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FARAHAD ZAMA AGENZIA MATRIMONIALE PER RICCHI Dopo tanti anni di onorato servizio, il signor Ali va in pensione. Finalmente pu dedicarsi alla cura maniacale del suo giardino, a intralciare la moglie nelle fa ccende domestiche, a chiacchierare di acciacchi e figli con i vecchi amici. Ma b astano pochi mesi di riposo forzato perch tutto questo gli venga a noia. Possibil e che non ci sia altro da fare? In fondo una persona piena di saggezza e buonsen so, allora perch non metterli al servizio di chi ne ha bisogno aprendo un'agenzia matrimoniale? Ed proprio cos che il signor Ali, incoraggiato dall'indomita signo ra Ali, decide di ricominciare da zero e di inaugurarne una nella bella cittadin a di Vizag. Sotto la sua direzione, e grazie alla fantasia della moglie e della sua abilissima assistente Aruna, l'agenzia matrimoniale fiorisce sempre pi e riso lve il futuro di molti clienti. Ma la sorte non altrettanto favorevole a coloro che l ci lavorano: Aruna, infatti, nasconde un segreto che minaccia di spezzarle il cuore, e il signor Ali non si rende affatto conto di non riuscire a mettere i n pratica gli ottimi consigli che dispensa con tanta prontezza a chi viene a chi edergli aiuto. E quando per Aruna arriva l'amore, si presenta un dilemma irrisol vibile... Agenzia matrimoniale per ricchi un romanzo arguto e un esordio d'eccezione, in c ui una colorita citt costiera dell'India del Sud e una moderna agenzia matrimonia le sono lo sfondo ideale per uno splendito assortimento di personggi alle prese c on l'India che cambia, con ogni tipo di orgoglio e pregiudizio, con l'autore ch e non si arrende mai. FARAHAD ZAMA si trasferito a Londra nel 1990 da Vizag, in India, dove ambientato Agenzia matrimoniale per ricchi. Ha due figli e lavora per una banca d'investim enti. Questo il suo primo romanzo. www.sonzogno.eu UN RITRATTO ARGUTO E AFFETTUOSO DELL'INDIA MODERNA." Kate Saunders, The Times "Affascinante, pieno di sentimento e divertente. Un delizioso debutto, una lecco rnia per i lettori. " New Books Magazine Farahad Zama AGENZIA MATRIMONIALE PER RICCHI Traduzione di Francesca Sassi e Giovanna Scoccher SONZOGNO EDITORE Questo romanzo opera della fantasia. Nomi, personaggi, luoghi, avvenimenti sono il prodotto dell'immaginazione dell'autore e, se reali, sono utilizzati in modo fittizio. Ogni riferimento a fatti e persone viventi o scomparse del tutto casua le. Copyright 2008 by Farahad Zuma Ali rights reserved, including the rights ofreproduction in whole or in part in anyform Copyright 2009 RCS Libri S.p.A. Via Mecenate 91 - Milano Titolo originale: The Marriage Bureau for Rich People ISBN 978-88-454-1495-4 I edizione Sonzogno: giugno 2009

Ai miei genitori, a mia moglie e ai miei figli "D'altronde, che cosa si vive a fare, se non per essere oggetto di ridicolo agli occhi dei nostri vicini e prenderli poi in giro quando tocca a noi?" JANE AUSTEN, Orgoglio e pregiudizio "Essere ricchi non significa avere beni in abbondanza; la vera ricchezza sta nell'accontentarsi." PROFETA MUHAMMAD (Che la pace sia con lui) Sahih al-Bukhari, Vol. 8 453 Piccolo vademecum per un matrimonio brahminico perfetto Henne e mascherine per "preparare la sposa" con i tatuaggi mehndi. Abiti sobri per lo sposo che dovr vestire come un monaco nel rito prematrimoniale del "fnto pellegrinaggio". Una portantina per condurre la sposa a casa dello sposo. Quattro banani tagliati alla radice con i frutti ancora appesi. Collane di foglie di mango e decorazioni floreali realizzate con gelsomini, tage ti e fiori di kanakaamharam. Una noce di cocco da rompere davanti allo sposo al suo arrivo. Due alte lampade d'ottone. Un idolo di Ganesh, la divinit dalla testa d'elefante. Farina di riso e polvere rossa per decorare il pavimento su cui siederanno gli s posi. Un sari da usare come divisorio per separare la sposa e lo sposo nelle prime fas i della cerimonia nuziale. Un focolare, ceppi di legno, canfora e ghee per accendere un fuoco. Cinque tipi di frutti, alcune foglie e noci di Betel, cristalli di zucchero, fru tta essiccata. Ghirlande per lo sposo, i suoi genitori e i mariti delle sue sorelle. Una piccola fotografa della divinit famigliare e fotografie dei genitori degli spo si, se defunti. Cumino e melassa di jaggery, un piatto di fiori, radici di curcuma e kumkum. Pendenti in polistirolo bianco con motivi ornamentali per decorare la fronte deg li sposi. Chicchi di riso da usare come coriandoli. Un bicchiere e un piatto d'ottone per lavare i piedi dello sposo. Una campana di bronzo e gli idoli di Krishna, Ganesh e altre divinit per pregare nella nuova casa. Un cucchiaio e un bicchiere d'argento pieno d'acqua per bere e consacrare l'unio ne degli sposi. I germogli di nove tipi di lenticchie per celebrare il rituale della Gay atri pu ja. Uno spazio per esibire le suppellettili che la sposa porter in dote. Anelli da piede d'oro e d'argento che lo sposo dovr infilare alla sposa. Una pietra su cui la sposa appogger il piede mentre lo sposo le infila gli anelli . 1 Il suono dei clacson attacc presto. Non erano ancora le sette del mattino e il si gnor Ali sentiva gi il rumore del traffico. La casa era rivolta a est e i caldi r aggi del sole filtravano sulla veranda attraverso le cime degli alberi dall'altr a parte della strada. L'arabesco ricurvo dell'inferriata si rifletteva sul lucid o pavimento di granito nero e risaliva fino a met del muro verde chiaro. Motocicl ette, scooter e autobus sfilavano in processione strombazzando. Un camion sfrecc i a tutta velocit disintegrando il groviglio, al suono di un potente clacson a tro mbetta. Era una frizzante mattina invernale e qualcuno gi girava imbacuccato in c uffie e abiti di lana. Il signor Ali apr la porta e usc. Ali amava il giardino che aveva creato nel suo modesto cortile, grande all'incir

ca sei metri per tre. Si sfreg le mani per scaldarle, sicuro che la temperatura f osse sotto i venti gradi. Su un lato del giardino un albero di guava stendeva i suoi rami su quasi tutto lo spazio compreso tra la casa e il muro di cinta; sott o l'albero crescevano arbusti di "foglie di curry", una pianta di henne e un gel somino rampicante. C'erano anche diversi alberelli in vaso, tra cui un baniano b onsai che aveva piantato undici anni prima. Un pozzo forniva l'acqua potabile e l vicino c'erano una papaia e un ibisco, uniti da una ragnatela perfettamente sim metrica e luccicante di rugiada bianco-argentea. Il basso muro di cinta continua va tutt'intorno alla casa, separando la propriet dalla strada. Il signor Ali insp ir profondamente, trattenendo la fragranza dei gelsomini, e assapor l'illusione di trovarsi in un paesino immerso nel verde, anzich in una via trafficata nel cuore di una citt frenetica. Durante la notte sull'ibisco erano sbocciati due fiori color rosso mattone. Eran o in alto, oltre la sommit del muro di cinta. Si avvicin per osservarli meglio: i petali erano lucidi e brillanti, coi bordi lievemente sfrangiati a formare un lu ngo calice, gli stami facevano capolino dal centro dei fiori e tra la minuscola, vellutata peluria rosso scuro si intravedevano i pistilli giallo intenso. Il si gnor Ali fece scorrere la nocca su uno dei petali, godendone la setosa morbidezz a. Incantevole, pens, e si allontan per raccogliere alcune foglie gialle di guava cad ute a terra, che mise in un piccolo secchio di plastica con un manico rotto che usava come pattumiera. Tornando indietro not un tizio allungarsi oltre il muro pe r cogliere uno dei fiori e url: "Ehi!" L'uomo diede uno strattone, staccando il fiore dal ramo. Il signor Ali si diress e al cancello anteriore e lo apr. Il ladro sembrava un signore rispettabile, indo ssava abiti eleganti, aveva un cellulare nel taschino della camicia e una ventiq uattrore di pelle in una mano; nell'altra teneva il fiore rosso cupo. "Perch ruba i fiori dal mio giardino?" domand il signor Ali. Lo sconosciuto rispose: "Non li sto rubando, li sto portando al tempio". "Senza il mio permesso", replic il signor Ali rabbioso. L'uomo non fece altro che voltarsi e andarsene, tenendosi il fiore. "Cosa succede?" domand la signora Ali dalla veranda. Il marito si gir e la guard: a veva le mani ricoperte di farina e impasto per il chapati mattutino. "Ma, hai visto?" disse il signor Ali alzando la voce. "Quell'uomo ha appena..." "Perch ti stupisci tanto? Non una novit, tutti vogliono lasciare fiori ai piedi de ll'idolo nel tempio! solo che di solito a quest'ora sei a letto. Comunque, non c ominciare a urlare di primo mattino. Ti fa male alla salute", lo ammon la moglie. "La mia salute a posto", borbott lui. "Ti ho sentito, sai?" ribatt lei. "Anche le tue orecchie sono a posto, a quanto pare", brontol il marito, girandosi per chiud ere il cancello. "Ehi!" url. "Via di qua, tu! Vattene! Sci!" Una mucca bianca e scheletrica usc frettolosamente dal cancello - doveva essere e ntrata mentre lui era di spalle - con qualcosa di rosso in bocca. Il signor Ali guard l'ibisco, ormai spoglio. Dei suoi due fiori non c'era pi traccia. Si batt la fronte con la mano, frustrato, e la signora Ali si mise a ridere. "Cosa c'?" domand lui. "Secondo te divertente perdere tutti i fiori del giardino p rima ancora che faccia giorno?" "No, ma te la stai prendendo a morte per una sciocchezza. Da quando sei in pensi one sembri un barbiere disoccupato che rade il gatto per ingannare il tempo. Spe riamo che da oggi tu abbia qualcosa da fare e io possa trovare un po' di pace." "Cosa vuoi dire?" La signora Ali alz gli occhi al cielo. "Mi occupo della casa da pi di quarantanni e questi ultimi, da quando sei in pensione, sono stati di gran lunga i peggiori. Non fai che interferire e intralciare le mie abitudini. Non sei certo l'unico u omo al mondo ad avere smesso di lavorare, sai? Anche Azhar l'ha fatto, ma si tie ne impegnato, eccome!" "Tuo fratello va regolarmente alla moschea a recitare un paio di preghiere, poi per passa la maggior parte del tempo seduto sul marmo fresco del pavimento a disc utere di temi importanti come la politica, il budget indiano, il comportamento s vergognato dei giovani d'oggi e la questione palestinese." "E cosa c' di male? Almeno, finch sta alla moschea, non sta in casa a dar fastidio

alla moglie. " Il signor Ali sapeva che su questo argomento non poteva averla vinta, cos non rep lic. Oltretutto, malgrado la riscoperta devozione di Azhar (negli ultimi tempi av eva cominciato anche a farsi crescere la barba), il cognato gli piaceva e andava no d'accordo. Quando la domestica apr il cancello, la signora Ali le fece un cenno con la testa . Leela era una quarantenne sottile con un largo e perenne sorriso che scopriva dei grossi denti; indossava un vecchio sari di cotone scolorito, che un tempo er a appartenuto alla signora Ali. Entr in cortile. "Per prima cosa comincia a spazzare qua", le ordin la padrona. Leela annu e disse: "Va bene, amma," La signora Ali si gir per rientrare in casa, e si rivolse al marito. "Vieni dentro a fare colazione, prima che arrivi il deco ratore." Lui diede un'ultima occhiata ai rami spogli dell'ibisco, scosse la testa e segu l a moglie. Quando suon il campanello, avevano appena finito di fare colazione. Il signor Ali si alz e and ad aprire. Il decoratore gli rivolse un gran sorriso e indic con la m ano un grosso pacco rettangolare avvolto in carta da giornale e legato a una bic icletta parcheggiata accanto al cancello. " tutto pronto", disse. "Ho solo bisogno del suo aiuto per appenderlo." "D'accordo", acconsent il signor Ali, seguendo l'uomo in strada. Insieme scartarono il pacco: spunt fuori un'insegna dipinta su una lamiera galvan izzata e montata su una cornice di legno. L'appoggiarono all'esterno del muro di cinta, il signor Ali la sollev assicurandosi che fosse dritta, e il decoratore l a fiss conficcando dei lunghi chiodi nel legno a suon di martellate. Soddisfatto dell'effetto, pi per abitudine che per altro il signor Ali osserv: "Ci nquecento rupie sono troppe per un'insegna tanto semplice". L'altro smise di sorridere. "Avevamo gi concordato, signore. E poi le sto facendo un prezzo speciale. Il cost o della vernice aumenta ogni giorno che passa. Vede?" gli fece notare, toccando il bordo di metallo dipinto. "Ho usato una speciale lamiera galvanizzata che non si arrugginisce alle prime gocce di pioggia e gliel'ho anche appesa al muro. Mi ca gliel'ho scaricata davanti alla porta come una cianfrusaglia qualsiasi, no?" Il signor Ali gli allung in silenzio le cinquecento rupie e il decoratore se ne a nd. Voleva vedere meglio l'insegna, cos fece per attraversare la strada. Un ciclis ta magro con un pullover marrone della taglia sbagliata and quasi a sbattergli co ntro e lui dovette spostarsi in tutta fretta. "Guarda dove vai!" grid il ciclista. "E lei suoni il campanello", replic il signor Ali. "Come fa la gente a sapere che sta arrivando, se non suona?" "Ma se ti ero davanti! Cos', oltre a esserti venuti i capelli grigi ti calata anc he la vista?" domand l'uomo scuotendo la testa e pedalando via prima che il signo r Ali potesse rispondere. Lui lasci perdere quel maleducato che non conosceva nemmeno le regole della strad a, e continu a camminare finch raggiunse l'ombra delle case di fronte. Si ferm sott o un alto gulmohar, l'albero del fuoco. La chioma era ancora verde, con qualche lieve accenno di boccioli rossi, un corvo gracchiava rauco tra i rami, i passeri cinguettavano e volavano affaccendati tutt'intorno. Il signor Ali si volt e ammi r l'insegna appesa al muro di casa sua. AGENZIA MATRIMONIALE ALI recitava una scritta in grossi caratteri rossi su sfond o blu. E sotto, pi in piccolo: DEL SIC HYDER ALI, IMPIEGATO STATALE (IN PENSIONE) , TEL. 236678. Palazzi di quattro piani ombreggiavano la sua casetta da entrambi i lati, l'unic a ad avere davanti un giardino. Tutte le altre erano state costruite direttament e sulla strada. Due portoni pi a sinistra vide il tempio, la rovina del suo verde eden. Un negozietto, gi aperto, abbracciava le mura del tempio e vendeva giornal i, riviste, frutta e fiori. Il signor Ali guard dentro e si accigli: perch la gente rubava i suoi fiori, se proprio l accanto c'era un negozio che li vendeva? Si gir verso casa sua e vide due ragazzi diretti a scuola fermarsi a leggere la n uova insegna. Era cos contento che attravers in fretta la strada e chiese ai due d

i aspettarlo l, mentre rientrava a prendere dei frutti di guava tutti per loro. La casa del signor Ali era costruita su una lunga, stretta striscia di terra, la rga circa sei metri, e aveva le stanze allineate. Superato il giardino, davanti alla facciata c'era la veranda - coperta dal tetto dell'edificio ma aperta su tre lati per far passare la luce e l'aria fresca, pr otetta dagli sguardi estranei grazie a un muretto - che si univa al tetto median te una struttura in ferro. La casa vera e propria cominciava dopo la veranda: so ggiorno, camera da letto, sala da pranzo e cucina. Sul retro c'era un piccolo co rtile cementato. Dalla veranda il signor Ali chiam a voce alta: "Sistemiamo l'ufficio!" La moglie usc asciugandosi le mani sull'orlo del vecchio sari di cotone blu. Si e ra pettinata i capelli in una treccia, non pi folta come un tempo, e qua e l si in travedevano dei fili grigi. "Per prima cosa sgomberiamo tutto... Qua ci sono un mucchio di cianfrusaglie che non si addicono a un ufficio", stabil il signor Ali. Lei annu e insieme si misero al lavoro. "Avremmo dovuto farlo ieri", brontol il marito sollevando un paralume. "Se entran o dei clienti, cosa penseranno?" "La pubblicit sul giornale esce domani, no?" gli fece presente lei. "E comunque m i hai detto che sull'inserzione il nostro indirizzo non c', giusto?" Lui la guard e rise. "Non essere cos sospettosa. Ovvio che non ho messo il nostro indirizzo sul giornale. Ma come facciamo se qualcuno vede l'insegna e decide di entrare?" "Dubito che arrivi qualcuno cos presto. Be', sbrighiamoci a finire che ho da fare in cucina. Ricordati che abbiamo invitato a pranzo Azhar e sua moglie", disse l a signora Ali raccogliendo un fascio di vecchi Reader's Digest e portandoli in c asa. Poco dopo, di ritorno, aggiunse: "Togli quella foto dalla parete". Il signor Ali guard la foto del figlio con una giovane coppia e un bimbo di tre a nni appesa a un chiodo con del filo metallico. Si allung per tirarla gi, poi si fe rm. "Lasciamola qui", disse. "Non sta male in un ufficio, e poi stato Rehman ad a ppenderla." La moglie lo fiss un attimo con aria strana e lui domand: "Cosa c'?" Lei scosse la testa e non apr bocca. Nel giro di mezz'ora la veranda era completamente vuota. Dopo che Leela ebbe spa zzato via le ragnatele e lavato il pavimento, i coniugi Ali esaminarono lo spazi o libero. "Per!" esclam la signora Ali. "Avevo dimenticato quant' grande la nostra veranda. " "Guardiamola dal punto di vista di un cliente", disse il signor Ali. Usc sul cortile anteriore e chiuse il cancelletto della veranda. Aspett un momento , spinse il cancello e fece un passo in avanti. Si ferm appena oltre, si spost in un angolo e indic a sinistra. "Mettiamo il tavolo in modo che io stia seduto con la schiena verso il muro e la faccia rivolta ai clienti che entrano." Poi si diresse verso il muro in questione e si mise di schiena, guardando verso il lato lungo della casa. "Perfetto", comment. "Io star seduto qui, col tavolo di fronte. Avr bisogno di un mobiletto per i fascicoli dei clienti e di altra cancel leria. Potremmo anche usare l'armadio." La signora Ali annu. "Sposterei il divano contro il muretto anteriore... I client i si siederanno qui e ti parleranno senza bisogno di urlare, e poi metterei un p aio di sedie contro gli altri due muretti, cos c' pi posto." "D'accordo", disse lui. Cominciarono a spostare i mobili dall'interno della casa. Col tavolo e le sedie se la cavarono relativamente bene, ma l'armadio e il divano si dimostrarono ben pi difficili, soprattutto sulla soglia tra il salotto e la veranda. "Alla nostra et non dovremmo fare cose del genere! " sospir la signora Ali. "Lasci a che chiami Rehman, ci aiuter lui. Dopo tutto, a cosa servono i figli se non a d are una mano ai genitori quando invecchiano?" "No!" esclam il marito con fermezza. "Te l'ho gi detto. Non lo voglio qui adesso, altrimenti finiamo per litigare. E oggi non mi va di discutere." Alla fine tutti i mobili furono al loro posto. La signora Ali si guard intorno, c ol fiato corto, e mormor: "Appender delle tende all'inferriata per avere un po' di

privacy. E cerca di tener chiusa la porta di casa il pi possibile per evitare ch e guardino dentro". Il giorno seguente il signor Ali si sedette su una sedia nel suo nuovo ufficio e appoggi il giornale sulla scrivania aprendolo alla pagina degli annunci personal i: la domenica era il giorno prescelto per questo genere di letteratura. Fece sc orrere il dito da cima a fondo sulla pagina, tra le scritte fitte, cercando il p roprio annuncio. Non poteva permettersi un trafiletto riquadrato, perci si era ac contentato di uno economico. E si era tormentato sul testo, tentando di ridurlo all'osso, perch il giornale faceva pagare a parola e lui non voleva spendere pi de l necessario. Salt da un "Carnagione chiara, snella, 22 anni...", a "Christian Ma la, 28 anni...", a "Programmatore software con sede di lavoro a Bangalore...", a "Medico residente a Londra, nessuna preclusione di casta". Aveva gi superato i tre quarti della pagina quando lo trov: "Per un'ampia scelta d i spose/sposi di religione ind, musulmana e cristiana, contattate l'agenzia matri moniale per ricchi Ali... " Sapeva che stava esagerando nel vantare un'ampia scelta. Il problema vero per un 'agenzia matrimoniale, pensava, che l'inizio un momento molto difficile. Se si f osse dato alla ristorazione, avrebbe dovuto soltanto rinnovare un locale, assume re qualche cameriere e un paio di cuochi, inaugurare con il pi grande dhoomdhamak a che poteva permettersi, e la gente sarebbe entrata a provare il men. Forse un r istorante non avrebbe avuto lunga vita, ma con il denaro e la buona volont necess ari sarebbe stato facile aprirne uno. Un'agenzia matrimoniale tutt'altra cosa: s e il primo cliente fosse entrato in quel momento e avesse voluto vedere dei pote nziali abbinamenti, il signor Ali non avrebbe avuto niente da mostrargli. Cos, pe r aggirare il problema, aveva deciso di non mettere l'indirizzo sull'inserzione e di gestire gli affari tramite telefono. Era orgoglioso del suo nome stampato. Tir fuori una penna a sfera rossa e cerchi l 'annuncio. Chiam: "Vieni a vedere, moglie! " "Cosa c', adesso? Secondo te come faccio a combinare qualcosa se mi interrompi in continuazione?" brontol la signora Ali uscendo sulla veranda. Lui le mostr il giornale, lei lesse l'inserzione e sorrise. "Molto carino", comment, ma subito aggrott le sopracciglia. "Ci sono cos tanti annu nci, qui! Si accorgeranno del nostro?" Il signor Ali nutriva gli stessi dubbi, tuttavia si mostr coraggioso. "Certo che se ne accorgeranno!" esclam. La signora rientr in casa e lui cominci a leggere il giornale. Scorse i titoli: un attacco terroristico nel Kashmir, una disputa tra stati federali per le acque d el fiume Krishna, il progetto di un nuovo centro commerciale sul territorio dell a vecchia prigione centrale, ora trasferita fuori citt. Ripieg con cura il quotidi ano e riordin i fascicoli dei clienti, ancora vuoti. Un'ora dopo la signora Ali usc con due tazze di t e gliene porse una. Si sedettero entrambi sulle sedie vicino al cancello della veranda, sorseggiando e osservand o le persone e il traffico in strada. "Ha chiamato qualcuno?" fu la prima domanda della signora Ali. "No, ma ancora presto." "Pensi che chiamer qualcuno?" Proprio in quell'istante il telefono squill. Il signor Ali balz in piedi, sorrise compiaciuto alla moglie, sollev il ricevitore e disse con la voce pi professionale che poteva: "Agenzia matrimoniale Ali". "Salaam, bhai-jaan! Come stai oggi? Hai gi avuto qualche cliente?" Era il cognato Azhar. La voce del signor Ali si affievol delusa. "Non ancora", ri spose. "Pensavo di andare alla moschea per le preghiere pomeridiane. Perch non vieni con me?" "Oggi non venerd", si stup il signor Ali. "E dov' scritto nel Corano che si d eve andare alla moschea solo il venerd?" "No, grazie", replic l'altro. "Sono occupato." E pass il telefono alla moglie. Come previsto, pian piano gli affari decollarono. Si iscrissero un po' di person e e il signor Ali fece pubblicare annunci a loro nome. Poi inoltr le risposte agl i iscritti, conservandole anche per s, e col passare delle settimane i fascicoli dei clienti presero a crescere regolarmente.

2 Mentre il signor Ali si sedeva a tavola si diffuse dalla cucina l'odore di pesce castagna fritto, il suo preferito. Era trascorso un mese da quando aveva aperto l'agenzia matrimoniale e gli affari procedevano a un ritmo costante, bench lento . Le iscrizioni raccolte coprivano appena il costo degli annunci pubblicitari e le altre spese. In ogni caso il lavoro lo teneva occupato e alla larga dalla mog lie, e questa era la cosa pi importante. Quella giornata era stata straordinariam ente tranquilla. Non aveva ricevuto neppure una telefonata in tutta la mattina. Il telefono squill una, due, tre volte. Fu tentato di lasciar perdere, ma si alz, in fondo gli affari erano affari! Spins e rumorosamente indietro la sedia sul pavimento di granito. "Dove vai? Sto per portare in tavola il pesce", grid la moglie dalla cucina. "Ci metto un secondo. Comincia a servire", replic lui dirigendosi verso il soggio rno. "Pronto, agenzia matrimoniale Ali", disse nel ricevitore. "Ho visto il vostro annuncio sul giornale. Avete qualche sposa Baliga Kapu?" dom and una voce maschile. "Potrebbe fornirmi gentilmente altri dettagli, signore? Sono sicuro che riuscire mo a trovare la persona giusta per lei", rispose il signor Ali, afferrando una p enna e avvicinandosi un foglietto per prendere appunti. "Mi chiamo Venkat e sto cercando una moglie per mio figlio, che attualmente lavo ra a Singapore come programmatore di software." "Quanti anni ha?" "Ventisette." "Titolo di studi?" "Laurea in ingegneria." "Quanto guadagna?" "Un lakh e mezzo, cio centocinquantamila rupie al mese. Possediamo anche dei terr eni nel distretto di Krishna che danno dei buoni proventi." Il signor Ali era colpito. Il signor Venkat e suo figlio sarebbero stati buoni c lienti. "Ha altri figli, signore?" "No. Bharat figlio unico." "Quant'alto?" "Un m etro e settantotto." "Carnagione chiara o scura?" "Chiara, ha preso dalla madre", replic il signor Venkat. Il signor Ali decise che in quel caso la miglior politica era la sincerit. "Al mo mento non ho nessuna candidata adatta a voi, signore, ma per uno come suo figlio sono sicuro che riusciremo a trovare una moglie molto facilmente. Se vi iscrive te, pubblicheremo un annuncio a vostro nome e vi offriremo ampia scelta. " L'alt ro esit. "Non sono sicuro..." "Non si preoccupi! Penseremo noi a tutto: il vostro nome non apparir mai. Noi riceveremo le lettere e ve le inoltreremo. La quota d' iscrizione cinquecento rupie, di cui la maggior parte servir a pagare l'annuncio. " "D'accordo, qual il vostro indirizzo? Passer questa sera", disse il signor Venkat . Il signor Ali non aveva ancora fatto pubblicare l'indirizzo. "Non c' bisogno che venga qui di persona, pu inviarmi un assegno per posta", rispose. "No, no. Voglio conoscerla prima di decidere", ribatt il suo nuovo, potenziale cl iente. Il signor Ali si arrese e disse: "Sulla via principale per l'autostrada, la seco nda casa dopo il tempio di Ram. Trover un'insegna". Quello stesso giorno, alle cinque del pomeriggio, la signora Ali era nel cortile anteriore e con un secchio legato a una corda di nylon attingeva acqua dal pozz o per innaffiare le piante in vaso. Dopo aver placato la sete delle piante, apr i l cancello e rest a guardare il mondo che le scorreva davanti. Pochi minuti pi tar di, vide passare una donna scura, snella, sulla sessantina; indossava uno sfarzo so sari color rubino e aveva sulla fronte il hindi rosso vermiglio tipico delle donne ind sposate. "Ciao, Anjali, come stai?" domand la signora Ali. "Saihamma, signora, che bello vederla! Tutto bene?" disse Anjali. Molti anni prima le loro due famiglie erano state vicine di casa, quando entramb

e erano molto pi povere e vivevano in una zona meno tranquilla della citt. Anjali apparteneva a una casta inferiore - era una lavandaia - e non si rivolgeva mai a lla signora Ali chiamandola per nome, persino dopo tutti quegli anni. "Come stanno i ragazzi?" si inform la signora Ali. Anjali e il marito non erano andati oltre la scuola elementare e avevano fatto n otevoli sforzi per garantire alla prole una buona istruzione. Sforzi che avevano dato buoni frutti: ora entrambi i figli erano impiegati e benestanti. Il maggio re era docente in un college governativo e il minore era il coordinatore degli i nservienti in un ospedale locale. "Stanno bene, grazie a Dio. E come sta il signor Ali? Tutto a posto?" domand Anja li. Si fece pi vicina e mormor con fare cospiratorio: "Lo sa che Lakshmi stata but tata fuori di casa dal figlio?" Lakshmi era stata una comune vicina di casa del vecchio quartiere, una vedova ch e viveva col figlio sposato. "Davvero?" esclam la signora Ali portandosi la mano alla bocca. "Cos' successo?" "La moglie non la voleva pi in giro per casa, allora lui ha detto alla madre di a ndarsene, povera donna." "Con tutta la fatica che ha fatto per crescere suo figlio, arriva quell'altra e la sbatte fuori. Che meschina! Forse si dimenticata che un giorno pure lei diven ter vecchia e sar suocera", osserv la signora Ali. "Ha ragione, saibamma. Chi la fa, l'aspetti. Per anche il figlio avrebbe dovuto a vere un po' di buon senso... Come pu buttare fuori di casa la madre vedova solo p erch gliel'ha detto sua moglie?" La signora Ali scosse la testa. "E adesso, dove vive Lakshmi?" "E andata da sua sorella. Ma per quanto tempo potr restare l?" Tacquero entrambe per un momento, riflettendo su come stesse cambiando il mondo. "Kalikaalam", disse Anjali, facendo riferimento alla decima era del mondo second o gli ind. "In quest'era gli uomini inganneranno e mentiranno, si sottrarranno ai propri doveri e la moralit andr scomparendo, fino a che Dio scender sulla terra e la distrugger. L'altra assent. Il profeta Maometto aveva predetto la stessa cosa: il mondo sareb be diventato maligno prima del giorno del giudizio. Anjali salut e se ne and. Per un attimo ancora la signora Ali si trattenne a osservare il traffico sfrecci are in entrambe le direzioni. Stava per rientrare per preparare la cena, quando vide una Ambassador bianca avvicinarsi pian piano e fermarsi davanti al negozio accanto al tempio. Ne scese un autista che parlott brevemente con il negoziante, poi torn in auto. La macchina riprese ad avanzare lentamente e si ferm davanti a l ei. Il finestrino posteriore si abbass e un uomo paffuto dalla carnagione scura le do mand: "Signora, questa l'agenzia matrimoniale?" "S, questa. Prego, entri pure", lo invit. Il signor Venkat indossava pantaloni bianchi e una kurta di fresco cotone bianco ; una riga di cenere sacra bianca gli attraversava la fronte. Due anelli d'oro, uno dei quali con una pietra di luna, gli ornavano le dita e una spessa catena d 'oro il collo. Era un omone alto, grasso, con la carnagione scura e una gran pan cia, e quella sicurezza inconscia, al limite della spavalderia, tipica di chi na to ricco e poi si arricchito ancora. Spieg al signor Ali che i suoi antenati eran o stati agricoltori (casta: Kapu, sottocasta: Baliga), che possedeva vasti campi nel fertile delta del Krishna oltre a diverse propriet in citt. "Come le ho gi detto al telefono, ho un solo figlio maschio", continu. " un program matore di software, lavora per una grande banca americana a Singapore e ha un be llo stipendio. Penser che sia facile trovare moglie per uno come lui e si chieder come mai ho deciso di rivolgermi a un'agenzia matrimoniale." II signor Ali, che aveva pensato esattamente questo, era contento che il signor Venkat fosse cos esigente. Per lui significava lavoro in pi. Si limit ad annuire, r estando in silenzio. "Per un motivo o per l'altro, ogni ragazza che abbiamo individuato si rivelata i nadatta. Ho chiesto a mio cognato di trovare un buon partito, ma un incapace: co ntinua a proporci ragazze assolutamente inadeguate. O hanno la carnagione troppo

scura o sono troppo vecchie o troppo basse, oppure non sono istruite. Ho ordina to a mia moglie di impedire al fratello di proporcene altre." "Gi ! Trovare la moglie giusta per un figlio un compito molto importante per i ge nitori", osserv il signor Ali in tono tranquillo. "Esatto", concord il cliente. "E adesso la questione diventata urgente: tra due s ettimane mio figlio torner a casa per una vacanza, si fermer qui sette giorni e io lo voglio fidanzato prima che riparta. " "Allora non c' molto tempo", constat il signor Ali. "Proprio cos. Poi non torner pi f ino a Deepavali, la festa delle luci, in autunno. Quando un giovane lontano da c asa meglio farlo sposare quanto prima, perch Dio solo sa a quali tentazioni potre bbe cedere! Vista la situazione sar impossibile farlo sposare stavolta, ma se alm eno riusciamo a farlo fidanzare, gi qualcosa. " Il signor Ali si dimostr d'accordo. Tir fuori un modulo d'iscrizione e disse: "Ho gi riempito questo foglio con le informazioni che mi ha dato al telefono. Complet iamolo insieme e potremo cominciare". I requisiti che il signor Venkat richiedeva alla moglie del figlio non erano mol ti, pens il signor Ali mestamente. Doveva essere una ragazza dalla carnagione chi ara, snella, alta, istruita ma non ossessionata dalla carriera; di famiglia faco ltosa (dei proprietari terrieri sarebbero stati l'ideale) appartenente alla stes sa casta del signor Venkat, meglio ancora se della stessa citt. La famiglia dovev a essere disposta a pagare una grossa dote, commisurata al patrimonio di cui dis ponevano e al reddito del loro figlio. Il signor Ali annot tutto quanto e si inform: "Chi selezioner la moglie?" "Cosa intende?" replic l'altro facendosi aria con la mano. "Sceglier lei oppure suo figlio? O forse i suoi genitori o sua moglie?" "I miei genitori non ci sono pi, perci sceglier io. Ovviamente, anche mia moglie di r la sua. E poi, al giorno d'oggi, i giovani vogliono vedere la ragazza e avere a nche loro voce in capitolo, giusto? Non pi come ai nostri tempi! Un giorno mio pa dre mi disse che aveva fissato la data del mio matrimonio con la figlia del suo socio e questo fu quanto. Le cose sono cambiate. Secondo me colpa dei film che i nsegnano tutte cose sbagliate", brontol il signor Venkat. "Forse ha ragione, ma suo figlio stato all'estero e ha visto come funzionano le cose altrove." "Gi, e di sicuro questo non aiuta." Alla fine il signor Venkat pag la quota d'iscrizione e se ne and. La domenica seguente l'annuncio del signor Venkat apparve sul quotidiano Today. Il signor Ali aveva superato se stesso, l'inserzione era breve e andava dritta a l punto: "Baliga Kapu, stipendio a sei cifre, patrimonio a otto cifre, cerca mog lie di bell'aspetto, stessa casta..." Da mattina a sera il telefono non smise di squillare e molte persone si lamentar ono per aver trovato sempre occupato. Volevano saperne tutti di pi su questo ricc o uomo in cerca di moglie: tutti avevano una figlia o una nipote o una sorella c he era proprio la persona giusta. Nei giorni seguenti l'agenzia ricevette quasi un centinaio di lettere che inoltr a un felicissimo signor Venkat. Nel frattempo le informazioni sulle candidate finivano nei fascicoli dell'ufficio. Il signor A li cominci a rispondere alle lettere: scrisse che aveva ricevuto molte proposte p er quel particolare annuncio, ma che aveva i fascicoli di altri candidati intere ssanti e li avrebbe messi a disposizione, bastava iscriversi all'agenzia matrimo niale. Erano cos tante le lettere che ne batt a macchina una sola poi si rec al neg ozietto vicino al tempio, che vendeva sigarette sciolte, banane, caramelle per b ambini, riviste, giornali, fiori e noci di cocco da offrire alla divinit, e aveva pure una fotocopiatrice. Il signor Ali chiese un centinaio di fotocopie. "Ma, signore, perch si disturbato a venire? Questo il mio numero di cellulare: mi chiami a qualsiasi ora e spedir quel buono a nulla di mio figlio a ritirare il l avoro", disse il negoziante, promettendogli di consegnare le copie entro un paio d'ore. Il signor Ali lasci il negozio scuotendo la testa meravigliato. Un semplice botte gaio col cellulare! Il mondo stava davvero facendo progressi. La domenica seguente fece pubblicare un altro annuncio, questa volta pi risponden te al vero: "Ampia scelta di spose Baliga Kapu. Contattare..."

Tre settimane dopo, di primo mattino, il signore e la signora Ali si trovavano n el cortile sul davanti. La moglie indicava i frutti di guava e il marito li face va cadere con una lunga canna di bamb. Entr Leela, la domestica; dietro le pieghe del suo sari si nascondevano due bambini. La signora Ali disse: "Venite fuori, bambini! Non nascondetevi dietro la nonna. Non vi mangiamo, forza!" I piccoli spuntarono lentamente, due scriccioli identici di tre anni. La signora Ali sorrise e domand: "Quando siete arrivati in citt?" "Ieri notte", cinguettarono loro all'unisono. "Siamo venuti dalla nonna per la f esta." Il signor Ali appoggi la canna di bamb nel vicolo accanto alla casa, Leela cominci a spostare i vasi per spazzare il pavimento. I gemelli si muovevano con lei come due pianeti attorno a una stella, senza mollarla un attimo. Il signor Ali indic il bambino sulla sinistra. "Tu sei Luv, vero?" I bimbi ridacchiarono e scossero la testa. "No", rispose il piccolo. "Io sono Ku sh." "Anche la nonna si confonde. La mamma l'unica che riesce a riconoscerci", ciango tt Luv orgoglioso. "Anche pap sbaglia i nomi", aggiunse Kush. La signora Ali rise e si rivolse alla domestica. "Questi bambini sono adorabili. L'hai fatto il sacrificio per distrarre l'occhio del diavolo?" "S, amma. Ma per quanti sacrifci facciamo, alla fine tutto nelle mani di Dio. " La padrona annu e si volt per rientrare in casa, seguita dal marito. All'altezza d ella veranda, lui si gir verso i gemelli. "Se entrate vi do due frutti di guava i dentici come voi." Mezz'ora dopo suon il campanello e il signor Ali and a vedere. Il signor Venkat er a all'ingresso principale con un enorme sorriso stampato sul volto. Il signor Ali lo accompagn al divano e si sedette di fronte. "A giudicare dalla sua espressione, direi che ci sono buone notizie", disse. "Esatto! Ieri Bharat si fidanzato." "Fantastico. davvero una bella notizia", si rallegr il signor Ali. "Ed tutto merito suo. Candidate favolose... perfette, ricche, rispettabili. Ques ta di Vijayanagaram", continu il signor Venkat, con un vago gesto della mano sini stra a indicare il nord. "Non molto lontano, allora", comment il signor Ali. " a meno di ottanta chilometri da qui. Cosa ne pensa suo figlio della prescelta?" "La ragazza bella e a mio figlio piaciuta subito, quindi nessun problema. " "E una splendida notizia. Grazie per essere passato a dirmelo." "Non voglio che mi giudichi ingrato. Ho un regalo per lei e la sua famiglia." "Non ce n'era bisogno", disse il signor Ali, come prevedeva l'etichetta. "No, no. Mi permetta", insist l'altro. Il signor Venkat si alz dal divano e si diresse verso la sua auto, parcheggiata f uori. Il padrone dell'agenzia lo segu. "Porta la borsa in casa di questo signore" , disse il signor Venkat all'autista. L'autista trascin fuori dal bagagliaio della macchina una grossa borsa di iuta e il signor Ali gli indic il vicolo accanto alla casa: poteva lasciarla vicino alla porta posteriore. L'uomo annu e si caric sulle spalle il pesante sacco. Il signor Venkat spieg: "Sono trenta chili di fagioli neri dei nostri campi. Il r accolto arrivato due mesi fa". "Grazie, molto generoso da parte sua. Questi legumi valgono di sicuro pi della qu ota d'iscrizione, e probabilmente basteranno per preparare idli e dosa per sei m esi! " osserv il signor Ali. E sorrise al pensiero dei deliziosi dolci di riso e delle frittelle che gli riservava il futuro. Due mesi dopo, verso la fine di marzo, aveva gi cominciato a far caldo. La temper atura superava i trenta gradi anche di sera e l'inverno era ormai solo un ricord o. La signora Ali usc dalla cucina, aveva appena finito di preparare un halva, un dolce di semolino, zucchero, ghee, anacardi e uvetta. Era accaldata e si sedett

e in salotto sotto il ventilatore appeso al soffitto; per la verit avrebbe voluto sedersi fuori, ma la veranda era occupata da parecchie persone, clienti dell'ag enzia matrimoniale. Dopo essersi riposata per qualche minuto prese il telefono p er chiamare la sorella che viveva nella stessa citt. "... le persone in questione sono proprio qui", stava dicendo il signor Ali all' altro apparecchio. Lei riattacc, scocciata. Ormai l'agenzia era ben avviata. Era diventata famosissima presso la comunit Kapu , ma c'erano anche un sacco di iscritti appartenenti alle comunit ind e musulmane. Eppure la signora Ali non era contenta: la veranda era ormai esclusivamente adi bita agli affari perch il marito aveva cominciato a far stampare il loro indirizz o sugli annunci e fiumi di visitatori andavano e venivano di continuo... iscritt i, potenziali iscritti, fattorini, agenti pubblicitari e tanti altri. E se lui n on c'era toccava a lei andare ad aprire e trattare con tutte quelle persone. Anc he il telefono era quasi sempre occupato e lei non riusciva pi a chiamare i suoi fratelli e le sorelle per fare una chiacchierata; loro avevano smesso di chiamar la, visto che il telefono era sempre occupato. Suo marito lavorava molto e trascurava i doveri domestici. Era gi passata quasi u na settimana da quando gli aveva detto di aggiustare il manico allentato della p entola a pressione, e ancora non l'aveva fatto. E se il manico si fosse staccato mentre toglieva la pentola dal fuoco? Oltretutto, secondo lei, non andava bene che un uomo di una certa et fosse cos preso. In teoria era un pensionato, uno che pu prendere la vita con calma. Mentre rimuginava sulla faccenda, alternando rabbia a depressione, sent Azhar sal utare il marito sulla veranda. Poi suo fratello apr la porta del salotto con una spinta ed entr. "Salaam, aapd", disse alla sorella maggiore. La signora Ali si alz dal divano e l o salut. "Siediti, Azhar, ti faccio un t. Ho appena preparato un halva. Ne vuoi un po'?" "No. Ieri sono stato dal dottore e mi ha detto che ho di nuovo la glicemia alta, quindi niente dolci." "Va tutto bene? Perch sei andato dal dottore?" si allarm lei. "Sto bene. Era solo un controllo semestrale." La signora Ali prepar il t. " una buona abitudine andare dal dottore regolarmente. meglio scoprire e risolver e i problemi sul nascere", disse al fratello. Sorseggiarono il t nel pi completo silenzio, fatta eccezione per il brusio del ven tilatore e il rumore del traffico in strada. All'improvviso la signora Ali sbott: " sempre occupato! Vedi? Anche adesso non pu v enire a sedersi con noi perch ha sempre clienti a cui badare o cose del genere. S i sta trascurando, non ha pi tempo per un sonnellino o una passeggiata. Sono preo ccupata... ormai non pi un ragazzo. Per quanto pu andare avanti cos?" "Lo so", replic Azhar. "Ieri ho incontrato Sanyasi e mi ha detto che bhai-jaan no n va pi a passeggiare con lui." "Non so cosa fare", sospir lei. Proprio in quel momento entr il signor Ali, sorridente. "Un altro pesce finito ne lla rete!" esclam, sventolando cinque biglietti da cento rupie. "Congratulazioni!" ribatt Azhar. "Ma seriamente, bhai-jaan, per quanto tempo potr ai continuare cos? Ieri ho incontrato Sanyasi e mi ha detto che sono quasi due se ttimane che non vai a passeggiare con la tua vecchia combriccola. Io non riesco neanche pi a telefonare a te o a mia sorella per fare due chiacchiere." "Hai ragione", disse il signor Ali, mettendo in tasca le cinquecento rupie. "Ma cosa posso farci? Non bello mandar via le persone, no?" La signora Ali prepar un'altra tazza di t e la diede al marito. "Devo badare ai clienti, rispondere alle lettere, scrivere gli annunci, preparar e le liste... La giornata non basta mai", si lament il signor Ali. "Gli svantaggi del successo!" rise Azhar. "Non ridere, Azhar. una cosa seria. Tu o cognato si sta ammazzando di lavoro", intervenne la signora Ali, accigliata, m

assaggiandosi il ginocchio sopra il sari: soffriva di artrite e il ginocchio ave va cominciato a fare i capricci, come succedeva tutte le volte che era sotto str ess. "Brutto problema, eh?" la canzon il fratello. "La maggior parte della gente inves te un sacco di soldi in un'attivit per poi vederla fallire miseramente, e qui sia mo di fronte al caso contrario." "Comunque sia, un problema lo stesso", ribad la signora Ali flettendo cautamente la gamba. "Hai bisogno di un po' pi di tempo per te stesso e per me", disse rivol gendosi al marito. "Se questo significa pubblicare meno annunci e vedere meno cl ienti, farai cos." "Il mio lavoro non funziona in questo modo", ribatt lui. "Se ho pochi clienti, i clienti non trovano il partner giusto. Questo un settore in cui, se non sei famo so, tanto vale lasciar perdere." "Allora chiudi l'agenzia. Non abbiamo bisogno di soldi e io non ne posso pi di tu tte queste seccature", brontol la moglie con piglio ribelle. Azhar alz le mani in un gesto pacificatore. "Non c' bisogno di arrivare a questi e stremi. Ho un'idea! Quel che ti serve un assistente e un altro telefono, in modo che il tuo attuale numero resti libero per l'uso personale." 3 "La pubblicit la chiave del successo", pontific il signor Ali. "Come credi che abb ia fatto la mia agenzia matrimoniale ad avere tanto successo? E perch spendo pi so ldi in pubblicit di qualsiasi altro concorrente." La moglie non rispose. Erano trascorsi un paio di giorni dalla visita di Azhar e il marito le aveva detto soltanto che aveva spedito un annuncio al quotidiano l ocale. Cercasi assistente per agenzia matrimoniale di successo. Intelligente, richiesta dattilografa Si presentarono diverse candidate. La prima ragazza non parlava una parola d'ing lese; la seconda non poteva lavorare dopo le tre del pomeriggio, quando i bambin i rientravano da scuola; il terzo era un giovane che era rimasto scioccato all'i dea di dover lavorare di domenica; il quarto era sveglio e adatto al posto, ma n on voleva lavorare in un'abitazione privata, bens in un ufficio "vero e proprio". Il signor Ali sospir e accompagn fuori l'ottavo candidato, dicendo: "Mi dispiace, non abbiamo l'aria condizionata. S, d'estate fa caldo". La signora Ali rise. "Perch non ti rassegni? Stai solo sprecando dei soldi con qu esti annunci. Sono inutili. Te lo trovo io un assistente." "Tu?" "Pensi che non ne sia capace?" ribatt lei. "Se riesci a trovarmi un assistente, t i porto fuori a cena." "Promesso!" esclam allegramente la signora Ali. "Ma non te la caverai con un semp lice idli sambhar in un locale da due soldi. Dovrai portarmi a mangiare pollo ta ndoori in un grande hotel. " Il giorno seguente, Leela era in ritardo. Di solito arrivava al lavoro prima del le sette, ma quella mattina i signori Ali avevano finito la colazione, erano gi l e otto passate e di Leela ancora nessuna traccia. Tutt'intorno l'incubo di ogni donna di casa: pile di piatti sporchi, pavimenti da spazzare, l'intera organizza zione della mattinata a rotoli. Ogni volta che la signora Ali si vedeva con le s orelle o le amiche e loro si lamentavano delle domestiche, lei doveva sforzarsi parecchio per non apparire troppo contenta. Leela era molto affidabile e, nelle rare occasioni in cui non era potuta venire, aveva sempre mandato una delle figl ie a lavorare al posto suo. Un dubbio assillante logorava la signora. Leela si sarebbe fatta vedere? Doveva cominciare a lavare i piatti da sola oppure aspettarla? Decise di dedicarsi ai p avimenti. Non sopportava il pensiero che le faccende domestiche fossero ancora i n alto mare mentre il sole era gi ben oltre l'orizzonte. E se fossero arrivati de gli ospiti? Cosa avrebbero pensato di lei? Verso le undici sent bussare alla porta posteriore e and ad aprire: Leela era arri

vata. "Cos' successo? Perch sei in ritardo?" domand la signora Ali. Nessuna risposta. Leela and semplicemente in cucina passando davanti alla padrona e cominci a portar fuori i piatti sporchi, per poi lavarli nel cortile sul retro . La domestica era una donna alta, magra, sulla quarantina, ma sembrava dieci an ni pi vecchia. Aveva una vita difficile, con un marito alcolizzato e i classici p roblemi della povert, eppure era sempre allegra, sorridente e pronta a chiacchier are. Quel giorno, per, aveva sul viso un'espressione cupa. La signora Ali decise di lasciarla sola per un po' prima di insistere di nuovo. And a svuotare una noce di cocco per il chutney che avrebbe preparato per pranzo. Quando ebbe finito si lav le mani e port fuori a Leela lo scavino per la noce di cocco; lei lo prese senza dire una parola. La signora Ali butt il guscio del frutto nel cestino della spazzatura e ritent. "I eri notte tuo marito rientrato a casa ubriaco e ti ha picchiata ancora?" "No, amma!" esclam Leela. "Magarifosse cos semplice. Il mio nipotino Kush non sta bene. Ieri gli hanno fatto una radiografia alla testa... gli si formata una mass a nel cervello." Si mise a piangere. L'altra era sbigottita. "Su, su! Non piangere. Sono sicura che andr tutto bene. A l giorno d'oggi i dottori riescono a curare queste malattie." E pian piano riusc a tirarle fuori tutta la storia. Il bambino negli ultimi tempi si lamentava d'avere mal di testa, si stancava facilmente e si assopiva spesso. All'inizio i genitori avevano ignorato le sue lamentele, finch il piccino non av eva cominciato a vomitare. Lo avevano portato da un medico della zona che gli av eva prescritto un ciclo di iniezioni di penicillina, peggiorando ulteriormente l a situazione. Dopo un paio di settimane senza un minimo miglioramento, il dottor e ci aveva rinunciato e aveva suggerito loro di portare il bambino in citt. Qui g li avevano fatto una radiografia e avevano scoperto la presenza di una massa, ma per essere sicuri avevano voluto fare una TAC. "L'apparecchio per la TAC era spaventoso, una specie di bocca gigantesca che si inghiottiva il bambino. Il mio povero nipotino stato cos coraggioso", mormor Leela con gli occhi ancora pieni di lacrime. "Avete gi avuto i risultati?" domand la signora Ali. "S, amma. La massa c', non ci sono dubbi, e hanno detto che bisogna operare per tirarla fuori. Il dottore stato molto bravo: ci ha spiegato tutto con pazienza e ha detto che prima lo operiamo meglio ." "Quant' costata la TAC?" si inform la padrona. "Cinquemila rupie, amma. Mia figlia dice che hanno gi finito tutti i loro risparmi. L'operazione coster molto di pi e non so dove troveremo i soldi." La mattina seguente, come d'abitudine, la signora Ali usc alle sei per ritirare i l latte. Era una vecchia usanza che risaliva a molti anni prima, quando il latta io mungeva la mucca davanti a casa e lei rimaneva l in piedi a guardarlo per assi curarsi che non diluisse il latte con dell'acqua nascosta da qualche parte. Le m ucche se n'erano andate da tempo e lei adesso comprava un cartone da mezzo litro dalla latteria, eppure continuava ad aspettare al cancello per ritirarlo. E poi le piaceva stare accanto al cancello quando l'aria era ancora fresca, a guardar e le persone che passavano davanti a casa: a quell'ora del giorno sembravano tut ti molto meno di fretta. Man mano che invecchiava sentiva di apprezzare sempre d i pi la pace e la tranquillit. La maggior parte della gente, in strada al mattino presto, erano pensionati o persone grasse di mezz'et uscite a passeggiare. interessante, pens, non si vedono mai pensionati grassi in giro. Sono troppo pove ri per diventare grassi oppure quelli grassi muoiono prima di andare in pensione ? Vide una giovane madre con in braccio un bambino e i suoi pensieri andarono al n ipotino di Leela: si augur che andasse tutto bene. Il lattaio arriv un po' prima p er la consegna, ma lei non rientr e rimase fuori ad aspettare. Aveva notato una r agazza di circa vent'anni che passava davanti a casa ogni giorno per poi tornare un'ora dopo con dei fogli di carta arrotolati in mano. Passarono pochi minuti e la giovane comparve. "Salve! Ha un momento?" le disse l a signora Ali a voce alta.

La ragazza si guard intorno, sorpresa che un'estranea le rivolgesse la parola. "Come si chiama?" domand la signora Ali. "Aruna", rispose la ragazza. "Sta andando alla scuola di dattilografia?" "S!" disse Aruna sorpresa. "Come fa a saperlo?" "L'ho vista tornare con dei fogli arrotolati in mano e ho capito che sta imparan do a scrivere a macchina. Qual la sua velocit media?" si inform la signora. Anche lei da ragazzina aveva studiato dattilografia, ma erano passati molti anni dall' ultima volta che si era trovata di fronte a una macchina per scrivere. "Cinquanta parole al minuto." 41 " buono." "Grazie." Sorrise timidamente. "Ho passato l'esame del livello principianti e ad esso mi sto esercitando per quello avanzato." "Lo vorrebbe un lavoro?" le chiese la signora Ali. "Che lavoro?" ribatt l'altra sospettosa. Ha tutte le ragioni per esserlo, pens la signora. Non capita tutti i giorni che q ualcuno ti offra un lavoro mentre cammini per strada. "Abbiamo un'agenzia matrimoniale", rispose indicando l'insegna, "e abbiamo bisog no di un'assistente. Secondo me andrebbe bene per una ragazza come lei, che vive qui in citt." "Oh!" La signora Ali cap che la ragazza era tentata ma non convinta. Quindi aggiunse: " Perch adesso non va a lezione di dattilografia e non torna pi tardi quando l'uffic io aperto? Potr vedere coi suoi occhi e decidere". Aruna annu e prosegu per la sua strada. La signora Ali rientr contenta: sapeva che la ragazza sarebbe tornata. Aruna indossava sempre un semplice salwar kameez, co n pantaloni di cotone e una lunga camicia che scendeva fino alle ginocchia decor ata con spacchetti sui fianchi, e gli abiti sembravano fatti a mano; non l'aveva mai vista con costosi vestiti confezionati. Portava sempre dei minuscoli orecch ini e la stessa sottile catenina d'oro al collo. Chiaramente la sua famiglia non era benestante, e lei aveva l'aria di una ragazza umile e giudiziosa, proprio i l tipo che piaceva a lei. Non aveva un'alta opinione di quelle sfacciate ragazze moderne che indossavano jeans e maglietta e parlavano bene inglese. Erano le nove e mezza del mattino e faceva caldo, ma non ancora caldissimo. Fuor i il traffico era intenso e la strada rumorosa. Il postino se n'era appena andat o e il signor Ali era occupato a controllare le lettere arrivate. Ud un delicato colpetto di tosse e, alzando lo sguardo, si stup nel vedere una ragazza accanto a lla porta. Non aveva sentito aprire il cancello. "Namaste", salut la giovane a mani giunte. "Namaste", rispose lui, distratto. "Posso parlare con la signora?" domand la ragazza. "La signora?" ripet lui, perplesso. Era ancora immerso nella lettera che stava le ggendo prima di essere interrotto e non riusciva a immaginare a chi si riferisse la sconosciuta. Per fortuna la moglie comparve proprio in quel momento. Sorrise alla ragazza. "S alve, Aruna! Grazie per essere venuta. Questo mio marito, il signor Ali. lui che gestisce l'agenzia matrimoniale." Si gir verso di lui e spieg: "Ho chiesto ad Aru na di passare a dare un'occhiata per capire se le pu interessare il lavoro di ass istente qui da noi". "Capisco", brontol il signor Ali ripiegando la lettera e mettendola da parte. "Gi", prosegu la moglie, "Aruna un'ottima dattilografa, ha superato l'esame per pr incipianti e si sta preparando per il livello avanzato. E vive qui in citt." Il signor Ali indic il divano. "Prego, Aruna, si accomodi." Quando lei si fu sedu ta, le domand: "Vuole un bicchiere d'acqua?" La giovane annu e la signora Ali entr a prenderlo. In India un tradizionale gesto di cortesia, sia per i musulmani sia per gli ind, e il venire meno a questo sempl ice atto di gentilezza aveva fatto scoppiare in passato faide durate intere gene razioni. Si dice che il profeta Maometto, vedendo una prostituta dare da bere a un cucciolo randagio, le avesse preannunciato un futuro sicuro in paradiso, e po

i in una tradizionale puja ind si invita Dio come ospite nella propria casa e uno dei primi passi del culto offrire da bere al Signore. La padrona di casa usc con un bicchiere d'acqua fresca di frigorifero e lo offr all'ospite. "Lei ha gi un lavoro in questo momento?" chiese il signor Ali. "S, signore. Faccio la commessa al Modem Bazaar", rispose Aruna, nominando un nuo vo grande magazzino (il primo negozio multipiano dell'intera citt). "Lavoro l da t re settimane." "E perch vuole andarsene da un grande negozio come quello per venire qui?" si stu p il signor Ali. "Oh! Non avevo intenzione di cambiare, signore, stata sua moglie a chiedermi di entrare." La signora Ali annu. "Esatto", conferm, e si volt verso Aruna. "Quante ore fa?" "Davvero tante!" esclam la ragazza, le mani strette in grembo. "Il negozio apre a lle undici del mattino e noi dobbiamo essere l mezz'ora prima. Chiude alle dieci di sera e noi andiamo via quindici minuti dopo. molto difficile trovare un autob us a quell'ora e io arrivo a casa dopo le undici." La signora era sconvolta. "E non ha paura? Una ragazza giovane come lei che va i n giro da sola la sera tardi..." "Sono abituata ad avere paura", rispose Aruna stringendosi nelle spalle. "Non m' importa." "E i suoi genitori cosa ne pensano?" indag la signora Ali, piegandosi in avanti. "Non sono contenti, ma cosa possiamo farci? Siamo poveri e abbiamo bisogno di so ldi. Fino a poco tempo fa, studiavo lettere, purtroppo la nostra famiglia di rec ente ha avuto problemi economici cos ho dovuto abbandonare l'universit per trovarm i un impiego." Per un momento rimasero tutti in silenzio, poi il signor Ali disse: "Noi cominci amo alle nove, chiudiamo per pranzo fra le dodici e trenta e le tredici circa, r iapriamo alle tre del pomeriggio e andiamo avanti fino alle sette. La domenica l a giornata in cui si lavora di pi, perci sarebbe occupata anche quel giorno, ma pu prendersi il luned libero". "Rispetto a quelli che faccio adesso, questi orari sono ottimi, e non ho problem i a lavorare la domenica. Lo faccio comunque anche al Modem Bazaar. Lo stipendio quant'?" domand Aruna. "Quanto la pagano al Modem Bazaar?" domand a sua volta il signor Ali. "Millecinquecento rupie al mese." "Noi possiamo pagarla solo mille." Il viso di Aruna si rabbui. "Gli orari mi vanno bene, ma non posso permettermi un a riduzione di stipendio cos forte." Il signor Ali annu. "Lo immaginavo. Lo stipendio di mille rupie, vero, ma per ogn i persona che si iscriver mentre lei in ufficio con me ricever venticinque rupie e xtra, e per ogni persona che si iscriver quando lei in ufficio da sola saranno ci nquanta." Aruna sembrava scettica. Il signor Ali alz un dito e aggiunse: "Ogni giorno si iscrive almeno una persona, a volte anche due o tre. Alla fine guadagner pi qui rispetto a quello che porta a casa al Modem Bazaar". La ragazza tacque un momento, poi guard il signore e la signora Ali. "Grazie per l'offerta. Ci devo pensare", mormor "Non ci metta troppo. Questa sera viene un'altra ragazza per un colloquio", inte rvenne la signora Ali. Il signor Ali guard Aruna chiudere il cancello e andarsene. Si volt verso la mogli e. "Hai chiesto a qualcun altro di passare nel pomeriggio?" Lei scoppi a ridere. "Sei proprio un ingenuo! Ovviamente non ci sar nessun altro c olloquio. Ma la ragazza non tenuta a saperlo, no?" Il signor Ali tacque. Si era chiesto spesso come se la sarebbe cavata sua moglie se avesse dovuto gestire degli affari in prima persona: sicuramente sarebbe and ata benissimo. "Perch ti sei offerto di pagare degli extra? Potresti ritrovarti a doverle dare u n mucchio di soldi", gli fece notare la moglie. Il signor Ali sorrise. "Io voglio darle un mucchio di soldi. Pi la pago, pi vuol d

ire che guadagno." Vide il dubbio dipingersi sul volto della consorte. "Ti ricordi quando stavamo costruendo la casa e sono andato alla cava a sceglier e il granito migliore per il pavimento?" chiese indicando col dito il pavimento lucido. "S", rispose lei perplessa, domandandosi cosa diavolo avessero a che fare la cava e il granito con le agenzie matrimoniali e le assistenti. "Le cave sono posti difficili in cui lavorare e io mi aspettavo di vedere quei p overi operai diretti da un caposquadra severo. Invece trovai un uomo dall'aspett o signorile e gli occhiali tondi, che se ne stava seduto in ufficio mentre gli o perai spaccavano pietre sotto il sole. Ne rimasi sorpreso e gli chiesi come facesse a convincere la gente a lavorare in quel modo, al che mi rispose che pagava gli uomini a cottimo. Spaccapietre, add etti alla segatura, autotrasportatori... ognuno riceveva una determinata somma p er ciascuna lastra di marmo prodotta, cos, mi spieg, si gestivano da soli, e se qu alcuno faceva il pigro erano loro stessi a mandarlo via, perch il suo comportamen to danneggiava tutti. Io non voglio restare seduto qui a controllare quel che fa la ragazza. Voglio che lavori autonomamente." La signora Ali annu osservando: "Immagina se il governo ti avesse pagato in base al numero di pratiche sbrigate mentre eri in servizio. Quanto saresti stato pi ef ficiente?" Il signor Ali rise. "Non lo so", rispose, "ma di sicuro Muthuvel, Rao e Sanyasi non sarebbero arrivati alle dieci per andarsene in mensa alle undici per una lun ga pausa, pranzare all'una, mangiare samosa e bere un t lungo un'ora alle tre, e alla fine lasciare l'ufficio alle cinque in punto." Quindici minuti dopo entr un potenziale cliente e la signora Ali rientr in casa. I l nome dell'uomo era Joseph, i suoi nonni appartenevano a una casta ind inferiore che si era convertita al cristianesimo, e cercava un marito per la figlia senza alcuna preclusione di casta o credo. Secondo l'esperienza del signor Ali, trovare un partner per qualcuno che diceva "senza alcuna preclusione di casta o credo" era l'impresa pi difficile. Sembrava un'ironia della sorte, eppure era cos: pi i requisiti erano specifici - un Turpu K apu del distretto di Krishna che possedesse almeno otto ettari di terra, per ese mpio - pi risultava semplice trovare la persona giusta. E poi i cristiani delle c aste superiori non vedevano di buon grado quelli delle classi inferiori, e li ch iamavano cristiani convertiti. "La quota d'iscrizione cinquecento rupie, signore", disse alla fine il signor Al i. "E devo pagarla subito?" domand Joseph. "Se vi do i soldi, che incentivo avrete a cercare uno sposo per mia figlia?" "Abbiamo aiutato molte persone, guardi i nostri fascicoli. Perch non dovremmo far e lo stesso con lei?" replic il signor Ali. "Ho un'idea... Adesso non pago niente, ma se verr fissato un matrimonio per mia f iglia le dar duemila rupie. Cosa ne pensa? Quel che giusto giusto", sentenzi Josep h scrocchiando le nocche. Il signor Ali si alz e spieg: "Questa esattamente la ragione per cui gli agenti ma trimoniali freelance non sono ben visti. Come lei sa, non addebitano niente all' inizio e richiedono il pagamento solo quando il matrimonio stato concordato, una quota fissa o una percentuale della dote, e poi propongono partner inadeguati p er ottenere il loro denaro e i clienti non possono pi rispettarli o fidarsi di lo ro. Non questo il nostro modo di lavorare. Gli annunci, le liste, le spese posta li e tutte le altre cose hanno un costo. Se sua figlia trover un marito oppure no dipende da tanti fattori, compresa la volont di Dio, per le mie spese devono comu nque essere pagate. La prego di rifletterci e di tornare pi avanti". Quindi accom pagn fuori il mancato cliente. Pochi minuti pi tardi il cancello si apr di nuovo e il signor Ali guard fuori oltre le sottili tendine nell'intensa luce del sole. Nel cortile c'era Aruna in compa gnia di un vecchio. L'uomo si guard intorno e disse qualcosa alla ragazza, lei so rrise e annu. Il signor Ali si spost da dietro la scrivania per chiamare la moglie .

Aruna present a entrambi suo padre, il signor Somayajulu. "Namaste", disse il signor Ali al nuovo venuto. "Si sieda, la prego. Desidera un po' d'acqua?" "No, grazie, non disturbatevi", risposero insieme Aruna e il padre. Il sole era alto e fuori faceva molto caldo. Il signor Somayajulu si asciug la fr onte e la testa rasata con uno scialle di cotone bianco poggiato sulla spalla si nistra. Aveva l'aria di un tipico brahmino anziano: indossava un dhoti stile Gan dhi sistemato sui fianchi e una lunga camicia, e aveva la testa completamente ra sata eccetto un piccolo ciuffo sulla nuca; la fronte era attraversata da tre lin ee di cenere bianca. La signora Ali rientr in casa. "Casa vostra molto fresca", constat il signor Somayajulu. "S, siamo fortunati", rispose il signor Ali. "Non questione di fortuna", continu il padre di Aruna. "Non avete costruito nell' area davanti a casa e avete piantato alberi, ecco perch la casa fresca. Un tempo tutte le case erano circondate da alberi che le rendevano confortevoli. Al giorn o d'oggi la gente corrompe gli ispettori edili e sfrutta tutta la terra disponib ile senza lasciare spazi verdi. Non c' da meravigliarsi se ogni anno fa sempre pi caldo. Avete fatto proprio bene a lasciare respirare un po' di terra." La signora Ali torn con due bicchieri di succo di lime per Aruna e il padre. "Vorrei fare una settimana di prova. Se funzioner, rester definitivamente. Cosa ne pensate?" propose la giovane. Il signor Ali riflett un momento e guard la moglie. Lei annu e lui si gir verso Arun a. "Per noi va bene." Il signor Somayajulu disse: "Sono venuto a vedere il posto in cui mia figlia ver r a lavorare. Voi di certo sembrate delle brave persone e qua tutto a posto. Non si pu permettere che la propria figlia vada a casa di chicchessia da sola, vi par e?" A quelle parole Aruna sembr imbarazzarsi, ma la signora Ali era d'accordo. "Ha as solutamente ragione. Al giorno d'oggi non si mai troppo prudenti." "Adesso riaccompagno a casa mio padre e vado al Modem Bazaar per chiedere una se ttimana di aspettativa, poi torner qui e comincer a lavorare", disse Aruna sorride ndo. "No!" la ammon il vecchio. " amaavaasya, il giorno della luna nuova, e in questo g iorno porta male intraprendere qualsiasi nuova attivit. Inizia domani." Aruna guard dubbiosa il signor Ali. Lui fece un cenno con la mano a mo' di saluto e disse: "Non c' problema, domani a ndr bene. Mi stavo proprio chiedendo come mai oggi, a parte quel cristiano, non a vesse chiamato nessun nuovo cliente". 4 Il giorno seguente, alle nove precise, Aruna varc il cancello. Indossava un sempl ice sari di cotone liso; i lunghi capelli erano lucidi d'olio e raccolti in una treccia che le arrivava all'altezza dei fianchi - vi aveva infilato un cerchiett o di boccioli di gelsomino bianco profumato -, aveva un piccolo hindi sulla fron te e un leggero segno di cenere sacra bianca sul collo: evidentemente era andata al tempio prima di cominciare il nuovo lavoro. Il signor Ali indic una vecchia s edia di legno con un cuscino e due tavolette avvitate alla meglio sui braccioli. Mentre Aruna si sedeva, le spieg come allungare in avanti le due tavolette, dopo di che vi sistem sopra un piano di truciolato. Adesso la sua assistente aveva un tavolo da lavoro pronto all'uso. "Userai quella sedia solo quando siamo entrambi in ufficio, altrimenti ti sieder ai qui alla scrivania", disse. La giovane annu. Il signor Ali apr l'armadietto di legno che fungeva da archivio e le chiese di av vicinarsi. Le spieg che i fascicoli erano suddivisi per casta e per femmine e mas chi, e che al loro interno c'erano parecchie fotografie. C'erano poi altri dossi er, uno per ogni iscrizione in corso, contenenti la relativa corrispondenza. Proprio in quel momento arriv il postino, un uomo scuro, alto e magro, con la tes

ta calva e luccicante. Consegnava lettere agli Ali da quando si erano trasferiti in quella casa. Il postino si tolse la pesante borsa dalle spalle e tir fuori un a decina di buste. "Grazie, Gopal", disse il signor Ali. "Mi serve qualche cartolina. Posso venire in posta, oggi?" "Non lo so, signore. Mi lasci controllare, le dico qualcosa quando ripasso per i l giro pomeridiano", rispose Gopal. Il signor Ali annu e domand: "Vuoi dell'acqua?" "No, sono a posto. Ha una segretaria?" si incurios il postino guardando Aruna. "Aruna la mia assistente. Oggi il suo primo giorno di lavoro." La giovane sorrise a Gopal. "Come sta tua figlia? " volle sapere il signor Ali. "Non avete pi bisogno dei nos tri servizi, ormai." "Sta bene. Abbiamo ricevuto una sua cartolina proprio ieri in cui ci dice che co ntenta a casa dei suoceri. E poi lei mi prende in giro, signore. Come potrebbe p ermettersi, un poveretto come me, i suoi servizi?" ribatt il postino ridendo. I denti bianchi balenarono sul viso scuro mostrando tutta la sua felicit: la figl ia si era sposata di recente. Il signor Ali sapeva che Gopal tirava avanti con u n misero stipendio. Il portalettere si caric sulla spalla la borsa, salut con un c enno del capo e se ne and. "E un brav'uomo, sempre sorridente anche se ha dei genitori anziani e un fratell o disabile da mantenere con quel poco che guadagna", sospir il signor Ali. Apr la prima busta, estrasse l'unico foglio che conteneva e disse: "Bisogna rispondere a ogni lettera lo stesso giorno in cui arriva. la cosa pi importante". Poi lesse ad alta voce: "'Ho letto il vostro annuncio riguardo a un ingegnere mu sulmano... carnagione chiara... due fratelli maggiori..." Pass il foglio all'assistente e tir fuori un fascicolo sottile con dentro tutti gl i annunci che aveva pubblicato sui quotidiani di lingua inglese e telugu, quindi spieg: "E molto importante capire qual l'annuncio a cui fa riferimento la letter a. Io metto sempre un codice sui miei annunci. Vedi l'indirizzo sulla lettera di questa ragazza? Dopo il nostro nome c' scritto ME26. Guarda in questo fascicolo: abbiamo pubblicato quest'annuncio domenica scorsa". Aruna controll tra i fascicoli e ne trov uno di un ingegnere navale musulmano, ven tisei anni, famiglia rispettabile, cerca moglie dalla carnagione chiara... "Ci sono due cose da fare con questa lettera", continu lui. "Primo: rispondere al mittente per confermare d'averla ricevuta e invitarlo a iscriversi alla nostra agenzia. Secondo: inserirla nell'apposito fascicolo in modo che, tra qualche gio rno, saremo in grado di spedirla assieme alle altre lettere indirizzate a quel t al cliente." La ragazza annu, aggrottando la fronte per la concentrazione. "Come rispondo, signore?" domand. Il signor Ali apr un cassetto sul lato del suo tavolo e tir fuori un mazzetto di c artoline scritte a mano con estrema cura. Ne tir fuori una e le mostr l'inizio. Di ceva "Gentile..." e il resto della riga era vuoto. "Qui inserirai il nome della persona", le spieg. "Poi giri la cartolina, compili l'indirizzo e, per finire, la metti in questo cestello." Le indic un contenitore azzurro in filo metallico pla stificato. Aruna segu le sue istruzioni. "La prossima la fai da sola", la invit il signor Ali. Aruna apr la lettera e la esamin con attenzione. "Questa non ha un codice." "Allora bisogna essere un po' perspicaci. Cercano un ragazzo o una ragazza?" "Una ragazza." "Di che casta?" "Unabrahmina." "Ho capito di chi si tratta. Guarda tra quei fascicoli! La settimana scorsa c'er a soltanto un annuncio di una brahmina." Aruna trov l'annuncio, rilesse la lettera e annu. "S, questo." "Bene. Sai gi come procedere", disse il signor Ali. I due catalogarono le lettere successive in silenzio, dopo di che lui lasci la sc rivania ed entr in casa a vedere cosa stesse facendo sua moglie.

Nel pomeriggio, verso le tre e mezza circa, il signor Ali mont sullo scooter e ra ggiunse l'ufficio postale che si trovava a soli due isolati pi in l, appena girato l'angolo. Parcheggi il motorino sul cavalletto, tir fuori le cartoline, entr e olt repass la fila di persone in coda agli sportelli. Qualche mese prima, mentre il signor Ali e suo cognato Azhar erano in fila fuori dall'ufficio postale per comprare dei francobolli, uno dei postini usc e li avvi s che il direttore li voleva vedere. Stupiti, i due entrarono. Non appena il dire ttore e Azhar si guardarono, si salutarono come parenti che non si vedono da mol to tempo, poi si voltarono verso un divertito signor Ali e spiegarono il mistero . Naidu, il direttore, lavorava alle poste sin da ragazzo; il primo impiego lo a veva svolto nella citt portuale di Machilipatnam e il direttore, laggi, era il pad re di Azhar, un uomo che trattava tutti i postini e gli impiegati come una famig lia allargata, invitandoli a cena e dando loro consigli quando si trovavano in d ifficolt. Un po' alla volta Naidu era avanzato di grado sino a raggiungere l'attu ale carica di direttore, e diceva di non aver mai dimenticato la gentilezza che il vecchio aveva riservato a quei giovani inesperti per la prima volta lontani d a casa. Da allora il signor Ali non aveva pi dovuto fare la coda per i francoboll i o le cartoline. Non doveva neanche usare l'apposita cassetta per imbucare le l ettere. Dentro l'ufficio postale, sul retro, un impiegato era intento ad annullare veloc emente i francobolli su ogni busta con un pesante timbro rotondo di legno. Il si gnor Ali gli si avvicin e domand: " gi arrivata la posta ritirata oggi?" L'altro annu e prese le lettere del signor Ali con la mano sinistra, mentre la de stra continuava a timbrare le buste sul tavolo. Le cartoline dell'agenzia matrim oniale furono tutte timbrate e pigiate in un sacco gi mezzo pieno. A quel punto il signor Ali and alla scrivania del direttore. Era un piccolo uffic io e il direttore sedeva in un angolo a un tavolo leggermente pi grande rispetto a quello degli altri dipendenti. Naidu lo salut educatamente e lo invit ad accomod arsi. Il signor Ali disse: "Come sta? Ho bisogno di un po' di cartoline". "S, lo so", rispose Naidu, "me l'ha detto Gopal. C' una gran scarsit di cartoline a l momento, ma ho telefonato all'ufficio centrale e sono riuscito ad averne un po ' apposta per lei." Si volt e chiese a un impiegato di tirarle fuori da un armadietto; nel frattempo si inform: "Come sta la sua signora?" "Bene. Ha sentito dell'assalto all'ufficio postale all'Agency Village?" domand il signor Ali. "Sconvolgente! Sconvolgente! Come possono prendersela con un ufficio postale? No n c' pi niente di sacro ormai? Mi dia retta, il mondo non pi quello di una volta." L'altro annu. Sapeva che, secondo Naidu, l'intero Paese si teneva insieme grazie alla posta. Una volta gli aveva persino confidato che gli inglesi avevano avuto ragione a volere il diamante Koh-i-Noor per i gioielli della corona della regina , perch erano stati loro a introdurre il servizio postale in India. Il signor Ali pag le cartoline, si lasci quell'ambiente buio alle spalle e riemers e nel sole abbagliante. Appena arriv allo scooter vide un venditore di papaia su un carretto dall'altra parte della strada, gli si avvicin e gli chiese quanto cos tassero. "Una papaia quindici rupie, signore." La pianta nel suo giardino dava solo piccoli frutti verdi con un mucchio di semi neri a forma di perla. Invece questa nuova variet, che era comparsa sul mercato solo da un paio di anni, era diversa: i frutti erano grossi e, una volta tagliat i, mostravano una polpa arancione intenso quasi priva di semi. Oltretutto, erano molto pi dolci. Il signor Ali aveva sentito dire che si trattava di papaie ibrid e provenienti dalla Thailandia, ma non sapeva se fosse la verit. "Non ho bisogno di un frutto intero. Quanto viene met?" "Otto rupie. freschissima, signore", rispose l'uomo. Il signor Ali ribatt: "Cinque". "Sta scherzando! Arriva fresca fresca dalle pendici di Simhachalam, direttamente dalla citt sacra. Otto rupie sono un prezzo molto ragionevole... Va be', d'accor do, facciamo sette." La citt tempio di Simhachalam la sede di un famoso tempio ind, e il signor Ali si

domand se l'uomo avrebbe provato a imbonirlo allo stesso modo se avesse saputo ch e era musulmano. "Sei", replic. Il venditore di frutta supplic: "Come faccio a sfamare i miei figli, se lei cos ab ile a contrattare? Sei e cinquanta, la mia ultima offerta". "Sei", ripet il signor Ali, inflessibile. "D'accordo." Il venditore cominci a impacchettare una delle papaie gi tagliate in un vecchio gi ornale, ma il signor Ali gli fece tagliare un frutto fresco, ignorandone le obie zioni, e ritorn al suo scooter. Quando arriv a casa, sulla veranda c'era una famiglia di tre persone tutte prese a sfogliare gli album fotografici. Marito e moglie erano sulla cinquantina, la f iglia doveva avere vent'anni o poco pi. L'uomo era basso e grassoccio con dei baf fi sottili, tendenti al grigio; pochi capelli in testa, ma comunque ben lucidati e pettinati con cura. La moglie indossava un sari di chiffon giallo acceso con dei puntini verdi, la ragazza un paio di jeans e un kameez di cotone lungo fino alle ginocchia. Aruna li present al padrone. "Il signore e la signora Raju, signore, e Soni. Si sono iscritti circa un mese f a." Il signor Ali se ne ricord all'istante. "Certo, certo. La scorsa settimana vi ho spedito la scheda del figlio di un capo ingegnere. Anche lei un ingegnere, vero? Pensavo potesse essere un buon abbinamento." "Giusto", disse il signor Raju. "Ne abbiamo anche parlato al telefono. Dopo aver ricevuto le informazioni che mi ha inviato, ho scoperto che il cognato di mio c ugino conosce lo sposo... frequentavano lo stesso college." "Perfetto", osserv il signor Ali. "Non c' niente di meglio che conoscere i candida ti di persona." "Lo so. I membri della famiglia in questione sembrano bravissima gente sotto tut ti i punti di vista, per cercano una moglie per il figlio maggiore. Hanno altri q uattro figli e una figlia." "E qual il problema? Al giorno d'oggi gli sposi non vivono pi insieme agli altri famigliari, no?" "Ho chiesto a mio cugino di parlarne con suo cognato. La famiglia vuole a tutti i costi che la nuora abiti con loro", ribatt il signor Raju. "Sar solo all'inizio. Dopo un anno o due, sono sicuro che gli sposi andranno a vi vere per conto loro. In fondo lo sposo ha ricevuto un'istruzione professionale, no?" " probabile, ma non possiamo correre il rischio. Soni figlia unica e farebbe fati ca ad abituarsi a una famiglia cos numerosa. Speravamo avesse sottomano qualche a ltro candidato da proporci." Il signor Ali si arrese: aveva capito che quella era la loro decisione definitiv a. Dopo tutto, conoscevano la figlia meglio di chiunque altro. Riflett un istante , poi disse: " il miglior candidato Raju che ho, al momento. Le ho gi spedito tutt e le liste aggiornate alla scorsa settimana. Per, forse potrei avere qualcuno per voi..." Chiese ad Aruna la cartellina delle nuove iscrizioni, un blocchetto di truciolat o con una clip fissata in cima su cui erano attaccati tutti i moduli d'iscrizion e arrivati negli ultimi giorni e non ancora catalogati e inseriti nelle liste. S fogli i moduli finch trov quello che stava cercando. "Eccolo qui! arrivato appena t re giorni fa: commercialista, un fratello solo. Oh! troppo vecchio per vostra fi glia. Ha trentaquattro anni e la ragazza solo venti..." la sua voce si affievol, mentre guardava Soni con aria interrogativa. "Ventidue", lo corresse lei. Il signor Ali le sorrise. "Troppa differenza d'et." Il signor Raju annu, ma allung per farsi dare il profilo del candidato. Il signor Ali gli porse il fascicolo, aperto sul modulo che stava leggendo. Padre, madre e figlia lo scorsero con attenzione, quindi glielo restituirono. "Sembra un buon partito", osserv il capofamiglia, "comunque ha ragione: c' troppa differenza d'et. Poi alto solo un metro e sessanta, e Soni molto alta." Quel commento fece ricordare al signor Ali un vecchio cliente. Domand ad Aruna di

tirare fuori il primo fascicolo con la corrispondenza, e una volta avutolo in m ano lo apr e lo esamin minuziosamente. "Eccolo qui! Bodhi Raju, avvocato, ventisette anni. E alto un metro e ottanta e desidera una moglie alta. stato uno dei primi a iscriversi. Non so se stia ancor a cercando moglie o se sia gi stato fissato qualcosa." "Come mai non era nella lista che ci ha inviato?" "Non mi ha dato il permesso di inserirlo", ricord il signor Ali con un sospiro. " stato uno dei miei primissimi clienti ed stato un vero colpo, per me, quando un cos buon partito, un laureato, ha preteso di tenere i suoi dati segreti. All'epoc a non avevo tanti iscritti, sapete. Gli avevo detto che avrebbe ricevuto molte p i risposte, se la gente avesse letto le sue generalit sulla lista, ma lui stato ir removibile. Cosa potevo fare?" Il signor Raju e famiglia annuirono in segno di comprensione. "Lasciate che lo chiami. Qui c' il suo numero di cellulare", si affrett ad aggiung ere il signor Ali. Copi il numero su un pezzo di carta e porse il modulo d'iscrizione di Bodhi Raju alle tre persone sul divano. Loro lessero velocemente e lo guardarono: evidentem ente quel che avevano letto gli era piaciuto. Il telefono squill e squill, il signor Ali era sul punto di riattaccare. Decise di concedergli solo un ultimo trillo, e proprio in quel momento qualcuno rispose. "Pronto?" Era una voce di donna e al signor Ali croll il mondo addosso. Alla fine si era sp osato, dunque. "C' il signor Bodhi Raju?" chiese. "L'avvocato impegnato con un cliente. Chi devo dire?" "Lei chi ?" domand il signor Ali in modo un po' sgarbato. Per sua fortuna la donna non si era offesa. "Sono la centralinista. Resti in lin ea, il cliente appena uscito. Adesso posso passare la telefonata al capo." "Pronto, con chi parlo?" disse una voce maschile. "Bodhi Raju?" domand il signor Ali. "S, lei chi ?" replic la voce. "Sono il signor Ali dell'agenzia matrimoniale. Come sta?" "Solo un secondo", lo interruppe l'uomo; il signor Ali sent chiudere la porta e d 'improvviso ci fu molta pi quiete. "La prego, signor Ali, continui. Come posso aiutarla? Spero non abbia bisogno de l mio aiuto professionale." Rise. "No, la ringrazio. Ho chiamato per chiederle se sta ancora cercando moglie." "S. Finora non ho avuto fortuna." "Bene", prosegu il signor Ali disinvolto, rivolgendo il pollice all'ins ai signori Raju. "Ho un'ottima candidata proprio qui davanti a me... Famiglia rispettabili ssima e facoltosa... La ragazza alta ed anche molto carina." Soni arross e si guard i piedi. "Perch non mi d i dati dei suoi genitori, cos che la famiglia della sposa possa con tattarli?" propose il signor Ali. "Mia madre morta, ma mio padre vive con me al mio stesso indirizzo e pu chiamarlo al telefono di casa. Ricordo di aver scritto il numero sul modulo d'iscrizione quando l'ho compilato." "Grazie", disse il padrone dell'agenzia, poi proprio mentre stava per riaggancia re si ricord una cosa importante. "Quanti fratelli e sorelle ha?" "Due fratelli e una sorella." "Vivono tutti con voi?" "No, mio fratello maggiore e mia sorella vivono con me, mentre il minore studia in America." Ringraziandosi reciprocamente riattaccarono, e il signor Ali si volt verso l'ansi osa famiglia Raju. "Non si ancora sposato", annunci dando prima la bella notizia. "Per ha due fratell i e una sorella. Uno in America, gli altri vivono assieme a lui e al padre." "Oh, un'altra famiglia numerosa e anche loro vivono tutti insieme", sospir il sig nor Raju. Il suo viso, come quello della moglie e della figlia, si rabbui. Il signor Ali annu, poi all'improvviso si tocc la fronte. "Ah, ah!" esclam. "C' un p

articolare importante che mi sono dimenticato di menzionare. La madre non c' pi. i n cielo." Punt il dito verso l'alto. Il signor Raju era ancora accigliato, ma sua moglie s'illumin. "Intende dire..." cominci lei. "Esatto", la interruppe il signor Ali. "Sua figlia non avr una suocera. Conosce i l detto: una donna senza suocera una nuora molto fortunata." Il capofamiglia non era ancora sicuro. "Deve ragionare come un giocatore di scacchi", gli consigli il padrone dell'agenz ia. "Proprio come una torre pu valere pi di due alfieri o una regina pi di due torr i, quanti problemi pu creare una suocera? Meno di due fratelli e una sorella? Non penso proprio. Soprattutto se considera che un fratello all'estero e che la sor ella a sua volta si sposer e lascer la casa paterna." Il signor Raju scosse la testa, era sempre poco convinto. La moglie si volt verso di lui. "Ha ragione! Tu non sai come vanno queste cose. I o lo ritengo un candidato meraviglioso." Il signor Raju dovette rassegnarsi. Presero le informazioni, si profusero in rin graziamenti per l'aiuto ricevuto e se ne andarono, promettendo di ricontattare l 'agenzia dopo aver parlato con la famiglia dell'avvocato. Poco dopo comparve la signora Ali, portando tre ciotole di papaia fresca tagliat a a dadini, e si sedette con il marito e Aruna. Lui assaggi il frutto fresco, con gratulandosi silenziosamente con se stesso per quel lavoro ben fatto. Quella sera, quando i coniugi Ali stavano per andare a coricarsi, suon il campane llo della porta. Guardarono l'orologio: erano da poco passate le nove. La signora Ali era perplessa. "Chi pu mai essere a quest'ora? Se sono dei clienti , digli che siamo chiusi." Il marito prese le chiavi da un gancio appeso alla porta del salotto e and sulla veranda. Fuori era buio, quindi accese la luce del cortile. Con sua grande sorpr esa gli si materializz davanti suo figlio Rehman, con la solita borsa di cotone s ulla spalla e l'aspetto cupo. " tutto a posto?" domand il signor Ali ansioso. Rehman annu. "S, abba. tutto a posto." Il signor Ali apr il cancello della veranda e insieme entrarono in casa. Rehman e ra pochi centimetri pi alto del padre, ma non arrivava al metro e ottanta. Indoss ava una lunga camicia di khadi, un cotone grezzo fatto a mano, e dei pantaloni q ualunque. L'ultima volta che il signor Ali lo aveva visto, suo figlio non aveva la barbetta corta, fine e leggermente incolta che portava adesso. "Hai mangiato?" gli chiese la madre. "No", rispose Rehman, "ma sono a posto cos, non ho fame." "Sciocchezze", brontol lei. "Sono le nove passate. Come fai a non avere fame? Vie ni in sala da pranzo. Ho un po' di riso e di rasam. Ti preparo una frittata." Il ragazzo si lav le mani e si sedette a tavola. Suo padre gli si accomod accanto e stette l a guardarlo, mentre la moglie trafficava avanti e indietro mettendo in sieme una cena semplice a base di avanzi. "Quand' che hai cominciato a farti crescere la barba?" gli domand. Rehman alz lo sguardo sorpreso, sfregandosi il mento con la mano. "Nelle ultime s ettimane mi sto spostando di villaggio in villaggio e ho dimenticato di mettere in valigia il rasoio", spieg. Prima che il signor Ali potesse chiedergli perch si stesse "spostando di villaggi o in villaggio", entr la signora Ali con la cena preparata in fretta e furia. "Sono cos felice che tu sia qui! Avresti dovuto avvisarci che venivi, cos ti avrei preparato una cena come si deve", disse. "Ammi, lascia stare. Quello che hai fatto va benissimo. Non ho bisogno di altro. " "Ma come, lascia stare? Tra te e tuo padre non mi date mai la possibilit di nutri rvi per bene. Hai un aspetto smunto, sai? Se almeno fossi sposato, non mi preocc uperei tanto, perch saprei che qualcuno si prende cura di te." "Oh, no, non ricominciare, ammi." Rimasero tutti in silenzio, mentre Rehman spaz zolava la cena; il signor Ali si stava domandando quanto tempo fosse passato dal l'ultima volta che il figlio aveva mangiato qualcosa. Rehman fin di mangiare e si

alz per andare a lavarsi le mani, nel frattempo la signora Ali port via i piatti. Il ragazzo si sedette di nuovo a tavola e sua madre torn in sala da pranzo. "Perch sei venuto qui cos tardi?" gli chiese il signor Ali. "Io e i miei amici andiamo a Royyapalem stanotte", spieg Rehman. Il padre aggrott la fronte. "Questo nome l'ho gi sentito... Adesso ricordo! Non il villaggio in cui quella societ coreana sta costruendo una zona industriale? una splendida notizia: devi progettare qualche edificio laggi?" "Il posto quello, abba. Ma non vado l per lavorare. Hanno portato via la terra ag li abitanti del villaggio e io e i miei amici stiamo andando l a protestare." Il signor Ali scosse la testa in segno di disapprovazione. "Quanto sono stupido! " esclam. "E io che credevo avessi trovato un posto in una multinazionale. Per qu anto tempo pensi di continuare a progettare latrine per i villaggi e case per i poveri? Non si guadagna niente a darsi da fare per chi non pu permettersi i tuoi servizi. E ora che cominci a occuparti di grandi progetti! Uno con le tue qualif iche pu trovare qualsiasi lavoro voglia." "Abba, sto gi lavorando ai progetti che mi interessano, e guadagno abbastanza per tirare avanti. E questo mi lascia il tempo per dedicarmi alle cose in cui credo davvero, come protestare contro le persone che vogliono strappare la terra ai c ontadini." "Che senso ha protestare? A cosa serve?" ribatt il padre. "Quella una grossa soci et e i partiti politici sono tutti a favore della zona industriale. Cosa vuoi che ottengano delle persone comuni come noi a ribellarsi contro di loro?" "Noi protesteremo e cercheremo di mobilitare l'attenzione dei media. La gente de ve sapere che il governo e quella multinazionale stanno commettendo un'ingiustiz ia", replic il figlio. "Sar pericoloso?" mormor la signora Ali, l'espressione tesa. "No, non dovrebbe. Non stiamo infrangendo la legge. Sar una protesta pacifica", l a tranquillizz Rehman. "Non essere ridicolo, figliolo. Certo che sar pericoloso. Ci saranno valanghe di poliziotti e la societ avr anche le sue guardie private", lo contraddisse il signo r Ali. "Non le hai viste, in televisione, le botte che la polizia ha dato agli o perai che protestavano vicino a Delhi? Andr cos anche questa volta." "Quei poliziotti sono stati puniti", gli fece presente Rehman. "Che stupido! Cosa importa se la polizia stata punita? Le ferite degli operai no n sono guarite, giusto? Vi annienteranno", url suo padre, battendo il pugno sul t avolo. Quell'improvviso rumore nella notte li fece sobbalzare. Il signor Ali abbass la voce: "E comunque, le industrie bisogna pur costruirle da qualche parte. La popolazione cresce di giorno in giorno e non possiamo mantene re tutti quanti solo con l'agricoltura. Secondo me il governo sta facendo la cos a giusta e nella zona verranno creati un sacco di posti di lavoro. E poi i conta dini saranno risarciti... non gli stanno rubando la terra". "Come fai a essere cos ingenuo, abba! Il risarcimento sar solo una piccola parte d el valore reale della terra. Gli abitanti del villaggio sono contadini, cosa vuo i che se ne facciano dei soldi? Non possono andarsene da un'altra parte a compra re nuova terra. L'intera comunit verr distrutta. Il governo avrebbe potuto creare la zona industriale sui terreni vuoti di sua propriet. Perch hanno dovuto prenders i i terreni agricoli pi importanti?" "Continuo a non capire cosa sperate di ottenere tu e i tuoi amici contro i mecca nismi governativi", brontol il padre. "Se Gandhi l'avesse pensata in questo modo, non avrebbe mai dato inizio al movim ento di liberazione dalla Gran Bretagna", replic Rehman. "Oh! Cos adesso ti paragoni a Gandhi. E poi a chi? A Ges Cristo?" ribatt seccamente il signor Ali. Rehman alz la voce. "Come fai a startene seduto qui a guardare mentre viene comme ssa un'ingiustizia? Non importa se otterremo qualcosa oppure no, almeno ci avrem o provato." "Prendevi voti cos alti, a scuola. Ti sei laureato in ingegneria in uno dei migli ori college del Paese... trovati un lavoro stabile. Avrai una posizione nella so ciet, la gente ti rispetter. Guardati adesso: hai quasi trent'anni, indossi vestit

i scadenti e vai in giro con una borsa sbrindellata. Non sai neanche da dove pio ver il prossimo pasto. Ma non troppo tardi! Smettila con queste sciocchezze e tro vati un impiego in una grande azienda. Puoi anc