Cefalea e comorbidità
in età pediatrica
Alberto Verrotti
Clinica Pediatrica
Università degli studi di Perugia
Caso clinico • Paziente di 14 anni, Femmina
• Primo episodio critico secondariamente
generalizzato con scosse tonico-cloniche
• 6 ore prima e 3 giorni dopo la crisi ha presentato
episodi di emicrania senz’aura non responsiva alla
terapia
• Anamnesi personale: positiva per emicrania
senz’aura (1 episodio/mese)
• Sviluppo psicomotorio: nella norma
• Anamnesi familiare: negativa per epilessia,
positiva per emicrania senz’aura
Caso clinico
EEG critico: attività theta-delta con onde aguzze
e punte sovraimposte in regione occipitale destra
Caso clinico
• La somministrazione di Diazepam ev ha portato
alla normalizzazione dell’EEG ed alla scomparsa
dell’emicrania
• La stimolazione luminosa intermittente
comportava: insorgenza di anomalie all’EEG,
emicrania e visione di luci colorate circolari
Cefalea ed Epilessia
Cefalea ed Epilessia
Cefalea e Comorbidità
La cefalea cronica in età pediatrica è spesso
associata a numerose comorbidità
La più stretta correlazione si può avere con:
1.Epilessia
2.Disturbi psichiatrici (ansia/depressione)
3.ADHD
4.Obesità
5.Disturbi della coordinazione motoria
6.Abusi infantili
Cefalea ed Epilessia • Elevata frequenza di comorbidità con impatto
negativo sulla prognosi dei pazienti affetti
• Presenza di fattori scatenanti comuni
(deprivazione di sonno, stimolazioni visive,
alcool, mestruazioni etc.)
• Buona risposta terapeutica alla
sommistrazione di AEDs nei soggetti
emicranici
• Condizioni genetiche (FHM1-2; SCN1A;
SCN2A): famiglia con espressione fenotipica
(segregazione di epilessia ed emicrania)
associata o disgiunta nella stessa famiglia
Cefalea ed Epilessia
Cefalea ed Epilessia
Nei comorbidi: più lunga durata di malattia, minore risposta alla terapia, più
difficile controllo delle crisi, maggiore incidenza di epilessie farmacoresistenti
Cefalea ed Epilessia
Cefalea ed Epilessia
Cefalea ed Epilessia
Cefalea ed Epilessia
Cefalea ed Epilessia
Cefalea ed Epilessia
Cefalea e Epilessia
• La maggiore associazione si osserva con le
epilessie focali, soprattutto con le forme
criptogenetiche
• L’anamnesi familiare è spesso
positiva per cefalea e/o epilessia
Cefalea ed Epilessia
Toldo I, Perissinotto E, Menegazzo F, Boniver C, et al.: Comorbidity between headache and
epilepsy in a pediatric headache center. J Headache Pain 2010.
Cefalea ed Ansia/Depressione
• Numerosi studi descrivono la maggiore
prevalenza di disturbi psichiatrici in pz affetti da
cefalea
• Viceversa pz che soffrono di A/D presentano un
aumento in termini di gravità e frequenza degli
episodi cefalalgici
Dati contrastanti per quel che riguarda la
correlazione con tipi specifici di cefalea:
• Alcuni autori affermano infatti un più stretto
legame con l’emicrania (Pavone P, Rizzo R, Conti I, Verrotti A, et
al.: Primary headaches in children: clinical findings on the association with other conditions. Int J Immunopathol Pharmacol 2012)
• Altri sostengono quello con la cefalea tensiva (Antonaci F, Nappi G, Galli F, Manzoni GC, et al.: Migraine and psychiatric
comorbidity: a review of clinical findings. J Headache Pain. 2011)
Cefalea ed Ansia/Depressione
Anamnesi familiare
• Pz emicranici presentano familiarità sia per
emicrania che per disturbi psichiatrici
• Pz affetti da altri tipi di cefalea hanno in genere
familiarità solo per uno dei due disturbi
Cefalea ed Ansia/Depressione
• Vista l’ambivalenza del rapporto causale tra le
due patologie è ipotizzabile che ci siano fattori
eziologici comuni (genetici e/o ambientali)
Cefalea ed Ansia/Depressione
Antonaci F, Nappi G, Galli F, Manzoni GC, et al.: Migraine and psychiatric
comorbidity: a review of clinical findings. J Headache Pain. 2011.
Cefalea ed ADHD
• L’ADHD è una patologia frequente in età
pediatrica con una prevalenza globale del 5,3%
• È un disturbo del comportamento complesso che
può determinare importanti disabilità e scarse
performance accademiche
• L’ADHD può essere classificato in tre sottotipi in
base alla sintomatologia:
1. tipo con prevalenti sintomi di inattenzione
2. tipo con prevalenti sintomi di iperattività-impulsività
3. tipo combinato
Cefalea ed ADHD
• Numerosi studi hanno indagato l’associazione tra
cefalea e ADHD
• I dati evidenziano che sia l’emicrania che la
cefalea muscolo tensiva presentano una
comorbidità con sintomi di iperattività-impulsività
e con deficit di attenzione
• Non è emerso, al contrario, un legame con un
disturbo pienamente sviluppato
• Inoltre non ci sono differenze significative tra i
vari tipi di cefalea
Cefalea ed ADHD
Sono state individuate molteplici anomalie strutturali
e funzionali fondamentali sia nella fisiopatologia
delle cefalee che all’ADHD, tra cui:
• Alterazioni a carico di aree corticali, soprattutto a
livello fronto-temporo-parietale
• Alterazioni di alcune strutture sotto-corticali, come
ipotalamo e gangli della base
• Alterazioni a carico dei sistemi
neurotrasmettitoriali, in particolare quelli
serotoninergico e dopaminergico
Queste potrebbero essere alla base della
comorbidità tra cefalea e ADHD
Cefalea ed ADHD
Cefalea ed Obesità
L'obesità è significativamente correlata
ad una maggiore frequenza e severità
della cefalea, rappresentando un fattore
di rischio di cronicizzazione della stessa
sia nella popolazione adulta che
pediatrica.
Prevalenza in età pediatrica:
• Cefalea 10-28%
• Obesità dal 5% (2003-2004) al 17% (2012)
Sono entrambi disordini prevalenti e disabilitanti influenzati da fattori di rischio genetici e ambientali
Ampi studi di popolazione suggeriscono che l'obesità è un fattore di rischio per l'emicrania cronica. Inoltre, un BMI elevato è associato con una maggiore frequenza e severità degli attacchi di cefalea
Cefalea ed Obesità
Cefalea ed Obesità
• Mediatori dell'infiammazione (interleuchine, CGRP), incrementati negli individui obesi, aumentano frequenza, severità, durata degli attacchi di cefalea ed inducono una ripetuta sensibilizzazione centrale, responsabile del danno neuronale in prossimità del grigio periacqueduttale, con scarsa modulazione del dolore
• Soggetti obesi presentano una riduzione dell'adiponectina, algogena a bassi livelli
• Interesse crescente nello studio delle oressine che modulano dolore e metabolismo; una loro alterazione espone al rischio d’insorgenza sia di cefalea che di obesità
Cefalea ed Obesità
Bigal ME, Lipton RB, Holland PR, Goadsby PJ.: Obesity, migraine and chronic migraine: possible
mechanisms of interaction. Neurology. 2007.
Cefalea ed Obesità
Interventi che impattano sullo stile di vita (dieta
equilibrata, esercizio fisico, modifiche ambientali),
riducendo il BMI, migliorano l'outcome dei pazienti
in termini di frequenza, durata, intensità degli
attacchi di cefalea, sintomi associati, ricorso alla
terapia d'attacco acuto e PedMIDAS (score)
Cefalea ed Obesità
Cefalea ed Obesità
Cefalea e Disturbi della
coordinazione motoria
Cefalea ed Abusi infantili
La correlazione tra cefalea e abusi infantili è un
problema emergente ed esistono molti studi in
letteratura che hanno messo in relazione tale
legame
La cefalea si presenta in modo:
• cronico
• disabilitante
• frequente
Tietjen GE, Brandes JL, Peterlin BL, Eloff A, et al.: Childhood maltreatment and migraine (part II). Emotional
abuse as a risk factor for headache chronification. Headache 2010.
Cefalea ed Abusi infantili Epidemiologia
• La cefalea è quattro volte più frequente in
adulti che hanno subito abusi infantili rispetto
alla popolazione generale
• Le donne sono vittime maggiormente di abusi
di tipo sessuale
Tietjen GE, Brandes JL, Peterlin BL, Eloff A, et al.: Childhood maltreatment and migraine (part I). Prevalence and
adult revictimization: a multicenter headache clinic survey. Headache 2010.
Cefalea ed Abusi infantili Patogenesi
Gli abusi sessuali durante
l’infanzia e la cefalea, nel
periodo successivo,
producono alterazioni
neurofisiopatologiche a causa
dello stress che tali eventi
esercitano sul Sistema
Nervoso Centrale
Walsh CA, Jamieson E, Macmillan H, Boyle M: Child abuse and chronic pain in a community survey of women.
J Interpers Violence 2007.
Cefalea ed Abusi infantili Trattamento
Se si riuscissero a comprendere in maniera più
esaustiva i meccanismi degli abusi, si potrebbe
mettere a punto una migliore strategia
terapeutica
Conclusioni
• In un paziente con cefalea cronica
considerare sempre la possibile
coesistenza di comorbidità
• Sussiste la necessità di ulteriori studi per
ottenere dati epidemiologici più precisi e
per comprendere gli eventuali
meccanismi comuni che sottendono ai
vari disturbi
GRAZIE
PER
L’ATTENZIONE
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