Vicariato Valle Imagna · Web viewE ti abbiamo udito predicare sulla strada della nostra...

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Vicariato Valle Imagna Coccaveglie (Bs) 30 dicembre 2014 - 2 gennaio 2015 Di casa …

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Vicariato Valle Imagna Coccaveglie (Bs) 30 dicembre 2014 - 2 gennaio 2015

Di casa …

in viaggio …

CAMPO INVERNALE ADOLESCENTI

Martedì 30 dicembre POMERIGGIO

«Alla porta».. Permesso?

Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. Il vincitore lo farò sedere con me, sul mio trono, come anche io ho vinto e siedo con il Padre mio sul suo trono. (Ap 3,19-21)

Passare da una porta significa entrare in una casa che è un mondo disposto ad accogliermi. Aprire la propria porta è come dire all’altro che reca con sé qualcosa che ci rende comuni, qualcosa che possiamo condividere. Entrare da una porta significa accettare un invito con la fiducia di chi sa che oltre troverà qualcosa di bene per lui. Dio entra nella nostra storia, bussa con discrezione, Dio non si impone mai, ma quando entra dona la vera felicità.

Salmo 84

Quanto sono amabili le tue dimore,

Signore degli eserciti!

L’anima mia anela

e desidera gli atri del Signore.

Il mio cuore e la mia carne

esultano nel Dio vivente.

Anche il passero trova una casa

e la rondine il nido

dove porre i suoi piccoli,

presso i tuoi altari, Signore degli eserciti,

mio re e mio Dio.

Beato chi abita nella tua casa:

senza fine canta le tue lodi.

Beato l’uomo che trova in te il suo rifugio

e ha le tue vie nel suo cuore.

Passando per la valle del pianto

la cambia in una sorgente;

anche la prima pioggia l’ammanta di benedizioni.

Cresce lungo il cammino il suo vigore,

finché compare davanti a Dio in Sion.

Signore, Dio degli eserciti, ascolta la mia preghiera,

porgi l’orecchio, Dio di Giacobbe.

Guarda, o Dio, colui che è il nostro scudo,

guarda il volto del tuo consacrato.

Sì, è meglio un giorno nei tuoi atri

che mille nella mia casa;

stare sulla soglia della casa del mio Dio

è meglio che abitare nelle tende dei malvagi.

Martedì 30 dicembre SERA

«In sogno».. Buonanotte!

Essi erano appena partiti, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Dall’Egitto ho chiamato mio figlio. (Mt 2,13-15)

Come al solito Dio si rivela come uno che stupisce. Giuseppe dorme forse stanco e intimorito dell’inatteso figlio che sta per nascere a Maria sua sposa. Mentre si trova del tutto impotente ecco che in un sogno il Signore gli rivela la strada da prendere. C’è sempre un momento in cui fermarsi per forza o volontariamente e guardarsi dentro, nella stanza del proprio cuore. Scoprire come si è, forse mettere anche un po’ di ordine e capire che anche lì Dio può indicarci la strada.

Salmo 139

Signore, tu mi scruti e mi conosci,

tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo,

intendi da lontano i miei pensieri,

osservi il mio cammino e il mio riposo,

ti sono note tutte le mie vie.

La mia parola non è ancora sulla lingua e

d ecco, Signore, già la conosci tutta.

Alle spalle e di fronte mi circondi

e poni su di me la tua mano.

Meravigliosa per me la tua conoscenza,

troppo alta, per me inaccessibile.

Dove andare lontano dal tuo spirito?

Dove fuggire dalla tua presenza?

Se salgo in cielo, là tu sei;

se scendo negli inferi, eccoti.

Se prendo le ali dell’aurora

per abitare all’estremità del mare,

anche là mi guida la tua mano

e mi afferra la tua destra.

Se dico: «Almeno le tenebre mi avvolgano

e la luce intorno a me sia notte»,

nemmeno le tenebre per te sono tenebre

e la notte è luminosa come il giorno;

per te le tenebre sono come luce.

Sei tu che hai formato i miei reni

e mi hai tessuto nel grembo di mia madre.

Mercoledì 31 dicembre MATTINO

«In una mangiatoia».. Buon appetito!

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nazareth, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. (Lc 2,1-7)

Curioso che Gesù appena nato venga messo in una mangiatoia. Come se Dio fatto uomo, Dio che prende parte alla storia degli uomini sia, fin dall’inizio, desideroso di una comunione unica e insostituibile. La stessa che nasce dalla condivisione della mensa, dal prendere cibo insieme. Fin dall’inizio il Signore desidera partecipare alla stessa sorte dell’uomo, condividere la sua vita, tutta la sua vita. Questo è il Dio che Gesù ci rivela, fino alla fine alla tavola dell’ultima cena, quando la condivisione assume i tratti dell’offerta della sua vita per il mondo.

Salmo 128

Beato chi teme il Signore

e cammina nelle sue vie.

Della fatica delle tue mani ti nutrirai,

sarai felice e avrai ogni bene.

La tua sposa come vite feconda

nell’intimità della tua casa;

i tuoi figli come virgulti d’ulivo

intorno alla tua mensa.

Ecco com’è benedetto

l’uomo che teme il Signore.

Ti benedica il Signore da Sion.

Possa tu vedere il bene di Gerusalemme

tutti i giorni della tua vita!

Possa tu vedere i figli dei tuoi figli!

Pace su Israele!

Mercoledì 31 dicembre SERA

«Abbiamo visto la sua stella».. Come sarà?

Dal Vangelo secondo Matteo

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:

E tu, Betlemme, terra di Giuda,

non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda:

da te infatti uscirà un capo

che sarà il pastore del mio popolo, Israele».

Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».

Udito il re, essi partirono.

Il volto di Dio di David Maria Turoldo

A tutti i cercatori del tuo volto mostrati, Signore; a tutti i pellegrini dell'assoluto, vieni incontro, Signore;con quanti si mettono in cammino e non sanno dove andare cammina, Signore; affiancati e cammina con tutti i disperati sulle strade di Emmaus; e non offenderti se essi non sanno che sei tu ad andare con loro,tu che li rendi inquieti e incendi i loro cuori; non sanno che ti portano dentro: con loro fermati poiché si fa serae la notte è buia e lunga, Signore.

Un sogno che si realizza! Dopo un lungo cammino dietro a una stella i Magi arrivano a scoprire l’oggetto del loro desiderio. I desideri sono fatti di stelle (de-sidera: dalle stelle). Bisogna sempre guardare avanti, con lo sguardo rivolto al futuro. Guardare verso un compimento … ma per fare questo occorre coltivare attese e desideri grandi, alti anche come le stelle, che sappiano metterci in moto. Allora anche se partiamo da lontano non ci fermiamo davanti agli ostacoli, perché a muoverci è la speranza.

Salmo 125

Chi confida nel Signore è come il monte Sion:

non vacilla, è stabile per sempre.

I monti circondano Gerusalemme:

il Signore circonda il suo popolo,

da ora e per sempre.

Non resterà lo scettro dei malvagi

sull’eredità dei giusti,

perché i giusti non tendano le mani

a compiere il male.

Sii buono, Signore,

con i buoni e con i retti di cuore.

Ma quelli che deviano per sentieri tortuosi

il Signore li associ ai malfattori.

Pace su Israele!

Nessuno può camminare senza seguire una stella … Qual è la tua stella ?

Giovedì 1 gennaio MATTINO

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 13,44-46)

Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.

Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.

Preghiera: A noi, mendicanti di felicità …

A noi, mendicanti di felicità, Tu riveli il volto del Padre

che trova gioia nel conquistare l’amicizia dell’uomo.

Signore Gesù, Tu ci sorprendi!

Fa’ che sperimentiamo la beatitudine di credere in Te,

perché sappiamo dare un nome alle nostre tristezze

e vinciamo la paura di donarci.

Così la tua gioia sarà con noi

e la nostra gioia sarà piena.

S. MESSA – MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO

Antifona d'ingressoI pastori si avviarono in fretta e trovarono Maria e Giuseppe, e il Bambino deposto nella mangiatoia. (Lc 2,16)

Colletta

Padre buono, che in Maria, vergine e madre, benedetta fra tutte le donne, hai stabilito la dimora del tuo Verbo fatto uomo tra noi, donaci il tuo Spirito, perché tutta la nostra vita nel segno della tua benedizione si renda disponibile ad accogliere il tuo dono. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio...

 

Prima Lettura Nm 6, 22-27

Porranno il mio nome sugli Israeliti, e io li benedirò.

Dal libro dei Numeri

Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo: "Così benedirete gli Israeliti: direte loro:Ti benedica il Signore e ti custodisca.Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia.Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace".Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò». Parola di Dio

Salmo Sal 66

Dio abbia pietà di noi e ci benedica.

Dio abbia pietà di noi e ci benedica,su di noi faccia splendere il suo volto;perché si conosca sulla terra la tua via,la tua salvezza fra tutte le genti.

Gioiscano le nazioni e si rallegrino,perché tu giudichi i popoli con rettitudine,governi le nazioni sulla terra.

Ti lodino i popoli, o Dio,ti lodino i popoli tutti.Ci benedica Dio e lo temanotutti i confini della terra.

 

Seconda Lettura Gal 4,4-7

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati

Fratelli, quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l'adozione a figli. E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: Abbà! Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio. Parola di Dio.

Acclamazione al vangelo

Alleluia, alleluia.Molte volte e in diversi modi nei tempi antichiDio ha parlato ai padri per mezzo dei profeti;ultimamente, in questi giorni,ha parlato a noi per mezzo del Figlio.Alleluia.

 

Vangelo Lc 2,16-21

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.

I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.

Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima che fosse concepito nel grembo.

 

Preghiera sulle offerte

O Dio, che nella tua provvidenza dai inizio e compimento a tutto il bene che è nel mondo, fa' che in questa celebrazione della divina Maternità di Maria gustiamo le primizie del tuo amore misericordioso per goderne felicemente i frutti. Per Cristo nostro Signore.

 

PREFAZIO DI NATALE

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio misericordioso ed eterno.

Nel mistero del Verbo fatto uomo è apparsa agli occhi della nostra mente la luce nuova del tuo rivelarti, perché conoscendo Dio visibilmente, per mezzo suo siamo rapiti all’amore

di ciò che prima era nascosto.

E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, e alla moltitudine dei Cori celesti, cantiamo con voce incessante l’inno della tua gloria: Santo...

Preghiera dopo la comunione

Con la forza del sacramento che abbiamo ricevuto guidaci, Signore, alla vita eterna, perché possiamo gustare la gioia senza fine con la sempre Vergine Maria, che veneriamo madre del Cristo e di tutta la

Chiesa. Per Cristo nostro Signore.

ALZATI E RISPLENDI

1 Alzati e risplendi ecco la tua luce

è su te la gloria del Signor (2 v.)

Volgi i tuoi occhi e guarda lontano

che il tuo cuore palpiti di allegria

Ecco i tuoi figli che vengono a te

le tue figlie danzano di gioia.

Gerusalem, Gerusalem,

spogliati della tua tristezza.

Gerusalem, Gerusalem,

canta e danza al tuo Signor.

2 Marceranno i popoli alla tua luce

ed i re vedranno il tuo splendor (2 v.)

Stuoli di cammelli ti invaderanno

tesori dal mare affluiranno a te.

Verranno da Efa, da Saba e Kedar,

per lodare il nome del Signor.

3 Figli di stranieri

costruiranno le tue mura,

ed i loro re verranno a te (2 v.)

Io farò di te una fonte di gioia,

tu sarai chiamata: "Città del Signore".

Il dolore e il lutto finiranno

sarai la mia gioia tra le genti.

SERVO PER AMORE

Una notte di sudore

sulla barca in mezzo al mare;

e mentre il cielo s’imbianca già,

tu guardi le tue reti vuote.

Ma la voce che ti chiama

un altro mare ti mostrerà;

e sulle rive di ogni cuore

le tue reti getterai.

Offri la vita tua, come Maria

ai piedi della croce e sarai

servo di ogni uomo, servo per amore,

sacerdote dell’umanità.

Avanzavi nel silenzio

tra le lacrime e speravi

che il seme sparso davanti a te

cadesse sulla buona terra.

Ora il cuore tuo è in festa

perché il grano biondeggia ormai;

è maturato sotto il sole,

puoi riporlo nei granai.

ALLELUIA PASSERANNO I CIELI

Alleluia, alleluia…

Passeranno i cieli e passerà la terra,

la sua parola non passerà, alleluia, alleluia

IO VEDO LA TUA LUCE

Tu sei prima d’ogni cosa prima d’ogni tempod’ogni mio pensiero prima della vita.Una voce udimmo che gridava nel desertopreparate la venuta del signore.

Tu sei la Parola eterna della quale vivoche mi pronunciò soltanto per amore.E ti abbiamo udito predicare sulla stradadella nostra incomprensione senza luce.

Io ora so chi sei, io sento la tua voceio vedo la tua luce, io so che tu sei qui.E sulla tua parola, io credo nell’amoreio vivo nella pace, io so che tornerai.

Tu sei l’apparire dell’immensa tenerezzadi un Amore che nessuno ha visto mai.Ci ha dato il lieto annuncio della tua venutanoi abbiamo visto un uomo come noi.

Tu sei verità che non tramontasei la vita che non muoresei la via di un mondo nuovo.E ti abbiamo visto stabilire la tua tendatra la nostra indifferenza senza fine.

AMO

Amo il Signore perché ascolta

il grido della mia preghiera.

Su di me ha steso la mano

nel giorno che lo cercavo.

1 Ho invocato il nome del Signore

ed egli mi ha risposto.

Buono e giusto è il nostro Dio:

protegge gli umili e gli oppressi.

2 Anima mia torna alla tua pace:

il Signore ti ha ascoltato.

Ha liberato i tuoi occhi dalle lacrime

e non sono più caduto.

3 Ho creduto anche quando dicevo:

sono troppo infelice.

Che cosa posso rendere al Signore

per quello che mi ha dato.

TE AL CENTRO DEL MIO CUORE

Ho bisogno di incontrarti nel mio cuore,

di trovare Te, di stare insieme a Te:

unico riferimento del mio andare,

unica ragione Tu, unico sostegno Tu,

al centro del mio cuore ci sei solo Tu.

Anche il cielo gira intorno e non ha pace,

ma c’è un punto fermo è quella stella là.

la stella Polare è fissa ed è la sola,

la stella Polare Tu, la stella sicura Tu

al centro del mio cuore ci sei solo Tu.

Tutto ruota intorno a Te, in funzione di Te

e poi non importa il “come”, il “dove”, il “se”…

Che Tu splenda sempre al centro del mio cuore,

il significato allora sarai Tu,

quello che farò sarà soltanto amore.

Unico sostegno Tu, la stella polare Tu,

al centro del mio cuore ci sei solo Tu.

(VIVERE LA VITAVivere la vita con le gioiee coi dolori di ogni giornoè quello che Dio vuole da te.Vivere la vita e inabissartinell’amore è il tuo destinoè quello che Dio vuole da te.Fare insieme agli altrila tua strada verso Luicorrere con i fratelli tuoi…Scoprirai allorail cielo dentro di te,una scia di luce lascerai.Vivere la vita è l’avventurapiù stupenda dell’amore,è quello che Dio vuole da te.Vivere la vita e generareogni momento il Paradisoè quello che Dio vuole da te.Vivere perchéritorni al mondo l’unitàperché Dio sta nei fratelli tuoi…Scoprirai allorail cielo dentro di te,una scia di luce lasceraiuna scia di luce lascerai)

ECCO QUEL CHE ABBIAMO

Ecco quel che abbiamo,  

nulla ci appartiene, ormai.  

Ecco i frutti della terra  

che Tu moltiplicherai.  

Ecco queste mani,  

puoi usarle, se lo vuoi,  

per dividere nel mondo  

il pane che Tu hai dato a noi.

Solo una goccia hai messo fra le mani mie,  

solo una goccia  che Tu ora chiedi a me

Una goccia che, in mano a Te,  

una pioggia diventerà e la terra feconderà.

   

Ecco quel che abbiamo …

 

Le nostre gocce, pioggia fra le mani Tue,

saranno linfa di una nuova civiltà.

E la terra preparerà la festa del pane che

ogni uomo condividerà.

Sulle strade, il vento

da lontano porterà

il profumo del frumento,

che tutti avvolgerà.

E sarà l'amore

che il raccolto spartirà

e il miracolo del pane

in terra si ripeterà.

(ORA E’ TEMPO DI GIOIA1 L'eco torna d'antiche valli la sua voce non porta più ricordo di sommesse lacrime di esili in terre lontane.Ora è tempo di gioianon ve ne accorgete?Ecco faccio una cosa nuova,nel deserto una strada aprirò.2 Come l'onda che sulla sabbia copre le orme e poi passa e va, così nel tempo si cancellano le ombre scure del lungo inverno.3 Fra i sentieri dei boschi il vento con i rami ricomporrà nuove armonie che trasformano i lamenti in canti di festa.)

CAMMINERO'

Camminerò, camminerò

sulla Tua strada Signordammi la mano voglio restar

per sempre insieme a Te

Quando ero solo, solo e stanco del mondoquando non c'era l'amortante persone vidi intorno a mesentivo cantare così. (rit.)

Io non capivo ma rimasi a sentirequando il Signor mi parlòLui mi chiamava, chiamava anche mee la mia risposta si alzò. (rit.)

Giovedì 1 gennaio SERA

Basta poco, basta aprire una porta per essere subito catapultati quasi in un’altra dimensione. Basta aprire la porta della nostra stanza, mettere fuori il naso ma soprattutto lo sguardo, e decidere di oltrepassarla, per spaziare su orizzonti più vasti e per capire che c’è molto là fuori: ci sono grandi novità da cogliere, raccogliere e portare dentro. Scegliere di uscire è decidersi per il nuovo, per spazi a volte sconosciuti, e basta respirarli per sentirne la pienezza. Quando lasciamo aperta la porta, la prima cosa che accade è quella di incrociare sguardi e persone: che sia la famiglia, il vicino, l’amico o il passante, la nostra vita è piena di incontri e questo è possibile solo se decidiamo di metterci in cammino. Ma in cammino per dove? Verso chi? Il ‘fuori’, la strada, è il luogo delle relazioni e dell’incontro. È fuori che incontriamo gli amici, è fuori che usciamo per andare a scuola, all’allenamento, è fuori dove cresciamo socialmente e come persone. Sono tutte queste esperienze di incontro e scambio che ci permettono di essere quello che siamo e di costruirci come IO: là fuori non sono da solo. È proprio in strada, nell’incontro con l’altro, che cambiamo e cresciamo, ci modifichiamo, nei pensieri e desideri. Non pensiamo più solo a noi stessi ma anche alle persone che ci sono vicine e che condividono con noi la vita, per poco, per lunghi tratti, per un solo istante, per sempre. Giocandoci nelle relazioni, quindi, non esistiamo più solo e soltanto noi, dobbiamo tenere conto anche degli altri. È in questo incontro che ci ri-conosciamo, ci conosciamo di nuovo, in modo diverso, proprio nel confronto con l’altro.

Signore, insegnami la strada,

l’attenzione alle piccole cose

al passo di chi cammina con me,

per non fare più lungo il mio,

alla parola ascoltata,

perché il dono non cada nel vuoto,

agli occhi di chi mi sta vicino

per indovinare la gioia e dividerla,

per indovinare la tristezza

e avvicinarmi in punta di piedi,

per cercare insieme la nuova gioia.

Signore, insegnami la strada,

la strada su cui camminare insieme,

nella semplicità di essere

quello che si è,

nella gioia di avere ricevuto tutto da te

nel tuo amore.

Signore, insegnami la strada.

Tu che sei la strada e la gioia.

Amen

Venerdì 2 gennaio MATTINO

«Sarà chiamato Nazareno».. Arrivederci!

Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino». Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nazareth, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno». (Mt 3,19-23)

Entrare nella quotidianità, nelle cose di ogni giorno, ecco la sfida vera! A “starci dentro” si impara con il tempo e alle volte con la fatica. Ma a questo siamo chiamati, a vivere la nostra storia in pienezza, da uomini e donne capaci di riconoscere che lì si gioca tutto. Per vivere da uomini veri dobbiamo imparare a “stare sul pezzo”. Dio, in Gesù, è stato dentro la vita dell’uomo la fatta sua tutta fino in fondo, ha amato questa storia questo uomo, che siamo noi. Lì e non altrove, nella nostra Nazareth, si gioca la nostra salvezza.

Salmo 121

Alzo gli occhi verso i monti:

da dove mi verrà l’aiuto?

Il mio aiuto viene dal Signore:

egli ha fatto cielo e terra.

Non lascerà vacillare il tuo piede,

non si addormenterà il tuo custode.

Non si addormenterà,

non prenderà sonno

il custode d’Israele.

Il Signore è il tuo custode,

il Signore è la tua ombra

e sta alla tua destra.

Di giorno non ti colpirà il sole,

né la luna di notte.

Il Signore ti custodirà da ogni male:

egli custodirà la tua vita.

Il Signore ti custodirà

quando esci e quando entri,

da ora e per sempre.

(Gli amici di questa EsperienzaMarco PeroniMattia MazzoleniSyria CasaMatteo BelottiGiada MoscheniSimone RoncelliNicolas ManzoniAndrea AngioliniDolci ChiaraFrosio ClarissaZanella IreneMazzoleni FedericoAldoAlessandro BelliChiara DolciFrancesco DolciAlessia MilesiNoah BetelliAlessandro Salvi Nicola FrosioGiorgio SalviCortinovis AlessiaDolci FrancescaLuca TeleseAlex PrevitaliAlbertoMarettaNicolaNandoDon MassimoRenataGiosuèEster)