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IN QUESTO NUMERO IL DISCORSO DI TOGLIATTI AL COMITATO CENTRALE ' l il. , i n i il. i l i . Il n il . i i i i min II >\lì>.-\&* E > E E ' - A 'v vi. iv , m - Tiw. «.in. njut.nAm. fruì r ABBONAMINTIi Un anno . . . L. S.afO ' , Un . semsgtre . ., » , o^SSO . - Un trimestre . ' . » 1.700 . . Spedisione la aeboaam. postale - Conto corrente pestale i mm. i Omewclau. * t l . i 1*0 ««efeleji. t>0 tiiutXrli. §*.„ pmrultf». ttjuarBto w llwtevrt» 900 PE IlOftit tM. etti opti». «Il IM. OtMM 1*0 tf««n>J»fi. tao 'liutXrli. iMete au» ùe»ll 100. .là tata* lowuiin. o «titipti* li»»»»»*»!» soo rw u rtiiBficm - w mu» (SPI) Vl« * rVU««W t. ft*at TÉM. 61 * t t . Ss « H AaaeineJl hi |ulW ORGANO DEL PARTITO COMUNISTA ITALIANO > .. . . ' . . . . * » ' . i , . . V '.iV ' ;' - , .'. ,-'..'.- . FIRUN PATTO PI mOaT FMI CINQUE QUANDI -< r «USO m i l a firma « R O M A lOO m l l a firma « COSENZA lOO m i l a firma a PESARO J >// , '/VfAl V'.!. :"*>'*/'' ANNO (Nuova Serie) N. 156 * 3 O 1951 Una copia . 25 - Arretrata . 30 A A A A E E E 10 A 15 O A G -.' '1 '. 11 La grande di pace di ha aperto la via alla tregua in ..// comunicato di - dichiara ai Comuni di ritenere che la proposta coreana sarà accettata - Grande impressione negli ambienti - boja Si rifiuta la cessazione del fuoco Tra qualche giorno in Corea le armi taceranno, il fuoco, le bom- be al napalm cesseranno di mar- toriare un l'uese ridotto ad apo- calittica rovina: sarà forse finita per sempre quella guerra speri- mentale, quella guerra-Bikini, co- me l'hanno chiamata gli america- ni, che è costata in morti milioni di persone, tra combattenti e ci- bili. Sarà chiuso cosi quello che l ha chiamato «solo un incidente nella : situazione mon- diale >, un « incidente > che ha distrutto le risorse economiche e i di un popolo, un « inci- dente > che ha lasciato un intiero paese senza case e pieno di mi- seria, di dolori, di malattie e di strazi. a Corea, il Paese del «bel mattino >, conosce oggi solo il ne- ro degli incendi e la polvere de- frli edifici frantumati. Quei mi- ioni di morti sono il prezzo pagato dai popoli alla politica delle cosidette « zone di forza > del presidente Truman, ermo - il prezzo di un esperimento.che tor- nerà certamente a condanna in dimenticabile di una politica ra dica tornente aggressiva, che ha so- stituito-alta incapacità diinten- dere e quindi di risòlvere ^pro- blemi politici e sociali dei popo- li anelanti alla libertà « all'indi- pendenza,' l'uso della forza mate- riale non sorretta da alcun vero ideale di progresso e di civiltà. Oggi le trattative per la tregua segnano la sconfitta vergognosa di questa politica e dimostrano che alla fine le forze della pacesono più possenti della violenza impe- rialista. > a proposta per una tregua in Corea è stata avanzata da , da quello stesso k che «abito, agli inizi del conflitto, interven- ne al Consiglio di Sicurezza per denunciare la illegalità delle de- cisioni prese e affinchè tutta la questione fosse impostata e risolta secondo i principi e le nonne del- la Carta dell'ONU. Gli Stati Uni- ti di prepotenza agirono «ni Con- siglio di Sicurezza,^ passarono so- pra la procedura, violarono l'una- nimità, ignorarono i termini in- terni e civili del conflitto sui qnali i non si stancò mai di richiamare l'attenzione delle Na- zioni Unite; e trasformarono il Consiglio di Sicurezza in una se- de idonea solo ad avallare i lo- ro soprusi imperialistici, trasfor- marono la guerra coreana in una guerra di rivincita dell'America contro i popoli asiatici, contro la Corea e la Cina che averano rifin- tato di sottomettersi per sempre al dominio imperialistico. Sin dal- l'ottobre 1950 le proposte sovieti- che erano estremamente lineari e convincenti: a) ritiro delle truppe straniere dalla Corea; b) lasciare che il popolo coreano decida del sno avvenire da se. Ci furono poi le proposte di Nehro, del novem- bre, che offrivano la possibilità di Tina onorevole composizione del conflitto. a gli Stati Uniti prefe- rirono insistere stilla linea macar- tnnriana della rivincita ad oltran- za, preferirono mantenere ancora aperto il conflitto nella speranza di una facile vittoria sullo Yale. a facile vittoria non venne, poi- ché l'eroismo dei coreani e dei cinesi, la saggezza S e la protesta del mondo civile seppero e il passo agli aggressori Oggi gli imperialisti americani, o il loro folle attacco che doveva portarli in , so- no costretti ad accettare il fai rimesto della aggressione e, sot- to la «pinta di pace dei popoli. a iniziare le trattative di tregua proposte da . E* indubbio che qneste tratta- tive sono una grande affermazio- ne della politica estera sovieti- ca, è indubbio che questa è l'ul- tima e più chiara dimostrazione che la costante linea di condot- ta di Stalin sia aneli* di per- 3pure e di assknrare .la pace a Corea e a tatto il mondo. A onesta politica non potranno non essere grati i lavoratori di tntti i paesi i qnali sentono bene di e in Stalin. nell'Unione So- vietica, nna forza capace di dare scacco alle mene guerrafondaie degli imperialisti e di imporre an- cora il rispetto della pace e della legge internazionale. l mondo è o snlTorlo del precipizio, di pina anova eoa' diale nei mesi scorsi. Nei giorni più bui, quando ancora alcuno spiraglio di soluzione si apriva per la Corea e sembrava che, die- tro la spinta della follia iliacar- (htiriana, la sicurezza internazio- nale dovesse da un momento al- l'altro mancare, Stulin affermava che e la pace sarà salvaguardata se i popoli prenderanno nelle pro- f irie mani la causa della pace e a difenderanno fino in fondo > e aggiungeva: < Per quanto ri- guarda l'Unione Sovietica, essa, anche in avvenire, continuerà a condurre inflessibile una politico diretta ad evitare la guerra e a salvaguardare la pace >. ' ' Ed effettivamente questa tre- gua può, a giusta ragione, consi- derarsi come un grande successo dei milioni di uomini che lottano per la pace cosi in Asia come in Europa, come in Africa come in America. Questo successo darà fiducia alle forze di pace, farà loro sentire.come l'azione quoti- diana persistente, anche se tal- volta può sembrare soffocata dal- la propaganda avversaria e nemi- ca, alla fine dovrà dare il soo fruttò. ' . 'Vuole dire tutto ciò. iene accet- tato l'armistizio in Corea, la pace è realizzata e che si può attende- re tranquilli lo «viluppo degli eventi? Sarebbe ima pericolosa il- lusione; del resto l'atteggiamento di certa stampa americana, la quale già «i studia come impedire uno sviluppo costruttivo dell'ar- mistizio in Corea, non sta 11 ad ammonire che tutto non è ancora fatto e che occorre bene vigilare sul corso degli avvenimenti? l fine difatti per tntti i popoli, non è già quello di lasciare che l'ar- mistizio si chiuda per cosi dire in se stesso o venga sabotato, ma che esso sia il primo passo sulla via di rendere effettiva ginstizin alla Corea e sulla via della pa- ce e della restaurazione dei princi- pi di collaborazione internazionale fra le grandi potenze. La risposta coreana - NEW , 2. — o Pe- chino o Phyongyang hanno trasmesso i il seguente co- municato: «ni* UglR dana eawmltscfoae. il cea. Kim Ir Bea, Comandaste sanrema dell'Esercita n«a«lare di Csrta, ed il tea. Pese Te* Homi. laate dei veistrtarl cinesi, emanato ava a Man- ne, ia rispetta alla .dìcalaraxfone del Caaaadaate in easw delle Pane delle Nasini Calte, - rale Rldcway. La aatUka del tea. Klm I r Bea e del cea. Pen* Tea Haal dice: Al ava. BJdrwar. caamadaat» In eaaa detta Wtwt delle Nazioni Vate. ricevala «ella vastva del M dacna a. a, le le trattative di aace. aatoifatati ad intarmarvi eae acesaMeatiama ad meaatrare il _ veacataal* per la avel- rimeaU dell* trattativa «alla ees- tailone delle ostilità e aull'lnstau. razione della pace. Proponiamo che 11 luogo - contro sia nell'area di * sul 38" parallelo; se accettate. nostri rappresentanti sono pronti ad - contrare il vostro delegato tra ti 10 ed il 15 luglio 1951 - F.io: m r Sen, Comandante supremo del. l'Esercito popolare di Corea - Peng Teh , Comandante dei volon- tari cinesi ». ... o Pechino ha precisato que- sta notte che le gravi distruzioni subite dal sistema del trasporti dèl- ia Corea e il tempo necessario per preparare negoziati per un armi- stizio costituiscono ti motivo del termine di dieci giorni richiesti dall'Alto comando coreano per l'inizio delle trattative. Citando unanota del Giornale del popolo di Pechino la Tadio ha ' osservato che la proposta di tenere i colloqui tra il 10 e il 15 luglio deve essere considerata come estremamente rapida alla luce di tali elementi. 11 giornale osserva inoltre che la città di g che si trova sul 38° parallelo è da considerarsi co- me la sede naturale per tali collo- qui dato che il parallelo è la linea di divisione militare fra 1 due op- posti schieramenti. Sia all'ONU che negli ambienti diplomatici più differenti rispo- sta dell'alto comando coreano e del comando dei volontari cinesi è sta- ta favorevolmente commentata. a stragrande < maggioranza degli os- servatori ha dichiarato di ritenVe che le proposte coreane sono tali da essere accettate Tale impressione è stata avvalo- rata dalle dichiarazioni fatte oggi dal - ministro degli, esteri inglese n alla Camera del Comuni dopo vl«e il governo britannico ave; va discusso la risposta diramata da o Pechino. l ministro, tra gli applausi dei > deputati, ha dichia- rato che il governo inglese ha ac- colto con soddisfazione la risposta coreana ed ha aggiunto che è pre- visto l'invio, da parte del generale , di una risposta afferma- tiva al messaggio del comando co- reano. , Negli ambienti americani non si fanno indiscrezioni sulla risposta di , ma si ritiene che es- sa, in linea di massima, sarà posi- tiva. Come afferma oggi o Phyongyang, « gli aggressori anglo- americani si sono resi alfine con- to del fallimento del loro iinittro tentativo e questa è la ragione per cui stanno cercando la pace . l senatore Taft, nel momento steuo in cui 11 governo accetta la cessazione del fuoco n Corea, ha dichiarato oggi di essere favore- vole alla restituzione ai nazionali- sti cinesi della libertà di fare tut- to ciò che possono contro la Cina comunista. Taft ha detto che gli Stati Uniti dovrebbero abolire ogni lìmite imposto alla libertà di azio- ne delle truppe nazionaliste » che si trovano a Taiwan (Formosa), e ciò indipendentemente dall'esito delle trattative per una cessazione del fuoco in Corea ed ha aggiunto di non vedere per quale ragione la missione militare americana in- viata a Formosa non debba prepa- rare un attacco nazionalista contro la Cina se Ciang k lo desi- dera o il governo quisling della Corea del sud continua a protesta- re per l'accettazione di una cessa- zione del fuoco ed ha deciso di in- viare a e Success un proprio rappresentante con l'incarico di respingere a di pace so- vietica. O lOGUAni A A CONTATO E a P. C. i O A A E A A - , - - . un più per imporre la nuova polilica chiesta dal popolo con il volo * a-imiair a ~r i "imi J. _^_LaaammaijIL ^ ^ ^ ~ ' ' / - , f" - * V V ' ' ' - . : ; - ,;. r. __S ' ; ' , ' , / , * . . . f ' ' "' , ' ' * ' V ' " " '. '" ? " ' l e forze del lavoro sono la maggioranza numerico, elettoralmente espressa, cosciente della necessità di cambiare radicalmente politico - Unftò del popolo : contro la (rottura creota nel Paese dalla Democrozia Distiano - la lotta per la rilorma agraria; industriale/ della L previdenza e deirassistenza sociale Nell'ultima giornata dei lavori del Comitato Centrale, il compa- gno Palmiro Togliatti, segretario generale del , ha pronun- ciato il seguente : o che in una riunione del Comitato centrale, nell'otto- bre dell'anno passato eravamo arrivati a due conclusioni: ave- vamo costatato da un lato un processo di erosione delle basi organizzate della . C , dall'al- tro avevamo costatato un logorio di tutte le argomentazioni anti- comuniste, per cui, mentre da una parte vedevamo il partito dominante perdere forze nel Pae- se a poco a poco, dall'altra sen- tivamo che le sue argomenta- zioni di lotta contro di noi fa- cevano meno presa nelle masse l risultato elettorale conferma in pieno queste due costatazioni. Possiamo dire che tanto nell'una quanto nell'altra direzione si .è andati avanti per la stessa strada. T processo di erosione del par- tito dominante si è tradotto in un largo distacco di elettori dal partito della a cristia- na e quindi in un innegabile scacco politico della . C. Que- © E A PE A PACE N A Con una calorosa orazione; il Consiglio co- munale di a ha ieri sera approvato all'unani- mità il seguente ordine del giorno che reca le firme di a o (B.d.P), Giordani (d. e), i (B.d.P.), Cingolani (d. e.) - tesi (inòV del B.d.P.), Caronia e e (d. e): «T Coasiglio Comanale di , interprete de] profondo desiderio dì pace che aaitaa tarta la cittadinanza romana, si nngnrn che raratstizio in Corea, ni Tolta concino,. possa '. riportare in «radia martoriata terra l« pace ed essere inizio di ^mna ostensione dei rapporti internazionali attra- Terso dirette i intese tra le grandi po- tenze, che garantiscano la possibilità ali i di calledmuoae a tatti i popoli **4 sto scacco politico è stato in par- te compensato, quanto ai risul- tati che avrebbe ' dovuto avere inevitabilmente, dalla legge elet- torale elaborata dalla - zia cristiana o suggerita da essa ai propri satelliti appunto a que- sto scono. > Se vi è stato però un largo di- stacco di elettori non vi è stato ancora, eccetto in qualche loca- lità, un crollo delle posizioni elettorali della a cri- stiana. Qua e là.ci hanno segna- lato alcune situazioni locai) più interessanti, dove la a cristiana ha perduto una quan- tità grandissima di voti che sorto venuti a noi, ma il fatto non è generale. Quanto alla presa sull'opinio- ne pubblica dell'argomentazione della . C. nella sua lotta con- tro di noi, qui credo che, oltre che a un logorio, ci troviamo di fronte a un vero e proprio fal- limento generale. Un -certo fallimento c'era già stato nell'estate dell'anno scorso, quando la a cristiana aveva lanciato la famigerata cam- pagna della « quinta colonna », allo scopo evidente di ridurre il Partito ' comunista, nell'opinione pubblica e nel Paese, ad una for- za trascurabile la quale potesse essere isolata, indicata al disprez- zo universale, e poi, forse, in un periodo successivo, persino espul- sa dalla legalità democratica. r a parola d'ordine della orga- nizzazione di un movimento di cosiddetta solidarietà nazionale contro di noi, diretta a tradurre in forme organizzative quella campagna, si chiuse con un nien- te di fatto, perchè alla fine del- l'estate scorsa, la . doveva co- statare che nessuno l'aveva se- guita su quel terreno. Questa volta il punto di par- tenza è stato analogo, forse an- che più pericoloso per noi, per- chè, come aveva fatto il 18 apri- l e la . ha rimesse' in luce una parola d'ordine che ha radici in : quella del carattere anti- nazionale del movimento pro- gressivo degli operai e dei lavo- ratori, e quindi del carattere an- tinazionale del comunismo e del Partito comunista. Questa parola d'ordine, non dimentichiamolo, ha in a una profonda tradi- zione fascista, ed è per questo, del resto, che e Gasperi l'ha dissotterrata. T fallimento però è stato n questo esso totale, completo, as- sai più grave di quello dell'e- state scorsa, perchè, « a n d ò ti lancia contro un partito' e un movimento una simile accusa, ri deve contare sul risultato sicuro di ridurlo, sul terreno elettorale, a una forza trascurabile. Altri- menti, è un fiasco. Vedremo poi quali voti siamo riusciti a racco- gliere, ma in sostanza possiamo dire che il 40*/, degli elettori cir- ca si è stretto intorno ai partiti di sinistra. Questo 40*/«, poi, in notevoli parti del Paese sale al 50*/» e in certe località persino al 60V» di forze socialiste, comu- niste e indipendenti di sinistra. Un fiasco simile di rado c'è stato. a terza osservazione che in- tendo fare riguarda una certa perplessità del corpo elettorale, per cui si sono avuti un milione e non so quanti voti annullati e uno spostamento di - voti verso partiti che più o meno hanno IL P. 0.1. AL PARTITO COMUNISTA CINESE Al Oamltata «entrala «al Partita . a » «CHINO Nat Irawlaalww anni varcarlo dal (randa Partita aamiiniata alnaaa vi alunna il «aiuto di dita milioni ainauaaantomila oamuniatl « di tutti eli Italiani ah» lottano por la aoao, Il pro*roaao o la liberta. La lotta vUlorleaa dal oamuni- atl o da» aopolo dalla Cina «entro Thnaerlellamo straniere e «entro I traditoti B ll afruttatarl è «ta- to la tutti auoatl anni «acuita eoa I sentimenti della pia calda eimpetla o eon fraterna «eUde- rleta, v : La «onesta e rorelemo dal ve» etri eombettantl, I profondi gami etabllltl eon lo maew lari, l'incrollabile amMsla eon la grande Unione Sovietteee la fe- deltà alla dottrina di Stara, fit- tele, Lenin e Stalin tono etati eensiderati come II più nobile o da quanti i—limitare nel duri anni dal terrore faacl«ta, er- ga n issarono e combatterono la guerra partigiana facondo dal ne e partito in trent'anni di letta la «alda avanguardia del pepata Italiano. La «aggle polltlea dalla ftepue- bliee Popolare Clneee, Colute dal vostro popolo e dal veetrl «olaraai volontari alla Corea Invaaa e mar- , tarlata hanno dallato l%nteeie- amo dei partigiani dalla pee» e di colerò ano «i appongono alla poli- tica dairimperialiemo americano che vuole dominare l'Italia a cono par gli italiani una prova deci- sive della feria invincibile del campo della pace. Il «uoeaeao dalle forse popo'erl ohe nell« recenti efeilonl henne eoneolidato ed «M—o le loro aloni reppra—nta una nuova ramia che l'Italie popolare al voetro fianco per «alvare la pace e far trionfare Ni fraterna collaborai tono dei popoli liberi. Per il Oemitato Centrala dal Partito Oomunlcto Italiano PALMIRO TOGLIATTI fatto nel passato recente la stes- ta politica della , ma che non sono democristiani. o spo- stamento di voti dai d.c. ai libe- rali è difficile qualificarlo altri- menti che come un segno di per- plessità del corpo elettorale, per- chè il Partito liberale, non ha presentato, circa le questioni più gravi del momento, una politica diversa da quella della - crazia cristiana, né per l'estero né per l'interno. o stesso valore (ceattaaa la 3 paglaa 1. eeloaaa) il Betuffrt fW P.C (b) ai WttMMmttè (itcse MOSCA, X — n P. C. f») Sei- Itmss. ael ST aaahreraarie della femlulaai del 1 \ C cinese, ha - vieto al CoaaHato Centrale del P, C. daem aa mimigglo nel «na- i e ricorda che « Il Partito Commi- ala ciaeae, e—i «Ha testa i l s a * ha Ispirala e annerate li popolo ci- aeae aa'ereiea lotta per fta libertà e llaaHaeaéeasa della, propria pa- tria». 2 ; L'appello alla solidarietà con le "Reggiane,, accolto entusiasticamente in tutta Italia I dipendenti della C.O.I.L. sottoscrivono una giornata di lavoro Tatti i partiti di Reggio per la ripresa immediata del lavoro nello stabilimento colpito dal governo : a grande a lanciata dal- ia , in tutto il Paese, per una sottoscrizione popolare n favore dei 5.000 nostri lavoratori delle » ha incontrato un en- tusiastico e generoso concorso pres- so tutti gli atrati della popolazione. o etatnpa della ha diramato, ieri, il seguente comu- nicato: « a della , sn- nunciata sabato, per una grande aottoscriiione nazionale di solida- rietà con le maestranze delle « - giane», ha trovato la pronta ade- sione di larghe masse di. lavoratori. a lotta che gli operai 'della fabbrica di o Emilia atanna comlueendo da mesi e mesi con spi- rito di sacrificio e con uno slancio che li fa ptoìaiefUeti di une del più grandiosi episodi della storia del inoviment operalo, è divenuta già il o della grande letta che le « catta a aamns combattendo per la sai vena della industria meccanica e per la difeea dell'economia nazionale. l trattore delle « e », questo mirabile esempio della alacre perizia degli operai italiani, è un segno di pace e di progresso economico e sociale. ed è popolarissimo fra gli operai e contadini. a tenacia di cui esso è esempio, è quaai leggendaria. ABa «eoe deU» Cent* Generale Manaaa del Lavava «oav naaaao a aervealra i fondi ehe ai stanne rsccegiteade la agni parte al liana. Fra I eeae atale raccolte le la lire. 1 élptassaal delle CQTL Segreterie in sm ia Ceaxs*aSl aderenti a trihnlre l fervore e lo alando con cui lavoratori e le popolazioni rispon- dono all'appello della grande orga- nizzazione sindacale unitaria, te- stimoniano il profondo amore che tutti gli italiani hanno verso gli no- mini che combattono per la pace e per penarne re del Paese ». a Bologne, si apprende intanta che la iniziativa della è sta- ta immediatamente raccolta dalle . dell'Emilia e a che. unitamente alle organiszazioni de- mocratiche si incontre ni a Bologna, per assicurare na concreta successo alla ne nazionale. A Basavo, lari esm» tvasM I e 1 rapprteietaaitt di 1 partiti e doga I . n senatore , presen- te alla riunione ai è recato «obito dopo alle , deve sì è intrattenuta con i lavoratori. n sindaco di , compagna CampioU, ha o per desnaft nella residenza municipale, nna conferenza «campa sempre ani pro- blema dalle e ». Alla con- ferenza «campa «ano stati «Svitati tutti i quotidiani deliTSaan Governo di tiferai* -" '.OH :' i j ! > . V.. :*-4V.* ./ i i i \ i " liilìliaM

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IN QUESTO NUMERO IL DISCORSO DI TOGLIATTI AL COMITATO CENTRALE ' l i l . , i n i i l . i l i . Il n i l . i i i i mi n II > \ l ì > . - \ & *

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La grand e di pace di ha aperto la via alla tregu a in

..// comunicato di - dichiara ai Comuni di ritenere che la proposta coreana sarà accettata - Grande impressione negli ambienti - boja Si rifiuta la cessazione del fuoco

Tr a qualche giorno in Corea le armi taceranno, il fuoco, le bom-be al napalm cesseranno di mar-toriar e un l'uese ridott o ad apo-calittic a rovina: sarà forse finit a per sempre quella guerra speri-mentale, quella guerra-Bikini , co-me l'hanno chiamata gli america-ni, che è costata in morti milioni di persone, tr a combattenti e ci-bili . Sarà chiuso cosi quello che

l ha chiamato «solo un incidente nella : situazione mon-diale >, un « incidente > che ha distrutt o le risorse economiche e

i di un popolo, un « inci-dente > che ha lasciato un intier o paese senza case e pieno di mi-seria, di dolori , di malattie e di strazi. a Corea, il Paese del «bel mattin o >, conosce oggi solo il ne-ro degli incendi e la polvere de-frl i edifici frantumati . Quei mi-ioni di mort i sono il prezzo

pagato dai popoli alla politica delle cosidette « zone di forza > del presidente Truman, ermo - il prezzo di un esperimento.che tor -nerà certamente a condanna in dimenticabile di una politica ra dica tornente aggressiva, che ha so-stituito-alt a incapacità d i in ten -dere e quindi di risòlvere ^pro -blemi politic i e sociali dei popo-l i anelanti alla libert à « all'indi -pendenza,' l'uso della forza mate-rial e non sorretta da alcun vero ideale di progresso e di civiltà . Oggi le trattativ e per la tregua segnano la sconfitta vergognosa di questa politica e dimostrano che alla fine le forze della pacesono più possenti della violenza impe-rialista . >

a proposta per una tregua in Corea è stata avanzata da , da quello stesso k che «abito, agli inizi del conflitto , interven-ne al Consiglio di Sicurezza per denunciare la illegalità delle de-cisioni prese e affinchè tutt a la questione fosse impostata e risolta secondo i princip i e le nonne del-la Carta dell'ONU. Gli Stati Uni-ti di prepotenza agirono «ni Con-siglio di Sicurezza, passarono so-pr a la procedura, violarono l'una-nimità , ignorarono i termini in-terni e civil i del conflitt o sui qnali

i non si stancò mai di richiamar e l'attenzione delle Na-zioni Unite; e trasformarono il Consiglio di Sicurezza in una se-de idonea solo ad avallare i lo-ro soprusi imperialistici , trasfor-marono la guerra coreana in una guerra di rivincit a dell'America contro i popoli asiatici, contro la Corea e la Cina che averano rifin -tato di sottomettersi per sempre al dominio imperialistico. Sin dal-l'ottobr e 1950 le proposte sovieti-che erano estremamente lineari e convincenti: a) ritiro delle trupp e straniere dalla Corea; b) lasciare che il popolo coreano decida del sno avvenire da se. Ci furono poi le proposte di Nehro, del novem-bre, che offrivan o la possibilità di Tina onorevole composizione del conflitto . a gli Stati Unit i prefe-riron o insistere stilla linea macar-tnnrian a della rivincita ad oltran-za, preferiron o mantenere ancora aperto il conflitt o nella speranza di una facile vittori a sullo Yale.

a facile vittori a non venne, poi-ché l'eroismo dei coreani e dei cinesi, la saggezza S e la protesta del mondo civil e seppero

e il passo agli aggressori Oggi gli imperialist i americani,

o il loro folle attacco che doveva portarl i in , so-no costretti ad accettare i l fai rimesto della aggressione e, sot-to la «pinta di pace dei popoli. a iniziar e le trattativ e di tregua proposte da .

E* indubbio che qneste tratta -tiv e sono una grande affermazio-ne della politica estera sovieti-ca, è indubbio che questa è l'ul -tim a e più chiara dimostrazione che la costante linea di condot-ta di Stalin sia aneli* di per-3 p u r e e di assknrare .la pace

a Corea e a tatto i l mondo. A onesta politica non potranno non essere grati i lavorator i di tntt i i paesi i qnali sentono bene di

e in Stalin. nell'Unione So-vietica, nna forza capace di dare scacco alle mene guerrafondaie degli imperialist i e di imporr e an-cora il rispetto della pace e della legge internazionale. l mondo è

o snlTorlo del precipizio, di pina anova e o a'

diale nei mesi scorsi. Nei giorni più bui, quando ancora alcuno spiraglio di soluzione si apriva per la Corea e sembrava che, die-tr o la spinta della folli a iliacar-(htiriana , la sicurezza internazio-nale dovesse da un momento al-l'altr o mancare, Stulin affermava che e la pace sarà salvaguardata se i popoli prenderanno nelle pro-

f iri e mani la causa della pace e a difenderanno fino in fondo >

e aggiungeva: < Per quanto ri -guarda l'Unione Sovietica, essa, anche in avvenire, continuerà a condurre inflessibile una politico dirett a ad evitare la guerra e a salvaguardare la pace >. ' ' Ed effettivamente questa tre-

gua può, a giusta ragione, consi-derarsi come un grande successo dei milioni di uomini che lottano per la pace cosi in Asia come in Europa, come in Afric a come in America. Questo successo darà fiducia alle forze di pace, farà loro sentire.come l'azione quoti-diana persistente, anche se tal-volta può sembrare soffocata dal-la propaganda avversaria e nemi-ca, alla fine dovrà dare il soo fruttò . ' .

'Vuol e dir e tutt o ciò. iene accet-tato l'armistizi o in Corea, la pace è realizzata e che si può attende-re tranquill i lo «viluppo degli eventi? Sarebbe ima pericolosa il -lusione; del resto l'atteggiamento di certa stampa americana, la quale già «i studia come impedire uno sviluppo costruttivo dell'ar -mistizio in Corea, non sta 11 ad ammonire che tutt o non è ancora fatto e che occorre bene vigilar e sul corso degli avvenimenti? l fine difatt i per tntt i i popoli, non è già quello di lasciare che l'ar -mistizio si chiuda per cosi dir e in se stesso o venga sabotato, ma che esso sia il prim o passo sulla via di rendere effettiva ginstizin alla Corea e sulla via della pa-ce e della restaurazione dei princi -pi di collaborazione internazionale fr a le grandi potenze.

La risposta coreana - NEW , 2. — o Pe-

chino o Phyongyang hanno trasmesso i il seguente co-municato:

« n i * U g l R dan a eawmltscfoae . i l cea . K i m I r Bea , Comandast e sanrem a dell'Esercit a n«a«lar e d i Csr ta , ed i l t e a . Pes e T e * Homi .

laat e de i veistrtar l cinesi , emanat o av a a M a n -

ne, i a rispett a a l l a .dìcalaraxfon e de l Caaaadaat e i n easw dell e Pan e dell e N a s i n i Calte , -ral e Rldcway .

L a aa tUk a de l t ea . K l m I r Bea e de l cea . P e n * Tea Haal dice :

A l ava . BJdrwar . caamadaat » In eaaa dett a Wtwt dell e Nazion i V a t e .

ricevala «el l a vastv a de l M d a c n a a. a ,

l e l e trattativ e d i aace. aatoifatat i ad intarmarv i

eae acesaMeatiam a ad meaatrar e i l _ veacataal * per l a avel -

rimeaU de l l * trattativ a «all a ees-

tailone delle ostilità e aull'lnstau. razione della pace.

Proponiamo che 11 luogo -contro sia nell'area di * sul 38" parallelo; se accettate. nostri rappresentanti sono pronti ad -contrare il vostro delegato tr a ti 10 ed il 15 luglio 1951 - F.io: m r Sen, Comandante supremo del.

l'Esercito popolare di Corea - Peng Teh , Comandante dei volon-tari cinesi ». . . .

o Pechino ha precisato que-sta notte che le gravi distruzioni subite dal sistema del trasporti dèl-ia Corea e il tempo necessario per preparare negoziati per un armi-stizio costituiscono ti motivo del termine di dieci giorni richiesti dall'Alt o comando coreano per l'inizi o delle trattative . Citando unanota del Giornale del popolodi Pechino la Tadio ha ' osservato che la proposta di tenere i colloqui tr a il 10 e il 15 luglio deve essere considerata come estremamente rapida alla luce di tali elementi. 11 giornale osserva inoltr e che la città di g che si trova sul 38° parallelo è da considerarsi co-me la sede naturale per tali collo-qui dato che il parallelo è la linea

di divisione militar e fra 1 due op-posti schieramenti.

Sia all'ONU che negli ambienti diplomatici più differenti rispo-sta dell'alto comando coreano e del comando dei volontari cinesi è sta-ta favorevolmente commentata. a stragrande < maggioranza degli os-servatori ha dichiarato di ritenV e che le proposte coreane sono tali da essere accettate

Tale impressione è stata avvalo-rata dalle dichiarazioni fatte oggi dal - ministr o degli, esteri inglese

n alla Camera del Comuni dopo vl«e il governo britannico ave; va discusso la risposta diramata da

o Pechino. l ministro, tra gli applausi dei > deputati, ha dichia-rato che il governo inglese ha ac-colto con soddisfazione la risposta coreana ed ha aggiunto che è pre-visto l'invio , da parte del generale

, di una risposta afferma-tiva al messaggio del comando co-reano. ,

Negli ambienti americani non si fanno indiscrezioni sulla risposta di , ma si ritien e che es-sa, in linea di massima, sarà posi-tiva. Come afferma oggi o Phyongyang, « gli aggressori anglo-americani si sono resi alfine con-

to del fallimento del loro iinittr o tentativo e questa è la ragione per cui stanno cercando la pace .

l senatore Taft, nel momento steuo in cui 11 governo accetta la cessazione del fuoco n Corea, ha dichiarato oggi di essere favore-vole alla restituzione ai nazionali-sti cinesi della libertà di fare tut-to ciò che possono contro la Cina comunista. Taft ha detto che gli Stati Uniti dovrebbero abolire ogni lìmit e imposto alla libert à di azio-ne delle truppe nazionaliste » che si trovano a Taiwan (Formosa), e ciò indipendentemente dall'esito delle trattativ e per una cessazione del fuoco in Corea ed ha aggiunto di non vedere per quale ragione la missione militar e americana in-viata a Formosa non debba prepa-rar e un attacco nazionalista contro la Cina se Ciang k lo desi-dera

o il governo quisling della Corea del sud continua a protesta-re per l'accettazione di una cessa-zione del fuoco ed ha deciso di in-viare a e Success un propri o rappresentante con l'incaric o di respingere a di pace so-vietica.

O lOGUAn i A A CONTATO E a P. C. i O A A E A A - , - - .

un più per imporr e la nuov a polilic a chiest a dal popol o con i l vol o

* a - i m i a i r a ~r i " i m i J . _ ^ _ L a a a m m a i j I L „ ^ — ^ ^ ~

' ' / - , f" - * V V ' ' ' - . : ; - , ; . r. __S ' ; ' , ' , / , * . . . f ' ' " ' , ' ' * ' V ' " " ' . ' " ? " '

le forze del lavoro sono la maggioranza numerico, elettoralmente espressa, cosciente della necessità di cambiare radicalmente politico - Unftò del popolo :

contro la (rottura creota nel Paese dalla Democrozia Distiano - la lotta per la rilorma agraria; industriale/ della L previdenza e deirassistenza sociale

Nell'ultim a giornata dei lavori del Comitato Centrale, i l compa-gno Palmiro Togliatti , segretario generale del , ha pronun-ciato il seguente :

o che in una riunion e del Comitato centrale, nell'otto-br e dell'anno passato eravamo arrivat i a due conclusioni: ave-vamo costatato da un lato un processo di erosione delle basi organizzate della . C, dall'al -tr o avevamo costatato un logorio di tutt e le argomentazioni anti-comuniste, per cui, mentre da una parte vedevamo il partit o dominante perdere forze nel Pae-se a poco a poco, dall'altr a sen-tivamo che le sue argomenta-zioni di lotta contro di noi fa-cevano meno presa nelle masse

l risultat o elettorale conferma in pieno queste due costatazioni. Possiamo dir e che tanto nell'una quanto nell'altr a direzione si .è andati avanti per la stessa strada. T processo di erosione del par-tit o dominante si è tradott o in un largo distacco di elettori dal partit o della a cristia-na e quindi in un innegabile scacco politico della . C. Que-

© E A PE A PACE N A

Con una calorosa orazione; il Consiglio co-munale di a ha ieri sera approvato all'unani-mità il seguente ordine del giorno che reca le firm e di a o (B.d.P), Giordani (d. e), i (B.d.P.), Cingolani (d. e.) -tesi (inòV del B.d.P.), Caronia e e (d. e):

«T Coasiglio Comanale di , interprete de] profondo desiderio dì pace che aaitaa tarta la cittadinanza romana, si nngnrn che raratstizi o in Corea, n i Tolta concino,. possa '. riportare in «radia martoriat a terra l« pace ed essere inizio di mna ostensione dei rapport i internazionali attra-Terso dirett e i intese tra le grandi po-tenze, che garantiscano la possibilità ali

i di calledmuoae a tatti i popoli

**4

sto scacco politico è stato in par-te compensato, quanto ai risul -tati che avrebbe ' dovuto avere inevitabilmente, dalla legge elet-toral e elaborata dalla -zia cristiana o suggerita da essa ai propr i satelliti appunto a que-sto scono. >

Se vi è stato però un largo di-stacco di elettori non vi è stato ancora, eccetto in qualche loca-lità , un crollo delle posizioni elettorali della a cri -stiana. Qua e là.ci hanno segna-lato alcune situazioni locai) più interessanti, dove la a cristiana ha perduto una quan-tit à grandissima di voti che sorto venuti a noi, ma il fatto non è generale.

Quanto alla presa sull'opinio-ne pubblica dell'argomentazione della . C. nella sua lotta con-tr o di noi, qui credo che, oltr e che a un logorio, ci troviamo di front e a un vero e propri o fal-limento generale.

Un -certo fallimento c'era già stato nell'estate dell'anno scorso, quando la a cristiana aveva lanciato la famigerata cam-pagna della « quinta colonna », allo scopo evidente di ridurr e il Partit o ' comunista, nell'opinione pubblica e nel Paese, ad una for -za trascurabile la quale potesse essere isolata, indicata al disprez-zo universale, e poi, forse, in un periodo successivo, persino espul-sa dalla legalità democratica.

r a parola d'ordin e della orga-nizzazione di un movimento di cosiddetta solidarietà nazionale contro di noi, dirett a a tradurr e in forme organizzative quella campagna, si chiuse con un nien-t e di fatto, perchè alla fine del-l'estate scorsa, la . doveva co-statare che nessuno l'aveva se-guita su quel terreno.

Questa volta il punto di par-tenza è stato analogo, forse an-che più pericoloso per noi, per-chè, come aveva fatto il 18 apri -l e la . ha rimesse' in luce una parola d'ordin e che ha radici in

: quella del carattere anti-nazionale del movimento pro-gressivo degli operai e dei lavo-ratori , e quindi del carattere an-tinazionale del comunismo e del Partit o comunista. Questa parola d'ordine, non dimentichiamolo, ha in a una profonda tradi -zione fascista, ed è per questo, del resto, che e Gasperi l'ha dissotterrata.

T fallimento però è stato n questo esso totale, completo, as-sai più grave di quello dell'e-state scorsa, perchè, « a n dò ti lancia contro un partito ' e un movimento una simile accusa, ri

deve contare sul risultat o sicuro di ridurlo , sul terreno elettorale, a una forza trascurabile. Altri -menti, è un fiasco. Vedremo poi quali voti siamo riuscit i a racco-gliere, ma in sostanza possiamo dir e che il 40*/, degli elettori cir -

ca si è stretto intorn o ai partit i di sinistra. Questo 40*/«, poi, in notevoli part i del Paese sale al 50*/» e in certe località persino al 60V» di forze socialiste, comu-niste e indipendenti di sinistra. Un fiasco simile di rado c'è stato.

a terza osservazione che in -tendo fare riguard a una certa perplessità del corpo elettorale, per cui si sono avuti un milione e non so quanti voti annullati e uno spostamento di - voti verso partit i che più o meno hanno

IL P. 0 .1 . AL PARTITO COMUNISTA CINESE Al Oamltat a «entral a «al Partit a . a »

« C H I N O Nat Irawlaalw w ann i varcarl o dal

(rand a Partit a aamiiniat a alnaaa v i alunn a i l «aiut o d i dit a milion i ainauaaantomil a oamuniat l « di

tu t t i el i Italian i ah» lottan o por la aoao, I l pro*roaa o o la liberta .

La lott a vUlorlea a dal oamuni -at l o da» aopol o dall a Cin a «entr o Thnaerlellam o stranier e e «entr o I traditot i B l l afruttatar l è «ta-t o l a tu t t i auoat l ann i «acuit a eoa I sentiment i dell a pi a cald a eimpetl a o eon fratern a «eUde-rleta , v: La «onest a e rorelem o dal ve»

etr i eombettantl , I profond i gam i etablllt l eon lo maew lari , l'incrollabil e amMsl a eon la grand e Union e Sovie t tee e la fe-delt à all a dottrin a d i Stara , f i t -tele , Leni n e Stali n ton o etat i eensiderat i com e II pi ù nobil e

o da quant i i—limitar e nel dur i ann i dal terror e faacl«ta , er-ga n issaron o e combatteron o la guerr a partigian a facond o dal n e

e partit o in trent'ann i d i lett a la «alda avanguardi a del pepat a Italiano .

La «aggl e polltle a dall a ftepue -blie e Popolar e Clneee , Colut e dal vostr o popol o e dal veetr l «olaraa i volontar i all a Corea Invaa a e mar - , tarlat a hann o dallat o l%nteeie -

amo dei partigian i dall a pee» e d i coler ò ano «i appongon o all a poli -tic a dairimperialiem o american o ch e vuol e dominar e l'Itali a a con o par gl i italian i un a prov a deci -siv e dell a fer i a invincibil e del camp o dell a pace.

I l «uoeaeao dall e fors e popo'er l oh e nell « recent i efeilon l henn e eoneolidat o ed «M—o le lor o alon i reppra—nt a un a nuov a rami a ch e l'Itali e popolar e al voetr o fianc o per «alvar e la pace e far trionfar e Ni fratern a collabora i tono dei popol i liberi .

Per i l Oemitat o Central a dal Partit o Oomunlct o Italian o

PALMIR O TOGLIATT I

fatt o nel passato recente la stes-ta politica della , ma che non sono democristiani. o spo-stamento di voti dai d.c. ai l ibe-ral i è difficil e qualificarl o altri -menti che come un segno di per-plessità del corpo elettorale, per-chè il Partit o liberale, non ha presentato, circa le questioni più gravi del momento, una politica diversa da quella della -crazia cristiana, né per l'estero né per l'interno . o stesso valore (ceattaaa la 3 paglaa 1. eeloaaa)

il Betuffr t fW P.C (b) ai WttMMmttè (itcse

MOSCA , X — n P. C. f» ) Se i -I t m s s . ae l ST aaahreraari e dell a f e m l u l a a i de l 1 \ C cinese , h a -viet o a l CoaaHat o Central e de l P, C. d a e m a a mimigg l o ne l «na -i e ricorda ch e « I l Partit o C o m m i -a l a ciaeae , e—i «Ha test a i l s a *

h a Ispiral a e annerat e l i popol o c i -aeae aa'ereie a lott a pe r fta l ibert à e llaaHaeaéeas a della , propri a pa -t r i a » .

2 ;

L'appell o alla solidariet à con le "Reggiane, , accolt o entusiasticament e in tutt a Itali a

I dipendent i dell a C.O.I.L. sottoscrivon o una giornat a di lavor o Tatt i i partit i di Reggio per la ripres a immediat a del lavor o nell o stabiliment o colpit o dal govern o :

a grande a lanciata dal-ia , in tutt o il Paese, per una sottoscrizione popolare n favore dei 5.000 nostri lavoratori delle

» ha incontrato un en-tusiastico e generoso concorso pres-so tutt i gli atrati della popolazione.

o etatnpa della ha diramato, ieri , il seguente comu-nicato:

« a della , sn-nunciata sabato, per una grande aottoscriiione nazionale di solida-rietà con le maestranze delle « -giane», ha trovato la pronta ade-sione di larghe masse di. lavoratori .

a lotta che gli operai 'della fabbrica di o Emili a atanna comlueendo da mesi e mesi con spi-rit o di sacrificio e con uno slancio che li fa ptoìaiefUeti di une del più grandiosi episodi della storia del inoviment operalo, è divenuta già il o della grande letta che le

« catta a aamns

combattendo per la sai vena della industri a meccanica e per la difeea dell'economia nazionale. l trattor e delle « e », questo mirabil e esempio della alacre perizia degli operai italiani , è un segno di pace e di progresso economico e sociale. ed è popolarissimo fra gli operai e contadini. a tenacia di cui esso è esempio, è quaai leggendaria.

AB a «eoe deU» Cent * General e Manaaa de l Lavav a «oav naaaa o a aervealr a i fond i ehe ai stann e rsccegitead e l a agn i part e al l iana . Fr a I

eeae atal e raccolt e l e l a l i re . 1 élptassaa l del l e CQTL

Segreterie in sm

i a Ceaxs*aSl

aderenti a trihnlr e

l fervore e lo alando con cuilavorator i e le popolazioni rispon-dono all'appello della grande orga-nizzazione sindacale unitaria , te-stimoniano il profondo amore che tutt i gli italiani hanno verso gli no-mini che combattono per la pace e per penarne re del Paese ».

a Bologne, si apprende intanta che la iniziativ a della è sta-ta immediatamente raccolta dalle

. dell'Emili a e a che. unitamente alle organiszazioni de-mocratiche si incontre ni a Bologna, per assicurare na concreta successo alla ne nazionale.

A Basavo , lar i gì esm» tvas M I e 1 rapprteietaait t di

1 partit i e doga I

. n senatore , presen-te alla riunione ai è recato «obito dopo alle , deve sì è intrattenut a con i lavoratori .

n sindaco di , compagna CampioU, ha o per desnaftnella residenza municipale, nna conferenza «campa sempre ani pro-blema dalle e ». All a con-ferenza «campa «ano stati «Svitati tutt i i quotidiani deliTSaan

Governo di tiferai* -" '.OH

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compagn o a l Comitat o Central e de l P. C. I.

* - -

lotta |>er lo riforma agraria, per la riforma industriale, per l'attuazione del del della e per una larga riforma della previdenza sociale

(Conttnaasion*, ««Uà ) 11 perplessità e forse anche di marriment o ha il voto ottenuto

Jal . Sono d'accordo però che il vo-

.o del o sociale italiano, )ur essendo in alcune regioni già 'reoccupante, non è ancora un rande fatto politico nazionale. E' Piuttosto un altr o segno del fatto he esistono nel Paese forze le ,uali cercano una via nuova, non 'sano ancora venire verso di noi imboccano qualsiasi strada 6Ì

a davanti a loro. Per quello che si riferisce ai

.ostri voti, non c'è dubbio che e nostre posizioni sono apparse stese e solide. Nsl complesso del

. Jaese, consolidate. Per dare un ,'iudizi o politico generale, le ci-ré più important i e conclusive, ono quelle che indicano la per-enniate dei voti raccolti dal

ilocco di socialisti, comunisti e ndipendenti oppure dalle loro iste separate sommate insieme. felle elezioni provincial i si ar-iva in Piemonte al 31.2V», in -.uri a al , in a al 3,l»/o. nel Friul i al 24,6Vo, nel Veneto al 26.5V. (anche il Ve-eto aspira oramai al 30°/o!), nel-'Emili a al 51,8°/», in Toscana al il.5°/», nelle e al 42,5Vo, el o al 38,2»/o, nell'Abruzz o

.1 32.1«/«, nelle Puglie al 30.8V». 1 totale è 37.3,»/, e si tratt a del-^ elezioni provinciali , cioè delle

i dove il voto è più sfa-orevole a noi, per cause sulle

tjual i non intendo soffermarmi. Prendiamo ora " i voti per le

omunali dei capoluoghi ci pro-'incia . o da parte i portico-ari . l totale è 40,5% di voti

- accolti dal Partit o socialista, dal 'artit o comunista e dagli indi -/endenti di sinistra. Se sì pren-

dono i voti dei Comuni superiori ti 10.000 abitanti , esclusi i ca-

poluoghi. si sale più in alto: si .rrlv a fino al 43'/t. Se si passa nfìne ai voti totali delle elezioni omunali, si va molto al di so-*r a del 40°/o, quantunque una

a complessiva non possa qui 'ncora essere data perchè i dati on sono stati fornit i dal gover-

no, ben se ne capisce il mo-tivo.

Sono cifr e che devono far pen-sare. o far pensare noi, pejchè ci addossano una enorme responsabilità; più ancora però devono far pensare J nostri avver-sari perchè se noi sappiamo che cosa è il nostro 40V», l'avversa-rl o sa che cosa è il restante 60*/».

o già detto che il 5 o il 10V. di questi voti sono stati carpit i con imbrogl i e falsità: preti , frn -ti , monache, seminaristi che han-no votato due volte, spostamenti di elettori e agenti della forza pubblica da una circoscrizione all'altra , e cosi via. nei modi più diversi, perchè infinit a è la di-sonestà degli uomini che hanno manipolato queste* elezioni.confronto con quelle consulta-zioni che fecero chiamare il po-vero Giolitt i « ministr o della malavita» non è nemmeno pos-sibile. Gii avversari dunque san-no che nella loro massa di voti vi è una parte inconsistente. mentre i nostri sono conquistati uno per uno. Non direi che sono tutt i voti di piene coscienze co-muniste, socialiste, democratiche avanzate, ma sono certamente voti di cittadin i che hanno una convinzione politica e hanno re-sistito alle pressioni del presi-dente del Consiglio, del ministr o dell* , dell'apparato dello Stato e cosi via. o mi chiedevo se mio padre, che era un povero uomo del ceto medio impiegati-zio, avrebbe mal osato, - avendo saputo di un discorso niente me-no che del ministr o o per le elezioni, votare contro di lui . Vi sono forme di intimida -zione di cui noi abbiamo persino perduto >la nozione, ma che sono di una fatale efficacia per milio -ni di cittadini . Tenuto presente tutt o questo, il quadro a cosi come viene fuori dalla con-sultazione elettorale è il quadro di un Paese spezzato in due, con una metà schierata contro l'al -tr a metà. Altr o che campagna di « solidarietà nazionale »! Altr o che messa al bando degli « anti-nazionali », che sarebbero la me-tà di questo Paesel

e condizioni sociali e il pericolo di guerra Se poi ci limitiam o a con side-

are la massa socialmente e po-iticamente attiva, lo stato gene-ale di insofferenza per la situa- ione presente, e quindi la oppo-izione, investe senza dubbio la maggioranza. Tutt o questo, se vogliamo

sprimere un giudizio sintetico, eriva da due motivi fond amen-il i . l prim o è che il livell o di 3istenza di coloro i quali non fruttan o altr i ma vivono del lo-ia lavoro, è inadeguato e tende ggi a diventare sempre più bas-o. l secondo è la prospettiva e Ì paura di essere cacciati'un'al-t*a volta nella guerra.

Questi sono i due motivi fon-amentali di malcontento che engono fuor i da questa consul-azione elettorale, e dalle stesse

i dei nostri avversari, "el resto. Non è stato costretto 'on. e Gasperi a dir e già due olte — dopo che i suoi giornali vevano gridato vittori a e i ma-ifesti del suo partit o annunciato a vittori a con tutt i 1 colori — .he i l partit o democristiano e i artit i governativi hanno avuto

m insuccesso elettorale perchè il o italiano non vuol saperne

el riarmo ? a questa questione on è isolata, non sta a sé. Essa

e investe, da un lato i malcontento profondo per il asso livell o di esistenza delle lasse lavoratrici : dall'altr o lato a paura della guerra.

Questo, secondo me, è ciò ' h e hanno detto le urne in -' a. Esse hanno segnalato una si-

jazione per certi aspetti 'analo-a a quella che hanno segnalato

. i Francia; per altr i aspetti però ' iù acuta, perchè vi è una diffe-

enza molto seria tr a un 25%-e n 40% di voti raccolti da so-

ialisti e comunisti alleati. Que-to 40Vs,'in un Paese che ha una

- idustri a meno sviluppata che T altr e part i dell'Europa occi-

« entale, vuol dir e che la classe peraia riesce a penetrare con a propri a influenza orientatric e liberatric e oramai in tutt i i l i trat i della popolazione. a for -

*e è propri o di qui che deriva la maggiore nostra responsabilità, >erchè derivano compiti che tut -0 i l partit o ancora non com-

.

di preoecapaxione

a per tornar e all'esame po-itioo , debbo aggiungere subito he, se guardiamo come vanno le ose, se esaminiamo il modo co-l e i l risultat o elettorale viene nteso dai nostri avversari, se andiamo l'orecchio a quello che .sci dicono di voler fare, abbia-l o motivo di essere seriamente

..reoccupati. Perchè? Perchè «e '.a un lato non vi è dubbio che 1 responso elettorale significa la ichiesta. avanzata da un settore .-osi grande della Nazione, di un nutamento di situazione e di pò-ìtica il quale consenta a un mi -tliorament o delle condizioni eco-lomiche dei lavorator i e del ceto nedio. e allontani fl pericolo

a guerra, dall'altr o lato i no-stri avversari intendono le crwe 'n modo completamente diverso. Vnche quando sono costretti del-e cose stesse a riconoscere la re-

sistenza e la forza dei partit i di l a aolidit i della pet i-

zioni nostre, rimaste intatt e e raf-forzatesi nonostante tutt e le of-fensive lanciate contro di noi. anche quando sono costretti a riconoscere che tutt o questo in-dica che esistono gli elementi di una profonda crisi del Pae<v, la conclusione cui in seguito arri -vano è contrari a tanto allo spi-rit o della democrazia quanto al-l'interesse di tutti .

Se fossero democratici, questo è il momento in cui dovrebbero fermarsi e riconoscere che la strada seguita finora è sbagliata. perchè non può essere giusta una strada che porta alla rottur a in due della Nazione, che mette il 40% del Paese in una opposi-zione che essi chiamano «anti-razionale», che mantiene dap-pertutt o un disagio, un malcon-tento cosi profondo in strati cosi larghi .

Se fossero democratici, dovreb-bero dunque cambiare strada, volgersi nella direzione indicata dal responso elettorale. -bero fare una politica interna ed economica nuova, che port i a un miglioramento delle condizioni di esistenza del lavoratori , par-

tendo dal contadino, dall'operaio. dal pensionato, da quella massa di popolo minuto che ha espres-so il proprlomalcontento con suo voto. o fare una poli-tica estera nuova, che tranquil -lizzi tutt o il Paese, facendo al-lontanare e svanire il pericolo di guerra. Questo dovrebbero fa-re se fossero democratici! a essi non sono democratici. Que-sta è la realtà.

Conclusione opposta

a conclusione cui infatt i ar-rivano, dopo aver fatto, ritengo. le stesse costatazioni che faccia-mo noi riguard o all'orientamento dell'opinione pubblica nazionale è l'opposta. Non dicono che si debba cambiare indirizz o alla po-litic a economica in modo da da-re lavoro, salari e stipendi a tutt i in misura maggiore. Non dicono che si debba cambiare in-dirizzo di politica estera in modo che tutt i sappiano che sarà con-servata la pace e non saranno scaraventate nel baratr o del riar -mo nuove centinaia di miliard i nell'interesse dello imperialismo americano. o invece tutt o il contrario , e se qualcosa vogliono cambiare, e nel senso di intensi-ficare la lotta contro il comuni-smo! Questo è l'unico insegna-mento che siano capaci di trarr e da questa consultazione elettora-le, la quale, volere o no, dopo il 18 april e è il più grande fatto politico avvenuto n a

e la lotta contro li comunismo, oggi, dopo la espe-rienza di 4 anni di lotta antico-munista che ha portato a quel 40Vs che sopra indicavamo, vuol dire, prim a di tutto , uscire dal terreno della democrazia, come in parte già 6i è fatto con la legge elettorale amministrativ a ultima.

a qui c'è un prete che dà lor o la benedizione: don Sturza Fra l'uno e l'altr o untuoso arti -colo di devota ipocrisia eccolo annunciare che ormai bisognerà introdurr e una discriminazione nel popolo italiano: tr a coloro che votano comunista e quelli che votano democristiano o anti-comunista. a del comunista sia considerata anima leggermen-te animalesca e conti quindi di meno. Questa la conseguenza cui arriv a questo prete, che una vol-ta consideravamo antifascista, ma oggi, forse dopo le scuole appo-sitamente da lui passate nel con-tinente americano, ci accorgiamo come la sua parentela con il fa-scismo sia stretta. i front e al pronunciarsi di quasi metà della opinione pubblica per le sinistre la conseguenza cui giunge è che bisogna limitar e i diritt i di que-sta metà, cosicché essa conti solo il 20 e anche 11 10 per 100. a seconda che fa comodo!

e masse lavoratric i dimostra-no la loro giustificata insoffe-renza per il livell o di esltenza al quale sono ridott e e 11 proposito che questi signori annunciano è di fare una legge che impedisca quello sciopero che, con un go-verno come quello di oggi, è il solo mezzo col quale 1 lavorator i possano conquistarsi un pezzo di pane; il proposito che questi s i-gnori maturano è persino quello di studiare il modo di strappare ai lavorator i l'organizzazione sin-dacale, mettendo alla un buon commissario d.c. o repub-blicano, parente, naturalmente, del dirigente la Conflndustria ! Come andranno bene le cose in questo caso! Propri o come anda-vano al tempo di i e di

, sembrano voler dire.

La politica della de contraria alla distensione

l Parlamento già sappiamo a cosa sia ridott o in regime demo-cristiano, quando è proibit o il dialogo fr a le due part i di esso.

a anche esso è di troppo! Si mettano dunque altr i catenacci, affinchè nelle aule parlamentari più non si possa sentire la eco di questa voce che, attraverso la consultazione elettorale è risona-ta cosi fort e in tutt o il Paese.

Ecco la strada per cui si metto-no i nostri avversari ed ecco quindi da che parte vengono le nostre preoccupazioni. Esse ven-gono dal costatare prim a di tutt o questa scissione innegabile della Nazione, tr a la parte attiva che nella sua maggioranza è raccolta intorn o ai nostri partit i e la ri -manente che si lascia ancora in -fluenzare dalla propaganda dei partit i al governo, in particolar e dalla . e dalla socialdemocra-zia. Esse vengono dal costatare che da parte di ehi sta alla testa del governo la risposta alla con-sultazione elettorale non è. come dovrebbe essere, una comprensio-ne dell'animo popolare e un av-vicinamento ad esso, ma è il pro-posito di opporsi anche più aspra-mente alle aspirazioni popolari.

o sostanziali limita -zioni alle libert à democratiche e perseverando per la strada se-guita ainora.

o stesso avviene per la poli-tica internazionale. Non c'è dub-bio che per una parte del po-polo italian a i l voto è stato un voto esplicito per la pace. Gli stesai nostri avversari del resto. nella loro propaganda sono stati costretti a parlar e come se vo-lessero te pace, mentre ben sanno che le cose non stanno cosi. a a quindici giorni dalle elezioni.

l a cassi PO di i

port o italiano per l'uso della flot -ta di guerra degli Stati Uniti ; si stanno prendendo accordi per far stanziare una divisione corazzata americana nel Veneto; si consen-te che comandi militar i america-ni si organizzino a Napoli allo scopo di avvicinarsi a quelli che sono gli obiettivi di guerra dello imperialismo americana

E' evidente che tutt o questo crea una situazione molto tesa: apre prospettive tutt'altr o che favorevoli a una distensione: apre prospettive di lott e più ampie e più aspre, fr a un blocco di forze del lavoro, della democrazia e della pace, e blocco per il mo-mento ancora raccolto o alla direzione attuale del partit o della , e il quale vuole pro-seguire in una politica contrari a agli interessi del lavoro, di nuo-ve limitazion i dei diritt i demo-cratici e di intensificata prepa-razione alla guerra.

nismo con cui possono conside-rarl a l dirigent i di quel partit o che era una volta Partit o re-pubblicano. ma che oggi chiame-rei il partit o del turpiloqui o nel-la polemica contro 1 suoi avver-sari. perchè solo questo gli è ri -masto e serve a caratterizzarlo. Costoro sono certamente decisi a continuare per una strada che li stacca sempre di più dal soddi-sfacimento delle richieste ele-

mentari avanzate dalla popola-zione attraverso il voto. Non tutti , però, e m tutt i i campi, hanno questo cinismo. P er questo dobbiamo essere nell'azione no stra tranquilli , decisi e anche au-daci. Per questo, ancora prim a che fossero terminate le elezio-ni, ponevamo con chiarezza la questione della possibilità che le forze del lavoro diventino le for -ze dirigent i di tutt a la vita del

Paese. E ' un fatto che esse so-no la maggioranza numerica elettoralmente espressa; è un latt o che la maggior parte di esse sono coscienti della neces-sità di cambiare radicalmente la situazione attuale. Abbiamo già sottolineato che affinchè questo si possa attuare manca una cosa: manca l'unità . i però che manca anche una delle condizio-ni principal i dell'unità . Perchè ci possa essere unità, bisogna in-tendersi e affinchè ci si possa intendere, occorre chiarezza. Eb-bene, noi dobbiamo lavorare af-finchè si crei questa chiarezza. Per questo nel prossimo avve-nir e non dovremo accontentarci di sviluppare la nostra azione se-condo gli indirizz i seguiti sino-ra. o riuscir e a estendere, a allargare la azione nostra, in-troducendo in essa motivi nucr i quali rendano più facilmente comprensibile a tutt i coloro che vivono di lavoro — siano essi operai, contadini, uomini del ce-to medio — e a tutt i i buoni de-mocratici. da un lato la necessi-tà di una profonda trasformazio-ne politica e sociale, dall'altr o lato la possibilità di creare Un blocco di forze il quale sia la maggioranza del Paese e realizzi questa trasformazione.

Qui si inseriscono i problemi: a) della riform a agraria e della sua estensione, e quindi della lotta per la riform a agraria an-che in region' dove Ano ad oggi non l'abbiamo ancora portata: b) della lotta per una riform a industrial e nei suoi different i aspetti; e) del Piano del , della sua concretizzazione e pre-cisazione in rapoorto con la si-tuazione che esiste opsi; d) di una larga riform a della previ-denza social che vada incontro ni bisogni elementari della tadinanzu. che si fanno sempre più urgenti mentre cresce il di-sagio e si riducono i salari e gli stipendi reali, ecc. Naturalmente hitt p queste cose che noi pro-

o e di cui il Poese ha bi-sogno non sono possibili senza una politica di pace.

Il significato per la riforma

della lotta industriale

Per questa strada dobbiamo quista del ceto medio, per con-

n questa situazione. quaTè O nostro compito? l nostro com-oito è di continuare il nostro la-voro. la nostra lotta per orga-nizzare on solido front e delle forze del lavora della democra-zia e della oace. a consultazio-ne elettorale ci ha ancora una volta dato un ampio e solido ter-reno sul quale muoverci. -biamo. partendo da questo ter-rena fare altr i passi in avanti e tarl i con sicurezza, con tranquil -lit à e con audacia .sino ad otte-nere che le forze di questo fron -te diventino in tutt a a le forze prevalenti.

Non eredo del resto che tatt i coloro che oggi sono ^accolti -torno ai partit i governativi

l a

muoverci e ha fatto bene il grup O parlamentare a suggerirci di

prendere in questo campo le ne-cessarie iniziative.

Una spiegazione vorrei dare per quello che si riferisce alla riform a industriale, perchè mi pare che siano state dette alcu-ne cose non giuste. Che cosa vuol dir e riform a industrial e o, per meglio dire, cosa vuol dir e lotta dei comunisti e della classe ope-rai a per una riform a industriale? Vuol dir e forse lotta per una rivo -luzione socialista? Non ancora. Fra questa lotta e la lotta per la rivoluzion e socialista c'è il rap-porto che passa in generale tr a la lotta nostra per delle riven-dicazioni di carattere transitori o e quella finalistica; il che vuol dir e che è un error e considerare che non possiamo avanzare ri -vendicazioni che tendono a mo-dificar e il sistema industrial e so-lo perchè non siamo ancora in grado di impegnare e di vincere i l combattimento per la rivolu -zione socialista. E' un error ? por-r e la questione in questo modo, perchè se cosi fosse neanche per la riform a agraria non potrem-mo lottare, perchè, in un paese capitalista sviluppato come il no-stro. la zona in cui si può oen-sare di poter fare una riforma agraria con il concorso di strati capitalistici si sta sempre più riducendo: l capitalismo sta pe-netrando sempre più nelle cam-pagne attraverso tutt e le forme. Quando lottiamo per la rifo-m a agraria lottiamo anche contro i capitalisti, e non soltanto contro i sopravvissuti feudali.

Combattere per la riform a in-dustrial e vuol dir e avanzare ri -vendicazioni concrete, compren-

i e realizzabili le quali in-vestono nella sua forma imme-diata il potere dei grandi gruor. monopolistici per limitarl o e ri-durlo : vuol dir e porr e il proble-ma del controllo della produzio-ne. del credito nell'interesse dei uivoratori: vuol dir e porr e il pro-blema dello sviluppo di quelle determinate aziende che in a

a sono già nazionalizzate e di dare ad esse una determinata fun rione di controllo nel quadro dell'economia ancora capitalisti-ca: vuol dir e avanzare la richie-sta di alcune nazionalizzazioni; vuol dir e lottar e n modo conse-guente per un Piano del .

Vuol dir e questo che domani chiameremo, per esempio, gli operai di Torin o allo sciopero generale ner nazionalizzare 1* Fiat? "No . Gramsci ci ha inse-gnato che non si butta giù un mur o dandogli contro con la te-sta. Bisogna invece in iz iare^ «volgere ampiamente un lavoro di propaganda, di agitazione, di organizzazione e anche di lotta concreta per obiettivi che vanno mi di là delle rivendicazioni -mediate. per le quali pure biso-gna sapere lavorare meglio. n questo modo si dà all'operaio

una prospettiva nuova e si sta-bilisce va terreno sul quale fr -coi, - avanguardia della c iane operaia, e Q «rande capitalista. al svolgerà l a lott a par la «av-

vincere. cioè, il *»eto medio rhe esiste un modo di diriger e l'eco-nomia che è diverso dal modo capitalistico e che è più favore-vole all'interesse di tutti . Quan-do arriveremo a dare la formo di lotta immediata alla rivendi -cazione di questo o quell'aspetto della riform a industriale? Ci ar-rivamm o nel '20 con la » zlone delle fabbriche, che fu lot-ta ner una riform a industrial e e ner una riform a politica, nella quale fummo sconfitti. Come ci arriveremo domani? Non so. VP-do però che oeci il problema del-la riform a industrial e è maturo e viene fucr i da tutt e le porti . Viene fuori dalla stessa lotta nelle campagne, perchè persino una riform a agraria come quel-la proposta dalla . C. per essere fatta richiede vasti cre-dit i e questi i gruppi mo-nopolistici non li danno. Viene fuor i dallo sciopero a rovesrio che viene condotto in Abruzzo alla soglia del . Viene fuor i dalla lotta che avete con-

dotto occupando le fabbriche nel , nel Genovesato. nel , nel , a Spe-

zia. Questa è la lotta per la ri -forma industriale, che purtropp o non siamo ancora riuscit i a coor-dinare. a cui non siamo riuscit i a dare ancora tutt o il riliev o ne-cessario, ma che non ostante tut -to ciò è pure stata condotta, in modo tale che ha educato una parte assai grande della classe ooeraia e posto in modo più evi-dente a tutt o il Paese le questio-ni ardenti del giorno d'oggi. .Non sempre si è vinto: ma in ceni caso le lotte condotte, se l'avan-euardia ha lavorato bene, devo-no ave- fatto fare dei passi avan-ti a tutt o U mov«mento della classe operaia.

deficienze nel lavoro E qui si giunge all'esame delle

deficienze del nostro lavoro. Nel nostro recente Congresso si è dato un riliev o molto grande alla esaltazione della forza, della com-pattezza, della solidità, dello svi-

luppo complessivo ' del Partito» Tutt o questo ci ha dato risulta -ti positivi innegabili e le elezio-ni hanno confermato la forza del Partito . Esse hanno però rile -vato anche delle debolezze e que-ste è necessario che siano viste concretamente perchè se non ci fossero state avremmo potuto da-re al nostro nemico un colpo mol-to più fort e di quello che gli abbiamo dato. Noi non poniamo l problema della critic a per tro -

varvi il motivo per cambiare un compagno da un posto di lavoro. Quando si pone il problema del-la critic a e dell'autocritic a lo scopo è quello di andare a ve-dere concretamente quali sono 1 settori deboli e quali sono le cause di debolezza, scoprirle e r i . parare. Questo dobbiamo chieder di fare a ciascun compagno re-sponsabile. E' necessario cioè che l dirigent i di tutt e le organizza-zioni affrontin o il problema del-la critic a sulla base dell'esame del risultat i elettorali. compa-gni dirigent i regionali, segre-tar i di federazione, di comitati di sezione e di cellula debbono andare a vedere come sono an-date le elezioni in ciascun de-terminato luogo. E a nostra vol-il i noi, segreteria, direzione del Partito , comitato centrale ritor -neremo sulla questione chieden-do a suo tempo quale è stato il risultat o di questa ricerca e che cosa si è fatto per andare avanti correggendo le cose che non van-no ancora bene.

motte della C ' l punto di vista generale

vorrei soltanto sottolineare che secondo me non vi è stato un sufficiente orientamento di pro-paganda e di conquista verso le masse della . Credete voi che

'." queste masse siano fatte tutt i di , di monache, di chierici?

Non è vero. Credete voi che esse non abbiano una ideologia quel-la particolar e ideologia della « m novarum » per esempio. che è fatta di collaborazione di classe a favore del padroni, am-mantata di spirit o caritatevole e di odio contro di noi? o stesso dicasi per le forme di organiz-zazione di queste masse, che noi ancora trascuriamo, mentre ci possono offrir e larghe possibilità di penetrazione e di conquista.

A questo lego la questione del-le donne, dove vorrei che le com-pagne facessero uno - sforzo di semplicità, per riuscir e a rendere biù efficaci la propaganda, la agi-tazione e la organizzazione stessa.

Altr a debolezza su cui intendo soffermarmi è quella del nostro orientamento unitario . Noi gua-dagniamo meno voti là dove il militant e del nostro Partit o con-serva un carattere plebeo e ag-

rssivo che respinge, perchè non capace di ragionare n quel

modo che fa capire e accogliere anche dall'avversario il nostro giusto ragionamento e le nostre giuste proposte.

ASC0LTQT8 A E A VEUTA'

A A l a i E E A PACE!

O Q O N A

T U T T '

Ora 3410-21 Onde: 243.00; 36; 48,63; fll.&A; 353.73

Ora 23-22)90 Onde: 348.50 (m.) A A

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48.78; 49 73; 49.93; 343.5 (m ) '

Or* 19,90-17 - Onde: 35.8; 30.8; 41.58

(trunltttt U ult i rtt * i l i » 8ABATO

Or* 23-24 - Onde: 41.13. 4131 41.37: 49 03; 50.35

A A Or* 12,90-19 Onde- 35.8. 35.5

RADIO VARSAVI A

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O T Or* 17-17,40 - Onde: 38; 30.6; 41.6

Un difetto che intralcia

Vorre i che particolarmentecompagni della a e di alcune Provincie del Piemonte e altr i ancora riflettessero a que-sto. a di questo difet-to non ci consente di andare a-vanti di più, perchè ci fa appa-rir e come gente che sarebbe di-sposta a far del male a tutt i pur di far trionfar e la propri a idea. E invece siamo propri o noi che stiamo subendo la prepotenza di un avversario senza scrupoli e di -sonesto.

Occorr e sviluppare ancora la propaganda elementare

Alin o . N. 6 a 1851

a A A S '

A A ' ' O

: * O : à

i l poter* Quadrante e

O : e t u re-sini* all'altr o (Storia eotttra-zional* )

O PAJETTA : Poteste campagna a pax uà pei* to di pace

E : Sop*r. afruttamento * produttivit à 9*1 lavoro ntU'lnduatrl a a ,

: auperetrut-tamento delle donne lavoratric i

E : co-munisti a regiona-le siciliana ->

O SPEZZANO: a ri -form a fondiari a * 1 falal dal governo in Calabria

O O : 8*1 impressioni di un viaggio nel-

S O : .

sinio di Wllll e e Gè*. A . Umana gen-

te (poesia) O : Un altr o

destino (racconto) O : Noto *t Whlft -

man Civilt à eoeliliata n , eco-

nomia americana la decadenza: O -compi-

mento del quarto Plano quin-quennale . O -

, a americana sei dopoguerra

O : a eco ola co-ma guida sella lott a p*r le pace

A : a delinquenza minoril e la guerra a battaglia dell* : -TO . ; conformista (m. a.) . O E -

. n Viceré. a messa di nozze. l . a paura

(Gaetano Trombatare) Prim i risultat i elettorali (Ferie*

Fiatone) . n programma di lot-ta approvato a Torin o - B po-polo meridionale riunit o a Bari (m. e.) - i «u Gramsci . i ricevuti - Pittur a e di-segni di: Picasso, , F rtlnar Pizzi a at* . .

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- e poi risult a che resistiamo e andiamo avanti, si, ma troppo poco e troppo faticosamente, lo sforzo per scoprire 1 difett i no-stri deve essere permanente. n alcune part i credo sia deficiente la propaganda elementare, quella che si fa domenica per domeni-ca, sera per sera, conversando. stringendo relazioni di amicizia con due, tre, dieci elementi de! villaggio, che non sono ancora socialisti o comunisti, ma poco per volta vengono conquistati prim a politicamente e poi ideo-logicamente. n una grande citta vi devono essere centinaia e cen-tinai a di lavorator i dedicati a questa attività , che deve durar e talora mesi e mesi prim a che ci veda il frutto .

diretta

Circ a la propaganda elettorale e politica in generale essa può essere dirett a o indiretta . Nella propaganda dirett a ho l'impres-sione che, soprattutto negli ulti -t i tempi, battiamo l'avversario.

a propaganda dirett a fatta dai e Gasperi, dagli Sceiba, dai Go-

nella, e dagli altr i contro di noi negli ultim i tempi e in specie du-rante questa campagna elettora-le, le campagne del della Voce a ecc. per di-mostrare che noi saremmo anti-nazionali, o per denunciare l'U -nione Sovietica e i paesi di de-

I e*4B9egsJ à i palal i Sn tZ A ECCEZIONE ALCUN A see» teaat l me esecra aresesu l

a *»4wt * faarr l t laa a al osa i S per la i l i ieat lse i e

« del a l -

KiMÌMie«Hb(ga*Iti.Ceifrak^PROBLEi n ' l é Cosftoll o *4 M.L j n n| poUT|cg A6RQRIA1

1* logli* , nella sede del Ce-' = o Centrale del Partit o ai è: =

riunii * la C—iinlarieaa Ceatrale di Contrail o in sedata plenaria. 11 Presidente dell* C*msals*jeae fca coBsmtm*rst* e*aaa»ral flamini*

, Esoda Gaudi e Bibeiotti che apparta C*mmis*f*a e di .

a r * i i * l i i *n i ha appratat*sa* regeiasaeato , ha, predi* spasi* sa pia*» di laverà a ha pre-cedale ali* B*atraa dette satte-c*nss*ia»i*BÌ per le varie della sa» attìrha .

= di Giltum Sodai* =

t t i n n i i i M i n n i m m

mocrazia popolare come e sono si prospettive di lot- = O = s barbari , e cosi via, mi pare ab- ta tenace su rutt i i fronti , ma biano scarsissimo valore e prò- sono prospettive decisamente fa-baoilmente anche limitat o sue- vorevoli. cesso. front e a quello che noi siamo in a e nel mondo, tut -to questo è ben povera cosa: ster-co di moeca sulla pagina grande della storia dove noi abbiamo scritt o a lettere di sangue il ca-ratter e nazionale e democratico del nostro Partit o e del nostro movimento.

e l'avversario ci batte an-cora, mi pare, nella propaganda indirett a e cioè in quella che si fa attraverso l'attivit à non stret-tamente politica, ma culturale, di divertimento, e così via.

Per concludere: dobbiamo da-re un giudizio politico generale positivo per quello che riguard a il risultat o delle elezioni. Però. da questo risultat o esce una si-tuazione più tera, più acuta di quella che esisteva prima, ap-punto perchè l'avversario non apprende nulla e non cede, ma si intestardisce e minaccia. -biamo quindi lavorare e lottar e per riuscire, in questa nuova si-tuazione. ad andare avanti, con-quistando nuovi gruppi della po-polazione attraverso una politica più intelligente, più audace, di respiro più ampio di quella che non abbiamo fatta fino ad ora. Ciò richiede che miglioriam o tut -to i l nostro lavoro, che vediamo a fondo quelle debolezze che la campagna elettorale ha rivela-to insieme con la nostra grande forza, che studiamo le misure necessarie per superare queste debolezze, che applichiamo m t e-matimacente queste misure. Se faremo questo, credo che le pro-spettive che si aprono al Partit o e alle forze

dirwttam+nh* mi vostro domicilio

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