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Pubblicazione periodica degli studenti dell’I.S.I.S.S. “E.Majorana” di S.Maria a Vico (CE)
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APR ILE - GIUGNO 2016
È finito anche quest’anno scolastico. È finita per tutti
noi un’altra avventura. Desktop ha provato a testimo-
niare la vita di questa grande comunità, attraverso il
contributo di tutti ed ha già ospitato sulle sue pagine
numerosi articoli relativi alle diverse attività svolte.
Chiudiamo ora con la notizia dei premi che i nostri
ragazzi hanno vinto, partecipando a vari concorsi. Sia-
mo fieri ed orgogliosi di loro e li ringraziamo per il
prezioso “carburante” che ci forniscono e che ci con-
sente di andare avanti con determinazione ed entusia-
smo.
X Edizione Premio Aldo Morelli - Giochi mate-
matici per la scuola, organizzato dalla sezione
Mathesis di Castellammare di Stabia, in collabo-
razione con la Mathesis nazionale.
Prima classificata biennio d’Istituto: FUCCI
SARA IIB CHIMICO
Primo classificato triennio d’Istituto: GUIDA CARMINE IVA CAT
II Edizione Premio Scriviamoci, indetto dalla fondazione Bellonci e promosso dal MIUR e dal Cepell.
Classificatasi tra i dodici autori dei testi migliori, pubblicati sull’agenda Scriviamoci 2016/2017 edita
da Giulio Perrone Editore: DI BUONO FELICIA V A CAT
XI Concorso Artistico "I Colori Della Vita", indetto dall' Istituto Omnicomprensivo di Santa Croce
di Magliano (CB).
Menzionespeciale per la sezione multimediale: I A MECC e I A ELETTR
XIII Premio Artistico-letterario don Peppe Diana, indetto da Libera contro le mafie e Comitato don
Peppe Diana.
Prima classificata Sezione componimento libero: DI BUONO FELICIA V A CAT
Concorso letterario indetto dal Rotary Club Valle Caudina.
Seconda classificata: ANZALONE ALFONSINA V E AFM.
Premio SIS 2015-2016 per la Didattica della Statistica , indetto dalla Società Italiana di Statistica, in
partnership con l’Istat
Primo classificato III Categoria: LIGUORI ANNA MARIA III SIA, DE ROSA FRANCESCO
CESARE V SIA, CASTORIO GIUSEPPE IV SIA, CRISCI MARIO IV SIA, D’ADDIO AS-
SUNTA IV SIA, LETTIERI CANDIDA IV SIA
Concorso Artistico letterario promosso dal Comitato Ambiente e Territorio di S. Maria a Vico.
Prima classificata : DI BUONO FELICIA VA CAT
Seconda classificata: classe VE AFM
Terza classificata: CRISCI GIANNA IV B CHIMICO
Progetto Webtrotter: il giro del mondo in 80 minuti, indetto da MIUR ed AICA
Ammessi alla finale in quanto tra i primi cento in classifica nazionale: IADARESTA CLEMEN-
TEIII A SIA, CRISCI VINCENZOIII A SIA, LIGUORI ANNA MARIAIII A SIA
Olimpiadi di Statistica, indette dalla Società italiana di statistica
Finalisti: DE LUCIA AMERICOIVE AFM, DE GIORGIO FRANCESCO PIOIVE AFM,
CERRETO CARMINEIVE AFM, PASSARIELLO ANDREANAIVE AFM, NOBILE A-
MERICO IVE AFM
SOMMARIO
PREMIO SIS 2015-2016 PER LA DIDATTICA DELLA STATISTICA
Pag.
2
RAFFAELLO MAGI
ALL’ISTITUTO MAJORANA
Pag.
3
CONCORSO LETTERARIO I CAMBIAMENTI CLIMATICI IL MAJORANA ADERISCE PLS
Pag.
4
IL GIUDIE MARESCA
OSPITE DEL MAJORANA
Pag.
5
UNA MATTINATA … RICCA DI
EMOZIONI - INCONTRO CON
PINO IMPERATORE
Pagg.
6-7-8
FIERI DEI NOSTRI RAGAZZI
IL CUORE CHE TREMA
PENSANDO ALL’ESTATE
Pag.
10
DIALOGO INTERRELIGIOSO
A SCUOLA
Pag.
11
UNA GIORNATA AD ERCOLANO Pag.
14
L’ANGOLODELLA POESIA Pag.
12
VISITA AL CALZATURIFICIO M.G.
DONAZIONI PER LA BIBLIOTECA
Pag.
13
PREMIO S IS 2015 -2016 PER LA DIDATTICA DELLA STATISTICA E’ stato assegnato:
Classe IV A SIA – Istituto Statale Istruzione Secondaria Superiore “Majorana-Bachelet” di S. Maria Vico-
La Società Italiana di Statistica, in partnership con l’Istat, ha bandito per l’anno scolastico 2015-2016 un concorso
per la migliore attività realizzata da una classe o da un gruppo di classi con riferimento al tema dell’alimentazione: Il
cibo racconta: armonie e disarmonie del nostro Pianeta. Il premio è stato assegnato al miglior prodotto di attività
che riguarda l’applicazione di strumenti statistici, realizzato dalla classe IV SIA. Gli allievi sono stati coordinati
dal prof. Antonio Lanza . Il tema proposto è stato quello dell’alimentazione, tema perfettamente attuale per la sua
trattazione nell’EXPO 2015 e di assoluta importanza per i ragazzi che in fase di crescita dovrebbero conoscere a fon-
do l’argomento al fine di scegliere e condurre un’alimentazione sana ed equilibrata. Gli allievi, avvalendosi delle
conoscenze informatiche e attingendo a strumenti di natura statistica hanno avuto come scopo ultimo quello di sotto-
lineare le “disarmonie” nella distribuzione del cibo nel mondo e le conseguenti cause sulla salute. Confrontando la
diversa densità di popolazione mondiale e rapportandola alla disponibilità primaria di cibo, gli allievi hanno consta-
tato il grande divario presente tra i Paesi che possono permettersi un’alimentazione “ricca” e quelli che invece devo-
no accontentarsi di un’alimentazione “tradizionale” in quanto legata solo ed esclusivamente ai prodotti primari che
offre la terra e l’ambiente senza grande lavorazione. Dati messi in rilievo dai grafici che mostrano lo squilibrio tra
popolazione e consumo di prodotto lordo mondiale tra nord e sud del pianeta. Obiettivo principale degli allievi è
stato proprio quello di utilizzare dei grafici che avessero un rilevante impatto visivo sullo squilibrio della distribuzio-
ne del cibo nel mondo. La Commissione giudicatrice per l’assegnazione del premio di didattica della Statistica per la
migliore attività sul tema “Il cibo racconta: armonie e disarmonie del nostro Pianeta", ha proposto, al Consiglio Di-
rettivo della SIS, la IV SIA – Bachelet - Santa Maria A Vico (CE) come vincitrice del premio, con la seguente moti-
vazione: “Il video è pertinente con il tema proposto e il problema è presentato con chiarezza. La presentazione
è realizzata in maniera chiara ed efficace e il commento molto ricco dei dati riportati attesta la partecipazione
attiva dei ragazzi.”
Il Consiglio Direttivo della SIS ha deliberato l’assegnazione del premio.
ALUNNI: Liguori Anna Maria III SIA, De Rosa Francesco Cesare V SIA, Castorio Giuseppe IV SIA, Crisci Mario
IV SIA, D’Addio Assunta IV SIA, Lettieri Candida IV SIA. prof. Antonio Lanza
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RAFFAELLO MAGI ALL’ISTITUTO MAJORANA-BACHELET
“Per affrontare una seria lotta alla corruzione occorre partire dalla considerazione che ci troviamo di fronte
ad un problema prima di tutto culturale e che, trattandosi di un fenomeno strutturato e diffuso, non si può
prescindere da un cambio di rotta collettivo. La risposta giudiziaria può far poco se prima non si affronta la
questione della crisi della legalità a tutti i livelli”.
Così Raffaello Magi, il giudice che ha scritto la sentenza di primo grado del maxi-processo Spartacus, o-
spite ieri mattina dell’ISTITUTO MAJORANA-BACHELET, ha risposto ad una delle tante domande
che gli studenti gli hanno rivolto.
L’incontro si inserisce in una serie di attività che il polo formativo superiore della Valle di Suessola, guida-
to da Pina Sgambato, ha organizzato nell’ambito della Settimana della legalità, in collaborazione con la
referente del presidio locale di Libera contro le Mafie, Carmela De Lucia ed il coordinatore provinciale
Gianni Solino.
Tanti gli argomenti affrontati in una sala gremita di studenti, che non hanno esitato a prendere parte al di-
battito, sollecitando Magi ad affrontare questioni quali il delicato ruolo dei collaboratori di giustizia, la
piaga dell’evasione fiscale, il rapporto sanzione/reato, piuttosto che lo stalking o la violenza sulle donne. A
questo proposito il giudice ha avuto modo di chiarire ai ragazzi quanto sia importante riconsiderare
l’incidenza del disagio psicologico nelle relazioni interpersonali.
Il fenomeno della corruzione è stato però il tema centrale della mattinata ed a questo proposito l’ospite ha
sottolineato quanto sia importante che “il cittadino vigili sul soggetto politico, affinchè questo non ponga
in essere condotte divianti”. Agli studenti, quindi, è stato lanciato un messaggio chiaro circa la necessità di
prevenire i fenomeni di corruzione attraverso una partecipazione attiva dei cittadini alla progettazione ed al
controllo della pubblica amministrazione, che deve affiancarsi necessariamente all’adozione di un regime
sanzionatorio di misure efficaci, proporzionate e dissuasive contro la corruzione, che parta, ad esempio,
dall’innalzamento del trattamento sanzionatorio per alcuni reati fra i quali il peculato, l’abuso d’ufficio, la
corruzione propria per atti contrari ai doveri d’ufficio e la concussione.
prof.ssa Clementina Carfora
Addetto stampa dell’ISISS “Majorana” S. Maria a Vico
(dal sito web di CasertaFocus, 12 marzo 2016)
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CONCORSO ARTISTICO LETTERARIO ”I CAMBIAMENTI CLIMATICI”
Partecipare ad un concorso letterario è sempre e comunque un’esperienza particolare che racchiude in sé ansia per la prestazione ed emozione per la vincita. Quando la mia prof di let-tere mi ha chiesto di scrivere un ela-borato sul rapporto esistente tra uomo e natura e i danni provocati dal comportamento erroneo ed egoi-stico dell’uomo, soffermandomi sulle calamità naturali che avevano visto come protagoniste le province di Benevento e Caserta, da far parteci-pare ad un concorso letterario, mi sono sentita felice non tanto per la tematica da trattare, quanto per la fiducia che la prof aveva nelle mie qualità di “scrittrice”. Ma subito ho pensato e che cosa scrivo? Non pote-vo deludere la mia prof quindi mi
sono aggiornata sull’argomento, co-me lei stessa ci dice sempre, poi se-guendo il mio istinto e le mie emo-zioni, (essendo di Arienzo ho vissuto, anche se non in modo diretto, l’esperienza dell’alluvione) ho butta-to giù tutto quello che sapevo e sen-tivo in una scaletta che cresceva da sola… non nascondo che dapprima, come sempre mi capita davanti al foglio bianco, mi sono fatta prendere dal panico perché non sapevo bene da dove iniziare o forse perché, pur avendo molte idee, non riuscivo a tramutarle in un insieme sensato di frasi. Non nascondo di aver pensato “ma la prof non aveva nulla da fa-re…” e poi “e se esco fuori trac-cia… ???” mentre le buone idee sva-nivano nel nulla, soffocate da altre e tutte si convogliavano nella scalet-ta…. Ma poi ho incominciato a scri-vere tutto quello che sentivo e pen-savo: era come un fiume di parole che da solo scendeva sul foglio bian-co, ero concentratissima. Ormai ave-vo iniziato e non potevo finire. Il mio unico pensiero era: “scrivi le idee con frasi semplici al fine di non fa perdere il filo de discorso….” E poi la fine… ho riletto il tutto, ma mancava un finale d’effetto, perché no, finire con una citazione di -Albert Einstein Ogni cosa che puoi immaginare, la
natura l’ha già creata perché la natura sta al di sopra di tutto. La natura è da tutelare: la natura è casa nostra.”- Ho riletto il tutto e sinceramente non pensa-vo di trovarmi qui a scrivere i ringrazia-menti: perché Si! il mio elaborato si è qualificato al terzo posto, non è il primo posto, ma come si dice l’importante non è vincere, ma partecipare… ho partecipa-to e ho anche vinto nel momento in cui non ho deluso le aspettative che la mia prof riponeva in me… (almeno spero… vero prof?) e adesso passiamo ai ringra-ziamenti che sono di obbligo. Innanzitut-to vorrei ringraziare la mia prof per aver-mi permesso di partecipare a questo concorso; sono rimasta molto contenta e soddisfatta di aver vinto il premio, rice-verlo è stato molto emozionante anche perché non mi sarei mai aspettata di vin-cere un premio… E’ stata un’esperienza molto importante che ricorderò sempre e per questo ringrazio il comitato di “Natura e Ambiente” e il comune di S. Maria a Vico per aver organizzato il con-corso e spero che l’esperienza si ripeti nel tempo, magari ponendo l’attenzione su altri temi di riflessione, e non vi na-scondo che spero di qualificarmi ancora e perché no, magari al primo posto: or-mai la “navicella del mio ingegno”, usan-do parole di Dante, ha lasciato il suo por-to… Gianna Crisci IV B biotecn.
L’ISISS “MAJORANA” ANCHE QUEST’ANNOADERISCE AL PLS
Il Piano Lauree Scientifiche, istituito a partire dal 2004 su iniziativa del
MIUR, della Conferenza dei Presidi di Scienze e Tecnologie e di Confin-
dustria, rappresenta una iniziativa consolidata volta a favorire
l’acquisizione di competenze scientifiche meglio rispondenti alle sfide
della società contemporanea ed alle attese del mondo del lavoro da parte
degli studenti e a rafforzare l’impatto della formazione sulla società. Il
PLS si articola in due momenti: seminari e prove anticipate di verifica. I
seminari pomeridiani, tenuti da docenti della SUN di Caserta, affiancati
da studenti del corso di laurea in Matematica, avevano come tema: logi-
ca, calcolo combinatorio e probabilità, geometria e analisi, Le prove anti-
cipate di verifica delle conoscenze, di fine marzo e inizi aprile, hanno
l'obiettivo principale di orientamento per gli studenti in merito alla preparazione di base necessaria per poter affron-
tare un corso di laurea di tipo scientifico e vengono riconosciute ai fini dell'iscrizione ai corsi di laurea di tipo scien-
tifico non a numero programmato anche se la prova è sostenuta in una sede diversa dalla sede che sarà scelta per l'i-
scrizione. Tali azioni sono finalizzate al miglioramento della preparazione degli studenti relativamente alle cono-
scenze richieste all'ingresso dei corsi di laurea scientifici, e a ridurre il tasso d'abbandono tra il primo e il secondo
anno nel corso degli studi universitari attraverso l'innovazione di strumenti e metodologie didattiche, fornendo un
ulteriore strumento di orientamento per il proseguimento degli studi. Già da molti anni la nostra scuola ha aderito
con entusiasmo al PLS cogliendo l’opportunità che viene data ai nostri studenti di frequentare il mondo Universitario
e vivere l’esperienza, certamente positiva, di assistere a lezioni tenute da docenti universitari e di confrontarsi con le
proprie conoscenze e competenze matematiche, grazie alla possibilità di partecipare alla Sessione anticipata dei test
d'ingresso per i corsi di laurea scientifici. Quest’anno partecipano al PLS Di Buono Felicia (V A CAT), Ferrara Ma-
ria Pia (V A CAT), Suppa Immacolata (V A Turismo) e Verlezza Michela (V A Turismo) guidati dalla prof.ssa A. Pel-
legrino. Prof.ssa Angela Pellegrino
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MARESCA OSPITE DEL MAJORANA - BACHELET DI S. MARIA A VICO
Una “misera ricchezza”, così Catello Maresca, il magistrato noto ai più per aver diretto in prima persona le attività
che condussero all’arresto di Michele Zagaria, ha definito le sostanze dei boss camorristici, rivolgendosi agli studen-
ti dell’Istituto Majorana-Bachelet di S. Maria a Vico, di cui è stato ospite ieri mattina. Un ossimoro che fa da sot-
totitolo al suo libro, “Male Capitale”, presentato durante la conferenza, e che riprende l’espressione utilizzata da
Sandro Ruotolo nella prefazione al testo. Ai ragazzi presenti nella sala Giovanni Paolo II dell’Istituto e a tutti gli
altri collegati in videoconferenza dalle loro aule, Maresca ha più volte detto che il camorrista va etichettato come
“stupido”, oltre, ovviamente che come criminale, perché non può essere definito diversamente chi sceglie di fare una
vita da topo, chiuso in un bunker sotto terra, con l’ansia continua di essere arrestato, se si tratta di un capo, e chi pen-
sa di essere più furbo degli altri, perché, piuttosto che svegliarsi presto per andare a scuola o a lavoro, vive di espe-
dienti, se si tratta, invece, di un giovane affiliato. Della “stupidità” di queste persone nel suo libro il giudice parla
spesso, come quando riporta un interrogatorio ad un collaboratore di giustizia. Questi, a proposito di una riunione
per pianificare l’interramento di rifiuti tossici, riferì che, rispetto alle perplessità scaturenti dal fatto che tutti i parte-
cipanti al consesso vivevano nelle zone individuate e che le falde acquifere sarebbero state irrimediabilmente inqui-
nate, uno dei presenti esclamò: “A noi che ce ne fotte, coi soldi che guadagniamo ci beviamo l’acqua minera-
le!” (p.147). Con linguaggio semplice e diretto ed esempi concreti tratti dalla propria esperienza di magistrato in pri-
ma linea nella lotta alla camorra, rispondendo alle numerose domande degli studenti, Maresca ha sottolineato quanto
gli errori commessi dalle generazioni precedenti, debbano essere oggi assolutamente evitati, a partire
dall’atteggiamento di indifferenza di chi, pur non rendendosi colpevole di attività criminali legate alle organizzazioni
mafiose, è “rimasto a casa propria”, come se questo potesse bastare. “Quando io frequentavo il liceo - ha aggiunto –
le uniche attività che svolgevamo erano quelle legate allo studio delle discipline tradizionali, mentre voi oggi avete
la fortuna di stare in una scuola come questa, che vi consente momenti di apertura al mondo esterno e di presa di
coscienza di fenomeni che non sono affatto lontani dal vostro vissuto. Le terre in cui vivete sono state avvelenate a
causa della connivenza dei pochi, ma anche dell’indifferenza dei più. Quelli della mia generazione ci sono fatti fre-
gare, voi oggi, però, non avete scusanti: possedete gli strumenti per poter prevenire ulteriori disastri”. In diversi pas-
saggi, il magistrato ha fatto presente che purtroppo nelle nostre zone spesso il camorrista è stato considerato un be-
nefattore e che oggi occorre una cambiamento di rotta della mentalità collettiva. “Abbiamo dato a gente come Zaga-
ria un ruolo che non aveva, gli abitanti del suo paese lo ritenevano un filantropo”, ha spiegato. Una mattinata, insom-
ma, davvero ricca e interessante quella che i ragazzi hanno potuto trascorrere, grazie a Catello Maresca, che ha più
volte ringraziato la dirigente Pina Sgambato, per avergli dato l’opportunità di ragionare con gli allievi della sua
scuola ai quali ha detto anche che il lavoro che fa è proprio come se lo era immaginato, quando da studente intrapre-
se la strada della magistratura. “Lo stato ha vinto”, gridò quando entrò nel bunker insieme agli uomini delle forze
dell’ordine che, grazie alle sue indagini, arrestarono Zagaria e ai giovani, che stamattina lo hanno ascoltato con gran-
de attenzione, ha ribadito: “Lo Stato siamo noi, siete voi. Lo Stato può vincere”. Dalle aule di tribunale a quelle della
scuola per diffondere l’idea che la lotta alla camorra “si vince nelle teste e quindi nella scuola”. Non è stato facile
poi per lui lasciare la sede di via Caudio dell’Istituto, letteralmente assalito dagli studenti che gli hanno chiesto di
fare delle foto, ma soprattutto di autografare il libro che hanno acquistato, del quale non può sfuggire la dedica ini-
ziale: “Dedicato a tutte le persone che amano la nostra terra, a quelli che non scappano alla ricerca di posti migliori,
a quelli che si ostinano a restare per renderla più bella”. Prof.ssa Clementina Carfora
Addetto stampa dell’ISISS “Majorana” S. Maria a Vico
(dal sito web di CasertaFocus, 22 aprile 2016)
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UNA MATTINATA … RICCA DI EMOZIONI
La mattinata del 20 febbraio è stata per noi davvero ricca di emozioni: insieme alla IV A tecnologico e alla IV mecca-
nico, infatti, abbiamo avuto modo di incontrare lo scrittore Pino Imperatore, autore del romanzo di formazione
“Questa scuola non è un albergo”, che avevamo letto nell’ambito del Progetto lettura “Tu chiamale se vuoi … emo-
zioni”, con cui la nostra scuola ha aderito all’iniziativa Libriamoci che il Cepell, in collaborazione col MIUR, ha avvia-
to anche quest’anno. Un percorso di lettura, il nostro, che terminerà a maggio col tradizionale concorso in cui sa-
ranno coinvolti, come sempre, anche gli alunni delle scuole medie inferiori del territorio. Gli studenti delle tre clas-
si, sotto la guida delle docenti di Lettere, si sono cimentati nella rappresentazione scenica di episodi tratti dal testo,
che inerivano tematiche molto vicine al “pianeta adolescenza”. Avevamo lavorato tanto perché tutto potesse andar
bene e, perciò, eravamo tesi e concentrati, volevamo dare il meglio di noi. Oltre all’ospite, c’era la preside e ci sen-
tivamo fieri di aver organizzato qualcosa di cui, prima di cominciare, non sapevamo nulla: la stragrande maggioran-
za di noi non aveva mai assistito alla presentazione di un libro ed ora ne eravamo addirittura protagonisti! Quelle
ore sono volate, ma ci rimarranno sempre nel cuore, insieme alle altre che abbiamo passato a preparare la manife-
stazione, che, tra l’altro, ci ha permesso di interagire con i compagni delle altre due classi in maniera molto positi-
va: ci siamo confrontati sul da farsi ed abbiamo condiviso tutto, perché le professoresse ci hanno guidato, ma ci
hanno lasciato la possibilità di operare ogni scelta, dalla selezione dei passi da rappresentare, alle modifiche per la
teatralizzazione, alla predisposizione della scaletta, alle canzoni che hanno fatto da sigla. Si è trattato davvero di
una grande occasione per riflettere sul nostro cammino formativo, ma anche e soprattutto per apprezzare gli effet-
ti positivi della lettura. Più volte, l’autore, attento alle problematiche giovanili, aperto al dialogo, disponibile e so-
cievole, ha sottolineato che il protagonista del romanzo, Angelo D’Amore, è un ragazzo come noi, “uno studente
portatore di valori positivi, che non si arrende di fronte alle difficoltà". Nel corso dei vari interventi, lo scrittore ha
espresso anche la sua convinzione in merito al fatto che “la scuola pubblica italiana svolge da sempre il suo ruolo di
istituzione formativa nel migliore dei modi”. In un mondo ormai caratterizzato da un frenetico cambiamento tecno-
logico e informatico, si corre il rischio di far completamente perdere al “libro” la peculiarità di generare fantasia,
creatività e immaginazione, da qui il compito della scuola di mantenere “vivo” il piacere della lettura, di suscitare il
desiderio di viaggiare con la mente in luoghi lontani, di inseguire sogni. Non a caso la preside ha aperto il suo inter-
vento con le parole di Umberto Eco: “Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà
vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava
l’infinito... perché la lettura è un’immortalità all’indietro”.
IV A TURISMO
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“CI SIAMO SENTITI ORGOGLIOSI DI NOI STESSI”
È stato davvero un bel momento quello dell’incontro con Pino Imperatore che abbiamo organizzato
il 20 febbraio. Si è parlato di molte cose inerenti, ovviamente, la scuola, ma anche di cose che riguar-
dano la vita di tutti i giorni. Quando ci è stato chiesto di decidere chi volesse fare moderatore, mi so-
no offerto subito ed insieme ad una ragazza della IV A TUR ho introdotto l’autore e raccontato della
sua esperienza di vita e di scrittore, prima di passare la parola alla preside per i saluti. Le tre classi
che hanno costruito l’incontro sotto la regia della professoressa Carfora si sono cimentate nella
drammatizzazione di alcuni passi e l’autore è rimasto piacevolmente sorpreso, facendoci sentire fieri
ed orgogliosi di noi stessi del lavoro svolto.
Ne è seguito un dibattito molto interessante, durante il quale lo scrittore napoletano ha risposto alle
domande che gli hanno posto i miei compagni presenti in sala e lo ha fatto con umiltà e chiarezza,
dando, inoltre, molte dritte sugli atteggiamenti da assumere qualora ci si trovasse in determinate si-
tuazioni. L'incontro, molto attesto, quindi, si è concluso con un applauso lunghissimo per Pino Impe-
ratore, seguito da dediche sui libri e foto da parte di tutti i presenti in sala. Sono proprio contento di
aver potuto lavorare ad un evento del genere, che per me era assolutamente nuovo, perché non avevo
mai partecipato alla presentazione di un libro e credo di essermi arricchito non poco, sia perché, no-
nostante la lettura non sia il mio forte, ho praticamente divorato il libro, sia perché vedere da vicino
un autore che ha venduto così tante copie è stata un’emozione grande.
DI SENA ANDREA IV A TEC
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UNA GIORNATA DA RIVIVERE Sono il Professor Navarro, o per meglio dire Santino Fincato, il ragazzo della quarta A meccanica che ha
interpretato il personaggi o suddetto nella drammatizzazione del capitolo tredicesimo del libro di Pino Im-
peratore: “Questa scuola non è un albergo”. Ci siamo preparati a lungo per l’incontro con l’autore, modifi-
cando le scene e aggiungendo parti al copione. Alcune ore di italiano, durante la settimana dello studente,
le abbiamo trascorse a preparare il nostro intervento, perché, essendo l’unica classe del plesso Majorana a
partecipare, volevamo fare bella figura e anche perché volevamo far ricredere la preside sulla nostra negati-
va ‘nomea’. Quel giorno c’era anche lei e, vedendo il nostro “pezzo” e il video fatto durante la settimana
dello studente nel nostro plesso, ne è stata soddisfatta al punto da farci i complimenti davanti a tutti. Lo
stesso autore si è complimentato con noi e in particolare con me per il mio ruolo da “ professore”. Il gior-
no del “debutto” alcuni di noi erano molto tesi, ma non io, nonostante avessi la parte “peggiore”: quella del
professore. Ho dovuto imparare la parte più lunga ed essere anche molto espressivo e convincente, ma pos-
so dire che dopo molti dubbi, incertezze e blocchi di memoria sono riuscito a migliorarmi sempre di più. Il
ruolo di professore mi calzava a pennello perché avevo tutte le caratteristiche fisiche del personaggio del
libro (alto… molto alto; magro… molto magro; occhiali e portamento) e ancora oggi molti compagni,
quando mi vedono, mi chiamano: ‘ Professore !’. Devo però riconoscere che anche gli altri hanno interpre-
tato al meglio il loro personaggio, soprattutto il compagno che si è calato nella parte dell’omosessuale. Pos-
so sicuramente dire che è stata una giornata piena di emozioni e soddisfazioni e che, se ce ne fosse
l’opportunità, la rivivrei altre dieci, cento, mille volte…. Grazie ‘Pino’!
Elio Fincato Santino (alias Campbell Navarro) IV A MECC.
A DOMANDA RISPONDONO La nostra classe è stata scelta per aderire al proget-
to “Libriamoci”, con la lettura del libro di Pino
Imperatore: “Questa scuola non è un albergo”. In
vista dell’incontro con l’autore, abbiamo scelto di
drammatizzare il capitolo tredicesimo del roman-
zo, quello intitolato: “Interrogato a domanda ri-
sponde”. Dal momento che l’apertura al capitolo
riportava un dialogo tra un professore (Navarro) e
un alunno (il mitico ‘Baiano’), abbiamo deciso di
reinterpretarlo in modo da far partecipare alla scena tutti e cinque gli elementi della classe che saranno
impegnati nella gara finale del progetto. Così abbiamo riscritto il brano in modo che l’interrogazione, su
cui verte il capitolo, si svolgesse tra il professore Navarro e quattro studenti, tra cui anche io nel ruolo di
Baiano, o meglio di “Giggino a ’Lente!”. Questo capitolo è stato scelto da tutta la classe per due motivi: il
primo, perché esso rispecchia la descrizione delle nostre interrogazioni (spesso esilaranti, nostro malgra-
do), il secondo perché pensavamo che sarebbe stato divertente reinterpretare un’interrogazione congiunta
di lingue (Italiano, Spagnolo, Francese e … Napoletano!). Abbiamo provato la parte per tutta la settima-
na dello studente, mentre gli altri compagni giravano nelle classi domandando a destra e a manca se la
nostra scuola fosse un albergo. Ogni giorno eravamo sempre più divertiti , ma soprattutto impegnati per
fare una gran bella figura. Giunto il giorno tanto atteso eravamo molto in ansia, perché volevamo sor-
prendere tutti, anche la stessa preside, che ci ha sempre conosciuto come una classe vivace e “poco im-
pegnata”. Al cospetto dell’autore avevo il cuore a mille, ma poi mi sono sciolto e ho dato il massimo. Al
termine ricordo un calorosissimo applauso da parte di tutti: lo stesso Imperatore è stato contentissimo e
la preside ci ha fatto i complimenti. È stata una bellissima esperienza e quelle emozioni mi resteranno per
sempre nel cuore.
Angelo Odierno (alias Giggino a’ lente) IV A MECC.
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Pubblicato su Il Mattino di Caserta il 22/06/2016
Il cuore che trema pensando all’estate
La saliva mi si asciuga, le mani un po’ tremano e il cuore, maggiorenne da poco, ha deciso di tornare bambi-
no in quel momento, e ha paura. Dicono che è il mio primo esame serio, che poi ne verranno molti altri, e
questo non aiuta: i grandi – cui ormai appartengo – hanno una strana maniera di dare conforto e verità.
Nell’autobus poco affollato, stamattina ho trovato posto. Anche se proprio oggi preferirei il disordine: le
chiacchiere da cui fuggivo prima di un’interrogazione, adesso saprei benedirle. Penso che per mesi ho soste-
nuto il ritmo di uno studio tentacolare, ho allargato così tanto il cerchio che il passato e il presente, nella mia
testa sembrano toccarsi, coincidere. Concentrati su ciò che devi, mi consigliavano negli ultimi mesi. E io che
certe saggezze non le ho mai condivise ora non so se fidarmi o dubitare. Trovo la scuola vuota di volti fami-
liari: il sorteggio ha voluto che si cominciasse dalla S e io sono finita in coda. Tutti via a godersi l’estate e io
ancora qui, col mio Euripide premuto contro il petto e la mente che continua a scandire versi come un metro-
nomo impazzito. Mentre salgo i gradini mi domando se ho fretta che l’estate arrivi anche per me e quando
riesco a trovare la risposta, l’unica vera, mi tranquillizzo. Le mani smettono di tremare e il cuore prende il
passo giusto. Non ricordo molto di quell’esame, come non ricordo nulla di quel che faccio spendendo molto
di me. Mi accompagna la sensazione di una mano poggiata sulla spalla e qualcuno che a un certo punto mi
dice che può bastare, che è finita. In fondo nessuno poteva sapere che per me la scuola non sarebbe finita
mai, perché un giorno avrei deciso di farne parte.
Adesso, quando da insegnante mi capita di accompagnare un gruppo di giovani vite verso quelle mattinate
d’esame, ricordo quei venti minuti di autobus e il mio sospetto di aver peccato per eccesso di curiosità. Nelle
incertezze dei miei allievi, nei loro dubbi di calcolo o di strategia, nei loro occhi un po’ smarriti per una di-
smisura speculare o parallela alla mia, ritrovo comunque quella me stessa di allora: il passato e il presente che
tornano a coincidere.
Adesso so bene che non tutto si può insegnare e che anche la maniera di vivere quel momento non merita il
fardello di un consiglio improvvisato. Raccomando solo di essere curiosi sempre, capaci di andare al di là di
se stessi e di ciò che si è chiamati a dimostrare. E poi di sapere, con ogni certezza possibile, che la docimolo-
gia è solo una misura applicata a un percorso, ma che non reca giudizi di vita. Forse, chiarendo questo punto,
i nostri ragazzi affronteranno più serenamente le prossime mattinate e avranno meno fretta che anche per loro
arrivi l’estate.
Biografia
Elisa Ruotolo è nata a Santa Maria a Vico, dove vive, insegna e scrive. Ha pubblicato due libri: “Ho rubato la
pioggia” e “Ovunque, proteggici” , entrambi editi da Nottetempo.
http://www.edizioninottetempo.it/it/prodotto/ho-rubato-la-pioggiahttp://www.edizioninottetempo.it/it/prodotto/ovunque-proteggici
Dialogo interreligioso a scuola Un futuro pacifico nella convivenza rispettosa delle diversità
Santa Maria a Vico. Sabato 19 dicembre nella sala Giovanni XXIII
dell’Istituto Superiore Majorana-Bachelet, nell’ambito delle rifles-
sioni e delle attività relative alla settimana dello studente, si è svolto
un convegno sul tema dell’interculturalità e del dialogo interreligio-
so, punta di diamante di tutte le attività alternative messe in calenda-
rio. L’incontro, coordinato da Carmela Ferrara, docente IRC, e mo-
derato da Pietro De Lucia, docente IRC responsabile dell’Ufficio
Ecumenico Diocesano, ha visto gli interventi di due relatori:
P.Edoardo Scognamiglio, frate minore conventuale, che insegna
dialogo interreligioso e introduzione all’Islam presso la Pontificia
facoltà teologica dell’Italia meridionale a Napoli, dirigente del Cen-
tro studi francescani per il dialogo interreligioso e le culture di Mad-
daloni e collaboratore con il Pontificio Consiglio per la cultura, ha
affiancato la presenza di Nasser Hidouri, imam della Moschea di
San Marcellino, nei pressi di Villa Literno. A dare il benvenuto agli
ospiti, insieme alla Dirigente Scolastica, prof.ssa Maria Giuseppa
Sgambato, anche due studenti, che hanno ricordato il pensiero più
volte espresso da Papa Francesco: l’amicizia tra persone di diverse religioni è una realtà e una sfida che scuote profondamente la
coscienza dei cristiani, per i quali dialogare non significa rinunciare alla propria identità e nemmeno cedere a compromessi sulla
fede e sulla morale. L’incontro interreligioso, inoltre, quando è costruttivo e segnato da amicizia e rispetto, serve anche a supe-
rare la paura verso le diverse tradizioni religiose. Fonte di profonde riflessioni l’intervento di P. Edoardo, che ha ricordato Papa
Giovanni Paolo II, per aver aperto, nel lontano 1986, inedite strade di dialogo con la giornata mondiale di preghiera per la pace
ad Assisi alla presenza dei rappresentanti di tutte le religioni. Per il Padre francescano, dialogo e pace si costruiscono e si com-
prendono con la compassione: non si cammina solo sulla base delle proprie proiezioni e aspettative, ma nell’ottica dell’altro. Un
futuro di pace, infatti, sta nella convivenza rispettosa delle diversità, non nell’omologazione ad un pensiero unico, teoricamente
neutrale. A questo proposito, per sottolineare il volto pacifico dell’Islam, utile è stato l’intervento dell’Imam Nasser Hidouri che
ha tratteggiato la costruzione di ponti di pace con il dialogo, l’integrazione e la condivisione, la mancanza dei quali chiude
l’uomo nelle proprie paure ed egoismi, creando ostacoli alla convivenza pacifica. Nella sua decisa contrarietà alle fanatiche dot-
trine dell’odio, che deturpano e offendono la religione islamica, l’Imam ha, infine, esortato ad unire le forze per creare una bar-
riera impenetrabile a qualsiasi ideologia fondamentalista e violenta. Come auspicato dalla Dirigente Scolastica nel suo iniziale
intervento, l’incontro si è effettivamente rivelato fonte di grande ricchezza e di riflessione per tutti gli studenti.
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VISITA AL MUSEO DEL SANNIO
In una splendida mattina di sole siamo andati a visitare il Castello borbonico di Montesar-chio. È stata un’esperienza unica ed interessante che ci ha fatto toccare con mano miti ed eroi della nostra storia passata, attraverso immagini dipinte sui vasi di origine greca e itali-ca, chiamati anche crateri. Questi resti sono stati rinvenuti nella necropoli di Montesarchio, anticamente chiamata Caudium. Il percorso della mostra si snoda nelle celle del castello che sono caratterizzate da una particolare installazione di immagini e suoni. Di notevole interesse anche la torre del castello, già prigione politica in età romana, dove è esposto il cratere Astesas, divenuto ormai famoso in Europa, col quale, grazie a tecnologie innovati-ve, rivive la storia di Zeus e della bellissima Europa. Il percorso prende il nome di Rosso immaginario. Noi che lo abbiamo visitato invitiamo i compagni ad andare a conoscere que-
sta mostra perché siamo rimasti veramente entusiasti. 2AET - 1AMT - 2AMT
Pagina 12 DESKTOP” ANNO I I I - N.2 APRILE - GIUGNO 2016
L’ANGOLO DELLA POESIA
GUERRA…
L’umanità deve mettere fine alla guerra
o la guerra metterà fine all’umanità. Mai pensare che la guerra, anche giustificata,
non sia un crimine.
Solo i morti hanno visto la fine della guerra. Un giorno anche la guerra si inchinerà
al suono di una chitarra… la chitarra della vita
e del sorriso.
Angela Castaldo II A CH
CHE ORRORE! C’è poco da dire su tutto quello che sta accadendo.
Morte. Distruzione. E pura follia. E ancor più Peccato E Orrore. E per mano di chi? Di uomini!
Uomini che non hanno onore o pietà.
Uomini cresciuti non per amare, ma solo per uccidere. Uccidono e vengono uccisi.
Senza un apparente perché.
Vogliono impaurirci, farci guardare il prossimo con occhio diffidente,
farci sacrificare la libertà per cui tanto si è lottato…… perderanno sicuramente.
Perché per niente e per nessuno vale la pena di uccidere o morire!
Federica Crisci II A CH
IL MIO CUORE SENZA LEI
Il suo corpo agli altri vendeva
Il mio cuore lei non vuole E tanta pena lei mi faceva
Così bella come il sole.
E quando con lei andai
Fu lì che m’innamorai; fui immobile al suo sguardo
ora un fuoco acceso son che ardo.
I suoi capelli come l’oro Va, muovendo le sue gambe chiare
E color latte è la sua carne.
Il suo lavoro ignoro,
aveva gli occhi come il mare ma del mio cuore senza lei non so che fare.
Poetarts III A Manutenzione
ERANO I CAPELLI NERI E STRETTI*
Erano i capelli neri e stretti chiusi in un nodo forte
e i suoi occhi spenti e con lo sguardo
agghiacciante di quel viso ricoperto di lacrime cadenti.
E la faccia stremata di pianti.
Vere erano le sofferenze tante
racchiuse nel suo petto dolorante.
Il dolore bruciava dai tagli fatti eppure sembrava immortale.
Un fisico distrutto, pieno di parole suonava come una voce stanca.
Uno spirito nero, ma ancor vivo come il sole fu quel che vidi, e se non fosse reale
non crederei mai a cotanta forza di volontà.
Poeta Solitario IIII A Manutenzione
*Capovolgimento e rilettura del sonetto
petrarchesco “Erano i capei d’oro a l’aura sparsi”.
TI AMERÒ
Il cielo scuro si tinge di grigio e porta il mio cuore al dolore
infinito, senza coraggio né onore.
Il grigiore in me si poggia.
Ti vedo insieme a lui felice,
camminando liberi nel nostro cielo
sopra ogni nuvola come un telo a fianco a te in pace per sempre.
Ti amo e ti amerò all’estremo.
Quando sono senza te mi sento debole ma purtroppo sto solo sognando.
Ho sempre saputo che con te mi sentivo bene.
È in questo modo che il mio cuore si infiamma
e gridando urla “Ti amerò, ti amerò”.
I Poeti Minori III A Manutenzione
NON HO CHE TE
Non ho che te Ti chiedo scusa se ti offro così poco
E resterò sempre al tuo fianco
Perché il mio amore per te è forte.
Quest’amore non si può fermare È congiunzione astrale.
Non siamo mai distanti
E insieme andiamo avanti.
Toglimi il pane, se vuoi toglimi il cuore,
ma non togliermi il tuo sorriso.
Con te le mie ferite son sane,
la mia vita senza te muore.
Grazie a te non sono più indeciso.
Avengers III A Manutenzione
Gli allievi della III A manutenzione, al termine del percorso su Petrarca,
hanno svolto un laboratorio di poesie ed elaborato i seguenti sonetti:
“DESKTOP” ANNO I I I - N.2 APRILE - GIUGNO 2016 Pagina 13
ANCORA DONAZIONI PER LA BIBLIOTECA
DON PEPPE DIANA
All’inizio di quest’anno scolastico la nostra biblioteca aveva ricevuto impor-
tanti donazioni di libri e successivamente era stata la volta di un’acquisizione
notevole di testi scolastici donati dalla prof.ssa Carfora Clementina. Ad aprile
è stata la stessa bibliotecaria, la prof.ssa Maria Rosaria Crisci, a farci dono di
importanti testi che vanno dalla saggistica, alla narrativa, alla storia e cultura
locale. Questa la motivazione della professoressa: “Mi piace l’idea che questi
volumi rivivano nelle mani di studenti curiosi, piuttosto che rimanere chiusi,
in bella mostra, negli scaffali della mia libreria”. Ci auguriamo che altri inse-
gnanti seguano l’esempio.
Siria Passariello e Clementina Pirozzi Classe III E AFM
LA VISITA AL CALZATURIFICIO MARY GOLD
Louis Vuitton è una delle marche di scarpe più importante nel mondo. Un paio di scarpe di questa marca
ha un costo elevato, perché il lungo e complesso processo produttivo, che ha inizio con il disegno di un
modello di scarpe da parte di uno stilista, richiede un costo elevato e va ad incrementare il costo non ec-
cessivamente elevato delle materie prime, come la pelle di alta qualità, impiegate per la produzione di
queste calzature. Queste calzature vengono prodotte da aziende industriali, specializzate in questo settore,
con sedi in tutto il mondo. L’11 marzo 2016, insieme ad i miei compagni, ho avuto l’occasione di visitare
Mary Gold, un calzaturificio di San Felice a Cancello, specializzato nella produzione di scarpe della
Louis Vuitton. Entrando in fabbrica, ho potuto seguire le varie operazioni che concorrono alla produzione
di queste scarpe. La prima fase è il taglio della pelle, sottoposta preventivamente a controlli per verificare
la qualità, che avviene in termini di efficienza: il tagliatore posiziona la sagoma in modo da evitare spre-
chi eccessivi di pelle. Seconda fase è la scarnitura delle tomaie e poi la cucitura di queste ultime. Succes-
sivamente, queste vengono numerate e messe su di una forma. La tomaia viene pressata per realizzare la
forma del piede. La fase ulteriore è il passaggio in un forno caldo, che consente di modellare e lavorare
meglio il pellame. In seguito, viene pitturato il fondo esterno inferiore della scarpa e poi viene lucidato
con un macchinario. Viene messa la colla sulla suola e sulla parta inferiore della scarpa. Il tutto viene
pressato in una macchina, la suola è aderente perfettamente alla scarpa. La scarpa viene “stirata” e poi
vengono messi i lacci e la suola. La scarpa finita viene posizionata nella scatola. Viene applicato un ade-
sivo che indica il modello, il numero e il codice a barra che permette di riconoscere il modello. Abbiamo
visitato i magazzini e gli uffici dell’amministrazione dove ci hanno spiegato che la Louis Vuitton stabili-
sce i numeri di produzione e i modelli che la Mary Gold deve fornire entro i tempi prestabiliti. Le scarpe
vengono spedite con un’azienda di trasporti di Prato. Le scarpe sono sottoposte ad un controllo qualità dal
Lunedì al Giovedì. È stata un magnifica esperienza perché ora alla domanda “Qual è il processo produtti-
vo delle scarpe?”, so di saper rispondere e posso raccontare la mia esperienza! Piscitelli Rosa I A AFM
Pagina 14 DESKTOP” ANNO I I I - N.2 APRILE - GIUGNO 2016
UNA GIORNATA AD ERCOLANO Lo chiamavano mostro, diavolo, distruttore… noi lo chiamiamo semplicemente
Vesuvio. Anno 79, la terra tremava e gridava, ma l’uomo concentrato su se stesso
la ignorava. Un mattino, nel vento inarrestabile mentre tutti scappavano, un ammi-
raglio di nome Plinio spinto dall’amore per la conoscenza, avanzava verso il Vesu-
vio ed attraverso il racconto di suo nipote tramandato da una lettera allo storico
Tacito, oggi sappiamo cosa avvenne. Una nube si innalzava dal Vesuvio e si abbas-
sava sul mare, avvolgendo tutto il territorio. La nube ardente bruciava e trascinava
con se tutto ciò che trovava sul suo cammino, raggiunse Ercolano ma non Pompei. A notte inoltrata, gli abitanti immagi-
nando che il peggio fosse passato tornarono nelle loro case per recuperare gli oggetti di valore, concentrati più sui beni che
sulla propria vita. Alle prime ore del mattino delle esplosioni riempirono l’aria e raggiunsero e distrussero Pompei. Al ter-
mine delle esplosioni comparve un sole “livido”. Agli occhi dei sopravvissuti era tutto ricoperto di cenere. Passò una notte
tra speranza e timore, dove quest’ultimo prevalse. Strati di fango e sassi raggiunsero e ricoprirono Ercolano. Grazie a
questi strati fangosi è stata rinvenuta la città di Ercolano e i suoi tesori, diventati patrimonio culturale e scientifico unico al
mondo. Ercolano è stata scoperta per caso, un contadino di nome Ambrogio Nocerino stava scavando un pozzo, quando
emersero alcuni marmi di cui non comprese l’importanza e che furono venduti ad un artigiano napoletano. Solo succes-
sivamente con l’avvento di Carlo di Borbone si scoprì che quei marmi appartenevano ad un teatro. È stato davvero interes-
sante visitare gli scavi di Ercolano ed in particolare la casa Sannitica e fontana di Venere. Al museo archeologico virtuale,
inoltre, abbiamo avuto modo di vedere una ricostruzione della città di Pompei ed Ercolano prima dell’eruzione del Vesu-
vio, all’epoca di Tito nel 79 d.C. Grazie a sensori e installazioni virtuali che si accorgevano della nostra presenza abbiamo
potuto interagire con il museo. La sua particolarità è che si può toccare e interagire con ciò che si trova all’interno. Il
museo è diviso in sezioni: scavo archeologico e edifici pubblici, Domus pompeiane, sapere e piacere. Nella prima sezione
del MAV alcune installazioni ci hanno mostrato l’ambiante in cui si mossero alcuni archeologici e i movimenti simulati
dalle acque del pozzo. In seguito abbiamo interagito con dei vasi da cui provenivano delle voci, ciò non è casuale perché i
vasi avevano la funzione di amplificare la voce e venivano posizionati sotto al palco del teatro. Proseguendo la visita, ci
hanno fatto appoggiare la mano su una lastra e così, cancellavamo la cenere virtuale, che ricordava la cenere che durante
l’eruzione ricoprì la città. In tal modo venivano fuori pitture e i mosaici presenti nelle case pompeiane, come l’affresco
della villa dei Misteri o quello della donna raffigurata con una carnagione rossa pompeiana. Nella seconda sezione ab-
biamo visto la ricostruzione del teatro primo edificio trovato durante le attività di scavo. Al suo interno è stata trovata una
statua che raffigurava colui che finanziò la costruzione del teatro che poteva ospitare 2500 spettatori. La facciata del teatro
era costruita da nicchie di personaggi illustri, tra una nicchia e l’altra c’erano colonne in marmo con capitello corinzio . La
gradinata era suddivisa in tre parti, gli spettatori infatti si sedevano in base ala classe sociale di appartenenza. Coloro che
sedevano più vicini al palco appartenevano ad una classe sociale più elevata, infatti qui c’erano poltroncine riservate ai
consoli e senatori. Al disotto del palco c’erano i vasi con funzione di casse sonore. Successivamente abbiamo visto la ri-
costruzione delle terme nelle quali erano presenti mosaici geometrici o di motivo marino. Gli ambienti delle terme erano:
lo spogliatoio maschile e quello femminile e le 3 vasche che si distinguevano in base alla temperatura dell’acqua che con-
tenevano. Le terme svolgevano una funzione sociale e permettevano anche a coloro che avevano pochi soldi a disposizione
di lavarsi accuratamente con un costo basso o addirittura simbolico, era importante però che gli orari di accesso alle varie
classi sociali fossero differenti, contemporaneamente un patrizio e un plebeo non potevano mai accedere. Siamo poi stati
introdotti nel Foro Romano, la piazza che corrisponde all’agorà greca, costituita da basamenti dove erano collocate le bot-
teghe del passato e infine c’era il tempio di Giove e di Apollo e edifici di vita politica. Nella terza sezione c’era la ri-
costruzione della casa del Poeta Tragico chiamata così perché qui sono stati trovati mosaici della tragedia greca. Abbiamo
visto, poi, la rappresentazione anche della casa del Citarista chiamata così perché qui fu rinvenuta una statua di Apollo.
Nella rappresentazione c’è stato mostrato il tablinium cioè il luogo dove venivano accolti gli ospiti, la piscina, dei dischi
posti tra una colonna e l’altra contro il male e il complesso scultorio di un cinghiale azzannato da un cane da caccia. Nella
quarta sezione troviamo la Villa dei Papiri chiamata così perché ospitava una biblioteca con innumerevoli papiri greci e
latini. Era una villa sontuosa sorta per volontà di un patrizio romano. Quando la villa fu portata alla luce furono trovati dei
papiri carbonizzati che vennero scambiati per legno e buttati via. Quando aprendo per caso un rotolo si scoprì che al suo
interno c’erano dei testi, si cercò un sistema per aprirli e conoscere i contenuti. Nel 79 d.C. anche l’istruzione era diversa.
Fino ai 14 anni spettava alla madre. In seguito andavano a “scuola” dove non avevano banchi e sedie ma solo uno sgabello
e utilizzavano pezzi di ceramica per il supporto scrittorio. Piscitelli Rosa IA AFM
DesktopDesktop Pubblicazione periodica degli studenti dell’I.S.I.S.S.
“Ettore Majorana” di S. Maria a Vico (CASERTA) tel. 0823 / 758690 – 755411
-------------------- REDAZIONE: via Caudio S. Maria a Vico (CE) Referenti: prof.ssa C. Carfora e prof. M. Migliore
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