8/9/2019 21 Fanta - PUPI AVATI
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IL FANTASTICO E LHORROR
NEL CINEMA DI PUPI AVATI
di Antonello Sarno
Da ragazzo, le mie fantasticherie riguardavano molto spesso la morte.In questambito credo che la cosa pi spaventevole siano i fantasmi, lepresenze malvagie, che infatti ho sempre temuto molto. I miei fantasminon erano mai sereni, non erano quegli spiriti burloni in fondobenevoli di cui, ad esempio, parla Wlde nel Canterville. No, nei
fantasmi che immaginavo cerano sempre lamenti, strazio, gemiti,voci...
(da Pupi Avati, Il Castoro cinema, Milano 1993)
Per molti, importanti talenti cinematografici italiani il cinema fantastico stato il primo, vero banco
di prova. Titoli artigianali, spesso dimenticati a vantaggio di altre e pi fortunate prove succedutesi
nelle relative carriere.
Per Pupi Avati, che a 62 anni appartiene da tempo e con pieno diritto alla categoria dei grandi autoridel cinema italiano, lispirazione magico fantastica, e quindi anche trascendentale, continua invece
da pi di trentanni con grandi risultati: da quelBalsamus, luomo di Satana, il riuscito esordio di
Avati datato 1968, fino al recentissimoI cavalieri che fecero limpresa, la vena fantastica continua
ad essere uno dei fili rossi attraverso cui leggere lopera di questo autore che fu tra i primi a
decentrare la produzione dei propri film dallopulenta e sonnacchiosa Roma di Cinecitt alla
Padnia intorno a Bologna.
I titoli esplicitamente fantastici targati Pupi sono essenzialmente sette (parliamo soltanto dei film
realizzati per il cinema: la produzione dl Avati per la TV cos vasta ed importante da meritare un
articolo a parte): oltre al citato Balsamus ed al successivo Thomas..gli indemoniati (1969), eccoLa
casa dalle finestre che ridono (1976), Tutti defunti tranne i morti (1977),Le strelle nel fosso (1979),
Zeder(1982) eLArcano Incantatore (1996).Titoli conosciussinjj (e sul quali torneremo tra poche righe) anche dal pubblico che non ama
particolarmente il genere fantay-horror pert, grazie anche ai numerosi passaggi televisivi, il nome
di Pupi Avati , anche per laudience televisiva, una sorta di marchio di garanzia. In altre parole,
un film di Avati, anche se un horror, comunque un film che contiene altre cose, come la
recitazione degli attori, una trama avvincente, una bella sceneggiatura, delle trovate registiche che
valgono la pena di vederlo.
Sette titoli-fantasy che, come dicevamo, potrebbero rapidamente diventare il doppio od il triplo, tale
la vocazione di Avati ad includere lelemento fantastico nei propri contesti narrativi. Se pensiamo
a Magnificat(1993) od anche aI cavalieri, ci accorgiamo che lelemento religioso affrontato con un
rigorosissimo sforzo di immedesimazione del narratore (cio del regista) nella percezione che della
divinit avevano i protagonisti dellAlto MedioEvo, una percezione anche
naturistico_fenomenologica che alla base dellelemento fantastico dai Sumeri al giorno doggi.
Cos come sono velati di unatmosfera surreale, stralunata e talvolta persino distorta anche gli altri
film di Pupi in cui, quasi come in una convincente rilettura moderna della lezione espressionista
tedesca, il Destino (forse guidato dalla mano di Dio, ma forse no...) a decidere per gli uomini
lincontro con la felicit o con la solitudine, con il crimine o con la felicit, in certi casi con la Vita
o con la Morte. Ma non finisce qui. Gi, perch tra i meriti principali di Avati non c soltanto
quello di aver reintrodotto lelemento del fantastico in un cinema italiano, quello dei primi anni
Settanta, che ormai languiva tra poliziotteschi e sexy-comedy, ma soprattutto quello di aver
praticamente inventato (insieme al fratello Antonio ed al produttoresocio Gianni Minervini) il
film d genere a bassissimo costo ma di grande richiamo, grazie allitalianit delle storie raccontate.Una ricetta ideale che, purtroppo, difficile trasformare in una formula dallesattezza scientifica,
ma che pure ha avuto il suo picco artistico-produttivo conLa cosa dalle finestre che ridono, un
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titolo di assoluto culto (alla pari conProfondo Rosso) che ha segnato una svolta importante nelcinema giallo-horror-fantasy made in Italy, meritando contemporaneamente anche uno studio
specifico nelle scuole di cinema per la sua vicenda produttiva, ahim poco imitata in seguito da altri
cineasti.
Per farla breve: i due Avati ed il loro socio Minervini escono con le ossa rotte dal sequestro di
Bordella (1975), un film giudicato osceno e quindi ritirato dalle sale. Il mancato rientro dei capitalicostringe Avati & C. a tentare una nuova impresa alla disperata pur di consolidare rapidamente il
successo deLa mazurka del barone... (1974), impresa cuiBordella non ha potuto adempiere causail sequestro. Nasce cos la A.M.A. film (Avati-Minervini-Avati) societ a capitale zero ricorda
Avati - accomunando quelle tre debolezze formate da mio fratello, da Gianni Minervini e da me.
Lidea quella di partire con una pellicola a costo bassissimo, costo che la Euro (la casa di
produzione e distribuzione pi importante di quegli anni, guidata da Marina Cicogna) quantifica a
Minervini in 150 milioni. Cio niente, o quasi: una sfida che i tre soci accettano volentieri.
Un film senza star, senza grandi location, senza effetti speciali, senza nientaltro, insomma, che una
grande storia, una splendida sceneggiatura ed un gruppo di bravi, sconosciuti attori ben diretti da
Pupi Avati. Lidea di base, terrificante, prende spunto da una vecchia leggenda popolare delle
campagne bolognesi secondo cui, nel restaurare un vecchio cimitero, dalla tomba di un prete spuntainvece uno scheletro femminile: Da bambini ricorda Avati questa storia, che ci veniva
raccontata pi volte, riusciva sempre a terrorizzarci. Lidea di un prete donna era spaventevole oltre
ogni immaginazione... . Oltre agli Avati, ed a Gianni Cavina, sullidea ci lavora anche Maurizio
Costanzo, altro talento del genere fantasy che proprio con Avati ha dato il meglio di s in questa
direzione. Le contaminazioni sono tante: daIl Corvo di Clouzot ai Racconti goticidi Isaak Dinesen
ed il risultato uno dei migliori film noir, od anzi horror, che lItalia abbia prodotto dai tempi di
Mario Bava. Un film in cui c tutto il talento immaginifico dellAvati di allora ma anche tracce
evidenti di quel Pupi Avati maestro del cinema che di l a qualche anno andr a formarsi in maniera
completa. Come al riguardo scrisse Morando Morandini sul Giorno Avati...ha altre qualit, tra
le quali...soprattutto il palese affetto per quel che fa, per il proprio lavoro; lo si sente nella cura dei
particolari; nel modo in cui sa cogliere il paesaggio padano che presumibilmente ben conosce ed
ama... . Ecco, il paesaggio: in questo film la pianura padana, con i suoi prati, i boschi, le ombre
ammonitrici dei vecchi casali e, soprattutto, il suo fiume immenso e solo apparentemente tranquillo,
fa la sua prima, grande comparsa da protagonista nel cinema avatiano. La skyline dei boschi
continuamente giustapposta a suggello di molte scene, la frondosit sussurrante di alberi che
sembrano quasi parlanti (nel senso favolistico del termine), il contrasto tra il buio e la luce si
fondono in una sorta di panteismo boschivo che forse il protagonista invisibile ma palpabile di
questa storia gotica ma anche di molte altre, splendide inquadrature anche del cinema non
dichiaratamente fantastico di Avati, dalla campagna che circonda il casalone dove si svolge il
banchetto di Storia di ragazzi e ragazze alla toccante sequenza della foglia spostata dal vento in
Magnificat.Insomma, neLa casa... c gi tutta lestetica avatiana, contenuti e forme che verranno poi spalmatinei film a seguire. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il naturismo del cinema di Pupi
Avati non un sintomo di vecchiezza, anzi. Nelle sue storie e nel suo modo di raccontarle, infatti,
Avati rivisita e stravolge terre e campagne pi o meno (e, peraltro, anche contemporaneamente) a
come e quanto Dario Argento sovverte i paesaggi metropolitani delle grandi citt. Il meccanismo
quasi lo stesso: la differenza, in questo caso, la fanno le rispettive storie ed i personaggi che ne sono
protagonisti.
Oltre a La casa..., Avati firma poi almeno altri due grandi film del cosiddetto genere nero italiano
e cioZedereLarcano incantatore, che testimoniano lo stato di grazia in cui si trova linquieta
vena magica del regista bolognese che, negli ultimi film, si esprime a livelli pi alti, coinvolgendo
largomento pi trascendentale di tutti come quello del Mistero religioso.Per chiudere, unimpressione che mi pare ancora inedita: i film fantastici ed horror realizzati da
Pupi Avati non hanno eredi tanto dotati dietro la macchina da presa quanto, piuttosto, dietro la
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macchina da scrivere, I figliocci di Pupi, per comune provenienza emiliano-bolognese, ma anche
quanto a personaggi ed atmosfere, sono a mio avviso due scrittori gi affermati (ed imitati) come
Carlo Lucarelli ed Eraldo Baldini, capiscuola della cosiddetta scuola bolognese del giallo le cui
storie risentono evidentemente di una formazione cinematografica e, nella specie, di una perfetta
conoscenza di quelle pulsioni inquiete che, senza film comeLa casa dalle finestre che ridono,
avrebbero continuato a dormire sotto il sole della Bassa per chiss quanto altro tempo ancora.
FILMOGRAFIA
Balsamus, luomo di Satana (1968)
una produzione magic Film
con Bob Tonelli, Greta Vajant, Gianni Cavina, Giulio Pizzirani
Thomas, gli indemoniati(1969)
uno produzione Cidierre Cinematografica
con Anita Sanders, Edmund Purdon, Mariangela Melato, Gianni Cavina, Bob Tonelli
La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone (1974)
una produzione Euro International Filmscon Ugo Tognazzi, Paolo Villaggio, Delia Boccardo, Lucio Dalla, Gianni Cavina
Bordella (1975)
uno produzione Euro International Films
con Luigi Proietti, Al Lettieri, Vincent Gardenia, Taryn Power, Christian De Sica, Gianni Cavina
La casa dalle finestre che ridono (1976)
una produzione AMA. Film
con Lino Capolicchio, Francesca Marciano, Gianni Cavina, Bob Tonelli, Giulio Pizzirani
Tutti defunti tranne i morti(1977)
uno produzione AMA. Film
con Gianni Cavina, Francesca Marciano, Carlo Delle Piane, Giulio Pizzirani
Jazz band(1978)
una produzione AMA. Film - RAI
con Lino Capolicchio, Gianni Cavina, Carlo Delle Piane, Adriana Innocenti, Pietro Brambilla
Le strelle nel fosso (1978)
uno produzione A.M.A. Film
con Lino Capolicchio, Gianni Cavina, Carlo Delle Piane, Roberta Paladini, Giulio Pizzirani, Adolfo
Belletti
Cinema (1979)
una produzione A.M.A. Film - RAI
con Lino Capolicchio, Gianni Cavina, Carlo Delle Piane, Roberta Paladini, Adriana Innocenti
Aiutami a sognare (1980)uno produzione A.M.A. Film - RAI
con Mariangela Melato, Anthony Franciosa, Jean-Pierre Leaud, Alexandra Stewart, Paola Pitagora
Dancing Paradise (1981)
una produzione A.M.A.FiIm -RAI
con Gianni Cavina, Carlo Delle Piane
Zeder(1982)
uno produzione A.M.A. FILM - RAI
con Gabriele Lavia, Anne Canovas
Una gita scolastica (1983)
uno produzione AMA. Film - RAI con Carlo Delle Piane, Tiziana Pini.
Noi tre (1984)uno produzione Duca Film- Istituto Luce- Raiuno
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con Lino Capolicchio, Gianni Cavina, Carlo Delle Piane, Ida Di Benedetto, Christopher Davidson,
Dario Parisini, Barbara Rebeschini
Impiegati(1985)
una produzione DUEA Film - National Filmes - Dania
con Claudio Botosso, Elena Sofia Ricci, Nick Novecento, Dario Parisini, Giovanna Maldotti, Luca
BarbareschiFesta di Laurea (1985)
una produzione DUEA Film - National Filmes - Dania - Raiuno
con Carlo Delle Piane, Aurore Clement, Lidia Broccolino, Nick Novecento, Dario Parisini
Regalo di Natale (1986)
una produzione DUEA Film DMV Distribuzione - Raiuno
con Carlo Delle Piane, Diego Abbatantuono, Gianni Cavina, Alessandro Haber,
George Eastman, Kristina Sevieri.
Hamburger Serenade (1986)
Programma televisivo 12 puntate
con Nick Novecento, Alfiero Toppetti, Beatrice Macola
Ultimo minuto (1987)una produzione DUEA Film - DMV Distribuzione Raiuno
con Ugo Tognazzi, Elena Sofia Ricci, Lino Capolicchio. Diego Abbatantuono, Massimo Bonetti
Sposi(1988)
una produzione DUEA Film Numero Uno Cinematografica
con Carlo Delle Piane, Simona Marchini, Nick Novecento, Jerry Cal, Alessandro Haber, Ottavia
Piccolo
Storia di ragazzi e ragazze (1989)
una produzione DUEA Film Unione Cinematografica - Raiuno
con Alessandro Haber, Lucrezia Lante della Rovere, Massimo Bonetti, Felice Andreasi
Bix - Unipotesi leggendaria (1991)
uno produzione DUEA Film- Union P.N. - Raiuno
con Bryant Weeks, Romano L. Orzari, Sally Groth
Fratelli e sorelle (1992)
uno produzione DUEA Film - Filmauro - Raiuno
con Franco Nero, Anna Bonaiuto, Matthew Buzzel, Kelly Evinston, Barbara Wilder
Magnificat(1993)
uno produzione DUEA Film - Istituto Luce Union PN.
con Arnaldo Ninchi, Luigi Diberti.
Lamico dinfanzia (1993)
con Jason Robards III, Amy Galper, Jim Orttilieb
Dichiarazioni damore (1994)una produzione DUEA Film - Filmauro
con Arnaldo Ninchi, Angila Baggi, Della Boccardo, Valeria Fabrizi, Alessio Modicaer
Larcano incantatore (1995)
una produzione DUEA Film - Filmauro
con Stefano Dionisi, Carlo Cecchi, Arnaldo Ninchi, Andrea Scorzoni, Consuelo Ferrara
Festival(1996)
una produzione DIJEA Film - Filmauro
con Massimo Soldi, Isabelle Pasco, Gianni Cavina, Margaret Mazzantini, Paola Quattrini, Lorenzo
Flaherty, Andrea Scorzoni.
Il testimone dello sposo (1997)
uno produzione DUEA Film - Filmaurocon Diego Abatantuno, Ines Sastre, Diego Cantarelli.
La via degli angeli(1998)
8/9/2019 21 Fanta - PUPI AVATI
5/5
una produzione DUEA Film - Medusa Film
con Carlo Delle Piane, Gianni Cavina, Valentina Cervi, Chiara Muti
I cavalieri che fecero limpresa (2001)
una produzione Antonio Avati, Tarak Ben Ammar e Mark Lombardo
con Raoul Bova, Thomas Kretschmann, Marco Leonardi, Edmund Purdon, Yorgo Voyagis, Carlo
Delle Piane, F. Murray Abraham, Edward Furlong, Stanislas Merhar
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