àà e della e della creativitcreativit àà che i ragazzi
con dsa hanno (arte, grafica, musica…)
AFFRONTARE I PROBLEMI SPECIFICI
LL’’ impulsivitimpulsivit àà
Per impulsività intendiamo qui sia un’eccessiva
attività motoria, che una carenza nella capacità di
fermarsi e riflettere prima di agire.
LINEE GUIDA PER L’IMPULSIVITA’
Far sFar s ìì che gli alunni che seguono le regole possano che gli alunni che seguono le regole possano costituire un modellocostituire un modello , specificando il comportamento che si intende lodare.Ignorare chi dIgnorare chi d àà risposte impulsiverisposte impulsive e non alza la mano.Stimolare il pensieroStimolare il pensiero : “cosa dovresti fare in questo momento?”Utilizzare piUtilizzare pi ùù conseguenze positiveconseguenze positive per il comportamento adeguatoUsare pause, esercizi distensiviUsare pause, esercizi distensivi o brevi esercizi di rilassamento per favorire l’autocontrollo dei movimenti motori.Integrare periodi di compiti da svolgere seduti al proprio posto con attivitattivit àà di apprendimento attivo.di apprendimento attivo.Ricompensare i miglioramenti settimanali.Ricompensare i miglioramenti settimanali.
LINEE GUIDA PER L’IMPULSIVITA’
Stabilire regole chiareStabilire regole chiare per quanto riguarda il movimento, il prendere la parola durante la lezione o il chiedere il permesso per fare qualcosa.Programmare brevi intervalli di tempoProgrammare brevi intervalli di tempo nei quali concedere all’alunno la possibilità di muoversiCogliere i primi segnali di saturazioneCogliere i primi segnali di saturazione del bambino e concedere una pausa.Predisporre segnali predeterminatiPredisporre segnali predeterminati per suggerire quando occorre stare in silenzio; quando invece si può parlare.
LA DIFFICOLTA’ NELL’ATTENZIONE SOSTENUTA
• I bambini/ragazzi con dsa possono incontrare difficoltà nel mantenere l’attenzione sul compito in corso. Questa difficoltà unita a vissuti di frustrazione potrebbe portare alla perdita di motivazione nel continuare a lavorare sul compito.
LINEE GUIDA PER LA MANCANZA DI ATTENZIONE
Sistemare le sedieSistemare le sedie in modo che i compiti dei bambini/ragazzi possano essere monitorati piùfacilmente.RinforzareRinforzare coloro che si attengono al compito (ad es. leggero tocco della spalla o breve incoraggiamento pronunciato a bassa voce)Rinforzare il completamento del lavoroDividere i compitiDividere i compiti assegnati in unità più piccole. Accettare che il bambino non capiscaAccettare che il bambino non capisca , che esprima frustrazione e chieda aiuto.Strutturare il successo del bambino.Strutturare il successo del bambino.
LINEE GUIDA PER LA MANCANZA DI ATTENZIONE
Coinvolgere attivamente il bambinoCoinvolgere attivamente il bambino nel processo di apprendimento (chiamare per nome).Incrementare lIncrementare l ’’ interesse del bambinointeresse del bambino usando materiali particolarmente interessanti, collegati coi contenuti presentati.Sottolineare parti criticheSottolineare parti critiche di informazione dicendo: “questa è una cosa a cui dovrete prestare attenzione…”Ripetere le informazioni importantiRipetere le informazioni importanti e presentarle con diverse modalità sensoriali. L’informazione è elaborata in modo migliore se vi è ridondanza e ripetizione.Fornire stimoli cognitiviFornire stimoli cognitivi per iniziare e proseguire il lavoro.Usare stimoli nuovi.Usare stimoli nuovi.
LAVORI INCOMPLETI, CONFUSIONE E DISORGANIZZAZIONE
L’inadeguato senso del tempo, le frustrazioni provate
durante il lavoro e le varie disattenzioni portano a
problemi nel completamento delle attività scolastiche.
Inoltre, quando l’attenzione vacilla si avrà
un’interruzione delle informazioni elaborate che può
provocare confusione ed un lavoro mal organizzato.
LINEE GUIDA PER GESTIRE LAVORI INCOMPLETI, CONFUSIONE
E DISORGANIZZAZIONE
VerificareVerificare se il bambino sa cosa deve fare.InsegnareInsegnare al bambino come pianificare e organizzare varie attivitàUsare sottosotto --obiettiviobiettivi ed un rinforzo positivo ogni volta che viene raggiunto un sotto-obiettivo, per dare un incentivo e la motivazione a continuare.Fornire ricorrenti promemoria.promemoria.Presentare le istruzioni sia per iscritto, sia verbalmente e lasciarle esposte.Dare dimostrazione di come organizzarsi in quelle situazioni cheper il bambino sono più difficoltose (imparare a dare un ordine)Ottenere la collaborazionecollaborazione attiva dei genitoriEvidenziare i miglioramentimiglioramenti nell’ordine e nell’organizzazione facendo complimenti il più frequentemente possibile
…ANCORA UNA VOLTA FORNIRE INCORAGGIAMENTI POSITIVI!
Eccone alcuni …Mi è piaciuto molto il lavoro …Ho apprezzato il modo in cui …Mi sei veramente utile nel …Sei molto bravo a …Posso veramente contare su di te per …Mi piace veramente come …
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