AZIENDA: I I.C. “V. VENETO”
UBICAZIONE: COMUNE DI LENTINI (SIRACUSA)
DATORE DI LAVORO DOTT.SSA VALENTINA LOMBARDO
RESP. SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE
ARCH S. VIRZI’
MEDICO COMPETENTE ANDREA MARCONI
R.L.S. INSEGN. LILIANA GIANCOTTI
GESTIONE EMERGENZA AGENTE BIOLOGICO CORONAVIRUS
TABELLA REVISIONI DEL DOCUMENTO
REVISIONE DATA DESCRIZIONE ELABORATO APPROVATO
PRIMA
EMISSIONE
ARCH. VIRZI’ D.S./RLS
SCOPO
Il presente documento ha lo scopo di individuare i protocolli di sicurezza anti-contagio, necessari
per contenere e contrastare la diffusione del virus COVID19 negli ambienti di lavoro del 1° Istituto
Comprensivo V. Veneto di Lentini. Tali obiettivi vengono raggiunti mediante azioni di prevenzione
che includono il rispetto delle regole di accesso ai locali, del distanziamento sociale e del divieto di
assembramenti, l’uso di dispositivi DPI e una puntuale azione di informazione all’utenza.
CAMPO DI APPLICAZIONE
La presente procedura è valida per tutti i dipendenti dell’Organizzazione.
RIFERIMENTI
Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro - 24 aprile 2020
DPCM 11 aprile 2020 Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della
diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro- 14 marzo 2020 DPCM 11 marzo 2020 Decreto legge 23 febbraio 2020, n. 6 - Misure urgenti in materia di contenimento e gestione
dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 Circolare del Ministero della Salute 22 febbraio 2020 - Circolare del Ministero della salute.
COVID-2019, nuove indicazioni e chiarimenti D.Lgs. 9 aprile 2008, n.81 – Testo unico sicurezza sui luoghi di lavoro Decreto 6 agosto 2020, n. 87 Rapporto-ISS-COVID-58-Scuole-21-8-2020
RESPONSABILITÀ
Il datore di lavoro ha l’obbligo di informare i lavoratori circa i rischi connessi allo svolgimento delle attività e diffondere eventuali regole e misure comportamentali in caso di emergenze ed eventi anche se non strettamente connesse ad un’esposizione lavorativa.
TERMINI E DEFINIZIONI
Caso sospetto Una persona con infezione respiratoria acuta (insorgenza improvvisa di almeno uno dei seguenti sintomi: febbre, tosse, dispnea) che ha richiesto o meno il ricovero in ospedale e nei 14 giorni precedenti l’insorgenza della sintomatologia, ha soddisfatto almeno una delle seguenti condizioni: • storia di viaggi o residenza in Cina o in altre zone colpite dal virus; • contatto stretto con un caso probabile o confermato di infezione da SARS-CoV-2; • ha lavorato o ha frequentato una struttura sanitaria dove sono stati ricoverati pazienti con infezione da SARS-CoV-2.
Caso probabile Un caso sospetto il cui risultato del test per SARS-CoV-2 è dubbio o inconcludente utilizzando protocolli specifici di Real Time PCR per SARS-CoV-2 presso i Laboratori di Riferimento Regionali individuati o è positivo utilizzando un test pan-coronavirus. Caso confermato Un caso con una conferma di laboratorio effettuata presso il laboratorio di riferimento dell’Istituto Superiore di Sanità per infezione da SARS-CoV-2, indipendentemente dai segni e dai sintomi clinici. Contatto stretto • Operatore sanitario o altra persona impiegata nell’assistenza di un caso sospetto o confermato di COVID-19 • Personale di laboratorio addetto al trattamento di campioni di SARS-CoV-2 • Essere stato a stretto contatto (faccia a faccia) o nello stesso ambiente chiuso con un caso sospetto o confermato di COVID-19 • Vivere nella stessa casa di un caso sospetto o confermato di COVID-19 • Aver viaggiato in aereo nella stessa fila o nelle due file antecedenti o successive di un caso sospetto o confermato di COVID-19, compagni di viaggio o persone addette all’assistenza, e membri dell’equipaggio addetti alla sezione dell’aereo dove il caso indice era seduto (qualora il caso indice abbia una sintomatologia grave od abbia effettuato spostamenti all’interno dell’aereo indicando una maggiore esposizione dei passeggeri, considerare come contatti stretti tutti i passeggeri seduti nella stessa sezione dell’aereo o in tutto l’aereo).
RISCHI PREVALENTI I possibili danni alla salute sono prevalentemente quelli da sindrome respiratoria acuta.
DEFINIZIONE DI CORONAVIRUS E COVID-19
I coronavirus (CoV) sono un’ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate, dal comune raffreddore a sindromi respiratorie come la MERS (sindrome respiratoria mediorientale, Middle East respiratory syndrome) e la SARS (sindrome respiratoria acuta grave, Severe acute respiratory syndrome). Sono chiamati così per le punte a forma di corona che sono presenti sulla loro superficie. I coronavirus sono comuni in molte specie animali (come i cammelli e i pipistrelli) ma in alcuni casi, se pur raramente, possono evolversi e infettare l’uomo per poi diffondersi nella popolazione. Un nuovo coronavirus è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato precedentemente mai identificato nell'uomo. In particolare, quello denominato provvisoriamente all'inizio dell'epidemia 2019- nCoV, non è mai stato identificato prima di essere segnalato a Wuhan, Cina a dicembre 2019. Nella prima metà del mese di febbraio l'International Committee on Taxonomy of Viruses (ICTV), che si occupa della designazione e della denominazione dei virus (ovvero specie, genere, famiglia, ecc.), ha assegnato al nuovo coronavirus il nome definitivo: "Sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2" (SARS-CoV-2). Ad indicare il nuovo nome è stato un gruppo di esperti appositamente incaricati di studiare il nuovo ceppo di coronavirus. Secondo questo pool di scienziati il nuovo coronavirus è fratello di quello che ha provocato la Sars (SARS-CoVs), da qui il nome scelto di SARS-CoV-2. Il nuovo nome del virus (SARS-Cov-2) sostituisce quello precedente (2019-nCoV).
Sempre nella prima metà del mese di febbraio (precisamente l'11 febbraio) l’OMS ha annunciato che la malattia respiratoria causata dal nuovo coronavirus è stata chiamata COVID-19. La nuova sigla è la sintesi dei termini CO-rona VI-rus D-isease e dell'anno d'identificazione, 2019.
SINTOMI DELL’INFEZIONE I sintomi più comuni di un’infezione da coronavirus nell’uomo includono febbre, tosse, difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi, l'infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte. I coronavirus umani comuni di solito causano malattie del tratto respiratorio superiore da lievi a moderate, come il comune raffreddore, che durano per un breve periodo di tempo. I sintomi possono includere: - naso che cola - mal di testa - tosse - gola infiammata o febbre - una sensazione generale di malessere. oppure sintomi più severi quali polmonite e difficoltà respiratorie. Raramente può essere fatale. Le persone più suscettibili alle forme gravi sono gli anziani e quelle con malattie preesistenti, quali diabete e malattie cardiache. Dato che i sintomi provocati dal nuovo coronavirus sono aspecifici e simili a quelli del raffreddore comune e del virus dell’influenza è possibile, in caso di sospetto, effettuare esami di laboratorio per confermare la diagnosi.
VADEMECUM CORONAVIRUS
TRASMISSIONE DEL VIRUS
Il nuovo coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto con le goccioline del respiro (“droplet”) delle persone infette ad esempio tramite: • la saliva, tossendo e starnutendo; • contatti diretti personali; • le mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi. In rari casi il contagio può avvenire attraverso contaminazione fecale. Normalmente le malattie respiratorie non si tramettono con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche ed evitando il contatto fra alimenti crudi e cotti. Secondo i dati attualmente disponibili, le persone sintomatiche sono la causa più frequente di diffusione del virus. L’OMS considera non frequente l’infezione da nuovo coronavirus prima che sviluppino sintomi. Il periodo di incubazione varia tra 2 e 12 giorni; 14 giorni rappresentano il limite massimo di precauzione. La via di trasmissione da temere è soprattutto quella respiratoria, non quella da superfici contaminate. È comunque sempre utile ricordare l’importanza di una corretta igiene delle superfici e delle mani. Anche l’uso di detergenti a base di alcol è sufficiente a uccidere il virus. Per esempio, disinfettanti contenenti alcol (etanolo) al 75% o a base di cloro all’1% (candeggina). VALUTAZIONE DEL RISCHIO [fonte AIDII INDICAZIONI PER LA TUTELA DELLA SALUTE DEI LAVORATORI NEL CONTESTO DELL’EMERGENZA COVID-19 rev. 00 del 30/03/2020] Nella maggioranza dei comparti lavorativi l’esposizione a SARS-CoV-2, potenziale o in atto, non è connaturata alla tipologia dell’attività svolta: il rischio biologico da SARS-CoV-2 è quindi riconducibile al concetto di rischio generico; pertanto vanno sempre, e a maggior ragione, applicate e rispettate tutte le disposizioni di prevenzione e protezione stabilite con norme e direttive ad hoc in sede nazionale e regionale, valide per la popolazione generale ai fini del contenimento della diffusione del virus. Per le aziende nelle quali esiste a priori un rischio biologico di tipo professionale, per uso deliberato di agenti biologici e/o un rischio biologico di tipo professionale connaturato alla tipologia dell’attività svolta, è ipotizzabile che il Datore di Lavoro debba verificare se nella Valutazione dei Rischi ex art. 271 del D.Lgs. 81/08, le misure di prevenzione e protezione già adottate risultino sufficientemente adeguate o meno ai fini del controllo dell’esposizione a SARS-CoV-2 e della sua trasmissione. Il SARS-CoV-2 rientra nella classe dei Coronaviridae elencata tra gli agenti biologici dell’Allegato XLVI del D.Lgs.81/08, con attuale classificazione in gruppo 3 (RISCHIO INDIVIDUALE elevato; RISCHIO COLLETTIVO basso/moderato; possono causare malattie gravi nell’uomo, possono costituire un serio rischio per gli operatori, moderata probabilità di propagarsi in comunità, di norma sono disponibili misure profilattiche o terapeutiche efficaci). La valutazione del rischio di contagio dei lavoratori cambia in funzione della mansione svolta in relazione alla probabilità che l’esecuzione della mansione possa aumentare la probabilità di contagio / diffusione del virus, per i lavoratori che le eseguono e che successivamente gli stessi possano divenire soggetti veicolanti tale virus.
MISURE DI PREVENZIONE GENERALI VALIDE PER TUTTI
Come indicato dagli esperti dell’OMS e del Ministero della Salute, è possibile in via generale ridurre il rischio di infezione, proteggendo sé stessi e gli altri, seguendo le ordinarie norme comportamentali e accorgimenti di corretta prassi igienica, già̀ messi in pratica nei luoghi di lavoro. i comportamenti da adottare per ridurre l’esposizione e la trasmissione di qualunque malattia respiratoria sono gli stessi che comunemente prevengono l’influenza: - Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi o con soluzioni alcoliche; - Starnutire e tossire in un fazzoletto o sul gomito flesso, e gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso; - Evitare di toccare il naso, la bocca e gli occhi con mani non lavate; - Evitare contatti ravvicinati con persone che sono malate o che mostrino sintomi di malattie; - Evitare di stringere mani, abbracciarsi e ogni tipo di contatto; - Evitare momenti di aggregazione per quanto possibile, sostituendo riunioni a distanza con i metodi tecnologici disponibili; - Non frequentare zone affollate.
PRESCRIZIONI PER IL CONTRASTO ALLA DIFFUSIONE DEL VIRUS COVID-19
INFORMAZIONE
La scuola, attraverso le modalità più idonee ed efficaci, informa tutti i lavoratori e chiunque entri a
scuola circa le disposizioni delle Autorità, consegnando e/o affiggendo all’ingresso e nei luoghi
maggiormente visibili dei locali scolastici, appositi depliants informativi.
È fatto obbligo al personale di rimanere al proprio domicilio in presenza di febbre (oltre
37.5°) o altri sintomi influenzali e di chiamare il proprio medico di famiglia e l’autorità
sanitaria.
Il personale deve avere la consapevolezza e l’accettazione del fatto di non poter fare ingresso
o di poter permanere a scuola e di doverlo dichiarare tempestivamente laddove, anche
successivamente all’ingresso, sussistano le condizioni di pericolo (sintomi di influenza,
temperatura, provenienza da zone a rischio o contatto con persone positive al virus nei 14
giorni precedenti, ecc.) in cui i provvedimenti dell’Autorità impongono di informare il medico
di famiglia e l’Autorità sanitaria e di rimanere al proprio domicilio.
Il personale si impegna a rispettare tutte le disposizioni delle Autorità e del dirigente
scolastico nel fare accesso a scuola (in particolare, mantenere la distanza di sicurezza,
osservare le regole di igiene delle mani e tenere comportamenti corretti sul piano
dell’igiene).
Il personale si impegna ad informare tempestivamente e responsabilmente il dirigente
scolastico della presenza di qualsiasi sintomo influenzale durante l’espletamento della
prestazione lavorativa, avendo cura di rimanere ad adeguata distanza dalle persone
presenti.
MODALITÀ DI INGRESSO/USCITA SCUOLA DEI DIPENDENTI
Chiunque presenti a casa sintomi quali febbre oltre i 37,5° e/o sintomi di infezione respiratoria quali
la tosse e in generale peggioramento delle sue condizioni generali di salute, ha l’obbligo di rimanere
al proprio domicilio, di informare la Direzione dell’Istituto e di chiamare il proprio medico di famiglia.
Si favoriscono orari di ingresso/uscita degli alunni scaglionati in modo da evitare il più possibile
contatti nelle zone comuni (ingressi, uscite…), evitare assembramenti e garantire la distanza
interpersonale di sicurezza di almeno 1 metro.
È vietato l’ingresso a scuola a coloro che, negli ultimi 14 giorni, abbiano avuto contatti con soggetti
risultati positivi al COVID-19 o provengano da zone a rischio secondo le indicazioni dell’OMS.
Il personale si impegna ad informare tempestivamente e responsabilmente il dirigente scolastico
della presenza di qualsiasi sintomo influenzale durante l’espletamento della prestazione lavorativa,
avendo cura di rimanere ad adeguata distanza dalle persone presenti.
L’ ingresso a scuola di lavoratori già risultati positivi all’infezione da COVID 19 dovrà essere
preceduto da una preventiva comunicazione avente ad oggetto la certificazione medica da cui risulti
la “avvenuta negativizzazione” del tampone secondo le modalità previste e rilasciata dal
dipartimento di prevenzione territoriale di competenza.
MODALITÀ DI ACCESSO DI SOGGETTI ESTERNI
• L’ingresso di soggetti esterni è consentito solo per reali necessità e dopo essere stato autorizzato
dal Dirigente scolastico.
• Il personale esterno dovrà rispettare quanto espressamente previsto alla voce “Modalità di
ingresso a scuola”.
• Gli autisti dei mezzi di trasporto devono rimanere a bordo dei propri mezzi: non è consentito
l’accesso agli uffici per alcun motivo. Per le necessarie attività di approntamento delle attività di
carico e scarico, il trasportatore dovrà attenersi alla rigorosa distanza di un metro.
• È VIETATO l’utilizzo dei servizi igienici, riservati al personale dell’Istituto. Per il personale esterno,
ove possibile, saranno individuati servizi igienici dedicati.
• Gli imballi ricevuti, prima della manipolazione diretta da parte dei lavoratori, compatibilmente con
la natura dei materiali contenuti, devono essere sottoposti ad adeguata disinfezione, secondo le
indicazioni riportate nella circolare n. 5443 del Ministero della Salute, mediante trattamento con
ipoclorito di sodio (0,1% 0,5%) mantenendo un tempo di contatto non inferiore a 20 minuti. Il
lavoratore addetto alla rimozione dell’imballo secondario, deve indossare mascherina e guanti
monouso.
• I visitatori esterni quali impresa di pulizie, manutentori, genitori degli alunni o altro personale che
accedono per motivi di necessità, devono sottostare a tutte le regole per l’accesso ai locali scolastici.
Nel caso in cui detto personale, successivamente all’ingresso a scuola, risultasse positivo al tampone
COVID-19, l’appaltatore o la persona stessa dovrà informare immediatamente il dirigente scolastico
ed entrambi dovranno collaborare con l’autorità sanitaria fornendo elementi utili all’individuazione
di eventuali contatti stretti.
• La scuola è tenuta a dare, all’impresa appaltatrice o agli altri visitatori, completa informativa dei
contenuti del Protocollo scolastico e deve vigilare affinché i lavoratori della scuola stessa o delle
aziende terze che operano a qualunque titolo nel perimetro scolastico, ne rispettino integralmente
le disposizioni.
PULIZIA E SANIFICAZIONE
• La scuola assicura la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle
postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago limitandone l’accesso contemporaneo.
• È garantita la pulizia a fine turno e la sanificazione periodica di tastiere, schermi touch, mouse con
adeguati detergenti, sia negli uffici, sia nelle classi che nei laboratori.
• Ogni fine giornata scolastica, si procederà alla sanificazione delle singole aule, laboratori, servizi
igienici, locali e aree comuni.
• In caso di presenza di una persona con COVID-19 all’interno dei locali scolastici, si procede alla
pulizia e sanificazione dei suddetti secondo le disposizioni della circolare n. 5443 del 22 febbraio
2020 del Ministero della Salute nonché alla loro ventilazione.
• In stanze, uffici pubblici, mezzi di trasporto, scuole e altri ambienti non sanitari dove abbiano
soggiornato casi confermati di COVID-19 prima di essere stati ospedalizzati verranno applicate le
misure di pulizia di seguito riportate.
• Nel caso in cui si sono registrati casi sospetti di COVID-19, in aggiunta alle normali attività di pulizia,
è necessario prevedere, alla riapertura, una sanificazione straordinaria degli ambienti, delle
postazioni di lavoro e delle aree comuni, ai sensi della circolare 5443 del 22 febbraio 2020.
A causa della possibile sopravvivenza del virus nell’ambiente per diverso tempo, i luoghi e le aree
potenzialmente contaminati da SARS-CoV-2 devono essere sottoposti a completa pulizia con acqua
e detergenti comuni prima di essere nuovamente utilizzati.
Per la decontaminazione, si raccomanda l’uso di ipoclorito di sodio 0,1% dopo pulizia.
Come arrivare alla diluizione dello 0,1% in cloro attivo:
Tra i prodotti a base di cloro attivo utili per eliminare il virus c’è la comune candeggina, o varechina,
che in commercio si trova al 5-10% di contenuto di cloro. Bisogna quindi leggere bene l'etichetta del
prodotto e poi diluirlo in acqua nella giusta misura.
Per le superfici che possono essere danneggiate dall’ipoclorito di sodio, utilizzare etanolo al 70%
oppure soluzioni con perossido di idrogeno dopo una attenta pulizia con un detergente neutro o
prodotto contenente sali di ammonio.
Durante le operazioni di pulizia con prodotti chimici, assicurare la ventilazione degli ambienti.
Tutte le operazioni di pulizia devono essere condotte da personale che indossa DPI (filtrante
respiratorio FFP2 o FFP3, protezione facciale, guanti monouso, camice monouso impermeabile a
maniche lunghe, e seguire le misure indicate per la rimozione in sicurezza dei DPI (svestizione).
Dopo l’uso, i DPI monouso vanno smaltiti come materiale potenzialmente infetto, devono essere
posti in doppia sacca per rifiuti, sigillata con nastro adesivo di tipo comune e conferita come “Rifiuti
indifferenziati”.
Vanno pulite con particolare attenzione tutte le superfici toccate di frequente, quali superfici di
muri, porte e finestre, superfici dei servizi igienici e sanitari.
PRECAUZIONI IGIENICHE PERSONALI
La corretta applicazione di misure preventive, quali l’igiene delle mani, l’igiene respiratoria e il
distanziamento sociale, può ridurre notevolmente il rischio di infezione. Si raccomanda, quindi, di
osservare le seguenti misure:
• lavare accuratamente le mani con acqua e sapone con i detergenti messi a disposizione
• evitare di toccare occhi, naso e bocca se non si è lavato le mani
• coprire con il gomito flesso o con fazzoletti di carta la bocca ed il naso quando si starnutisce o si
tossisce
• porre attenzione all’igiene delle superfici
• evitare i contratti stretti e prolungati con persone con sintomi influenzali
• utilizzare la mascherina solo se malati o mentre si assistono persone malate
• rimanere al proprio domicilio in presenza di febbre (oltre 37.5°) o altri sintomi influenzali e di
chiamare il proprio medico di famiglia e l’autorità sanitaria
• dichiarare tempestivamente laddove, anche successivamente all’ingresso a scuola, sussistano le
condizioni di pericolo (sintomi di influenza, temperatura, provenienza da zone a rischio o contatto
con persone positive al virus nei 14 giorni precedenti, ecc.) per cui i provvedimenti dell’Autorità
impongono di informare il medico di famiglia e l’Autorità sanitaria e di rimanere al proprio domicilio.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• Al lavoratore autorizzato ad accedere a scuola, viene consegnata la mascherina di sicurezza da
indossare durante la permanenza nei luoghi di lavoro, in particolare, nei momenti in cui non è
possibile mantenere il distanziamento sociale di un metro e non siano possibili altre soluzioni
organizzative è comunque necessario l’uso delle mascherine, e altri dispositivi di protezione (guanti,
occhiali, tute, cuffie e camici) conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie.
• Le mascherine dovranno essere utilizzate in conformità a quanto previsto dalle indicazioni
dell’Organizzazione mondiale della sanità.
• In caso di difficoltà di approvvigionamento e alla sola finalità di evitare la diffusione del virus,
potranno essere utilizzate mascherine la cui tipologia corrisponda alle indicazioni dall’autorità
sanitaria.
• È previsto, per tutti i lavoratori che condividono spazi comuni, l’utilizzo di una mascherina (almeno)
chirurgica, come del resto normato dal DL n. 9 (art. 34) in combinato con il DL n. 18 (art 16 c. 1).
• Per il personale impegnato con bambini con disabilità, si potrà prevedere l’utilizzo di ulteriori
dispositivi di protezione individuale (nello specifico, il lavoratore potrà usare, unitamente alla
mascherina, guanti e dispositivi di protezione per occhi, viso e mucose). Nell’applicazione delle
misure di prevenzione si terrà conto della tipologia di disabilità e delle ulteriori indicazioni
impartite dalla famiglia dell’alunno/a o dal medico.
GESTIONE SPAZI COMUNI
L’accesso agli spazi comuni in ogni plesso scolastico è contingentato, con la previsione di una
ventilazione continua dei locali, di un tempo ridotto di sosta all’interno di tali spazi e con il
mantenimento della distanza di sicurezza di 1 metro tra le persone che li occupano.
L’utilizzo delle aule dedicate al personale docente è consentito nel rispetto del distanziamento
fisico.
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
• Sono sospese e annullate tutte le trasferte/viaggi di lavoro nazionali e internazionali, anche se già
concordate o organizzate.
GESTIONE ENTRATA ED USCITA DEGLI ALUNNI E DEI LAVORATORI
• Si favoriscono orari di ingresso/uscita scaglionati in modo da evitare il più possibile contatti nelle
zone comuni sempre mantenendo in coda una distanza minima di 1 metro.
• Dove possibile, sono dedicate una porta di entrata e una porta di uscita dai locali ed è garantita la
presenza di detergenti segnalati da apposite indicazioni.
SPOSTAMENTI INTERNI, RIUNIONI, EVENTI INTERNI E FORMAZIONE
• Gli spostamenti all’interno del sito scolastico devono essere limitati al minimo indispensabile e nel
rispetto delle indicazioni date.
• Per le riunioni in presenza, laddove le stesse fossero connotate dal carattere della necessità e
urgenza, devono essere garantiti il distanziamento interpersonale e un’adeguata pulizia/areazione
dei locali.
• Saranno evitati tutti gli eventi interni e ogni attività di formazione in modalità in aula, salvo diverse
disposizioni.
l’esigenza di garantire il distanziamento fisico, impone la scelta di utilizzare la Formazione A
Distanza (FAD) come modalità di erogazione dei percorsi formativi. I destinatari della
formazione FAD sono i referenti COVID-19 e gli operatori sanitari dei DdP referenti COVID-19.
Il mancato completamento dell’aggiornamento della formazione professionale e/o abilitante entro
i termini previsti per tutti i ruoli/funzioni aziendali in materia di salute e sicurezza nei luoghi di
lavoro, dovuto all’emergenza in corso e quindi per causa di forza maggiore, non comporta
l’impossibilità a continuare lo svolgimento dello specifico ruolo/funzione (a titolo esemplificativo:
l’addetto all’emergenza, sia antincendio, sia primo soccorso, può continuare ad intervenire in caso
di necessità).
GESTIONE DI UNA PERSONA SINTOMATICA
Di seguito l’estratto di quanto previsto dal Rapporto ISS COVID-19 N.58/2000 del 21/08/2020 – “Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia”.
Glossario
CTS Comitato Tecnico Scientifico
DdP
DPI
Dipartimento di Prevenzione Dispositivi di Protezione Individuale
MMG Medico di Medicina Generale
PLS Pediatra di Libera Scelta
2.1 Gli scenari
Vengono qui presentati gli scenari più frequenti per eventuale comparsa di casi e focolai da
COVID-19.
2.1.1 Nel caso in cui un alunno presenti un aumento della temperatura corporea al di sopra di 37,5°C o un sintomo compatibile con COVID-19, in ambito scolastico:
L’operatore scolastico che viene a conoscenza di un alunno sintomatico deve avvisare il referente scolastico per COVID-19.
Il referente scolastico per COVID-19 o altro componente del personale scolastico deve telefonare immediatamente ai genitori/tutore legale.
Ospitare l’alunno in una stanza dedicata o in un’area di isolamento.
Procedere all’eventuale rilevazione della temperatura corporea, da parte del personale scolastico individuato, mediante l’uso di termometri che non prevedono il contatto.
Il minore non deve essere lasciato da solo ma in compagnia di un adulto che preferibilmente non deve presentare fattori di rischio per una forma severa di COVID-19 come, ad esempio, malattie croniche preesistenti e che dovrà mantenere, ove possibile, il distanziamento fisico di almeno un metro e la mascherina chirurgica fino a quando l’alunno non sarà affidato a un genitore/tutore legale.
Dovrà essere dotato di mascherina chirurgica chiunque entri in contatto con il caso sospetto, compresi i genitori o i tutori legali che si recano in Istituto per condurlo presso la propria abitazione.
Fare rispettare, in assenza di mascherina, l’etichetta respiratoria (tossire e starnutire direttamente su di un fazzoletto di carta o nella piega del gomito). Questi fazzoletti dovranno essere riposti dallo stesso alunno, se possibile, ponendoli dentro un sacchetto chiuso.
Pulire e disinfettare le superfici della stanza o area di isolamento dopo che l’alunno sintomatico è tornato a casa.
I genitori devono contattare il PLS/MMG (per la valutazione clinica (triage telefonico) del caso.
Il PLS/MMG, in caso di sospetto COVID-19, richiede tempestivamente il test diagnostico e lo comunica al DdP.
Il Dipartimento di prevenzione si attiva per l'approfondimento dell'indagine epidemiologica e le procedure conseguenti.
Se il test è positivo, si notifica il caso e si avvia la ricerca dei contatti e le azioni di sanificazione
straordinaria della struttura scolastica nella sua parte interessata. Per il rientro in comunità
bisognerà attendere la guarigione clinica (cioè la totale assenza di sintomi). La conferma di
avvenuta guarigione prevede l’effettuazione di due tamponi a distanza di 24 ore l’uno
dall’altro. Se entrambi i tamponi risulteranno negativi la persona potrà definirsi guarita,
altrimenti proseguirà l’isolamento. Il referente scolastico COVID-19 deve fornire al
Dipartimento di prevenzione l’elenco dei compagni di classe nonché degli insegnanti del caso
confermato che sono stati a contatto nelle 48 ore precedenti l’insorgenza dei sintomi. I
contatti stretti individuati dal Dipartimento di Prevenzione con le consuete attività di contact
tracing, saranno posti in quarantena per 14 giorni dalla data dell’ultimo contatto con il caso
confermato. Il DdP deciderà la strategia più adatta circa eventuali screening al personale
scolastico e agli alunni.
Se il tampone naso-oro faringeo è negativo, in paziente sospetto per infezione da SARS-CoV-2, a giudizio del pediatra o medico curante, si ripete il test a distanza di 2-3 gg. Il soggetto deve comunque restare a casa fino a guarigione clinica e a conferma negativa del secondo test.
In caso di diagnosi di patologia diversa da COVID-19 (tampone negativo), il soggetto rimarrà a casa fino a guarigione clinica seguendo le indicazioni del PLS/MMG che redigerà una attestazione che il bambino/studente può rientrare scuola poiché è stato seguito il percorso diagnostico-terapeutico e di prevenzione per COVID-19 di cui sopra e come disposto da documenti nazionali e regionali. 2.1.2 Nel caso in cui un alunno presenti un aumento della temperatura corporea al di sopra di 37,5°C o un sintomo compatibile con COVID-19, presso il proprio domicilio
L'alunno deve restare a casa.
I genitori devono informare il PLS/MMG.
I genitori dello studente devono comunicare l’assenza scolastica per motivi di salute.
Il PLS/MMG, in caso di sospetto COVID-19, richiede tempestivamente il
test diagnostico e lo comunica al DdP.
Il Dipartimento di prevenzione provvede all’esecuzione del test diagnostico.
Il Dipartimento di Prevenzione si attiva per l’approfondimento
dell’indagine epidemiologica e le procedure conseguenti.
Il DdP provvede ad eseguire il test diagnostico e si procede come indicato al paragrafo 2.1.1
2.1.3 Nel caso in cui un operatore scolastico presenti un aumento della temperatura corporea al di sopra di 37,5°C o un sintomo compatibile con COVID-19, in ambito scolastico
Assicurarsi che l’operatore scolastico indossi, come già previsto, una
mascherina chirurgica; invitare e ad allontanarsi dalla struttura, rientrando
al proprio domicilio e contattando il proprio MMG per la valutazione clinica
necessaria. Il Medico curante valuterà l’eventuale prescrizione del test
diagnostico.
Il MMG, in caso di sospetto COVID-19, richiede tempestivamente il test
diagnostico e lo comunica al DdP.
Il Dipartimento di prevenzione provvede all’esecuzione del test diagnostico.
Il Dipartimento di Prevenzione si attiva per l’approfondimento
dell’indagine epidemiologica e le procedure conseguenti.
Il Dipartimento di prevenzione provvede all’esecuzione del test
diagnostico e si procede come indicato al paragrafo 2.1.1
In caso di diagnosi di patologia diversa da COVID-19, il MMG redigerà una
attestazione che l’operatore può rientrare scuola poiché è stato seguito il
percorso diagnostico-terapeutico e di prevenzione per COVID-19 di cui al
punto precedente e come disposto da documenti nazionali e regionali.
Si sottolinea che gli operatori scolastici hanno una priorità nell’esecuzione dei test diagnostici.
2.1.4 Nel caso di un numero elevato di assenze in una classe
Il referente scolastico per il COVID-19 deve comunicare al DdP se si verifica un numero elevato di assenze improvvise di studenti in una classe (es. 40%; il valore deve tenere conto anche della situazione delle altre classi) o di insegnanti.
Il DdP effettuerà un’indagine epidemiologica per valutare le azioni di sanità pubblica da intraprendere, tenendo conto della presenza di casi confermati nella scuola o di focolai di COVID-19 nella comunità. • Catena di trasmissione non nota Qualora un alunno risultasse contatto stretto asintomatico di un caso di cui non è nota la
catena di trasmissione, il DdP valuterà l’opportunità di effettuare un tampone
contestualmente alla prescrizione della quarantena. Il tampone avrà lo scopo di verificare il
ruolo dei minori asintomatici nella trasmissione del virus nella comunità.
2.1.5 Alunno o operatore scolastico convivente di un caso
Si sottolinea che qualora un alunno o un operatore scolastico fosse convivente di un caso, esso,
su valutazione del DdP, sarà considerato contatto stretto e posto in quarantena. Eventuali suoi
contatti stretti (esempio compagni di classe dell’alunno in quarantena), non necessitano di
quarantena, a meno di successive valutazioni del DdP in seguito a positività di eventuali test
diagnostici sul contatto stretto convivente di un caso (si consulti il capitolo 2.3).
2.2 Un alunno o un operatore scolastico risultano SARS-CoV-2 positivi 2.2.1 Effettuare una sanificazione straordinaria della scuola
La sanificazione va effettuata se sono trascorsi 7 giorni o meno da quando la persona
positiva ha visitato o utilizzato la struttura.
Chiudere le aree utilizzate dalla persona positiva fino al completamento della sanificazione.
Aprire porte e finestre per favorire la circolazione dell'aria nell’ambiente.
Sanificare (pulire e disinfettare) tutte le aree utilizzate dalla persona
positiva, come uffici, aule, mense, bagni e aree comuni.
Continuare con la pulizia e la disinfezione ordinaria.
2.2.2 Collaborare con il DdP
In presenza di casi confermati COVID-19, spetta al DdP della ASL competente territorialmente
di occuparsi dell’indagine epidemiologica volta ad espletare le attività di contact tracing
(ricerca e gestione dei contatti). Per gli alunni ed il personale scolastico individuati come
contatti stretti del caso confermato COVID-19 il DdP provvederà alla prescrizione della
quarantena per i 14 giorni successivi all’ultima esposizione.
Per agevolare le attività di contact tracing, il referente scolastico per COVID-19 dovrà:
fornire l’elenco degli studenti della classe in cui si è verificato il caso confermato;
fornire l’elenco degli insegnati/educatori che hanno svolto l’attività di insegnamento all’interno della classe in cui si è verificato il caso confermato;
fornire elementi per la ricostruzione dei contatti stretti avvenuti nelle 48 ore prima della comparsa dei sintomi e quelli avvenuti nei 14 giorni successivi alla comparsa dei sintomi. Per i casi asintomatici, considerare le 48 ore precedenti la raccolta del campione che ha portato alla diagnosi e i 14 giorni successivi alla diagnosi;
indicare eventuali alunni/operatori scolastici con fragilità;
fornire eventuali elenchi di operatori scolastici e/o alunni assenti
Elementi per la valutazione della quarantena dei contatti stretti e della chiusura di una parte o dell’intera scuola
La valutazione dello stato di contatto stretto è di competenza del DdP e le azioni sono
intraprese dopo una valutazione della eventuale esposizione. Se un alunno/operatore
scolastico risulta COVID-19 positivo, il DdP valuterà di prescrivere la quarantena a tutti gli
studenti della stessa classe e agli eventuali operatori scolastici esposti che si configurino come
contatti stretti. La chiusura di una scuola o parte della stessa dovrà essere valutata dal DdP in
base al numero di casi confermati e di eventuali cluster e del livello di circolazione del virus
all’interno della comunità. Un singolo caso confermato in una scuola non dovrebbe
determinarne la chiusura soprattutto se la trasmissione nella comunità non è elevata. Inoltre,
il DdP potrà prevedere l’invio di unità mobili per l’esecuzione di test diagnostici presso la
struttura scolastica in base alla necessità di definire eventuale circolazione del virus.
2.3 Alunno o operatore scolastico contatto stretto di un contatto stretto di un caso Si sottolinea che, qualora un alunno o un operatore scolastico risultasse contatto stretto di un
contatto stretto (ovvero nessun contatto diretto con il caso), non vi è alcuna precauzione da
prendere a meno che il contatto stretto del caso non risulti successivamente positivo ad
eventuali test diagnostici disposti dal DdP e che quest’ultimo abbia accertato una possibile
esposizione. In quel caso si consulti il capitolo 2.2.3.
2.4 Algoritmi decisionali In una prima fase, con circolazione limitata del virus, si potrà considerare un approccio
individuale sui casi sospetti basata sulla loro individuazione in collaborazione tra PLS/MMG,
scuola e DdP per mantenere un livello di rischio accettabile.
In caso di una aumentata circolazione del virus localmente o di sospetto tale, sarà necessario
definire trigger di monitoraggio appropriati per attivare azioni di indagine/controllo. Ad
esempio, potrebbe essere preso in considerazione un trigger indiretto come il numero di
assenze in ambito scolastico che potrebbe rappresentare un elevato numero di studenti/staff
ammalato.
Quadro riassuntivo dei comportamenti da mantenere in caso di sintomatologia riconducibile a
COVID-19 (Allegato 1 del Rapporto COVID 19 n. 58/2020).
SORVEGLIANZA SANITARIA/MEDICO COMPETENTE/RLS
• La sorveglianza sanitaria prosegue rispettando le misure igieniche contenute nelle indicazioni del
Ministero della Salute.
• Sono privilegiate, in questo periodo, le visite preventive, le visite a richiesta e le visite da rientro
da malattia.
• La sorveglianza sanitaria periodica non viene interrotta perché rappresenta una ulteriore misura
di prevenzione di carattere generale: sia perché può intercettare possibili casi e sintomi sospetti del
contagio, sia per l’informazione e la formazione che il medico competente può fornire ai lavoratori
per evitare la diffusione del contagio
• Nell’integrare e proporre tutte le misure di regolamentazione legate al COVID-19 il medico
competente collabora con il datore di lavoro, RSPP ed RLS.
• Il medico competente segnala al datore di lavoro situazioni di particolare fragilità e patologie
attuali o pregresse dei dipendenti e la scuola provvede alla loro tutela nel rispetto della privacy.
• Il medico competente applicherà le indicazioni delle Autorità Sanitarie. Il medico competente, in
considerazione del suo ruolo nella valutazione dei rischi e nella sorveglia sanitaria, potrà suggerire
l’adozione di eventuali mezzi diagnostici qualora ritenuti utili al fine del contenimento della
diffusione del virus e della salute dei lavoratori.
• Per la ripresa delle attività, è coinvolto il medico competente per le identificazioni dei soggetti con
particolari situazioni di fragilità e per il reinserimento lavorativo di soggetti con pregressa infezione
da COVID 19.
E’ raccomandabile che la sorveglianza sanitaria ponga particolare attenzione ai soggetti fragili. Per
il reintegro progressivo di lavoratori dopo l’infezione da COVID19, il medico competente, previa
presentazione di certificazione di avvenuta negativizzazione del tampone secondo le modalità
previste e rilasciata dal dipartimento di prevenzione territoriale di competenza, effettua la visita
medica precedente alla ripresa del lavoro, a seguito di assenza per motivi di salute di durata
superiore ai sessanta giorni continuativi, al fine di verificare l’idoneità alla mansione”. (D.Lgs. 81/08
e s.m.i, art. 41, c. 2 lett. e-ter), anche per valutare profili specifici di rischiosità e comunque
indipendentemente dalla durata dell’assenza per malattia.
AGGIORNAMENTO DEL PROTOCOLLO DI REGOLAMENTAZIONE
• È costituita a scuola un Commissione formata da Datore di lavoro, RSPP, ASPP ed RLS per
l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione.
• Laddove, per la particolare tipologia di impresa e per il sistema delle relazioni sindacali, non
si desse luogo alla costituzione di comitati aziendali, verrà istituito, un Comitato Territoriale
composto dagli Organismi Paritetici per la salute e la sicurezza, laddove costituiti, con il
coinvolgimento degli RLST e dei rappresentanti delle parti sociali.
• Potranno essere costituiti, a livello territoriale o settoriale, ad iniziativa dei soggetti firmatari
del presente Protocollo, comitati per le finalità del Protocollo, anche con il coinvolgimento
delle autorità sanitarie locali e degli altri soggetti istituzionali coinvolti nelle iniziative per il
contrasto della diffusione del COVID19.
NUMERI UTILI
• Il Ministero della Salute ha realizzato un sito dedicato: www.salute.gov.it/nuovocoronavirus e
attivato il numero di pubblica utilità 1500.
• Chiamata al NUE 112 e al numero di emergenza COVID-19 regionale (Sicilia) 800 45 87 87.
All.1
PARTE I
Indossare una mascherina
1 Pulisciti le mani.
Prima di toccare una mascherina medica pulita, lava con cura le mani con acqua e sapone.
Una volta applicato il sapone sulle mani bagnate, dovresti massaggiarle una contro l'altra per almeno una ventina di secondi prima di risciacquarle.
Usa sempre un tovagliolo di carta pulito per asciugare le mani per poi gettarlo nella spazzatura. Prima di buttarlo via, potresti usare quel tovagliolo per aprire/chiudere una porta dopo aver lavato le mani.
2 Controlla la mascherina.
Una volta che hai preso una mascherina medica (non ancora utilizzata) dalla sua confezione,
verifica che non ci siano difetti e che non siano presenti buchi o strappi nel materiale. Se la
mascherina è difettosa, buttala via e prendine una nuova.
3 Orienta la mascherina nella maniera corretta.
Affinché possa aderire per bene alla tua pelle, la parte superiore della mascherina deve
essere flessibile, ma comunque rigida; i bordi devono potersi modellare intorno al tuo naso.
Assicurati che questo lato flessibile sia rivolto verso l'alto prima di applicare la mascherina
sul tuo viso.
4 Assicurati che il lato corretto della mascherina sia rivolto verso l'esterno.
Il lato interno è solitamente bianco; il lato esterno ha invece un colore diverso. Prima di applicare la mascherina, assicurati che il lato bianco sia rivolto verso il tuo viso.
5 Mettere la mascherina sul viso.
Esistono molti tipi di mascherina, ciascuno con modalità di applicazione diverse.
Anelli alle orecchie - alcune mascherine hanno due anelli, uno su ogni lato. Sono solitamente realizzati con un materiale elastico in maniera che possano essere tirati. Prendi questo tipo di mascherina per gli anelli, mettine uno intorno a un orecchio e poi metti il secondo sull'altro orecchio.
Lacci o cinghie - alcune mascherine hanno dei pezzi di tessuto che vanno legati dietro la testa. Spesso hanno dei lacci o cinghie sia sulla parte superiore sia su quella inferiore. Prendi la mascherina dai lacci presenti sulla parte superiore, portali dietro la testa e legali insieme con un fiocco.
Fasce elastiche - alcune mascherine hanno due fasce elastiche che vanno applicate intorno alla testa e alla nuca (invece che alle orecchie). Tieni la mascherina davanti al viso, tira la fascia superiore e mettila intorno alla parte superiore della testa. Tira poi la fascia inferiore sulla testa e sistemala alla base della nuca.
6 Sistema la parte sul naso.
Una volta messa in posizione sulla testa e sul viso, usa indice e pollice per stringere
la porzione flessibile del bordo superiore della mascherina intorno al ponte del
naso.
7 Annoda la fascia inferiore della mascherina, se necessario.
Se stai usando una mascherina con le fasce che si legano sopra e sotto, puoi adesso annodare
quello inferiore intorno alla nuca. Dal momento che sistemare la parte flessibile sul naso
può influenzare la maniera in cui la mascherina aderisce al viso, è meglio assicurare prima
quella parte e poi legare le fasce del lato inferiore.
Se hai già legato le fasce della parte inferiore, potrebbe essere necessario riannodarle più saldamente se necessario.
8 Sistema la mascherina sul viso e sotto il mento.
Una volta stabilizzata, sistemala per assicurarti che copra viso, bocca e anche che il
bordo inferiore sia sotto il mento.
Parte 2
Togliere la Mascherina
1 Pulisciti le mani.
In base a quello che stavi facendo con le tue mani prima di rimuovere la mascherina, potresti
aver bisogno di lavarle. Altrimenti, potresti dover rimuovere guanti protettivi, lavare le mani
e infine rimuovere la mascherina.
2 Rimuovi la mascherina con cautela.
In generale, togli la mascherina toccando solamente i bordi, i lacci, gli anelli o le fasce. Evita
di toccare la parte anteriore della mascherina, in quanto potrebbe essere contaminata.
Anelli alle orecchie - usa le mani per tenere gli anelli e rimuovili da ciascun orecchio;
Lacci o cinghie - slega prima i lacci del lato inferiore e poi quelli del lato superiore. Rimuovi la mascherina tenendo i lacci del lato superiore;
Fasce elastiche - usa le mani per portare la fascia inferiore sulla testa, quindi fai la stessa cosa con la fascia elastica superiore. Rimuovi la mascherina dal viso mentre tieni la fascia elastica del lato superiore.
3 Butta la mascherina rispettando le norme di sicurezza.
Le mascherine mediche sono disegnate per essere usate solo una volta. Di conseguenza,
quando le togli, gettala immediatamente nella spazzatura.
In un ambiente medico c'è probabilmente una pattumiera specifica adibita ai rifiuti tossici, in cui gettare oggetti come guanti e mascherine usati;
In ambienti non medici in cui le mascherine potrebbero essere contaminate, metti la mascherina da sola in un sacchetto di plastica. Lega il sacchetto chiuso e quindi gettalo nella spazzatura.
1 Lavati nuovamente le mani.
Una volta gettata la mascherina secondo le norme di sicurezza, lavati le mani ancora una
volta per assicurarti che siano pulite e che non siano contaminate dal contatto con la
mascherina sporca.
1 Comprendi da che cosa proteggono.
Le mascherine mediche o chirurgiche sono progettate per coprire naso e bocca. Vengono
realizzate con materiali che possono bloccare il passaggio di grandi particelle di gocce, spruzzi
e schizzi che potrebbero contenere virus o batteri potenzialmente nocivi.
Particelle più fini, tuttavia, potrebbero essere comunque in grado di penetrare una mascherina medica. Inoltre, non essendo sigillata al tuo viso, è possibile che le particelle possano passare attraverso le aperture.
2 Comprendi la differenza tra una mascherina medica e un respiratore N95.
Il respiratore FFP2 (o N95 o KN95) è un dispositivo usato dagli operatori sanitari per bloccare
il passaggio del 95% di particelle molto piccole. Diversamente dalle mascherine mediche, i
respiratori FFP2 (o N95 o KN95) aderiscono al viso e alla tua pelle in maniera più sicura e sono
inoltre in grado di filtrare le particelle che si diffondono nell'aria.
Sebbene un respiratore N95 possa bloccare particelle davvero molto piccole -
nell'ordine di circa 0,3 micron - esiste il 5% di probabilità che particelle nocive riescano comunque a penetrare.
I respiratori N95 non sono progettati per l'utilizzo dei bambini o da persone che hanno peluria sul viso.
Alcune maschere FFP2 (o N95 o KN95) sono fornite di una valvola espiratoria progettata per ridurre la condensa che si accumula all'interno della mascherina e permette a chi la indossa di respirare con più facilità. Questo tipo di protezione, tuttavia, non dovrebbero essere utilizzate in situazioni in cui viene richiesto un ambiente sterile, in quanto la valvola espiratoria permette la fuoriuscita di aria non filtrata (e potenzialmente contaminata) dalla maschera.
In generale, ogni tipo di maschera FFP2 (o N95 o KN95) dovrebbe essere fornita di
Parte 3
Comprendere l'Uso delle Mascherine Mediche
istruzioni dettagliate da parte della casa produttrice che spieghino come indossare e rimuovere il dispositivo. Affinché possano proteggere, è necessario che queste istruzioni vengano seguite, insieme al resto della procedura di sicurezza.
N.B: I respiratori N95 (USA) e quelli KN95 (Cina) sono considerati funzionalmente equivalenti
ai respiratori FFP2 regolati dalla giurisdizione dell’unione europea
Consigli
Idealmente, dovresti usare acqua e sapone ogni volta che viene richiesto di farlo. Se non hai a disposizione acqua e sapone, puoi usare comunque un igienizzante per le mani che contenga almeno il 60% di alcool. Per assicurarti di usare abbastanza disinfettante, dovresti essere in grado di strofinare una mano contro l'altra per più di 10 secondi prima che siano asciutte.
Il CDC (Centers for Disease Control and Prevention) mette a disposizione una pagina con informazioni dettagliate relative alle mascherine mediche e i respiratori N95
Avvertenze
Le mascherine mediche sono progettate per essere usate solo una volta e da una sola persona. Una volta indossate, devono essere gettate e non devono essere riutilizzate.
Esistono molti tipi di mascherina realizzati per usi non medici reperibili in ferramenta. Tali maschere sono progettate per evitare il passaggio di particelle di polvere nella bocca o nel naso di chi le usa mentre lavora con legno, metallo o altro tipo di materiale da costruzione. Questo tipo di maschere non sono regolamentate dalla FDA e il loro utilizzo non è omologato in ambienti medici.
All. 2
L’utilizzo dei guanti monouso va limitato ai casi in cui è consigliato e non esteso a tutto il
giorno.
Il virus non passa dalle mani, vi si deposita, come si deposita sui guanti.
Indossarli a lungo, inoltre, può essere controproducente, perché la pelle non traspira e con il caldo e l’umidità diventa terreno di coltura di microrganismi.
L’utilizzo dei guanti, quindi, deve essere limitato alle occasioni di contatto con superfici che potrebbero essere contaminate.
Grande attenzione a come si tolgono: vanno levati al contrario e gettati immediatamente, perché
diventano essi stessi fonte di propagazione.
TUTA PROTETTIVA MONOUSO
PROCEDURA PER LA VESTIZIONE E SVESTIZIONE
V E S T I Z I O N E :
Togliere ogni monile e oggetto personale.
Lavare le mani con acqua e sapone o soluzione alcolica;
Controllare l’integrità dei dispositivi; non utilizzare dispositivi non integri;
Indossare un primo paio di guanti;
Indossare sopra la divisa il camice/tuta monouso;
Indossare idoneo filtrante facciale;
Indossare gli occhiali di protezione;
Indossare secondo paio di guanti.
S V E S T I Z I O N E
Evitare qualsiasi contatto tra i DPI potenzialmente contaminati e il viso, le mucose o la cute;
I DPI monouso vanno smaltiti nell’apposito contenitore nell’area di svestizione;
Decontaminare i DPI riutilizzabili;
Rispettare la sequenza indicata:
Rimuovere la tuta o il camice monouso e smaltirlo nel contenitore;
Rimuovere il primo paio di guanti e smaltirlo nel contenitore;
Rimuovere gli occhiali e sanificarli; Rimuovere la maschera FFP2 maneggiandola dalla
parte posteriore e smaltirla nel contenitore; Rimuovere il secondo paio di guanti;
Lavare le mani con acqua e sapone o con soluzioni alcolica.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO dott.ssa Lombardo Valentina
(Firma autografa sostituita a mezzo stampa, ai sensi dell’art. 3, comma 2, del D.Lgs n. 39/93)
2.1 Gli scenari2.2 Un alunno o un operatore scolastico risultano SARS-CoV-2 positivi2.3 Alunno o operatore scolastico contatto stretto di un contatto stretto di un caso2.4 Algoritmi decisionaliAll.11 Pulisciti le mani.Consigli
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