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Gli Ogm sono davvero pericolosi?
Francesco Sala
(Univ. Statale di Milano)
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La sfida del 21° secolo:
“La sostenibilità”
Come nutrire 6,7 miliardi di persone (ora, ma 9 miliardi nel 2030) su questo pianeta
senza spogliarlo delle sue risorse?
Come potremo produrre sufficiente cibo su una
superficie arabile in diminuzione, proteggendo
l’ambiente e la biodiversità?
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Le Sfide della Ricerca
1.Aumentare la produttività agricola per ettaro,
2.Ridurre l’uso della chimica in agricoltura,
3.Salvaguardare la biodiversità in natura.
(…. Sia nei Paesi ricchi sia nei Paesi poveri)
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Tre categorie di agricoltura
Ma sono davvero così distinte?
Tradizionale
Biologica
Biotecnologica
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Agricoltura tradizionale
Usa piante selezionate nel tempo :
• per alta produttività,
• per qualità,
• per rispondere alle esigenze del mercato.
PROBLEMI FREQUENTI: sensibilità a parassiti (funghi, insetti, virus), controllabile con interventi chimici.
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Agricoltura biologica
Usa le stesse varietà dell’agricoltura tradizionale,
• Si distingue per il divieto di alcuni interventi chimici, soprattutto di una serie di fitofarmaci e fitoregolatori,
• Prevede l’uso di piante ogm sino ad una soglia dello 0,9% (decisione UE del giugno 2007), come per l’agricoltura tradizionale.
PROBLEMI FREQUENTI:
bassa produttività, sensibilità a parassiti, aumento della presenza di micotossine.
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Agricoltura biotecnologica
• Usa le stesse varietà dell’agricoltura tradizionale e biologica, ma con l’integrazione di almeno un gene esogeno;
• Oggi è in particolare applicata nel mondo per ridurre (o eliminare) l’uso di insetticidi e di erbicidi tossici della vecchia generazione;
• Nel prossimo futuro, aumenterà la produttività, ridurrà i trattamenti chimici nel campo, permetterà di usare le piante per nuovi scopi.
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L’agricoltura(tradizionale, biologica, biotecnologica)
non è mai in equilibrio con l’ambiente ! • Per produrre raccolti per uso umano,disboschiamo foreste o prati e imponiamo su quel territorio una singola specie (mais, pomodoro od altro). Ciò è la negazione della biodiversità naturale.•….Ma dobbiamo farlo per sopravvivere !!!
• Lo aveva già capito Giacomo Leopardi che, nelle “Operette Morali, Elegia agli uccelli (1824)”,scrisse: “Una grandissima parte di quello che noi chiamiamo naturale, non è; anzi è piuttosto artificiale: come a dire, i campi lavorati, gli alberi e le piante disposte in ordine, i fiumi stretti in fra certi termini e indirizzati in certo corso, e cose simili non hanno quello stato e quella sembianza che avrebbero naturalmente. In modo che la vista di ogni paese…è cosa artificiata e diversa molto da quella che sarebbe in natura.”
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Tutte le piante delle tre categoriesono “migliorate geneticamente”
attraverso:
1. Mutagenesi
2. Incrocio
3. Integrazione di uno o più geni esogeni (Ogm)
(Novità principale della metodologia Ogm: inserisce nel
DNA della pianta
un gene esogeno in modo mirato)
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Piante Ogm coltivate nel mondo (dal 1996 al 2009)
(Fonte ISAAA)
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Global Status of Commercialized Biotech/GM Crops: 2007
(Clive James ISAAA, February 2008)www.isaaa.org/resources/publications/briefs/37/executivesummary/default.html
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Ma … gli anti-Ogm sostengono che le piante Ogm sono
pericolose per :
• Per la salute umana;
• Per l’ambiente e per la biodiversità; per l’economia agraria.
E’ VERO ???
NE ABBIAMO BISOGNO ???
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Controlli attuali sulle piante Ogm
Per la prima volta nella storia dell’agricoltura,
Tutte le piante sono controllate per assenza di effetti sulla salute umana, sull’ambiente e sulla biodiversità prima di ricevere il permesso di coltivazione !
Ma questo solo se sono Ogm !!!
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Quali Ogm prodotti dalla ricerca ?
Le 4 grandi colture prodotte dalle imprese internazionali:
Mais, soia, cotone, orzo
…e le molte piccole colture (prodotte dalla ricerca italiana):
Riso, pomodoro, melanzana, papaia, cicoria, ciliegio, cocomero, fragola, geranio, kiwi, lampone, lattuga, melanzana, melone, olivo, papata, pomodoro, olivo, zucchine (cioè, molti prodotti
tipici italiani)
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Quali nuovi caratteri ?
• Resistenza a diserbanti
• Resistenza a insetti
• Resistenza a funghi parassiti
• Resistenza a virus
• Sviluppo della qualità del frutto
• Sterilità maschile
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Gli oppositori delle piante Ogm parlano di effetti negativi su:
• Economia agricola (“non convengono!”),
• Salute dell’uomo (tumori, allergie),
• Biodiversità (naturale e del prodotto coltivato) (es.: melo, riso, pioppo)
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“ Gm agriculture and foodare safer than
traditional agriculture and food
because they are carefully controlled ”
Philippe BusquinEU Research
Commissioner
Risk assesment within the programme:
“E. C. sponsored Research on Safetyof Genetically Modified Organisms
(2001)”
(15 years – 70 million Euro – 400 public research groups)
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I controlli sulle piante Ogm eliminano o riducono molti problemi degli odierni prodotti
non-Ogm:
• Non possono dare allergie (es.: Kiwi),
• Non possono contenere sostanze tossiche o cancerogene usualmente presenti in prodotti non-Ogm (es.: tossine in mais),
• Riducono l’uso di fitofarmaci (antiparassitari) e salvano i raccolti dai virus (es.: pomodoro San Marzano).
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I RISCHI DEL NON FARE
(ossia: i rischi dell’ “ogm-free”)
Un esempio:CONFRONTO fra:
MAIS TRADIZIONALEe
MAIS-ogm (mais-Bt)
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Controllo della piralide in mais
Mais-Bt Mais-tradizionale
• Meno insetticidi
• Meno micotossine
• Più insetticidi
• Più micotossine
Maize corn borer
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Aspergillus flavus
&
Aspergillus parasiticus(Da: Amedeo Pietri
Istituto di Scienze degli Alimenti e della NutrizioneFacoltà di Agraria UCSC – Piacenza)
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Micotossina Eff etto
Aflatossina B1 Cancerogeno, epatotossico, genotossico,
immunosoppressore
Acido ciclopiazonico Neurotossico
Ocratossina A Nefrotossico, teratogeno, immunosoppressore,
cancerogeno
Citrinina Nefrotossico
Fumonisina B1 Neurotossico, cancerogeno, citotossico
Tricoteceni I mmunosoppressore, dermatotossico, emorragico
Zearalenone Estrogenosimile
Ergoline Neurotossico
Sterigmatocistina Cancerogeno, epatotossico
Patulina Citotossico, immunosoppressore
LE MICOTOSSINE E I LORO EFFETTI TOSSICI
(Da: Amedeo PietriIstituto di Scienze degli Alimenti e della NutrizioneFacoltà di Agraria UCSC – Piacenza)
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Livello di Fumonisina B1 (microgrammi / kg) in granella di mais
Mais non-ogm Mais ogm (gene Bt)
Anno 1997 19.760 2.020
Anno 1998 31.630 5.450
Anno 1999 3.900 1.390
(Da: Amedeo Pietri, Istituto di Scienze degli Alimenti e della Nutrizione, Facoltà di Agraria UCSC – Piacenza)
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Le piante OGM contribuiranno significativamente a:
1. Ridurre l’uso della chimica in agricoltura,
2. Aumentare la produttività per ettaro,
3. Salvaguardare la biodiversità in natura.
(…..sia nei Paesi Poveri che nei Paesi Ricchi !!!)
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il futuro dell’agricoltura biologica è nell’uso delle metodologie Ogm
!!!
I disciplinari per i prodotti biologici sono indirizzati all’uso di meno chimica in agricoltura.
Tuttavia l’agricoltura biologica usa le stesse piante selezionate con le tecniche tradizionali.
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Il costo del “no-Ogm”nei Paesi poveri: un
esempio:il Golden Rice
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a breakthrough :The Golden Rice
Engineering the Provitamin A(B-Carotene) Biosyntrhetic
Pathway into (Carotenoid-free)Rice Endosperm
Ye X, Al-Babili S, Kloti A, Zhang J, Lucca P, Beyer P, Potrykus I
(Institute of Plant SciencesSwiss Federal Institute of Technology, Zurich,
Switzerland)
SCIENCE vol. 287, p. 303, year 2000
Ingo Potrykus
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The intensity of the colour represents the content of provitamin A.
200 g/day will be sufficient to provide the required amount of pro-vitamin A.
GoldenRice is an example of a complementing intervention.
It will be given free to the farmers; it will be used in traditional farming systems; it will
not require additional inputs; and part of the harvest will be used for the next sowing; the
intervention is cost-free and sustainable.
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Le obiezioni dei “no-Golden rice”
Secondo Potrykus:
centinaia di migliaia di bambini africani potrebbero essere salvati dalla cecità con somministrazioni regolari di pro-Vitamina A, cioè con l’introduzione nella dieta di “Golden Rice”
I no-Golden Rice obiettano:
• Si dovrebbero mangiare 3 Kg. di riso al giorno;
• Sarebbe sufficiente convincere gli africani a mangiare più insalata;
• Non è sufficiente dare pro-Vitamina A. Chi soffre la fame ha anche altre carenze alimentari.
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