SCUOLA PARITARIA DELL’INFANZIA MARIA BAMBINA PRIMARIA PARITARIA PARIFICATA S. GIUSEPPE
Via XX Settembre 2 – 20061 Carugate Tel 02 9253302- fax 02 92502534 www.istitutosangiuseppecarugate.it
PIANO OFFERTA FORMATIVA TRIENNALE a.s. 2019/2022
Delibera n. 10 del 15.10.2018
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I PRINCIPI
Il piano triennale dell’offerta formativa è il documento fondamentale costitutivo
dell’identità culturale e progettuale dell’istituzione scolastica. Viene elaborato in
riferimento alle normative vigenti dettate dal Ministero (legge 107 del 2015) , alla
normativa sull’autonomia (stabilita nel D.P.R. n° 275/1999 che attua e concretizza i
principi e i criteri fissati nell’art 21 della legge n° 59/1997), alle Nuove Indicazioni
Ministeriali per il Curricolo.
Esplicita le linee di indirizzo dell’Istituto delle Suore Francescane Missionarie d’Egitto e le
condizioni organizzative in relazione alla progettazione curricolare, extracurricolare ed
educativa della scuola, delineate con particolare attenzione ai bisogni degli studenti, delle
famiglie e del territorio.
E’ stato elaborato dal collegio docenti e approvato dal consiglio d’istituto; ha validità
triennale, ma essendo uno strumento flessibile, può essere rivisto annualmente, per
tenere conto di eventuali modifiche ed arricchimenti.
E’ pubblicato sul sito WEB della scuola e conservato agli atti.
Questa visione strategica di politica scolastica a lungo termine consente:
- di operare scelte autonome di organizzazione metodologica nell’ambito della ricerca
e dello sviluppo didattico
- di avere una maggiore coerenza fra la mission e le azioni programmate
- di definire con maggior chiarezza, in un orizzonte di tempo più disteso, l’identità
della scuola
Il PTOF non è solo un futuro più consistente rispetto alla semplice annualità ma è
ancorato alle azioni in precedenza compiute dall’istituzione stessa, in quanto viene
elaborato anche sulla base degli esiti di un attento processo di autovalutazione.
In quest’ottica si aprono spazi di riflessione sulle pratiche professionali, sull’ampliamento
dei modelli didattici efficaci, si promuove la sperimentazione e si creano condizioni per
l’innovazione. La scuola ogni anno è chiamata ad un processo di autovalutazione
attraverso il RAV; la sigla R.A.V. Significa Rapporto di Auto-Valutazione di Istituto;
deriva da norma di legge: nel Regolamento Valutazione (DPR 80/2013) e trova
attuazione definitiva con la Direttiva 11 del 18/9/2014.
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La valutazione consente a tutti gli Istituti Scolastici di riflettere su se stessi e sul proprio
operato per realizzare un circolo virtuoso di miglioramento della propria azione. Il punto
focale del processo, che distingue l’Italia da quasi tutti i paesi esteri, è la presenza, oltre
alla valutazione esterna, di una valutazione interna con la partecipazione degli stessi
Istituti alla propria valutazione, sottolineando così l’importanza della riflessione sulla
Scuola da parte di tutti i soggetti parte della comunità scolastica. Autonomia,
valutazione e miglioramento sono, dunque, concetti strettamente connessi. Mediante la
valutazione, interna ed esterna, le scuole possono individuare gli aspetti positivi da
mantenere e consolidare e gli elementi di criticità in relazione ai quali realizzare azioni di
miglioramento.
Questo strumento permette un’autoriflessione sulle caratteristiche del proprio operato e
pone in atto strategie per migliorare le criticità emerse e valorizzare i punti di forza.
Questa strategia è condivisa anche dal processo del sistema di qualità presente nella
scuola ( riesame direzione, piano miglioramento).
Il format del RAV , messo a punto dall’INVALSI, si articola in sezioni:
contesto e risorse, con esame dei vincoli, delle opportunità e delle leve offerte dal
territorio di appartenenza
esiti in termini di benessere, sviluppo e apprendimento dei bambini, con riguardo
anche allo sviluppo delle competenze relazionali
processi, distinti in pratiche educative e didattiche e organizzativo- gestionali
processo di autovalutazione
individuazione delle priorità, nonchè dei traguardi a lungo termine e degli obiettivi di
processo
Al RAV segue il progetto di miglioramento, finalizzato a mettere a punto strategie e azioni
concrete finalizzate al raggiungimento dei traguardi individuati ( PROCESSO DI
MIGLIORAMENTO).
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IL CONTESTO
L’identità della scuola: cenni storici
25 Agosto 1859 suor M. Caterina Troiani e altre 5 religiose lasciano il monastero di
Ferentino (FR) per dirigersi verso l'Egitto.
Il 4 settembre 1859, a Civitavecchia, le 6 missionarie prendono il largo.
Lavorando con i trovatelli le suore iniziano la loro opera educativa che nel giro di alcuni
anni si espanderà nei quattro continenti.
Nel 1893 nasce a Carugate (MI) l'Asilo dell'Istituto San Giuseppe. In seguito sorgerà
anche la scuola elementare e dopo la seconda guerra mondiale le suore decidono di
accogliere le “orfanelle”.
Scuola e territorio
Le suore “Francescane Missionarie del Cuore Immacolato di Maria” hanno come obiettivo
quello di rispondere alle necessità del territorio ed offrire, mediante la scuola, un servizio
utile e qualificato alla società, secondo lo spirito della fondatrice.
La scuola è sita in XX Settembre, 2 a Carugate (MI).
La vicinanza alla tangenziale est di Milano rende la scuola facilmente raggiungibile e le
consente di organizzare agevolmente uscite didattiche.
La scuola, negli ultimi anni, si sta aprendo sempre più al territorio: si sono sviluppate varie
collaborazioni con le istituzioni locali quali: biblioteca, centro sportivo, negozianti,
associazioni musicali, parrocchia, oratorio e cooperative sociali che operano nell'ambito
della disabilità.
La scuola, intesa come istituzione che opera in una società pluralistica ed in rapida
trasformazione, deve avere la capacità di rinnovarsi elaborando un proprio progetto
educativo che risponda in misura adeguata alle richieste ed alle esigenze di formazione
degli alunni.
Il nostro Istituto è stato da sempre punto di riferimento nel territorio per le proposte
educative che, pur diversificate nel tempo, hanno sempre dato una risposta adeguata a
quelle che erano le esigenze del momento di genitori e alunni.
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Finalità della scuola
La finalità della nostra Scuola è quella di fornire un servizio educativo, seguendo sempre
ciò che dichiarava la nostra fondatrice Beata Maria Caterina Troiani: “Il nostro servizio
nella scuola esige costante impegno personale e comunitario, perché la nostra presenza
sia coerente con il progetto educativo cattolico e con il nostro stile Francescano e
missionario”.
Gli obiettivi che la nostra Scuola persegue, si basano sui principi fondamentali di una
società civile in continua evoluzione, caratterizzata dalla necessità di:
proporre una cultura aperta ed avanzata
educare alla libertà di pensiero, restando sensibili ai punti di vista degli altri
seguire la velocità del cambiamento sociale
educare all’informazione
Quindi una scuola che, oltre all’istruzione, possa dare una formazione su come affrontare
le dinamiche sociali, sempre più difficili, senza perdere i valori etici.
Questo ci porta a proporre:
una scuola accogliente, aperta e seria, attenta ai problemi di ognuno, pronta all’ascolto,
basata sul dialogo e disponibile all’innovazione;
una scuola che prepari, quindi una scuola esigente nell’impegno dello studio e del
comportamento, che fornisca tutti mezzi necessari per raggiungere i livelli richiesti;
una scuola che offra una possibilità di formazione idonea ad inserire positivamente i
bambini nel mondo di oggi, sempre più complesso;
una scuola che rafforzi dei valori, quali l’accettazione e la disponibilità verso l’altro,
seguendo la morale della dottrina cristiana;
una scuola che educhi ad una dimensione civica, affichè il bambino di oggi diventi un
cittadino libero, maturo e responsabile con una propria capacità critica.
Il valore ed il significato che viene dato alla conoscenza
La conoscenza è l’unione del sapere (conoscenza), saper fare (abilità) e saper essere
(atteggiamento); si sviluppa a partire dall’esperienza già acquisita e dall’interesse a
conoscere: i bambini sono costruttori di conoscenza che, attraverso il dialogo e il
confronto, rinnovano continuamente.
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In quest’ottica le Indicazioni Nazionali permettono di muoversi in maniera flessibile
nell’elaborazione del curricolo: i contenuti proposti sono stimoli per l’acquisizione delle
competenze e dell’alfabetizzazione culturale, che proseguono lungo tutto l’arco della vita
di ciascuno.
Il valore sociale dell’apprendimento
Prerogativa dell’Istituto San Giuseppe è la promozione di un apprendimento volto allo
sviluppo integrale della persona, che veicoli la crescita delle competenze sociali e
relazionali di ciascun alunno. Parallelamente alla sfera dell’acquisizione del sapere, la
scuola lavora, in questo senso, per lo sviluppo di un saper-essere che valorizzi le singole
identità culturali di ogni studente. A tal fine, la nostra scuola si pone come obiettivo
precipuo l’insegnamento delle regole del vivere e del convivere, integrando in questo
modo il compito educativo primario della famiglia. Per questa ragione, viene proposta una
linea didattico – educativa che incoraggi gli studenti a compiere scelte autonome e
condivise e che favorisca un graduale ma significativo ingresso nella realtà scolastica ed
extrascolastica. Questo processo di responsabilizzazione, condiviso dal corpo docente e
dalla dirigenza, è oggi favorito dalle considerevoli relazioni instauratesi nel tempo fra
scuola e territorio. In quanto comunità educante creatrice di convivialità e accettazione,
questa scuola desidera altresì che la promozione e lo sviluppo di ciascun alunno si
consolidi nella relazione con gli altri, nella convinzione che la convivenza possa
valorizzare le diverse identità culturali di ogni studente. La finalità riguarda il
conseguimento di una cittadinanza che si apra alle esigenze della società odierna, pur
rimanendo vincolata ai valori cristiani che contraddistinguono l’Istituto. Per incrementare le
competenze sociali proprie di ciascun alunno, gli insegnanti hanno scelto di adottare delle
strategie didattico - educative che consentano di affrontare le problematicità e le sfide
riguardanti la crescita personale.
Il valore del ruolo dell’insegnante, dell’alunno e della famiglia
L’insegnante agisce “per” e “con” il bambino. La sua funzione si esplicita nella capacità di
rapporto, nella competenza professionale, nella corresponsabilità. Ogni insegnante opera
in un comune orizzonte culturale ed educativo.
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Pertanto i docenti hanno il compito di:
aderire ai valori francescani - cateriniani e ai fini educativi dell’istituto;
curare la propria qualificazione professionale, educativa e didattica;
attuare strategie d’insegnamento individualizzate ed integrate, che tengano conto dei
bisogni di ogni singolo alunno e del gruppo classe;
programmare, attuare, verificare e condividere tra colleghi gli aspetti educativi e didattici
degli alunni;
trasmettere con passione i contenuti delle proprie discipline. Contribuire alla formazione
integrale dei bambini in un ambiente di lavoro e di comunità, dove ognuno si senta
accolto, rispettato e corresponsabile;
creare e mantenere un clima propositivo e sereno che valorizzi, nelle diversità, le
risorse degli alunni;
fornire agli alunni stimoli e strumenti che aiutino a maturare scelte personali e libere;
rispettare il Regolamento disciplinare ai sensi degli articoli del CCLN AGIDAE.
La collaborazione tra famiglia e scuola è fondamentale per la costruzione di un cammino
di crescita comune e condiviso.
E’ importante per il bambino avere adulti di riferimento che si relazionino tra loro nella
ricerca di continuità e coerenza di stili educativi, in un clima di dialogo, aiuto reciproco e
confronto. I genitori sono i diretti responsabili dell’educazione dei loro figlie e ad essi
compete:
condividere le linee educative e i valori peculiari della Scuola;
collaborare con i docenti nell’attuazione del progetto educativo e scolastico;
cooperare con il corpo docente, la direzione e l’ente gestore nel pieno rispetto delle
reciproche competenze per la valorizzazione della crescita dell’alunno;
partecipare alle attività della scuola come momento di accrescimento, condivisione,
riflessione, anche attraverso gli Organi Collegiali;
rispettare le norme esposte nel Regolamento d’Istituto.
Gli alunni sono considerati i veri protagonisti del cammino culturale, educativo e cristiano
proposto dall’Istituto. Ogni alunno deve essere accolto, valorizzato e guidato al fine di
favorire la crescita globale della persona offrendo gli strumenti essenziali alla conoscenza
e garantendo una sicura acquisizione delle competenze di base.
Pertanto si impegnano a :
rendersi responsabili ad impegnarsi attivamente nei processi didattico - educativi
imparando a relazionarsi in modo costruttivo con tutti;
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partecipare dinamicamente alla vita della scuola in tutte le sue forme;
vivere esperienze di accoglienza reciproca e di condivisione con un atteggiamento di
apertura al dialogo;
vivere l’esperienza scolastica in un clima di collaborazione e di impegno gioioso e
sereno;
avere rispetto e cura del materiale personale, collettivo e dell’ambiente circostante.
Priorità- esito del processo di autovalutazione
MIGLIORARE L’AMBIENTE STRUTTURALE ED ORGANIZZATIVO
RAPPORTI SCUOLA/ FAMIGLIA:
La scuola si preoccupa di fornire una precisa e qualificata preparazione didattica, ma è
attenta anche a sviluppare una formazione più generale degli studenti, con il
coinvolgimento delle famiglie nell’intero percorso educativo.
Il gestore, la coordinatrice, i docenti e tutto il personale non docente sono impegnati a
stabilire ed a mantenere nel tempo rapporti di collaborazione con i genitori curando
l’informazione e la trasparenza dei percorsi, e sollecitando la partecipazione attiva delle
famiglie a specifiche decisioni.
In particolare gli obiettivi che l’istituto si pone nell’ottica del miglioramento sono:
condividere le priorità educative, mantenere uno stile educativo coerente con le
finalità della scuola, promuovere la comunicazione tra tutte le figure che operano
all’interno della scuola
dare una comunicazione più sollecita, completa e precisa ( mail e circolari)
migliorare i rapporti scuola/famiglia: sito WEB aggiornato e per la primaria
introduzione del registro elettronico, dei diari personalizzati e della richiesta di
visione delle prove scritte
coinvolgimento dei genitori che svolgono un ruolo importante di partecipazione e di
controllo sia attraverso le diverse forme di rappresentanza negli Organi Collegiali
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sia con la loro presenza attiva ai colloqui con i docenti o alle attività extracurricolari.
Riflettere e ridefinire sulle modalità di coinvolgimento dei genitori circa lo
svolgimento della programmazione, le difficoltà della classe, le proposte educative
Adottare uno stile efficace di foundraising
Mantenere i rapporti con gli ex allievi della scuola, affinchè la rete di
comunicazione sia sempre aperta
LE STRUTTURE:
L’edificio scolastico, dotato di numerose attrezzature didattiche, sportive e di servizio,
risponde alla normativa vigente per quanto riguarda la sicurezza negli ambienti di
lavoro e ha strutture adeguate per accogliere i diversamente abili.
L’istituto è interamente cablato via cavo e wi-fi.
Per rispondere alle esigenze delle famiglie la scuola apre, nel settembre 2019, una
sezione primavera ( max 20 bambini) e ridefinisce spazi e ambienti condivisi con la
scuola dell’infanzia.
La scuola, entro giugno 2019, installa il DAE e forma il personale in servizio per la
gestione delle emergenze.
IL PIANO DI MIGLIORAMENTO:
il Sistema di Gestione per la Qualità dell’Istituto risponde ai requisiti della Norma Uni En
Iso 9001:2015 ed è volto ad assicurare, attraverso l’analisi del contesto, la
soddisfazione dei propri Clienti e parti interessate, perseguendo il miglioramento
continuo con obiettivi dichiarati per ogni processo nel Piano di Miglioramento della
Scuola. A questo scopo, la Scuola pone grande attenzione alla Formazione e
all’Aggiornamento di tutto il proprio personale e alla migliore Comunicazione interna ed
esterna. Il tutto nel rispetto delle normative e legislazioni vigenti, con particolare
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riguardo per Ambiente, Sicurezza, Etica Sociale e Privacy.
IL PIANO DI FORMAZIONE:
Il contratto AGIDAE prevede la formazione in servizio dei docenti e dei non docenti.
Per i docenti, per il prossimo triennio si prevedono queste priorità tematiche:
Didattica per competenze e innovazione metodologica
Inclusione e disabilità
Prevenzione bullismo e cyberbullismo
Life skills
Intelligenza emotiva
Per la formazione l’istituto si avvale del FONDER.
Tutto il personale frequenta annualmente corsi in materia di sicurezza ( primo soccorso,
squadra emergenza).
SVILUPPARE LE COMPETENZE INDIVIDUALI
IL PERCORSO FORMATIVO:
il nostro istituto ha un progetto educativo originale che si ispira a una concezione cristiana
della realtà e della vita, proponendo valori autentici cristiani e culturali.
Esso si distingue per:
la capacità di promuovere il successo formativo di tutti i bambini, di tutti i ragazzi
attraverso un’organizzazione della relazione educativa e della didattica, basata
sulla personalizzazione e sull’attenzione ai differenti stili di apprendimento.
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la responsabilità della scelta dei percorsi formativi e della dimensione pratica in cui
essi vengono realizzati, operando una sintesi tra gli obiettivi nazionali e i bisogni e
la potenzialità dell’utenza in relazione alle attese e alle esigenze del territorio.
la capacità di realizzare un progetto pedagogico, di un sistema formativo integrato,
la cui finalità è quella di una scuola disponibile a legittimare i patrimoni culturali e
ambientali.
l’attenta pianificazione e realizzazione di progetti volti a favorire lo sviluppo dello
scolaro per porlo in condizioni di conquistare la propria identità e la possibilità di
operare scelte realistiche nel futuro.
i puntuali interventi didattici mirati a recuperare, sviluppare, potenziare,
approfondire abilità e attitudini, a stimolare e soddisfare interessi e curiosità, a far
acquisire un metodo di studio personale e proficuo, che consenta di avvicinarsi e di
valorizzare tutte le discipline.
lo star bene a scuola, obiettivo che prevede l’attenzione particolare all’alunno, che
deve
trovare un ambiente sereno, figure adulte propositive, opportunità per crescere in
autonomia e partecipazione democratica. ( tratto dalla politica per la qualità)
POTENZIAMENTO OFFERTA FORMATIVA:
per la scuola dell’infanzia:
- passaggio da una didattica di programmazione ad una di progettazione con una
chiara centralità del bambino; maggior attenzione alla fase di documentazione del
percorso individualizzato
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- valorizzazione, attraverso corsi di formazione specifici, dell’utilizzo della lavagna
interattiva
- promuovere un progetto di educazione musicale
- realizzazione di laboratori con materiali montessoriani
- vivere in modo regolare esperienze con insegnanti e alunni della scuola primaria
(magari con scadenza mensile);
- instaurare un dialogo permanente tra i due ordini di scuola così da favorire un
rapporto di continuità verticale e agevolare un percorso che accompagni in modo
sereno il bambino;
- valorizzare la continuità didattica tra i due ordini di scuola attraverso un curricolo
verticale condiviso;
per la scuola primaria:
- valorizzazione del CLIL (nell’ a.s. 2017/2018 in forma sperimentale solo nel
secondo quadrimestre, dall’ a.s. 2018/2019 per tutte le classi da ottobre a maggio)
attribuendo maggior flessibilità al docente madrelingua, più dinamicità nella
programmazione e migliore visibilità alle famiglie ( documentazione progetto). Dalla
classe terza il CLIL andrà abbinato ad una disciplina di studio curricolare.
- adesione alla rete di scuole che promuovono “salute e benessere a scuola” e
organizzazione di momenti formativi rivolti ai docenti e ai genitori
- potenziamento laboratorio informatico per le classi prima e seconda ( progetti
trimestrali)
- ampliamento dell’offerta formativa nell’extra- scuola con corsi attenti allo sviluppo
fisico, emotivo e di socializzazione
- valorizzazione del tempo “scuola estiva” con l’introduzione di esperienze
extracurricolari ( vacanza in montagna ed esperienza all’estero)
- accoglienza di studenti (alternanza scuola- lavoro e università)
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- inserimento spazio compiti nel dopo- scuola
- potenziare l’osservazione e l’intervento nel caso di alunni che faticano ad avere
atteggiamenti costruttivi nei confronti dei compagni e degli adulti di riferimento (
supervisione, intervento tempestivo, confronto costante con le famiglie)
- implementare l’insegnamento di informatica attraverso corsi pomeridiani
extrascolastici o aderendo ad iniziative, concorsi, progetti ( ad es. robotica)
PROMUOVERE L’INTERAZIONE CON IL TERRITORIO
Il nostro istituto opera da 125 anni sul territorio ma solo negli ultimi due anni ha iniziato a
creare relazioni finalizzate ad una maggior apertura e visibilità.
Le principali agenzie con le quali la scuola ha rapporti sono:
- comune di Carugate
- parrocchia
- enti, associazioni
- altre scuole ( statali e paritarie)
Si stanno promuovendo iniziative, incontri e scambi per valorizzare la storia della scuola e
rilanciare con vigore la nostra presenza sul territorio.
In particolare:
nuova convenzione con il comune di Carugate per i bambini della sezione
primavera e scuola dell’infanzia residenti ( con fasce ISEE)
richiesta del patrocinio del comune per iniziative scolastiche
mantenimento rete di relazione con le scuole del territorio ( progetto accoglienza
ed orientamento)
esperienze con associazioni del territorio ( disabili, anziani, Cernobyl) e con quelle
sportive
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La scuola mantiene costanti relazioni con la casa madre di Roma; in particolare la figura
della madre provinciale che costantemente viene a far visita alla scuola e tiene rapporti
con tutto il personale permette la condivisione del progetto educativo e delle scelte
applicate.
Gli stakeholders della scuola
Si dividono in interni come organizzazione che apprende ed esterni come portatori
di interesse, a vario titolo, nella scuola:
• gli studenti e le famiglie;
• il personale della scuola;
• l’amministrazione scolastica sia a livello locale che nazionale;
• la Regione e gli Enti locali territoriali (Comune, Provincia,Regione);
• le altre istituzioni scolastiche sul territorio;
• l’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema dell’Istruzione (INVALSI);
• le istituzioni e organizzazioni della scuola (Ufficio Scolastico Regionale, Ufficio
Scolastico Provinciale, Reti di scuole, associazioni culturali e professionali della
scuola, ecc.);
• le imprese e gli enti fornitori di beni e servizi;
• le associazioni di cittadini e di imprese, gli enti e i privati;
• l’Università;
• l’editoria scolastica e i media locali;
• l’Istituto scolastico stesso.
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Forme di collaborazione con enti locali
ambito economico: convenzione in atto con il comune di Carugate, prossima
richiesta di finanziamento alla regione Lombardia per attivazione sezione
primavera, finanziamenti dal MIUR per scuola infanzia e primaria
ambito educativo/progettuale: adesione alla rete di scuole AGIDAE e FISM,
collaborazione con associazioni del territorio ( parrocchia, cooperative sociali,
negozianti, società sportive e culturali), adesione al tavolo per le politiche
giovanili del comune, incontri di rete con le suole del territorio ( progetti
continuità sui diversi ordini di scuola), adesione al tavolo per la pastorale
scolastica ( scuole cattoliche della diocesi), iscrizione alla rete di scuole che
promuovono salute
Articolazione organi collegiali e loro funzionamento
Ai sensi della legge n. 62/2000, nella nostra Scuola sono attivate le seguenti
forme di collegialità:
Consiglio d’istituto, composto da: n 4 docenti primaria, n 2 docenti infanzia,
un ATA, n 4 genitori primaria e n 2 genitori infanzia, la coordinatrice
didattica e il gestore, che elabora e adotta gli indirizzi generali della scuola,
approva il PTOF e assume decisioni per la partecipazione ad attività
culturali, sportive e ricreative, verifica la congruenza delle proposte
educativo didattiche messe in atto. Rimane in carica 3 anni;
Collegio dei docenti, composto dal personale docente di ruolo e non di
ruolo in servizio e presieduto dal dirigente scolastico, che elabora il PTOF e
delibera in materia di funzionamento didattico, programma l’azione
educativa, stabilisce gli orientamenti educativo didattici nei momenti di
proposta, discussione e verifica e propone opportune misure per il
miglioramento dell’attività scolastica;
Consigli di interclasse, composti da tutti i docenti e un rappresentante dei
genitori per ciascuna delle classi interessate e presieduto dalla
coordinatrice didattica, in cui vengono formulate le proposte per l’azione
educativa e didattica e per iniziative di sperimentazione e vengono
agevolati ed estesi i rapporti tra docenti genitori ed alunni;
Consigli di classe, composti da tutti i docenti di ruolo e non di ruolo
assegnati a una specifica classe, e presieduto dalla coordinatrice, analizza i
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Legale rappresentante
Gestore scuola
Coordinatrice didattica
Docenti sezione primavera
Docenti scuola infanzia
Docenti di sostegno
squadra emergenza, addetti
primo soccorso
Docenti scuola primaria
Titolari e docenti specialisti
Docenti di sostegno,
RGQ, squadra emergenza,
addetti primo soccorso
Personale ATA
Segreteria
Ausiliari
squadra emergenza, addetti
primo soccorso
problemi della classe, ne ricerca soluzioni adeguate, valuta il progresso di
ogni alunno nella maturazione personale e nell’apprendimento e assume
provvedimenti disciplinari a carico degli studenti;
Gruppo di lavoro sull’inclusività (G.L.I.), composto dagli insegnanti di
sostegno e presieduto dalla coordinatrice, che si occupa delle
problematiche relative a tutti i bisogni educativi speciali, come la rilevazione
di alunni con particolari difficoltà nell’esecuzione dei compiti scolastici, la
definizione degli obiettivi da perseguire e delle attività da porre in essere,
nonché la rilevazione, il monitoraggio e la valutazione del livello di
inclusività della scuola e l’elaborazione della proposta del piano annuale
per l’inclusività (P.A.I.).
L’ORGANIZZAZIONE
Organigramma
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Risorse esterne
- RSPP: ing. Franco Ferrante
- RV Consulenze per la gestione del sistema qualità
- Scuola madre lingua per progetto CLIL alla primaria
- Tecnico per manutenzione e aggiornamento sistema informatico
- Impresa catering e pulizie
- Esperti per formazione genitori ( psicopedagogista, pediatra, logopedista,
psicologo…)
- Psicomotricista per sezione primavera e scuola infanzia
Infrastrutture
L’edificio scolastico è organizzato su due piani, tutti utilizzati per l’attività scolastica, ed è
stato recentemente rinnovato sia nella struttura esterna che in quella interna.
Al piano terra è situata la Scuola dell’Infanzia, costituita da:
- un ampio salone;
- n° 3 sezioni, di cui una dotata di lavagna interattiva;
- bagni alunni e bagno docenti;
- sala nanna;
Sempre al piano terra troviamo:
- la palestra
- la segreteria
- la direzione
- n° sala per i colloqui
- biblioteca
- la mensa
- il cortile attrezzato
- n° 3 bagni
- n° 2 aule scuola primaria dotate di LIM
Al primo piano invece è situata la Scuola Primaria, costituita da:
- n° 5 aule dotate ciascuna di LIM
- l’aula di informatica
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- bagni alunni e bagni docenti
- un salone per ricreazione e per audio- video
- aula docenti
- stanza deposito materiale
- saletta per attività specifiche individuali
- infermeria
Risorse materiali
Settore Audiovisivo: la scuola è dotata di:
- un salone con videoproiettore per la visione di filmati anche per più classi
contemporaneamente;
- dvd e videocassette per uso didattico;
- n° 3 stereo portatili con lettore cd;
- n° 2 amplificatori;
- microfoni.
Settore Informatico: la scuola è dotata di:
- n° 8 LIM (Lavagne Interattive Multimediali) con relativo software;
- n° 8 personal computer per uso docenti;
- n° 8 videoproiettori;
- n° 15 computer in aula d’informatica per uso alunni;
- rete wi-fi in tutte le aule.
Settore Scientifico: la scuola è dotata di:
- n° 7 mappe geografiche dell’Italia, fisica e politica;
- n° 2 mappe geografiche del mondo;
- n° 4 mappamondi;
- kit per lo studio del corpo umano;
- bilance per il peso di solidi e liquidi;
- kit per esperimenti scientifici di varia natura;
- un microscopio ottico;
- biblioteca interna con volumi storici e scientifici;
- biblioteche interne alle classi.
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Settore Musicale: la scuola è dotata di:
- n° 2 pianoforti digitali;
- una tastiera;
- strumenti a percussione (tamburelli e maracas).
Settore Sportivo: la scuola è dotata di:
- n° 2 canestri ad altezza regolabile;
- una rete da pallavolo con relativi ritti;
- n° 20 palloni da basket;
- n° 20 palloni da pallavolo;
- n° 10 palloni da calcio;
- un set completo di 12 mazze da hockey;
- n° 20 racchette da tennis indoor;
- n° 7 mazze da baseball;
- n° 5 materassini morbidi;
- kit di coni e conetti;
- materiale per la psicomotricità
- bastoni e asticelle per uso ostacoli.
DIDATTICA E AUTONOMIA
Progettazione curricolare verticale
I criteri di continuità, orientamento, accoglienza sono alla base delle scelte educative e
didattiche del nostro Istituto.
A ragione di ciò, gli insegnanti della Scuola Primaria hanno lavorato a classi parallele in
orizzontale e verticale e ambiti disciplinari in modo da riflettere insieme e individuare
obiettivi comuni per favorire lo sviluppo della personalità di ogni alunno facendo riferimento
alle Indicazioni Nazionali emanate dal MIUR nel settembre 2012.
Il curricolo elaborato tiene conto dei bisogni formativi degli alunni nel rispetto dei traguardi
per lo sviluppo delle competenze e degli obiettivi di apprendimento.
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Il Corpo Docenti vuole promuovere una didattica finalizzata a sostenere e a stimolare la
costruzione di conoscenze, abilità e atteggiamenti favorendo e promuovendo interazione e
scambio tra allievi ed insegnanti.
La metodologia preferita rispetto alla finalità dell’apprendimento
Nel definire le linee guida delle attività, si pone particolare attenzione alla dimensione
trasversale e a quella specifica di ogni disciplina e si favorisce l’integrazione dei diversi
linguaggi al fine di ampliare la gamma delle possibilità.
Le proposte, infatti, sollecitano una molteplicità di codici, verbali e non verbali, che
partendo da finalità ed obiettivi comuni si declinano, poi, nei contenuti in base all’età degli
alunni, ai loro interessi, alle loro abilità e competenze.
Pertanto, tenendo conto di ciò, ogni insegnante:
o utilizza tutti gli strumenti ed i sussidi didattici che la sua esperienza, la sua creatività e la
dotazione della scuola consentano (testi, fotocopie, schede operative, cartelloni, LIM,
laboratorio informatico…);
o utilizza le metodologie più idonee ad ogni situazione (lettura, verbalizzazione,
elaborazione e rielaborazione personale, lavori di gruppo, manualità e creatività…);
o utilizza gli strumenti e le tecniche proprie dei diversi ambiti di insegnamento: tabelle,
schemi, grafici, letture di carte geografiche e di documenti, indagini, ricerche…per
abilitare progressivamente gli alunni all’uso dei procedimenti specifici (osservare,
misurare, classificare, stabilire relazioni spazio/temporali, elaborare e interpretare
dati..);
o si avvale di esperienze extrascolastiche, quali: visite culturali, rappresentazioni teatrali,
incontri con esperti di settore, partecipazione a progetti proposti da Comune ed Enti che
operano sul territorio.
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Il clima e l’ambiente per favorire l’educazione e l’apprendimento
Nella scuola del primo ciclo l'ambiente è visto come "un contesto idoneo a promuovere
apprendimenti significativi e a garantire il successo, formativo per tutti gli alunni".
Nella nostra scuola, luogo di formazione umana, assume determinante funzione
educativo - culturale l'ambiente, risultanza delle volontà convergenti di tutte le
componenti della comunità educante, esso può essere inteso come luogo fisico o
virtuale, ma anche come "spazio d'azione" dove si verificano interazioni e scambi tra
allievi, oggetti del sapere e insegnanti, sulla base di scopi e interessi comuni, e gli
allievi hanno modo di fare esperienze significative sul piano cognitivo,
affettivo/emotivo, interpersonale/sociale.
Ricco di stimoli, l'ambiente educativo è il luogo:
dove il docente sta con gli alunni come punto di riferimento
dove ogni espressione ha intento educativo e culturale
dove gli allievi possono gestire spazi in cui definire la propria identità, aprirsi agli altri e
confrontarsi con sano realismo e criticità, vivere le convinzioni di fede personalmente e
come comunità.
La scuola è l’ambiente di apprendimento in cui promuovere la formazione di ciascun
alunno, le sue competenze nell’interazione sociale, la maturazione di una sempre più
solida coscienza civile.
L’interiorizzazione delle regole e la conquista di una autentica autonomia possono
avvenire solo attraverso una fattiva collaborazione con la famiglia.
Pertanto la scuola persegue l’obiettivo di costruire una vera e propria alleanza
educativa con i genitori; non si tratta di rapporti da stringere solo nei momenti più
critici, bensì di relazioni costanti, impostate sul rispetto dei reciproci ruoli e alimentate
dalla cooperazione per il raggiungimento delle finalità educative delineate nel Piano
dell’Offerta Formativa Triennale.
La scuola si impegna a:
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- creare un clima sereno ed accogliente, favorendo lo sviluppo di conoscenze e
competenze in tutte le discipline, e la maturazione di comportamenti ispirati ai
valori di solidarietà e convivenza civile;
- sostenere gli alunni in situazioni di disagio e contrastare ogni forma di pregiudizio
ed emarginazione;
- garantire opportunità di apprendimento a tutti, nel rispetto della libertà di
insegnamento, attraverso la realizzazione dei curricoli dei percorsi ad
integrazione disciplinare orientati al potenziamento del successo scolastico e
formativo.
SEZIONE PRIMAVERA
La scuola dell’infanzia apre le porte ai bambini dai 24 ai 36 mesi con la sezione
“primavera” rispondendo in modo concreto alla forte richiesta di servizi per la prima
infanzia.
Le finalità principali del servizio sono:
-offrire ai bambini e alle bambini di questa età un luogo dove crescere sereni
socializzando e sviluppando le loro potenzialità cognitive, affettive e sociali
-offrire una continuità educativa nel passaggio alla scuola dell’infanzia attraverso una
progettazione condivisa garantendo occasioni per lo sviluppo della socialità
L’organizzazione dei tempi e degli spazi sono volti a valorizzare i tempi del bambino.
Si pone l’attenzione ai ritmi della giornata e delle proposte, alla qualità della crescita,
ad offrirgli il tempo per crescere. Si aspetta che sia lui ad iniziare un’azione, senza
affrettarla e senza fargliela subire.
La nostra scuola tiene sempre ben presente, come sostiene Vygotsky, che “il bambino
è fin dall’inizio un protagonista attivo nelle relazioni sociali” .
L’accoglienza
L’ingresso del bambino in un ambiente nuovo è un momento di crescita poiché segna
il passaggio ad una vita autonoma dalla famiglia, ma è anche un momento delicato,
per le implicazioni affettivo- emotive che comporta.
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Per questo motivo la nostra scuola organizza degli interventi che possano risvegliare
nel bambino l’interesse per il luogo nuovo di vita e di apprendimento e sollecitare la
collaborazione dei genitori.
L’incontro con i genitori e il bambino è importantissimo per le educatrici, la famiglia e
soprattutto per il bambino. Durante il mese di giugno viene organizzata una settimana
“aperta”, si aprono le porte della scuola ai genitori e ai bambini che frequenteranno dal
mese di settembre.
Si organizzano giochi strutturati, liberi, attività di manipolazione e creative e visite
divertenti agli ambienti della scuola sia interni che esterni. Inoltre si dedicano dei
momenti di dialogo con i genitori per recuperare dati per conoscere la storia personale
dei bambini.
Tutto questo avviene in un clima di cordialità, dialogo aperto e fiducia reciproca; I
bambini vengono invitati a conoscere la struttura, le educatrici, i giochi e i compagni.
L’esperienza della settimana “aperta” permette alle educatrici d’instaurare una prima
relazione personalizzata, individuale e positiva con ogni bambino e discutere e
progettare insieme ai genitori le migliori modalità operative per l’accoglienza e
l’inserimento.
La conversazione con i genitori verte sui diversi aspetti della vita del bambino, sulla
sua storia all’interno della famiglia :
-relazioni con il cibo e il sonno
-autonomia e capacità di autogestione
-giochi e giocattoli preferiti
-preferenze tra cose e situazioni
-relazioni con gli adulti, fratelli, genitori
-tempi di attività, riposo e sonno
Il gioco: identità e relazioni
Quando si parla di bisogni formativi nei bambini di età compresa tra i 24 e i 36 mesi
innanzitutto si pone l’attenzione sul gioco. Il gioco è la principale attività del bambino e
riveste un ruolo formativo determinante per lo sviluppo della sua personalità. Esso
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nasce da un bisogno interiore, che lo spinge a muoversi, ad agire, ad operare sulle
cose che lo circondano. Il gioco è considerato come il modo più naturale di costruire i
propri modelli di conoscenza e di apprendimento. La nostra scuola pone molta
attenzione a questo aspetto della vita del bambino valorizzando il gioco sia come
momento di socializzazione che di apprendimento. Il gioco occupa una parte rilevante
della giornata del bambino e si svolge nel contesto ambientale che coincide con lo
spazio base del gruppo sezione, con il giardino all’aperto o con un altro ambiente della
struttura. Il gioco, sia libero che organizzato, svolge la funzione importantissima di far
sperimentare la qualità e l’uso degli oggetti che circondano il bambino, nonché di farlo
“allenare” ad un sempre più perfezionato rapporto con essi. E’ facile notare che un
bambino giochi con concentrazione perché giocando si pone in rapporto con il mondo
esterno ed è per questo motivo che i bambini giocano con qualsiasi materiale e anche
i più semplici oggetti suscitano la loro curiosità.
In base a quanto detto il bambino viene sempre considerato un soggetto attivo e
protagonista e il momento del gioco viene sempre valorizzato e promosso.
L’ambiente della sezione primavera
Lo spazio nella sezione primavera non è un contenitore anonimo di oggetti e individui,
ma è un luogo vivo teatro di relazioni, carico di significati anche affettivi.
Come afferma E.Hall lo spazio è un “linguaggio silenzioso” che, assieme al tempo,
costituisce il grande contenitore dell’esperienza educativa.
Il bambino è alla ricerca di coordinate sensoriali, affettive, cognitive, sociali e culturali
del suo essere nel mondo; apprende gli spazi ed i tempi di sé e del contesto sociale,
scopre il suo posto nelle trame di relazioni che lo accolgono. Tale sviluppo avviene
perlopiù implicitamente e ad esso contribuisce, in modo significativo, la ripetizione
attenta e curata dei semplici gesti quotidiani che incidono profondamente sul vissuto e
sulla memoria affettiva.
In quest’ottica, lo spazio e i materiali che lo occupano(arredi, oggetti, giocattoli …)
divengono strumenti educativi che possono favorire il modo di relazionarsi con i
bambini e mediare le relazioni tra essi.
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Lo spazio nella sezione primavera della nostra scuola è organizzato perché risponda a
due fondamentali bisogni del bambino:
-identificazione e costruzione del sé
-relazione e comunicazione
Rispondendo a questa esigenza dei bambini più piccoli secondo la caratteristica
evolutiva della loro età ogni oggetto e angolo è disposto e strutturato per favorire il
senso della scoperta creando un equilibrio tra spazi liberi e organizzati per garantire il
giusto alternarsi di libero movimento, socializzazione e autonomia, pause dal ritmo
generale.
Dall’intreccio di questi elementi nasce la definizione operativa degli spazi e i criteri
orientativi, fondati sul principio della flessibilità che concepisce lo spazio non come
dato definitivo ma dinamico, suscettibile di modifiche e perfezionamenti, per essere
sempre più leggibile e decifrabile agli occhi dei bambini e degli adulti.
La giornata nella sezione primavera
7.30-9.O0 pre scuola e accoglienza
9.00-10.00 cerchio con tutti i bambini, momento di preghiera, momento della
frutta
10.00-10.45 attività e laboratori
10.45-11.30 attività ludiche e integrate
11.30 pranzo in sezione, gioco libero
13.00 Prima uscita e per chi rimane riposo pomeridiano. Per i bambini che non
hanno l’esigenza del riposo vengono proposte attività rilassanti e momenti di
gioco libero.
15.00 Merenda
15.45/16 Saluto
16.00-18.00 Dopo-scuola. Momenti di gioco libero ed organizzato
L’attività quotidiana viene programmato dalle insegnanti tenendo conto del progetto
educativo, della progettazione annuale stesa con il collegio docenti, e delle reali
esigenze dei bambini.
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Campi delle proposte
Superando la concezione tradizionale dell’apprendimento come accumulazione di
nozioni da assimilare-memorizzare-ripetere-applicare proponiamo un apprendimento
per campi di proposte relativi agli ambiti del fare del bambino in tutte le sue
dimensioni.
Nella prospettiva di una più autentica continuità con la scuola dell’infanzia abbiamo
ritenuto importante raggruppare tali ambiti nei seguenti campi di proposte: autonomia,
corporeità e movimento, l’ambiente e le cose, sensorialità e percezione,
comunicazione e linguaggio, manipolazione, espressione, costruzione, prove problemi
e logica, identità e relazioni.
I campi di queste proposte corrispondono approssimativamente a quelli della scuola
dell’infanzia e ai risultati dei più recenti studi di psicopedagogia sui processi di
apprendimento e sui saperi, quali quelli di Howard Gardner sulle formae mentis e sulle
intelligenze multiple, come emerge dallo schema che segue:
FORMA D’INTELLIGENZA (Gardner) AMBITI DEL FARE NELLA SEZIONE
PRIMAVERA
intelligenza corporeo – cinetica autonomia, corporeità e movimento
intelligenza linguistica comunicazione e linguaggio
intelligenza logico - matematica prove, problemi, logica
intelligenza spaziale l’ambiente e le cose, sensorialità e
percezione
intelligenza musicale e di
comunicazione
manipolazione, espressione,
costruzione
intelligenza personale e interpersonale identità e relazioni
I campi delle proposte sono concepiti come ambiti del fare e dell’agire del bambino.
27
Non riproducono stratificazioni culturali preesistenti ai soggetti, ma si formano in
rapporto ai processi di conoscenza e di conferimento di senso: vengono
quotidianamente elaborati da ogni bambino nel luogo, nel tempo, e nelle relazioni
stesse in cui egli vive le sue esperienze.
Essi dunque non sono una struttura formale precostituita cui meccanicamente
adeguarsi, né tantomeno un insieme compiuto di attività didattiche predeterminate da
trasferire in situazione; sono piuttosto una dimensione dell’esperire del soggetto nel
suo incontro con gli altri e con il mondo, ovvero il vissuto di un soggetto intero che
scopre il mondo e la vita con passione, ordinando e trasformando progressivamente la
propria visione dell’uno e dell’altra insieme a se stesso.
Questa correlazione continua tra attività di campo e intercampo implica la
progettazione di attività educative che considerano i campi delle proposte in maniera
non settoriale e separata ma bensì correlata e integrata a tutto campo, assumendo
quali punti cruciali di connessione i giochi dei bambini, i temi, i problemi, le domande
che sorgono nella quotidianità all’interno e all’esterno della scuola e che, per la loro
intrinseca complessità esistenziale, non sono mai riducibili alle parti di una
classificazione formale.
Di qui la continua e responsabile flessibilità creativa, in relazione al variare dei ritmi,
dei tempi, delle circostanze, degli stili di apprendimento, delle motivazioni e degli
interessi del bambino.
Da tutto ciò si elabora- costruisce la progettazione- azione tenendo conto che i
contenuti dell’apprendimento si connettono gli uni con gli altri in una rete di relazioni.
Osservazione, valutazione e documentazione
Ogni progetto formativo che si compie nella sezione primavera assume pieno
significato nella misura in cui può venire adeguatamente rievocato, riesaminato,
analizzato, ricostruito, socializzato: si rende, infatti, concretamente visibile attraverso
un’attenta documentazione e una conveniente comunicazione ai genitori dei dati
relativi alle attività.
La funzione prioritaria della documentazione è confermata poiché costituisce:
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lo strumento per formalizzare i percorsi didattici e le iniziative educative;
il mezzo per comunicare all’utenza;
un oggetto di continua riflessione per facilitare e sostenere gli adeguamenti alle
progettazioni e le riprogettazioni;
un elemento indispensabili per valutare i percorsi educativi, i soggetti in esso
coinvolti, le relazioni fra i soggetti ( educatrici, bambini, genitori);
In questa visione la documentazione è uno strumento per l’analisi qualitativa della
sezione primavera come sistema generale intenzionalmente finalizzato alla crescita e
allo sviluppo delle competenze ma anche del progetto educativo.
Tale analisi può essere condotta su piani diversi a seconda di ciò che si intende
esaminare e valutare:
il modello progettuale assunto con i suoi riferimenti teorici;
le specifiche esperienze didattiche realizzate;
il rapporto fra gli obiettivi ipotizzati e quelli raggiunti;
le relazioni che si sono instaurate tra bambini e bambini, tra bambini ed
educatrici;
i processi messi in atto dai bambini;
i risultati raggiunti
La documentazione implica necessariamente una valutazione, che coinvolge le
educatrici in un’attività altamente professionale.
La documentazione diviene così un’autovalutazione.
Rapporti con le famiglie
I momenti d’incontro con le famiglie sono molto importanti per valorizzare la proposta
educativa e per garantire al bambino la necessaria continuità in un clima sereno e
collaborativo.
Infatti un rapporto di fattiva collaborazione tra famiglia e scuola è fondamentale nella
fase dell’inserimento dei bambini e deve porsi come abitudine costante e continuativa
nel tempo. I momenti d’incontro possono essere tantissimi e di diverso tipo, da quelli
più informali, come i colloqui all’entrata e all’uscita dei bambini, a quelli più formali o
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ufficiali, come le riunioni periodiche, alle quali i genitori hanno il diritto-dovere di
partecipare.
-incontro informativo iniziale riguardo la conoscenza del bambino( abitudini alimentari,
alternanza sonno-veglia, modalità relazionali fra genitori e bambini..)
-gli incontri occasionali servono per ricevere e dare informazioni relative al bambino
integrando e aggiornando le notizie veicolate in occasione dell’incontro precedente
l’inserimento (abitudini, comportamenti…). Avvengono comunemente nei momenti di
entrata e uscita giornaliera con rapidi scambi di idee e punti di vista
- riunioni formali, ufficialmente convocate con un preciso ordine del giorno per le
attività di gestione sociale nella prospettiva di un’autentica continuità orizzontale
scuola-famiglia. Le tipologie sono diverse:
-gli incontri del gruppo sezione, con la partecipazione delle educatrici e dei genitori,
servono per discutere i problemi relativi alla vita dei bambini nella sezione (attività,
conquiste, apprendimenti, programmazione didattica…)
-assemblee generali per affrontare problemi di carattere generale che coinvolgono tutti
i bambini, tutte le famiglie e il sevizio nella sua globalità.
Raccordo con la scuola dell’infanzia
Il processo di crescita dei bambini è unitario e progressivo e ciascuno di loro si trova a
percorrere il proprio iter formativo. Per evitare che il passaggio dalla sezione
primavera alla scuola dell’infanzia sia segmentario si rende necessario un lavoro di
raccordo sul piano pedagogico e didattico che va realizzato per garantire ai bambini la
continuazione della loro storia personale senza passaggi traumatici. La realizzazione
di un’autentica continuità verticale con la scuola dell’infanzia permette di evitare
lacerazioni sul piano affettivo ed emotivo che si verificano facilmente nei bambini
costretti a cambiare improvvisamente adulti e compagni di riferimento. Le piste di
lavoro sono numerose e articolate in un chiaro progetto finalizzato alla realizzazione di
una reale continuità. Il progetto di raccordo parte generalmente dal mese di aprile e
prevede sia lo scambio d’informazioni tra educatrici che la realizzazione di un progetto
ponte che coinvolge i bambini in attività di esplorazione dell’ambiente e ambiti specifici
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dell’esperienza infantile ( laboratori manipolativi, attività da svolgere insieme..). Questo
permette di costruire aspettative positive nei bambini più piccoli che avvertono
l’importanza di un passaggio ad una realtà diversa ma non traumatica e favorisce
momenti di vita comune, di conoscenza, di scambi, sicuramente utili per grandi e
piccoli.
SCUOLA DELL’INFANZIA
Finalità e principi
La scuola dell’infanzia è un luogo d’incontro in cui i bambini giocano, apprendono,
scoprono e si relazionano con i coetanei e con gli adulti, imparando il piacere di crescere
insieme. È un servizio educativo che risponde ai bisogni dei bambini dai 3 ai 6 anni,
favorendone un equilibrato sviluppo psicofisico. La nostra scuola si pone come finalità la
formazione di un bambino sereno, intellettualmente curioso in un ambiente strutturato ad
hoc. La programmazione delle attività ludiche e didattiche tiene conto dei bisogni del
bambino rispettandone l’età, i tempi e predispone occasioni in cui quest’ultimo esplora,
conosce, socializza e ne valorizza l’identità personale.
Ogni bambino è soggetto attivo impegnato in un processo di continua interazione con
l’ambiente e questo permette alla scuola dell’infanzia di promuovere le seguenti finalità:
Identità: imparare a conoscersi e a stare bene con se stessi e con gli altri per affrontare
esperienze in un nuovo contesto;
Autonomia: imparare a governare il proprio corpo, avere fiducia in se stessi e negli altri;
Competenza: imparare a riflettere sull’esperienza attraverso esplorazione,
osservazione, produzione ed esercizio al confronto;
Cittadinanza: scoprire gli altri, i loro bisogni, le regole condivise per sentirsi membri
della comunità, aprirsi al futuro rispettando il rapporto uomo-natura.
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Metodologia preferita rispetto alla finalità dell’apprendimento
La metodologia concordata per operare nella Scuola dell’Infanzia si fonda su alcuni
elementi che per noi sono fondamentali. Innanzitutto riteniamo che il gioco, nelle
dimensioni simbolico, strutturato e cognitivo, è una risorsa privilegiata di apprendimento,
attraverso il quale, il bambino sperimenta, esprime la sua creatività, acquisisce le prime
regole sociali e morali, regola le sue emozioni e si rapporta con gli altri bambini. Per
favorire uno sviluppo armonico dei bambini il corpo docente ha individuato una
metodologia comune che consenta il raggiungimento degli obiettivi educativi didattici. La
progettazione è flessibile in quanto tiene conto dei bisogni e dei tempi di ciascun bambino
ed è modificabile, all’occorrenza, in itinere. All’interno dell’attività didattica sono presenti
percorsi laboratoriali e di gruppo pensati per ciascuna fascia d’età che permettono ai
piccoli alunni di relazionarsi e confrontarsi con compagni di altre sezioni.
Le insegnanti, sotto la supervisione della coordinatrice, osservano sistematicamente le
dinamiche e i comportamenti dei bambini per organizzare al meglio e/o riorganizzare
l’intervento educativo.
La documentazione del lavoro svolto permette alla famiglia di conservare la memoria di
esperienze vissute dai loro figli e di riflettere sul loro operato e sulle loro conquiste. La
documentazione è, inoltre, fondamentale anche per il corpo docente ai fini della verifica
degli obiettivi e delle competenze raggiunte.
Clima e ambiente per favorire educazione e apprendimento
La scuola dell’infanzia, come ogni altro luogo pensato e realizzato per favorire processi di
educazione e di apprendimento, presuppone che il clima e l’ambiente ad essa connaturati
siano il frutto di scelte accurate e l’espressione concreta di quei valori irrinunciabili che la
scuola si propone di veicolare.
Educare, dal latino ex-ducere cioè tirare fuori, ci suggerisce quotidianamente che lo
sguardo da assumere nei confronti dei bambini che incontriamo deve essere quello dello
stupore di fronte alla ricchezza e all’unicità di cui ogni bambino è portatore e che chiede di
essere scoperta, accolta e custodita. È proprio in questo senso che l’educazione si
presenta come “il susseguirsi non predeterminato e non predeterminabile di eventi di per
sé significativi, espressivi di un bisogno personale (il sé) e sociale (gli altri) e in attesa di
una narrazione. Il concetto di educazione si ispessisce nel crocevia tra aspetto personale
(crescita e sviluppo) e lo sfondo integratore (contesto)” (Cannarozzo, 2008). Ciascun
bambino per crescere e formarsi non ha bisogno di essere “spiegato” ma di riconoscere la
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propria unicità, di essere ricompreso, interpretato, narrato. Gli obiettivi educativi mirano
infatti a fare dell’apprendimento un’esperienza in grado di unificare la conoscenza e
liberare l’intelligenza, nel senso più ampio del termine.
L’apprendimento è orientato verso precise competenze che possiamo classificare in
questo modo:
Competenze personali: senso di autonomia e responsabilità; controllo dell’impulso
prima dell’azione; riconoscimento dei propri punti di forza e dei propri limiti; capacità
di valorizzare e far fronte ai cambiamenti.
Competenze sociali: saper interagire in maniera adeguata con il gruppo dei pari e
con gli adulti di riferimento; acquisire autonomia nel gestire la complessità di azioni,
pensieri ed emozioni; interiorizzare e riconoscere il valore delle regole e della
struttura portante della giornata scolastica.
Per poter realizzare tutto ciò è necessario che al bambino vengano offerti un clima e un
ambiente in grado di farlo sentire atteso, al sicuro, sostenuto e incoraggiato nell’affrontare
le sfide che l’apprendimento pone quotidianamente. Questo significa anche legittimare la
possibilità di sbagliare, di “fallire”, come occasione per ripartire e sperimentare la fiducia
nell’adulto pronto a guidarlo nuovamente lungo il proprio cammino.
In questa direzione, risultano fondamentali quei “rituali” che quotidianamente vengono
consolidati e che fanno riferimento a spazi e attività precisi e condivisi. Essi permettono al
bambino di prevedere e anticipare, di essere competente nella ricerca e dell’utilizzo del
materiale didattico e ludico a sua disposizione, di aprirsi alla novità senza smarrirsi poiché
sorretto e inserito in una forte cornice di senso.
Nella costruzione di tale clima e ambiente sono fondamentali il ruolo e la collaborazione
tra le insegnanti, lo spazio dedicato all’ascolto, l’aiuto nella realizzazione di attività di
cooperazione tra i bambini, ecc. Nella misura in cui la scuola diventa casa accogliente
ciascun bambino trova il proprio posto insieme agli altri in cui vivere l’avventura unica e
preziosa del crescere e imparare.
(Cannarozzo, G. (2008). Pedagogia ed educazione. Rubbettino Editore.)
Campi di esperienza
La scuola dell’infanzia è un percorso basato sulla struttura curricolare dei campi di
esperienza intorno ai quali le insegnanti organizzano l’azione educativa e didattica.
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La scuola elabora una progettazione didattica annuale che si avvale delle nuove
indicazioni nazionali per il curricolo entro le quali vengono promossi il fare e il conoscere
del bambino. Questo avviene attraverso l’osservazione delle abilità iniziali e i traguardi
dello sviluppo delle competenze dei vari campi di esperienza:
Il sé e l’altro: le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme;
Il corpo e il movimento: identità, autonomia, salute;
Linguaggi, creatività, espressione: gestualità, arte, musica, multimedialità;
I discorsi e le parole: comunicazione, lingua, cultura;
La conoscenza del mondo: ordine, misura, spazio, tempo, natura.
Giornata tipo
La giornata alla scuola dell’infanzia è cosi strutturata:
7:30-8:30 pre-scuola in salone, con i bambini della primaria e della sezione
primavera
8:30-9:00 ingresso e accoglienza
9:00-9:45 preghiera, presenze, calendario, conversazione
9:45-10:00 cura e igiene personale
10:00-11:00 attività didattica
11:00-11:30 attività ricreativa e preparazione al pranzo
11:30-12:30 pranzo
12:30-13:15 gioco libero ed organizzato
13:15-15:00 nanna per i più piccoli; proseguimento attività didattica
e/o laboratori per grandi e mezzani
15:00-15:30 riordino materiali e merenda
15:45-16:00 uscita
16:00-18:00 post-scuola
Ingresso e saluti (dalle 8,30-9,00): il saluto tra genitori e figli è un momento molto delicato,
anche se avviene in tempi rapidi è pieno di significati ed emozioni. Le insegnanti,
comprendendo questa difficoltà, si rendono disponibili con i genitori a condividere alcune
strategie per rendere più facile il distacco.
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Accoglienza: è il momento in cui ogni bambino aspetta l’arrivo dei compagni, avendo a
disposizione materiali vari e giochi. Qualcuno disegna, altri leggono, si raccontano…
ognuno con il proprio tempo comincia la giornata.
La routine costituisce l’ossatura della giornata, è composta da attività di vita pratica e
quotidiana, portatrici di efficaci esperienze formative e di benessere del bambino:
Il cerchio (9,00-9,45): radunati tutti insieme, nello spazio della conversazione, i bambini
recitano la preghiera di ringraziamento, fanno il gioco dell’appello e degli incarichi e infine
l’insegnante propone le attività didattiche progettate.
Cura e igiene personale: anche questo momento rappresenta un’occasione per favorire
l’autonomia e la crescita del bambino. I bambini vengono accompagnati dall’insegnante in
bagno che li invita a “fare da soli” nonostante la supervisione di personale addetto,
sempre presente.
Pranzo (11,30-12,30): i bambini e le insegnanti mangiano nel “Ristorante” della scuola in
un’atmosfera serena.
Gioco libero: le attività di gioco libero si svolgono in ambienti diversi a seconda delle
esigenze, infatti abbiamo a disposizione un salone, una palestra e un cortile.
Nanna: i bambini di 3 anni hanno la possibilità di riposare in un ambiente rilassante.
Attività pomeridiane: mentre i bambini piccoli riposano, le altre sezioni si dedicano ad
attività e/o laboratori specifici.
Scelte organizzative
La scuola dell’infanzia è organizzata su sezioni eterogenee. Ogni sezione dispone di una
propria aula ampia e luminosa nella quale gli spazi sono suddivisi in angoli nei quali si
svolgono le specifiche attività (angolo del cerchio mattutino, angolo del gioco simbolico,
angolo delle attività didattiche ecc). Ogni sezione ha la propria insegnante di riferimento e
in casi di particolari necessità ci si avvale di figure specifiche quali insegnanti di sostegno
e/o educatori che affiancano l’insegnante. È presente un’insegnante di supporto al
pomeriggio che si occupa della stanza nanna; inoltre all’interno della progettazione sono
previsti due attività : inglese e psicomotricità tenuti da figure esterne.
Il dopo scuola viene attivato solo se vi è la richiesta.
Accoglienza
La nostra scuola, ogni anno, realizza un progetto di accoglienza che permette di inserire il
bambino nel contesto educativo per aiutarlo ad affrontare in modo sereno il distacco dalla
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famiglia. Ciò si concretizza attraverso un inserimento graduale del bambino rispettandone
tempi e modalità.
L’accoglienza prevede questi momenti:
- Riunione a maggio con i nuovi genitori per illustrare il progetto
ambientamento
- A giugno mattinate di gioco a scuola con la presenza dei genitori
- A settembre colloquio con l’insegnate e inizio inserimento
I bambini che già frequentano la scuola sono una risorsa preziosa in quanto possono
aiutare i nuovi iscritti a conoscere meglio l’ambiente, le regole e le attività. Durante questo
momento, i bambini, insieme ai genitori, realizzano un oggetto che possa creare un
legame tra la famiglia di appartenenza e la scuola; si tratta di un oggetto transizionale che
ha una funzione consolatoria e rassicurante che ricorda il legame con la madre.
Momenti spirituali e incontri festosi
Per favorire la maturazione e la percezione del senso religioso nel bambino, la scuola
dell’infanzia realizza momenti di riflessione al fine di condividere il cammino formativo.
La preghiera semplice e accompagnata sempre da un momento di riflessione legato al
tempo liturgico che si sta vivendo segna il momento iniziale della giornata e quello prima
del pranzo. Per i bambini diventa l’occasione di ringraziare il Signore e impegnarsi a vivere
con gioia e serenità la giornata.
La scuola si avvale dell’insegnamento della religione cattolica, proponendo il messaggio
evangelico di Gesù nel rispetto delle esperienze personali del bambino e della
responsabilità educativa della famiglia. Le insegnanti abilitate all’IRC hanno frequentato un
corso di formazione specifico e partecipano annualmente all’aggiornamento.
Il calendario scolastico è ricco di appuntamenti festosi di carattere religioso e non, a cui
sono invitati i bambini e le loro famiglie.
- Ottobre: festa dei nonni
- Dicembre: visita del parroco per la benedizione del Gesù Bambino; festa di Natale
- Marzo: festa del papà
- Marzo/aprile: incontro di preghiera con il parroco per la Pasqua
- Maggio: festa della mamma e di chiusura d’anno.
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Uscite didattiche
La progettazione dell’anno inizia sempre con un’uscita didattica sul territorio, le altre uscite
vengono definite in collegio docenti e valutate anche coi genitori rappresentanti di sezione.
Le esperienze al di fuori della scuola permettono che “il fuori” della scuola diventi palestra
di vita e si conoscano le regole che sovrastano ogni ambiente.
Laboratori e progetti
Nell’orario scolastico oltre alle attività curricolari vengono svolti diversi laboratori in cui
l’apprendimento delle abilità e delle conoscenze sono il risultato di un processo che si
fonda sul fare, sull’esperienza diretta e sulla sperimentazione concreta. Nell’attività di
laboratorio il ruolo dell’insegnante è quello di favorire la partecipazione del bambino,
promuovere le abilità e le conoscenze pregresse di ciascuno, mirando allo sviluppo dei
saperi. Tra i vari laboratori proposti vi sono attività psicomotoria, musica, laboratorio con
lavagna Interattiva Multimediale e inglese tenuti da specialisti ai quali i bambini
partecipano suddivisi per fasce di età omogenee.
Mensa
Il momento del pranzo è gestito dalle insegnanti affiancate dal personale ausiliario. I pasti
vengono forniti da una ditta di catering e il menù è controllato da una nutrizionista. In caso
di intolleranze o allergie particolari è prevista una dieta personalizzata, previa
presentazione del certificato medico. La qualità del servizio è monitorata da una
commissione mensa interna composta dai genitori degli alunni.
SCUOLA PRIMARIA Curricolo: finalità e principi
Il curricolo, adottato nel nostro istituto, è un quadro di riferimento che rappresenta il
percorso formativo che ogni alunno compie all’interno dell’istituzione scolastica. Esso si
basa sulle Indicazioni Nazionali del 2012, le quali stabiliscono i traguardi per lo sviluppo
delle competenze attese declinati in obiettivi, lasciando spazio alla progettazione,
professionalità, creatività, sperimentazione e autonomia dei docenti e dell’istituzione.
A partire dal curricolo d’istituto (in allegato), i docenti individuano le esperienze di
apprendimento più efficaci, le scelte didattiche più significative, le strategie più idonee, con
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attenzione all’integrazione tra le discipline, per portare l’alunno all’acquisizione delle
conoscenze e delle abilità fondamentali per sviluppare competenze culturali di base nella
prospettiva del pieno sviluppo della persona che apprende.
Finalità
Le finalità educative presenti nel curricolo costituiscono una base fondamentale sulla
quale conformare le scelte curricolari, le metodologie e le strategie didattiche, le
esperienze di insegnamento-apprendimento, cioè “il fare scuola”.
Promozione del pieno sviluppo della persona
La finalità del primo ciclo è la promozione del pieno sviluppo della persona. Per realizzarla
la scuola collabora con altre istituzioni alla rimozione di ogni ostacolo alla frequenza; cura
l’accesso facilitato per gli alunni con disabilità, previene l’evasione dell’obbligo scolastico e
contrasta la dispersione; valorizza il talento e le inclinazioni di ciascun alunno e persegue
con ogni mezzo il miglioramento della qualità del sistema di istruzione.
Elaborazione da parte degli alunni del senso della propria esperienza
I docenti, nelle varie discipline, propongono situazioni ed esperienze sulle quali far
riflettere gli alunni, portandoli a conoscere il mondo e se stessi. Gli alunni, gradualmente,
diventeranno consapevoli di sé e del proprio corpo, troveranno stimoli per sviluppare il
pensiero critico, analitico, creativo, confrontandosi tra di loro, mettendo in circolo idee e
schemi di realtà possibili.
Acquisizione dell’alfabetizzazione culturale di base
La scuola primaria mira all’acquisizione degli apprendimenti di base, dando la possibilità a
tutti gli alunni di sviluppare varie dimensioni della conoscenza: cognitiva, emotiva, affettiva,
sociale, corporea, etica e religiosa. Attraverso il linguaggio specifico di ogni disciplina
l’alunno è accompagnato all’acquisizione di un proprio stile cognitivo primario e questo
conduce alla costruzione di una base per lo sviluppo del pensiero riflessivo e critico.
Promozione della pratica consapevole della cittadinanza attiva
L’educazione alla cittadinanza viene sostenuta attraverso esperienze significative che
consentono all’alunno di apprendere progressivamente il concreto prendersi cura di se’
stessi, degli altri e del mondo circostante.
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Principi
I principi sui quali si basa il curricolo di istituto e che tutti, personale docente e non
docente, devono tenerne conto per lo sviluppo armonico della persona che apprende
sono:
favorire lo star bene a scuola e promuovere il benessere degli alunni;
accompagnare con continuità la crescita attraverso opportunità di apprendimento
rispettose delle diversità;
favorire esperienze che formino cittadini attivi e consapevoli;
consentire ad ognuno di maturare le abilità cognitive, operative e sociali necessarie
per l’apprendimento;
sviluppare competenze utili per interagire in modo efficace e consapevole con la
realtà circostante e per affrontare con capacità le tappe della propria formazione.
Giornata tipo
L’orario settimanale dell’offerta formativa è di 27 ore, così articolate:
ORARIO SCOLASTICO ATTIVITÀ
8.30-10.20 Attività curricolare
10.20-11.40 Intervallo
11.40-12.20 Attività curricolare
12.20-14.00 Mensa e intervallo
14.00-15.55 Attività curricolare
Gli alunni dalle 8.20, suono della prima campanella, posso accedere al piano e prepararsi
alla giornata scolastica attendendo l’arrivo di tutti i compagni nel corridoio, dove gli
insegnanti garantiscono la sorveglianza. Al suono della seconda campana, alle 8.30, gli
alunni sono accompagnati in classe dai rispettivi insegnanti e la lezione inizia con una
preghiera.
La valutazione
La valutazione è relativa ai percorsi educativi-didattici indicati nel documento ministeriale,
è sostenuta da una preparazione professionale pertinente, dall’osservazione individuale e
collegiale dei docenti, da una documentazione appropriata; tiene conto del punto di
partenza di ogni alunno, delle sue capacità, dell’impegno e della collaborazione alla
riuscita del progetto di autorealizzazione.
La definizione dei criteri, degli indicatori, degli strumenti, dei tempi, delle modalità è
concordata dal collegio docenti.
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Gli strumenti di valutazione utilizzati sono:
- osservazione sistematica in itinere e finale;
- confronto tra i docenti in itinere e durante gli scrutini;
- controllo dei processi di apprendimento attraverso prove oggettive e soggettive a
scadenza periodica (prove di verifica)
- questionari invalsi per le classi seconde e quinte.
La valutazione è effettuata mediante attribuzione di voto numerico espresso in decimi e
illustrato con giudizio sul livello globale di maturazione raggiunto dall’alunno.
La valutazione dell’insegnamento della religione cattolica è espressa con giudizio sintetico,
quella del comportamento tramite griglia.
Al termine della primaria la scuola certifica i livelli di competenza raggiunti da ciascun
alunno, allo scopo di consentire i passaggi tra diversi percorsi scolastici.
La scuola assicura alle famiglie un’informazione sulla valutazione degli alunni, effettuata
nei diversi momenti del percorso scolastico, attraverso assemblee e colloqui
quadrimestrali o su richiesta. La scuola si avvale del registro elettronico per dare maggior
visibilità e fruibilità del percorso svolto da ogni alunno. I genitori, da settembre 2019,
saranno in possesso di credenziali per accedere al profilo del proprio figlio.
Criteri di valutazione delle discipline:
progressi rispetto a livelli di partenza;
eventuali e particolari difficoltà;
metodo ed impegno personale nello studio;
risposta agli obiettivi delle singole discipline;
processo di apprendimento in evoluzione e sviluppo delle capacità.
Criteri di valutazione per il comportamento
Il comportamento viene valutato, durante gli scrutini, in sede di consiglio d’interclasse.
autonomia e capacità di autocontrollo;
partecipazione, interesse e impegno;
rispetto del regolamento scolastico, dell’ambiente, delle cose proprie ed altrui;
correttezza nei rapporti con adulti e compagni.
I docenti, inoltre, si rendono disponibili ad incontrare gli esperti (pedagogisti,
psicoterapisti…) che seguono gli alunni in difficoltà, per aiutarli con maggior efficacia nel
loro cammino di crescita umana e culturale; si preoccupano di segnalare ai genitori
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eventuali situazione di disagio che gli alunni manifestano durante il corso dell’anno
scolastico, allo scopo di promuovere con la loro collaborazione, interventi volti al
superamento delle difficoltà presenti.
Rapporti scuola- famiglia
Gli alunni sono posti al centro dell'attenzione degli adulti cui sono affidati per cui è
fondamentale che si crei un rapporto di fiducia fra scuola e famiglia per impostare una
collaborazione proficua. Il rapporto scuola/famiglia avviene sia informalmente, con contatti
quotidiani fra i singoli genitori e gli insegnanti, sia a livello istituzionale con colloqui,
assemblee e organismi collegiali.
In particolare la comunicazione scuola/famiglia, nel nostro istituto, viene attivata con le
seguenti modalità:
comunicazione ed avvisi tramite il diario personale di ogni alunno;
avvisi divulgati tramite il sito della scuola;
comunicazioni scritte in appositi spazi all’interno della scuola (bacheca informativa,
cartelli, ecc.);
comunicazioni tramite posta elettronica;
assemblee dei genitori di ciascuna classe all’inizio dell’anno scolastico ed eventuali
assemblee dei genitori tenute nel corso dell’anno, in rapporto alle esigenze dei
Consigli di classe e interclasse;
partecipazione dei rappresentanti dei genitori agli organi collegiali;
colloqui della coordinatrice con i genitori dei futuri alunni della scuola primaria;
ricevimento dei genitori da parte della coordinatrice su appuntamento;
ricevimento dei genitori da parte dei docenti in orario scolastico su appuntamento;
colloquio individuale di consegna delle schede di valutazione quadrimestrale e di
fine anno;
consegna temporanea di verifiche e quaderni alle famiglie per prendere visione
delle valutazioni e delle prove scritte svolte;
organizzazione di Open Day, festa di Natale e di fine anno e iniziative sportive.
Accoglienza
La scuola, affondando le sue radici nella missione educativa che animò Madre Caterina
Troiani, ha la massima cura per il rispetto della centralità dell’alunno e se ne prefigge la
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formazione integrale nel processo di apprendimento. Particolare attenzione viene rivolta al
clima educativo, affettivo religioso e relazionale dell'ambiente di apprendimento scolastico
attraverso:
l'accoglienza ed il riconoscimento di ogni alunno come individuo, ciascuno con il
proprio vissuto ed il proprio bagaglio culturale e di esperienza;
la creazione di un clima di dialogo, di rispetto e di ascolto reciproco, di serenità e
benessere;
la solidarietà e l'accettazione dell'altro come persona con cui crescere ed arricchirsi
vicendevolmente.
Particolare attenzione viene posta sull’accoglienza degli alunni che frequenteranno la
classe prima della scuola primaria. Consapevole dell’importanza di un primo approccio
sereno e gioioso e di come la positività o meno di tale primo ingresso possa influenzare le
interazioni sociali, affettive e di apprendimento degli alunni, la scuola prevede per i primi
giorni dell’anno scolastico specifiche attività atte a presentare la scuola come una
esperienza coinvolgente e motivante, da “vivere insieme” più che da “temere”, dove
trovare subito il proprio posto, non solo fisico all’interno dell’aula, ma anche e soprattutto
affettivo e relazionale nel gruppo dei pari e della comunità scolastica nel suo insieme.
Il momento dell’accoglienza così strutturato costituisce un momento molto importante di
osservazione dei comportamenti e delle abilità, utile per integrare le informazioni raccolte
attraverso i colloqui con gli insegnanti delle scuole da cui provengono gli alunni.
L'accoglienza, pur essendo una predisposizione mentale ed uno stato d'animo di continua
apertura verso l'altro che non si esaurisce all'inizio dell'anno, acquista un ruolo centrale
come approccio per la costruzione di un sereno lavoro scolastico e l'ingresso a scuola
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diventa il primo tassello del delicato lavoro d'inserimento nel nuovo ordine di scuola. I
docenti, consapevoli dell'importanza che riveste tale esperienza nella crescita del
bambino, si impegnano a favorire questo processo anche attraverso la realizzazione di
“attività in continuità” programmate tra gli insegnanti della scuola dell’infanzia e della
scuola primaria.
La scuola organizza anche un Open day nei mesi di ottobre/novembre per far conoscere
l’offerta culturale, i servizi, le attività e la struttura della scuola.
Momenti spirituali e festosi
Santa Messa di inizio anno in occasione della festa di San Francesco (4 ottobre)
Concerto di Natale presso la chiesa parrocchiale
Santa Messa in occasione della festa di san Giuseppe (19 marzo)
Quaresima: iniziativa caritativa a favore delle suore missionarie
Incontri di preghiera con i sacerdoti della parrocchia ( tempo di Quaresima)
Momento di ringraziamento e festa di fine anno scolastico.
Uscite didattiche e viaggi d’istruzione
Le iniziative, in merito alle Uscite Didattiche, ai Viaggi d’Istruzione, che i docenti, di volta in
volta propongono, permettono:
d’integrare le lezioni, svolte in aula, con una conoscenza diretta dei luoghi, dei
monumenti artistici, dei siti naturali e storici, dei linguaggi multidisciplinari, oggetto
della didattica curriculare interdisciplinare;
di sviluppare dinamiche di gruppo più serene e armoniose;
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di creare occasione per interagire con coetanei provenienti dalle classi dello stesso
plesso scolastico
Principio di base e obiettivo comune a tutte è il rispetto dell’alunno e della sua crescita
formativa che avviene anche attraverso la ricerca di esperienze fatte in luoghi interessanti,
affascinanti e sicuri dove possono sperimentare attraverso attività ludiche un
apprendimento trasversale a tutte le discipline.
Tutte le uscite:
devono rispettare le finalità educative e formative e vanno considerate come
arricchimento dell’Offerta Formativa.
devono essere parte integrante della programmazione didattica o curriculare della
classe partecipante.
devono rispettare l’osservanza delle norme di legge in merito alla sicurezza e
all’organizzazione.
Laboratori e progetti
Progetto annuale: il collegio docenti elabora un progetto didattico trasversale a tutta la
scuola che funge da tema dell’anno e da sfondo alla programmazione delle singole
discipline.
Lo scopo del progetto annuale è quello di sensibilizzare gli alunni su temi importanti o
attuali. Il lavoro si estende e coinvolge tutte le discipline. Le metodologie utilizzate sono:
intervento nelle classi di esperti del tema trattato;
laboratori creativi;
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uscite didattiche finalizzate;
produzione di materiale-documento;
incontri e dibattiti, anche a classi aperte.
Iniziative di potenziamento
Oltre ai laboratori previsti e sviluppati ogni anno scolastico, in base al tema scelto del
progetto annuale, viene sviluppato in tutte le classi della scuola Primaria, un laboratorio di
CLIL: progetto di lingua inglese finalizzato all’insegnamento di una disciplina curricolare in
lingua straniera.
Si tratta di laboratori finalizzati allo sviluppo delle abilità linguistiche relative alla
comprensione ed alla produzione orale: viene potenziato l’aspetto comunicativo per una
più piena padronanza della lingua inglese parlata.
La metodologia utilizzata è interattiva e ludica; garantisce la partecipazione serena,
curiosa ed un atteggiamento attivo ed esplorativo da parte di tutti gli alunni. Le attività
sono proposte all’interno del laboratorio, come situazione di insegnamento/apprendimento
dinamico e creativo, attraverso realtà didattiche aperte, interattive e motivanti che
permettano un pieno coinvolgimento emotivo ed una fruizione quanto più possibile
immediata della lingua.
L’insegnante madrelingua, in compresenza con un docente titolare, permette agli alunni di
immergersi in una dimensione linguistica caratterizzata da velocità, ritmo e intonazione
proprie della lingua inglese, potenziando l’istintività di comprensione e risposta.
Pre – dopo scuola
I genitori che, per esigenza di lavoro, devono accompagnare i figli a scuola prima
dell’orario d’inizio delle lezioni, hanno la possibilità di usufruire del servizio di assistenza
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messo a disposizione dalla Scuola stessa: a turno i docenti vigilano gli alunni dalle h 7.30
alle h 8.20.
Al termine delle lezioni, fino alle 18, due docenti accompagnano i ragazzi allo svolgimento
dei compiti e durante lo studio.
Il servizio di doposcuola, strutturato in due momenti: attività ludica e studio.
Ampliamento offerta formativa: attività extracurricolari
La scuola offre la possibilità di iscriversi a corsi pomeridiani facoltativi, dando occasione ai
suoi alunni di poter valorizzare le abilità e/o di accondiscendere alle attitudini personali.
Tali corsi sono tenuti da persone specializzate nel settore e vengono svolti all’interno della
scuola.
Corsi attivati: lingua inglese, teatro, aiuto ai compiti ( alunni DSA), multi sport, pianoforte,
scacchi, hip hop
Iniziative sportive: nell’ottica della promozione alla salute, la scuola propone momenti
aperti a tutte le famiglie:
- giornata sportiva presso il palazzetto dello sport di Carugate, in collaborazione con
le società sportive e il comune
- milano school marthon
Mensa
La mensa ha una capacità di circa 200 posti e vi si alternano, in turni successivi, gli alunni
della scuola dell’Infanzia e della scuola Primaria.
Per la fornitura dei pasti, la scuola si avvale di un servizio catering esterno.
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Il menù, stilato da un nutrizionista, risponde alle vigenti normative ASL ed è esposto
nell’atrio alla visione dei bambini e delle famiglie. Per tenere costantemente monitorato il
gradimento dei pasti, la scuola ha istituito la commissione mensa.
La società di catering da cui ci serviamo garantisce menù specifici per eventuali diete per
allergie e/o intolleranze alimentari.
Piano inclusività
Al cuore della mission che dà fondamento alla nostra scuola vi è proprio il desiderio di
garantire e offrire a ciascun bambino un’esperienza di crescita unica e speciale, capace di
scorgere e mettere a frutto anzitutto la ricchezza e le potenzialità di cui ciascun bambino è
portatore, indipendentemente dalle sue abilità.
In questo senso, la parola “disabilità” entra a far parte del nostro vocabolario quotidiano
nella misura in cui lavoriamo insieme per scoprire questa verità: la disabilità non è un
mondo a parte, ma semplicemente una parte del mondo. Il cammino che compie ciascuna
famiglia in cui nasce un bambino portatore di handicap è senza dubbio un cammino non
facile, denso di sentimenti e pensieri contrastanti, ma al tempo stesso conduce su strade
in cui avvengono incontri inaspettati e talvolta insperati. La scuola, nella sua dimensione
sociale e umana prima ancora che istituzionale, vuole essere presente in questo cammino
e diventare corresponsabile di un percorso che coinvolge in maniera profonda tutti:
bambini, famiglie, insegnanti.
Nel concreto questo si traduce in una seria e attiva collaborazione che viene a instaurarsi
tra la scuola, la famiglia e i vari professionisti esterni (terapisti, medici, consulenti, etc.) cui
la famiglia stessa fa riferimento, al fine di convergere verso scelte educative e didattiche
condivise e professionali. Questo significa creare un’alleanza educativa fondata sul
rispetto e sulla fiducia reciproca, sull’osservazione e sul confronto costanti, sulla
progettazione attenta e puntale volta unicamente a perseguire il bene e la piena inclusione
dei bambini.
Il corpo docenti composto dalle insegnanti di riferimento e dall’insegnante di sostegno, in
linea con le coordinatrici e quanto riportato dalla famiglia e dagli specialisti, elabora
all’inizio dell’anno il PEI (Piano Educativo Individualizzato). Questo documento presenta
un’analisi puntuale e al tempo stesso propone attività specifiche (individualizzate, in
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piccolo gruppo o di classe) per ciascuno dei seguenti ambiti: area neuropsicologica, area
motorio-prassica, area sociale, area cognitiva, area affettivo-emozionale, area del
linguaggio e della comunicazione, area dell’autonomia. Inoltre la programmazione
realizzata regolarmente dalle insegnanti in sinergia con le coordinatrici ha quindi l’obiettivo
cardine di sviluppare un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi
formativi inclusivi.
In alcuni casi può essere richiesta anche la presenza di un educatore con lo specifico
compito di intervenire sulla costruzione di un percorso mirato alla gestione del vissuto
emotivo e delle dinamiche interpersonali che si creano all’interno della classe.
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