Davide Decesari
La Tecnica Ortodontica
in ambiente Cad
(dalla squadratura dei modelli
alla costruzione dei dispositivi)
Squadratura manuale
di modelli ortodontici
in ambiente Cad
Modelli in estensione STL risultati dalla scansione 3D
Risulta evidente la deformazione nell’anatomia del modello inferiore
Rimozione della deformazione e restauro della parte
Disegno della Squadratura avendo come riferimento
il livellamento dell’arcata inferiore
Costruzione delle superfici di contorno
Rifinitura dei modelli e successiva esportazione in estensione STL
Modelli iniziali
Modelli Finali
Squadratura orientata al Piano di Francoforte
Davide Decesari
La Squadratura Antropometrica
di Nerio Pantaleoni
su modelli ortognatodontici
realizzata in ambiente Cad
2014
Mi è necessario anticipare che con questo lavoro intendo esporre solamente la
risoluzione del metodo in ambiente Cad pertanto, chi vuole mettersi a conoscenza
della procedura messa a punto in origine e del confronto col metodo di squadratura
tradizionale, viene rimandato all’articolo “Modello da museo o da studio
antropometrico” N. Pantaleoni, A. Pantaleoni, S. Pantaleoni estratto dalla rivista
Mondo Ortodontico ed. Masson.
Davide Decesari
Si inizia disegnando le basi dove verranno alloggiati i modelli delle arcate risultati dalla
scansione 3D. Le basi hanno un disegno standard e misure adatte alla grandezza delle
arcate.
Si prosegue tracciando le linee mediane di riferimento
Si pone il modello superiore all’interno della corrispettiva base quindi, viene adattato
per rotazione facendo corrispondere il rafe palatale con la linea mediana sagittale
Si occlude l’inferiore col superiore come da scansione e mediante le figure successive
che indicano le fasi di procedura, si completa la squadratura.
Rifinitura dei modelli in occlusione e confronto con la squadratura tradizionale.
Davide Decesari 2014
Differenza di risultato fra
offset automatico e offset manuale
sulle superfici complesse
nella realizzazione di dispositivi
ortodontici- gnatologici e protesici
Lo scopo di questo lavoro è dimostrare la differenza fra un offset ottenuto in automatico dal programma Cad di utilizzo e lo stesso realizzato manualmente sempre in ambiente Cad, su un oggetto con superfici complesse come nel caso di un’arcata dentale.
Per la procedura automatica sono stati utilizzati diversi programmi Cad col risultato che se lo spessore desiderato è di qualche decimo di millimetro, fino a 0.5, la conclusione è accettabile, al di sopra di questa misura l’oggetto si presenta sempre più compromesso nella sua geometria, col progressivo aumentare dello spessore. (vedi immagini sottostanti)
Per potere quindi superare questo limite dato dall’offset automatico, si è deciso di creare lo spessore, disegnandolo.
Nelle immagini che seguono si è preso ad esempio un molare al quale è stato applicato un offset di 2mm.
In conclusione, l’offset automatico di una superficie complessa pone il limite dello spessore da applicare poiché, se questo supera una determinata misura, il risultato che si ottiene mostra un “rigonfiamento” della superficie, dove appaiono evidenti crepe e frastagliature.
Si rende quindi necessario disegnare lo spessore da applicare alla superficie originale in modo da creare una seconda superficie esterna che ricalchi il più fedelmente possibile l’anatomia dell’originale e al tempo stesso si presenti ben levigata e accurata nei particolari.
Davide Decesari
Dispositivi ortodontici
Linguali o Palatali
a sezioni miste e variabili
in cromo-cobalto sinterizzato
Attualmente i dispositivi linguali e palatali utilizzati per espandere dall’interno verso
l’esterno gli elementi dentali in entrambe le arcate sono modellati a freddo utilizzando
pinze apposite e filo di cromo-cobalto o altro materiale, a sezione circolare, solitamente
con diametro di 0.36”.
L’attivazione che viene data a questi dispositivi per poterli azionare consiste in
un’operazione di taratura che avviene deformando plasticamente un tratto di filo che li
costituisce.
Così facendo gli stessi vengono tarati della forza necessaria per agire sugli elementi con
i quali sono a contatto e provocarne lo spostamento.
A causa delle caratteristiche geometriche della sezione di filo utilizzato, che come detto
sopra è circolare, durante l’operazione di taratura si può generare un sistema forze non
simmetrico difficilmente controllabile che sbilancia l’azione del dispositivo..
Si rende pertanto necessario modificare il segmento di filo dove viene impressa la
taratura, utilizzando una sezione quadrata anziché quella circolare.
Si è provato a schiacciare il segmento di filo indicato con appositi stampi in modo da
rendere la sezione piatta, il risultato ottenuto se pur soddisfacente mostra punti critici
di possibile rottura agli estremi che determinano il cambio di sezione, da piatta a
circolare.
Lo stesso attraverso la rettifica della sezione tramite piccole mole abrasive.
Un altro tentativo riguarda l’unione delle due sezioni mediante saldatura, sia questa
brasatura che con macchina per la saldatura laser.
In entrambi i casi la soluzione non risulta soddisfacente in quanto ambedue i metodi di
saldatura alterano le caratteristiche fisiche del materiale nei punti di giunzione e
pongono il problema di possibile distacco delle parti unite.
Lo stesso discorso vale per la necessità di variare il diametro della sezione circolare del
filo dell’arco in relazione alla parte che lo compone, ad esempio le parti di arco
utilizzate per l’ancoraggio all’arcata.
Per tutto ciò si è deciso di realizzare questi dispositivi attraverso la sinterizzazione laser
selettiva.
Ricevuto il file STL dell’arcata dentale, ottenuto con scansione 3D, il dispositivo viene
realizzato con un modellatore Cad, in questo modo si ottiene un disegno molto preciso
della forma inoltre, si possono ricavare forme più complesse rispetto alla modellazione
a freddo fatta con pinze e filo.
Terminato il disegno si creano su di esso le sezioni che possono variare in base
all’esigenza e con queste variare diametri e spessori, realizzando infine un pezzo unico.
La stampa tramite sinterizzazione in seguito consente di ottenere il pieno rispetto delle
geometrie; il cromo-cobalto utilizzato è molto più performante rispetto a quello
utilizzato per la piegatura a freddo; questo materiale può subire il trattamento termico
pertanto reagire in modo ottimale, ma la cosa più importante è che viene realizzato un
prodotto di ottima qualità, dovuto alla varietà delle sezioni di cui sopra ed è sicuro
nell’applicazione in quanto non rischia la disgiunzione delle parti o eventuali rotture da
stress meccanico.
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