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BES tra normativa e….
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
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le politiche di inclusione scolastica
Il modello italiano di inclusione scolastica è assunto a punto di riferimento in Europa e non solo.
L’Italia infatti è stata tra i primi paesi a scegliere la via dell’integrazione degli alunni con disabilità in scuole e classi regolari
Pre anni ’60: dall’esclusione alla medicalizzazione Anni ’60 – metà anni 70: dalla medicalizzazione all’inserimento Metà anni ’70 – anni ’90: dall’inserimento all’integrazione Post anni ’90: dall’integrazione all’inclusione
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Un contesto in evoluzione
La discriminante tradizionale - alunni con disabilità / alunni senza disabilità - non rispecchia pienamente la complessa realtà delle nostre classi.
Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta.
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Un contesto in evoluzione
Tale impostazione rafforza il paradigma inclusivo della nostra scuola e richiede di contestualizzare il modello dell’integrazione scolastica all’interno di uno scenario cambiato, potenziando soprattutto la cultura dell’inclusione
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La nuova Direttiva ministeriale definisce le linee del cambiamento per rafforzare il paradigma inclusivo
Potenziamento della cultura dell’inclusione Approfondimento delle competenze in materia
degli insegnanti curricolari Valorizzazione della funzione del docente per il
sostegno, quale risorsa aggiuntiva assegnata a tutta la classe
Nuovo modello organizzativo nella gestione del processo di integrazione scolastica e di presa in carico dei BES da parte dei docenti
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Una scuola inclusiva
È una scuola che agisce come una comunità di apprendimento in grado di coinvolgere attivamente tutte le sue componenti, che mette la persona dello studente al centro della sua attenzione e che considera i genitori come interlocutori, portatori di specifiche competenze, con i quali stringere un'alleanza educativa che preveda rapporti costanti.
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La direttiva ministeriale:
1. Fornisce le indicazioni alle scuole per la presa in carico di alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES)
2. Definisce le modalità di organizzazione
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1. I Bisogni Educativi Speciali
L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit.
In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni.
BES, tre grandi sotto-categorie: 1. disabilità; 2. disturbi evolutivi specifici 3. svantaggio socio-economico, linguistico, culturale.
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Alunni disabili (D.F.)
- Comprende gli studenti che si trovano in situazioni di disabilità certificate ai sensi della L. 104/1992
- Diritto a misure previste dalla L. 104/1992:
- piano educativo individualizzato (PEI) in base a D.F. e P.D.F.- insegnante di sostegno- criteri di verifica e valutazione differenziati, anche in sede di
Esame di Stato
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disturbi evolutivi specifici
si intendono, oltre i disturbi specifici dell’apprendimento (dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia ,disturbi misti delle capacità scolastiche)
anche i deficit del linguaggio, dell’attenzione, dell’iperattività, il ritardo mentale lieve ed il ritardo maturativo, ma anche altre tipologie di deficit o disturbo, quali la sindrome di Asperger, non altrimenti certificate.
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DSA e Disturbi evolutivi specifici
- la diagnosi o certificazione viene rilasciata dall‘ASL ( certificazioni private devono essere convalidate)
- in attesa del rilascio, qualora il Consiglio di classe riscontri carenze fondatamente riconducibili al disturbo, si raccomanda di adottare preventivamente le misure previste dalla L. 170/2010
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Alunni ocn deficit da disturbo dell'attenzione e dell'iperattività
A.D.H.D. Causa neurologica Genera difficoltà di pianificazione, di
apprendimento e di socializzazione Frequentemente in comorbilità con :
disturbo oppositivo provocatorio, disturbo della condotta, DSA, disturbi d'ansia, dell'umore e altri disturbi dell'età evolutiva.
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Alunni ocn deficit da disturbo dell'attenzione e dell'iperattività
Per minore gravità non ottengono l'ins. di sostegno
Si estendono le misure previste per la legge 170/2010
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Funzionamento intellettivo limite (borderline)/disturbo evolut specifico misto F83
Q.I. fra 70 e 85 In comorbilità con altri disturbi Occorrono percorsi più consoni alle
loro caratteristiche: percorso individualizzato e personalizzato
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Svantaggio socio-economico, linguistico, culturale
ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali per motivi: fisici, biologici, fisiologici psicologici e sociali linguistico-culturali (es. alunni di recente immigrazione)
rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta
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Svantaggio socio-economico, linguistico, culturale
- tali tipologie di BES vanno individuate sulla base di- elementi oggettivi (es. segnalazione degli operatori dei servizi sociali)
ovvero- fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche da parte del
Consiglio di classe, opportunamente verbalizzate e motivate
- in questo caso gli interventi previsti dalla L. 170/2010
- vanno messi in atto per il tempo strettamente necessario- hanno carattere transitorio e attinente aspetti didattici (vanno
privilegiati percorsi personalizzati più che strumenti compensativi e dispensativi)
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Strategie di intervento
Elaborare un percorso individualizzato e personalizzato per alunni con BES, anche attraverso la redazione di un Piano Didattico Personalizzato (PDP o PEI), che serva come strumento di lavoro in itinere per gli insegnanti ed abbia la funzione di documentare alle famiglie le strategie di intervento programmate.
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Strategie di intervento
Le scuole – con determinazioni assunte dai Consigli di classe, risultanti dall’esame della documentazione clinica presentata dalle famiglie e sulla base di considerazioni di carattere psicopedagogico e didattico – possono avvalersi per tutti gli alunni con BES degli strumenti compensativi e delle misure dispensative previste dalle disposizioni attuative della Legge 170/2010, meglio descritte nelle Linee guida.
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Compiti del G.L.I.
Rilevazione dei BES presenti nella scuola Raccolta e documentazione degli
interventi Consulenza e supporto ai colleghi sulle
strategie/metodologie di gestione della classe
Proposta del Piano Annuale per l'inclusività
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Compiti del GLI
Analizzerà punti di forza e criticità dell'inclusione per incrementarne il livello
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Principi di riferimento
Direttiva Ministeriale 27.12.2012 C.M. 8 marzo 2013
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