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BergamoSette - Venerdì 23 Marzo 2012 7RUBRICHEAut.alla

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Rubrica mensileS.O.S. RISPARMIATORE

Il punto sulla«repressione finanziaria»

Quello che abbiamo imparato da questacrisi è che i mercati finanziari sono stati resivulnerabili e fragili da un boom del creditodurato oltre un ventennio e che si è poibruscamente interrotto. In questo contestola progressiva riduzione della disponibilità dititoli “sicuri” ha spinto tutti nella stessa di-rezione, ovvero comprare i titoli di stato diStati Uniti e Germania, ma anche di Canada,Norvegia, Svezia, Australia, Svizzera, O-landa e Finlandia che sono paesi solidi, macon poche emissioni rispetto alle richiestedegli investitori. La conseguenza principaledi questa corsa alla ricerca della sicurezza èstata la creazione di una bolla nel mercatodei titoli con il massimo rating di affidabilità,con rendimenti reali che, sottratta l’infla-zione, sono caduti in territorio negativo tran-ne che per scadenze lunghe.

Ci troviamo quindi in una situazione chepuò essere definita di “repressione finan-ziaria” perché essendo il tasso di inflazionesuperiore al tasso di interesse offerto dalleobbligazioni “sicure” è come se sui rispar-miatori ci fosse un’ulteriore tassa occulta dapagare. Difficile da quantificare e difficile dacombattere senza aumentare il rischio delproprio portafoglio.

Intanto c’è un generale ottimismo che sibasa sull’aspettativa che o l’economia andràbene, oppure ci salveranno le banche cen-

*Consulente finanziarioindipendente. Per informazionie approfondimenti tel. 335302605- www.patrimonialista.itLe domande possonoessere inviate via maila [email protected]

Michele Colosio

trali, ma in assenza del sostegno di que-st’ultime, che stampano moneta creandoinflazione e dando un falso senso diricchezza alla popolazione, saremmo inuna situazione deflazionistica (ossia dicalo dei mercati e dei prezzi dei beni).L’alternativa sarebbe non stampare piùsoldi, tagliare stipendi e costi della bu-rocrazia, ma questa strada è più difficileda realizzare per la classe politica, chepreferisce rinviare la questione e nonaffrontare i veri nodi. Questo vuol direche gli effetti della crisi non sono ancorapassati, ed anzi saranno probabilmentenecessari ancora alcuni anni di interventiper tornare a una situazione sostenibile.

Nonostante le perplessità sulla tenutadelle economie dei paesi sviluppati, leazioni di società di alta qualità sono oggiun investimento che, a condizione diavere un adeguato orizzonte temporale,potrebbe rivelarsi più conservativo e si-curo dei Titoli di Stato. Le buone azioniinfatti pagano dividendi anche superiorial 4%, mentre Svizzera, US, Germania eCanada rendono tra 0,8% e 1,5% suscadenzedi5anni. Inoltre,perchihaunavisione negativa sul futuro dei sistemifinanziari, le azioni sono superiori perchésono investimenti in attività reali, mentre ititoli di stato sono nominali e se le banchecentrali accenderanno le stampanti perridurre il debito sovrano il loro potere diacquisto si deprezzerà rapidamente.

Rubrica quindicinaleLO PSICOLOGO RISPONDE

Imedia e la violenzasulle donne

Da qualche anno le televisioni pubbli-che e private trasmettono notizie di com-portamenti delinquenziali, tragedie fami-liari e omicidi descrivendo il fatto con par-ticolari troppo dettagliati, soffermandosisullo stesso avvenimento per settimane e,in alcuni casi, riducendolo in una tele-novela. Già questo fatto è negativo perchècosì facendo trasformano una grave tra-gedia in una commedia. Infatti quello chesorprende è proprio il modo di presentarela notizia, la ripetitività e soprattutto latrascrizione dei fatti. Si sconfina nel sa-dismo. Anche nel passato c’erano delitti eviolenze sulle donne, ma in misura minore,e il pubblico veniva informato per dovere dicronaca, senza sfruttare la nostra emo-tività come si fa oggi per “vendere bene”quanto ci propongono.

Fatta questa premessa, vorrei dare unalettura psicologica a ciò che spinge l'uomoad agire queste violenze nei confronti delladonna. La risposta più logica è la per-sonalità più debole affettivamente verso lafigura femminile, che impedisce di ac-cettare l'abbandono. Infatti il riferimentorimane per questi individui, per tutta la vita,la donna-mamma: non si staccano più dalei, lo fanno solamente spostando il le-game dalla mamma alla moglie.

Oggi la donna è più libera psicologi-

*Psicologo e psicoterapeutacognitivo-comportamentale - ViaBorgo Palazzo 163, Bergamo Perappuntamenti tel. 3384905220.Per domande o suggerimenti sugliargomenti da trattare scrivetea [email protected]

camente ed emotivamente e in grado divivere “se stessa” in modo indipen-dente. Questo permette loro di deci-dere se mantenere il rapporto con ilmarito o compagno, oppure interrom-perlo senza nessuna conseguenza orimorso. È qui che parte il dramma per ilmaschio: questo abbandono viene vis-suto con sofferenza insopportabile, co-me fosse stato fatto “dalla madre”.

Partendo da quanto detto forse vie-ne più facile capire l'indispensabilitàper l'uomo della figura femminile. Nonparlo solo di affetto, ma di punto diriferimentoedisostegno.È ladifferenteinterpretazione delle due figure chespiega il motivo per cui è sempre l'uo-mo che non sopporta di perdere la suadonna, fino a vivere la sua lontananzainsopportabile, perchè rappresenta perlui sempre la “mamma”. Allora quandola compagna sulla quale aveva spo-stato la figura materna lo tradisce, è perlui impossibile accettare non tanto iltradimento fisico, ma la paura di per-derla. Da qui le reazioni con rabbiaincontrollabile. Se analizziamo quantoaccade oggi relativamente a violenze eomicidi per vendicare un tradimentosubito, mi viene da pensare che forse lenotizie ripetute di questi avvenimentispingono le “menti fragili” all'imitazioneper il desiderio di protagonismo, can-cellando il naturale autocontrollo.

Ennio Salamone

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