Collegio Fraccaro
L'AIDS: dalle origini ad oggi
Lorenzo Minoli
Malattie Infettive, Vecchie e Nuove, Continuano ad
Affliggere i Cittadini del Mondo 1.500 Persone Muoiono Ogni Ora a
Causa di una Malattia Infettiva
Cause di Morte
Vecchie Malattie Nuove Malattie• Tubercolosi• Malaria• Morbillo
• West Nile• Ebola• SARS• HIV/AIDS
EpidemiologiaEpidemiologia
Si tratta di malattie persistenti
Rappuoli R. Nat Med 2004
Anni ’70 e fine delle malattie infettive
Nel 1977 viene dichiarata ufficialmente la sconfitta del vaiolo
Nel 1977 William Beveridge pubblica “Influenza, the last big plague”
Nel 1977 Susan Sontag licenzia “Illness as metaphor”, mostrando come ogni epoca storica tenda a essere culturalmente influenzata da una determinata malattia, e come il cancro abbia rimpiazzato la tubercolosi nelle metafore contemporanee alla pubblicazione del libro.
Epidemia da HIV
• Alle soglie del III° millennio,
un’epidemia/pandemia non era certo
prevista tra i rischi per l’umanità
•Fiducia nell’onnipotenza della
tecnologia
“Homo tecnologicus” “Immunità
tecnologica”
• Alle soglie del III° millennio,
un’epidemia/pandemia non era certo
prevista tra i rischi per l’umanità
•Fiducia nell’onnipotenza della
tecnologia
“Homo tecnologicus” “Immunità
tecnologica”
“The ravaging epidemic of AIDS hasshocked the world . . . We will facesimilar catastrophes again . . . We havetoo many illusions that we can . . . governthe remaining vital kingdom, the microbes,that remain our competitors of last resortfor dominion of the planet.”
Lederberg J. JAMA 1988;260:684-5
l'HIV si sarebbe formato attraverso un processo di evoluzione naturale.
Derivato da mutazioni genetiche di un virus che colpisce alcune specie di scimpanzé africani, il SIV (Scimmian Immunodeficiency Virus) (omologia genetica del 98% con HIV-1)
l'HIV sarebbe migrato dal serbatoio dei primati a quello umano probabilmente con la cacciagione oppure tramite riti tribali che comportavano il contatto con il sangue di questi animali
L'infezione da HIV sarebbe pertanto una zoonosi dove il SIV sarebbe mutato nell'HIV nel corso di molti anni (6a IAC Chicago 1999),
L’origine del virus HIV
•Scoperta di tracce del genoma dell'HIV in un campione di sangue appartenente ad un uomo vissuto a Kinshasa (Congo) e deceduto nel 1959. (David Ho -direttore del Aaron Diamond AIDS Research Center di New York, Nature)
•E’ stato quindi possibile stimare l'origine dell'HIV prima del 1940 quindi la trasmissione del virus dallo scimpanzé all'uomo sarebbe venuta circa 60 anni fa.
•Un altro recente lavoro, ha permesso di stimare che il ceppo originario dell'HIV potrebbe risalire fin dal 1931. (Science)
L’origine del virus HIV
•Pan troglodytes troglodytes è stata riconosciuta quale più probabile sorgente dell'infezione per l'uomo.
Le prime segnalazioniLe prime segnalazioni
5 Giugno 1981: descritti 5 casi di PCP omosessuali maschi (MMWR)
3 Luglio 1981: Segnalati ulteriori 26 casi
10 Dicembre 1981: descritti nuovi casi in 3 pubblicazioni sull’ NEJM
Gottlieb MS. NEJM 2001
Polmonite da Pneumocistis carinii Polmonite da Pneumocistis carinii
Sarcoma di Kaposi Sarcoma di Kaposi
Transmission of AIDS
HAITIHAITI
USAUSA
EUROPEEUROPE
AFRICAAFRICA
Source: Med Int SeptSource: Med Int Sept
Hemophiliacs: 8
Intravenous drug abusers: 236
None of the other groups: 61
HAITIANS: 54
Homosexual or bisexual men : 727
7
1
81 15461
50
3
6421
Jaffe et al., 1983Jaffe et al., 1983
I primi ‘nomi’I primi ‘nomi’ Gay pneumonia
Gay cancer
Gay plague
Gay-related immune deficiency
Gay compromise syndrome
Gay pneumonia
Gay cancer
Gay plague
Gay-related immune deficiency
Gay compromise syndrome
Le prime scoperteLe prime scoperte
1982: – Coniata la definizione di “AIDS” – Segnalato il primo caso nel sesso femminile– Segnalato il primo caso di trasmissione verticale e post-
trasfuzionale
1983:– Isolato un retrovirus da un paziente con AIDS dal gruppo
di Montagnier
1984: – Identificazione di HTLV-III in pazienti AIDS o con patologie
AIDS-definenti (Gallo)
Sepkowitz K NEJM 2001
Il Virus HIV-1Il Virus HIV-1
Rappresentazione schematica della replicazione di HIV-1Rappresentazione schematica della replicazione di HIV-1
Ruolo Centrale dei Linfociti CD4+Ruolo Centrale dei Linfociti CD4+
Modello teorico di evoluzione dell’infezione da HIVModello teorico di evoluzione dell’infezione da HIV
1981 - AIDS first described
1985 - AZT entered phase I-II trials
1995 – 1996 PIs and NNRTIs introduced
1983 - HIV identified
1986 - AZT shows survival benefit in AIDS patients
1998 – Dramatic reduction in AIDS morbidity and mortality
1996 – Concept of full HIV suppression
1995 - Double Nucleoside Combinations
1993 – Concorde trial
SexHeterosexual / homosexualGenital ulcer diseases has
been shown to enhance
transmission
SexHeterosexual / homosexualGenital ulcer diseases has
been shown to enhance
transmission
Organ transplantation
Organ transplantation
Vertical transmissionVertical transmission
Hospital personnel transmission (low risk)
Hospital personnel transmission (low risk)
Blood and blood products
Blood and blood products
Sharing needles and
equipment with drug users
Sharing needles and
equipment with drug users
NO EVIDENCE of TRANSMISSION
Mo-volontari 10-2006
Epoca di comparsa delle principali infezioni e neoplasie opportunistiche in relazione al declino dei linfociti CD4+
nel corso della malattia da HIV
Epoca di comparsa delle principali infezioni e neoplasie opportunistiche in relazione al declino dei linfociti CD4+
nel corso della malattia da HIV
0
100
200
300
400
500
600
700
800
7 8 9 10
Pneumocistosi polmonare
Linfoma non Hodgkin extracerebrale
Toxoplasmosi cerebraleMeningite criptococcica
Herpes zoster
Infezioni batteriche cutanee
Tubercolosi
Candidosi orofaringeaLeucoplachia villosa orale
Sarcoma di Kaposi
Infezione erpetiche disseminate
Infezioni da CMV e MACLinfoma cerebrale primitivo
Toxoplasmosi
cerebrale
Toxoplasmosi
cerebrale
Mo-volontari 10-2006
Atrofia cerebrale in HIV
Atrofia cerebrale in HIV
Neurite ottica da CMVNeurite ottica da CMV Papillite superficiale da CMVPapillite superficiale da CMV
Sarcoma di Kaposi Sarcoma di Kaposi
Linfoma di BurkittLinfoma di Burkitt
Linfoma non Hodgkin del cavo oraleLinfoma non Hodgkin del cavo orale
Death rates* for leading causes of death among persons aged 25-44 years, by year - United States 1982-
1995* (MMWR 1997)
Death rates* for leading causes of death among persons aged 25-44 years, by year - United States 1982-
1995* (MMWR 1997)
Mo-volontari 10-2006
1981 - AIDS first described
1985 - AZT entered phase I-II trials
1995 – 1996 PIs and NNRTIs introduced
1983 - HIV identified
1986 - AZT shows survival benefit in AIDS patients
1998 – Dramatic reduction in AIDS morbidity and mortality
1996 – Concept of full HIV suppression
1995 - Double Nucleoside Combinations
1993 – Concorde trial
Le prime terapia antiretroviraliLe prime terapia antiretrovirali
1991-92:– Approvati: ddI ddC– Monoterapia sequenziale– Nasce “Ryan White Care Act”
1993: – Studio Concorde: nessuna differenza negli
endpoints clinici tra trattamento “early vs deferred” a 3 anni di AZT
Mo-volontari 10-2006
1994:– ACTG 076: AZT riduce la trasmissione
materno-fetale di HIV – La ARV con due NRTI funziona meglio della
monoterapia(Delta, ACTG 175, ZDV/3TC)
1994–95:– L’Era della “dual combination therapy”
Le prime terapia antiretroviraliLe prime terapia antiretrovirali
Mo-volontari 10-2006
Receipt of ZDV and Perinatal AIDS Cases
Receipt of ZDV and Perinatal AIDS Cases
Perinatal AIDS cases (line) and proportion of HIV-infected women/infants receiving any ZDV (prenatal, intrapartum, neonatal) among those tested before/at delivery (bars) in 32 states.
Mo-volontari 10-2006
Nuovi farmaci 1987-2005Nuovi farmaci 1987-2005
TPVATVFPV
TPVATVFPV
'05
ZDVZDV
SQV-SGCSQV-SGC
ddIddC
ddIddC
DLVDLVd4T3TCIDVRTV
SQV-HGC
d4T3TCIDVRTV
SQV-HGC
APVLPV/rAPV
LPV/r
T20
T20
EFVABC
TDFTDF
'82 '84 '86 '88 '90 '92 '94 '96 '98 '00 '02 '04
NVPNFV
NVPNFV
’93 Terapia combinata’93 Terapia combinata
’88 Monoterapia pre-AIDS
’88 Monoterapia pre-AIDS
‘96 Triplice terapia
‘96 Triplice terapia
Mo-volontari 10-2006
La nuova era terapeutica
1995-96: – Il test HIV-VL diventa disponibile
• I clinici possono correlare direttamente l’efficacia terapeutica alla replicazionevirale (HIV RNA)
– Approvato dall’FDA il primo PI: IDV
Inizio degli anni ‘90 La grande speranza
Inizio degli anni ‘90 La grande speranza
• Raggiungere la soppressione durevole della viremia HIV
• Eclatante diminuzione dell’opportunismo e della mortalità HIV correlata
• Trattamento aggressivo nelle linee guida: “Hit hard, Hit early!”
• Modelli matematici suggerivano che tre anni di soppressione virale poteva condurre all’eradicazione di HIV
Mo-volontari 10-2006
1981 - AIDS first described
1985 - AZT entered phase I-II trials
1995 – 1996 PIs and NNRTIs introduced
1983 - HIV identified
1986 - AZT shows survival benefit in AIDS patients
1998 – Dramatic reduction in AIDS morbidity and mortality
1996 – Concept of full HIV suppression
1995 - Double Nucleoside Combinations
1993 – Concorde trial
La HAART nel 1996
h.8 h.16 h.24
A stomaco pieno (1 ora prima/2 ore dopo I pasti)
Idratazione con 1.5 literi di acqua al giorno
3TC
+
+
IDV
ZDV
Death rates from leading causes of death in persons aged 25-44 years, United states,
1983-1998
Death rates from leading causes of death in persons aged 25-44 years, United states,
1983-1998
(CID 2001)(CID 2001)
83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 year
Dea
ths
per
100
.000
Po
pu
l ati
on
UnintentionalInjuries
Heart Disease
Cancer
SuicideHIV InfectionHomicide
Liver Disease StrokeDiabets
40
35
30
25
20
15
10
5
0
APRIL2.jpg
L’eradicazione di HIV non era possibile con la terapia a disposizione
– “Reservoir” virali in linfociti resting T-memory – La replicazione virale persiste nei linfonodi anche
quando la viremia plasmatica è < 50 cp/mL
Consapevolezza che l’HIV è un’infezione cronica
Comparsa di tossicità ARV long-term:– alterazioni morfologiche– Anomalie metaboliche (insulino resistenza, diabete,
alterazioni metabolismo lipidico)
2000: AIDS conference Durban– si parla per la prima volta di ART per i Paesi in via di sviluppo
Fine degli anni ‘90: La cruda realtà
Fine degli anni ‘90: La cruda realtà
Mo-volontari 10-2006
Epidemia da HIV, anni ‘90Epidemia da HIV, anni ‘90
• Paesi industrializzati
Trasformazione da un infezione ineluttabilmente fatale in una condizione cronica che richiede farmaci quotidiani e controlli periodici
• Paesi in via di sviluppo
Evento catastrofico che potrebbe fermarsi solo con una ‘rivoluzione’ culturale, economica e sociale
OMS, 2001
• Paesi industrializzati
Trasformazione da un infezione ineluttabilmente fatale in una condizione cronica che richiede farmaci quotidiani e controlli periodici
• Paesi in via di sviluppo
Evento catastrofico che potrebbe fermarsi solo con una ‘rivoluzione’ culturale, economica e sociale
OMS, 2001
Adults and children estimated to be living with HIV
Western & Central Europe
720 000720 000[550 000 – 950 000][550 000 – 950 000]
North Africa & Middle East
440 000440 000[250 000 – 720 000][250 000 – 720 000]
Sub-Saharan Africa24.5 million24.5 million
[21.6 – 27.4 million][21.6 – 27.4 million]
Eastern Europe & Central Asia
1.5 million 1.5 million [1.0 – 2.3 million][1.0 – 2.3 million]
South & South-East Asia
7.6 million7.6 million[5.1 – 11.7 million][5.1 – 11.7 million]
Oceania78 00078 000
[48 000 – 170 000][48 000 – 170 000]
North America1.3 million1.3 million
[770 000 – 2.1 million][770 000 – 2.1 million]
Caribbean330 000330 000
[240 000 – 420 000][240 000 – 420 000]
Latin America1.6 million1.6 million
[1.2 – 2.4 million][1.2 – 2.4 million]
East Asia680 000680 000
[420 000 – 1.1 million][420 000 – 1.1 million]
•La ART non è sempre necessaria • il livello di CD4 e la carica virale guidano l’inizio della terapia ARV
• ritardare la terapia permette anche di contenere le complicanze
•Vengono sviluppati farmaci che considerano anche il contenimento delle complicanze metaboliche
•Possibile Trattare le coinfezioni HIV/HCV/HBV
•Vengono effettuati i primi trapianti di organi (fegato,rene)
•La trasmissione materno-fetale contenuta. Il partner maschio può garantire un concepimento sicuro
2000-2006 Vivere è possibile 2000-2006 Vivere è possibile
Limiti della terapia ARV
Aderenza
Effetti collaterali
Coinfezioni HIV/HCV-HBV
Farmaco-resistenza
Interazioni farmacologiche
Costi
Circolazione di ceppi non-B di HIV-1
RiskRisk
ShortShort-- and longand long--termtermtoxicitiestoxicities
BenefitBenefit
Improved survivalImproved survivalDecreased symptomsDecreased symptoms
Improved QOLImproved QOLDecreased OIsDecreased OIs
ARTART
Weighing the Risks/BenefitsWeighing the Risks/Benefits
Aderenza alla terapia
• Il principale indicatore della durata della soppressione virale
• La scarsa aderenza è associata al fallimento virologico della terapia
• Una aderenza ottimale richiede una aderenza del 90-95%
• L’aderenza sub-ottimale è comunque comune
Relationship of adherence (measured by MEMS) to virologic success1
0
25
50
75
100 81
>95%
64
90%–95%
50
80%–90%
25
70%–80%
6
<70%
Mean adherence rate
Pati
en
ts r
each
ing
u
nd
ete
cta
ble
HIV
R
NA
LO
Q 4
00
(%
)
p = 0.00001
Greatest danger zone for developing resistance
Data from the “IDV era” demonstrates the impact of even minor variations in adherence
95% adherence is required for optimal virologic suppression
High levels of adherence required …but not always attained
1. Paterson. Ann Intern Med 2000; 133: 21
DYSLIPIDEMIADYSLIPIDEMIADYSLIPIDEMIADYSLIPIDEMIA
BONE DISEASESBONE DISEASESBONE DISEASESBONE DISEASES
GLUCOSE GLUCOSE INTOLERANCEINTOLERANCE
GLUCOSE GLUCOSE INTOLERANCEINTOLERANCE
BODY FAT BODY FAT ABNORMALITIESABNORMALITIES
BODY FAT BODY FAT ABNORMALITIESABNORMALITIES
Complicanze a lungo termine della terapia ARV
Una sindrome o più sindromi ?
Eziologia mono o multifattoriale ?
METABOLIC METABOLIC SYNDROMESYNDROMEMETABOLIC METABOLIC SYNDROMESYNDROME
1. Expert Panel on Detection, Evaluation, and Treatment of High Blood Cholesterol in Adults. JAMA 2001
2. Grundy SM et al. Circulation 2004.
Coronary Heart Diseases
Type 2diabetes2
HighLDL
cholesterol1
Metabolicsyndrome1
•La sindrome lipodistrofica è il più frequente effetto indesiderato di una terapia antiretrovirale prolungata
•Essa ha rappresentato uno dei principali motivi di non aderenza alla terapia antiretrovirale
•La sindrome lipodistrofica è il più frequente effetto indesiderato di una terapia antiretrovirale prolungata
•Essa ha rappresentato uno dei principali motivi di non aderenza alla terapia antiretrovirale
Il danno epatico nei pazienti Il danno epatico nei pazienti HIVHIV
Il danno epatico nei pazienti Il danno epatico nei pazienti HIVHIV
HBV HBV oror HCV HCV
ChronicHepatitis
ImmuneImmuneRestorationRestoration
““Cytotoxicity”?Cytotoxicity”?
Drug-RelatedDrug-RelatedHepatotoxicityHepatotoxicity
AlcoholAlcoholIllicit DrugsIllicit DrugsMedicationsMedications
HIV DirectHIV DirectToxicity?Toxicity?
HIVHIV
NASHNASH
HAARTHAARTHAARTHAART
(HDV)
Mo-volontari 10-2006
Prevalenza di mutazioni associate a resistenza in pazienti a sieroconversione recente
Prevalenza di mutazioni associate a resistenza in pazienti a sieroconversione recente
15,415,4
2323
2727
1919
15,415,4
9,49,4
77
14,314,3
00
55
1010
1515
2020
2525
3030
% p
azi
en
ti%
pazi
en
ti
USA (95-00)USA
(95-00)Canada (97-99)Canada (97-99)
England(94-00)
England(94-00)
France(95-98)France(95-98)
Spain (97-00)Spain (97-00)
Switzerland
(96-99)Switzerland
(96-99)Portugal(99-00)
Portugal(99-00)
Argentina (97-99)
Argentina (97-99)
Farmaci ARV disponibiliNRTI• Abacavir ABC• Didanosine DDI• Emtricitabine FTC• Lamivudine 3TC• Stavudine D4T• Zidovudine ZDV• Zalcitabine DDC• Tenofovir TDF• Truvada TDF+FTC• Kivexa 3TC+ABC
NNRTI• Delavirdine DLV• Efavirenz EFV• Nevirapine NVP
PI• Amprenavir APV• Atazanavir ATV• Darunavir DRV• Fosamprenavir FPV• Indinavir IDV• Lopinavir LPV• Nelfinavir NFV• Ritonavir RTV• Saquinavir SQV
– soft gel SGC– hard gel HGC– tablet INV
• Tipranavir TPV
Fusion Inhibitor• Enfuvirtide T-20
GENETICA e HIV
Storia naturale
Reazioni avverse a farmaci:Ipersensibilità Abacavir
Suscettibilità all’ infezione
Prima di coricarsi
TDF/FTC
+
EFV
La HAART nel 2006
Nature 449/27 September 2007
NRTI/NtRTI
– Amdoxovir (DAPD)
– AVX754 (DOTC)
– Composto X
– Dexelvucitabina
(D-d4FC)
– Racivir (± FTC)
– SN1212
INIBITORI PROTEASI – Brecanavir (GW640385)
– Darunavir (TMC114)
– P-1946
INIBITORI “ENTRY”
– BMS-488043
– Maraviroc
– NB-2, NB-64
– PRO140
– T-649
– TNX-355
– Vicriviroc
INIBITORI INTEGRASI – GS-9137
– MK-0518
INIBITORI MATURAZIONE
– PA-457
NNRTI
– BILR 355 BS
– CSIC
– DAPY/DATA
– Etravirina (TMC125)
– GW678248
– TMC120 (microbicida)
– TMC278
– UC781
–
Nuovi antiretrovirali in via di sviluppoNuovi antiretrovirali in via di sviluppo
HAART nel 2008 (ATRIPLA®)
TDF/FTC
+
EFV
Prima di coricarsi
Mo-volontari 10-2006
Distribuzione annuale dei tassi di letalità per AIDS in Italia
Distribuzione annuale dei tassi di letalità per AIDS in Italia
1982: 0.0%
1983: 87.5%
1984: 100.0%
1985: 93.9%
1986: 95.2%
1987: 94.4%
1982: 0.0%
1983: 87.5%
1984: 100.0%
1985: 93.9%
1986: 95.2%
1987: 94.4%
1993: 84.2%
1994: 79.9%
1995: 67.3%
1996: 48.3%
1997: 35.0%
1998: 29.4%
1993: 84.2%
1994: 79.9%
1995: 67.3%
1996: 48.3%
1997: 35.0%
1998: 29.4%
2000: 22.0%
2001: 19.3%
2002: 17.0%
2003: 16.9%
2004: 13.2%
2005: 9.0%
2000: 22.0%
2001: 19.3%
2002: 17.0%
2003: 16.9%
2004: 13.2%
2005: 9.0%
ISS- COA XII/2005
ANNO CDC Sesso Pazienti Età media Importo totale Importo medio mensile2005tot 243110 729 43,56 4.783.857,66 685,73
F 244 40,26 1.499.343,97 669,47M 485 45,23 3.284.513,69 693,91
2006tot 243110 732 43,58 4.808.542,95 688,49
F 231 40,11 1.483.961,54 684,81M 501 45,18 3.324.581,41 690,19
2007tot 243110 761 43,54 4.090.147,35 761,48
F 232 40,23 1.202.471,45 745,56M 529 44,98 2.887.675,90 768,46
Casi di AIDS nel 2006 in Europa per Casi di AIDS nel 2006 in Europa per milione di abitantimilione di abitanti
Casi per milione
50 +
20 - 49
5 - 19
< 5
Non disponibile
EuroHIV
Up
date
at
31
Dece
mb
er
20
06
Nuove diagnosi di infezione da HIV Nuove diagnosi di infezione da HIV notificate nel 2006 per milione di abitantinotificate nel 2006 per milione di abitanti
Casi HIV per milione
200 +
100 - 199
20 - 99
< 20
Non disponibile
Upd
ate
31
Dece
mber
20
06
Omo/bisessuali
IDU
Eterosessuali
Rischio non riportatoEterosessuali zono endemiche
Updat e
at
31 D
ec e
mber
2006
Casi di AIDS, Europa occidentale
Omo/bisessuali
IDU
Eterosessuali
Rischio non riportato
Casi di AIDS, Europa orientale
AIDS in Europa: gruppi a rischioAIDS in Europa: gruppi a rischio
Diagnosi di AIDS, decessi e persone viventi Diagnosi di AIDS, decessi e persone viventi con con AIDSAIDS
0
4000
8000
12000
16000
20000
24000
AIDS viventi
Decessi
casi AIDS
N. persone
Persone viventi
con AIDS
ISS/COA, Aggiornamento al 31/12/07
Distribuzione dei casi di AIDS per regione Distribuzione dei casi di AIDS per regione di residenza e anno di diagnosidi residenza e anno di diagnosi
ISS/COA, Aggiornamento al 31/12/07
Tasso di incidenza di AIDS per regione di Tasso di incidenza di AIDS per regione di residenzaresidenza
Casi notificati x 100.000 nel 2007
ISS/COA, Aggiornamento al 31/12/07
Distribuzione percentuale dei casi di AIDS Distribuzione percentuale dei casi di AIDS per modalità di trasmissioneper modalità di trasmissione
6758
4638,5 35,2 31,4 27,4
16
15
17
1818,5
19,721,8
13,9
20,7
28,936,5 39,8 41,8 43,9
0%
25%
50%
75%
100%
< 1996 '96-'97 '98-'99 '00-'01 '02-'03 '04-'05 '06-'07
TD OS ES Trasf ND
ISS/COA, Aggiornamento al 31/12/07
20
22
24
26
28
30
32
34
36
38
40
1985 1987 1989 1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005 2007
Anno di diagnosi
Maschi
Femmine
Età medianaEtà mediana alla diagnosi di infezione da alla diagnosi di infezione da
HIV HIV Età
Tasso di incidenza delle nuove diagnosi di Tasso di incidenza delle nuove diagnosi di infezione da HIVinfezione da HIV
Casi segnalati x 100.000 nel 2006
ISS/COA, Aggiornamento al 31/12/07
??
Il n. di nuovi soggetti sottoposti al test oscilla tra 1.948 e 3.318 Questo dato evidenzia una rilevante diffusione dell’infezione
1547213454 13109 12636 12021
33182472
22952171
2890
14751508
19481350
2090
0
5000
10000
15000
20000
25000
2001 2002 2003 2004 2005
2001 2002 2003 2004 2005
Andamento generale dei test HIVRNAAndamento generale dei test HIVRNA
2090
2171229524723318
2006 = 1.9832007 = 2.343
N
Incidenza delle nuove diagnosi di AIDS e HIV Incidenza delle nuove diagnosi di AIDS e HIV
0
5
10
15
20
25
30
HIV
AIDS
Incidenza per 100.000
Dati relativi a Piemonte, Liguria, Bolzano, Trento, Friuli Venezia-Giulia, Veneto, Modena, Lazio, Rimini, Sassari
Persone Persone con AIDScon AIDS
Persone con Persone con infezione da HIVinfezione da HIV
Circa 25.000Circa 25.000
Circa 100.000Circa 100.000
Riduzione della percezione del rischio:
scarso ricorso al test (dati ISS-COA)• Il 25 % dei soggetti HIV positivi stimati in
Italia ignora il proprio stato
• Il 60% degli ultimi 3500 nuovi casi di AIDS
ha scoperto lo stato di HIV positività al
conclamarsi della malattia
• Il 25 % dei soggetti HIV positivi stimati in
Italia ignora il proprio stato
• Il 60% degli ultimi 3500 nuovi casi di AIDS
ha scoperto lo stato di HIV positività al
conclamarsi della malattia
Stima della proporzione di soggetti Stima della proporzione di soggetti inconsapevoli dell’infezione da HIVinconsapevoli dell’infezione da HIV
F. Hamers, HIV in Europe, 2007
PaesePaese Stima soggetti Stima soggetti inconsapevoliinconsapevoli
Repubblica Ceca 20-25%
Danimarca 15-20%
Francia 30%
Germania 25-30%
Italia 25%
Lettonia 50%
Olanda 40%
Polonia > 50%
Slovacchia 20-30%
Svezia 12-20%
Regno Unito 30%
MEDIA UE ≈ 30%
Frazione di soggetti che scoprono di essere Frazione di soggetti che scoprono di essere
HIV+ al momento della diagnosi di AIDSHIV+ al momento della diagnosi di AIDS
0 10 20 30 40 50 60 70
stranieri
italiani
eterosess.
omosess.
TD
10.243 su 24.478 casi (1996-2007)
ISS/COA, Aggiornamento al 31/12/07
Nuove diagnosi di infezione da HIV per Nuove diagnosi di infezione da HIV per nazionalitànazionalità
0%
20%
40%
60%
80%
100%
1985 1987 1989 1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005
HIV italiani HIV stranieri
Dati relativi a Piemonte, Liguria, Bolzano, Trento, Friuli Venezia-Giulia, Veneto, Modena, Lazio, Rimini, Sassari
Impatto sulla Sanità Pubblica dei soggetti Impatto sulla Sanità Pubblica dei soggetti inconsapevoli del proprio sierostato HIVinconsapevoli del proprio sierostato HIV
G. Marks et al., AIDS, 2006
Non assumono la terapia (viremia persistente e maggior contagiosità)
Non adottano misure per non trasmettere l’infezione
• L’efficienza di trasmissione è 3.5 volte maggiore tra i non consapevoli (tasso annuo stimato di trasmissione 6.9% versus 2.0%)
• La trasmissione sessuale potrebbe essere ridotta del 31% se tutti i soggetti fossero consapevoli del loro sierostato
Semen11,000 Vaginal
Fluid7,000
Blood18,000
Amniotic Fluid4,000 Saliva
1
Average number of HIV particles in 1 ml of these body fluids
PREVENTION HIV in BODY FLUIDS
Durex Global sex survey
Indagine effettuata nel 2005 su 317.000 adulti (16-55 anni) in 41 nazioni diverse
In Italia:In Italia:
• Il 46% ha rapporti sessuali non protetti pur non conoscendo nulla della storia sessuale del partner
• Il 16% dichiara di aver avuto una MST
The Acute HIV Syndrome:The Acute HIV Syndrome:
1)1)Occurs in 40-90% of acute HIV Occurs in 40-90% of acute HIV infections, within weeks of exposure.infections, within weeks of exposure.
2)2)Symptoms:Symptoms:Fever (96%), Fatigue (80%), Fever (96%), Fatigue (80%), Lymphadenopathy (50%), Lymphadenopathy (50%), Pharyngitis (70%), Headache (50%)Pharyngitis (70%), Headache (50%)Rash (70%), Rash (70%), Myalgia or Arthralgia (60%) – Myalgia or Arthralgia (60%) – ““Mono-like syndrome.”Mono-like syndrome.”
Rash of Acute HIV Infection
Favorire la diagnosi di infezioneFavorire la diagnosi di infezione
Screening generalizzato:• Efficacia ottimale• Costi non giustificati ?
Screening in popolazioni target:• Costi ottimizzati• Efficacia ?
HIV/AIDS: cosa ci aspetta nei prossimi tre anni(2007-2010)
• iniziare prima la terapia;• complicanze non AIDS definenti: cardiovascolari, tumori;• impiego screening genetici: HLA-B5701, altre tossicità/attività
farmacologiche;• eliminazione degli analoghi timidinici;• nuovi antiretrovirali:Maraviroc, raltegravir, rilpivirina,
etravirina;• funzianano: PMF, ciconcisione, controllo MST, HAART,chiamare
fuori il test, condoms, • l’infezione acuta da HIV: trasmissione, trattamento• nei Paesi poveri. Trattamento, test, prevenzione….• costi
Guadagno in termini di sopravvivenza Guadagno in termini di sopravvivenza in varie malattie (in mesi)in varie malattie (in mesi)
Guadagno in termini di sopravvivenza Guadagno in termini di sopravvivenza in varie malattie (in mesi)in varie malattie (in mesi)
Condizione Trattamento Guadagno in sopravvivenza
(mesi)
Neoplasia polmone chemioterapia 7
Tumore mammella Chemioterapia adiuvante 29
Malattia coronarica Chirurgia coronarica (by-pass)
50
Recidiva linfoma NH
Trapianto di midollo osseo 92
Profilassi in persone con HIV/AIDS
Profilassi IO con Cotrimoxazolo (PCP,
Toxo), azitromicina (MAC)
3
HIV/AIDS Terapia antiretrovirale HAART
160
Top Related