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Alimentazione e sistema nervoso
Assistenza infermieristica
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Nell’ambito del bisogno dialimentazione l’infermiere
che lavora in area neurologica
assiste patologie
che possono alterare
la fisiologia della deglutizione
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L’insorgenza può essere acuta
Ictus
o ad andamento cronico
Malattia di Parkinson
Scerosi Multipla
SLA
Corea di Huntinton
Demenza
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La disfagia
Difficoltà a deglutire
cibi liquidi e solidi
con il rischio di aspirazione nelle vierespiratorie
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In caso di patologia acuta la disfagia
si manifesta subito e poi può regredirenell’arco di 2\4 settimane, anche permerito della riabilitazione, e a volte sipuò tornare alla normalità.
Nella malattia cronica è più frequente unpeggioramento graduale che si puòstabilizzare senza però un ritorno allarestitutio ad integrum.
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Le cause della disfagia
sono diverse
ma l’approccio
dal punto di vista assistenziale
si avvale delle stesse procedure.
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L’infermiere valuta il rischio di disfagia cioè sela persona presenta 1 o più caratteristicheche aumentano il rischio di inalazione deglialimenti :
Sopore e\o non responsività del paziente
Voce gorgogliante
Tosse
Difficoltà di contenere la saliva
Queste situazioni momentaneamente nonpermettono di procedere ad altriapprofondimenti.
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In caso contrario si procede al
test della deglutizione
per valutare
le capacità residue del paziente :
Somministrazione 3 cucchiai d’acqua inposizione di tronco 90°e testa in asseleggermente piegata in avanti
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Cosa controllare
TosseEntro 15’
Se noIdratazione per
bocca
Se sì prova con acquagelificata
Controllo se tosseristagno in bocca
eccessiva lentezza
Se no alimentazione adattataSe si introduzione di alimentazione
artificiale tramiteSNG
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Prevenire l’aspirazione
Favorire la deglutizione
Mantenere o recuperare un adeguato statonutrizionale
Determinato il grado di disfagia gliobiettivi del trattamento nutrizionalesono:
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Prevenire l’aspirazione e favorire ladeglutizione
AspirazionePuò essere
pre intra postdeglutitoria
Pre deglutitoriaPer scarsa mobilitàsensibilità lingualeAssenza riflesso
faringeo
Intra deglutitoriaPer debolezza o assenza
peristalsi esofageaScarso sollevamento
Strutture faringee
Post deglutitoriaPresenza dopo aver
deglutito di cibo in faringeche verrà aspirato ad una
nuova respirazione
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Prevenire l’aspirazione e favorire ladeglutizione
Cosa fare
Strategie di compenso con particolaritecniche di deglutizione (logopedista)
Posture facilitanti (fisioterapista)
Provvedimenti di adattamento conmodificazione della consistenza e volumeintrodotto degli alimenti.
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In caso di impossibilità di alimentazioneper bocca
Si passa ad nutrizione tramite SNG(1\2 mesi)
se non si modifica lo stato del paziente
occorre prendere in considerazione ilposizionamento PEG.
Prima di ciò,se il paziente è in grado, saràvalutato dal fisiatra con visita ed eventualeVFS
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le patologie neurologiche non hannotutte uguale
manifestazione ed evoluzione
per questo possiamo anche averepersone a cui è consentita
un’alimentazione mista
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Alimentazione mista
Per bocca cibi modificati.
Tramite PEG liquidi e\o nutrizione incaso di malessere o acuzie.
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Mantenere o recuperare un’adeguatostato nutrizionale
Questo aspetto è trasversale a tutte
le patologie prese in considerazione fino adora in quanto la disfagia e\o la difficoltà adalimentarsi può indurre uno stato dimalnutrizione calorico proteica eaumentare rischio di complicanze emorbilità
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Mantenere o recuperare un’adeguatostato nutrizionale
EsamiEmocromoTransferrina
Album.
Livello diAttivitàfisica
età
Peso eBMI
ValutazioneStato
nutrizionale
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Mantenere o recuperare un’adeguatostato nutrizionale
L’infermiere
rileva i parametri necessari e
ci si avvarrà dell’intervento delnutrizionista
per impostare una dieta adeguata.
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Patologia neurologica alimentazionecoinvolgimento del paziente
Se per lo stato clinico di una personaoccorre modificare la
Qualità
e
Modalità
di assunzione degli alimenti
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Patologia neurologica alimentazionecoinvolgimento del paziente
L’infermiere non deve dimenticare
l’aspetto della
Comunicazione
e del
Coinvolgimento
del paziente e del care giver che è più dellasemplice educazione sanitaria
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Patologia neurologica alimentazionecoinvolgimento del paziente
E’ semplicistico pensare che la personaaccetti una soluzione per noi “ovvia”
disfagia ai liquidi
sostituzione dell’acqua
con l’acqua gel
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Patologia neurologica alimentazionecoinvolgimento del paziente
E’ per questo giusto ricordare l’aspetto
sociologico
e
antropologico dell’alimentarsi
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Alimentarsi non è solo introdurre inutrienti necessari al sostentamento ma :
Costituisce una fonte di piacere.
La condivisione del cibo in famiglia ocon amici,in occasione di eventi socialio semplicemente nel quotidiano rendemembri di una stessa cultura.
(convivio = vivere insieme)
Il cibo ha un ruolo fondamentale anchein molte religioni.
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Patologia neurologica alimentazionecoinvolgimento del paziente
Codice Deontologico dell’Infermiere
La mission primariadell’infermiere èil prendersi cura della personache assiste in logica olistica,considerandole sue relazioni sociali e ilcontesto ambientale.
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Patologia neurologica alimentazionecoinvolgimento del paziente
“L’uomo è ciò che mangia,ma è anchevero
che mangia ciò che è,ossia alimentitotalmente ripieni della sua cultura”
(M.Montanari)
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Malattia di Parkinson
Pasti ricchi di proteine, e in particolar mododi amminoacidi, possono interferirenell’attività farmacologica della levodopafarmaco d’elezione in qs. Patologia.
Viene assorbita nel duodeno e questo èrallentato dall’eccesso di proteineanchesse scisse a qs. Livello
L’assorbimento intestinale e il passaggiodella berriera emato-encefalica è = a quellodi alcuni aminoacidi
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Malattia di Parkinson
La composizione ideale della dieta bilanciatadovrebbe essere la seguente: la maggiorparte dell’energia (55-58%) dovrebbeprovenire dai carboidrati (cereali e loroderivati, patate), una quota del 25-30% daigrassi e il 12-15 % dalle proteine introdotteprincipalmente al pasto serale o distribuiteben uniformemente durante tutti i pasti.
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cibi trigger spesso scatenano la crisiemicranica in individui predisposti
. Così come alcune reazioni di intolleranza al cibo si manifestano con eruzioni cutanee, i pazientiemicranici presentano una reazione a livello dei vasi sanguigni e dei nervi. Ecco i più comuni cibitrigger per l'Emicrania, noti come "la sporca dozzina", in ordine d'importanza:latticini*cioccolatouovaagrumicarne**frumento (pane, pasta, ecc.)noci e nocciolepomodoricipollemaismelebanane*Inclusi latte vaccino scremato ed intero, latte di capra, formaggio, yogurt, ecc.** Inclusi manzo, maiale, pollo, tacchino, pesce, ecc.Alcune bevande e additivi vanno pure annoverati tra i peggiori trigger, come le bevande alcoliche(soprattutto vino rosso), contenenti caffeina (caffè, tè e coca-cola), il glutammato monosodico (neldado da cucina, NdT), l'aspartame (un dolcificante, NdT) ed i nitriti.Cibi che non sono presenti nelle 2 liste precedenti dovrebbero essere considerati cibi trigger possibilima poco probabili. Quasi ogni cibo comune, non compreso nella prima lista (pain-safe), ha scatenatola comparsa di crisi emicraniche in isolati soggetti nell'ambito di Studi di Ricerca clinica, quindi questicibi non possono essere considerati completamente al di sopra di ogni sospetto, anche se non sonosicuramente i principali imputati.
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