Intervento di apertura di Gianni Esposito, segretario generale FP CGIL Piemonte
Buongiorno a tutti,
e grazie di essere intervenuti a questa giornata dedicata alle Aree protette.
Questo appuntamento si colloca all’interno di un percorso che la CGIL ha iniziato lo
scorso gennaio con la presentazione del Piano per il lavoro dove è data particolare
valorizzazione ai temi legati all’ambiente e alla tutela del territorio anche per il rilancio
della buona e piena occupazione.
Per la CGIL affrontare questioni legate alla tutela della natura e all’eco-sostenibilità
- partendo dalle Aree protette - non è un fattore estemporaneo ma, al contrario, solo il
primo passo per dimostrare che il sistema dei servizi pubblici è fondamentale per lo
sviluppo socio-economico e occupazionale del nostro Paese.
Per questo motivo abbiamo chiamato l’iniziativa di oggi “PARCHI BELLA
IMPRESA”: per evidenziare sia le difficoltà che oggi il mantenimento del sistema dei
Parchi si trova ad affrontare, sia per rimarcare le potenzialità inespresse dello stesso
sistema nel divenire motore di sviluppo locale - quello piemontese ma non solo - in un
momento di profonda crisi economica e occupazionale. Perché i parchi possono “fare
impresa” e senza per questo rinunciare alla loro mission di difesa della natura.
Il Piemonte è stato, sino a pochi anni fa, un punto di riferimento per il sistema delle
Aree protette italiane. Oggi, con una Regione schiacciata dalla crisi, questo sistema rischia
di scomparire o di essere fortemente ridimensionato.
La settimana scorsa il presidente del Piemonte, Roberto Cota, ha deciso di dargli un
altro “scrollone” e ha nominato un neo-assessore ai parchi. Attendiamo atti concreti prima
di giudicare ma le posizioni assunte in questi anni dal neo-assessore Gian Luca Vignale -
tutte volte alla riduzione del personale e alla eliminazione dei precari della Pubblica
Amministrazione – ci lasciano preoccupati e obbligatoriamente in allerta.
A prescindere da quello che sarà il percorso dell’assessore Vignale e della Giunta
Cota, la CGIL non intende rassegnarsi al declino della nostra Regione e siamo convinti
che - anche dal sistema delle Aree protette - possa ripartire la ripresa.
Per questi motivi abbiamo chiesto oggi di intervenire a esperti, operatori del settore,
imprenditori, ricercatori: per portare il loro contributo, le loro esperienze e le loro proposte
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volte al rilancio dei parchi della nostra Regione. E proprio per trovare ascolto dal giusto
interlocutore abbiamo invitato al confronto i massimi vertici della Giunta regionale.
In un momento di forte crisi economica come questa, un sindacato che si rispetti
deve, però, anche fare delle proposte. Ne proponiamo due, molto pratiche. La prima:
ridurre ulteriormente gli enti parco piemontesi, con Consigli di amministrazione senza
compensi risparmiando così almeno 560mila euro e separare i finanziamenti regionali
considerando spese obbligatorie i salari dei lavoratori e lasciare, invece, nelle altre voci di
spesa quelle relative alla gestione degli Enti. La seconda proposta: valorizzare le
esperienze positive sui finanziamenti europei creando un gruppo di lavoro che cooperi sul
tema, studiando e cercando nuove e aggiornate modalità di cofinanziamento. Deve essere
un gruppo di lavoro multidisciplinare e nascere con il coinvolgimento di tutti gli enti
parco perché occorre lavorare in modo integrato se vogliamo rilanciare tutto il sistema.
E proprio perché come sindacato non ci rassegniamo al declino di questa Regione,
insieme con tutti i dipendenti piemontesi degli Enti strumentali - unitamente ai dipendenti
regionali, a quelli della Sanità, dei Trasporti, della Formazione, delle Partecipate regionali,
dei Servizi d’assistenza – sciopereremo il prossimo 18 aprile per chiedere un cambiamento
alle politiche della Giunta Cota in tema di investimenti, sanità, occupazione e – soprattutto
– contro gli annunciati 1800 esuberi del personale degli enti regionali annunciati: 700
soltanto nell’Ente Regione – di cui 198 precari – e 1100 negli Enti collegati. Risparmiare
economicamente sui posti di lavoro e sull’offerta di servizi anche essenziali - in un
momento di recessione – è una scelta miope e profondamente dannosa per tutto il sistema,
piemontese e non.
Noi non restiamo inerti di fronte al disfacimento del Piemonte. Insieme a voi e alle
altre Organizzazioni sindacali, il prossimo 18 aprile lo diremo anche a Cota.
Grazie per la Vs attenzione e Buon lavoro.
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