Benedetto XVI ha introdotto la preghiera mariana dell Angelus
dal Palazzo Apostolico di Piazza San Pietro nella XXXII a domenica
del Tempo Ordinario 6 Novembre 2011 Benedetto XVI ha introdotto la
preghiera mariana dell Angelus dal Palazzo Apostolico di Piazza San
Pietro nella XXXII a domenica del Tempo Ordinario 6 Novembre
2011
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In quel tempo, Ges disse ai suoi discepoli questa parabola: Il
regno dei cieli sar simile a dieci vergini che presero le loro
lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte
e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero
con s lolio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero
anche lolio in piccoli vasi. Poich lo sposo tardava, si assopirono
tutte e si addormentarono. A mezzanotte si alz un grido: Ecco lo
sposo! Andategli incontro!. Allora tutte quelle vergini si
destarono e prepararono le loro lampade. Dal Vangelo secondo Matteo
25, 1-13
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Le stolte dissero alle sagge: Dateci un po del vostro olio,
perch le nostre lampade si spengono. Le sagge risposero: No, perch
non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e
compratevene. Ora, mentre quelle andavano a comprare lolio, arriv
lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle
nozze, e la porta fu chiusa. Pi tardi arrivarono anche le altre
vergini e incominciarono a dire: Signore, signore, aprici!. Ma egli
rispose: In verit io vi dico: non vi conosco. Vegliate dunque,
perch non sapete n il giorno n lora. Dal Vangelo secondo Matteo 25,
1-13
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Su questo punto netta la differenza tra chi crede e chi non
crede, o, si potrebbe ugualmente dire, tra chi spera e chi non
spera. Su questo punto netta la differenza tra chi crede e chi non
crede, o, si potrebbe ugualmente dire, tra chi spera e chi non
spera.
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Scrive infatti san Paolo ai Tessalonicesi: Non vogliamo
lasciarvi nellignoranza a proposito di quelli che sono morti, perch
non siate tristi come gli altri che non hanno speranza (1 Ts 4,13).
La fede nella morte e risurrezione di Ges Cristo segna, anche in
questo campo, uno spartiacque decisivo.
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Sempre san Paolo ricorda ai cristiani di Efeso che, prima di
accogliere la Buona Notizia, erano senza speranza e senza Dio nel
mondo (Ef 2,12). Infatti, la religione dei greci, i culti e i miti
pagani, non erano in grado di gettare luce sul mistero della morte,
tanto che unantica iscrizione diceva: In nihil ab nihilo quam cito
recidimus, che significa: Nel nulla dal nulla quanto presto
ricadiamo.
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Se togliamo Dio, se togliamo Cristo, il mondo ripiomba nel
vuoto e nel buio. E questo trova riscontro anche nelle espressioni
del nichilismo contemporaneo, un nichilismo spesso inconsapevole
che contagia purtroppo tanti giovani.
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Il Vangelo di oggi una celebre parabola, che parla di dieci
ragazze invitate ad una festa di nozze, simbolo del Regno dei
cieli, della vita eterna (Mt 25,1-13). Il Vangelo di oggi una
celebre parabola, che parla di dieci ragazze invitate ad una festa
di nozze, simbolo del Regno dei cieli, della vita eterna (Mt
25,1-13).
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E unimmagine felice, con cui per Ges insegna una verit che ci
mette in discussione; infatti, di quelle dieci ragazze: cinque
entrano alla festa, perch, allarrivo dello sposo, hanno lolio per
accendere le loro lampade; mentre le altre cinque rimangono fuori,
perch, stolte, non hanno portato lolio.
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Che cosa rappresenta questo olio, indispensabile per essere
ammessi al banchetto nuziale? SantAgostino (cfr Discorsi 93, 4) e
altri antichi autori vi leggono un simbolo dellamore, che non si pu
comprare, ma si riceve come dono, si conserva nellintimo e si
pratica nelle opere.
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Vera sapienza approfittare della vita mortale per compiere
opere di misericordia, perch, dopo la morte, ci non sar pi
possibile. Quando saremo risvegliati per lultimo giudizio, questo
avverr sulla base dellamore praticato nella vita terrena (cfr Mt
25,31-46).
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E questo amore dono di Cristo, effuso in noi dallo Spirito
Santo. Chi crede in Dio-Amore porta in s una speranza invincibile,
come una lampada con cui attraversare la notte oltre la morte, e
giungere alla grande festa della vita.
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A Maria, Sedes Sapientiae, chiediamo di insegnarci la vera
sapienza, quella che si fatta carne in Ges. Lui la Via che conduce
da questa vita a Dio, allEterno. Lui ci ha fatto conoscere il volto
del Padre, e cos ci ha donato una speranza piena damore.
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Per questo, alla Madre del Signore la Chiesa si rivolge con
queste parole: "Vita, dulcedo, et spes nostra". Impariamo da lei a
vivere e morire nella speranza che non delude.