Zabaione Anno VI 02 Febbraio

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Auguriamo un buon comple- anno a Dadaab . Il più grande campo profughi del mondo compierà infatti quest'anno 20 anni. Costruito tra l'ottobre del ‘91 e giugno del '92, il campo ha subìto continui allarga- menti fino ad ospitare oggi oltre 430 mila rifugiati (per intenderci poco meno di Genova, che vanta circa 600 mila abitanti). Un po’ tanti, conside- rando che non si tratta di una città, ma di un luogo dove vengono ospitati coloro che per motivi razziali, politici o economici non possono più conti- nuare a stare nel luogo in cui sono sempre vissuti e sono costretti a cer- care rifugio in posti come questo. E così, mentre a Dadaab stanno co- minciando a sorgere gli ovvi pro- blemi della gestione di un numero tanto grande di persone io mi chiedo: dove eravamo prima? Cosa abbiamo fatto per prevenire l'emergenza men- tre in Somalia infuriava la guerra ci- vile, e mentre la carestia costringeva oltre mille persone al giorno ad ab- bandonare le loro case in tutto il corno d'Africa per attraversare la frontiera (chiusa) col Kenya per cer- care la salvezza? Stavamo giusto get- tando le basi per la condanna della Corte europea per i diritti dell'uomo contro i respingimenti degli immi- grati clandestini in Libia! In effetti ha un senso: se le energie si spendono per le espulsioni collettive (che per altro violano la convenzione sui diritti dell'uomo), la voglia di in- tervenire per contrastare una guerra civile o una carestia in Somalia dove si trova? Chi si preoccupa seriamente di un problema tanto lontano? L'umanità forse? Chiediamo ad Er- mias, che una volta arrivato in Italia è stato immediatamente rispedito sulle coste libiche a farsi torturare per mesi nelle carceri del nostro (ex?) amico Gheddafi, quanto sono umani gli Italiani, o agli altri ventidue im- migrati con la stessa storia che gli eu- rogiudici sono riusciti a rintracciare, poi ne riparliamo. Non può definirsi brava gente chi si comporta in questo modo. Non è sempre colpa degli altri, non sono solo i briganti e i dittatori locali la rovina dell'Africa, siamo anche noi, e sarebbe ora di assumer- cene la responsabilità. Se i vent'anni di Dadaab basteranno a ricordarcelo solo il tempo lo potrà dire; ciò che però dovremmo già sa- pere è che qualsiasi cosa si faccia prima o poi se ne sperimenteranno le conseguenze, e se continueremo a comportarci in questo modo, prima o poi ne sperimenteremo le conse- guenze sulla nostra stessa pelle, e sarà solo colpa nostra. 1 IL MENSILE DEGLI STUDENTI DEL PARINI Un libero spazio di espressione LÊunico autentico bar pariniano al 100% ENJOY NANDOÊS BAR! Numero 5 - Anno VI Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Febbraio MMXII e noi dov'eravamo di Daniele Lunghi Visto che robba 2 Verbale C.d.I. 3 La fabbrica di Milano 4 World in a word 6 Guardavo il foglio 8 Non più fantascienza 10 Ma quanta retorica 12 Zabaenigmistica 13 A sound relief 14 Maschere 15 Lelebuonerba photography 16 Zabaoroscopo 18 Indice WE WANT YOU! Ti piace scrivere o vorresti disegnare vi- gnette? Sei interessato a partecipare al gior- nalino della scuola in qualsiasi altro modo? Hai qualche proposta? Ti aspettiamo ogni mercoledì alle 14 nell’aula studenti (ma se non sapete dove sia vi recuperiamo da- vanti a scuola, tranquilli) o sul nostro forum zabaione.forumcommunity.net!

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Visto che robba 2 Verbale C.d.I. 3 La fabbrica di Milano 4 World in a word 6 Guardavo il foglio 8 Non più fantascienza 10 Ma quanta retorica 12 Zabaenigmistica 13 A sound relief 14 Maschere 15 Lelebuonerba photography 16 Zabaoroscopo 18 LÊunico autentico bar pariniano al 100% Un libero spazio di espressione Numero 5 - Anno VI Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Febbraio MMXII di Daniele Lunghi 1

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Auguriamo un buon comple-anno a Dadaab . Il più grande campoprofughi del mondo compierà infattiquest'anno 20 anni. Costruito tral'ottobre del ‘91 e giugno del '92, ilcampo ha subìto continui allarga-menti fino ad ospitare oggi oltre 430mila rifugiati (per intenderci pocomeno di Genova, che vanta circa 600mila abitanti). Un po’ tanti, conside-rando che non si tratta di una città,ma di un luogo dove vengono ospitaticoloro che per motivi razziali, politicio economici non possono più conti-nuare a stare nel luogo in cui sonosempre vissuti e sono costretti a cer-care rifugio in posti come questo. E così, mentre a Dadaab stanno co-minciando a sorgere gli ovvi pro-blemi della gestione di un numerotanto grande di persone io mi chiedo:dove eravamo prima? Cosa abbiamofatto per prevenire l'emergenza men-tre in Somalia infuriava la guerra ci-

vile, e mentre la carestia costringevaoltre mille persone al giorno ad ab-bandonare le loro case in tutto ilcorno d'Africa per attraversare lafrontiera (chiusa) col Kenya per cer-care la salvezza? Stavamo giusto get-tando le basi per la condanna dellaCorte europea per i diritti dell'uomocontro i respingimenti degli immi-grati clandestini in Libia! In effetti ha un senso: se le energie sispendono per le espulsioni collettive(che per altro violano la convenzionesui diritti dell'uomo), la voglia di in-tervenire per contrastare una guerracivile o una carestia in Somalia dovesi trova? Chi si preoccupa seriamentedi un problema tanto lontano?L'umanità forse? Chiediamo ad Er-mias, che una volta arrivato in Italiaè stato immediatamente rispeditosulle coste libiche a farsi torturareper mesi nelle carceri del nostro (ex?)amico Gheddafi, quanto sono umani

gli Italiani, o agli altri ventidue im-migrati con la stessa storia che gli eu-rogiudici sono riusciti a rintracciare,poi ne riparliamo. Non può definirsibrava gente chi si comporta in questomodo. Non è sempre colpa degli altri,non sono solo i briganti e i dittatorilocali la rovina dell'Africa, siamoanche noi, e sarebbe ora di assumer-cene la responsabilità. Se i vent'anni di Dadaab basterannoa ricordarcelo solo il tempo lo potràdire; ciò che però dovremmo già sa-pere è che qualsiasi cosa si facciaprima o poi se ne sperimenteranno leconseguenze, e se continueremo acomportarci in questo modo, primao poi ne sperimenteremo le conse-guenze sulla nostra stessa pelle, esarà solo colpa nostra.

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I L MENS I L E DEGL I

STUDENT I DEL PAR IN I

Un l i be r o spaz i o d i

e sp re s s i one

LÊunico autenticobar pariniano al 100%

ENJOYNANDOÊS BAR!

Numero 5 - Anno VI Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Febbraio MMXII

e noi dov'eravamodi Daniele Lunghi

Visto che robba 2Verbale C.d.I. 3

La fabbrica di Milano 4

World in a word 6Guardavo il foglio 8Non più fantascienza 10Ma quanta retorica 12Zabaenigmistica 13A sound relief 14Maschere 15Lelebuonerba photography 16Zabaoroscopo 18

Indice

WE WANT YOU!Ti piace scrivere o vorresti disegnare vi-

gnette? Sei interessato a partecipare al gior-nalino della scuola in qualsiasi altro modo?Hai qualche proposta? Ti aspettiamo ogni

mercoledì alle 14 nell’aula studenti (mase non sapete dove sia vi recuperiamo da-

vanti a scuola, tranquilli) o sul nostro forumzabaione.forumcommunity.net!

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Numero 5 - Anno VI Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Febbraio MMXII

VISTO CHE ROBBA?(Minchia, zio, tutte le news più hot della skuola!!)

di Elisabetta Stringhi

Mani pulite.

Se state pensando a una diquelle terrificanti campagne pubbli-citarie che giravano in televisionequalche anno fa sull’influenza, conTopo Gigio che vi intimava di lavarvile mani abbondantemente con il sa-pone prima di mettersi a tavola odopo aver usato il fazzoletto, beh,non avete capito proprio niente.

E poco ci mancava che qual-cuno dei ragazzi intervistati da alcunigiornalisti della Rai non poco tempofa di fronte al nostro amatissimo li-ceoginnasiostataleGiuseppeParini ri-spondesse veramente così! Infatti, il17 febbraio, ventesimo anniversariodel primo arresto chiesto e ottenutodal magistrato Antonio di Pietro e delprimo politico ammanettato per averintascato una tangente, molti tele-giornali hanno mandato in onda ser-vizi sul tema Tangentopoli. E,naturalmente, non poteva mancarneuno realizzato di fronte alla nostrascuola per testimoniare la nostraprofondissima e vergognosissimaignoranza sul tema (avrei anche uti-lizzato un altro termine, molto menofine, ma è meglio lasciar stare..),anzi, più in generale, l’ignoranza diquesta gioventù di oggi.

Pur essendo sdegnata nelconstatare che persino dei ragazzidell’ultimo anno non riescano a dareuna definizione appropriata di ciò

che vent’anni fa rappresentò nonsolo una serie di indagini e processicontro un sistema politico e finanzia-rio completamente corrotti, ma unvero e proprio atteggiamento assuntoda una casta avida e priva di scrupoli,vorrei comunque fare qualche consi-derazione. Tanto per iniziare, non èpossibile che sia sempre la nostrascuola a dare scandalo! Una volta pergli allagamenti, un’altra per la sfilatadi moda, e adesso per Tangentopoli.Ritengo davvero che alcuni giornali-sti, pur di riempire una pagina digiornale, sarebbero disposti a qua-lunque cosa, e che certi siano addirit-tura accampati nei dintorni dellanostra scuola, magari con un ther-mos di caffè, una tenda e un sacco apelo, per difendersi dal freddo polaredi queste ultime settimane. Mai unavolta che la nostra scuola faccia noti-zia per un’iniziativa culturale o un’as-semblea con un ospite degno di nota;e poi, in seguito alla splendida coge-stione e alle benefiche iniziative cheessa ha portato, sono uscite almenodue righe sull’argomento su una qua-lunque testata giornalistica?

Viene elogiato il liceo clas-sico Berchet poiché offre ai suoi stu-denti corsi gratuiti di lingua cinese.Invece il Parini no? Forse solo pro-muovendo corsi di cucina macrobio-tica la nostra scuola avrebbemaggiore risonanza. Inoltre, ad es-sere sincera, credo che se fosserostati intervistati altri ragazzi di altri

istituti, le cose sarebbero state iden-tiche; e poi, se alle otto di mattina unragazzo mezzo addormentato si staavviando ad entrare a scuola pen-sando alla giornata incombente diverifiche, versioni e interrogazioni,non credo proprio che muoia dallavoglia di essere intervistato! E, tantomeno, non su un argomento com-plesso come questo.Ma non voglio cercare ulteriori giu-stificazioni, perché l’informazione,specialmente su questo periodo dellacronaca italiana che ha davvero cam-biato radicalmente e condizionato lapolitica attuale nostrana, è fonda-mentale.

Tuttavia, se un ragazzo nonviene indirizzato in qualche mododalla famiglia, piuttosto che dagliamici, spesso non avrà gli strumentinecessari per avvicinarsi alla cono-scenza e all’informazione. E lascuola, in tutto ciò, che ruolo gioca?Un ruolo a dir poco di vitale impor-tanza, direi. Dunque spetterebbe agliinsegnanti, alla scuola, magari anchea degli esperti invitati per l’occa-sione, provvedere a colmare certibuchi. Per cui, è troppo comodo chegli adulti critichino la disinforma-zione dei giovani, quando non lacombattono, con qualsiasi arma ab-biano a disposizione. Un’arma di cuiinvece disponiamo e che possiamofieramente brandire è la Rete; eccoperché vi consiglio caldamente di ve-dere, qualora non lo abbiate �

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L unedì 13 Febbraio si èsvolto il Consiglio d'Isti-tuto.

All'O.d.g figuravano:-programma annuale 2012;- dimissioni di Rodrigo Ferrari;- approvazione regolamento au-letta;-Interventi culturali mesi prima-verili (da marzo) della poetessa estudiosa Gabriella CINTI e delprof. Davide BIGALLI, 1^ catte-dra di Storia della filosofia, delprof. Massimo CACCIA, ordina-rio di fisica università Insubria”;- varie ed eventuali.

Programma annuale2012 E' stato approvato, dopouna lunga e difficile discussione(a suon di sferzanti colpi di lin-gua tra la componente genitori ela D.G.S.A.) che verteva su spie-gazioni molto tecniche del bilan-cio, a maggioranza. Voti contraridei consiglieri: RAMONDINI(rappresentante componente ge-nitori) con la seguente dichiara-zione di voto: “Voto control’approvazione del programmaannuale 2012 e la relativa rela-zione in quanto i dati esposti e levalutazioni fatte nella relazione,anche all’esito delle risposte allerichieste di chiarimenti in sede didiscussione, non sono stati con-vincenti e potranno anche por-tare ad una responsabilitàcontabile”; CASTELLANI (rap-presentante componente genitorinonchè Presidente del C.d.I.); unsolo astenuto BOTTINI (rappre-sentante componente genitori).Chiunque fosse interessato adavere il programma annuale(che ricordo essere la lista dicome la scuola spende ed investei suoi soldi) appovato dal C.d.I.mi dia la sua mail che provve-derò ad inviarglielo.

Dimissioni di RodrigoFerrari Il nostro consigliere Ro-

drigo Ferrari ha deciso di dare ledimissioni per problemi perso-nali.A lui succede EdoardoGianni.

Approvazione regola-mento auletta Il collettivo ha provve-duto a stilare un regolamento perl'utlizzo del'auletta, usata sia daloro sia da Zabaione. Prima di

proporla al C.d.I. la bozza erastata affidata al consigliere BOT-TINI che, occupandosi di diritto,avrebbe dato una mano nella ste-sura; egli però non è riuscito a ri-vedere la bozza che quindi non èstata presentata al C.d.I.. Verràproposta durante la prossima se-duta.

Interventi culturali mesiprimaverili (da marzo)della poetessa e stu-diosa Gabriella CINTI edel prof. Davide BIGALLI,1^ cattedra di Storiadella filosofia, del prof.Massimo CACCIA, ordi-nario di fisica universitàInsubria” Dopo la presentazionedel preside PEDRETTI il consi-glio approva all'unanimità.

Varie ed eventuali

Il consigliere MON-TELLA comunica che su “you-tube”, canale Zabaione, èpossibile rivedere in versione in-tegrale alcuni interventi degliesperti intervenuti nel corso dellacogestione tenutasi a scuola nellescorse settimane. Il consigliere PUERARI(D.G.S.A) chiede che al più pre-sto venga fatta una richiesta alMinistero per ottenere un lettoredi lingua per la futura attività di-dattica ed il Consiglio auspica,all’unanimità, la formulazione ditale richiesta da parte del Diri-gente Scolastico. Il consigliere ARESIchiede una gestione più collegialedel lettore da parte del diparti-mento di lingue.

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consiglio d’Istituto13.02.12

verbale a cura di Marco Montella

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� mai fatto, la voce di Mani Pu-lite o Tangentopoli anche su Wiki-pedia, dove vengono ben descrittetutte le fasi delle indagini e del pro-cesso.

Adesso vi lascio, donandoalmeno a chi non la conosca l’ori-gine dell’espressione “Mani pu-lite”: utilizzata per la prima voltadal politico italiano Giorgio Amen-dola, deputato del PCI, (“Ci hannodetto che le nostre mani sono pu-lite perché non l'abbiamo maimesse in pasta. Come se non si po-tessero avere dei grandi affari am-ministrando l'opposizione in unacerta maniera”), venne poi riutiliz-zata svariate volte, fino ad arrivareal 1980, quando il presidente dellaRepubblica Sandro Pertini disse inun discorso rivolto ai giovani “Chientra in politica, deve avere le manipulite”. �

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La fabbrica di MilanoReportage di una cittàin movimento di Giacomo Paci

Ticinese è un quartiere di Mi-lano, che si trova in zona uno. E' unodei fulcri della vita notturna mila-nese, soprattutto in estate, e presentamolti dei monumenti più importantidi Milano: Porta Ticinese, del 1800,e l'omonima medievale, la Basilica diSant'Eustorgio e quella di San Lo-renzo (collegate da un parco, dettodelle Basiliche), oltre che al NaviglioGrande, che confluisce nella Dar-sena.

Porta Ticinese fa parte della cer-chia esterna delle mura spagnole. Sitrova in Piazza 24 Maggio, e nellavita movimentata del piazzale apparequasi isolata. Fu progettata da LuigiCagnola, in stile neoclassico, ed è ca-ratterizzata da una particolare auste-rità architettonica, ma, come dicevaStendhal, è "Bella senza essere co-piata dall'antico". Sulla facciata ri-

volta verso Corso San Got-tardo appare l'iscrizione la-tina "Paci populorumsospitae" (alla pace libera-trice dei popoli), posta al ter-mine delle guerrenapoleoniche.

Il Naviglio grande è stato ilprimo e il più importante, storica-mente, di quelli milanesi. Ha struttu-rato fin dall'alto Medioevo ilterritorio lombardo, e consentito cosìlo sviluppo dell'agricoltura, dei tra-sporti e dei commerci (fra questianche quello dei materiali per la co-struzione del Duomo). Si tuffa nel Ti-cinese percorrendo Via CardinaleAscanio Sforza. Nei mesi in cui è pos-sibile, crea nel quartiere una zona

In una città ci si può imbattere in indizi architettonici, realtà di vita quotidiana e cantieri in costruzione chesono, rispettivamente, testimonianze della città che era, della città che attualmente è, e di quella che sarà. Ilfine quindi di questa rubrica è di raccontare Milano, descrivendola nella sua continua crescita, nella sua in-cessante mutazione e nel susseguirsi di epoche ed avvenimenti storici, ma anche di volti e di persone, che ren-dono viva la città in cui abitiamo.

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movimentata nella vita notturna.

Il naviglio sfocia nella Darsena,importante nodo nel sistema ca-nalizio e fluviale milanese, degra-dato negli ultimi anni perchéabbandonato a se stesso. Attual-mente è partito dalla nuovagiunta un piano di recupero, chefinalmente restituirà alla città unadelle sue parti più affascinanti.

Fra via Edmondo de Amicis eCorso di Porta Ticinese si trovaun'altra porta, questa volta me-dievale.Fu costruita dopo le di-struzioni di Federico Barbarossa,e assieme agli archi di Portanuova è l'unica sopravvissutadella cerchia muraria del XII se-colo. E' importante storicamente:da qui, nel 1528, fece il suo in-gresso in città Filippo di Spagna II;nel 1800 i Francesi la chiamaronoporta Maregno, dal nome della bat-taglia vittoriosa.

Di fianco alla porta medievale, edi fronte all'omonima basilica, si tro-vano le Colonne di San Lorenzo.Sono una costruzione romana, e rap-presentano una delle rare testimo-nianze della Milano imperiale. Sonocomprese fra due corpi, tra cui spiccala cappella di sant'Aquilino, adornadi mosaici di età romana. Le colonneappartenevano ad un edificio ro-mano del III secolo, probabilmente

delle terme volute dall'impera-tore Massimiano.

Lungo Corso di Porta Tici-nese si apre subito una piazza,nella quale si trova la Basilica disant'Eustorgio, probabilmentefondata nel IV secolo. E' tra imonumenti più insigni di Mi-lano, ha un impianto complessoe stratificato, che presenta traccedi diverse epoche (dal romanicodel XI secolo alla facciata, informe neoromaniche, sulle cuimodifiche ottocentesche porta lafirma Giovanni Brocca). Il cam-

panile, alto 75 metri, è particolareper la presenza sulla sua sommitàdi una croce a otto punte, la stelladei Magi, che testimonia le lororeliquie conservate nella basilica.

La basilica di San Lorenzo èil risultato della trasformazionedi un edificio paleocristiano delIV secolo. Questo fu infatti rive-stito nel tardo '500, e la chiesache ne è scaturita è di straordina-ria importanza nella storia del-l'asrchitettura dell'Occidente. E'collegata con la Basilica di san-t'Eustorgio dal Parco delle Basili-che, corridoio verde attraversatoda Via Molino delle Armi.

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World in a wordPurtroppo per voi, eccomi di nuovo qui, con un altro articolo della mia neonata rubrica, che sicuramente vi avràgià annoiato abbastanza, o forse no, perché non l’avete nemmeno letta la volta scorsa! Beh, giusto a scopo infor-mativo per chi non lo sapesse, in questa rubrica scelgo una particolare pa-rola e la sviscero nelle sue più svariate sfumature di significato. La sceltadella parola di questo mese è stata piuttosto casuale, a dirla tutta. Infattiun giorno , invece di entrare nella metro sotto casa mia dalla solita uscita,ne ho imboccata un’altra, dove distribuiscono uno di quei minuscoli giorna-letti di pessima qualità, ma non disdegnabili per informarsi velocementenella fretta della prima mattina. Beh, mentre lo leggevo durante l’ora di ma-tematica, mi è caduto lo sguardo su questa, ed è arrivata fulminante l’illu-minazione divina: “Ecco la parola con cui tediare i miei venticinque lettoriPariniani!” Comunque, bando alle ciance, e buona lettura.

Mi avevano affascinato finda sempre, sin da quando ero pic-cola, queste figure eteree, questimaghi dell’equilibrio che riescono acamminare sospesi a svariati metrid’altezza su un filo. Un piede davantiall’altro, gli equilibristi del circo miavevano sempre colpito per la lorobravura, per il loro talento che ra-senta il divino. Persone semplice-mente dotate di poterisovrannaturali, che riescono conmaestria a dosare le proprie forze e ilproprio peso, un po’ come una bilan-cia umana.

Infatti equilibrio, dal latino“uguale peso” (aequus e libra), indicalo stato della bilancia, in cui le dueparti sono gravate da un peso uguale,ma anche lo stato di riposo dei corpisollecitati da forze contrarie. Sorvo-lando queste due definizioni pretta-mente scientifiche, con equilibrio siintende di solito designare anchequello stato di quiete che tutti peren-nemente ricercano, e che quasi nes-suno riesce mai a raggiungere. Tuttisognano e bramano l’equilibrio, lacalma, la pace interiore, (ecco perchélo yoga e le filosofie zen raccolgonosempre più adepti!), ma purtropponon mi trovo completamente d’ac-cordo con questa ricerca spiritualeche a me sembra più unamoda/mania del momento estrapo-lata dalle culture orientali e impor-

tata in occidente. Sono in disaccordopoiché, pur attirandomi per il suo fa-scino, l’idea che l’uomo possa rag-giungere la quiete ed essereinattaccabile agli imprevisti ed agliostacoli che la vita ti pone ed imponeè pura utopia.

Inoltre, una vita in continuoequilibrio e un uomo costantementestabile, non riescono a comunicarmialtro se non noia, naturalmente que-sto entro i limiti del buonsenso:adesso non è che dobbiate intrapren-dere un esaltante corso di bungeejumping o diventare tutti dei pazzisquilibrati! Tuttavia, credo che nelleprossime righe mi dedicherò a unelogio del pazzo, dello squilibratomentale, ovviamente in senso buono,senza riferirmi a malati affetti da pa-tologie piuttosto gravi (sapevate cheesistono persino persone che si cre-dono aerei, o figli di Dio?).

“Genio e sregolatezza”, lacreatività e la follia vanno sempre dipari passo, a braccetto: quel pizzicodi follia e di squilibrio mentale chebasta può trasmettere una bella ca-rica di adrenalina e dare una note-vole scossa a un’esistenza che,altrimenti, potrebbe finire per esserebanale, piatta, insignificante (adessospero che non si offendano tutti i let-tori pantofolai, nel caso, chiedovenia).

Comunque, anche per il

semplice fatto che molto spesso nellavita le aspettative che ti crei vanno infrantumi, le cose non vanno comevorresti e le giornate che avevi pro-grammato settimane prima vengonostravolte da imprevisti, più o menonegativi, l’uomo non dovrebbe più ditanto cercare a tutti i costi un equili-brio, che davvero si distrugge ogni-qualvolta te ne crei uno.

Per cui, scordiamoci l’equili-brio, e anche tutti i suoi sinonimi etutte le cose che naturalmente si col-legano ad esso, sulle quali si è ampia-mente dibattuto nei giorni scorsi, inun putiferio mediatico: stabilità,posto fisso, monotonia. Vedrò di nonessere monotona (ah, parola infelice,meglio ripetitiva!), visto che di que-sta battuta del nostro premier, di-sgraziatamente pronunciata aMatrix, si è davvero parlato in tuttele salse. Pur condividendo in linea dimassima l’idea che qui in Italia siamoaffetti da un profondo provinciali-smo e che dovremmo aprirci alla mo-bilità, d’altro canto sono indisaccordo, soprattutto mentre ri-penso a tutti coloro che sono già par-titi da questo Paese, e al fatto che ilposto fisso è un sacrosanto diritto dellavoratore. Ma purtroppo, dobbiamosvegliarci e dare un taglio a tutte le il-lusioni e alle aspettative di una vita

EQUILIBRIO

di Elisabetta Stringhi

"E che cos’è l’equilibrio, se non il sottile piacere di contemplare qualcuno,o qualcosa, in procinto di cadere?"

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tranquilla, di un lavoro comodo tro-vato facilmente sottocasa, poichéstiamo camminando veramente sulfilo del rasoio.

Il nostro Paese è stato nuo-vamente declassato dalle agenzie dirating, e secondo la CommissioneEuropea siamo, insieme a Spagna,Cipro, Ungheria, tra i paesi caratte-rizzati da squilibri macro-economici;la nostra situazione è tale a causa del

debito pubblico italiano (ma dai?Non l’avrei mai detto!), e dalla pro-gressiva perdita di competitività re-gistrata a partire dagli anni ’90,causata da calo della produttività eincremento del costo del lavoro.

I modi per porre rimedio aquesta situazione ci sono: adeguatetassazioni anche agli immobili eccle-siastici, lotta all’evasione fiscale, tagliai costi della politica e via dicendo..

Sperando che il governopossa adeguatamente provvedere, inmodo da rendere più competitiva lanostra economia, a noi non resta chedestreggiarci, camminando sospesisul filo della vita, e imparando a re-stare in piedi, anche con un pizzicod’ironia e ridendoci su, un po’ comeAldo, Giovanni e Giacomo nel film “Ilcosmo sul comò”, magari a suon di“Equilibre! Equilibre!”

“Il Bene e il Male sono i duesproni del mondo, e lo

tengono in carreggiata. Sepungesse soltanto il Male, il

mondo perderebbe l'equilibrio e cadrebbe tutto

da una parte. E così viceversa del Bene”Carlo Bini, Manoscritto di un prigioniero, 1833

“Calma ed equilibrio sonoelementi essenziali in tutte

le cose”Daisaku Ikeda, La nuova rivoluzione umana, 1995

“Situato su qualche lontananebulosa faccio ciò che faccio, affinché

l'universale equilibrio di cuisono parte non perda

l'equilibrio”Antonio Porchia, Voci, 1943

“Da quando si è messo inpiedi sugli arti posteriori,l'uomo non sa più riacqui-

stare l'equilibrio” Stanis!aw Jerzy Lec,

Pensieri spettinati, 1957

“Gli uomini galleggiano allasuperficie della società come

un ago sulla superficie dell'acqua - per l'equilibrio

delle forze molecolari; ma unlieve soffio basta a farli

sommergere per sempre e afar veder loro com'era

malsicuro il loro fondamento di fronte alla

necessità, ch'essi s'illudevano d'aver

superato”Carlo Michelstaedter,

Taccuini e appunti, 1905/10

“Esagerare, ma conequilibrio”Alberto Schön, Infallibili errori, 2006

“La vita è come andare in bicicletta:se vuoi stare in equilibrio devi muo-verti”Albert Einstein

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Guardavo il foglioLa consegna del compito era semplice: “parla della guerra”, ma io continuavo aguardare il foglio.

“Non lasciarmi qui solo, il bianco mi fa paura!” mi diceva.Volevo salvarlo: cosa fare?“Scrivi i tuoi sentimenti, lascia libera la mente e scrivi quello che pensi!”Piangevo, io non ero brava a scrivere!

Intanto il foglio rimaneva lì, bianco e vuoto.Presi la matita e provai a disegnare.

Ecco un uomo, anzi un soldato.

Adesso, disegno di fronte all’uomo un altro soldato: è il suo nemico, si combattono.Il foglio pare dirmi: “Non si capisce così, si vedono solo due uomini!”.Osservo attentamente.. già è vero.Sono solo due uomini, stesse paure, stesse necessità, stessi pensieri, come distinguerli?Li coloro, uno rosso e l’altro blu.“Ecco, ora si capisce!”

di Diana Uvidia

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Poi disegno un bambino, in piedi vicino alla finestra.Sta aspettando suo padre che è andato via di casa un mese fa.Tutti gli raccontano che è andato via a ristabilire la pace, ma nonostante questo passano i giorni e le orecchiedel bambino continuano ad essere assordate dal rumore delle bombe che cadono sul terreno.Lui sta lì, alla finestra, aspettando di veder rientrare un auto che non rientrerà mai.“Mi deprime, fallo giocare!” mi sussurra il foglio.Io ci provo, ma i giochi rimangono in un angolo abbandonati.

Infine una donna seduta in un angolo, fuma una sigaretta dietro all’altra.“Si accorcia la vita!” mi sento dire.Perché farla smettere se comunque si sente morire? La sua, era una vita perfetta che non ha mai apprezzato.Sotto le occhiaie e il pallore del viso si intravede ancora quell’antica bellezza che in passato aveva incantato tantiuomini.Lentamente sfiorisce, ma con determinazione lei, continua ad aspettare.

Riguardo il foglio, ora non è più vuoto.Era troppo triste raccontare una guerra, allora l’ho disegnata.

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Non più fantascienzaDalla poco nota elitropia, ricer-

cata da Calandrino nel Deca-merone, al più famoso

mantello di Harry Potter, un oggettoin grado di rendere invisibili è sem-pre stato presente nelle fantasie po-polari. L'invisibilità, nei fantasy, è siauna dota naturale, basti pensare alladonna invisibile dei Fantastici4 o aglielfi della mitologia nordica, sia unpotere ricevuto da un oggetto, comeun anello o una pietra, una specialevernice o un mantello.

In un futuro, probabilmentenemmeno tanto lontano, tutto ciònon sarà più fantascienza, la ricercadi uno scudo dell'invisibilità è unadelle nuove frontiere scientifiche cheappena qualche mese fa sembra avermostrato risultati soddisfacenti, maprocediamo con ordine.

Era il 2005 quando ungruppo di fisici teorici ha immagi-nato un vero e proprio mantello del-l'invisibilità. L'idea prevede l'utilizzodi un materiale speciale, detto pla-smonico. Questo esiste, è stato sinte-tizzato in laboratorio, le sueproprietà elettromagnetiche sono si-mili a quelle di un insieme di elet-troni liberi.

Il capostipite di questo pro-getto, Andrea Alù, è molto fiduciososulle sue possibili applicazioni, anchese specifica che il materiale plasmo-nico può funzionare solo su oggetti didimensioni ridotte. Il principio chesta alla base di questa “coperta pla-smonica” non sembra violare alcunalegge fisica: si tratta di annullare ladiffusione ottica della luce: noi ve-diamo un oggetto solo quando la lucesi riflette contro la sua superficie, eli-minando questo rimbalzo il corpo sa-rebbe invisibile.

L'anno successivo è statopubblicato uno studio di Pendry e

Leonhardt. Ipotizzavano un mate-riale “capace di piegare la luce a pro-prio piacimento”(Pendry, intervistasu “Science”): avvolgendo gli oggettial suo interno questi diventerebberoinvisibili. Pendry però per questomodello non propone il materialeplasmonico, ma ciò che è stato chia-mato METAMATERIALE. Un mate-riale inesistente, almeno per ora, chesarebbe in grado di adattarsi a nume-rosi scopi, fra cui anche l'invisibilità,e a oggetti di qualsiasi dimensione.Se ora vi state immaginando il man-tello dell'invisibilità di Harry Potter,siete decisamente fuori strada. Que-sto mantello di metamateriali, al di làdel fatto che non si sa ancora con cer-tezza che effetti avrebbe sulla mate-ria al suo interno, funzionerebbe inentrambi i sensi. Nessuno, infatti,potrebbe vedere chi si cela all'in-terno, che a sua volta non riuscirebbea osservare l'esterno.

Le ricerche sui metamate-riali continuando ancora oggi, con lasicurezza che nel 2010 la possibilitàdi creare un mantello dell'invisibilitàè stata dimostrata matematicamente.La teoria alla base dei metamaterialiè piuttosto complessa, soprattuttoquando Pendry ha introdotto il con-cetto di poter nascondere anche unevento e non solo un oggetto. Il prin-cipio base è una manipolazione dellaluce, che sappiamo essere un fasciodi particelle: rallentandone alcune eaccelerando le altre si crea una sortadi squarcio: questa apertura fa inmodo che l'oggetto, o l'evento, nonsia illuminato, e quindi non sia visi-bile.

Diversi gruppi di fisici e diingegneri nel frattempo lavora allealtre possibili applicazioni dei meta-materiali, ad esempio si crede che co-struendo lenti di metamateriali

di Francesca Chiesa

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queste siano sempre di gran lungapiù potenti e applicate a microscopie a macchine fotografiche si otter-rebbe un livello di ingrandimento edi nitidezza inimmaginabile.

APPROFONDIMENTOAltri lavorano all'applicazione deimetamateriali per fibre ottiche,usando la proprietà di questi mate-riali di creare aperture nella luce, unflusso di dati potrebbe essere inter-rotto per eseguire un calcolo su uncanale parallelo, ma poi compari-rebbe alla fine del percorso come seil canale avesse elaborato l'informa-zione in modo continuo, interrom-pendo quindi il flusso di dati senzache ci sia una vera interruzione. Persemplificare Alberto Favaro, che la-vora al progetto, fa un esempio: «Im-maginate che i dati di un computerche si muovono in un canale sianocome un'autostrada piena di mac-chine. Volete creare un passaggio pe-donale senza interrompere il traffico,

quindi rallentate le macchine chenon hanno ancora raggiunto il pas-saggio, mentre le macchine che sitrovano sul passaggio o oltre ven-gono accelerate, questo forma unbuco al centro in modo che i pedonipossano passare. Una volta che i pe-doni hanno attraversato la strada, leautomobili in testa rallentano per unmomento, mentre le automobili cheseguono accelerano, chiudendo ilbuco. Nel frattempo un osservatoreche si trova in fondo alla strada vedesolo un flusso regolare di traffico.»I metamateriali però sono ancorafantascienza e anche secondo i piùottimisti non diventeranno realtà inbreve tempo.

Tornando al materiale pla-smonico arriviamo all'esperimentodi qualche mese fa: per la prima voltasi è reso invisibile un oggetto, anchese solo nello spettro delle microonde.Infatti un gruppo di ricercatori del-

l'università del Texas è riuscito a ren-dere invisibile un corpo tridimensio-nale: un tubo cilindrico ricoperto dauno strato di materiale plasmonico.L'oggetto è stato “illuminato” da fascidi microonde, che non sono poi tor-nate indietro, se non in minimaparte; la massima efficienza è atte-stata per una frequenza di 3,1 Ghz.Nonostante quest'ottimo risultatonello spettro delle microonde, ilnuovo “mantello dell'invisibilità” nonha effetti nel campo del visibile.

Se però questi risultati rap-presentano un nuovo passo avantinello studio e nella comprensionedella fisica, futuri sviluppi avrannosicuramente un impatto notevole incampo bellico; come alla fine del se-colo scorso si è affrontato il problemadella clonazione umana, limitandonela ricerca e vietandone l'effettiva ap-plicazione, c'è da chiedersi se, anchequesta volta, non sia il caso di porreun freno alla ricerca sull'invisibilità.

Andrea Alù, assistente professore presso il Dipartimento diIngegneria Elettrica e Informatica dell'Università del Texas aAustin (USA); affiliato con i Laboratori di Ricerca Applicatapresso l'Università del Texas a Austin, dove è coinvolto inprogetti di ricerca sull'elettromagnetismo e l'acustica.

John Pendry è un fisico, teorico della materia condensata.Lavora al Blanckett Laboratory, dell’Imperial College di Lon-dra dal 1981. Le sue ricerche si sono lungamente incentratesull’elettronica e sulle proprietà strutturali delle superfici. In collaborazione con gli scienziati della The Marconi Com-pany ha creato una serie di “metamateriali” con delle pro-prietà completamente nuove e non esistenti in natura.

Alberto Favaro, 25 anni. Laureato con il massimo dei voti inFisica all'Imperial College di Londra nel 2008. È coautore del progetto del mantello spazio - temporale cheregala l'invisibilità.

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ma quanta retorica

Cari Pariniani, vi è mai capitato di dirvi, mentre qualcuno vi stava parlando: “Maquanta retorica!”? Ebbene, noi ce lo siamo detti e abbiamo deciso di avventu-rarci nei più remoti ed oscuri meandri della retorica.Innanzitutto, cos’è la retorica? Dunque, la retorica si distingue in due diversi si-gnificati: il primo è inteso come “l’arte del parlar bene” (dal greco ῤ!"#$%&!"'()!);il secondo, e più comune, ha un significato malevolo. Noi abbiamo intenzione diapprofondire il secondo significato. Esempi di retorica sono le cosiddette “frasifatte”, che un individuo si sente ripetere fino allo “smaciullamento” dei... no, finoalla nausea. Di seguito, vi scriviamo un elenco delle più frequenti pre-citate“frasi fatte”:- “Capirai quando sarai più grande”: Ecco l’immancabile frase pronunciata dalclassico genitore “scazzato” che non ha voglia di fornire spiegazioni al figlio suargomenti ambigui (vedi: “papà, come nascono i bambini?”)- “Ma dove siamo, al mercato!?”: Questa invece è la tipica esclamazione del pro-fessore che non ne può più del simpatico “brusio” di sottofondo prodotto da noiadorabili studenti durante lezioni particolarmente noiose.- “Mi sembrate i bambini dell’asilo Mariuccia!”: Vi sono numerose varianti diquesta frase, ma comunque sia, gli alunni di tutto il mondo non sono ancora riu-sciti a capire cosa sia e dove si trovi questo famosissimo “asilo Mariuccia”.- “Ti devo parlare”: Espressione indicante il fatto che, comunque vada, la tua ra-gazza/il tuo ragazzo ti sta per mollare.Ci sono molte altre “frasi fatte”, ma noi non siamo certo qui a smacchiare i gia-guari.C’è un’altra sezione interessante riguardo all’argomento “retorica”, ovvero la re-torica meteorologica. Nel caso non l'aveste notato, infatti, ogni anno gli scien-ziati della EPSON affermano il verificarsi di almeno uno dei seguenti eventi:- “Attenzione, è meglio stare in casa, perché questo è l’inverno più freddo degliultimi venticinque anni!” (da notare che è esattamente venticinque anni che loaffermano).- “Questa si preannuncia l’estate più calda dell’ultimo decennio!” (idem comesopra).- “Progressivo e pericolosissimo riscaldamento globale!” (potrebbe anche esserevero, ma non è certo possibile che ciò si verifichi contemporaneamente all’”in-verno più freddo degli ultimi venticinque anni”).Concludendo, prestate bene orecchio, perché in ogni discorso che vi verrà rivoltopotrebbe capitarvi di cogliere frasi retoriche o frasi non propriamente “origi-nali”. E sarà in quell’istante che potrete esclamare a gran voce, e con grande rea-lizzazione: “Ma quanta retorica!”.In ogni caso… capirete quando sarete più grandi!

di Lorenzo Ghilardi e Stefano Trentani

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ZabaenigmisticaCruciverbadi Lorenzo GhilardiOrizzontali 2. Il “bell’uomo” per antonomasia7. La nota musicale che “governa”9. Desinenza della 4^ coniugazionelatina10. American Airlines11. “L’aiuto” latino13. Sistema anti-bloccaggio14. Quando al flipper non vanno le“manopole”.15. Francesismo che significa “ele-gante” o “raffinato”16. Comune del dipartimento Norddella Francia Settentrionale, situatosul Canal Sambre-Oise18. Diminutivo norvegese e svedesedel nome proprio maschile “Olaf”19. Formula chimica dell’ossido ni-trico20. Il formaggino dei neonati22. Quello che nel film “telefona acasa”23. La “sede dell’anima” secondo gliAntichi Egizi

Verticali1. Particelle che, assieme ai neutroni,formano il nucleo atomico3. La prima preposizione della fila-strocca4. Nel Far West lo chiamavano “ilbiondo metallo”5. Comune ligure in provincia di Ge-nova6. Zona in cui l’acqua, invece di scor-rere, precipita.8. Regione della Grecia Nord-occi-dentale10. Qualcuno che pratica qualcosacon perizia12. Space Launch System13. Codice nazionale della CIO delleAntille Olandesi17. Epiteto esornativo riferito adEnea20. Nome dell’ipotetico continentescomparso nell’Oceano Pacifico se-condo James Curchward21. Un record olimpico

Le solu-zioni

sul pros-simo

numero!

Sudoku

a cura di Stefano Trentani

VI PIACE FARE FOTO?C’è una rubrica dedicata agli scatti più belli dei pariniani! Se sentite di avere un capolavoro tra le mani(vostro, mi raccomando) inviatecelo alla nostra mail, [email protected]. Qualsiasi foto vabene: ritratti, luoghi più o meno belli, meraviglie della natura, ...L’importante è, insieme alla foto, avere il nome del fotografo!

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di Elisa Aliverti Piuri

A sound reliefEverything is changing

(Anneke Van Giersbergen)

Anneke! Sì, la mia amataAnneke, la ex cantante dei Gathering,che ha lasciato nel 2007 per dedicarsialla famiglia e alla band da lei fon-data (di cui peraltro il marito è bat-terista, quindi le due cose più o menocoincidono). Dopo 17 anni che fa usoprofessionale della sua soavissimavoce, capace di potenza come di lace-rante delicatezza, ha i suoi 38 anni, enon solo è ancora bellissima: è purepiù in forma che mai.

Everything is changing? Si-curamente, rispetto ai due albumprecedenti: è pop-rock più solido,meno acustico, molto più vivace ebrillante; il mood è allegro, i timbri,i ritmi e gli accordi tendenzialmenteclassici ma sempre piacevoli. Cambiaanche il nome con cui la cantante sipresenta: il suo progetto solista nonsi chiama più Agua de Annique,come dalla nascita ad ora era semprestato, ma porta il suo vero nome.Non indago sui motivi perché non èfacile trovare informazioni su unacantante olandese neanche in in-glese. Anche se, parliamone. La mu-sica olandese è il top del top (perme).

In questo bell'album eclet-tico ce n'è per tutti i gusti, e comun-que è difficile che a qualcuno nonpiaccia. È orecchiabile, e sia nellecanzoni movimentate sia in quellepiù tranquille semplice da seguire.

Vi cito alcune tracce, come alsolito, che spero possano interes-sarvi: Feel Alive, la prima canzone,ha preceduto l’uscita dell’album conun video, ed è un pezzo allegro in cuiAnneke ringrazia un certo you che leha salvato cuore e anima e l’ha fattasentire viva; You Want To Be Free èdi nuovo batterizzata e fa presa con ilsuo ritornello catchy (che discorsotautologico); Everything Is Changingcalma, riflessiva, bellissima anchenel testo: vedi “My eyes search likebirds scanning the city / Ants racewhile I’m in slow motion / Where ismy place?” e “False hope raises in mea dark sense of violence / Your loveis worth every hour / I lay down in si-lence”; Circles, un’altra canzone chesi era sentita prima che il cd uscisse,è di nuovo lenta, e dolcissima; MyBoy invece parla (immagino) al figliodella cantante con una interessantecombinazione di tonalità minore,

ritmo e ritornello magnifico (“’Causeunderneath the sky I’ll be there, rainor shine. Even though I don’t have allthe answers I would go to the end ofthe world for you”); Slow Me Down èveramente movimentata anche neltesto del ritornello – in cui appuntoAnneke dice di essere di fretta eprega l’ascoltatore di non rallentarla;e infine l’ultima traccia, 1000 MilesAway From Home, di nuovo lenta,ma potente e solenne, chiude l’albumin bellezza.

Consigliatissimo a tutti!Anche se non lo troverete nei negozidi cd, temo. Ehm. Non per istigarvialla pirateria.

A sound reliefVi piace così tanto questa rubrica?

Ho anche un blog!asoundrelief.wordpress.com

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Trasporre in forma teatralela complessità di un romanzo si pre-senta già di per sé impresa rischiosa:tanto più rischiosa per una scrittricequale Christa Wolf. Cassandra, datoalle stampe nel 1983 dall’autrice te-desca da poco scomparsa, è un testotraboccante di echi e rimandi, in cuile parole sono raccolte e avvolte unaper una di valenze molteplici, in unarete di prolessi e analessi, di rispon-denze a livello del mito, dell’oscilla-zione della storia tra tempi diversiintrecciati, dello stile: impossibile daportare in scena nella totalità dei suoisignificati. D’altra parte tuttavia lasua prosa franta e asistematica, cherincorre il flusso pluridirezionale delpensiero senza curarsi della punteg-giatura e della struttura logica del pe-riodo, nonché di dare un ordinecoerente agli infiniti spunti ed evoca-zioni, sembra per prima invocare unalettura ad alta voce (provare per cre-dere).

La stessa impostazionesegue la regia di Francesco Frongia,che sul palco dell’Elfo Puccini pro-pone un monologo privo di tramaconsequenziale- tanto più evidenteoltretutto in quanto del romanzo èstralciata un’ampia selezione discene e non il testo integrale, per cuiviene talvolta a perdersi anche il sot-tile espediente dell’associazione ana-logica. Lo spettacolo risultaeffettivamente non semplice da se-guire senza preparazione. Per i lettoridella Wolf si tratta, nei suoi limitiinevitabili, considerata la natura im-pervia dell’originale e l’ovvia conse-guenza che raramente è dato divederla recitata, di una risoluzioneefficace e profondamente, meravi-gliosamente penetrante.

Abbandonato il progetto ini-ziale di Frongia di trasporre permezzo di video il dialogo tra il pre-

sente del personaggio, in scena allesoglie della morte per mano di Cli-tennestra, e lo scorrere all’indietrodella memoria attraverso le vicendedi Troia, l’attenzione si concentra in-teramente sulla plurilaterale figura diCassandra. Che Ida Marinelli si fossegià confrontata con la profetessa delmito si sente parecchio, nella de-strezza di un’interpretazione che nonoltrepassa mai la voce dell’autrice eal tempo la rende con forte pathos(così semplicemente deliziosa l’ade-renza al testo nei punti in cui la lin-gua ricalcava il ritmo della metricagreca!) e affascinante determina-zione. La rievocazione è affidata dun-que totalmente alla narrazione,limitando con un brillante espe-diente il video al principio della vi-cenda, il ricordo del dono in sognodella veggenza. Quando Apollo tisputa in bocca, questo significa: tuhai il dono di predire il futuro. Manessuno ti crederà.

Dal brusco risveglio, che co-stituisce il primo e ultimo momentopropriamente drammatico, il dipa-narsi dello spettacolo giocherà tuttovolontariamente su questo nucleo te-matico e drammaturgico: l’evolu-zione della capacità di vedere diCassandra da concessione esterna aqualità interiore e autonomamentesviluppata, la cecità dei troiani, la vo-lontà di rendere lucida testimonianzafino all’attimo estremo- quanto nelromanzo ruotava intorno alla pro-gressiva presa di coscienza del pro-prio ruolo di tragica e privilegiatadissidente viene convogliato in unpiano di lettura estremamente cupoe teso, che riveste la stessa scenogra-fia. Il palco è lasciato per la maggiorparte in ombra durante tutta la rap-presentazione, catalizzando l’atten-zione sul fondale ideato daFerdinando Bruni: la Stasi del tempoche permette a Cassandra di dare

voce alle sue ultime parole si concre-tizza qui in una tela rosso sangue, checontinuamente riporta a ciascuno deitre piani del racconto. Nient’altro,per tutto ciò che c’è al mondo, se nonla lingua del passato. La lingua delpresente si è ridotta alla parole perquesta cupa fortezza. La lingua delfuturo ha in serbo per me questa solafrase: oggi sarò colpita a morte.

Su un secondo livello di in-terpretazione della vista, e compren-sibilmente per non sovraccaricare lamessa in scena, gran parte dei passiselezionati sono immagini e descri-zioni, senza cui la memoria sembranon riuscire ad esprimersi. Mirabil-mente riuscita è quella dell’uccisionedel fratello Troilo per mano diAchille, che riporta il centro esattodello spettacolo al tema portantedell’orrore della guerra, peraltro co-munque filtrata attraverso il ricordodi scene legate ognuna ad uno speci-fico personaggio. Per lunghi tratti lanarrazione si fa ardente, ulcerante, ela Cassandra così delineata rischie-rebbe di non avere nulla della pro-fondità umana e femminile presentenell’originale se non fosse concesso,di contro, uno spazio preponderantealla tenerezza dell’amore di Enea.

Con il suo dolce ricordo tra-montava il sole sulla Micene del ro-manzo, e si sceglie qui di far calareidealmente il sipario, lasciando rilu-cere nel buio frasi e brani-chiave deltesto in tedesco, in italiano e in grecoantico, che come nello scritto paionocercare ancora una via per strisciarefuori a sussurrare il loro messaggio.Il dolore ci ricorderà di noi. Grazie adesso, dopo se ci rincontreremo, equalora un Dopo esista, potremo ri-conoscerci.

La luce si spense. Si spegne.

Was bleibt.

Mascheredi Layla Colamartino

cassandra

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lelebuonerba photographydi Michele Buonerba

Ho aperto la mia rubrica fotografica il mese scorso, debuttando con le mie migliori foto di auto. Questo mese vipropongo invece qualcosa di più invitante, goloso, sfizioso, e molto probabilmente vi farà venir fame (soprattuttose leggete Zaba nell’ultima ora di lezione). Da più di un anno scatto fotografie di food per il blog culinario di miamadre, Erbapepe.com e questa volta voglio mostravi tre foto di dolci che ho scattato negli ultimi mesi.

Biscotti con marmellata dilamponi

Ricetta su Erbapepe.com

Ventagli gelati all’amarena

Ricetta su Erbapepe.com

Bavarese di zabaione al vinsanto con salsa di frutti dibosco

Ricetta su Erbapepe.com

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#iphoneography#Le mie migliori foto del mese passatofatte e modificate con Instagram

Segui il mio blog!http://lelebuonerba.com

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G. Dottori - Aurora umbraMuseo Del Novecento

Neve!Via San Marco

Lancia Fulvia HFMilano Auto Classica

Ferrari 250 GT SWBMilano Auto Classica

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Z a b a o r o s c o p oa cura della Redazione

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Ariete(21 marzo-20 aprile)

Amore: Incontrerete la vostraanima gemella in un barboso pic-nikdi famiglia. É il/la triscugino/a dl fra-tello della seconda moglie del nipotedella sorella di vostro zio (tranquillise provate disegnando un albero ge-nealogico la cosa vi sembrerà più fa-cile). Giunti felici all'altare scoprite dinon potervi sposare: siete parentitroppo stretti!Amicizia: Nella speranza di tornareallo stesso posto di mare dell'annoscorso per rivedere il tuo amico haigià pronte le valigie sotto il letto.Ah... quasi dimenticavo: quest'annoarriva preparato, se vuoi comunicarecon lui portati anche il dizionariodelfinese-umano!Scuola: Fra versioni, compiti inclasse, temi, tesine di maturità, provedi ammissione, la tua vita si è ridottaa un mucchio di cartacce e post-it dicose da fare, puntualmente ritardate.Un consiglio? Prova a smaltire il la-voro … con dei fiammiferi!

Toro(21 aprile-20 maggio)

Amore: Continui a rimirare queisuoi occhi blu cielo, il suo sorriso damentadent, i lineamenti perfetti...Bene, ora chiudi quello stupido po-ster di quel cantante da tredicenne incalore, ed esci.Amicizia: E' vero che gli amici verisono pochi, ma forse, visto che ve-dere sempre le solite facce ti porta al-l'esasperazione, sarebbe ora diallargare il tuo giro di conoscenze.Altrimenti, verranno simpaticiomoni a casa tua armati di camicie diforza, che non ti porteranno certa-mente alle terme...Scuola: “E' l'ora di mettersi a stu-diare seriamente” ma ormai nessunoci crede più, piuttosto se volete cam-biare qualcosa comprate un nuovomotorino, perché quello vecchio ve lo

stanno rubando proprio in questomomento, oppure regalatevi un bel-l'abbonamento ai mezzi.

Gemelli(21 maggio-21 giugno)

Amore: Hai più informatori di unagente della CIA, e sei in possesso di unfascicolo personale sul/la tuo/a lui/lei piùcompleto di un dossier di Al Qaeda. Lostalki persino dalla mattina alla sera: nonsarebbe ora di attaccare bottone?Amicizia: Continui a proporre usciteimprobabili al Limelight o all'Overmind.Non sarà perchè non vogliono farsi con-tagiare dalla tua zarraggine che i tuoiamici lentamente e progressivamente ini-ziano a evitarti, manco fossi un appestato?Scuola: Come tutti i nati sotto questosegno siete vivaci e irrequieti, non sotto-state agli ordini di nessuno e questo vostrospirito libero ha attirato l'ammirazione (o così credete voi) di diversi professori chevi hanno dedicato intere pagine del regi-stro di classe, elogiando le vostre peripe-zie. Vi suggeriamo di usare tutte le notecollezionate per pubblicare uno spartito.

Cancro(22 giugno-23 luglio)

Amore: Conti sempre sul tuo stile dirimorchio: "Ehi micio/a, vuoi passareuna delle tue nove vite con me?" e an-cora non hai capito il motivo di tutti irifiuti e le occhiate ricevute. Beh, fattiuna domanda e datti una risposta.Amicizia: In seguito ai delitti di cui visiete macchiati, vi darete alla fuga e coni vostri 100* di paghetta, scapperete aTimbuctù. Orde di amici (e amiche, so-prattutto) vi rimpiangeranno e senti-ranno la vostra mancanza.Scuola: L'arte dei bigliettini, che sianonell'astuccio o in tasca, non ti si addice,dopo le numerose note della seriel'alunno tizio caio è stato sorpreso a co-piare, e gli inevitabili 3, provate a fareil compito con le vostre forze, ammi-riamo la scelta e congratulazioni per ilvostro 1.

Leone(23 luglio-23 agosto)

Amore: Trascorri i pomeriggi a elu-cubrare frasi della serie "Ehi, baby, ho10mila euro in banca, meno il costo deldrink che ti sto per offrire" per abbor-dare sventurati/e sconosciuti/e. Nonsarebbe il caso di spendere i 10mila inripetizioni di greco, visto che la tuamedia sta colando a picco?Amicizia: Dopo mesi trascorsi nellapiù cupa solitudine deciderete final-mente di uscire dal guscio e di farvi fi-nalmente degli amici sinceri, affettuosie degni di voi; ragion per cui vi compre-rete finalmente una cucciolata di gol-den, salvo poi scoprire di essereallergici ai cani e vendere i vostri nuovial mercato delle pulci.Scuola: Non ce la fate più: l’ansia delleverifiche, le continue interrogazioni,icorsi di recupero.. AAAH! Tranquilli, laprossima settimana sarà pacifica, po-trete fare quello che più desiderate econcedervi un po’ di meritato riposo.Ovviamente la sospensione di una set-timana sarà tenuta in conto nel voto dicondotta.

Vergine(24 agosto-22 settembre)

Amore: Sono tre mesi che vi lanciatelanguidi sguardi, ma non ti ha mai rivoltola parola e non conosce nemmeno il tuonome. Non sarà mica strabico/a?Amicizia: Siete sempre dotati di un lookminimal, di un’aura di mistero e silenzio:va bene non essere al centro dell’atten-zione, però dire che abitualmente indos-sate il mantello dell’invisibilità è davveropoco! Forza, cercate di farvi notare un po’di più, così la vostra autostima salirà allestelle (come lo spread tempo fa)Scuola: State seguendo tutti i corsi dimagia comprati in internet a caro prezzoper ottenere voti accettabili. Mercurio, orain congiunzione astrale con Saturno vi hagiocato un brutto tiro rubandovi tutti i vo-stri poteri. Forse vi conviene studiarecome un comune mortale.

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Bilancia(23 settembre-23 ottobre)

Amore: Se siete in clima da: “ilcobra non è un serpente”, sappiateche ci sono molte persone interessatea voi. Ovviamente dopo non lamen-tatevi se ha fatto a pezzi il vostro cuo-ricino.. evidentemente non era quelloche le\gli interessava!Amicizia: Ridere, ridere, ridere an-cora... le quattro parole iniziali di Sa-marcanda di Vecchioni sembranoappartenervi e descrivervi alla perfe-zione! Siete una gioia per tutti i vostriamici e conoscenti, ma una domandasporge spontanea: soffrite di rida-rella cronica?Scuola: Il vostro nuovo vicino dibanco, che non è proprio l'alunnomodello, pare dimenticarsi di portarea scuola i libri e l'astuccio. Abbiamola soluzione per voi: un giorno pro-vare a portare tutto il materiale sco-lastico doppio e vedrete che anche ilvostro compagno avrà tutto!

Scorpione(24 ottobre- 20 novembre)

Amore: Proprio quella persona lìha cominciato a chiamarvi amore! Visembra impossibile dato che è consi-derato\a il\la più bello\a dellascuola! Infatti ci ritroviamo costrettead aprirvi gli occhi: è vero, vi chiamaamore, ma solo perché non ricorda ilvostro nome..Amicizia: Tutti si accalcano intornoa voi, tutti vi cercano, vi vogliono, vichiedono il numero di telefono,l’amicizia su Facebook, vi followanosu Twitter, vi mandano poke... Sieteveramente popolari a scuola! Contutta questa fama non pensate chedovreste vendere le versioni al postodi darle gratis?Scuola: Serve più impegno e piùperseveranza,dovete studiare suddi-videndo il lavoro e non all’ultimo mi-nuto.. il resto lasciatelo alla fortuna.La fortuna è cieca si sa, e si affida alcaso, il tempo invece corre in fretta eli ha investiti entrambi.

Sagittario(21 novembre-

21 dicembre)Amore: Siete tristi e depressi perchénonostante abbiate tentato e tentato

nessuno si è innamorato di voi. Non te-mete questa sera dopo aver visto in so-litaria un film altrettanto deprimentericeverete una telefonata da una certaSamara, che vi fisserà un incontroentro sette giorni.Amicizia: La gente si autoinvita a casatua, però non sono gli amici stretti, alcontrario compagni di classe con cuiscambi sì e no due parole, conoscenti dialtre classi e addirittura amici degliamici della cugina della zia della porti-naia figlia del maestro del tuo gatto (?).Forse perché siete dannatamente bravinelle vostre prestazioni scolastiche (enon solo quelle)? Le stelle vi lascianocomunque dubbi in proposito.Scuola: La vostra disponibilità nel-l’aiutare il prossimo verrà senz’altro ap-prezzata dai compagni. Giove però è unpo’ perplesso, è giusto portarsi a casa illavoro degli altri? Finché erano due..adesso sono sette e non riuscite più afare i vostri di compiti! Prevediamo un4 nella prossima versione..

Capricorno(22 dicembre-

20 gennaio)Amore: Ti apposti ogni sabato pome-riggio da Abercrombie facendo finta diesserti slogata la caviglia per appog-giarti al modello di passaggio. Visto chefrequenti il liceo classico perché non titrovi un ragazzo che legge anche qual-che libro oltre al listino prezzi di Dolce& Gabbana?Amicizia: Piscine chilometriche pri-vate, ville a cinque piani in campagna,case gigantesche sul mare, cottage raf-finati in montagna, Ferrari, Maserati,Lamborghini, elicottero, jet privato,vasca idromassaggio tempestata di ru-bini sono tutto ciò che vi manca che po-trebbe aiutarvi ad allargare i vostriorizzonti sociali!Scuola: A tre mesi della fine del qua-drimestre sei sulla cresta dell’onda: haibei voti in tutte le materie! l’unico in-conveniente è che se non fosse per tuamadre che ti apre ogni tanto le finestremoriresti asfissiato in camera tua.

Acquario(21 gennaio-19 febbraio)Amore: Se siete in attesa della vostraanima gemella è il caso si mettere daparte questo desiderio e abbandonarvi

alle scorpacciate di Nutella. Questomese nessuno vi degnerà di unosguardo e il vostro umore sarà sotto lesuole delle vostre All Star.Amicizia: Appassionati pomeriggitrascorsi a giocare a Bingo o a boccenella lussureggiante “Villa dei Fiori -ospizio per anziani” sicuramente nonmigliorano la vostra vita sociale, nètantomeno la vostra reputazione nellasocietà. Tentate con il giro dell’oca (al-colico): potrebbe essere una soluzione.Scuola: Un, due, tre, Cha, Cha, Cha:non non è il Cha, Cha, Cha della segre-taria, ma quello della prof di lettere chedanza al ritmo dei tuoi voti.

Pesci(20 febbraio-20 marzo)

Amore: Le giornate si allungano, le tem-perature salgono e il vostro compagno dibanco improvvisamente vi sembra bellis-simo. Attenzione: come mai non lo ave-vate notato prima? Sarà forse soltanto peril fatto che la primavera è alle porte e icuoricini cominciano a battere?Amicizia: Siete rattristati, disperati, de-lusi, offesi, meditate il suicidio. E tuttoquesto solo perché gli amici della vostracricca non vi hanno ancora registratocome fratello/sorella! Le stelle vi avver-tono dei vostri seri problemi e vi esortanoa farvi una vita sociale!Scuola: 340450852: non è il numero deltuo tipo/a, ma i voti che hai preso nelloscorso quadrimestre. Forse è il caso met-terti sotto (ma non dove pensi tu).

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Numero 5 - Anno VI Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Febbraio MMXII

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Alla scuola, che ci fornisce i fondi per andare avanti a stampare, e in particolare alla Segreteria d’Isti-tuto.

A redattori e collaboratori: Elisa Aliverti Piuri (2B), Francesca Angeleri (5H), Michele Buonerba (1C),Francesca Chiesa (2C), Layla Colamartino (3B), Beatrice Conti (4B), Noemi Dentice (5D), Josephine Ebner(5H), Lorenzo Ghilardi (4D), Simone Lorizzo (5H), Daniele Lunghi (1B), Camilla Nannicini (4D), TommasoNannicini (4C), Sara Ottolenghi (3C), Giacomo Paci (5G), Alesia Preite (3C), Anna Spanò (5H), ElisabettaStringhi (5H), Stefano Trentani (4A), Diana Uvidia (5D), Dario Vaccaro (5B), Rebecca Zamperini (5H).

A tutti i nostri lettori ed i nostri fan, senza i quali questo giornalino non avrebbe ragion d’essere!

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Soluzioni dello scorso numero(sudoku e cruciverba):

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