1
Risultati definitivi Sintesi
2013
Gruppo di lavoro:
Marcella De FilippoLivio Chiarullo
ANALISI DEI DATIDEL PNALPARCO NAZIONALE APPENNINO LUCANO VAL D'AGRI LAGONEGRESE
L a Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM) èun’istituzione non-partisan e non-profit chesvolge attività di ricerca nel campo dello svilupposostenibile e della governance globale.Riconosciuta dal Presidente della Repubblica nel1989 e operativa dal 1990, la Fondazione èdiventata un’istituzione leader nel campo dellaricerca, in grado di fornire analisi puntuali eobiettive su un’ampia gamma di temiambientali, energetici e di economia globale.
© FEEM – Documento redatto dal gruppo diricerca “turismo sostenibile” della Fondazione Eni Enrico Mattei
Fondazione Eni Enrico MatteiCorso Magenta 63, Milano – Italia Tel. +39.0975.350.729Fax. +39.0975.350.729E-mail: [email protected] www.feem.it
2
INDICE
INTRODUZIONE 5
I FLUSSI TURISTICI NEL 2012, ANALISI A LIVELLO REGIONALE 6
I FLUSSI TURISTICI DEL PARCO NAZIONALE APPENNINO LUCANO VAL D’AGRI LAGONEGRESE 8
I FLUSSI TURISTICI NELLE TRE MACROAREE DEL PARCO 16
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE 22
3
CARTA DEL PNAL
4
CAPITOLO 1
INTRODUZIONE
PER UN PROGETTO DI SVILUPPO DEL PARCO APPENNINO LUCANO VAL D'AGRI LAGONEGRESE
Il presente lavoro si propone di indagare il fenomeno turistico nei territori del Parco Nazionale dell’Appennino
Lucano Val d’Agri Lagonegrese (in seguito denominato PNAL), mediante un consuntivo sui flussi turistici gravitati
nell’area protetta nell’arco del 2012.
Il rapporto, per mezzo di un’analisi del movimento clienti nelle strutture ricettive, mette a fuoco i fenomeni principali
occorsi in quest’ultimo anno in termini di arrivi e presenze, permanenza media, stagionalità, bacini di utenza e
tipologia di accoglienza scelta per il soggiorno. Nel rapporto sono inoltre presenti confronti in serie storica , in
riferimento ai dati 2011.
Al fine di valutare le tendenze del PNAL rispetto ai macrofenomeni turistici regionali, si riporta nel primo paragrafo
l’analisi sulla domanda turistica della Basilicata, che deriva dal rapporto sul turismo lucano nel 2012 redatto dal
Centro Studi Unioncamere di Basilicata.
Nei paragrafi successivi lo studio analizza sia i dati complessivi sull’area protetta sia i dati disaggregati per le tre
macro-aree di cui essa si compone: Val Camastra, Val d’Agri e Lagonegrese.
5
I FLUSSI TURISTICI NEL 2012 ANALISI A LIVELLO REGIONALE1
Dai dati ufficiali sui flussi turistici in Basilicata, rilevati dall’A.P.T., si evince un saldo positivo (+1,2%) in termini di
arrivi e negativo in termini di presenze (-4,2%). Dati, comunque, confortanti rispetto ai trend registrati a livello
nazionale dove le perdite sono state del 5,4% nel numero degli arrivi e del 6,4% nelle presenze2.
Nel 2012 i turisti che hanno scelto come destinazione la Basilicata sono stati 517.901 contro i 511.667 del 2011. Gli
arrivi hanno visto un incremento anche in un anno fortemente segnato dalla crisi economica nazionale, segno di una
buona capacità attrattiva della Regione.
Perdite significative si rilevano, invece, nel numero di pernottamenti. Le presenze si attestano nel 2012 a circa
1.881.814 a fronte del 1.963.474 del 2011, quando i pernottamenti erano aumentati del 3,9% rispetto all’anno
precedente.
La riduzione delle presenze, derivata principalmente dalla perdita di pernottamenti del mercato domestico, che con
1.733.720 presenze pesa per il 92% sui flussi turistici regionali, (-4,2%, circa 75 mila pernottamenti in meno a fronte
del -4 % della componente straniera pari a 6 mila pernottamenti in meno), è il frutto più evidente della congiuntura
sfavorevole dell’economia italiana, che ha portato a una ridotta capacità di spesa per il turismo. Solo l’8% del totale
delle presenze, ovvero 148.094, è generato invece dal mercato estero, dato che conferma un indice di
internazionalità del turismo lucano prossimo allo zero.
Riguardo ai bacini di provenienza, significativa è la contrazione delle presenze originate dai mercati maggiormente
rappresentativi per il turismo regionale, ovvero quelli di prossimità. In particolare si registra, rispetto al 2011, un
decremento del 16,6% per la Campania, del 12% per la Basilicata e del 4,9% per la Puglia. Va precisato che a fronte
delle riduzioni di presenze, si osserva un aumento di arrivi del 6,6% per il bacino pugliese e del 3,6% per quello
lucano.
Nel 2012 chi ha scelto di pernottare in Basilicata si è fermato mediamente per 3,6 notti, un valore inferiore alle 3,8
notti del 2011, e ha soggiornato nel 68%3 dei casi nelle strutture alberghiere della regione.
Secondo quanto riportato nel “Rapporto sul turismo in Basilicata nel 2012”4 del Centro Studi Unioncamere,a
incidere negativamente sulle presenze in Basilicata è stato anche il calo dei pernottamenti dei turisti business,
fenomeno che ha portato perdite significative soprattutto nell’area del vulture - melfese e nella Val d’Agri, territori sui
quali insistono attività produttive capaci di generare flussi rilevanti di turisti di lavoro.
Sia la ricettività alberghiera che quella extra - alberghiera hanno fatto registrare una perdita significativa nel numero
dei pernottamenti rispetto al 2011. Il settore alberghiero, nel quale sono state censite quest’anno 1.287.038
presenze evidenzia un calo dei soggiorni del 4% rispetto all’anno precedente. Anche nel comparto extra- alberghiero,
con 594.776 presenze, si è rilevata una perdita del 4,5% nel numero delle notti.
1 Unioncamere Basilicata (2013), Il Rapporto sul turismo lucano nel 2012- Il consuntivo del turismo lucano nel 20122 http://dati.istat.it/Index.aspx3 Dato calcolato sugli arrivi per tipologia di struttura in Basilicata.4 Unioncamere Basilciata (2013), op. cit.
6
La flessione dei pernottamenti è evidente in tutte le stagioni, anche nei mesi estivi, tradizionalmente “di punta” per il
turismo lucano. Le maggiori perdite si sono,infatti, registrate in giugno (quasi 15 mila pernottamenti in meno) e in
luglio (21 mila in meno).
Da segnalare,infine, il bilancio sfavorevole dei primi mesi dell’anno, periodo caratterizzato dalla prevalenza di
spostamenti per motivi di lavoro, con un saldo negativo delle presenze pari a circa 18 mila unità,con un decremento
del 14,8% rispetto al 2011.
7
I FLUSSI TURISTICI DEL PARCO NAZIONALE APPENNINO LUCANOVAL D'AGRI LAGONEGRESE
Nel 2012 il Parco Nazionale Val d’Agri Lagonegrese ha intercettato 52.266 arrivi, pari al 10,1% degli arrivi censiti in
Regione, con un incremento dello 0,3 % rispetto al 2011.
Una contrazione evidente si registra invece nel numero delle presenze, diminuite del 20% rispetto ai dodici mesi
precedenti ; 122.770 quelle registrate nel 2012, ovvero il 6,5% di quelle regionali.
Il decremento è imputabile, come indicato dal rapporto Unioncamere, anche al calo del movimento clienti legato a
motivi di lavoro. Va evidenziato, infatti, che nel 2011 il movimento clienti della Val d’Agri e della Val Camastra (due
aree fortemente interessate dalla presenza di turismo di lavoro) ha subito un importante aumento di presenze
derivato dai lavori di manutenzione straordinaria del Centro Oli di Viggiano, che ha generato un afflusso
considerevole di operai specializzati provenienti da fuori Regione.
L’analisi dei movimenti turistici registrati dal 2006 (anno precedente l’istituzione del Parco) al 2012 evidenzia un
numero di presenze in costate aumento e complessivamente stabili sopra la soglia delle 120.000 presenze annue,
con una sostanziale tenuta dei flussi turistici (cfr. grafico 1).
Grafico 1 - Andamento presenze PNAL, 2006-2012
Fonte: ns. elaborazione su dati APT Basilicata, 2012
8
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
50000
100000
150000
200000
Arrivi
Il dato sulla durata media del soggiorno colloca la destinazione PNAL tra le mete prescelte per vacanze brevi: i turisti
vi trascorrono mediamente 2,3 notti. La permanenza si mantiene costante anche nei mesi che vedono un maggior
afflusso di visitatori (2,4 notti a luglio, 2,3 notti ad agosto e 2,4 notti ad ottobre).
Nel periodo estivo (luglio, agosto e settembre) si concentrano il 34% dei flussi totali, in autunno il 24%, mentre il
21% in inverno e in primavera (cfr. tabella 1).
Il movimento clienti registrato nel solo mese di agosto pesa per oltre il 15% sui flussi dell’intero anno,
rappresentando, con 8190 arrivi, il mese maggiormente frequentato dai turisti del Parco.
Pesano per oltre il 9% gli arrivi censiti in ottobre che, pur non essendo per il Parco un mese di alta stagione,
rappresenta il secondo per numero di arrivi.
La presenza in Agosto e in Ottobre di un numero maggiore di visitatori (cfr. grafico 2) può essere letta come una
conseguenze della maggiore offerta di eventi e manifestazioni sul territorio (es. Sagra del Canestrato di Moliterno,
Sagra del Fagiolo di Sarconi, Sagra della Castagna), eventi con una capacità attrattiva e un richiamo extra-regionale.
Tabella 1 - Arrivi per stagione PNAL, 2012
Inverno Primavera Estate Autunno
% Arrivi 21,00% 21,00% 34,00% 24,00%
Fonte: ns. elaborazione su dati Apt Basilicata, 2012
Grafico 2 – Andamento arrivi per mese PNAL, 2012
Fonte: ns. elaborazione su dati APT Basilicata, 2012
9
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
3000
5000
7000
9000
3529 3665 39033614 3414
3946
4676
8190
45794923
3883 3944
Presenze
Anche le presenze hanno una distribuzione temporale in linea con quella degli arrivi, con un picco nei mesi estivi,
pari al 33% dei flussi totali, e valori superiori alla media in autunno, stagione che raccoglie il 26% dei movimenti
turistici annuali (cfr. tabella 2 e grafico 3).
Tabella 2 - Presenze per stagione PNAL, 2012
Inverno Primavera Estate Autunno
% Presenze 19,00% 22,00% 33,00% 26,00%
Fonte: ns. elaborazione su dati Apt Basilicata, 2012
Grafico 3 – Andamento presenze per mese PNAL, 2012
Fonte: ns. elaborazione su dati APT Basilicata, 2012
Di questi flussi, quasi la totalità – il 94% degli arrivi (pari a 49.313 arrivi) e il 93% delle presenze(115.052 presenze)- è
generata dal mercato domestico. Marginale il numero degli arrivi (2.953) e delle presenze (7.718) straniere nell’area
protetta, come si evince dal tasso di internazionalità – ovvero il rapporto tra presenze estere e presenze totali- che è
prossimo allo zero (0,06 su 1).
Lo sbilanciamento delle presenze a netto vantaggio del mercato nazionale è un fenomeno che il Parco condivide con
l’intera regione, che presenta un indice di internazionalità del tutto equiparabile a quello dell’area protetta (0,09 su
1).
In relazione ai flussi inbound, il mercato interno alla regione e quello di prossimità rappresentano la componente più
consistente del sistema di domanda turistica del PNAL. La Puglia (con 16.297 arrivi), la Campania (con 6.585
arrivi) e la Basilicata (con 3.562 arrivi) generano infatti il 51% degli arrivi totali. Altri mercati interessanti in termini di
arrivi sono il Lazio (con 3.669 arrivi), la Lombardia (con 3.046 arrivi), la Sicilia(con 2.902 arrivi), l’Abruzzo (con
2.887 arrivi)e la Calabria (con 2.553 arrivi)- (cfr. tabella 3 e grafico 4).
10
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
7000
13000
19000
25000
7523 75668865 8540 8576
931411170
18495
1099812005
9935 9783
Presenze
Tabella 3 – Arrivi nazionali
per regione PNAL nel 2012
ITALIANI Arrivi 2012
PUGLIA 16.297
CAMPANIA 6.585
LAZIO 3.669
BASILICATA 3.562
LOMBARDIA 3.046
SICILIA 2.902
ABRUZZO 2.887
CALABRIA 2.553
ALTRE REGIONI 7.812
TOT. 49313
Grafico 4 – Peso percentuale arrivi
per regione PNAL al 2012
33%
13%
7%7%
6%
6%
6%
5%
16%
Puglia
Campania
Lazio
Basilicata
Lombardia
Sicilia
Abruzzo
Calabria
Altre regioni
Fonte: ns. elaborazione su dati Apt Basilicata, 2012
Sul fronte delle presenze è da sottolineare che ben il 26% delle stesse deriva dai soggiorni dei vacanzieri pugliesi , per i
quali si censiscono 29.400 presenze e una permanenza media pari a 1,8 notti. Pure significative le percentuali di
presenze generate da Abruzzo (13% per 14652 presenze), Campania (12% per 13.257 presenze) e Sicilia (8% per
9.511 presenze)(cfr. tabella 4 e grafico 5). Dai dati sulla permanenza media relativi ai diversi bacini di provenienza si
evidenzia un valore abbastanza superiore a quello generale del PNAL (2,3 notti) per i flussi di Sicilia (3,3 notti) e
Abruzzo (5,5 notti).
11
Tabella 4 – Presenze nazionali
per regione PNAL nel 2012
ITALIANI Presenze 2012
PUGLIA 29.400
ABRUZZO 14.652
CAMPANIA 13.275
SICILIA 9.511
LOMBARDIA 7.489
LAZIO 7.145
CALABRIA 6.841
BASILICATA 6.244
EMILIA ROMAGNA 5.515
TOSCANA 3.465
VENETO 2.462
PIEMONTE 2.410
MARCHE 1.866
MOLISE 1.412
ALTRE REGIONI 3.365
TOT. ** Errorenell'espressione
Grafico 5 – Peso percentuale presenze
per regione PNAL al 2012
Fonte: ns. elaborazione su dati Apt Basilicata, 2012
Va specificato che cali significativi rispetto al 2011 si osservano nel numero di presenze sia del mercato interno (-
14%) che di quello di vicinanza (Puglia – 13% e Campania – 28%).
Risultano, invece, in aumento le presenze dei turisti provenienti da altre regioni quali il Lazio (+ 10%), la Calabria (+
15%)e la Toscana (+ 13%).
Rispetto al mercato internazionale i bacini di provenienza più consistenti, sia in termini di arrivi che di presenze, sono
la Germania (12% arrivi e 12% presenze), la Svizzera (9% arrivi e 8% presenze), la Francia (7% arrivi e 6% presenze) e il
Regno Unito ( 6% arrivi e 8% presenze) (tabelle 5-6 e grafici 6-7).
12
26%
13%
12% 8%
7%
6%
6%
5%
5%3%
2%2%2%1%3%
Puglia
Abruzzo
Campania
Sicilia
Lombardia
Lazio
Calabria
Basilicata
Emilia Romagna
Toscana
Veneto
Piemonte
Marche
Molise
Altre regioni
Tabella 5 – Arrivi stranieri
per nazione PNAL nel 2012
STRANIERI Arrivi 2012
GERMANIA 345
SVIZZERA ELIECHTENSTEIN
278
FRANCIA 220
REGNO UNITO 186
STATI UNITID'AMERICA
174
ROMANIA 170
BELGIO 149
ARGENTINA 111
SPAGNA 101
AUSTRALIA 85
POLONIA 84
LETTONIA 78
ALTRI PAESI EUROPEI 78
ALTRI PAESI AMERICALATINA
75
BRASILE 65
CANADA 61
ALTRI STATI 693
TOT. ** Errorenell'espressione
Grafico 6 – Peso percentuale arrivi
per nazione PNAL al 2012
Fonte: ns. elaborazione su dati Apt Basilicata, 2012
13
12%
9%
7%
6%
6%
6%5% 4%
3%3%
3%3%
3%
3%
2%2%
23%
Germania
Svizzera eLiechtenstein
Francia
Regno Unito
Stati Uniti d'America
Romania
Belgio
Argentina
Spagna
Australia
Polonia
Lettonia
Altri paesi Europei
Altri paesi AmericaLatina
Brasile
Canada
Altri Stati
Tabella 6 – Presenze stranieri
per nazione PNAL nel 2012
STRANIERI Arrivi 2012
GERMANIA 932
REGNO UNITO 652
SVIZZERA ELIECHTENSTEIN
609
ROMANIA 477
FRANCIA 458
ALTRI PAESI AFRICA 446
STATI UNITID'AMERICA
422
POLONIA 337
ALTRI PAESI EUROPEI 288
IRLANDA 272
VENEZUELA 259
AUSTRALIA 239
ARGENTINA 231
BELGIO 222
SPAGNA 214
BRASILE 201
PAESI BASSI 150
ALTRI STATI 841
TOT. ** Errorenell'espressione
Grafico 7 – Peso percentuale presenze
per nazione PNAL al 2012
Fonte: ns. elaborazione su dati Apt Basilicata, 2012
14
13%
9%
8%
7%
6%
6% 6%5%
4%
4%
4%
3%
3%
3%
3%
3%2%
12%
Germania
Regno Unito
Argentina
Romania
Francia
Altri paesi Africa
Stati Uniti d'America
Polonia
Altri paesi Europei
Irlanda
Venezuela
Australia
Argentina
Belgio
Spagna
Brasile
Paesi Bassi
Altri Stati
Le strutture ricettive maggiormente frequentate durante il soggiorno nell’area protetta sono gli hotel. Il 92% degli
arrivi e il 90% si collocano presso le strutture alberghiere del Parco, opzionate tanto dagli italiani (92% arrivi- 91%
presenze) quanto dagli stranieri (90% arrivi- 86% presenze).
In relazione all’offerta ricettiva del PNAL si registra, rispetto all’anno precedente, un incremento di quattro strutture
e 136 posti letto. L’area beneficia, quindi, di 100 strutture per l’accoglienza e 3516 letti.
La maggiore disponibilità di letti da un lato e il minor numero di presenze dall’altro incide negativamente sull’indice
di utilizzo lordo, nel 2011 pari al 12% mentre nel 2012 al 9,5%.
15
I FLUSSI TURISTICI NELLE TRE MACROAREE DEL PARCO
CARTA DELLE TRE MACRO-AREE DEL PNAL
16
In queste pagine si analizza nel dettaglio l’andamento turistico delle tre macro aree di cui il Parco si compone: la Val
Camastra ubicata nella parte nord dell’area protetta, la Val d’Agri situata nella parte centrale, e il Lagonegrese, la
zona più a sud del PNAL.
I flussi turistici relativi al 2012 si concentrano soprattutto in Val d’Agri, l’area territorialmente più estesa, con una
maggiore capacità ricettiva e un più consistente e diversificato numero di risorse e servizi per il turismo, oltre che un
considerevole movimento di turisti di lavoro. Qui si registrano il 56% degli arrivi e il 69% delle presenze del Parco, con
una permanenza media di 3 notti. E’ da sottolineare che la Val d’Agri rispetto al 2011 ha visto un decremento del
2,4% nel numero degli arrivi e del 23% nelle presenze.
Il Lagonegrese, che intercetta il 27% degli arrivi e il 18% delle presenze del 2012, è la seconda area turisticamente
rilevante del Parco ed è l’unico territorio ad aver visto un aumento nei flussi turistici rispetto ai dodici mesi
precedenti, con un + 9,3% sugli arrivi e un + 1% sulle presenze. L’aumento più consistente degli arrivi rispetto alle
presenze e l’indice di permanenza media di 1,6 notti, il più basso tra quelli registrati nelle tre macroaree del parco,
evidenzia un grado maggiore di attrattivatà dell’area ma un’ancora limitata capacità di trattenere la clientela.
Riduzioni significative si rilevano anche in Val Camastra, meta del 17% degli arrivi e del 13% delle presenze del
PNAL,che rispetto all’anno precedente ha perso il 3,6% degli arrivi e il 25% delle presenze (cfr. tabella 8 e grafici 9-
10).
Tabella 8 – Parco Nazionale Appennino Lucano: arrivi, presenze e permanenza media per macroaree
2012 arrivi presenze p.m.
Val d'Agri 29403 84836 2,9
Lagonegrese 14046 22495 1,6
Val Camastra 8817 15439 1,8
Fonte: ns. elaborazione su dati Apt Basilicata
17
Grafico 8 – Distribuzione geografica degli arrivi nel Parco per macro-aree
Fonte: ns. elaborazione su dati Apt Basilicata, 2012
Grafico 9 – Distribuzione geografica delle presenze nel Parco per macro-aree
Fonte: ns. elaborazione su dati Apt Basilicata, 2012
18
56%27%
17%Val d'Agri
Lagonegrese
Val Camastra
69%
18%
13% Val d'Agri
Lagonegrese
Val Camastra
Guardando al dato sulla distribuzione temporale dei flussi, in tutte e tre le aree i mesi di punta sono quelli estivi
durante i quali si registrano le più alte percentuali di arrivi e di presenze (cfr. tabelle 9-10 e grafici 11-12).
La Val d’Agri è quella che ha flussi più stabili e costanti nel resto dell’anno, con un lieve ribasso negli arrivi solo nei
mesi tra aprile e giugno e nelle presenze per il primo trimestre, quando l’indice di permanenza media si abbassa sotto
la media annuale, arrivando a 2,6 notti.
La Val Camastra è caratterizzata da un andamento dei flussi piuttosto stabile negli arrivi da gennaio fino a luglio per
poi aprirsi verso una parabola positiva, seppur altalenante, nei mesi estivi e autunnali. A eccezione della stagione
estiva le presenze si distribuiscono equamente nel resto dell’anno.
Nel Lagonegrese la stagionalità dei flussi è molto più evidente. La curva crescente degli arrivi ha inizio a maggio,
raggiunge il suo apice ad agosto per poi decrescere, con più evidenza rispetto alle altre due aree territoriali, nei mesi
autunnali e invernali. Oltre al picco nel mese estivo, si osservano presenze sopra la media anche nel quarto trimestre,
quando l’indice di permanenza arriva a 2 notti, superando il dato medio annuale.
Tabella 9 – Parco Nazionale Appennino Lucano:
percentuale arrivi delle tre macroaree per stagione
arrivi Val Camastra Val d'Agri Lagonegrese
inverno 22% 23% 17%
primavera 17% 21% 23%
estate 33% 31% 40%
autunno 28% 25% 20%
Fonte: ns. elaborazione su dati Apt Basilicata
19
Grafico 10 – andamento arrivi nelle tre macro-aree per mese PNAL
Fonte: ns. elaborazione su dati Apt Basilicata
Tabella 10 – Parco Nazionale Appennino Lucano:
percentuale presenza delle tre macroaree per stagione
presenza Val Camastra Val d'Agri Lagonegrese
inverno 19% 21% 17%
primavera 20% 22% 20%
estate 37% 31% 38%
autunno 24% 26% 26%
Fonte: ns. elaborazione su dati Apt Basilicata
20
genna
io
febbr
aio
mar
zo
april
e
maggio
giug
no
luglio
agos
to
sette
mbre
otto
bre
nove
mbr
e
dice
mbre
0
1000
2000
3000
4000
Val Camastra
Val d'Agri
Lagonegrese
Grafico 11 – andamento presenze nelle tre macro-aree per mese PNAL
Fonte: ns. elaborazione su dati Apt Basilicata
Riguardo ai bacini di provenienza i mercati pugliesi, campani e lucani, sono quelli che, seppur in misura differente ,
rappresentano i bacini di provenienza più rilevanti per tutte e tre le aree del Parco.
Altri mercati come quello del Lazio, della Lombardia e della Sicilia interessano principalmente la Val d’Agri e il
Lagonegrese.
Differenze sostanziali si ravvisano nel numero di soggiorni del mercato Abruzzese, significativi in Val d’Agri e quasi
inconsistenti negli altri territori.
Meno rilevanti le differenze nei bacini di utenza del mercato straniero.
21
gen
naio
feb
bra
io
ma
rzo
apri
le
ma
gg
io
giug
no
lug
lio
ago
sto
sette
mb
re
otto
bre
nove
mbr
e
dice
mbr
e
0
2000
4000
6000
8000
10000
12000
Val Camastra
Val d'Agri
Lagonegrese
Grafico 12 - Arrivi italiani per regione di provenienza nelle tre macroaree, 2012
Fonte: ns. elaborazione su dati Apt Basilicata, 2012
Grafico 13 – Presenze italiani per regione di provenienza nelle tre macroaree, 2012
Fonte: ns. elaborazione su dati Apt Basilicata, 2012
22
Pugl
ia
Cam
pani
a
Lazi
o
Bas
ilica
ta
Lom
bard
ia
Sici
lia
Abr
uzzo
Cal
abri
a
Emili
a R
omag
na
Tosc
ana
Vene
to
Piem
onte
Mar
che
Um
bria
Ligu
ria
Mol
ise
Friu
li V.
G.
Sard
egna
Tren
tino
Valle
d'A
osta
0
1000
2000
3000
4000
5000
6000
7000
8000
9000
10000
Val d'AgriVal CamastraLagonegrese
Pugl
ia
Abr
uzzo
Cam
pani
a
Sici
lia
Lom
bard
ia
Lazi
o
Cal
abri
a
Bas
ilica
ta
Emili
a R
omag
na
Tosc
ana
Vene
to
Piem
onte
Mar
che
Mol
ise
Um
bria
Ligu
ria
Friu
li V.
G.
Sard
egna
Tren
tino
Valle
d'A
osta
0
2000
4000
6000
8000
10000
12000
14000
16000
18000
20000
Val d'AgriVal CamastraLagonegrese
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Nel 2012 il Parco Nazionale Appennino Lucano ha registrato 52.266 arrivi e 122.770 presenze ed è stato interessato
da un andamento antitetico della domanda caratterizzata, rispetto ai dodici mesi precedenti, da un leggero
incremento degli arrivi (+ 0,3%) e da una perdita rilevante delle presenze (-20%).
Tale situazione può essere stata influenzata sia dall’attuale congiuntura economica che, anche a livello nazionale, ha
portato a una contrazione delle presenze, sia dalle caratteristiche della “destinazione” Parco Nazionale Appennino
Lucano, Val d’Agri, Lagonegrese. Si tratta infatti di un’area turisticamente ancora in una fase esplorativa che sta
aumentando il proprio appeal sui mercati, soprattutto di prossimità ,ma non riesce ancora a “trattenere” i flussi a
causa di una composizione dell’offerta non del tutto adeguata alla domanda.
Per una corretta lettura dei dati statistici occorre tener presente che, soprattutto per la Val d’Agri e per la Val
Camastra, il dato delle presenze del 2011 è stato fortemente influenzato dai lavori di manutenzione straordinaria del
Centro Oli di Viggiano (in Val d’Agri), che hanno impegnato un elevato numero di lavoratori provenienti da altre
regioni d’Italia e dall’estero. Tale movimentazione ha “gonfiato” in modo del tutto eccezionale le presenze registrate
della strutture ricettive dell’area fornendo a fine anno delle statistiche turistiche reali ma non del tutto in linea con
quelle degli anni precedenti. Tale considerazione è avvallata dal confronto delle presenze del 2012 con quelle del
2010 e del 2009: quelle registrate nel 2012 risultano prossime alle presenze del 2010 e superiori del 6% a quelle del
2009.
Indicativo di una maggiore capacità attrattiva è l’andamento del Lagonegrese, tra le tre aree quella maggiormente
interessata da flussi di turismo leisure, principalmente montano e di rimbalzo dalla fascia costiera Tirrenica e da
Maratea, nella quale si è evidenziato un aumento del 9,3% degli arrivi a fronte dell’1% in più delle presenze.
Dall’analisi della domanda del PNAL si delinea il quadro di una meta essenzialmente interessata da un turismo di
breve durata, la permanenza media è infatti di 2,3 notti, prevalentemente estivo e con punte in autunno, spesso in
corrispondenza dei mesi maggiormente fecondi di eventi e manifestazioni di portata extra-regionale, come Agosto e
Ottobre.
La destinazione è principalmente frequentata da turisti italiani, che generano più del 90% degli arrivi e delle presenze
globali. I bacini di utenza più consistenti sono quelli interni e di prossimità, particolarmente rilevanti i flussi
provenienti da Puglia e Campania.
Rispetto al 2011 si censiscono incrementi a due cifre nel numero di presenze di turisti provenienti dal Lazio (+ 10%),
dalla Calabria (+15%) e dalla Toscana (+ 13%).
Rilevanti sono i flussi originati da Abruzzo, Sicilia, Lombardia e Lazio, che insistono in particolar modo nell’area
della Val d’Agri dove fanno registrare un indice di permanenza media in alcuni casi nettamente più alto di quello
complessivo del PNAL (Abruzzo 5,1 notti; Sicilia 6,3 notti; Lombardia 3,2 notti; Lazio 2,6 notti).
23
Top Related