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Giugno 201810Sabato 30

Giugno 2018

Al via una nuova alleanzaper una sicurezza condivisaPresentata alla Camera dei Deputati una piattaforma per un diaologo su tematiche strategiche

N ella nuova Auladel Palazzo deiGruppi Parlamen-

tari della Camera deiDeputati a Roma, il 28giugno, si è svolta la se-conda edizione del Me -diterranean Forum of Ro-m e. Lo scopo dell’incon-tro è stato quello di darevita a una piattaformain grado di offrire unospazio comune di dialo-go su tematiche di gran-de attualità tra gli attoridell’area strategica delMediterraneo. Soprat-tutto per affrontare lesfide di una crescita in-clusiva e di una sicurez-za condivisa nell’interaarea.Ad introdurre i lavoriValerio De Luca, Presi-dente e del Romed Fo-rum, il quale ha sottoli-neato proprio l’urgenza

di creare una nuova al-leanza capace di affron-tare le sfide che l’areadel Mediterraneo sta po-nendo, sotto l’aspettodella sicurezza, dell’eco-nomia e dei flussi migra-tori che rientrano ormainella quotidianità delnostro paese.«In particolare sul pianoculturale - ha detto - l’Ita-lia rappresenta un attore

globale che è in grado dirilanciare la visione di unnuovo umanesimo che af-fronti le sfide nell'ambitodella sicurezza umana,dello sviluppo sostenibile,dell'assistenza umanita-ria e della crescita inclusi-va».Nel corso della primasessione, moderata daPaolo Messa, Direttoredel Centro Studi Ameri-cani, sono stati affronta-ti temi quali la sicurezzae la stabilità geopolitica,in accordo con l’identitàdell’area mediterranea.Hanno preso parte allatavolo rotonda HassanA b o u yo u b, Ambascia-tore del Regno del Ma-rocco, il quale ha fattonotare che: «nel campodel Mediterraneo c’è biso-gno di un leader. Oggi - haaggiunto - mi sembra che

l’Italia sia in una posizio-ne veramente favorevoleper assumersi la respon-sabilità di ricreare l’am-biente favorevole al dialo-go tra Sud e Nord e tra Sude Sud, cioè tra tutte questerealtà di instabilità, diviolenza, di cancello alterrorismo». EFayiz Khouri, Amba-sciatore del Regno Ha-shemita di Giordania,ha aggiunto: «Abbiamobisogno di un approcciopiù olistico, che crei deimeccanismi complessi peraffrontare le minacce disicurezza a tutti i livelli, diintelligence, militari, di i-deologia, e contribuire acreare ambienti che pos-sano combattere questaminaccia alle sue radicied alle sue origini».Ha poi preso la parolaanche l’ambasciatore e

coordinatore per gli Af-fari Multilaterali nell'A-rea Euro-Mediterraneae nel Golfo, Enrico Gra-n a ra , che ha ricordato

l’impegno su tali temati-che del professor Cosi-mo Lacirignola, di Euge-nia Ferragina e di Gio-vanni Tumbiolo. I z to kM i ro s i c, Vice Ministrodegli Affari Esteri, Re-pubblica di Slovenia,ha, invece, sottolineatocome: «Senza una “ge-stione-compromesso” sucome gestire le migrazioniinsieme l’Unione Europea

rischia di diventare, a li-vello globale, senza poterevero».La seconda tavola roton-da è stata, invece, mode-rata da Karima Moual,editorialista del quoti-diano torinese La Stam-pa. Sono intervenutiMo e z E d d i n e S i n a o u i ,Ambasciatore della Re-pubblica Tunisia, il qua-le ha affermato: «In Afri-ca oggi l’Europa è assenteperché il Mediterraneo èperiferia»; Yahya Palla-vicini, Presidente dellaComunità Religiosa I-slamica Italiana, ha sot-tolineato la necessità di«una cooperazione inter-religiosa, affrontare insie-me delle sfide sociali, lapovertà, l’ambiente, le mi-grazioni, lo sviluppo»,creando un dialogo trateologi e politici «a favo-re della cittadinanza e delbene comune»; SenenF l o re n s a , Presidentedell’Assemblea Genera-le dell’EuroMeSCo, cheha fatto notare come:«L’unica soluzione è quel-la di avere uno svilupporeale dei paesi al Sud edall’Est del Mediterraneo,con maggiori sforzi profu-si dall’Unione Europeaper un’ integrazione nelmercato interno e la paci-ficazione».Paolo Quercia, Diret-tore del Center for NearAbroad Strategic Stu-dies, ha chiosato: «E’ lastabilità che crea le basisia di una società sicurache di relazioni interna-

zionali sicure».In questa sessione è sta-ta più volte sottolineatal’importanza degli stru-menti di contrasto allecause principali chespingono migliaia dipersone ad abbandona-re il proprio Paese in cer-ca di una vita migliore.Cosi come l’importanzadel dialogo politico in-ternazionale ed interre-ligioso per trovare solu-zioni nuove.Nel corso della terza ses-

L’evento cercadi favoriregli investimentisostenibili

Presentin u m e ro s iambasciatorie manager sione, moderata da Mi-

chele Pierri, Direttoredi Cyber Affairs, sonostate affrontate le que-stione dello sviluppo so-stenibile, fondamentaleper mitigare gli effettidella globalizzazione eper contrastare le cre-scenti diseguaglianze,degli investimenti re-sponsabili e della SmartInnovation. Ciò di cui siè più volte infatti parlatoè stata l’importanza diuna nuova mentalità nelmondo dell’economianell’approccio con i pae-si del continente africa-no, e dell’importanzadell’innovazione che siavicina alle comunità eche possa creare benefi-ci nella vita di tutte lepersone, migliorandoneil livello di vita ed aiu-tando a combattere lapovertà, causa principa-le di migrazioni e guer-r e.In questa sessione si so-no alternati HishamMohamed MoustafaB a d r, Ambasciatored’Egitto, che ha infattipiù volte sottolineato co-me «Non possiamo pen-sare allo sviluppo sosteni-bile nel Mediterraneo senon risolviamo il proble-ma dell’immigrazione edel terrorismo alla radicee quindi alla crisi in Libiae Siria». Roberto Ridol-fi, Special Advisor forStrategy and FinancingDevelopment, FAO, ha

affermato come «persconfiggere la povertà cheè alla base dell’i m m ig r a -zione», bisogna far sì chei paesi africani attirinoinvestimenti e «l’Europadeve diventare un esem-pio in termini di sostenibi-lità non solo ambientalema soprattutto a livello u-mano». Mentre Domi-nick Salvatore, Diret-tore del Global Econo-mic Policy Centre, For-dham University, haportato avanti un’anali-si sui diversi livelli di

crescita economica di al-cuni paesi del Mediter-raneo sottolineando co-me «crescita economicanon significa sempre svi-luppo e un miglioramentodel tenore di vita». Inol-tre, parlando della crisiitaliana, ha evidenziato

come la chiave per lacrescita è quella «di ri-sparmiare per investire»così da attrarre aziendeestere «proteggendo peròi gioielli nazionali» (comele catene alberghiere)«perché altrimenti non ri-marrebbe alcun profittoall’Italia».I n f i n e, Emanuele Spo-to , Amministratore De-legato di Telsy S.p.A., haosservato come: «il ruolodelle aziende private siacruciale per lo sviluppodel paese» e «per accom-

pagnare lo sviluppo non ènecessario l’aiuto econo-mico» ma bisogna «aiuta-re questi investimenti eportare tecnologia» neipaesi in via di sviluppo.In conclusione l’ultimopanel, moderato dalPresidente del ForumValerio De Luca, hatrattato come tema prin-cipale la transizione e-nergetica, questione de-licata e complessa versol’affermazione delle e-nergie rinnovabili. Nehanno parlato Abdula-ziz bin Ahmed Al Mal-ki Al Jehni,Ambascia-tore dello Stato del Qa-tar, Alessandro Gran-dinetti, Emea Oil & GasLeader, Global Relation-ship Partner PWC, haosservato come ci sia «ilbisogno di una transizio-ne energetica» e che gli e-lementi «che forgiano loscenario futuro energeticosiano innanzitutto l’utiliz-zo di nuovi fonti di energiesostenibili», l’eliminazio-ne degli scarti e quindicominciare a basarsi su«un’economia circolare»,e «la digitalizzazione»che permetterà di acce-dere all’energia in ma-niera differente. DarioS p e ra n z a , Vice Presi-dente, Scenari e AnalisiPolitiche e Istituzionali,ENI S.p.A., ha ricordatocome il gas ed il petrolio

saranno nei prossimi an-ni elementi fondamen-tali per sostenere unatrasformazione di para-digma energetico.In chiusura dei lavoril’intervento del Diretto-re del Med Forum Pier-paolo Abet, ha eviden-ziato il ruolo chiave chel’Italia potrebbe svolge-re nello scenario geopo-litico internazionale esoprattutto nell’area delMediterraneo, di cui persecoli la nostra Patria,quale espressione dellaciviltà classica, è statacentro gravitazionale epunto di riferimentoculturale, politico, ed e-conomico. Un ruolo chesignificherebbe per l’I-talia assumersi una di-versa responsabilità peril Mediterraneo e quindianche nei confrontidell’Unione Europeastessa. Concludendo hapresentato in dettagliole attività del Forum Me-diterraneo di Roma:«L’ambizioso obiettivo,ma carico anche di re-sponsabilità, è quello dirappresentare con questoForum, un contenitorequalificato dove elabora-re e far confluire istanzeconcrete a supporto deiprocessi decisionali e con-tribuire così ad un possibi-le e necessario rifiorire delMare Nostrum».

PRIMO PIANO PRIMO PIANO

PIER PAOLO ABET direttore del Med Forum VALERIO DE LUCA presidente del Med forum

L’APPUNTAMENTO Un vero successo la seconda edizione del Mediterranean Forum of Rome

Occorre puntareall’innovazioneener geticae digitale

Il candidato al nobel per l’economia Dominik Salvator e il direttore editorale de La Provincia Gianluca Trento