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IN QUESTO NUMERO IL DISCORSO DI TOGLIATTI AL COMITATO CENTRALE ' l i l . , i n i i l . i l i . Il n i l . i i i i mi n II > \ l ì > . - \ & *

E > E E ' - A 'v vi. iv , m - Tiw. «.in. njut.nAm. fru ì r

ABBONAMINTI i Un ann o . . . L. S.afO ' , Un . semsgtr e . ., » , o SSO . -

Un trimestr e . ' . » 1.700 . .

Spedisione la aeboaam. postale - Conto corrente pestale

i mm. i Omewclau. * tl . i 1*0 ««efeleji. t>0 tiiutXrli . §*.„

pmrultf» . ttjuarBto w llwtevrt » 900 PEIlOfti t tM . ett i opti» .

« I l IM . O tM M 1*0 tf««n>J»fi. tao ' l i u t X r l i . iMet e au» ùe»l l 100. .là tata* lowuiin . o «titipti * li»»»»»*»!» soo rw u rtiiBficm - w mu» (SPI) Vl« * rVU«« W t . ft*at T É M . 61 * t t . Ss «H r » AaaeineJ l hi |ul W ORGANO DEL PARTITO COMUNISTA ITALIANO

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FIRUN PATTO PI mOaT F M I CINQUE QUANDI

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ANNO (Nuova Serie) N. 156 * 3 O 1951 Una copia . 25 - Arretrat a . 30

A A A A E E E 10 A 15 O A G - . ' '1

'. 11

La grand e di pace di ha aperto la via alla tregu a in

..// comunicato di - dichiara ai Comuni di ritenere che la proposta coreana sarà accettata - Grande impressione negli ambienti - boja Si rifiuta la cessazione del fuoco

Tr a qualche giorno in Corea le armi taceranno, il fuoco, le bom-be al napalm cesseranno di mar-toriar e un l'uese ridott o ad apo-calittic a rovina: sarà forse finit a per sempre quella guerra speri-mentale, quella guerra-Bikini , co-me l'hanno chiamata gli america-ni, che è costata in morti milioni di persone, tr a combattenti e ci-bili . Sarà chiuso cosi quello che

l ha chiamato «solo un incidente nella : situazione mon-diale >, un « incidente > che ha distrutt o le risorse economiche e

i di un popolo, un « inci-dente > che ha lasciato un intier o paese senza case e pieno di mi-seria, di dolori , di malattie e di strazi. a Corea, il Paese del «bel mattin o >, conosce oggi solo il ne-ro degli incendi e la polvere de-frl i edifici frantumati . Quei mi-ioni di mort i sono il prezzo

pagato dai popoli alla politica delle cosidette « zone di forza > del presidente Truman, ermo - il prezzo di un esperimento.che tor -nerà certamente a condanna in dimenticabile di una politica ra dica tornente aggressiva, che ha so-stituito-alt a incapacità d i in ten -dere e quindi di risòlvere ^pro -blemi politic i e sociali dei popo-l i anelanti alla libert à « all'indi -pendenza,' l'uso della forza mate-rial e non sorretta da alcun vero ideale di progresso e di civiltà . Oggi le trattativ e per la tregua segnano la sconfitta vergognosa di questa politica e dimostrano che alla fine le forze della pacesono più possenti della violenza impe-rialista . >

a proposta per una tregua in Corea è stata avanzata da , da quello stesso k che «abito, agli inizi del conflitto , interven-ne al Consiglio di Sicurezza per denunciare la illegalità delle de-cisioni prese e affinchè tutt a la questione fosse impostata e risolta secondo i princip i e le nonne del-la Carta dell'ONU. Gli Stati Uni-ti di prepotenza agirono «ni Con-siglio di Sicurezza, passarono so-pr a la procedura, violarono l'una-nimità , ignorarono i termini in-terni e civil i del conflitt o sui qnali

i non si stancò mai di richiamar e l'attenzione delle Na-zioni Unite; e trasformarono il Consiglio di Sicurezza in una se-de idonea solo ad avallare i lo-ro soprusi imperialistici , trasfor-marono la guerra coreana in una guerra di rivincit a dell'America contro i popoli asiatici, contro la Corea e la Cina che averano rifin -tato di sottomettersi per sempre al dominio imperialistico. Sin dal-l'ottobr e 1950 le proposte sovieti-che erano estremamente lineari e convincenti: a) ritiro delle trupp e straniere dalla Corea; b) lasciare che il popolo coreano decida del sno avvenire da se. Ci furono poi le proposte di Nehro, del novem-bre, che offrivan o la possibilità di Tina onorevole composizione del conflitto . a gli Stati Unit i prefe-riron o insistere stilla linea macar-tnnrian a della rivincita ad oltran-za, preferiron o mantenere ancora aperto il conflitt o nella speranza di una facile vittori a sullo Yale.

a facile vittori a non venne, poi-ché l'eroismo dei coreani e dei cinesi, la saggezza S e la protesta del mondo civil e seppero

e il passo agli aggressori Oggi gli imperialist i americani,

o il loro folle attacco che doveva portarl i in , so-no costretti ad accettare i l fai rimesto della aggressione e, sot-to la «pinta di pace dei popoli. a iniziar e le trattativ e di tregua proposte da .

E* indubbio che qneste tratta -tiv e sono una grande affermazio-ne della politica estera sovieti-ca, è indubbio che questa è l'ul -tim a e più chiara dimostrazione che la costante linea di condot-ta di Stalin sia aneli* di per-3 p u r e e di assknrare .la pace

a Corea e a tatto i l mondo. A onesta politica non potranno non essere grati i lavorator i di tntt i i paesi i qnali sentono bene di

e in Stalin. nell'Unione So-vietica, nna forza capace di dare scacco alle mene guerrafondaie degli imperialist i e di imporr e an-cora il rispetto della pace e della legge internazionale. l mondo è

o snlTorlo del precipizio, di pina anova e o a'

diale nei mesi scorsi. Nei giorni più bui, quando ancora alcuno spiraglio di soluzione si apriva per la Corea e sembrava che, die-tr o la spinta della folli a iliacar-(htiriana , la sicurezza internazio-nale dovesse da un momento al-l'altr o mancare, Stulin affermava che e la pace sarà salvaguardata se i popoli prenderanno nelle pro-

f iri e mani la causa della pace e a difenderanno fino in fondo >

e aggiungeva: < Per quanto ri -guarda l'Unione Sovietica, essa, anche in avvenire, continuerà a condurre inflessibile una politico dirett a ad evitare la guerra e a salvaguardare la pace >. ' ' Ed effettivamente questa tre-

gua può, a giusta ragione, consi-derarsi come un grande successo dei milioni di uomini che lottano per la pace cosi in Asia come in Europa, come in Afric a come in America. Questo successo darà fiducia alle forze di pace, farà loro sentire.come l'azione quoti-diana persistente, anche se tal-volta può sembrare soffocata dal-la propaganda avversaria e nemi-ca, alla fine dovrà dare il soo fruttò . ' .

'Vuol e dir e tutt o ciò. iene accet-tato l'armistizi o in Corea, la pace è realizzata e che si può attende-re tranquill i lo «viluppo degli eventi? Sarebbe ima pericolosa il -lusione; del resto l'atteggiamento di certa stampa americana, la quale già «i studia come impedire uno sviluppo costruttivo dell'ar -mistizio in Corea, non sta 11 ad ammonire che tutt o non è ancora fatto e che occorre bene vigilar e sul corso degli avvenimenti? l fine difatt i per tntt i i popoli, non è già quello di lasciare che l'ar -mistizio si chiuda per cosi dir e in se stesso o venga sabotato, ma che esso sia il prim o passo sulla via di rendere effettiva ginstizin alla Corea e sulla via della pa-ce e della restaurazione dei princi -pi di collaborazione internazionale fr a le grandi potenze.

La risposta coreana - NEW , 2. — o Pe-

chino o Phyongyang hanno trasmesso i il seguente co-municato:

« n i * U g l R dan a eawmltscfoae . i l cea . K i m I r Bea , Comandast e sanrem a dell'Esercit a n«a«lar e d i Csr ta , ed i l t e a . Pes e T e * Homi .

laat e de i veistrtar l cinesi , emanat o av a a M a n -

ne, i a rispett a a l l a .dìcalaraxfon e de l Caaaadaat e i n easw dell e Pan e dell e N a s i n i Calte , -ral e Rldcway .

L a aa tUk a de l t ea . K l m I r Bea e de l cea . P e n * Tea Haal dice :

A l ava . BJdrwar . caamadaat » In eaaa dett a Wtwt dell e Nazion i V a t e .

ricevala «el l a vastv a de l M d a c n a a. a ,

l e l e trattativ e d i aace. aatoifatat i ad intarmarv i

eae acesaMeatiam a ad meaatrar e i l _ veacataal * per l a avel -

rimeaU de l l * trattativ a «all a ees-

tailone delle ostilità e aull'lnstau. razione della pace.

Proponiamo che 11 luogo -contro sia nell'area di * sul 38" parallelo; se accettate. nostri rappresentanti sono pronti ad -contrare il vostro delegato tr a ti 10 ed il 15 luglio 1951 - F.io: m r Sen, Comandante supremo del.

l'Esercito popolare di Corea - Peng Teh , Comandante dei volon-tari cinesi ». . . .

o Pechino ha precisato que-sta notte che le gravi distruzioni subite dal sistema del trasporti dèl-ia Corea e il tempo necessario per preparare negoziati per un armi-stizio costituiscono ti motivo del termine di dieci giorni richiesti dall'Alt o comando coreano per l'inizi o delle trattative . Citando unanota del Giornale del popolodi Pechino la Tadio ha ' osservato che la proposta di tenere i colloqui tr a il 10 e il 15 luglio deve essere considerata come estremamente rapida alla luce di tali elementi. 11 giornale osserva inoltr e che la città di g che si trova sul 38° parallelo è da considerarsi co-me la sede naturale per tali collo-qui dato che il parallelo è la linea

di divisione militar e fra 1 due op-posti schieramenti.

Sia all'ONU che negli ambienti diplomatici più differenti rispo-sta dell'alto comando coreano e del comando dei volontari cinesi è sta-ta favorevolmente commentata. a stragrande < maggioranza degli os-servatori ha dichiarato di ritenV e che le proposte coreane sono tali da essere accettate

Tale impressione è stata avvalo-rata dalle dichiarazioni fatte oggi dal - ministr o degli, esteri inglese

n alla Camera del Comuni dopo vl«e il governo britannico ave; va discusso la risposta diramata da

o Pechino. l ministro, tra gli applausi dei > deputati, ha dichia-rato che il governo inglese ha ac-colto con soddisfazione la risposta coreana ed ha aggiunto che è pre-visto l'invio , da parte del generale

, di una risposta afferma-tiva al messaggio del comando co-reano. ,

Negli ambienti americani non si fanno indiscrezioni sulla risposta di , ma si ritien e che es-sa, in linea di massima, sarà posi-tiva. Come afferma oggi o Phyongyang, « gli aggressori anglo-americani si sono resi alfine con-

to del fallimento del loro iinittr o tentativo e questa è la ragione per cui stanno cercando la pace .

l senatore Taft, nel momento steuo in cui 11 governo accetta la cessazione del fuoco n Corea, ha dichiarato oggi di essere favore-vole alla restituzione ai nazionali-sti cinesi della libertà di fare tut-to ciò che possono contro la Cina comunista. Taft ha detto che gli Stati Uniti dovrebbero abolire ogni lìmit e imposto alla libert à di azio-ne delle truppe nazionaliste » che si trovano a Taiwan (Formosa), e ciò indipendentemente dall'esito delle trattativ e per una cessazione del fuoco in Corea ed ha aggiunto di non vedere per quale ragione la missione militar e americana in-viata a Formosa non debba prepa-rar e un attacco nazionalista contro la Cina se Ciang k lo desi-dera

o il governo quisling della Corea del sud continua a protesta-re per l'accettazione di una cessa-zione del fuoco ed ha deciso di in-viare a e Success un propri o rappresentante con l'incaric o di respingere a di pace so-vietica.

O lOGUAn i A A CONTATO E a P. C. i O A A E A A - , - - .

un più per imporr e la nuov a polilic a chiest a dal popol o con i l vol o

* a - i m i a i r a ~r i " i m i J . _ ^ _ L a a a m m a i j I L „ ^ — ^ ^ ~

' ' / - , f" - * V V ' ' ' - . : ; - , ; . r. __S ' ; ' , ' , / , * . . . f ' ' " ' , ' ' * ' V ' " " ' . ' " ? " '

le forze del lavoro sono la maggioranza numerico, elettoralmente espressa, cosciente della necessità di cambiare radicalmente politico - Unftò del popolo :

contro la (rottura creota nel Paese dalla Democrozia Distiano - la lotta per la rilorma agraria; industriale/ della L previdenza e deirassistenza sociale

Nell'ultim a giornata dei lavori del Comitato Centrale, i l compa-gno Palmiro Togliatti , segretario generale del , ha pronun-ciato il seguente :

o che in una riunion e del Comitato centrale, nell'otto-br e dell'anno passato eravamo arrivat i a due conclusioni: ave-vamo costatato da un lato un processo di erosione delle basi organizzate della . C, dall'al -tr o avevamo costatato un logorio di tutt e le argomentazioni anti-comuniste, per cui, mentre da una parte vedevamo il partit o dominante perdere forze nel Pae-se a poco a poco, dall'altr a sen-tivamo che le sue argomenta-zioni di lotta contro di noi fa-cevano meno presa nelle masse

l risultat o elettorale conferma in pieno queste due costatazioni. Possiamo dir e che tanto nell'una quanto nell'altr a direzione si .è andati avanti per la stessa strada. T processo di erosione del par-tit o dominante si è tradott o in un largo distacco di elettori dal partit o della a cristia-na e quindi in un innegabile scacco politico della . C. Que-

© E A PE A PACE N A

Con una calorosa orazione; il Consiglio co-munale di a ha ieri sera approvato all'unani-mità il seguente ordine del giorno che reca le firm e di a o (B.d.P), Giordani (d. e), i (B.d.P.), Cingolani (d. e.) -tesi (inòV del B.d.P.), Caronia e e (d. e):

«T Coasiglio Comanale di , interprete de] profondo desiderio dì pace che aaitaa tarta la cittadinanza romana, si nngnrn che raratstizi o in Corea, n i Tolta concino,. possa '. riportare in «radia martoriat a terra l« pace ed essere inizio di mna ostensione dei rapport i internazionali attra-Terso dirett e i intese tra le grandi po-tenze, che garantiscano la possibilità ali

i di calledmuoae a tatti i popoli

**4

sto scacco politico è stato in par-te compensato, quanto ai risul -tati che avrebbe ' dovuto avere inevitabilmente, dalla legge elet-toral e elaborata dalla -zia cristiana o suggerita da essa ai propr i satelliti appunto a que-sto scono. >

Se vi è stato però un largo di-stacco di elettori non vi è stato ancora, eccetto in qualche loca-lità , un crollo delle posizioni elettorali della a cri -stiana. Qua e là.ci hanno segna-lato alcune situazioni locai) più interessanti, dove la a cristiana ha perduto una quan-tit à grandissima di voti che sorto venuti a noi, ma il fatto non è generale.

Quanto alla presa sull'opinio-ne pubblica dell'argomentazione della . C. nella sua lotta con-tr o di noi, qui credo che, oltr e che a un logorio, ci troviamo di front e a un vero e propri o fal-limento generale.

Un -certo fallimento c'era già stato nell'estate dell'anno scorso, quando la a cristiana aveva lanciato la famigerata cam-pagna della « quinta colonna », allo scopo evidente di ridurr e il Partit o ' comunista, nell'opinione pubblica e nel Paese, ad una for -za trascurabile la quale potesse essere isolata, indicata al disprez-zo universale, e poi, forse, in un periodo successivo, persino espul-sa dalla legalità democratica.

r a parola d'ordin e della orga-nizzazione di un movimento di cosiddetta solidarietà nazionale contro di noi, dirett a a tradurr e in forme organizzative quella campagna, si chiuse con un nien-t e di fatto, perchè alla fine del-l'estate scorsa, la . doveva co-statare che nessuno l'aveva se-guita su quel terreno.

Questa volta il punto di par-tenza è stato analogo, forse an-che più pericoloso per noi, per-chè, come aveva fatto il 18 apri -l e la . ha rimesse' in luce una parola d'ordin e che ha radici in

: quella del carattere anti-nazionale del movimento pro-gressivo degli operai e dei lavo-ratori , e quindi del carattere an-tinazionale del comunismo e del Partit o comunista. Questa parola d'ordine, non dimentichiamolo, ha in a una profonda tradi -zione fascista, ed è per questo, del resto, che e Gasperi l'ha dissotterrata.

T fallimento però è stato n questo esso totale, completo, as-sai più grave di quello dell'e-state scorsa, perchè, « a n dò ti lancia contro un partito ' e un movimento una simile accusa, ri

deve contare sul risultat o sicuro di ridurlo , sul terreno elettorale, a una forza trascurabile. Altri -menti, è un fiasco. Vedremo poi quali voti siamo riuscit i a racco-gliere, ma in sostanza possiamo dir e che il 40*/, degli elettori cir -

ca si è stretto intorn o ai partit i di sinistra. Questo 40*/«, poi, in notevoli part i del Paese sale al 50*/» e in certe località persino al 60V» di forze socialiste, comu-niste e indipendenti di sinistra. Un fiasco simile di rado c'è stato.

a terza osservazione che in -tendo fare riguard a una certa perplessità del corpo elettorale, per cui si sono avuti un milione e non so quanti voti annullati e uno spostamento di - voti verso partit i che più o meno hanno

IL P. 0 .1 . AL PARTITO COMUNISTA CINESE Al Oamltat a «entral a «al Partit a . a »

« C H I N O Nat Irawlaalw w ann i varcarl o dal

(rand a Partit a aamiiniat a alnaaa v i alunn a i l «aiut o d i dit a milion i ainauaaantomil a oamuniat l « di

tu t t i el i Italian i ah» lottan o por la aoao, I l pro*roaa o o la liberta .

La lott a vUlorlea a dal oamuni -at l o da» aopol o dall a Cin a «entr o Thnaerlellam o stranier e e «entr o I traditot i B l l afruttatar l è «ta-t o l a tu t t i auoat l ann i «acuit a eoa I sentiment i dell a pi a cald a eimpetl a o eon fratern a «eUde-rleta , v: La «onest a e rorelem o dal ve»

etr i eombettantl , I profond i gam i etablllt l eon lo maew lari , l'incrollabil e amMsl a eon la grand e Union e Sovie t tee e la fe-delt à all a dottrin a d i Stara , f i t -tele , Leni n e Stali n ton o etat i eensiderat i com e II pi ù nobil e

o da quant i i—limitar e nel dur i ann i dal terror e faacl«ta , er-ga n issaron o e combatteron o la guerr a partigian a facond o dal n e

e partit o in trent'ann i d i lett a la «alda avanguardi a del pepat a Italiano .

La «aggl e polltle a dall a ftepue -blie e Popolar e Clneee , Colut e dal vostr o popol o e dal veetr l «olaraa i volontar i all a Corea Invaa a e mar - , tarlat a hann o dallat o l%nteeie -

amo dei partigian i dall a pee» e d i coler ò ano «i appongon o all a poli -tic a dairimperialiem o american o ch e vuol e dominar e l'Itali a a con o par gl i italian i un a prov a deci -siv e dell a fer i a invincibil e del camp o dell a pace.

I l «uoeaeao dall e fors e popo'er l oh e nell « recent i efeilon l henn e eoneolidat o ed «M—o le lor o alon i reppra—nt a un a nuov a rami a ch e l'Itali e popolar e al voetr o fianc o per «alvar e la pace e far trionfar e Ni fratern a collabora i tono dei popol i liberi .

Per i l Oemitat o Central a dal Partit o Oomunlct o Italian o

PALMIR O TOGLIATT I

fatt o nel passato recente la stes-ta politica della , ma che non sono democristiani. o spo-stamento di voti dai d.c. ai l ibe-ral i è difficil e qualificarl o altri -menti che come un segno di per-plessità del corpo elettorale, per-chè il Partit o liberale, non ha presentato, circa le questioni più gravi del momento, una politica diversa da quella della -crazia cristiana, né per l'estero né per l'interno . o stesso valore (ceattaaa la 3 paglaa 1. eeloaaa)

il Betuffr t fW P.C (b) ai WttMMmttè (itcse

MOSCA , X — n P. C. f» ) Se i -I t m s s . ae l ST aaahreraari e dell a f e m l u l a a i de l 1 \ C cinese , h a -viet o a l CoaaHat o Central e de l P, C. d a e m a a mimigg l o ne l «na -i e ricorda ch e « I l Partit o C o m m i -a l a ciaeae , e—i «Ha test a i l s a *

h a Ispiral a e annerat e l i popol o c i -aeae aa'ereie a lott a pe r fta l ibert à e llaaHaeaéeas a della , propri a pa -t r i a » .

2 ;

L'appell o alla solidariet à con le "Reggiane, , accolt o entusiasticament e in tutt a Itali a

I dipendent i dell a C.O.I.L. sottoscrivon o una giornat a di lavor o Tatt i i partit i di Reggio per la ripres a immediat a del lavor o nell o stabiliment o colpit o dal govern o :

a grande a lanciata dal-ia , in tutt o il Paese, per una sottoscrizione popolare n favore dei 5.000 nostri lavoratori delle

» ha incontrato un en-tusiastico e generoso concorso pres-so tutt i gli atrati della popolazione.

o etatnpa della ha diramato, ieri , il seguente comu-nicato:

« a della , sn-nunciata sabato, per una grande aottoscriiione nazionale di solida-rietà con le maestranze delle « -giane», ha trovato la pronta ade-sione di larghe masse di. lavoratori .

a lotta che gli operai 'della fabbrica di o Emili a atanna comlueendo da mesi e mesi con spi-rit o di sacrificio e con uno slancio che li fa ptoìaiefUeti di une del più grandiosi episodi della storia del inoviment operalo, è divenuta già il o della grande letta che le

« catta a aamns

combattendo per la sai vena della industri a meccanica e per la difeea dell'economia nazionale. l trattor e delle « e », questo mirabil e esempio della alacre perizia degli operai italiani , è un segno di pace e di progresso economico e sociale. ed è popolarissimo fra gli operai e contadini. a tenacia di cui esso è esempio, è quaai leggendaria.

AB a «eoe deU» Cent * General e Manaaa de l Lavav a «oav naaaa o a aervealr a i fond i ehe ai stann e rsccegitead e l a agn i part e al l iana . Fr a I

eeae atal e raccolt e l e l a l i re . 1 élptassaa l del l e CQTL

Segreterie in sm

i a Ceaxs*aSl

aderenti a trihnlr e

l fervore e lo alando con cuilavorator i e le popolazioni rispon-dono all'appello della grande orga-nizzazione sindacale unitaria , te-stimoniano il profondo amore che tutt i gli italiani hanno verso gli no-mini che combattono per la pace e per penarne re del Paese ».

a Bologne, si apprende intanta che la iniziativ a della è sta-ta immediatamente raccolta dalle

. dell'Emili a e a che. unitamente alle organiszazioni de-mocratiche si incontre ni a Bologna, per assicurare na concreta successo alla ne nazionale.

A Basavo , lar i gì esm» tvas M I e 1 rapprteietaait t di

1 partit i e doga I

. n senatore , presen-te alla riunione ai è recato «obito dopo alle , deve sì è intrattenut a con i lavoratori .

n sindaco di , compagna CampioU, ha o per desnaftnella residenza municipale, nna conferenza «campa sempre ani pro-blema dalle e ». All a con-ferenza «campa «ano stati «Svitati tutt i i quotidiani deliTSaan

Governo di tiferai* -" '.OH

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compagn o a l Comitat o Central e de l P. C. I.

* - -

lotta |>er lo riforma agraria, per la riforma industriale, per l'attuazione del del della e per una larga riforma della previdenza sociale

(Conttnaasion*, ««Uà ) 11 perplessità e forse anche di marriment o ha il voto ottenuto

Jal . Sono d'accordo però che il vo-

.o del o sociale italiano, )ur essendo in alcune regioni già 'reoccupante, non è ancora un rande fatto politico nazionale. E' Piuttosto un altr o segno del fatto he esistono nel Paese forze le ,uali cercano una via nuova, non 'sano ancora venire verso di noi imboccano qualsiasi strada 6Ì

a davanti a loro. Per quello che si riferisce ai

.ostri voti, non c'è dubbio che e nostre posizioni sono apparse stese e solide. Nsl complesso del

. Jaese, consolidate. Per dare un ,'iudizi o politico generale, le ci-ré più important i e conclusive, ono quelle che indicano la per-enniate dei voti raccolti dal

ilocco di socialisti, comunisti e ndipendenti oppure dalle loro iste separate sommate insieme. felle elezioni provincial i si ar-iva in Piemonte al 31.2V», in -.uri a al , in a al 3,l»/o. nel Friul i al 24,6Vo, nel Veneto al 26.5V. (anche il Ve-eto aspira oramai al 30°/o!), nel-'Emili a al 51,8°/», in Toscana al il.5°/», nelle e al 42,5Vo, el o al 38,2»/o, nell'Abruzz o

.1 32.1«/«, nelle Puglie al 30.8V». 1 totale è 37.3,»/, e si tratt a del-^ elezioni provinciali , cioè delle

i dove il voto è più sfa-orevole a noi, per cause sulle

tjual i non intendo soffermarmi. Prendiamo ora " i voti per le

omunali dei capoluoghi ci pro-'incia . o da parte i portico-ari . l totale è 40,5% di voti

- accolti dal Partit o socialista, dal 'artit o comunista e dagli indi -/endenti di sinistra. Se sì pren-

dono i voti dei Comuni superiori ti 10.000 abitanti , esclusi i ca-

poluoghi. si sale più in alto: si .rrlv a fino al 43'/t. Se si passa nfìne ai voti totali delle elezioni omunali, si va molto al di so-*r a del 40°/o, quantunque una

a complessiva non possa qui 'ncora essere data perchè i dati on sono stati fornit i dal gover-

no, ben se ne capisce il mo-tivo.

Sono cifr e che devono far pen-sare. o far pensare noi, pejchè ci addossano una enorme responsabilità; più ancora però devono far pensare J nostri avver-sari perchè se noi sappiamo che cosa è il nostro 40V», l'avversa-rl o sa che cosa è il restante 60*/».

o già detto che il 5 o il 10V. di questi voti sono stati carpit i con imbrogl i e falsità: preti , frn -ti , monache, seminaristi che han-no votato due volte, spostamenti di elettori e agenti della forza pubblica da una circoscrizione all'altra , e cosi via. nei modi più diversi, perchè infinit a è la di-sonestà degli uomini che hanno manipolato queste* elezioni.confronto con quelle consulta-zioni che fecero chiamare il po-vero Giolitt i « ministr o della malavita» non è nemmeno pos-sibile. Gii avversari dunque san-no che nella loro massa di voti vi è una parte inconsistente. mentre i nostri sono conquistati uno per uno. Non direi che sono tutt i voti di piene coscienze co-muniste, socialiste, democratiche avanzate, ma sono certamente voti di cittadin i che hanno una convinzione politica e hanno re-sistito alle pressioni del presi-dente del Consiglio, del ministr o dell* , dell'apparato dello Stato e cosi via. o mi chiedevo se mio padre, che era un povero uomo del ceto medio impiegati-zio, avrebbe mal osato, - avendo saputo di un discorso niente me-no che del ministr o o per le elezioni, votare contro di lui . Vi sono forme di intimida -zione di cui noi abbiamo persino perduto >la nozione, ma che sono di una fatale efficacia per milio -ni di cittadini . Tenuto presente tutt o questo, il quadro a cosi come viene fuori dalla con-sultazione elettorale è il quadro di un Paese spezzato in due, con una metà schierata contro l'al -tr a metà. Altr o che campagna di « solidarietà nazionale »! Altr o che messa al bando degli « anti-nazionali », che sarebbero la me-tà di questo Paesel

e condizioni sociali e il pericolo di guerra Se poi ci limitiam o a con side-

are la massa socialmente e po-iticamente attiva, lo stato gene-ale di insofferenza per la situa- ione presente, e quindi la oppo-izione, investe senza dubbio la maggioranza. Tutt o questo, se vogliamo

sprimere un giudizio sintetico, eriva da due motivi fond amen-il i . l prim o è che il livell o di 3istenza di coloro i quali non fruttan o altr i ma vivono del lo-ia lavoro, è inadeguato e tende ggi a diventare sempre più bas-o. l secondo è la prospettiva e Ì paura di essere cacciati'un'al-t*a volta nella guerra.

Questi sono i due motivi fon-amentali di malcontento che engono fuor i da questa consul-azione elettorale, e dalle stesse

i dei nostri avversari, "el resto. Non è stato costretto 'on. e Gasperi a dir e già due olte — dopo che i suoi giornali vevano gridato vittori a e i ma-ifesti del suo partit o annunciato a vittori a con tutt i 1 colori — .he i l partit o democristiano e i artit i governativi hanno avuto

m insuccesso elettorale perchè il o italiano non vuol saperne

el riarmo ? a questa questione on è isolata, non sta a sé. Essa

e investe, da un lato i malcontento profondo per il asso livell o di esistenza delle lasse lavoratrici : dall'altr o lato a paura della guerra.

Questo, secondo me, è ciò ' h e hanno detto le urne in -' a. Esse hanno segnalato una si-

jazione per certi aspetti 'analo-a a quella che hanno segnalato

. i Francia; per altr i aspetti però ' iù acuta, perchè vi è una diffe-

enza molto seria tr a un 25%-e n 40% di voti raccolti da so-

ialisti e comunisti alleati. Que-to 40Vs,'in un Paese che ha una

- idustri a meno sviluppata che T altr e part i dell'Europa occi-

« entale, vuol dir e che la classe peraia riesce a penetrare con a propri a influenza orientatric e liberatric e oramai in tutt i i l i trat i della popolazione. a for -

*e è propri o di qui che deriva la maggiore nostra responsabilità, >erchè derivano compiti che tut -0 i l partit o ancora non com-

.

di preoecapaxione

a per tornar e all'esame po-itioo , debbo aggiungere subito he, se guardiamo come vanno le ose, se esaminiamo il modo co-l e i l risultat o elettorale viene nteso dai nostri avversari, se andiamo l'orecchio a quello che .sci dicono di voler fare, abbia-l o motivo di essere seriamente

..reoccupati. Perchè? Perchè «e '.a un lato non vi è dubbio che 1 responso elettorale significa la ichiesta. avanzata da un settore .-osi grande della Nazione, di un nutamento di situazione e di pò-ìtica il quale consenta a un mi -tliorament o delle condizioni eco-lomiche dei lavorator i e del ceto nedio. e allontani fl pericolo

a guerra, dall'altr o lato i no-stri avversari intendono le crwe 'n modo completamente diverso. Vnche quando sono costretti del-e cose stesse a riconoscere la re-

sistenza e la forza dei partit i di l a aolidit i della pet i-

zioni nostre, rimaste intatt e e raf-forzatesi nonostante tutt e le of-fensive lanciate contro di noi. anche quando sono costretti a riconoscere che tutt o questo in-dica che esistono gli elementi di una profonda crisi del Pae<v, la conclusione cui in seguito arri -vano è contrari a tanto allo spi-rit o della democrazia quanto al-l'interesse di tutti .

Se fossero democratici, questo è il momento in cui dovrebbero fermarsi e riconoscere che la strada seguita finora è sbagliata. perchè non può essere giusta una strada che porta alla rottur a in due della Nazione, che mette il 40% del Paese in una opposi-zione che essi chiamano «anti-razionale», che mantiene dap-pertutt o un disagio, un malcon-tento cosi profondo in strati cosi larghi .

Se fossero democratici, dovreb-bero dunque cambiare strada, volgersi nella direzione indicata dal responso elettorale. -bero fare una politica interna ed economica nuova, che port i a un miglioramento delle condizioni di esistenza del lavoratori , par-

tendo dal contadino, dall'operaio. dal pensionato, da quella massa di popolo minuto che ha espres-so il proprlomalcontento con suo voto. o fare una poli-tica estera nuova, che tranquil -lizzi tutt o il Paese, facendo al-lontanare e svanire il pericolo di guerra. Questo dovrebbero fa-re se fossero democratici! a essi non sono democratici. Que-sta è la realtà.

Conclusione opposta

a conclusione cui infatt i ar-rivano, dopo aver fatto, ritengo. le stesse costatazioni che faccia-mo noi riguard o all'orientamento dell'opinione pubblica nazionale è l'opposta. Non dicono che si debba cambiare indirizz o alla po-litic a economica in modo da da-re lavoro, salari e stipendi a tutt i in misura maggiore. Non dicono che si debba cambiare in-dirizzo di politica estera in modo che tutt i sappiano che sarà con-servata la pace e non saranno scaraventate nel baratr o del riar -mo nuove centinaia di miliard i nell'interesse dello imperialismo americano. o invece tutt o il contrario , e se qualcosa vogliono cambiare, e nel senso di intensi-ficare la lotta contro il comuni-smo! Questo è l'unico insegna-mento che siano capaci di trarr e da questa consultazione elettora-le, la quale, volere o no, dopo il 18 april e è il più grande fatto politico avvenuto n a

e la lotta contro li comunismo, oggi, dopo la espe-rienza di 4 anni di lotta antico-munista che ha portato a quel 40Vs che sopra indicavamo, vuol dire, prim a di tutto , uscire dal terreno della democrazia, come in parte già 6i è fatto con la legge elettorale amministrativ a ultima.

a qui c'è un prete che dà lor o la benedizione: don Sturza Fra l'uno e l'altr o untuoso arti -colo di devota ipocrisia eccolo annunciare che ormai bisognerà introdurr e una discriminazione nel popolo italiano: tr a coloro che votano comunista e quelli che votano democristiano o anti-comunista. a del comunista sia considerata anima leggermen-te animalesca e conti quindi di meno. Questa la conseguenza cui arriv a questo prete, che una vol-ta consideravamo antifascista, ma oggi, forse dopo le scuole appo-sitamente da lui passate nel con-tinente americano, ci accorgiamo come la sua parentela con il fa-scismo sia stretta. i front e al pronunciarsi di quasi metà della opinione pubblica per le sinistre la conseguenza cui giunge è che bisogna limitar e i diritt i di que-sta metà, cosicché essa conti solo il 20 e anche 11 10 per 100. a seconda che fa comodo!

e masse lavoratric i dimostra-no la loro giustificata insoffe-renza per il livell o di esltenza al quale sono ridott e e 11 proposito che questi signori annunciano è di fare una legge che impedisca quello sciopero che, con un go-verno come quello di oggi, è il solo mezzo col quale 1 lavorator i possano conquistarsi un pezzo di pane; il proposito che questi s i-gnori maturano è persino quello di studiare il modo di strappare ai lavorator i l'organizzazione sin-dacale, mettendo alla un buon commissario d.c. o repub-blicano, parente, naturalmente, del dirigente la Conflndustria ! Come andranno bene le cose in questo caso! Propri o come anda-vano al tempo di i e di

, sembrano voler dire.

La politica della de contraria alla distensione

l Parlamento già sappiamo a cosa sia ridott o in regime demo-cristiano, quando è proibit o il dialogo fr a le due part i di esso.

a anche esso è di troppo! Si mettano dunque altr i catenacci, affinchè nelle aule parlamentari più non si possa sentire la eco di questa voce che, attraverso la consultazione elettorale è risona-ta cosi fort e in tutt o il Paese.

Ecco la strada per cui si metto-no i nostri avversari ed ecco quindi da che parte vengono le nostre preoccupazioni. Esse ven-gono dal costatare prim a di tutt o questa scissione innegabile della Nazione, tr a la parte attiva che nella sua maggioranza è raccolta intorn o ai nostri partit i e la ri -manente che si lascia ancora in -fluenzare dalla propaganda dei partit i al governo, in particolar e dalla . e dalla socialdemocra-zia. Esse vengono dal costatare che da parte di ehi sta alla testa del governo la risposta alla con-sultazione elettorale non è. come dovrebbe essere, una comprensio-ne dell'animo popolare e un av-vicinamento ad esso, ma è il pro-posito di opporsi anche più aspra-mente alle aspirazioni popolari.

o sostanziali limita -zioni alle libert à democratiche e perseverando per la strada se-guita ainora.

o stesso avviene per la poli-tica internazionale. Non c'è dub-bio che per una parte del po-polo italian a i l voto è stato un voto esplicito per la pace. Gli stesai nostri avversari del resto. nella loro propaganda sono stati costretti a parlar e come se vo-lessero te pace, mentre ben sanno che le cose non stanno cosi. a a quindici giorni dalle elezioni.

l a cassi PO di i

port o italiano per l'uso della flot -ta di guerra degli Stati Uniti ; si stanno prendendo accordi per far stanziare una divisione corazzata americana nel Veneto; si consen-te che comandi militar i america-ni si organizzino a Napoli allo scopo di avvicinarsi a quelli che sono gli obiettivi di guerra dello imperialismo americana

E' evidente che tutt o questo crea una situazione molto tesa: apre prospettive tutt'altr o che favorevoli a una distensione: apre prospettive di lott e più ampie e più aspre, fr a un blocco di forze del lavoro, della democrazia e della pace, e blocco per il mo-mento ancora raccolto o alla direzione attuale del partit o della , e il quale vuole pro-seguire in una politica contrari a agli interessi del lavoro, di nuo-ve limitazion i dei diritt i demo-cratici e di intensificata prepa-razione alla guerra.

nismo con cui possono conside-rarl a l dirigent i di quel partit o che era una volta Partit o re-pubblicano. ma che oggi chiame-rei il partit o del turpiloqui o nel-la polemica contro 1 suoi avver-sari. perchè solo questo gli è ri -masto e serve a caratterizzarlo. Costoro sono certamente decisi a continuare per una strada che li stacca sempre di più dal soddi-sfacimento delle richieste ele-

mentari avanzate dalla popola-zione attraverso il voto. Non tutti , però, e m tutt i i campi, hanno questo cinismo. P er questo dobbiamo essere nell'azione no stra tranquilli , decisi e anche au-daci. Per questo, ancora prim a che fossero terminate le elezio-ni, ponevamo con chiarezza la questione della possibilità che le forze del lavoro diventino le for -ze dirigent i di tutt a la vita del

Paese. E ' un fatto che esse so-no la maggioranza numerica elettoralmente espressa; è un latt o che la maggior parte di esse sono coscienti della neces-sità di cambiare radicalmente la situazione attuale. Abbiamo già sottolineato che affinchè questo si possa attuare manca una cosa: manca l'unità . i però che manca anche una delle condizio-ni principal i dell'unità . Perchè ci possa essere unità, bisogna in-tendersi e affinchè ci si possa intendere, occorre chiarezza. Eb-bene, noi dobbiamo lavorare af-finchè si crei questa chiarezza. Per questo nel prossimo avve-nir e non dovremo accontentarci di sviluppare la nostra azione se-condo gli indirizz i seguiti sino-ra. o riuscir e a estendere, a allargare la azione nostra, in-troducendo in essa motivi nucr i quali rendano più facilmente comprensibile a tutt i coloro che vivono di lavoro — siano essi operai, contadini, uomini del ce-to medio — e a tutt i i buoni de-mocratici. da un lato la necessi-tà di una profonda trasformazio-ne politica e sociale, dall'altr o lato la possibilità di creare Un blocco di forze il quale sia la maggioranza del Paese e realizzi questa trasformazione.

Qui si inseriscono i problemi: a) della riform a agraria e della sua estensione, e quindi della lotta per la riform a agraria an-che in region' dove Ano ad oggi non l'abbiamo ancora portata: b) della lotta per una riform a industrial e nei suoi different i aspetti; e) del Piano del , della sua concretizzazione e pre-cisazione in rapoorto con la si-tuazione che esiste opsi; d) di una larga riform a della previ-denza social che vada incontro ni bisogni elementari della tadinanzu. che si fanno sempre più urgenti mentre cresce il di-sagio e si riducono i salari e gli stipendi reali, ecc. Naturalmente hitt p queste cose che noi pro-

o e di cui il Poese ha bi-sogno non sono possibili senza una politica di pace.

Il significato per la riforma

della lotta industriale

Per questa strada dobbiamo quista del ceto medio, per con-

n questa situazione. quaTè O nostro compito? l nostro com-oito è di continuare il nostro la-voro. la nostra lotta per orga-nizzare on solido front e delle forze del lavora della democra-zia e della oace. a consultazio-ne elettorale ci ha ancora una volta dato un ampio e solido ter-reno sul quale muoverci. -biamo. partendo da questo ter-rena fare altr i passi in avanti e tarl i con sicurezza, con tranquil -lit à e con audacia .sino ad otte-nere che le forze di questo fron -te diventino in tutt a a le forze prevalenti.

Non eredo del resto che tatt i coloro che oggi sono ^accolti -torno ai partit i governativi

l a

muoverci e ha fatto bene il grup O parlamentare a suggerirci di

prendere in questo campo le ne-cessarie iniziative.

Una spiegazione vorrei dare per quello che si riferisce alla riform a industriale, perchè mi pare che siano state dette alcu-ne cose non giuste. Che cosa vuol dir e riform a industrial e o, per meglio dire, cosa vuol dir e lotta dei comunisti e della classe ope-rai a per una riform a industriale? Vuol dir e forse lotta per una rivo -luzione socialista? Non ancora. Fra questa lotta e la lotta per la rivoluzion e socialista c'è il rap-porto che passa in generale tr a la lotta nostra per delle riven-dicazioni di carattere transitori o e quella finalistica; il che vuol dir e che è un error e considerare che non possiamo avanzare ri -vendicazioni che tendono a mo-dificar e il sistema industrial e so-lo perchè non siamo ancora in grado di impegnare e di vincere i l combattimento per la rivolu -zione socialista. E' un error ? por-r e la questione in questo modo, perchè se cosi fosse neanche per la riform a agraria non potrem-mo lottare, perchè, in un paese capitalista sviluppato come il no-stro. la zona in cui si può oen-sare di poter fare una riforma agraria con il concorso di strati capitalistici si sta sempre più riducendo: l capitalismo sta pe-netrando sempre più nelle cam-pagne attraverso tutt e le forme. Quando lottiamo per la rifo-m a agraria lottiamo anche contro i capitalisti, e non soltanto contro i sopravvissuti feudali.

Combattere per la riform a in-dustrial e vuol dir e avanzare ri -vendicazioni concrete, compren-

i e realizzabili le quali in-vestono nella sua forma imme-diata il potere dei grandi gruor. monopolistici per limitarl o e ri-durlo : vuol dir e porr e il proble-ma del controllo della produzio-ne. del credito nell'interesse dei uivoratori: vuol dir e porr e il pro-blema dello sviluppo di quelle determinate aziende che in a

a sono già nazionalizzate e di dare ad esse una determinata fun rione di controllo nel quadro dell'economia ancora capitalisti-ca: vuol dir e avanzare la richie-sta di alcune nazionalizzazioni; vuol dir e lottar e n modo conse-guente per un Piano del .

Vuol dir e questo che domani chiameremo, per esempio, gli operai di Torin o allo sciopero generale ner nazionalizzare 1* Fiat? "No . Gramsci ci ha inse-gnato che non si butta giù un mur o dandogli contro con la te-sta. Bisogna invece in iz iare^ «volgere ampiamente un lavoro di propaganda, di agitazione, di organizzazione e anche di lotta concreta per obiettivi che vanno mi di là delle rivendicazioni -mediate. per le quali pure biso-gna sapere lavorare meglio. n questo modo si dà all'operaio

una prospettiva nuova e si sta-bilisce va terreno sul quale fr -coi, - avanguardia della c iane operaia, e Q «rande capitalista. al svolgerà l a lott a par la «av-

vincere. cioè, il *»eto medio rhe esiste un modo di diriger e l'eco-nomia che è diverso dal modo capitalistico e che è più favore-vole all'interesse di tutti . Quan-do arriveremo a dare la formo di lotta immediata alla rivendi -cazione di questo o quell'aspetto della riform a industriale? Ci ar-rivamm o nel '20 con la » zlone delle fabbriche, che fu lot-ta ner una riform a industrial e e ner una riform a politica, nella quale fummo sconfitti. Come ci arriveremo domani? Non so. VP-do però che oeci il problema del-la riform a industrial e è maturo e viene fucr i da tutt e le porti . Viene fuori dalla stessa lotta nelle campagne, perchè persino una riform a agraria come quel-la proposta dalla . C. per essere fatta richiede vasti cre-dit i e questi i gruppi mo-nopolistici non li danno. Viene fuor i dallo sciopero a rovesrio che viene condotto in Abruzzo alla soglia del . Viene fuor i dalla lotta che avete con-

dotto occupando le fabbriche nel , nel Genovesato. nel , nel , a Spe-

zia. Questa è la lotta per la ri -forma industriale, che purtropp o non siamo ancora riuscit i a coor-dinare. a cui non siamo riuscit i a dare ancora tutt o il riliev o ne-cessario, ma che non ostante tut -to ciò è pure stata condotta, in modo tale che ha educato una parte assai grande della classe ooeraia e posto in modo più evi-dente a tutt o il Paese le questio-ni ardenti del giorno d'oggi. .Non sempre si è vinto: ma in ceni caso le lotte condotte, se l'avan-euardia ha lavorato bene, devo-no ave- fatto fare dei passi avan-ti a tutt o U mov«mento della classe operaia.

deficienze nel lavoro E qui si giunge all'esame delle

deficienze del nostro lavoro. Nel nostro recente Congresso si è dato un riliev o molto grande alla esaltazione della forza, della com-pattezza, della solidità, dello svi-

luppo complessivo ' del Partito» Tutt o questo ci ha dato risulta -ti positivi innegabili e le elezio-ni hanno confermato la forza del Partito . Esse hanno però rile -vato anche delle debolezze e que-ste è necessario che siano viste concretamente perchè se non ci fossero state avremmo potuto da-re al nostro nemico un colpo mol-to più fort e di quello che gli abbiamo dato. Noi non poniamo l problema della critic a per tro -

varvi il motivo per cambiare un compagno da un posto di lavoro. Quando si pone il problema del-la critic a e dell'autocritic a lo scopo è quello di andare a ve-dere concretamente quali sono 1 settori deboli e quali sono le cause di debolezza, scoprirle e r i . parare. Questo dobbiamo chieder di fare a ciascun compagno re-sponsabile. E' necessario cioè che l dirigent i di tutt e le organizza-zioni affrontin o il problema del-la critic a sulla base dell'esame del risultat i elettorali. compa-gni dirigent i regionali, segre-tar i di federazione, di comitati di sezione e di cellula debbono andare a vedere come sono an-date le elezioni in ciascun de-terminato luogo. E a nostra vol-il i noi, segreteria, direzione del Partito , comitato centrale ritor -neremo sulla questione chieden-do a suo tempo quale è stato il risultat o di questa ricerca e che cosa si è fatto per andare avanti correggendo le cose che non van-no ancora bene.

motte della C ' l punto di vista generale

vorrei soltanto sottolineare che secondo me non vi è stato un sufficiente orientamento di pro-paganda e di conquista verso le masse della . Credete voi che

'." queste masse siano fatte tutt i di , di monache, di chierici?

Non è vero. Credete voi che esse non abbiano una ideologia quel-la particolar e ideologia della « m novarum » per esempio. che è fatta di collaborazione di classe a favore del padroni, am-mantata di spirit o caritatevole e di odio contro di noi? o stesso dicasi per le forme di organiz-zazione di queste masse, che noi ancora trascuriamo, mentre ci possono offrir e larghe possibilità di penetrazione e di conquista.

A questo lego la questione del-le donne, dove vorrei che le com-pagne facessero uno - sforzo di semplicità, per riuscir e a rendere biù efficaci la propaganda, la agi-tazione e la organizzazione stessa.

Altr a debolezza su cui intendo soffermarmi è quella del nostro orientamento unitario . Noi gua-dagniamo meno voti là dove il militant e del nostro Partit o con-serva un carattere plebeo e ag-

rssivo che respinge, perchè non capace di ragionare n quel

modo che fa capire e accogliere anche dall'avversario il nostro giusto ragionamento e le nostre giuste proposte.

ASC0LTQT8 A E A VEUTA'

A A l a i E E A PACE!

O Q O N A

T U T T '

Ora 3410-21 Onde: 243.00; 36; 48,63; fll.&A; 353.73

Ora 23-22)90 Onde: 348.50 (m.) A A

Ore 13,46-18,15 Onda: 31.48 (e )

. RADIO MOSCA Or . t Or.de: 38.8. 38.41.'

80.9, 80.98 Or* 12,90-12,48 Onde- 35.8, 35.8 Ore 18£0-19 . onda: 39.0. 41.13

41.53; 49.93 Or» 19,30-20 Onde: 41.13; 48.73.

49.5; 49.W3; 800.6 (m.) . . v Or» 20,90-21 - Onde 41.13; 41.83 Or* 21,30-22 Onde: 41.13; 41.53. - 48.73. 300 6 (m ) - , Or* 22,90-23 * Onde: 81.3; 41.13.

48.78; 49 73; 49.93; 343.5 (m ) '

Or* 19,90-17 - Onde: 35.8; 30.8; 41.58

(trunltttt U ult i rtt * i l i » 8ABATO

Or* 23-24 - Onde: 41.13. 4131 41.37: 49 03; 50.35

A A Or* 12,90-19 Onde- 35.8. 35.5

RADIO VARSAVI A

i' ~^y

ti * t .

Or* 12,90-1900 Or* 14,00-14,30 Or* 15,90-15,48 Or* 20,90-21,00

Onde- 31. 49.6 Onde: 31; 49.8 Onde 31 ; 85 Onde: 31; 35

RADIO PRAGA . Or* 7,30-7,46 - Onde: 31.57 Or* 2946:24 - Onde: 31.57; 48.62;

343.50; 373.50; 438

O T Or* 17-17,40 - Onde: 38; 30.6; 41.6

Un difetto che intralcia

Vorre i che particolarmentecompagni della a e di alcune Provincie del Piemonte e altr i ancora riflettessero a que-sto. a di questo difet-to non ci consente di andare a-vanti di più, perchè ci fa appa-rir e come gente che sarebbe di-sposta a far del male a tutt i pur di far trionfar e la propri a idea. E invece siamo propri o noi che stiamo subendo la prepotenza di un avversario senza scrupoli e di -sonesto.

Occorr e sviluppare ancora la propaganda elementare

Alin o . N. 6 a 1851

a A A S '

A A ' ' O

: * O : à

i l poter* Quadrante e

O : e t u re-sini* all'altr o (Storia eotttra-zional* )

O PAJETTA : Poteste campagna a pax uà pei* to di pace

E : Sop*r. afruttamento * produttivit à 9*1 lavoro ntU'lnduatrl a a ,

: auperetrut-tamento delle donne lavoratric i

E : co-munisti a regiona-le siciliana ->

O SPEZZANO: a ri -form a fondiari a * 1 falal dal governo in Calabria

O O : 8*1 impressioni di un viaggio nel-

S O : .

sinio di Wllll e e Gè*. A . Umana gen-

te (poesia) O : Un altr o

destino (racconto) O : Noto *t Whlft -

man Civilt à eoeliliata n , eco-

nomia americana la decadenza: O -compi-

mento del quarto Plano quin-quennale . O -

, a americana sei dopoguerra

O : a eco ola co-ma guida sella lott a p*r le pace

A : a delinquenza minoril e la guerra a battaglia dell* : -TO . ; conformista (m. a.) . O E -

. n Viceré. a messa di nozze. l . a paura

(Gaetano Trombatare) Prim i risultat i elettorali (Ferie*

Fiatone) . n programma di lot-ta approvato a Torin o - B po-polo meridionale riunit o a Bari (m. e.) - i «u Gramsci . i ricevuti - Pittur a e di-segni di: Picasso, , F rtlnar Pizzi a at* . .

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- e poi risult a che resistiamo e andiamo avanti, si, ma troppo poco e troppo faticosamente, lo sforzo per scoprire 1 difett i no-stri deve essere permanente. n alcune part i credo sia deficiente la propaganda elementare, quella che si fa domenica per domeni-ca, sera per sera, conversando. stringendo relazioni di amicizia con due, tre, dieci elementi de! villaggio, che non sono ancora socialisti o comunisti, ma poco per volta vengono conquistati prim a politicamente e poi ideo-logicamente. n una grande citta vi devono essere centinaia e cen-tinai a di lavorator i dedicati a questa attività , che deve durar e talora mesi e mesi prim a che ci veda il frutto .

diretta

Circ a la propaganda elettorale e politica in generale essa può essere dirett a o indiretta . Nella propaganda dirett a ho l'impres-sione che, soprattutto negli ulti -t i tempi, battiamo l'avversario.

a propaganda dirett a fatta dai e Gasperi, dagli Sceiba, dai Go-

nella, e dagli altr i contro di noi negli ultim i tempi e in specie du-rante questa campagna elettora-le, le campagne del della Voce a ecc. per di-mostrare che noi saremmo anti-nazionali, o per denunciare l'U -nione Sovietica e i paesi di de-

I e*4B9egsJ à i palal i Sn tZ A ECCEZIONE ALCUN A see» teaat l me esecra aresesu l

a *»4wt * faarr l t laa a al osa i S per la i l i ieat lse i e

« del a l -

KiMÌMie«Hb(ga*Iti.Ceifrak^PROBLEi n ' l é Cosftoll o *4 M.L j n n| poUT|cg A6RQRIA1

1* logli* , nella sede del Ce-' = o Centrale del Partit o ai è: =

riunii * la C—iinlarieaa Ceatrale di Contrail o in sedata plenaria. 11 Presidente dell* C*msals*jeae fca coBsmtm*rst* e*aaa»ral flamini*

, Esoda Gaudi e Bibeiotti che apparta C*mmis*f*a e di .

a r * i i * l i i *n i ha appratat*sa* regeiasaeato , ha, predi* spasi* sa pia*» di laverà a ha pre-cedale ali* B*atraa dette satte-c*nss*ia»i*BÌ per le varie della sa» attìrha .

= di Giltum Sodai* =

t t i n n i i i M i n n i m m

mocrazia popolare come e sono si prospettive di lot- = O = s barbari , e cosi via, mi pare ab- ta tenace su rutt i i fronti , ma biano scarsissimo valore e prò- sono prospettive decisamente fa-baoilmente anche limitat o sue- vorevoli. cesso. front e a quello che noi siamo in a e nel mondo, tut -to questo è ben povera cosa: ster-co di moeca sulla pagina grande della storia dove noi abbiamo scritt o a lettere di sangue il ca-ratter e nazionale e democratico del nostro Partit o e del nostro movimento.

e l'avversario ci batte an-cora, mi pare, nella propaganda indirett a e cioè in quella che si fa attraverso l'attivit à non stret-tamente politica, ma culturale, di divertimento, e così via.

Per concludere: dobbiamo da-re un giudizio politico generale positivo per quello che riguard a il risultat o delle elezioni. Però. da questo risultat o esce una si-tuazione più tera, più acuta di quella che esisteva prima, ap-punto perchè l'avversario non apprende nulla e non cede, ma si intestardisce e minaccia. -biamo quindi lavorare e lottar e per riuscire, in questa nuova si-tuazione. ad andare avanti, con-quistando nuovi gruppi della po-polazione attraverso una politica più intelligente, più audace, di respiro più ampio di quella che non abbiamo fatta fino ad ora. Ciò richiede che miglioriam o tut -to i l nostro lavoro, che vediamo a fondo quelle debolezze che la campagna elettorale ha rivela-to insieme con la nostra grande forza, che studiamo le misure necessarie per superare queste debolezze, che applichiamo m t e-matimacente queste misure. Se faremo questo, credo che le pro-spettive che si aprono al Partit o e alle forze

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