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3SOMMARIO Bollettino OMCeO Napoli - Marzo-Aprile 2011

EDITORIALE

Avrei voluto parlarvi di... 4Due nuovi sub-commissari alla Sanità,entrambi estranei al mondo medico.Mentre una recente delibera sui servizidomiciliari mette in discussione l’equili-brio tra gli aspetti sociali e quelli sanita-ri, alcune sentenze contraddittorie mor-tificano il ruolo del medico.

PRIMO PIANO

Gli “straordinari” del governatore 6Sanità un anno dopo. Stefano Caldoro,commissario ad acta e presidente dellagiunta regionale campana, RaffaeleCalabrò, consigliere del governatore inmateria di Sanità, e Michele Schiano,presidente della 5° Commissione regio-nale (Sanità) tracciano consuntivi e pre-visioni.

PRIMO PIANO / 2Conciliazione al decollo, gli scenari 10Intesa nascente tra medici e avvocati.Tutti i dettagli del protocollo di intesa ele opinioni di Achille Coppola, presidentedell’Ordine dei Commercialisti di Napoli,e di Francesco Caia, presidentedell’Ordine degli Avvocati di Napoli.

OPINIONIPrecariato primo nemico 14Un appello alle istituzioni per una com-partecipazione di enti, università e strut-ture ospedaliere al fine di procedere adun riordino effettivo del fabbisogno dimedici in Italia basato sulle reali neces-sità del Paese.

IL DECRETOBilancio, i ritocchi in tema di Sanità 17Il testo dell’emendamento al disegno dilegge “Disposizoni per la formazione delbilancio annuale 2011 e pluriennale2011-2013 ex articolo 14 legge regionale30 aprile 2002n.7 (Legge finanziaria2011)” Reg. Gen. 143.

RIFLETTORIAccesso a Medicina, cauta apertura 21La proposta: aumentare i posti per l’i-scrizione alla Facoltà di Medicina e allescuole di specializzazione per assicura-re il ricambio generazionale e alimenta-re le speranze dei giovani per il futuro.

Medico e malato, sinergia vincente 23Produrre informazioni fruibili e compren-sibili è il più importante obiettivo deisoggetti impegnati nei servizi di tuteladella salute. Ciò è possibile grazie ad unquadro organizzativo che permette diapplicare il modello di assistenza dellemalattie croniche.

ODONTOIATRIA

Formazione, arriva il robot 25Le simulazioni mediche sul pazienterobot danno al medico l’opportunità disbagliare e correggersi, di ripetere pro-cedure fino a raggiungere la consape-volezza del saper fare. L’importanzadella cavia medica nella formazione sulcampo.

CULTURA

Sognando a bordo dell’Hispaniola 26Fantasticare ad occhi aperti tra le pagine dei romanzi d’avventura: daStevenson a De Foe per ripercorrere lemagie dell’infanzia perduta.

NEWSNews e corsi 28La scheda di iscrizione al convegnosu “Violenza sessuale: approcciointegrato tra operatori della Sanità,delle Forze dell’Ordine e del mondogiudiziario” e il resoconto del dibattitosul Clinical Risk Management tenutosiall’Ordine dei Medici di Napoli.

Il Cardinale in visita all’Ordine 32L’incontro per rinsaldare il patto solidalein favore dei sofferenti avvenuto inoccasione della 19esima GiornataMondiale del Malato.

Ricordiamoli insieme 34

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In questo editoriale avrei volutoparlarvi di quello che staaccadendo, o non sta accadendo,

nella nostra Regione. Per esempioche dal 15 marzo abbiamo ben duesub-commissari, al posto deldimissionario Zuccatelli. Al di là deinomi, Mario Morlacco (già sub-commissario nella Regione Lazio) eAchille Coppola (già commissariodell’ASL Na1 centro), quello cherisalta, è che ambedue sonocommercialisti! Ciò che non èsuccesso, invece, è che nonabbiamo i nuovi Direttori Generali!Sono stati confermati fino al 31luglio quasi tutti i commissari incarica, tranne quello della ASL diSalerno e, al momento in cuiandiamo in stampa, il commissariodella ASL Na1 centro. Mentre aSalerno è stato nominato unColonnello dei Carabinieri, a Napolil’ipotesi è di ritrovarci un graduatoproveniente dalla Guardia diFinanza. Si spera che ciò nonaccada per due motivi: si acuirebbeil distacco del vertice politico congran parte dei lavoratoridell’azienda ed anche perchél’attuale commissario, Mario Vasco,con il suo modo asciutto e lineare digestire la macchina regionaleavrebbe meritato una maggioreconsiderazione. Spero che almenosu questo vi sia un ripensamento. Inrealtà un Direttore Generale è statonominato, o meglio riconfermato,quello dell’Azienda Ospedaliera“Moscati” di Avellino, il collegaGiuseppe Rosato. Lo conosco beneper essere stati compagni di

specializzazione per quattro anni, enon avendo dubbi sulle sue realicapacità e sull’autentico impegnoche metterà in campo, gli porgo daqueste pagine un sincero augurio:buon lavoro Pino!

Avrei voluto parlarvi del DGRCn. 41 del 14/02/11 dal titolo:Approvazione del documento

recante linee di indirizzo, profili estandard in materia di servizidomiciliari: "Il Sistema dei serviziDomiciliari in Campania”. In unmomento in cui si cerca di riportarenel territorio una parte consistentedi attività al fine di evitare il ricorsoimproprio agli Ospedali, inparticolare ai Pronto soccorso, siapprova una delibera zeppa diincongruenze e della quale lecategorie mediche, che quelterritorio rappresentano, nonsapevano nulla. Della serie: noifunzionari sappiamo tutto e nonabbiamo bisogno di confrontarci convoi medici. Chissà, forse saràl’ennesima delibera che cadrà neldimenticatoio, ma della quale,invece, se fosse stata sviluppata incoerenza alle vere esigenze(bisogni) e con il giusto equilibrio tragli aspetti sociali e quelli sanitari, icittadini campani avrebbero avutogrande necessità.Avrei voluto parlarvi delle ultimesentenze della Magistratura.

Innanzitutto quelladi Firenze che hacondannato in solidola Pediatra di liberascelta titolaredell’ambulatorio (che avevaavuto il solo torto di essersi presaun breve periodo di riposo) con la suasostituta, la quale non era intervenutanel curare una bimba che, purtroppo,nonostante l’ospedalizzazione è poideceduta. E quella della Cassazioneche ha cancellato l’assoluzione di unmedico, ottenuta in Appello,dall’accusa di omicidio colposo peraver dimesso con troppo anticipo unpaziente infartuato: prima la salute epoi le regole ed i risparmi.

Su alcuni di questi argomentitroverete interventi in questobollettino, su altri torneremo, ma

l’impressione che si trae da taliaccadimenti, locali e nazionali, è chesi voglia mortificare il ruolo delmedico. Noi medici, invece, avremmobisogno dei giusti strumenti e dellenecessarie leggi che ci permettano diesprimere e valorizzare tutte le nostrecapacità professionali, il cui fineultimo, cosa che pare dimenticata dapolitici e magistrati, è quello di curarenel modo migliore i cittadini. Perattuare questo cammino virtuoso ènecessario un percorso moderno cheintercetti le nuove insicurezze socialicui dare risposte certe e concrete.Occorre, a questo punto, discutereserenamente delle prerogative degliOrdini Professionali. La mia idea diOrdine è riferita a un organismo vivoe palpitante, inserito nel tessutoprofessionale, e quindi sociale, della

Avrei voluto parlarvi di …

4EDITORIALE Bollettino OMCeO Napoli - Marzo-Aprile 2011

Gabriele PeperoniPresidente OMCeO - Napoli[

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provincia edella regione

diappartenenza.

Come ho già avutomodo di scrivere in un

editoriale di qualche meseaddietro, la legge istitutiva

risalente al 1946 e il regolamentodel 1950 non permettono lo sviluppodella professione come noi medicivorremmo. Spero darete atto aquesto Consiglio, costituito damedici appartenenti alle diversecategorie, convenzionate o delladipendenza, del mondo pubblico oprivato, e di queste a volteprincipali responsabili, di averesercitato il proprio ruolo ben oltrele possibilità previste da leggi eregolamenti, mettendo in campo leproprie competenze, la propriaautorevolezza, la propria passione.Tuttavia una legge di riforma degliOrdini Sanitari era necessaria perdare un’altra opportunità ai mediciitaliani di poter essere orgogliosi difar parte integrante di questoorganismo. Finalmente qualcosa siè mosso! In seguito ai fitti incontritenutisi tra i vertici dellaFederazione ed il Ministro, ed i suoicollaboratori, si erano evidenziatele numerose necessità legateall’evoluzione della medicina edella società che non potevano

essere più trascurate, per cui ilgiorno 10 marzo il Ministro dellaSalute, On. Ferruccio Fazio, haportato in Consiglio dei Ministri ildecreto di legge delega per, paroledel Ministro, “adottare ulteriori epiù significative misure pergarantire in vari settori quali laricerca sanitaria, la sicurezza dellecure, le professioni sanitarie, lasanità elettronica, una maggiorefunzionalità del Ssn e delleprestazioni erogate, per darerisposte sempre più appropriate equalificate alle necessità deicittadini”. Il ddl, cosiddetto“omnibus”, è stato quindi approvatoed ora inizierà l’iter parlamentare.Non possiamo né vogliamo illuderciche il percorso non sarà pieno diostacoli, tuttavia speriamo che ladeterminazione che il Ministro hamostrato in diverse occasioni siaprevalente sugli aspetti ideologiciche una certa politica potrà ancorauna volta preferire. La Federazioneseguirà con attenzione il percorsodel decreto, e noi ne riporteremotutti i passaggi, giudicandopositivamente chi vorrà proporremiglioramenti alla propostaoriginaria, ma additando allacategoria chi invece vorrà crearedifficoltà pretestuose per frenarnel’attuazione.

Bollettino Ordine dei Medici

Chirurghi e degli Odontoiatri

di Napoli e Provincia

Fondato nel 1913 - Anno 81 - n. 2Marzo/Aprile 2010

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5EDITORIALE Bollettino OMCeO Napoli - Marzo-Aprile 2011

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È passato un anno dalla sua nomina a Commissario adacta: adesso Stefano Caldoro, presidente della Giuntaregionale della Campania, azzarda un consuntivoparziale della gestione straordinaria. Sul tappeto gliinterrogativi sul ripiano economico e sullariorganizzazione assistenziale, lo stato dell’arte delPiano Ospedaliero e del Piano Sanitario, l’iniquità delriparto del Fondo Sanitario Nazionale e il trasferimentodelle risorse che intanto registra l’arrivo di 322 milionidi fondi Fas. Una rimonta che si preannuncia lunga elaboriosa, anche a dar retta al senatore RaffaeleCalabrò, consigliere del governatore sui problemidell’emergenza sanitaria campana, convinto però chealla fine i sacrifici pagheranno.Snodo cruciale, però, delle strategie anticrisi è anchela 5° Comissione regionale (Sanità), presieduta daMichele Schiano: “Dietro di noi lo sfascio, davanti anoi la speranza”.Scenari presenti e futuri nelleinterviste che seguono.

Presidente Caldoro,a circa unanno dalla Sua nomina aCommissario ad acta della sa-nità campana, tracci un pri-mo consuntivo sul rientro daldeficit e sulla riorganizzazioneassistenziale della regione.La situazione di partenza dellasanità campana era - prenden-do a prestito un’immagine pro-prio dal mondo della medicina- equivalente a quella di un ma-lato grave che necessita di unlungo periodo di degenza in un reparto di terapia intensi-va particolarmente attrezzato. Del resto, il commissaria-mento è la logica conseguenza di oltre dieci anni di catti-va gestione della sanità campana. Questa pesante eredità,però, non ci ha demotivato ma ci ha spinti a lavorare conancora maggior impegno per uscire dall'emergenza.

PRIMO PIANO Bollettino OMCeO Napoli - Marzo-Aprile 2011

GLI “STRAORDINARI” DEL GOVERNATORE Sanità commissariata, Caldoro fa il consuntivo

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7PRIMO PIANO

Occorreva una riforma radicale del sistema perché il gra-ve deficit della sanità (oltre cinque miliardi di euro) avevanatura strutturale per cui senza una razionalizzazione del-le risorse ed una diversa organizzazione a nulla sarebbe-ro valsi i tentativi di contenere la spesa. Ora i primi risultati cominciano a giungere sia sul frontedel contenimento dei costi, sia su quello di una diversa im-postazione gestionale, per la quale cosa abbiamo messo apunto un nuovo Piano ospedaliero ed un nuovo Piano sa-nitario. Strumenti indispensabili per il governo della sani-tà regionale.

In dettaglio,qual è lo stato dell’arte del Piano Ospedalie-ro e quello del Piano Sanitario?Il Piano ospedaliero, che abbiamo dovuto rielaborare, ci èstato approvato dal Governo ed è già nella fase attuativa.In particolare, è stato già validato - e quindi diventa ope-rativo - il Piano presentato dall’azienda ospedaliera Car-darelli, mentre sono al secondo esame i piani presentatidalla aziende sanitarie così come riformulati a seguito del-le osservazioni mosse dai nostri uffici. Siamo alla stretta fi-nale.Per quanto attiene al Piano sanitario anche questo è statovarato e siamo in attesa dell’ok del Governo.

Fondo Sanitario Nazionale: sotto accusa il criterio di ri-parto delle risorse perché il parametro dell’età media fa-vorisce il Nord e penalizza il Sud. In che modo vanno re-visionate le regole redistributive? Ci vorrà un’appositaconferenza Stato-Regioni o occorre attendere il nuovoassetto federalista? Non c’è dubbio che il criterio, sinora adottato, nel ripartodei fondi legato all’anzianità della popolazione residentepenalizza fortemente la nostra regione che, avendo un al-to tasso di natalità, è la più giovane del Paese. Ne deriva laquota di finanziamento, pro capite, più bassa d’Italia. Aquesto criterio, così come raccomanda l’Organizzazionemondiale della sanità, va affiancato anche il criterio dellecondizioni sociali delle popolazioni perché è evidente chenelle fasce più disagiate, come dimostrano diversi studi, èmaggiore l’incidenza delle malattie. E’ questa la battagliache stiamo portando avanti anche nelle sedi istituzionalicompetenti.

A proposito di fondi: dopo una tranche di 1 mld e 21 mi-lioni (vedi Patto per la Salute),sono in rampa di lancio 680milioni residui del Patto e altri 1444 milioni a diverso ti-tolo (Fas,prestito ministeriale,entrate fiscali etc).Gli at-tuali conti di ospedali e Asl campani convinceranno il Go-verno? Finora proprio a seguito di verifica degli adempimentiprevisti abbiamo liberato importanti risorse. Il trasferi-mento delle somme che ancora attendiamo è legato al-l’esame che il Governo sta facendo degli atti prodotti dal-la Campania. La decisione di sbloccare i fondi Fas per co-prire il deficit sanitario è una parte importante che va acompletare il piano di risanamento dei conti regionali.Il percorso è ancora molto difficile, ma la fiducia che ciè stata accordata dal Governo ci fa capire che siamo sul-la buona strada.

Senatore Calabrò, a circa unanno dalla nomina del go-vernatore Caldoro a Com-missario ad acta della sanitàcampana, tracci un primoconsuntivo sulla rimontacontabile e assistenziale delquadro sanitario campano.In poco meno di un anno,

abbiamo avviato una rivolu-zione nella sanità campana.E' un dato di fatto che il pia-no di rientro abbia dato ri-sultati tangibili, consentendo il recupero in parte delfondo perequativo. Nella nostra regione per anni è man-cata una seria programmazione che, invece, questagiunta regionale ha avuto il coraggio di attuare. Si pen-si alla riorganizzazione del piano ospedaliero che hacomportato la dismissione di ospedali fotocopia, pre-sìdi che non garantiscono capacità assistenziale néquantitativa né qualitativa. Inoltre si è già avviato ilpiano sanitario regionale, nonchè un importante con-tenimento della spesa farmaceutica, anche adeguandoil ticket farmaceutico alla media nazionale. Ma so-prattutto il grande merito di questa amministrazione èche si sta cercando di cambiare l'impostazione dellacultura sanitaria: ovvero meno ospedali e più territorio,lotta agli sprechi e al clientelismo. Si tratta comunquedi un cambiamento che richiede tempi lunghi e la col-laborazione di tutti, dai medici a tutti gli operatori sa-nitari, ai sindacati.

In dettaglio, qual è lo stato dell’arte del Piano Ospe-daliero e quello del Piano territoriale?Il piano ospedaliero è un work in progress, attualmentesi stanno esaminando i piani attuativi e il relativo cro-noprogramma. Per intenderci, non si tratta soltanto dislogan o di promesse, ma del rispetto di tempi certi econtrollabili. Per ciò che riguarda il Piano sanitario re-gionale è stato già inviato al Governo e siamo in attesadi valutazione, ma confidiamo nel via libera governa-tivo. Un piano che punta soprattutto ad ottimizzare laprevenzione e l'assistenza territoriale.

Fondo Sanitario Nazionale: sotto accusa il criterio diriparto delle risorse perché il parametro dell’età me-dia favorisce il Nord e penalizza il Sud. Quali le per-plessità? Un’apposita conferenza Stato-Regioni po-trebbe revisionare i criteri o occorre attendere il nuo-vo assetto federalista? La Campania è in prima fila nella battaglia per la revi-sione dell’attuale criterio di ripartizione del Fondo Na-zionale Sanitario, pesato soltanto sul dato anagrafico e

Bollettino OMCeO Napoli - Marzo-Aprile 2011

Calabrò: “Sacrificinecessari”

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8PRIMO PIANO Bollettino OMCeO Napoli - Marzo-Aprile 2011

che ha fortemente penalizzato la Campania, la quale,tanto per intenderci, dal 2002 ha perso 400 milioni di eu-ro l'anno, presentando una popolazione giovane. Per laprecisione si tratta di una regione che vanta due im-portanti primati, essendo la seconda per popolazionee con l’indice di deprivazione più alto d’Italia (1 fami-glia su 4 è sotto la soglia di povertà). In poche parole, ilSud chiede che nell'attribuzione delle risorse per il Fon-do Sanitario si tenga conto anche delle condizioni so-cioeconomiche e non solo dell'età della popolazione. E’infatti dimostrato che maggiore è la deprivazione (dis-occupazione, grado di istruzione, condizioni abitativee ambientali) maggiore è l’insorgenza di patologie, chesi traduce inevitabilmente in più costi per il sistema sa-nitario regionale.

A proposito di fondi: dopo una tranche di 1 mld e 21milioni (vedi Patto per la Salute), sono in rampa dilancio 680 milioni residui del Patto. La Regione poiconta anche su 1444 milioni a diverso titolo (Fas, pre-stito ministeriale, entrate fiscali etc). Gli attuali con-ti di ospedali e Asl campani convinceranno il Gover-no? La Campania ha già convinto il Governo, avendo di-mostrato con la realizzazione del piano ospedaliero cheintende incidere realmente nella riorganizzazione e ri-qualificazione del sistema sanitario regionale, senzagravare sui Lea (livelli essenziali di assistenza), miglio-rando la qualità dell'assistenza e riducendo conte-stualmente gli sprechi. Come dire che in Campania cisono lavori in corso che saranno presto ultimati e checi consentiranno di incassare nuovi fondi in futuro.

Due delicati versanti: il pacchetto di misure per far-maceutica e personale e rinnovo dei protocolli d’intesacoi Policlinici. Qual è il punto della situazione? Per ciò che concerne la farmaceutica, oltre al necessa-rio adeguamento del ticket alla media nazionale, si stalavorando all'introduzione di linee guida per l'utilizzodei farmaci principali secondo gli indirizzi condivisidalla comunità scientifica e realizzando un piano tera-peutico regionale, per rendere omogenea l'assistenza intutte le Asl. Mentre per il personale, siamo in attesa dello sblocco delturn over per poter selezionare le figure di cui c'è mag-giormente bisogno in questo momento. Se non pos-siamo più permetterci gli sprechi, dovuti ad incentivistraordinari e assunzioni senza logica, d’altronde è chia-ro che organici carenti penalizzano il livello di assi-stenza.

Asl Napoli 1 Centro nell’occhio del ciclone. Processosommario o dolorosa presa d’atto? Una presa d'atto, ma resta forte la volontà di risolvere iproblemi di quella che è l'Asl più grande d'Europa. Sen-to, tuttavia, di dover ringraziare il Commissario uscen-te Achille Coppola che ha messo in luce deficienze e gra-vi carenze ed al contempo ha contribuito alla risolu-zione di alcuni importanti nodi. La nostra Regione puòfarcela, con l'impegno di tutti.

Ruolo difficile quello dipresidente della Commis-sione Sanità. A circa un an-no dalla nomina del gover-natore Caldoro a Commis-sario ad acta della sanitàcampana, tracci un primoconsuntivo sulla rimontacontabile e assistenzialedel quadro sanitario cam-pano.I precedenti governi regio-nali ci hanno consegnatouna sanità disorganizzata che non garantiva i livelli es-senziali di assistenza in maniera omogenea su tutto ilterritorio della Campania. Una rete ospedaliera strutturalmente sempre più vec-chia e tecnologicamente più povera, un'assistenza ter-ritoriale lasciata nel più totale abbandono e mai real-mente organizzata per essere vicina ai cittadini, unaprevenzione mai attuata, hanno favorito una sempremaggiore migrazione sanitaria sia in altre regioni cheall'estero. I costi enormi ed incontrollabili di tuttoquesto hanno portato al commissariamento della sa-nità e al blocco dei fondi. Noi, in meno di un anno e con una attenta program-mazione, siamo riusciti a formulare un nuovo pianoospedaliero e territoriale che, valutato positivamentedai ministeri della Salute e dell'Economia e dal gover-no, ci ha permesso di sbloccare i fondi di riparto.

In dettaglio, qual è lo stato dell'arte del Piano Ospe-daliero e quello del Piano territoriale?Per quanto riguarda il Piano Ospedaliero, il nostroobiettivo è quello di avere ospedali di eccellenza nonmortificando nessun'area del territorio campano matenendo comunque presente che bisogna evitare spre-chi e gestire in maniera manageriale e trasparente siale risorse che le strutture. In questa ottica abbiamo già attuato la creazione del-la nuova azienda ospedaliera Monaldi-Cotugno-CTOa Napoli e riunito l'ospedale di Ravello , il da Procidadi Salerno e i presidi di Cava de' Tirreni e di MercatoSan Severino all'azienda Ospedaliera Ruggi D'Arago-na di Salerno. A livello territoriale stiamo riorganizzando i distrettisanitari rimodulandoli sugli ambiti di zona in modoche siano più vicini ai comuni anche per potenziare almassimo i livelli assistenziali socio-sanitari. Abbiamo inoltre avviato le procedure per attivare letrattative regionali con i Medici di Medicina Genera-le, i Pediatri e gli Specialisti Ambulatoriali per riorga-nizzare le Cure Primarie con dei modelli organizzati-

Schiano, il punto in 5° Commissione

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9Bollettino OMCeO Napoli - Marzo-Aprile 2011PRIMO PIANO

vi assistenziale innovativi, cosi come previsto dai ri-spettivi AA.CC.NN. Anche per questo abbiamo rimo-dulato l'ARSAN come struttura tecnica di supporto al-l'attività della Giunta regionale in materia di politica sa-nitaria regionale. Sono convinto, inoltre, che solo la-vorando assieme all' Ordine dei Medici e ai Sindacatidella Dirigenza Medica e dei Convenzionati Interni edEsterni si possano raggiungere le mete che ci siamoprefissati. Dobbiamo inoltre puntare molto sulla formazione, sul-la innovazione tecnologica e sulla comunicazione.

Fondo Sanitario Nazionale: sotto accusa il criterio diriparto delle risorse perché il parametro dell'età me-dia favorisce il Nord e penalizza il Sud.Quali le perplessità? Un'apposita conferenza Stato-Regioni potrebbe revisionare i criteri o occorre at-tendere il nuovo assetto federalista? Credo che l'attuale criterio di riparto delle risorse delFondo Sanitario Nazionale sia profondamente iniquo.Un criterio che tiene conto solo dell'età e non anchedella disoccupazione e della povertà che, come dice lastessa Organizzazione Mondiale della Sanità sono fat-tori che aumentano notevolmente i fattori di rischio permalattia, non solo è ingiusto ma moralmente ed etica-mente inaccettabile. Con questo criterio in poco me-no di dieci anni la Campania ha perso circa 4 miliardidi euro. Ci stiamo battendo assieme ad altre regioniper rivedere questa ripartizione dei fondi e siamo cer-

ti che in un ragionevole lasso di tempo riusciremo a vin-cere questa battaglia di civiltà e solidarietà che è anchealla base del nuovo assetto federalista.

I fondi in arrivo a vario titolo basteranno ad una pri-ma incisiva azione di risanamento della sanità cam-pana? Premesso che, come dicevo prima, solo una ripartizio-ne più equa del Fondo Sanitario Nazionale ci permet-terà di risanare i conti della sanità regionale, i fondi inarrivo, utilizzati con rigore e trasparenza, ci consenti-ranno sicuramente di migliorare il sistema sanitarioregionale. Lo sblocco, poi, di 322 milioni Fas è una vit-toria.

Asl Napoli 1 Centro nell'occhio del ciclone. Processosommario o dolorosa presa d'atto? La drammatica situazione economica dell'ASL è cer-tamente frutto di una insensata gestione politica chevedeva l'azienda utilizzata soprattutto per fini cliente-lari e di conseguenza a scapito degli utenti. I cittadini devono ritornare ad essere al centro dell'at-tenzione del management aziendale. Solo l'abnega-zione dei medici e degli altri operatori dell'ASL ha per-messo che non ci siano stati ripercussioni gravi sulla sa-lute dei napoletani. Noi dobbiamo ripartire da questeeccellenze per una appropriatezza dell'assistenza e unariorganizzazione aziendale che possa far ritornare iconti in ordine.

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10PRIMO PIANO / 2 Bollettino OMCeO Napoli - Marzo-Aprile 2011

Marzo 2011, entra in vigore la legge per laConciliazione in ambito sanitario, che nonrappresenta una opportunità scelta, ma unobbligo che discende dal decreto legislativo 69 del2009 e dal successivo decreto attuativo 28 del 4marzo 2010. Sicuramente l’atto di conciliazionetra le parti è una svolta nell’ambito delcontenzioso in materia sanitaria, rappresenta lapossibilità di raggiungere un accordo condivisocon la parte che si reputa lesa, prima di arrivare ingiudizio, attraverso una mediazione effettuata damediatori formati per giungere poi a Conciliatoriprofessionisti specializzati in materia diresponsabilità medica; tale procedura sarà digrande aiuto sia per la classe medica che per ilcittadino visto il moltiplicarsi del contenzioso inambito medico-assistenziale da cui ne consegueanche l’incremento notevole dei premiassicurativi. In questa ottica e perché ci sia unavalida applicazione delle procedure, l’Ordine deiMedici di Napoli ha attivato ormai da mesi unacommissione presieduta dal Presidente GabrielePeperoni coordinata dal Dr Gennaro Volpe ecostituita dai dottori Silvestro Canonico, FabioLucchetti, Bruno Zuccarelli, oltre al sottoscrittoFulvio Turrà, che lavora per farci trovare prontialle scadenze previste per il 31 Marzo . Nell’otticadi offrire un servizio adeguato sia alla classemedica che al cittadino, la commissione haavviato un rapporto preferenziale e proficuo conl’Ordine degli Avvocati; i numerosi incontri tra imembri delle commissioni ordinistiche, hannoportato alla stesura di un protocollo di intesaprovvisorio tra le parti e di cui a breve dovrebbeessere pronta la stesura definitiva.

PROTOCOLLO DI INTESA (non definitivo)

TraORDINE AVVOCATI DI NAPOLI in persona del Presidentee legale rapp.te pro tempore, Avv. Francesco Caia.

E

ORDINE DEI MEDICI-CHIRURGHI ED ODONTOIATRIDI NAPOLI E PROVINCIA, (d’ora innanzi Ordine dei Me-dici) in persona del Presidente e legale rapp.te pro tem-pore, Dott. Gabriele Peperoni.PREMESSO

- Che il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napolipromuove la sinergia e la cooperazione tra professio-ni per la nascita, il miglioramento, l’ottimizzazione ela diffusione di iniziative di utilità sociale volte alla mi-glior tutela dei cittadini e la creazione di un rinnova-to rapporto di fiducia con gli utenti del “servizio giu-stizia”;

- Che il Consiglio dell’Ordine dei Medici, in adesione a ta-le intento, promuove il perseguimento e la tutela del mi-glior rapporto medico – paziente attraverso iniziative diutilità sociale che assicurino il decoro e l’immagine delprofessionista nonché la salute del cittadino.

Le parti ritengono necessarie coordinare azioni ed in-terventi nell’ambito sanitario al fine di dare una rispostaorganica al fenomeno del contenzioso in materia sani-taria comprensivo di tutte le forme anche alternative ri-spetto al ricorso giudiziario

Il presente protocollo risponde ai principi di seguito elen-cati:

1. agevolare la informazione e conoscenza da parte di av-vocati, medici ed utenti di tutte le problematiche con-nesse all’esercizio della professione medica, al rischiosanitario ed alle sue responsabilità;

2. assicurare il rispetto del miglior rapporto medico - pa-ziente a tutela del diritto alla salute del cittadino;

3. promuovere strumenti finalizzati alla risoluzione deiconflitti in ambito sanitario.

Tanto premesso, si conviene e stipula quanto segue:

Articolo 1La premessa costituisce parte integrante del presente ac-cordo.

Fulvio TurràRevisore OMCeO Napoli[

Intesa nascente tra medici e avvocati: ecco il protocollo

Conciliazione al decollo, gli scenari

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11Bollettino OMCeO Napoli - Marzo-Aprile 2011PRIMO PIANO / 2

Articolo 2Il presente accordo ha validità di anni da rinnovare a sca-denza, a cura dei due ordini.

Articolo 3Le parti promuovono d’intesa l’informazione e la for-mazione in tema di esercizio della professione sanitaria,rischio sanitario e responsabilità attraverso eventi rea-lizzati congiuntamente, anche con attribuzione di creditiformativi.

Articolo 4Viene istituita una Commissione Tecnica paritetica, com-posta da quattro professionisti per ciascuna delle partioltre ai Presidenti degli Ordini o a loro delegati. La Com-missione è presieduta congiuntamente dai Presidentidei consigli degli Ordini o loro delegati e redige un pro-prio regolamento interno nel quale sono stabilite le re-gole del suo funzionamento. Esso è approvato dai ri-spettivi Consigli degli Ordini.

Articolo 5La commissione Tecnica di cui all’art. 4:

1. svolge funzioni di osservatorio sullo stato del conten-zioso nell’ambito sanitario su apposita delega del-l’OMCEO, anche in collaborazione con ASL, Ospeda-li e professionisti;

2. redige e approva una relazione annuale sulla attivitàe sul complesso dei servizi forniti in tema di informa-zione ai professionisti ed ai pazienti e propone azionied iniziative al fine della diffusione della conoscenzadei sistemi di risoluzione alternativa delle controver-sie ; la relazione è trasmessa agli organi di governo deidue Consigli che sono chiamati a pronunciarsi nel me-rito delle proposte e degli eventuali rilievi;

3. collabora con i Consigli dell’Ordine per la realizzazio-

ne di progetti e azioni ai sensi dell’art.3 e nell’ambi-to dei principi di cui alla premessa della presente in-tesa

4. formula pareri ai rispettivi Consigli e, in particolare,laddove ritenuto opportuno, provvede a costituire eda disciplinare appositi organismi di conciliazione ecamere arbitrali, in materia di attività medica, a cuidevolvere, la risoluzione di eventuali controversie.

5. promuove iniziative, sentiti i consigli degli ordini, stu-di,convegni, ricerche, pubblicazioni ed ogni altra azio-ne necessaria al miglioramento del rapporto medico- paziente e alla tutela della professionalità del sani-tario.

Articolo 6Ciascuna parte curerà le comunicazioni al pubblico cir-ca la possibilità, in caso di reclami, doglianze o situazionirelative ad ipotetici conflitti medico - paziente, di avva-lersi di procedure alternative al ricorso giudiziario.

Articolo 7Le parti si impegnano a supportare la diffusione dei va-lori posti a base del presente protocollo attraverso ido-nee azioni di sistema ( convegni, azioni di sensibilizza-zione etc).

Articolo 8In ogni caso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati assi-cura agli iscritti al Consiglio dell’Ordine dei Medici as-sistenza e consulenza in regime di convenzione, secon-do modalità da convenire.

Articolo 9Eventuali modifiche al presente protocollo daranno luo-go a specifiche variazioni dello stesso da approvare conappositi successivi atti integrativi e/o modificativi.

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12PRIMO PIANO / 2 Bollettino OMCeO Napoli - Marzo-Aprile 2011

Il presidente dei commercialisti spiega i pro e i contro

Achille Coppola: “Un passo avanti”

Nuova mediazione civile:provi a sintetizzarne i conte-nutiLa mediazione è un procedi-mento strutturato dove due opiù parti di una controversiaavente ad oggetto diritti dis-ponibili tentano esse stesse diraggiungere un accordo sullarisoluzione della medesimacontroversia con l’assistenzadi un mediatore “terzo im-parziale”. Il mediatore deveessere iscritto presso un Organismo di conciliazione ri-conosciuto dal ministero della Giustizia. La Legge18/06/2009 n. 69 ha delegato il governo ad adottare de-creti legislativi in materia di mediazione e conciliazio-ne in ambito civile e commerciale indicando in sintesile seguenti direttive: 1) che la mediazione sia finalizza-ta alla conciliazione ed abbia ad oggetto diritti disponi-bili, senza precludere l’accesso alla giustizia, 2) che l’av-vocato debba avvisare il proprio cliente prima di in-staurare un giudizio della possibilità di accedere all’i-stituto della conciliazione, 3) che si preveda a favoredelle parti forme di agevolazione di carattere fiscale, 4)che il verbale di conciliazione abbia efficacia esecutiva.Quali sono i vantaggi e i limiti del nuovo istitutoI vantaggi sono 4: 1) chiunque può accedere alla me-diazione per dirimere una controversia civile e com-merciale che verta su diritti disponibili, 2) il procedi-mento di mediazione non può durare più di quattro me-si e può concludersi con un verbale di accordo aventeefficacia esecutiva, 3) qualora, fallita la conciliazione,

venga promosso il giudizio, il giudice esclude la ripeti-zione delle spese sostenute dalla parte vincitrice che harifiutato la proposta conciliativa se il provvedimento delgiudice corrisponde interamente al contenuto della pro-posta, 4) Agevolazioni fiscali: tutti gli atti sono esenti daimposta di bollo, il verbale di accordo è esente da im-posta di registro entro il limite di valore di 50.000 euro;credito d’imposta a favore delle parti in caso di succes-so della mediazione fino a 500 euro ridotto alla metà incaso di insuccesso. Infine: l’unico, vero limite è che l’i-stituto non venga inteso come uno strumento idoneo adirimere le controversie, ma semplicemente come pro-cedura formale e necessaria per poi accedere alla giu-stizia ordinaria.Quale impatto eserciterà la conciliazione alternativanello scenario meridionale e napoletano in partico-lare.Occorre sicuramente inculcare una cultura della me-diazione e garantire che i vari Organismi di concilia-zione siano soggetti a particolari contratti anche perquanto attiene i mediatori iscritti che per legge devonogarantire professionalità, riservatezza ed imparzialità.Mediazione e responsabilità medica: c’è il rischio chei litiganti ritengano il nuovo procedimento come unpuro step formale?Il rischio esiste in ogni settore, per questo occorre far

comprendere quelli che possono essere i vantaggi diquesto nuovo strumento.Come si preparano operatori e consulenti del dirittoall’avvento della novità?Tutti noi professionisti siamo chiamati a fare un passoin avanti per accogliere con maggiore slancio il cam-biamento e adeguarci alle richieste del mercato.

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13PRIMO PIANO / 2 Bollettino OMCeO Napoli - Marzo-Aprile 2011

Nuova mediazione civile:provi a sintetizzarne i conte-nutiLa mediazione civile nasce co-me strumento di risoluzionealternativa delle controversie.Pensata per assicurare celeri-tà ed economicità nel soddi-sfacimento della domanda digiustizia, così come previstanel d.lgs. 28/10, produce soloun allungamento dei tempidella stessa. L’Avvocatura hasempre guardato con favore al ricorso a strumenti alter-nativi di risoluzione delle controversie ivi compresa lamediazione, concepita, però, come “facoltativa” - comedel resto è in tutti i Paesi in cui è prevista - e affidata adoperatori qualificati sul piano giuridico. Invece, l’attuale istituto si presenta come “obbligatorio”- andando così ad appesantire, con oneri e costi, la po-sizione di chi voglia far valere un diritto in giudizio - e,sotto altro profilo, assolutamente inadeguato a garanti-re le attese di tutela del cittadino, non essendo previstain tale sede l’assistenza dell’avvocato e, quindi, la possi-bilità di compiere scelte consapevoli.Quali sono i vantaggi e i limiti del nuovo istituto?Per come concepita, con le caratteristiche innanzi de-scritte, la mediazione rischia di produrre effetti negati-vi, riducendosi ad un’attività meramente formale, che al-lunga soltanto i tempi della giustizia.Quale impatto eserciterà la conciliazione alternativa nel-lo scenario meridionale e napoletano in particolare?Se consideriamo lo scenario in cui concretamente ope-riamo, possiamo solo prevedere che la mediazione “ob-bligatoria” finirà per determinare indebite e preventivescelte di rinuncia alla tutela dei propri diritti. D’altrocanto, impedire che il cittadino possa rivolgersi diretta-mente al Giudice - in un territorio come quello campa-no - aumenta il rischio che si faccia sentire con più for-za la tentazione di rivolgersi altrove per ottenere giusti-zia.Mediazione e responsabilità medica: c’è il rischio che ilitiganti ritengano il nuovo procedimento come un pu-ro step formale?Il rischio c’è, anzi è quasi una certezza. Del resto, ancheper le controversie di lavoro era previsto un tentativo ob-bligatorio di conciliazione, che, però, si è rivelato ineffi-cace, risolvendosi in un mero passaggio formale prima digiungere alla causa. Proprio per questo, esso è stato abo-lito, ma, in epoca quasi coeva - dando manifestazione dischizofrenia legislativa - è stata introdotta la mediazioneobbligatoria per quasi tutte le cause civili. Le questioniconnesse alla responsabilità medica, essendo afferenti al-

la tutela del diritto alla sa-lute, richiedono poi un’at-tenzione particolare e, alfine di delineare una so-luzione per le problema-tiche che, inevitabilmen-te, si determineranno,l’Ordine da me presiedu-to ha in agenda impor-tanti iniziative con l’Ordi-ne dei medici, per offrireun percorso di mediazio-ne “qualificato”, unica so-luzione per dare risposteconcrete in tale ambito.Come si preparano ope-ratori e consulenti del

diritto all’avvento della novità?Gli Avvocati sono compatti nel richiedere una modificadelle norme sulla mediazione, così come sono articola-te oggi, e sollecitano il Governo affinché apporti i possi-bili correttivi alla legge. L’Ordine che presiedo, in ogni caso, sta predispondendouna Camera di Conciliazione che sarà formata da con-ciliatori qualificati, con la previsione anche dell’assi-stenza tecnica, necessaria per garantire, anche in talesede, i diritti dei cittadini.

Il presidente degli avvocati scettico sulla novità

Francesco Caia: “Troppe ombre”

Strumento rischioso.Anche per le liti di lavoro era previsto untentativo obbligatorio diconciliazione che, però,si è rivelato inefficace,risolvendosi in un meropassaggio formale.Proprio per questo essoè stato abolito ed èstata introdotta lamediazione obbligatoria

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A 5 anni dal conseguimento della laurea so-lo circa il 20% dei medici lavora a tempo indeterminatopresso il sistema sanitario nazionale. Per gli altri, decisio costretti a non abbandonare il Paese, sono a disposi-zione una serie di lavori part-time sottopagati, sostitu-zione presso medici di base, continuità assistenziale econtratti a progetto capaci di dare alla carriera di unospecialista più l’aspetto di un singhiozzo che quello diuna fulgida ascesa peraltro tanto sognata dallo studen-te quando si accinge al test di ingresso alla facoltà. Que-sto è davvero un dato preoccupante se si pensa che, intale riflessione, vogliamo per un attimo fingere di di-menticare le difficoltà degli anni di specializzazione incui, a un medico non ancora esperto , viene più chespesso richiesto di supplire alle carenze di organico de-gli ospedali universitari, incapaci di garantire gli standardminimi previsti dal vigente ordinamento, in cui la for-mazione nel senso etimologico del termine viene “a vol-te” affidata alle autonome esperienze dello specializ-zando stesso che, senza guida critica, si troverà in seguito,nella propria carriera di specialista, a basare le proprieprocedure su conoscenze viziate apprese empirica-mente. Mettiamo dunque da parte per un momento ilparadosso succitato. Il nostro tentativo sarebbe quello didare uno sguardo più obiettivo possibile alle condizio-ni dei giovani professionisti. Allo sforzo di evitare unamaro cinismo si opponevano nello scorso anno le pro-poste del DL 78/10 con quel blocco del turn over fino al2014 e razionamento del personale che suonava di con-danna. La proposta della Finanziaria era infatti uno sbar-ramento delle assunzioni del personale sanitario già dal2011 con graduale ripresa solo nel 2015. E, di nuovo, fin-giamo di ignorare quanto e come si ripercuoterà sullepossibilità lavorative dei laureati in medicina il grosso ta-glio effettivamente dato ai finanziamenti per la ricercadalla Legge n. 240/10 (Gelmini, per intenderci), tagli chea detta dello stesso Presidente della Repubblica GiorgioNapolitano sono risultati indiscriminati. Oltre a ciò siconsideri che è previsto, anzi già in atto, un ampliamentonel numero di posti per le immatricolazioni degli stu-denti che ogni anno potranno accedere alle facoltà dimedicina e chirurgia dopo esame di ammissione, senzaproporzionale adeguamento nel numero di posti dis-ponibili per accogliere i laureati ai concorsi per l’ingres-so alle scuole di specializzazione medica, delineando,quindi, nel passaggio tra facoltà e specializzazioni e daqueste al mondo lavorativo, l’immagine di una serie di

imbuti dove si perde la possibilità di garantire un asset-to logico tale che ad ogni studente alla fine del percorsoformativo corrisponda una collocazione nel mondo oc-cupazionale. Tali elementi, oltre a farci considerare quel-lo appena trascorso un vero e proprio anno nero, ci co-stringono nella più ottimistica delle visioni a prendereatto se non dell’indifferenza quanto meno della pocaconoscenza e sensibilità delle Istituzioni al problemaconcreto occupazionale dei giovani specialisti.Solo una soluzione concreta intravediamo in questo of-fuscato panorama, ovvero la compartecipazione delleistituzioni, dell'università, delle strutture ospedaliere, alfine di procedere ad un riordino effettivo dei fabbisognidi medici in Italia, al fine di migliorare il percorso for-mativo del giovane medico, basato sulle reali necessitàdel Paese anziché sulle contingenze politiche, troppospesso considerate più importanti della dura realtà. Ricordo la lettera che il prof. Celli inviò qualche tempofa a suo figlio, spero che tra qualche anno, potrà essereconsiderata solo un retaggio di un passato buio, alla lu-ce di prospettive diverse e migliori condizioni formati-ve e lavorative del giovane medico italiano. Spero soloche quest’Italia, sia pronta e matura per attuare una me-todologia riformista europea, spero solo che il nostropaese possa riuscire a considerare le problematiche sa-nitarie scevro da catene politiche lobbistiche o ideolo-giche... Spero infine che l'Italia maturi presto.... In fon-do compie ben 150 anni!

Specializzandi, futuro incerto. Appello alle istituzioni

Precariato primo nemico

Mattia SilvestreResponsabile comunicazione

Federspecializzandi Campania[

OPINIONI Bollettino OMCeO Napoli - Marzo-Aprile 2011 14

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Caro Presidente,ho molto apprezzato il forte richiamo ai problemi dellabioetica, cui il Bollettino dello scorso dicembre ha datoampio spazio attraverso i contributi di autorevoli colleghi.Come hai sottolineato, tale tema investe direttamente ilrapporto tra persona e medicina, paziente e curante, cit-tadino ed istituzioni e, proprio per tutte queste implica-zioni, si presenta con tutta la sua complessità di analisi escelte operative. Pur condividendo ampiamente quanto ivari articoli hanno sottolineato, vorrei ampliare i confini ditale riflessione con un mio parere, maturato dalla espe-rienza di 25 anni di oncologia e da 15 anni di cure palliati-ve. Innanzitutto il consenso informato: non si può che sot-toscrivere la preoccupazione del Prof. Buccelli circa l’usodistorto che ne può derivare, soprattutto quando da stru-mento di alleanza terapeutica diventa arma di contenzio-so giudiziario. Ma nonostante questa rilevante limitazio-ne non può perdersi la sua primaria e fondamentale as-serzione bioetica: la legittimazione dell’operato medico. Seè vero che il rapporto tra medico e paziente è e rimaneasimmetrico sul piano della conoscenza scientifica e nes-sun consenso informato potrà colmarlo, è anche vero chela decisione di affrontare un percorso di cura è paritaria trale parti con determinazione conclusiva dell’ammalato stes-so. Solo questi infatti è “proprietario” del suo corpo (non

lo Stato - non il medico) e perciò si autodetermina non so-lo rispetto alla malattia ma anche al significato che si at-tribuisce alla propria esistenza. Chi deve fare la terapia deldolore e le cure palliative? La domanda è tuttaltro che ozio-sa e la prima risposta sembra essere: lo specialista in ane-stesia e rianimazione. Tuttavia non è così se si consideral’insufficiente numero di specialisti che si dedica a tale set-tore, la carenza oramai strutturale degli anestesisti, la con-sapevolezza che oltre il 95% del dolore cronico è control-labile con tecniche non invasive. La dimensione algica in-veste prepotentemente e trasversalmente tutte le discipli-ne mediche e solo una più ampia conoscenza della clini-ca antalgica e delle cure palliative potrà favorire diffusa-mente e con adeguatezza una assistenza così delicata. Ri-tengo insensata una rivalsa di “primogenitura“ - e d’al-tronde la recente legge 38\2010 in tale direzione si orienta- mentre sarebbe più logico e concreto che società scien-tifiche, facoltà di medicina, ordini professionali moltipli-chino le occasioni di formazione specifica per medici edoperatori sanitari.La Regione Campania è rimasta l’unica delle regioni italianea non aver provveduto alla costituzione di una rete di cu-re palliative . In un momento di grande cambiamento e ri-programmazione locale della sanità pubblica non si per-cepisce quale spazio, negli ospedali e nel territorio, sia de-stinato per le malattie terminali ed il controllo del dolore.Penso che mancare l’obiettivo anche questa volta potreb-be significare far scomparire definitivamente dai livelli es-senziali di assistenza dei cittadini campani un settore di cu-ra così delicato. Chi deve intervenire? Come si può inter-venire?

Strategie antidolore, il pallino passa ai politici

Cure palliative, incognita irrisolta

Gino LeopaldiUnità Operativa d Oncologia Medica Ospedale

S. Gennaro – ASL NA1 [

15RIFLETTORI Bollettino OMCeO Napoli - Marzo-Aprile 2011

Ambiente, la civiltà delle tossine

Gentile Direttore,con il recente scandalo di polli e uova tedesche alladiossina si ripropone ormai un rituale ricorrente e co-stante circa la sicurezza alimentare (ricordiamo le moz-zarelle campane, le pecore pugliesi, i suini irlandesi, ipolli toscani) e che - proprio per queste sue caratteri-stiche - rischia di passare, come una notizia fra le tan-te, cui non si dedica l'attenzione che merita. Col termine diossina si intende la TCDD (2,3,7,8–te-

traclorodibenzo-p-diossina), nota come “diossina diSeveso” a causa dell’incidente occorso a Seveso nel1976, pericolosa a dosi infinitesimali (miliardesimi dimilligrammo) e che è stata definita la sostanza più pe-ricolosa mai conosciuta; affini a questa molecola ve nesono tuttavia altre centinaia, con caratteristiche simi-li per cui si parla genericamente di “diossine”. Senza en-trare troppo nei particolari ricordo che si tratta di mo-lecole particolarmente stabili e persistenti nell’am-biente; nell’uomo la loro assunzione avviene per oltreil 90% per via alimentare, specie attraverso pesce, lat-te, carne, uova e formaggi in cui si accumulano essen-do liposolubili. Vengono trasmesse dalla madre al feto sia durante la ge-stazione che attraverso l'allattamento; a questo pro-

Patrizia GentiliniMedico oncologo ed ematologo [

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16RIFLETTORI Bollettino OMCeO Napoli - Marzo-Aprile 2011

posito dai pochissimi studi eseguiti - spesso per inizia-tiva spontanea dei cittadini sul latte materno, risultache un lattante di 5 kg si trova ad assumere quote didiossine variabili da alcune decine fino a centinaia divolte superiori al limite massimo indicato dall'UE. Le diossine rientrano nel grande gruppo di sostanze de-nominate interferenti endocrini, agenti cioè che mi-mano l’azione degli ormoni naturali interferendo e dis-turbando funzioni complesse e delicatissime quali quel-le immunitarie, endocrine, metaboliche e neuropsichi-che. L’esposizione a diossine è correlata allo sviluppo ditumori (per la TCDD, linfomi, sarcomi, tumori a fegato,mammella, polmone, colon) nonché a disturbi ripro-duttivi, endometriosi, anomalie dello sviluppo cere-brale, diabete, malattie della tiroide, danni polmonari,metabolici, cardiovascolari, epatici, cutanei e deficit delsistema immunitario. Forse non tutti sanno che trat-tandosi di sostanze così pericolose nel 2004 è stata sti-lata a Stoccolma una convenzione, sottoscritta da 120paesi fra cui l’Italia, per vietare la produzione intenzio-nale ed imporre la riduzione di quella non voluta, pec-cato che il nostro paese sia stato l'unico a non averla poiratificata! Queste sostanze si formano in particolari condizioni ditemperatura in presenza di Cloro per cui ogni proces-so di combustione, in particolare di plastiche, porta al-la loro formazione e sono presenti non solo nei fumi maanche nelle ceneri degli inceneritori. A questo proposi-to segnalo l'ennessimo, recentissimo, studio* che cor-rela queste sostanze emesse da inceneritori ai linfomiNon Hodgkin. Lo studio è stato condotto in Francia su34 pazienti affetti da linfoma residenti nell'area di rica-duta dell'inceneritore di Besancon e su 34 sani. In tut-ti sono stati dosate nel siero queste sostanze trovandolivelli sempre più alti e statisticamente significativi nel-le persone esposte. Peccato che nello studio Moniter,quello condotto dalla regione Emilia Romagna per va-lutare le ricadute degli 8 inceneritori presenti sul terri-torio, le diossine non siano state ricercate dove questesi accumulano, ovvero su matrici biologiche, nè tantomeno nel corpo delle persone o sul latte materno dellemamme esposte! Tuttavia, anche quando le diossinesono state ricercate e trovate, come nelle indagini ese-guite in seguito allo sforamento del 2007 dell'inceneri-tore di Montale, indagini - ricordo - che hanno dimo-strato in ben 6 su 10 campioni di polli, livelli ben oltre ilimiti di legge, nessuna ordinanza di divieto al consu-mo è stata emanata, prassi consolidata in situazionianaloghe. Ricordo che nei due mesi di funzionamento, da maggioa luglio 2007, si può stimare che dall'inceneritore diMontale (facendo una media dei valori emersi dalleanalisi) siano stati emessi oltre 50 milioni di nano-grammi di diossine, ovvero quanto l’impianto avrebbepotuto emettere in 14 mesi di attività e pari alla dosemassima tollerabile per circa un milione di individuiadulti in un intero anno. Ma torniamo all'attuale scandalo, che si presta ad alcuneconsiderazioni interessanti.

Innanzi tutto esso viene viene fatto risalire alla sommi-nistrazione di mangimi contaminati da oli industriali edaltri inquinanti ai poveri animali, ma questo rischia dioscurare una altra recente notizia comparsa in prece-denza circa la contaminazione, oltre i limiti consentitidalla legge, di ben il 28% di polli allevati all'aperto inGermania che, lo ricordiamo, è il paese che ha il mag-gior numero di inceneritori, acciaierie ed impianti in-dustriali in Europa, quindi polli “ruspanti”, quelli chesiamo abituati a considerare i più sicuri perchè alleva-ti in modo naturale. Questo dato deve fare molto riflettere, perchè parlare so-lo dei polli contaminati per colpa dei mangimi e non an-che di quelli esposti alle ricadute di acciaierie, incene-ritori ed altri impianti produttori di diossine, rischia dinon mettere sufficentemente a fuoco le conseguenzeche uno “sviluppo” industriale dissennato ha compor-tato, quasi questo fosse meno colpevole di chi ha deli-beratamente nutrito gli animali con mangimi contami-nati. Nel primo caso la colpa è infatti dell'“ambiente”, ovve-ro di una entità che ci può apparire astratta ed il cui sta-to non viene percepito come una diretta conseguenzadi assurdi comportamenti umani. Non credo ci voglia molto a capire che avere distruttola civiltà contadina, avere avvelenato il territorio con pe-sticidi e con le ricadute di impianti assurdi ed inquinanticome gli inceneritori non solo arreca incalcolabili dan-ni all’ambiente e alla salute, ma mina la possibilità stes-sa di sopravvivenza delle generazioni future. Di recente ho visto sul Sole24Ore i dati relativi all'agri-coltura europea, che mostra come l'Italia sia destinataal fallimento anche sotto il punto di vista agricolo, set-tore primario, da cui tutti gli altri discendono e che do-vrebbe rappresentare l'eccellenza nel nostro paese no-to in tutto il mondo come patria del buon cibo. Da que-sto grafico emerge infatti che l'andamento dei redditiagrari del 2010 rispetto al 2009 è: EU +12.3, Danimarca+54.8 (e per il 2050 ha pianificato l'uscita dal fossile),Olanda + 32, Francia + 31, Germania + 23, Spagna + 7,Italia - 3.3 (con calo sup. agricola di 19.200 kmq negli ul-timi 10 anni), UK -8.2, Grecia -4.2, Romania - 8.2. Tutte queste riflessioni vogliono ancora una volta riba-dire il concetto che è arrivato il momento del cambia-mento, dobbiamo riconoscere il fallimento del model-lo di sviluppo della attuale società che evidentementenon si cura delle conseguenze delle proprie scelte e cheè arrivata perfino a contaminare le basi stesse dell'ali-mentazione inquinando anche l'alimento più preziosoal mondo: il latte materno! Preoccuparsi dell'infanzia e delle possibità di sopravvi-venza delle generazioni future dovrebbe essere al primoposto nei pensieri di una comunità civile.

*Viel J. et al Increased risk of non Hodgkin Lymphoma and se-

rum organochlorine concentrations among neighbors of a mu-

nicipal solid waste incinerator, Environ Int (2010)

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Emendamento al disegno di legge“Disposizioni per la formazione del bilancio annuale

2011 e pluriennale 2011-2013ex articolo 14 legge regionale 30 aprile 2002. n.7 (legge

finanziaria 2011” Reg.Gen. 143

Disposizioni riguardanti la Sanità

Gli articoli da 1 a 27 del testo approvato dalla Il Commissione Consi-liare Permanente sono sostituiti dal seguente e acclusa tabella:20. Ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del decreto-legge n. 78 del 2010,convertito dalla legge n. 122 del 2010, sino al 31 dicembre 2013, sal-ve diverse disposizioni già assunte dalla Regione in coerenza con iprincipi affermati dalla disposizione predetta, i trattamenti economi-ci complessivi dei singoli dipendenti regionali, nonché degli enti,agenzie, aziende, società regionali o con quota maggioritaria dellaRegione, anche di qualifica dirigenziale sono ridotti:a) del 5 per cento per la parte eccedente 90.000 euro fino a 150.000euro;b) del 10 per cento per la parte eccedente 150.000 euro;c) del 10 per cento dell’intero importo corrisposto ai responsabili de-gli uffici di diretta collaborazione degli Assessori regionali.21. A seguito delle riduzioni di cui alle lettere a) e b) del comma 20, iltrattamento economico complessivo non potrà essere comunque in-feriore a 90.000 euro lordi annui.

22. Nella definizione di trattamento economico complessivo rientra-no tutte le indennità corrisposte a qualunque titolo.

23. Le riduzioni di cui ai commi 1 e 2 non operano ai fini previdenzia-li.

24. Nei confronti dei titolari di incarichi di livello dirigenziale della Re-gione, nonché degli enti, aziende, agenzie, società regionali o a par-tecipazione maggioritaria della Regione, non si applicano le dispo-sizioni normative e contrattuali che autorizzano la corresponsione,a loro favore, di importi derivanti dall’espletamento di incarichi ag-giuntivi.

25. Le disposizioni di cui al presente articolo si applicano anche aglienti del servizio sanitario regionale ad esclusione dei soggetti desti-natari delle riduzioni di cui all’articolo 61, comma 14, del decreto-leg-ge 25giugno2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.

26. I Commissari straordinari delle Asl che hanno prodotto atti incontrasto con il Piano di rientro sanitario (deliberazione del Consi-glio dei Ministri) decadono e vengono cancellati automaticamentedall’elenco unico regionale degli idonei alla nomina a direttore ge-nerale delle aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere del-la Regione Campania, così come previsto dalla deliberazione di Giun-ta regionale 2 agosto 2010, n. 575.

27. Tutti i contratti assunti in contrasto con il suddetto Piano sono inef-ficaci.

183. E’ istituito un fondo straordinario di euro 100.000,00 a valere sul-l’U.P.B. 6.23.54 per le per le attività del Dipartimento di Biochimica eBiotecnologie Mediche dell’Università Federico Il di Napoli per l’e-stensione di attività di ricerca nel campo delle emogiobinopatie, fi-nalizzate ad una più approfondita conoscenza delle patologie si cuisviluppare protocolli terapeutici innovativi.

186. E’ istituito un fondo straordinario di euro 100000,00 a valere sul-l’U.P.B. 6.2354 per le attività del Dipartimento di Endocrinologia ed On-cologia Molecolare e Clinica dell’Universita di Napoli ‘Federico IIper il progetto Ippocrate’

187. E’ istituito un fondo straordinario di euro 60.000,00 a valere sul-l’U.P.B. 4.15.38 per le attività del Dipartimento di Medicina Pubblica,Clinica e Preventiva della Facoltà di Medicina della Seconda Uni-versità degli Studi di Napoli per il progetto di ricerca “Studio sul ruo-lo di ceppi citotossici del batterio Escherichia Coli nelle malattie in-fiammatorie croniche intestinali (MICI)”

189. E’ istituito un fondo straordinario di euro 80.000 a valere sull’U.P.B.6.23.54 per l’A.O.U. Federico II di Napoli per la realizzazione di un pro-getto sperimentale di Napoli “Second Opinion” relativo alla consu-lenza specialistica per pazienti della regione in caso di grandi inter-venti o di terapie mediche ad alto costo, al fine di confermare l’ap-propriatezza terapeutica e di ridurre i costi sanitari.

193. E’ istituito un fondo straordinario di euro 400.000,00 a valere sul-l’U.P.B. 6.23.54 a favore della S.c.a.r.l. B1OGEM diAriano irpino.

195. E’ istituito un fondo straordinario di euro 150.000,00 al Centro diRiferimento Regionale in farmaco economia e farmaco utilizzazio-ne(CIRFF) della Università di Napoli Federico II.

Bilancio daemendare, tuttii ritocchi intema di Sanità

IL DECRETO

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IL DECRETO

196. All’U.P.B. 4.15.38 è istituito un fondo straordinario pari a euro70.000,00 per il Centro specialistico Policlinico Universitario Federi-co II per il progetto regionale Centro Pilota-Ambulatorio poli-spe-cialistico sul pavimento pelvico”.

198. E’ istituito un fondo straordinario di euro 50.000,00 a valere sul-l’U.P.B. 6.23.54 per l’attuazione del protocollo d’intesa con la Secon-da Università degli Studi di Napoli.

199. E’ istituito un finanziamento straordinario al centro regionaleprevenzione oncologica(CRPO) presso l’Università Federico Il di eu-ro 100.000,00 a valere sull’U.P.B. 415.38.

201. E’ concesso un contributo straordinario a favore della SocietàItaliana di Pediatria Preventiva e sociale di euro 100.000,00. Il finan-ziamento e’ a valere sulla U.P.B.6.23.54.

203. Al fine di evitare onerosi ricorsi alla mobilità extra regionale nelricovero dei pazienti affetti da gravi patologie traumatiche cranio-ma-xillo-facciale, tenuto conto delle esperienze maturate nell’ambitodella patologia traumatica cranio-maxillo-facciale da parte dell’a-zienda universitaria policlinico tra (AUP) “Federico Il” e per ottem-perare alle necessità di assistenza dì pazienti affetti da traumi cra-nio- maxillo-facciale, è istituito un centro di riferimento presso lasuddetta A.U.P.. Per il finanziamento è istituito un fondo denominato“Centro di riferimento per la traumatologia Cranio-maxillo-facciale”con la consistenza di euro 200.000,00.

206. Le strutture residenziali e semi-residenziali che concorrono al-la realizzazione del sistema integrato di interventi e di servizi socia-li, provvisoriamente autorizzate, si adeguano ai requisiti strutturali ri-chiesti ai sensi della legge regionale 23 Ottobre 2007, n. 11, entro do-dici mesi dall’entrata in vigore della presente legge.

209. Il SSR può avvalersi nel settore della diagnostica di laboratorioper le attività di elevata complessità dì biologia molecolare clinicagenetica di laboratorio e la diagnostica e di malattie congenite delmetabolismo e delle malattie rare della fondazione CEINGE, nel-l’ambito del riassetto della rete laboratoristica e nei limiti previsti dalpiano di rientro.

210. L’ambito distrettuale n. 23 dell’Asl di Caserta, di cui alla legge re-gionale del 28 novembre 2008, n. 16 e successive modificazioni ed in-tegrazioni, comprende i territori dei Comuni di: Castelvolturno, Mon-dragone, Falciano del Massico, Carinola, Cancello ed Arnone, S. Ma-ria La Fossa, Grazzanise Cellole.

211. Al Distretto sanitario di Avellino sono accorpati i seguenti comuni:Cervinara, Rocca Bascerana, Rotondi e San Martino Valle Caudina.

212. Al fine di razionalizzare e riqualificare il sistema sanitario regio-nale per il rientro del disavanzo la Giunta regionale è autorizzata conapposito regolamento a disciplinare gli ambiti territoriali di cui al-l’articolo 2, comunque in numero non superiore a nove, e quelli di cuiall’articolo 3 della legge regionale 28 novembre 2008, n. 16, fermi re-stando gli obblighi derivanti dal Piano di rientro dal disavanzo sani-tario, sottoscritto ai sensi dell’articolo 1, comma 180, della legge 30dicembre 2004, n. 311.

213. Al fine di individuare possibili ulteriori entrate per il settore del-la sanità e per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro di soggettiportatori di handicap, in via sperimentale, la Giunta regionale d’inte-sa con le aziende sanitarie locali ed ospedaliere, individuerà aree in-terne alle strutture sanitarie da adibire a parcheggio a pagamentoda dare in gestione a cooperative sociali di disabili attraverso pro-cedure di evidenza pubblica.

215. La Regione Campania assicura le convenzioni a favore degli Ho-spice mediante l’istituzione di apposito capitolo di spesa.

224. Il comma 10 dell’articolo 6 della legge regionale 24 dicembre 2003,n. 28, èsostituito dal seguente:“10. In via sperimentale la SORESA è delegata, ai sensi dell’articolo1269 c.c., alla esecuzione dei pagamenti, dovuti per l’esercizio del ser-vizio sanitario, e dei debiti, regolarmente accertati, delle AA.SS,LL. edelle AA.00. individuate con deliberazione di giunta regionale e co-stituisce, per tali aziende, centrale unica di pagamento. Detta deli-berazione, da adottarsi entro trenta giorni dalla entrata in vigore del-la presente legge, provvede alla individuazione delle aziende tenutoconto delle situazioni finanziarie e contabili delle stesse e definiscei criteri e le modalità di attuazione del presente comma. All’esito del-la sperimentazione, la Giunta regionale può disporre l’estensionedelle predette disposizioni ad altre AA.SS.LL. e AA.00. della regione.

226. Dopo il comma 13 dell’articolo 6 della legge regionale 24 di-cembre 2003, n. 28, è inserito il seguente:“13 bis. La SORESA assiste e supporta le AA.SS.LL. e le AA.00. in ma-teria di controllo di gestione e di pianificazione aziendale nei settoritecnologico, informatico e logistico-gestionale, al fine di promuove-re l’adozione di modelli aziendali, organizzativi e gestionali, anche subase sperimentale, orientati alla efficienza, alla competitività e allaefficacia nella erogazione delle prestazioni sanitarie e nel soddisfa-cimento dei livelli essenziali di assistenza.”.

227. Il comma 14 dell’articolo 6 della legge regionale 24 dicembre 2003,n. 28, è sostituito dal seguente:“14. Alfine della attuazione del comma 10, la SORESA, ove lo ritenganecessario, acquisisce, dalle aziende per le quali opera, l’attestazionedei dirigenti responsabili degli uffici competenti per materia che leprestazioni costituenti titolo dei relativi debiti siano state effettiva-mente rese nell’ambito dei servizi debitamente autorizzati dalle me-desime aziende. I dirigenti responsabili degli uffici finanziari delleaziende attestano, altresì, che non è avvenuto il pagamento del cor-rispettivo e che il debito non è caduto in prescrizione, I dirigenti re-sponsabili degli uffici della aziende provvedono entro trenta giorni dal-la richiesta, decorsi i quali l’attestazione si intende resa dagli stessiin senso negativo circa la sussistenza del debito. La Giunta regiona-le esercita la vigilanza sull’attuazione del presente comma median-te proprie strutture o, previo accordo, avvalendosi dei servizi ispet-tivi e di vigilanza della amministrazioni centrali”.

228. Dopo il comma 14 dell’articolo 6 della legge regionale 24 di-cembre 2003, n. 28, sono inseriti seguenti:“14 bis. In caso di mancata espressa attestazione della sussistenzao insussistenza del debito, nel termine di trenta giorni previsto dalcomma 14, dovuta a negligenza del dipendente assegnato all’ufficiotenuto a renderla, al medesimo dipendente si applicano le sanzionidisciplinari previste dalla contrattazione collettiva. Qualora la man-cata espressa attestazione della sussistenza o insussistenza del de-

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IL DECRETO

bito nel termine di trenta giorni previsto dal comma 14, sia dovuta adinerzia del dirigente responsabile dell’ufficio tenuto a renderla chenon esercita i poteri di direzione, di coordinamento e di controllo, del-la attività dell’ufficio e dei dipendenti allo stesso assegnati, al me-desimo dirigente responsabile dell’ufficio si applicano le sanzioni di-sciplinari previste dalla contrattazione collettiva ed il relativo com-portamento è comunque valutabile anche ai fini della responsabili-tà dirigenziale.14 ter. Ai fini del monitoraggio della spesa sanitaria la SORESA, en-tro 180 giorni dalla entrata in vigore della presente legge provvedealla creazione di una banca dati unificata di tutti in fornitori delleAA.SS.LL. e delle AA.00., e dei relativi flussi finanziari. Le modalità difinanziamento della predetta banca dati e gli obblighi di conferimentodegli enti del SSR sono disciplinati con il provvedimento di cui al com-ma 10. La SORESA trasmette alla Giunta regionale, entro il 30no-vembre di ogni anno, una relazione concernente l’attività svolta, conparticolare riguardo ai dati concernenti l’esercizio delle funzioni dicui ai commi 10 e 15. 14. quater. Per lo svolgimento delle funzioni previste dalla presentelegge la SORESA è autorizzata ad avvalersi anche di un contingen-te di personale in servizio presso le aziende sanitarie della Regionedistaccato presso le stesse, determinato con la delibera della Giun-ta regionale di cui al comma 10. 14. quinquies. La SORESA sottopone, entro il 30 novembre di ogni an-no,all’approvazione della Giunta regionale i piani e le procedure cen-tralizzate a livello regionale per l’esecuzione dei pagamenti di pro-pria competenza, per l’acquisto e la fornitura di beni e delle attrez-zature sanitarie e dei servizi non sanitari, per la consulenza alla lo-gistica dei magazzini delle AA.SS.LL. e delle AA.00., anche per ma-croaree.

229. Il comma 15 dell’articolo 6 della legge regionale 24 dicembre 2003,n. 28, è sostituito dal seguente: “15. La SORESA, centrale unica di acquisto, è titolare in via esclusi-va delle funzioni di acquisto e fornitura dei beni e attrezzature sani-tarie e dei servizi non sanitari delle AA.SS.LL. e delle AA.00..

230. Dopo il comma 15 dell’articolo 6 della legge regionale 24 di-cembre 2003, n.28 è aggiunto il seguente:“15 bis. E’ comunque fatta salva, previa autorizzazione della SORE-SA, la possibilità delle AA.SS.LL. e delle AA.00. di stipulare contrattidi acquisto e fornitura dei beni e attrezzature sanitarie e dei servizinon sanitari entro i parametri di prezzo-qualità adottati dalla SORE-SA. Gli atti e i contratti di acquisto e fornitura stipulati dalle AA.SS.LL.e dalle AA.00. in assenza dell’autorizzazione prevista dal presentecomma sono nulli e costituiscono causa di responsabilità ammini-strativa. Degli acquisti e delle forniture effettuate dalle AA.SS.LL. edalle AA.00., previa la predetta autorizzazione, e dei relativi flussi fi-nanziari, è data comunicazione alla piattaforma informatica dellaSORESA secondo le modalità dalla stessa definite.

231. Per l’intero periodo di vigenza del piano di rientro dal disavanzosanitario sottoscritto ai sensi dell’articolo 1, comma 180, della legge30dicembre2004, n. 311 (Disposizioni per la formazione del bilancioannuale e pluriennale dello Stato legge finanziaria 2005), le determi-nazioni della Giunta regionale dì cui ai commi 224 e 228 sono adot-tate con decreto del Commissario ad acta per quanto riservato allesue competenze.”.

232. Dopo l’articolo 5 della legge regionale 3 novembre 1994, n. 32,

Decreto legislativo 30 dicembre 1992, n.502 e successive modificheed integrazioni, riordino del servizio sanitario regionale, è aggiuntoil seguente: ‘Art. 5 bis - Razionalizzazione della gestione contabile delle AA.SS.LL.e AA.00.1. I direttori generali delle aziende sanitarie locali e delle aziende

ospedaliere attuano le disposizioni di cui all’articolo 1, comma 5,del decreto legge 18 gennaio 1993, n. 9 (Disposizioni urgenti in ma-teria sanitaria e socio assistenziale), convertito con modificazionidalla legge 18 marzo 1993, n. 67, e, a tal fine, in particolare, adot-tano:

a) sistemi informativi idonei a conseguire l’ordine cronologico del-le fatture così come pervenute per il pagamento o, se non è pre-scritta fattura, delle deliberazioni di impegno;

b) la deliberazione, da adottare per ogni trimestre, che quantifichipreventivamente gli importi delle somme corrispondenti agli sti-pendi e alle competenze comunque spettanti al personale di-pendente o convenzionato, nonché gli importi delle somme nel-la misura dei fondi a destinazione vincolata essenziali ai fini del-l’erogazione dei servizi sanitari definiti con decreto del ministrodella sanità del 15 ottobre 1993, pubblicato in gazzetta ufficiale20 ottobre 1993, n. 247.

2. Dalla adozione della deliberazione di cui al comma 1, lettera b),non sono emessi mandati a titoli diversi da quelli vincolati, se nonseguendo l’ordine cronologico delle fatture così come pervenu-te per il pagamento o, se non è prescritta fattura, dalla data del-la deliberazione di impegno.

3. In caso di mancata attuazione dei commi 1 e 2, verificata ai sen-si dei commi 5 e 6, si applica la disposizione prevista dall’artico-lo 18, comma 7, lett. c), della legge regionale 3 novembre 1994, n.32.

4. In caso di mancata attuazione dei commi i e 2, verificata ai sen-si dei commi 5 e 6, si applicano le disposizioni dell’ultimo perio-do dell’articolo 21, comma 1, del decreto legislativo 30marzo2001,n. 165.

5. Non oltre i dieci giorni precedenti l’inizio di ciascun trimestre diriferimento i direttori generali delle aziende sanitarie locali e del-le aziende ospedaliere trasmettono alla Giunta regionale, ai finìdella verifica della attuazione dei commi i e 2, la deliberazione tri-mestrale di cui al comma 1, lettera b), nonché la certificazionedell’avvenuto rispetto, nel trimestre precedente, delle prescrizionidi cui al comma 2.

6. Ai fini della applicazione dei commi da 1 a 5 ciascun trimestre de-corre, rispettivamente, dal giorno 1 dei mesi di gennaio, aprile,luglio, ottobre.”

234. Al comma 1 dell’articolo 36 bis della legge regionale 3 novem-bre 1994, n. 32 le parole “della graduatoria dei” sono sostituite conle seguenti “di una rosa di tre”.

235. Il comma 2 dell’articolo 36 bis della legge regionale 3 novembre1994, n. 32 è abrogato.

236. Il comma 3 dell’articolo 36 bis della legge regionale 3 novembre1994, n. 32 è sostituito dal seguente:“3. La commissione è costituita dopo la scadenza dei termini per lapresentazione delle domande, ai sensi del comma 2, dell’articolo 15ter del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, che ne discipli-na la composizione e le modalità di nomina.”.

237.Al comma 6 dell’articolo 36 bis della legge regionale 3 novembre

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1994, n. 32 le parole “Commissione di valutazione tecnica” sono so-stituite dalla parola “Commissione”.

238. La Giunta regionale, entro novanta giorni dalla data di entrata invigore della presente legge, acquisito il parere della commissioneconsiliare competente, disciplina l’istituzione presso un’azienda sa-nitaria della Regione del centro di riferimento regionale per la pre-venzione, il trattamento e la riabilitazione dei disturbi del comporta-mento alimentare, sulla base dei seguenti criteri:a) la sede del centro è individuata in uno dei presidi ospedalieri dariconvertire in struttura ospedaliera per la riabilitazione di cui al de-creto del Commissario ad Acta per la prosecuzione del piano di ri-entro dal disavanzo del settore sanitario del 27 settembre 2010, n. 49;b) il modello organizzativo del centro di riferimento è articolato in trelivelli di trattamento sulla base delle caratteristiche di gravità dei dis-turbi del comportamento alimentare:1. ambulatoriale, con funzione di orientamento del paziente verso illivello di trattamento più appropriato;2. day hospital, con funzioni di inquadramento diagnostico e di co-struzione di un programma terapeutico personalizzato di media in-tensità (trattamenti motivazionali, psicoterapeutico-riabilitativi e ri-abilitazione nutrizionale);3. trattamento residenziale, per l’applicazione di programmi tera-peutici ad alta intensità.

239. La Giunta regionale definisce altresì un percorso di integrazio-ne delle varie articolazioni coinvolte (Salute mentale, Materno in-fantile, Servizi sociali, Medici di Medicina Generale e Pediatri di Li-bera Scelta) e tra queste e i centri e le strutture residenziali e le strut-ture ospedaliere ed universitarie dedicate per la gestione delle di-verse fasi di dia gnosi e cura. Assicura, tramite l’Osservatorio Epi-demiologico Regionale, la rilevazione epidemiologica e l’analisi sta-tistica dei dati relativi all’incidenza e alla prevalenza dei DCA.

241. La Regione Campania promuove la metodologia di integrazionesociosanitaria denominata “Progetti Terapeutico Riabilitativi Indivi-duali sostenuti da Budget di salute” (PTRI/BdS), riferite anche al ri-utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata, al fine di da-re concreta attuazione alle indicazioni della Commissione dell’Or-ganizzazione Mondiale della Sanità sui Determinanti sociali dellaSalute (“Closing the gap in a generation: health equity through ac-tion on the social determinants of health.”, 2008) e alle collegateRaccomandazioni licenziate dalla 62° Assemblea dell’Organizzazio-ne Mondiale della Sanità (“Reducing health inequities through ac-tion on the soda! determinants of health” (n. WHA62.14 del 22 mag-gio 2009). Per le finalità di cui al comma 1, nei limiti dei vincoli di spe-sa determinati per l’anno 2011, alla predetta metodologia saranno ri-servate specifiche risorse, per consentire la continuità delle azionigià implementate nonché la sperimentazione della metodologia nel-le aziende sanitarie ove non è ancora operativa.

242. All’articolo 1, comma 64 della legge regionale n. 2 del 2010, do-po le parole “377” sono aggiunte le seguenti “classificazione che sa-rà aggiornata con decreto del Commissario ad acta per il Piano di ri-entro dal disavanzo sanitario”.

243. Il comma 2 dell’articolo 83 della legge regionale 30 gennaio 2008,n. 1 è sostituito dal seguente:“2, Per il servizio di continuità assistenziale, nelle zone disagiate, siapplica il criterio di un medico di continuità assistenziale ogni 1500abitanti fino alla copertura del 10 per cento della popolazione regio-

nale, rimodulando l’assegnazione del personale medico nelle zonenon disagiate secondo il rapporto di un medico ogni 6000 abitanti ofrazioni di 6000 maggiori di 3000 per i capoluoghi di provincia; nellealtre zone, un medico ogni 5000 abitanti o frazioni di 5000 maggiori di3000. Tale riorganizzazione è definita a livello aziendale. Tali modifi-che non potranno prevedere incremento rispetto alla dotazione or-ganica complessiva per il servizio di Continuità assistenziale previ-sto dalla deliberazione della Giunta della Regione Campania n.1570del 2004.É rimessa alla contrattazione decentrata l’individuazione dei criteriper la definizione delle zone disagiate di Continuità Assistenziale; en-tro novanta giorni dalla sottoscrizione dell’Accordo, le Aziende Sa-nitarie Locali, previo parere del Comitato Aziendale ex articolo 23 del-l’Accordo Collettivo Nazionale vigente, individuano le zone disagia-te e ridefiniscono l’assetto organizzativo territoriale del servizio. Spet-ta al Comitato Regionale ex articolo 24 ACN vigente la verifica del ri-spetto dei vincoli sopra descritti. La Giunta regionale è chiamata adattuare la presente disposizione.”.

244. La Giunta regionale è autorizzata a disciplinare con regolamen-to la trasformazione dell’Agenzia Regionale Sanitaria (ARSAN) inosservanza dei seguenti criteri generali: a) creazione di una struttura tecnica di supporto all’attività dellaGiunta regionale in materia di politica sanitaria regionale dotata diautonomia funzionale nell’ambito degli uffici della stessa;b) rispondenza dei risultati dell’attività tecnico-amministrativa ai prin-cipi di efficienza, efficacia ed economicità;c) razionalizzazione organizzativa e contenimento e controllo dellaspesa anche mediante accorpamento e soppressione delle struttu-re organizzative esistenti; d) salvaguardia delle professionalità tecniche, anche di livello api-cale, mediante adeguate forme organizzative e di collaborazione, nelrispetto del principio dell’invarianza della spesa.

245. Dalla data di entrata in vigore delle norme regolamentari di cuial comma 244 è abrogata la legge regionale 18 novembre 1996, n. 25(Istituzione dell’Agenzia Regionale Sanitaria).

IL DECRETO

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Qualche giorno fa un noto quotidiano nazionale ti-tolava “ In Italia mancheranno 20 mila medici - Più pen-sionati che nuovi ingressi.“ Per la verità la questione non è nuova in quanto con l’in-troduzione del numero chiuso, già a partire dai primi an-ni ‘90, per l’accesso alla facoltà di Medicina e Chirurgiae al corso di Laurea in Scienze Infermieristiche, la ridu-zione di tali figure professionali si è fatta particolarmenteevidente negli ultimi anni.Si è avuta netta l’impressione che in Italia si sia passatoda una esagerazione all’altra senza finora trovare anco-ra un punto di equilibrio. E già, perché chi scrive ha vis-suto il periodo della cosiddetta “pletora medica” tipicadegli anni ‘80 quando i laureati in Medicina e i diplomatiin Scienze Infermieristiche erano migliaia all’anno.A quei tempi tali professionisti prima di sperare in un po-sto di lavoro stabile, si dovevano accontentare di perio-di particolarmente lunghi (anni) di disoccupazione, diattività precaria e di vera e propria sottoccupazione.Con l’introduzione del numero chiuso alla facoltà di Me-dicina tale pletora si è,poco alla volta, riassorbi-ta permettendo a tutti ilaureati una più facile oc-cupazione, fino a deter-minare, ai giorni nostri,una mancanza di specia-listi in alcune disciplinequali l’anestesia, la radio-logia, la pediatria etc …Eppure sono tante le an-sie che vivono i giovanidiplomati e le loro fami-glie allorquando, ogni an-no, ai primi di settembresi ripete il rituale dellapartecipazione ai test diingresso alla facoltà diMedicina e Chirurgia.Non è qui il caso di evi-denziare se tale sistema, quello dei quiz a risposta mul-tipla, che solleva da sempre numerose polemiche e tal-volta ricorsi legali, sia il metodo più efficace e qualifica-to per selezionare i migliori per l’iscrizione alla Facoltàdi Medicina e Chirurgia.Verificata la carenza dei medici e degli infermieri, ancheper i prossimi anni, prima di ritenere che tali figure pro-

fessionali possano venire a lavorare in Italia da altri pae-si, si potrebbe dare una risposta fattiva ai nostri giovaniche a migliaia chiedono ogni anno di potersi iscrivere al-la Facoltà di Medicina ed al corso di laurea in Scienze In-fermieristiche.Si vorrebbe, pertanto, affermare che, assorbita la pleto-ra medica, accertato che in alcune discipline vi è già og-gi, carenza di specialisti, che si potrebbe acuire nei pros-simi anni, si deve ricorrere a dei correttivi nella pro-grammazione ministeriale.Allora non bisogna far altro che proporre un aumento deiposti per l’iscrizione alla Facoltà di Medicina e Chirur-gia e conseguentemente alle scuole di specializzazionenelle discipline maggiormente carenti confidando nel-la certezza di un posto di lavoro sicuro nel settore dellasanità alla ricerca di un adeguato equilibrio fra chi escedal mondo del lavoro (per raggiunti limiti di età) e chichiede, avendone i requisiti, di entrarvi con un adegua-to turn-over e ricambio generazionale.A meno che non si voglia pervenire ad una diversa or-ganizzazione dell’assistenza sanitaria che definisca unadiversa percentuale di impiego tra medici, infermieri edoperatori sociosanitari (O.S.S.) Ma questo è un altro discorso che merita una trattazio-ne a parte, comunque da affrontare nei prossimi anni,per “governare” il cambiamento.

21RIFLETTORI Bollettino OMCeO Napoli - Marzo-Aprile 2011

Carenza di specialisti, programmazione da perfezionare

Accesso a Medicina, cauta apertura

Giuseppe MatarazzoDirettore sanitario[

Bisogna proporre unaumento dei postiper l’iscrizione allaFacoltà di Medicina e diconseguenza allescuole dispecializzazione nellediscipline più carenti,sperando in un posto dilavoro sicuro e allaricerca di un idoneoequilibrio fra chi va inpensione e chi entra nelmondo del lavoro

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La vicenda dolorosa di una bambina di 10 annimorta di peritonite ha avuto un epilogo giudiziario cheha scatenato una trepidazione in tutta la categoria dei sa-nitari coinvolti nell’assistenza territoriale, in attesa del-le motivazioni della sentenza. I fatti: la bambina di Molin del Piano in Toscana, nel mar-zo 2008 presentò febbre e malessere generale. La sua pe-diatra era in ferie all’estero e la sostituta rassicurò la fa-miglia sulla sintomatologia compatibile, a suo dire, conl’influenza intercorrente, stessa risposta fu data dal me-dico di Guardia Medica interpellato la sera stessa. Successivamente lo stato generale della piccola si aggra-vò, venne portata al Mayer dove morì dopo due giorni persepsi da peritonite. L’iter giudiziario penale si è conclu-so con una condanna per omicidio colposo con una pe-na di un anno di detenzione per la sostituta e di otto me-si per il medico di Guardia Medica. Ciò che ha destato in questi giorni molta perplessità è sta-to il coinvolgimento della pediatra titolare che mai chia-mata in giudizio nella causa penale viene coinvolta civil-mente al risarcimento danni insieme agli altri due sani-tari. Il giudice infatti ha indicato una altissima provvisionale(pena pecuniaria inflitta con sentenza di condanna pe-nale quale misura disposta in ambito civile - cfr art. 24 L.24 dicembre 1969 n. 990) a favore della famiglia (circa 3milioni di euro) indicando quali responsabili civili sia i duemedici condannati penalmente che la pediatra titolare,assente al momento dei fatti accaduti. Tale singolare provvedimento apre la discussione nelmondo medico sulla responsabilità soggettiva che prin-cipalmente nell’assistenza territoriale ha sempre gover-nato le attività sanitarie convenzionate e quella oggetti-va che investe soprattutto l’assistenza in strutture dove lagerarchia professionale esige il coinvolgimento dei vari li-velli di responsabilità.Il medico sostituto è un professionista alla pari del tito-lare e ne assume tutte le responsabilità della funzionecomprese quelle civili (art. 36 comma 4 dell’ACN 2010) eopera per conto del SSN, tant’è che nel caso in cui un me-dico convenzionato non riesca a trovare chi lo sostituisca,è l’ASL a dover garantire la supplenza individuando e no-minando un sanitario. Aspettiamo le motivazioni allasentenza per capire i criteri che hanno predisposto taleesito di giudizio. Ma è comunque comprensibile lo stu-pore e il dubbio di chi presta la sua opera professionaleindividualmente e si dispone nel futuro ad aderire ad or-

ganizzazioni territoriali più complesse nelle quali è pre-vista la partecipazione di più medici e nelle quali, pur ri-spettando il criterio della scelta fiduciaria del paziente perun singolo professionista, l’assistenza continua e com-pleta viene offerta dalla rete di sanitari coinvolti.Pertanto alla luce di questa sentenza bisogna rivedere eforse riscrivere il nuovo assetto della riorganizzazionedell’assistenza del territorio, chiarendo in termini giuri-dici le responsabilità dei vari sanitari e dei committenti. Sebbene nessuna condanna potrà mai riportare in vita lapiccola e alleviare la sofferenza che vive la famiglia, ver-so cui va la nostra totale partecipazione al dolore, pur tut-tavia il pensiero va anche ai due giovani medici la cuicondanna non possiamo né vogliamo discutere, perchéquesta vicenda ci impone una riflessione su quanto siaimportante la formazione alla attività di medico del ter-ritorio.Chi vive questa realtà professionale deve essere consa-pevole della complessità della gestione del paziente poi-ché non suffragati dalla struttura bisogna essere prudentie guardinghi e operare continue e costanti verifiche. L’esperienza di vita professionale sul territorio insegna ciòche mai nessuna teoria rende comprensibile soprattut-to in pediatria e cioè la giusta valutazione del “resocontoinformativo” del genitore, della sua attendibilità e affida-bilità frutto del contatto costante e della alleanza co-struita nel tempo che aiuta nella scelta di una efficace ri-sposta sanitaria.C’è quindi anche partecipazione al dramma professionaledi chi nel sistema assistenziale è proiettato senza unaadeguata preparazione sulla gestione clinica della do-manda di salute che proprio perché infarcita di falsi bi-sogni e richieste improprie confonde, distoglie, scaricaenergia ed attenzione impedendo di indirizzare le propriecompetenze verso la reale necessità di salute.

Una tragedia rilancia il caos dei profili di responsabilità

Assistenza territoriale alla sbarra

22RIFLETTORI Bollettino OMCeO Napoli - Marzo-Aprile 2011

Giannamaria VallefuocoConsigliere OMCeO Napoli[

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23RIFLETTORI Bollettino OMCeO Napoli - Marzo-Aprile 2011

Paziente cronico, urge una cooperazione informata

Medico e malato, sinergia vincente

La produzione di Linee Guida e/o Raccomanda-zioni di pratica clinica tese al raggiungimento di obiettividi salute, se rappresenta un momento alto nella costru-zione dei principi del Governo Clinico, rischia di restare unmero esercizio accademico, se non è accompagnata dauna programmazione pragmatica relativa all’organizza-zione dei servizi deputati ad erogare quelle prestazioni fi-nalizzate al raggiungimento degli obiettivi posti. È quindinecessario tentare di disegnare un quadro organizzativo diriferimento, con precisi riferimenti pratici per realizzare deisettings idonei all’applicazione delle raccomandazioniespresse ed alla rilevazione degli indicatori di outcomes checonsentiranno di monitorare l’efficacia e la qualità delleprestazioni rese. Il quadro di riferimento di principio èquello che permette di applicare sulla più vasta scala pos-sibile il modello di assistenza delle malattie croniche (Chro-nic Care Model), che, ove applicato, sembra promettere imigliori e più duraturi risultati sia relativamente agli obiet-tivi di salute sia a quelli economici. Tale modello prevedealcuni elementi indispensabili:- La responsabilizzazione consapevole ed informata del-

la persona affetta da cronicità - La disponibilità di sistemi di comunicazione ed infor-

mazione omogenei o comunque compatibili tra loro - La presenza di team multiprofessionali e multidiscipli-

nari di operatori della sanità e del terzo settore - Un sistema di formazione continua degli operatori del-

la sanità - Un sistema a “rete” dei vari livelli di erogazione delle

prestazioni, non concorrenziale ed articolato sul mo-dello degli “hubs and spokes”

- Un programma incentivante in base al raggiungimen-to degli obiettivi e delle performances

La responsabilizzazione consapevole ed informata dellapersona affetta da cronicità. La necessità primaria di as-solvere a questo impegno nasce da una considerazionetanto ovvia quanto reale: nessuna figura professionale sa-rà mai in grado di farsi carico completo, in modo oggetti-vo, di tutti i bisogni e i rimedi di una persona affetta da unamalattia cronica evolutiva. L’unico soggetto in grado dicontenere e ridurre i disagi della convivenza con la pato-logia cronica è la persona stessa. Ciò è ancora più eviden-te in malattie come quelle cardiovascolari e metaboliche,in cui gli stili di vita ed i comportamenti quotidiani sonoin grado di incidere in modo significativo sull’evoluzionenaturale della malattia. Condizione indispensabile, tutta-via, affinché la persona sia in grado di interagire con la

propria condizione, è l’informazione esaustiva e non au-toritaria, che conduce ad obiettivi e a programmazionicondivise. Quindi, il primo e più importante compito del-la società, ed in particolare di tutti i soggetti direttamenteimpegnati nei servizi di tutela della salute, è quello di pro-durre informazioni fruibili e comprensibili, ed assicurarsiche siano state trasmesse e comprese. A quel punto la per-sona oggetto del servizio diventa corresponsabile al pari ditutto il team sanitario, ed entra di diritto a farne parte co-me soggetto attivo. Diventa quindi prioritario che gli ope-ratori deputati alla cura delle cronicità apprendano meto-dologie e tecniche della comunicazione interpersonale, esiano messi in grado di rafforzare continuamente la con-sapevolezza del loro assistito (empowerment) e di valuta-re, con adeguati feedback, l’apprendimento delle infor-mazioni date. Appare oggi più importante orientare in que-sto senso la formazione del Personale Sanitario piuttostoche nell’acquisizione di specifiche competenze scientifi-che, che potranno seguire canali paralleli e diversificati(FAD). Un ruolo rilevante in questa direzione sarà da at-tribuirsi al Terzo Settore, che può svolgere un’utilissimaopera di informazione e tutoraggio, affiancata al ServizioPubblico secondo i principi della sussidiarietà. La disponibilità di sistemi di comunicazione ed informa-zione omogenei o comunque compatibili tra loroIn un sistema pensato secondo il modello ed i concettidella rete non concorrenziale, la mancanza di un flusso in-formativo e di comunicazione all’interno della rete stessavanificherebbe qualsiasi significato. La possibilità di regi-strazione di tutte le informazioni di carattere sanitario sul-la singola persona, e la disponibilità delle informazionistesse per tutti gli attori del sistema, compreso il cittadino,permette invece di fornire prestazioni appropriate e cor-rette, e di valutare nel tempo gli indicatori di efficacia e qua-lità del servizio stesso. L’obiettivo, ambizioso, è quello digiungere al “Patient Record”, che non è solo il “Fascicolo Sa-nitario Personale”, mera raccolta di documenti, ma un si-stema interattivo ad uso di ogni professionista e del citta-dino, strumento e tramite di comunicazione tra i nodi delsistema. Gli esempi applicati sono numerosi: dall’espe-rienza americana della Kaiser Permanente (un unico mo-dello in uso presso tutti gli operatori), a quella, sempreamericana, del Massachussets (compatibilità di scambiotra databases ospedalieri e territoriali), a quella, infine,molto avanzata, ma non ancora completata, della Regio-ne Lombardia (Personal Card). Molte Regioni Italiane han-no già compiuto importanti passi in questo senso, incro-ciando i dati presenti nei diversi databases ammnistrativie clinici, ed ottenendo in tal modo una fotografia dell’esi-stente, che consente di vedere con buona precisione loscostamento dalle Linee Guida di appropriatezza nelle sin-gole condizioni di patologia. Un ulteriore elemento di no-tevole utilità è rappresentato dalla possibilità di inserire in

Gaetano PiccinocchiConsigliere OMCeO Napoli[

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24RIFLETTORI Bollettino OMCeO Napoli - Marzo-Aprile 2011

questo sistema anche le agende elettroniche delle preno-tazioni di prestazioni sanitarie (CUP), al fine di program-mare i percorsi clinici dei singoli pazienti inscrivendoli findall’inizio del contratto di cura annuale, concordato con ilTeam Assistenziale. La presenza di team multiprofessionali e multidisciplina-ri di operatori della sanità e del terzo settoreTutte le patologie croniche necessitano di un approccioomogeneo da parte di più figure professionali, coordinatetra loro. Le esperienze Europee (Regno Unito, Francia) equelle Statunitensi (California, Minnesota), hanno indivi-duato alcune figure chiave, all’interno di equipe anche piùampie:

1. Il Medico di Medicina Generale (MMG): è il soggetto ga-rante della regolarità e aderenza del percorso clinico del pa-ziente; organizza la sua attività, preferibilmente in asso-ciazione con altri colleghi, al fine di provvedere controlli re-golari e periodici degli assistiti. È altresì l’operatore che piùfacilmente individua soggetti di nuova diagnosi e che cu-ra la prevenzione dei soggetti a rischio di contrarre la ma-lattia2. I Team Specialistici, composto dal Medico Specialista,dall’Infermiere Specialista e, accessoriamente, da tecnicidedicati: rappresenta contemporaneamente il soggetto diconsulenza per il MMG nella gestione dei nuovi casi, ed ilsoggetto di “presa in carico” temporanea dei pazienti conproblematiche emergenti correlate all’insorgenza di com-plicanze acute delle malattie. 3. L’Infermiere “Care Manager” delle cronicità: si tratta diuna figura presente nella maggior parte dei sistemi sani-tari Europei, ma assente nel SSN Italiano. Deve essere unprofessionista appositamente formato, che segue i pazientinei loro percorsi clinici, e che funziona da “ponte” tra lestrutture della Primary care (MMG, Distretti) e quelle del-la Secondary Care (Centri Specialistici, Ospedali). Ogni In-fermiere può prendersi cura in media di 100 pazienti affettida cronicità. 4. Il Terzo Settore: l’attività prevalente dell’Associazionismova vista nell’incremento dell’informazione e consapevo-lezza delle persone affette da cronicità. L’azione dell’”Em-powerment” è cruciale per la finalità dell’applicazione delChronic Care Model. Un sistema di formazione continua degli operatori dellasanitàIl sistema Italiano della Educazione Continua in Medicina(ECM) è stato recentemente modificato ed oggi pare cor-rispondere alle necessità espresse dagli operatori. Stanteil quadro epidemiologico fortemente orientato al prevale-re delle patologie croniche evolutive, appare opportunoprevedere una quota sensibile di aggiornamento e forma-zione di tutte le figure professionali indirizzata verso i si-stemi organizzativi del Disease management e della Chro-nic Care Model. La parte legata alle strette competenze cli-niche e scientifiche delle singole patologie può efficace-mente essere sviluppata ed ampliata attraverso il sistemadella Formazione a Distanza (FAD)Un sistema a “rete” dei vari livelli di erogazione delle pre-stazioni, non concorrenziale ed articolato sul modello de-

gli “hubs and spokes”L’attuale conformazione del Sistema Sanitario è fondatasull’erogazione di prestazioni tariffate, fornite da Aziendein concorrenza tra di loro, del tutto svincolate da sistemidi controllo dell’appropriatezza. Ciò crea di fatto la spintaal moltiplicarsi delle prestazioni e dell’offerta, che generaun eccesso ulteriore della domanda. Le malattie cronichehanno invece una solida base di evidenze che consente diindividuare Percorsi Clinici Diagnostico-Terapeutici-Assi-stenziali standardizzabili in buona misura, fatte salve ledifferenze individuali, e programmabili. Ciò consente di in-dividuare un sistema “a rete” entro il quale il cittadino simuove secondo un iter determinato a priori, con un rife-rimento “principale” (“Hub”), e dei riferimenti secondari(“Spokes”) tra loro coordinati e legati da flussi informativiomogenei. A seconda del momento evolutivo della pato-logia, o della tipologia della stessa, l’Hub sarà rappresen-tato di volta in volta dal soggetto di “presa in carico” (MMG,Team Specialistico), sempre con l’ausilio del soggetto Ca-re Manager. Le ricadute organizzative di un sistema “a re-te” sono importanti per la massima efficientizzazione del-le risorse: è infatti intuitivo che non tutti dovranno faretutto, ma che ogni singolo Centro, oltre ad un minimo co-mune denominatore, dovrà indirizzare la propria attivitàper fornire quelle prestazioni e quelle tecnologie necessa-rie all’intero sistema. Un programma incentivante in base al raggiungimento de-gli obiettivi e delle performancesQuesto punto è cruciale. Il sistema britannico e, in minormisura, quello francese, hanno da tempo applicato un si-stema di incentivazioni (e anche di disincentivazioni) chepremia gli operatori che dimostrano il raggiungimento diobiettivi di salute, attraverso la valutazione di appositi in-dicatori e standards. Ciò ha permesso, nell’arco di un trien-nio, di vedere migliorare gli outcomes intermedi in manierasensibile. L’applicabilità in Italia, di un siffatto sistema, nonè irraggiungibile: lo stato giuridico della Medicina Prima-ria, legata al SSN da convenzioni, consente di orientare icontratti collettivi nazionali e le parti contrattuali localiverso obiettivi ben definibili. Sul versante degli Operatoridipendenti dalle Aziende Sanitarie appare invece neces-sario superare il pagamento a prestazione (nomenclatoretariffario), per virare verso emolumenti correlati all’ade-renza ai processi dei Percorsi Clinici ed al raggiungimen-to di obiettivi intermedi. ConclusioniLa comunità scientifica è oggi in grado di fornire ai citta-dini ed agli operatori sanitari una serie di Raccomandazionibasate su forti evidenze; l’implementazione di queste rac-comandazioni nella pratica clinica è certamente in gradodi fornire al cittadino affetto da cronicità un notevole va-lore aggiunto in termini di spettanza e soprattutto di qua-lità. È tuttavia necessario, per poter applicare con buon suc-cesso quanto stabilito dalla ricerca scientifica, modificarein parte il sistema organizzativo sanitario, per avviarsi sul-la strada della corresponsabilizzazione informata dei cit-tadini, e fornire loro i più adeguati percorsi clinici relativialla patologia da cui sono affetti.

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Errare è umano perseverare nell’errore è diabolico. Cosìsi esprimevano i nostri antenati e, sicuramente, già si adope-ravano per porre rimedi agli errori ripetuti. La formazione per-manente e continua per i sanitari è un imperativo categoricoche non può esaurirsi in apprendimenti teorici ma,è indi-spensabile mettere in pratica, verificare, correggere e applica-re nel team operativo ciò che è stato appreso in teoria. La pro-fessione medica, in particolare se rivolta al paziente critico, habisogno di conoscere ed applicare rapidamente protocolli, li-nee guida validate oltre che usare correttamente devices, elet-tromedicali e tutta la tecnologia più adatta per la soluzione deicasi clinici. Tutte le esigenze formative appena citate possonoessere soddisfatte dalla simulazione medica che è un metododi formazione interattivo. La simulazione si avvale di metodi-che educazionali innovative: tecnologia informatica, robotica.L’opportunità pratica che offre, consente al partecipante, laverifica della propria abilità alla soluzione delle problematichedel paziente,operando in uno scenario simile alla realtà. L’ideadella simulazione è stata usata negli anni passati da industriead alto rischio,come l’aviazione,per migliorare la gestione del-le emergenze e potenziare le capacità degli equipaggi. In me-dicina, e più ancora in rianimazione ed anestesia il medico, co-sì come fa un pilota, deve eseguire manovre precise e rapide,comunicare ed interagire correttamente nel team di lavoro,per risolvere patologie gravi e salvare la vita ai pazienti. Durantele simulazioni mediche, uno dei vantaggi più grandi è quellodi avere a disposizione il paziente robot che ha tutte le princi-pali funzioni vitali: respira, ha attività cardiaca, riproduce le pa-tologie cardiocircolatorie, reagisce all’uso dei farmaci e con-sente la visualizzazione dell’effetto farmacologico su monitoridentici a quelli usati negli ambienti sanitari. Il simulatore pa-ziente si “affida” alle cure del medico dandogli tutte le oppor-tunità di risolvere o di commettere errori, di ripetere procedure,fino a raggiungere la consapevolezza del saper fare. Se provia-mo a riassumere i vantaggi della formazione con la simulazio-ne non ci bastano poche righe, ma è importante ricordare chedurante le procedure mediche non c’è rischio per il paziente eper il discente; è possibile la gestione di casi semplici o moltorari; è possibile rivedersi nel filmato registrato della prova ecorreggere i propri errori ed anche discutere tra esperti perperfezionare, migliorare, modificare tutto ciò che è stato ese-guito scorrettamente. L’obiettivo della simulazione in medici-na, è quello di consentire a studenti ed a medici esperti, lavo-rando in sicurezza, lo sviluppo delle proprie capacità per la so-luzione di patologie comuni o rare, con l’unico grande obiet-tivo di prevenire tutti gli errori evitabili e conoscere perfetta-mente tutte le strategie utili a salvare la vita dei pazienti.

Simulazione medica, il futuro è la cavia tecnologica

Formazione, arriva il robot

Giovanna Abate Anestesista Rianimatore[

ODONTOIATRIA Bollettino OMCeO Napoli - Marzo-Aprile 2011 25

Il 4 marzo è iniziato il Corsodi Perfezionamento inChirurgia ParodontaleRicostruttiva presso ilPoliclinico della FedericoII. (Dipart. di ScienzeOdontostomatologiche eMaxillo-Facciali, diretto dalprof. Sergio Matarasso).Coordinatore il prof. CarloCafiero. Dopo i primi 2 incontri, inagenda il 20 maggio «Laguarigione della ferita

parodontale», il 27 giugno«La chirurgia parodontaleriparativa e resettiva», il 4luglio «Parodonto ed etàpediatrica», infine anovembre «La chirurgiaParodontale Rigenerativa».Orario: h.9-14. Per info: tel.081.7642090 ed [email protected]

In carnet, presso ilPoliclinico della Federico II(Dipart. di ScienzeOdontostomatologicheeMaxillo-Facciali, diretto dalprof. Sergio Matarasso), ilCorso di perfezionamento inImplantologia OraleOsteointegrata.Coordinatore il prof. CarloCafiero. Programma: 8aprile «Principi biologicidell'osteointegrazione ediagnosi preimplantare», 11aprile «La rigenerazioneossea guidata pre e peri-implantare», 22 aprile«Tecniche di base inimplantologia», 24 giugno«Il grande rialzo di senomascellare: procedure

chirurgiche ecomplicanze», a luglio«Problematiche medico-legali in implantologia» e«Valutazione dellaresponsabilitàprofessionale nelmantenimento e nellasopravvivenza impiantoprotesica», 23 settembre«Riabilitazioneimplantoprotesica nei casicomplessi», 14 ottobre«Infezioni peri-implantari:eziopatogenesi, diagnosi eterapia». Orario: h.9-14.Info: 081.7642090 e [email protected]

CORSO DI PERFEZIONAMENTOIN CHIRURGIA PARODONTALERICOSTRUTTIVA

CORSO DI PERFEZIONAMENTOIN IMPLANTOLOGIA ORALEOSTEOINTEGRATA

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“…poteva dunque vagheggiare l’isola deserta,come su una mappa svolgervi antico sogno,

antica memoria,come antiche erano certe cose dell’infanzia,

dell’adolescenza”.Leonardo Sciascia, “Il cavaliere e la morte”

Quando si chiede ad un critico che cosa faccia la grandezzadi uno scrittore o di un’opera, la riposta è quasi sempre uncerto stile, la bellezza della scrittura, la voce dell’autore: inpoche parole la forma. In realtà, ciò che rende le opere re-sistenti all’usura del tempo è un buon intreccio e perso-naggi speciali e indimenticabili; personaggi che esaltino econcretizzino ciò che sogniamo di essere. La lingua in-vecchia, la natura umana per fortuna molto meno. Ma an-che ammesso che tutto ciò sia vero, questo non ci aiuta acapire in che cosa consista l’attrazione particolare di un as-soluto capolavoro come “L’isola del tesoro”. Di un roman-zo scritto più di cent’anni fa si dice a volte, per lodarlo, che

è “moderno”, nel senso che racconta personaggi e vicen-de che appaiono credibili, anche se portano la parrucca in-cipriata o indossano crinoline. I “classici” sono più chemoderni, sono immortali. Che importa se oggii pirati non navigano più su golette a vela, se le isole deiCaraibi si possono raggiungere in poche ore con voli char-ter a buon mercato e se i tesori si inseguono giocando lot-terie a tutto spiano?Confessava con candore Stevenson che alcuni elementi

de “L’Isola del Tesoro” – dalla figura del capitano Billy Bo-nes al pappagallo di John Silver, allo scheletro indicatore– li aveva rubati a man bassa da “Lo Scarabeo d’Oro” di Poe,da “Robinson Crusoe” di Defoe e dai “Racconti di un viag-giatore” di Washington Irving. D’altronde, l’immaginazione fanciullesca era dote dellafamiglia Stevenson, dal momento che il padre, Thomassuggerì il contenuto della cassa di Billy Bones (tabacco, se-stante, pistole, conchiglie, borsa di dobloni, mappa sigil-lata e carabattole varie). Stevenson improntò sul figliastrola figura di Jim, il punto di vista della storia, un adole-scente che cerca di farsi strada nel mondo dei grandi. In-teressante è anche la scelta di Long John Silver: Stevensonprese a modello un suo amico, lo privò di ogni sua buonaqualità e di ogni più leggiadro tratto del carattere e lo la-sciò con nient’altro che la sua vitalità e il suo coraggio.

CULTURA Bollettino OMCeO Napoli - Marzo-Aprile 2011 26

Fantasticare ad occhi aperti tra le pagine dei romanzi di avventura: da Stevenson a De Foe per ripercorrere le magie dell’infanzia perduta

Francesco IodiceGià direttore U.O. sc di Pneumologia, Cardarelli[

SOGNANDO A BORDODELL’HISPANIOLA

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Per certi versi Jim Hawkins è assai più maturo degli altripersonaggi: non soltanto dei pirati, animati da bramosieprimordiali, ma anche del Signor Trelawney, egoistica-mente puerile, e persino del Dottor Livesey, pervaso daagonismo esistenziale. Dopo poche pagine, anche seabbiamo letto il romanzo numerose volte, ci imbarchia-mo di nuovo, per l’ennesima volta, a bordo dell’“Hispa-niola” e partiamo alla ventura, lasciandoci alle spalle leterre conosciuta e lo status di osservatore distaccato: do-po il primo capitolo, siamo esclusivamente “lettori par-tecipi”. Perché siamo tutti tentati di seguire Jim Hawkinsin così cattiva compagnia? Soprattutto perché vi è la for-midabile presenza dei personaggi, e, fra essi, di LongJohn Silver, il superpirata con una gamba di legno e il pap-pagallo sulla spalla, il più formidabile di tutti, completa-mente diverso dagli altri suoi “colleghi”. Long John Silversi allontana da qualsiasi stereotipo del pirata: non ecce-de nel bere, non dilapida il danaro, anzi diffida dell’alcole mette in banca i suoi risparmi, frutto di tanti anni di su-dati omicidi e rapine. Tutto ciò accentua la sua natura dia-bolica. Condivide crudeltà e violenza con gli altri pirati,ma senza condividerne le più umane debolezze del be-re, della lussuria e dello sperpero, è efferato come il ca-pitan Kidd, ma calcolatore come un banchiere o un usu-raio. Resta il fatto che è il personaggio che si ricorda dipiù e che ha il fascino del bello e dannato, cui nemme-no Stevenson rimase insensibile. Infatti, alla fine lo lasciascappare e questo non solo significa che il male non vie-ne automaticamente punito, ma anche che rischiamosempre di incontrare questo gaglioffo in libera uscita adogni angolo di strada (molto opportunamente Bjorn Lars-son nel 1995 gli ha dedicato un volume intero “La verastoria del pirata Long John Silver”, ed. Iperborea).Dalla (ri)lettura di questo straordinario libro – che Scia-scia definì “quanto di più vicino ci sia alla felicità” – si pos-sono ricavare una serie di impressioni. Si dovrebbe leg-gere per domandarsi se si debba restare come siamo (perscelta o forza di cose) o se non valga la pena di diventa-re altro. “L’isola del tesoro” - eccitando le più sconfinatefantasie - ci fa dapprima entrare in un mondo nuovo, apartire dal linguaggio: infatti, chi ha mai sentito, primadella lettura, termini come “bagli” (travi che sostengonoi ponti), “ombrinali” (fori attraverso cui rifluisce in ma-re l’acqua arrivata in coperta), “bigotta” (una particola-re carrucola), alzi la mano. Per non parlare poi dei poe-tici nomi dell’isola: l’isola dello scheletro, punta alberodi trinchetto, punta albero di mezzana, l’altura del can-nocchiale, l’ancoraggio del capitano Kidd, la punta “is-sa-bolina”. E come dimenticare la canzone diventata ce-leberrima, di cui si conosce il testo ma non il titolo (con-trariamente all’altra “Lillibullero”, talvolta cantata dai pi-rati, di cui si conosce il titolo ma non il testo)? “Fifteenmen on the dead man’s chest/Yo-hoho, and a bottle ofrhum”, in cui il gioco di parole inglese poggia su chest (ter-mine familiare a noi pneumologi) che significa sia bau-le che cassa toracica . Quindici uomini sulla cassa delmorto…Continuando nella galoppata fantastica, si arriva alla de-scrizione fisica del tesoro nell’ultimo capitolo: “…giorgie luigi, dobloni e doppie ghinee, moidori e zecchini, tut-

te le varietà di monete del mondo in numero da egua-gliare le foglie dell’autunno…”. Sembra un elenco perbanchieri o per numismatici; in realtà, è una falsa appa-renza – un trompe-l’oeil – per milioni di persone che untesoro non l’hanno visto mai e che, girata l’ultima pagi-na, decideranno di partire anche loro, a ogni costo, al-meno una volta nella vita.Ed è per questo che sono restato sempre incantato – sinda quando avevo circa dieci anni – dalla lettura sempli-ciotta che del romanzo faceva a noi bambini la grinzosae simpatica nonnetta donna Apollonia nel cortile, sullescale antistanti la sua casa. Mi pare ancora di sentire lasua voce incerta:”Pregato dal cavaliere Trelawney, daldottor Livesey e dal resto della brigata, di scrivere la sto-ria della nuova avventura all’isola del tesoro…”. Moltianni dopo – ascoltatore-adolescente ormai divenutoadulto – talvolta mi par di sentire all’imbrunire, quandoi rumori si vanno affievolendo e l’ora unisce malinconievere a paure immaginarie, “Quindici uomini sulla cassadel morto/ Yo-ho-ho e una bottiglia di rum”, su un ritmoinventato di volta in volta. Sognando ad occhi aperti eastraendomi dal presente, quelle parole sono più chemai l’eco struggente dell’antica infanzia perduta.

CULTURA Bollettino OMCeO Napoli - Marzo-Aprile 2011 27

Convinti come siamo che la società può essere cambiata soloeducando i ragazzi delle scuole primarie e secondarie,plaudiamo all’iniziativa fondamentale di questo libro – “Unascuola per la vita”, distribuito nelle Scuole Medie inferiori esuperiori – che si occupa delle dipendenze patologiche dasostanze illegali e legali e delle patologie correlate.In una prima parte vengono elencate le principali sostanzestupefacenti presenti, la loro derivazione, i loro effetti, i dannisociali e le ripercussioni sullo stato di salute; una seconda parteè dedicata ai ragazzi che hanno partecipato al Progetto, chesono i veri protagonisti del volume, con i loro lavori, riflessioni egiudizi. La pubblicazione – che sarà distribuita nelle scuole chehanno partecipato al Progetto - è stata resa possibile dal lavorodel dottor Giuseppe De Rosa e da tutti i suoi collaboratoridell’U.O. SERT DSB 31 ASL NA 1 dell’Ospedale Gesù e Maria diNapoli con il contributo della Fondazione Banco di Napoli perl’Assistenza all’infanzia e della II Municipalità di Napoli.

Un progetto per educare i giovani

Giuseppe De RosaUna scuola per la vita

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Bollettino OMCeO Napoli - Marzo-Aprile 2011 28NEWS

Modalità di iscrizioneGli interessati dovranno inviare il fac-simile, riportato nellapagina seguente, debitamente compilato, al fax dell'Ordine(081/7614387). Saranno iscritti al convegno i primi 100richiedenti per ciascuna edizione, secondo l'ordine cronolo-gico di arrivo dei fax. (farà fede la data e l'orario delreport del fax ricevente).

PROGRAMMAOre 09,00 – 09,40 Registrazione dei partecipantiOre 9,40 - 10,10 Saluto delle autoritàDR. Gabriele Peperoni Presidente OMCeO NapoliDott. Francesco Caia Presidente Ordine Avvocati Napoli

I° SESSIONE: GLI ASPETTI SANITARI

PARTE PRIMA: L’EVENTO E LE INDAGINI

Ore 10,10- 10,30La violenza sessuale nel nostro secolo: tra antropologiae clinicaProf. Claudio Buccelli Ore 10,30- 10,50Approccio clinico : riconoscimento e rilevazione deisegni di violenza sessualeProf. Giuseppe Saggese Ore 10,50- 11,10La raccolta, la conservazione e l'analisi delle prove perl'iter giudiziarioProf. Lucio AgozzinoOre 11,10-11,30 Commento e discussione: Dott. Bruno Zuccarelli, dott. Mauro Muto, dott. Sil-vestro Scotti, dott. Giulia Zinno, dott. Adele Barto-lucci.Ore 11,30- 12,00: Pausa caffè

PARTE SECONDA: LE VITTIME

Ore 12,00-12,20L'intervento psicologico sulle vittime: esperienza dell'O-spedale San PaoloDott. Elvira RealeOre 12,20-12,40 Le mutilazioni genitali femminili: violenza ed ostacolo allaintegrazioneDott. Assunta Licciardiello Ore 12,40-13,00Commento e discussione: Dott. Elena Capriola, dott. Mariassunta Cecchi, dott.Vincenza Di Riso, dott. Sandra Frojo,

II° SESSIONE: ASPETTI NORMATIVI E GIUDIZIARI

Ore 13,00-13,20 La violenza sessuale: aspetti normativi Avv. Prof. Luigi FerrandinoOre 13,20-13,40Le indagini di Polizia Giudiziaria Gen. Luciano GarofanoOre 13,40-14,00Attività GiudiziariaDott. Maurizio StanziolaOre 14.00- 14.20Commento e discussione: Avv. Maurizio CapozzoOre 14,20-14,40TAVOLA ROTONDAIl Protocollo di Intesa tra servizio sanitario, mondo giudi-ziario e Forze dell'Ordine. Dott. Luigi Buonagura, Prof. Luigi Ferrandino, Gen.Luciano Garofano, Dott. Maurizio Stanziola, Dott. G.Vallefuoco, Ore 14,40- 15,00 Compilazione questionari ECM

Convegno ECM organizzato dall’Ordine dal titolo:

”La violenza sessuale: approccio integrato tra operatori dellaSanità, delle Forze dell'ordine e del Mondo giudiziario”

MERCOLEDÌ 11 E GIOVEDÌ 19 MAGGIO 2011

IL CORSO È A TITOLO GRATUITO ED IN FASE DI ACCREDITAMENTO ECMSala Conferenze Ordine Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Napoli Via Riviera di Chiaia 9/C, Napoli

L'assistenza alla vittima di violenza sessuale è multidisciplinare, coinvolgendo sia figure professionali del mondo sani-tario quali medici, infermieri, psicologi, psichiatri, che figure appartenenti alle forze dell'ordine e al mondo giudiziario.L'integrazione tra gli operatori chiamati a gestire un evento così doloroso, complesso ed urgente è necessario perchéattraverso un buon coordinamento delle attività di varia competenza si può costruire un percorso accettato e condivi-so. La possibile stesura di un “Protocollo d'Intesa” tra gli operatori sanitari, le forze dell'ordine e il mondo giudiziariopotrà rappresentare una guida per azioni coordinate e sistematiche che possano garantire buona pratica per assisterela vittima, per assicurare una documentazione e raccolta delle prove necessarie per l'iter giudiziario spesso lungo e labo-rioso a garanzia della vittima e della giustizia.

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Faxsimile istanza di iscrizione DA TRASMETTERE ESCLUSIVAMENTE VIA FAX AL NUMERO 081.7614387

ALL’ORDINE PROVINCIALE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DI NAPOLI

Io sottoscritto Dr________________________________________________________________________

Nato il___________________________ a ________________________________________

Residente a________________________alla via______________________________________________

laureato in Medicina e Chirurgia, iscritto all'Albo dei Medici Chirurghi di Codesto Ordineal N°_______________

Dichiaro di svolgere la seguente professione.______________________________________

CHIEDOdi essere iscritto al Corso in fase di accreditamento ECM:

“La violenza sessuale: approccio integrato tra operatoridella Sanità, delle Forze dell’ordine e del Mondo gudiziario”

Indicare con una (x) la data scelta

Edizione dell’11 Maggio 2011

Auditorium OMCeO Napoli

Edizione del 19 Maggio 2011

Sala Aula Magna Tribunale di Napoli Centro Direzionale

Chiedo che ogni eventuale comunicazione venga inviata al seguente indirizzo

_______________________________________________________________________________

Recapito telefonico n.__________________________ CELL._______________________________

Data_______________________________ Firma_________________________________

I80122 NAPOLI – Via Riviera di Chiaia, 9 – Tel. 081660517 – 081660544 – Telefax 0817614387Indirizzo e-mail [email protected]

Ordine Medici- Chirurghi e Odontoiatriìdi Napoli e Provincia

Bollettino OMCeO Napoli - Marzo-Aprile 2011 29NEWS

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Bollettino OMCeO Napoli - Marzo-Aprile 2011 30NEWS

Il 1 marzo si è discusso, presso l’Ordine dei Medici di Na-poli, sul problema dell’errore in medicina. Il convegno,presentato dal Presidente dell’Ordine Gabriele Peperoni, èstato organizzato per fare il punto sulla situazione anchenell’ottica di indirizzare le iniziative formative e pratiche daintraprendersi da parte dell’Ordine che da tempo monito-rizza il problema della Malpractice attraverso una specifi-ca Commissione. Da diversi anni, anche in Italia, la sanitàregistra un crescente bisogno di sicurezza. I pazienti sonodiventati più esigenti, hanno maturato una maggiore con-sapevolezza dei diritti acquisiti, con un ruolo ormai pari-tario con il medico. D’altro canto la sanità fornisce oggi pre-stazioni sempre più tecnologicamente avanzate, sofistica-te e perciò rischiose. Tutto ciò impone che le strutture sa-nitarie si impegnino con energia ad adottare strategie permigliorare la qualità dell’assistenza e la sua appropriatez-za intesa anche come tutela e sicurezza di pazienti ed ope-ratori. Da ciò nasce il Clinical Risk Management, argo-mento del convegno che ha visto la partecipazione di gran-di esperti nella materia ed ha riscosso grande considera-zione da parte di un pubblico numeroso ed attento di me-dici. L’evento scientifico si poneva l’obiettivo di promuo-vere la cultura della prevenzione dell’errore tra i medici edun altro, molto più ambizioso, di costruire una rete di com-petenze pratiche nella Gestione del Rischio Clinico tra i pro-fessionisti della sanità. Il sistema rappresenta un potentestrumento per la prevenzione dell’errore medico. Impara-re dall’errore - è questo il cuore del progetto - significa evi-denziare gli errori commessi nella pratica medica, - anchequelli fortunatamente senza conseguenze, - per studiarlial fine di evitare di ripterli. L’iniziativa, già attiva da circa undecennio negli USA, ha consentito una rilevante diminu-zione degli errori, testimoniata nei fatti da un vorticosocrollo del contenzioso giudiziario. Tutti i paesi europei, pri-mo fra tutti il Regno Unito, si son mossi su questa stradaottenendo strepitosi successi. L’Italia, tranne poche ecce-zioni al Nord, si mostra pigra e poco ricettiva al cambia-mento. Il convegno ha analizzato, anche se in sintesi, tut-ti gli aspetti pratici della gestione del rischio clinico, anchequelli apparentemente secondari che, invece, contribui-scono non poco alla genesi dell’errore; non ci si è limitatiquindi a trattare l’aspetto della segnalazione dell’errore edella sua valutazione, che comunque rappresentano il co-re del sistema. La 1° sessione, moderata dal collega Mon-tella, ha visto gli interventi introduttivi di Zamparelli, Lan-zetta, Papa e Federico. Il problema è stato poi affrontato sulpiano medico legale dal Prof. Luigi Palmieri. Nella 2° par-te sono state discusse alcune\ aree prioritarie di interessedel rischio clinico E’ noto che la mancanza di comunica-zione è spesso responsabile di errori; lo è la mancanza diuna buona comunicazione, scritta o orale, tra medico emedico, tra medico ed infermiere. Si pensi agli errori diprescrizione, al mancato coordinamento tra il medico di fa-

miglia e quello ospedaliero; all’interno dell’ospedale alsempre scarso dialogo tra il medico di reparto ed il medi-co chiamato in consulenza o tra il medico che accoglie ilpaziente al pronto soccorso ed il medico del reparto in cuiil paziente viene accolto. La mancanza, poi, di una buonacomunicazione medico-paziente, è spesso causa di un au-mento del contenzioso giudiziario: scarsa comunicazionenon solo nel senso di non dare al paziente notizie utili e suf-ficienti, quando anche nel non stabilire con lui e la sua fa-miglia quel rapporto umano che spesso, quando presen-te, evita i conflitti. Il saper lavorare in équipe, il sentirsi par-te di un gruppo, in definitiva lo “Staffing”, è la marcia in piùche riesce a far funzionare meglio il sistema che impara adautoproteggersi; in questo senso è necessario lavorare perimplementare e diffondere la cultura del lavorare insieme.Una organizzazione funzionante al meglio esige, poi, d’ob-bligo, una capacità di supervisione da parte del dirigentecon forte leadership che significa avere competenze pro-fessionali e relazionali che consistono in cultura organiz-zativa, del linguaggio, della comunicazione, dei climi or-ganizzativi, della valutazione del potenziale, dei processiformativi, della capacità di stimolare l’apprendimento. Glistudi sulla qualità della documentazione sanitaria - cioè lacartella clinica e le prescrizioni mediche - evidenziano, inItalia e nei paesi anglosassoni, una scarsa attenzione deimedici alla corretta compilazione degli atti a particolare va-lenza sanitaria; si pensi alla pessima qualità delle cartellecliniche che rappresentano spesso l’unico documento sulquale si definisce la responsabilità del medico. Sul con-senso informato, argomento assai trattato da parte del me-dico ma non sempre ben approcciato, esiste una fiorenteletteratura, anche sul piano medico legale: il Prof. ClaudioBuccelli ne ha illustrato i vari aspetti. Le Linee guida ed iprotocolli diagnostico-terapeutici, infine, utilizzano cometecnologia di base l’analisi del processo e rappresentano og-gi uno strumento indispensabile per testimoniare la cor-rettezza delle azioni diagnostico-terapeutiche condotte sulpaziente: il Prof. Maurizio Santomauro ha esposto il con-tributo che le società scientifiche forniscono al sistema. La3° sessione, moderata da Mauro Muto, ha ascoltato le vo-ci delle Associazioni sindacali che hanno espresso il disagiodei medici di fronte ad un problema che li vede spesso vit-tima di un sistema che non sempre riesce a garantire la si-curezza per pazienti ed operatori: la disorganizzazione incui vivono le strutture sanitarie, per i noti motivi, sono lacausa prima di errori che impropriamente vengono adde-bitate al medico. Ma il sistema “Gestione del Rischio Cli-nico” è ben più complesso che la semplice segnalazionedell’errore e richiede un approccio multidisciplinare tra levarie componenti tecniche che partecipano al progetto. Ilconvegno quindi ha indicato la strada su cui medici e strut-ture sanitarie devono incamminarsi per fornire prestazio-ni assistenziali adeguate a standard di qualità.

Prevenzione dell’errore, un convegno all’OrdineRischio clinico, come gestirlo

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Bollettino OMCeO Napoli - Marzo-Aprile 2011 31NEWS

Il 16 Novembre 2010 nel corso del Congresso SIGO-AOGOI, svoltosi a Milano, il nostro iscritto- dott. Aldo Vi-gorito, Primario ginecologo emerito dell’Ospedale San Leo-nardo di Castellammare di Stabia, è stato premiato dal-l’Associazione Ostetrici e Ginecologi Ospedalieri Italianicon una “medaglia d’oro al merito” e pergamena con la se-guente motivazione: “Per aver contribuito in maniera si-gnificativa al progresso dell’Ostetricia e Ginecologia”Il Dr.Vigorito, autore di circa 70 pubblicazioni scientifiche,ha svolto la sua brillante carriera presso prestigiosi presi-di ospedalieri napoletani e campani, con oltre 20 anni di Pri-mariato ed ha organizzato e presieduto numerosi conve-gni sia a livello nazionale che internazionale, ricoprendo an-che prestigiosi incarichi sindacali (ANAAO e ANPO) e nel-la società scientifica relativa alla sua specializzazione. All’illustre collega esprimiamo i più affettuosi ed orgoglio-si complimenti della Redazione e del Consiglio Direttivo peril prestigioso riconoscimento ricevuto, che premia il suo for-midabile impegno umano e professionale, profuso in oltre50 anni di attività al servizio della sanità pubblica.

Un premio perAldo Vigorito DICHIARATIVI ANNO 2010

Francesco Paolo Cirillo

Quest’anno l’Agenzia delle Entrate ha già reso note ledelucidazioni e la normativa vigente in merito al Dichiarativo2011, afferenti i Redditi anno 2010. Ad oggi sono stati giàriscontrati i modelli, con relative note esplicative, per: - Unico Persone Fisiche 2011 - Redditi 2010; - Unico Persone Fisiche 2011 - Redditi 2010 – Unico Mini; - Dichiarazione IRAP 2011 - Redditi 2010 - Dichiarazione 730/2011 - Redditi 2010; - Dichiarazione Iva 2011 - Redditi 2010; - Unico Società di Persone 2011 - Redditi 2010; - Unico Società di Capitali et Enti non Commerciali 2011 -

Redditi 2010; - Modello 770/2011 - Redditi 2010. Quest’anno il Professionista Medico ha già inviatotelematicamente entro il 28 febbraio c.a. la ComunicazioneDati IVA, afferente l’anno 2010, nonostante che ilProfessionista Medico sia esente da Iva ai sensi dell’art.10/18D.P.R. 633/72, qualora effettua prestazioni sanitarie relative avisite mediche da certificazione “INPS”, è soggetto ademettere parcella – fattura, con applicazione dell’Iva al 20%.Questo ha fatto si che buona parte dei Medici di MedicinaGenerale e i Pediatri di Famiglia, hanno effettuato liquidazioniIVA mensili o trimestrali, durante l’anno 2010. Sono soggettiesclusi da tale adempimento le Persone Fisiche che hannorealizzato nell’anno 2010, un volume di affari, cioè prestazionieffettuate – fatture attive, uguali o inferiori a euro 25.000,00,nel caso del Professionista Medico, qualora espleti come sucitato l’attività di Medico di Medicina Generale o di Pediatra diFamiglia convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale, ilfatturato annuo, tranne che non si è all’inizio di attività, superadi gran lunga la fascia di esenzione e quindi quest’annotelematicamente, attraverso un intermediario abilitato, è stataresa la Comunicazione Dati IVA anno 2010. Il mancato invio di detto modello, qualora è obbligatorio l’invio,è punito con una sanzione amministrativa che va daeuro268,00 ad euro 2.065,00. Ovviamente a tutt’oggi il Professionista Medico che nell’anno2010 ha emesso solo prestazioni – fatture attive con operazioniesenti – art.10/18 DPR 633/72, non è stato e non sarà tenuto apresentare la Comunicazione Dati IVA. A datare dalla pubblicazione del prossimo bollettino sarannorese Pillole Fiscali esplicative afferenti i Dichiarativi cherientrano nell’ambito professionale del Professionista Medico.

AVVISO AGLI ISCRITTI Il Consulente Fiscale dell’Ordine Francesco Paolo Cirillo, è adisposizione degli iscritti per Consulenza di natura fiscale eprevidenziale ogni martedì dalle ore 11.00 alle ore 13.00.

PILLOLE FISCALI

ONORIFICENZA PER DI GRUTTOLAIl professor Giovanni Di Gruttola, su proposta del Presidentedel Consiglio dei Ministri, con D.P.R. in data 2 giugno 2009, èstato insignito della distinzione onorifica di Cavalieredell’Ordine “Al merito della Repubblica Italiana”.

NUOVO DIRETTIVO AMMIEcco i nominativi delle socie che formano il nuovo DirettivoA.M.M.I. Napoli: Presidente: Giovanna Schillirò, Vice: SilvanaPacella, Segretaria: Raffaella Di Domenico,Tesoriera: AnnaCiancio, Past President: Clara Possemato. Consiglieri: M.Rosaria Setola, Elena Merolla, Antonella Mallano, MatildeLiguori, Anna Gagliardi, Imma Andreozzi.

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Lo scorso 10 febbraio, nell’ambito del Giubileo diNapoli e in occasione della 19esima Giornata Mondia-le del Malato, il vescovo Crescenzio Sepe si è recato invisita alla sede dell’Ordine dei Medici di Napoli per rin-saldare il patto solidale in favore dei sofferenti tra lachiesa napoletana e i camici bianchi partenopei. Con ilporporato anche monsignor Matino, vicario episcopa-le per la Comunicazione, e monsignor Ponte, vicarioepiscopale per il Laicato. Accolto da Gabriele Peperonie Angelo Castaldo, rispettivamente presidente e vice-presidente del Consiglio Direttivo, e dal direttore Um-berto Zito, monsignor Sepe ha sottolineato il terreno co-mune sul quale agiscono i professionisti della sanità el’arcivescovado, entrambi accomunati dall’aspirazionedi un risveglio religioso e civile della città e di un suopronto riscatto. "L’Ordine dei Medici - ha premesso ilpresidente Peperoni - è un organo ausiliario dello Sta-to che svolge funzioni di “cerniera”, promuovendo quel-l’alleanza terapeutica tra medico e malato che rappre-senta il fulcro della propria attività istituzionale. La“chiamata a raccolta” del vescovo di Napoli, cui hannorisposto con entusiasmo le strutture sanitarie della cit-tà e i medici che vi lavorano, è dunque un’occasione for-midabile - ha proseguito Peperoni - da cui partire perorganizzare un’ampia rete di rapporti e avvicinare cosìmaggiormente il Servizio Sanitario ai cittadini più bi-sognosi.". Fare rete insomma per il bene di Napoli: que-sto l’imperativo cui l’Ordine si è dichiarato disponibi-le. Un messaggio amplificato dalla replica del Cardina-le che, prendendo spunto dalla Giornata del malato, haindicato nell’umanizzazione dell’assistenza medica il

grande obiettivo del prossimo futuro, condensando ilprogetto nella parola d’ordine “scienza e coscienza alservizio del sofferente”. La visita è stata anche un’op-portunità per l’alto prelato di augurare buon lavoro amolti giovani medici, laureatisi nel 2008, nel 2009 e nel2010, che proprio in questa occasione hanno prestatoil "Giuramento di Ippocrate". Il Cardinale ha concluso,infine, la sua visita all’ente ordinistico, benedicendo ilpresepe artistico collocato in sede.

Bollettino OMCeO Napoli - Marzo-Aprile 2011 32NEWS

Sepe e medici, patto in favore dei sofferentiIl Cardinale in visita all’Ordine

INCONTRO AL PASCALEPer il Cardinale prima tappa della giornata Giubilare, dedicataalla salute, al Pascale. L'occasione: la «XIX Giornatadell'Ammalato». Qui è stato accolto con la manifestazione «AlPascale s'accende la Prevenzione…a Napoli s'accende laSperanza». Ad accoglierlo il direttore Pedicini, il direttorescientifico Vecchione, il presidente di Indirizzo e VerificaVizioli, l'assessore reg. Miraglia, il presidente provincialeCesaro, l'assessore prov. Jervolino, il prof. Mario Santangelo.Il porporato ha dato l'avvio per la costruzione di un Centro diAlta Tecnologia per la Diagnostica e la Prevenzione dei tumorifemminili, poi ha benedetto i crocifissi e la targa augurale dellaStruttura Dipartimentale di Senologia Preventiva, presente laresponsabile Immacolata Capasso. La targa testimonia l'impe-gno del Dipartimento di Senologia, diretto da Giuseppe D'Aiuto,contro il cancro alla mammella. Mons. Sepe ha anche incon-trato 300 ragazzi delle scuole medie, nell'ambito del ProgettoScuola da anni attivo al Pascale. Infine la visita agli ammalati.

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NEWS Bollettino OMCeO Napoli - Marzo-Aprile 2011 33

Non è mai troppo tardi. Gabriele Peperoni, presidente di OMCeO Napoli, di concerto con il Consiglio Direttivo, ha organizzato un primo"Giuramento di Ippocrate" tardivo, per i medici laureatisi nel periodo 1964 – 1974: costoro, infatti, come tutti quelli che hannoconseguito la laurea prima del’90, non hanno mai avuto la possibilità di partecipare alla solenne cerimonia perché all’epocainesistente. La singolare iniziativa, fissata per martedì 19 aprile, è stata suggerita dalle numerose espressioni di rammaricomanifestate al Presidente da numerosi professionisti che finalmente potranno, a breve scadenza, prendere parte all’evento e ricevereil distintivo ordinistico e la suggestiva perganena personalizzata che riporta il testo ippocratico originale del V secolo a.C. Si tratta diun’opportunità destinata a rivelarsi anche un piacevole incontro collegiale e al contempo occasione di riflessione sul senso dellaprofessione. I medici interessati (laureati 1964 – 1974) riceveranno quindi a domicilio la comunicazione dell’Ordine, contenente lemodalità di partecipazione: chi non dovesse ricevere l’avviso, può contattare direttamente la sede ordinistica per le informazioni delcaso.

GIURAMENTO TARDIVO, CERIMONIA PER I LAUREATI DAL ‘64 AL ‘74

I soggetti d’età inferiore a 64 anni sono in rapido aumen-to. Difatti sono passati dall'11,4% della popolazione del1984 ad oltre il 18% di oggi e la proiezione è che aumen-teranno fino a raggiungere, nel 2050, il 35% (oltre 1\3 del-la popolazione). Oggi il 3,5% degli ultra 64enni è rappre-sentato da ultra 80enni che, dal 1984 ad oggi, sono pas-sati da 1,2 a 2,4 milioni e il trend prevede che nel 2050 rag-giungeranno i 5 milioni. Bisogna dire che il 50% di questiultra 80enni sarà disabile con relativi problemi di assi-stenza. La ridotta natalità, la migliore qualità di vita e i pro-gressi della Medicina sono esponsabili dell'invecchia-mento della popolazione che si ripercuote in tutte le areesociali, in particolare in quella sanitaria. A questa nuovaconfigurazione demografica non corrisponde un analo-go risultato positivo in termini di morbilità e mortalità; laprevalenza delle patologie cronico-degenerative è in au-mento e anche queste sono “invecchiate”, incidendo in etàpiù avanzate, dando vita al fenomeno della “compressio-ne della morbilità”. Si va delineando, quindi, la figura diun soggetto di età elevata affetto da pluripatologie croni-che e sottoposto a politerapia farmacologica. Se a ciò si ag-giunge una realtà come quella campana, costretta a con-tinui tagli della spesa sanitaria, ci si rende conto delle dif-ficoltà che incontrano gli anziani per trovare risposte ai lo-ro bisogni e di come l'ageismo possa trovare terreno fer-tile. Questi i temi al centro del convegno “Anziano fragile:Anziano abbandonato” tenutosi il 1 febbraio all'Ordine eche ha riscontrato una nutrita partecipazione di colleghi.L'incontro scientifico, presentato dal Presidente Gabrie-le Peperoni, è stato introdotto dall'interessante lettura delProf. G. Paolisso sui fattori di rischio condizionanti l'in-vecchiamento. Con la prima sessione è stato tracciato l'i-dentikit dell'Anziano fragile, identificandolo in un Sog-getto di età avanzata, portatore di pluripatologia e, perciò,a rischio elevato di danno iatrogeno e di condizioni dinon autosufficienza parziale o totale. La salute fisica, la sa-lute mentale, la condizione socio-economica e la situa-zione socio-ambientale sono i 4 fattori che possono con-correre alla non autosufficienza e che individuano le mol-teplici necessità assistenziali del Paziente anziano e che

richiedono una specifica valutazione e la disponibilità didifferenti Servizi e Strutture della “Rete”. Bisogni “com-plessi” che, per essere soddisfatti, richiedono risposte in-tegrate che trovano attuazione solo se attivate da Struttu-re appositamente attrezzate come le Unità di Valutazio-ne Geriatriche. L'U.V.G. ha il compito di realizzare l'inte-grazione ai vari livelli (gestionale, professionale), di defi-nire l'impatto economico delle decisioni, di garantire l’as-sistenza, di elaborare il piano individuale di trattamento,i percorsi assistenziali e il responsabile del programma ditrattamento, nonché di verificare l'efficacia degli inter-venti. Per questa articolata funzione l'U.V.G. si avvale diuno strumento metodologico originale, specifico dellaGeriatria, che ha dimostrato efficacia applicato all'Anzia-no fragile: la Valutazione Multidimensionale. La VMD, di-versa dalla valutazione medica tradizionale, definisce inmodo complessivo lo stato di salute dell’anziano per in-dividuare le conseguenze delle eventuali disabilità sulla vi-ta quotidiana e per elaborare un programma che tengaconto delle capacità di recupero del soggetto. La 2° e la 3°sessione hanno visto la partecipazione di Rappresentan-ti degli Enti istituzionali protagonisti dell'intervento “in-tegrato” in risposta alla domanda di salute degli anziani.È emersa, alla luce del momento congiunturale e delle mu-tate esigenze degli anziani, la necessità di ridurre i rico-veri ospedalieri ai casi acuti e di gestire le cronicità sul ter-ritorio che ha necessità di attrezzarsi e di fondare la pro-pria azione sul “continuum assistenziale”. È emersa anchela difficoltà di fornire risposte idonee in previsione di unsistema di riparto del fondo sanitario basato sull'età inquanto, anche se invecchiando aumenta il manifestarsi divarie patologie e quindi il bisogno di assistenza, non è l'e-tà in sé che fa spendere. Si sono confrontati gli operatoridi trincea (Medici di Medicina Generale, Specialisti am-bulatoriali, Operatori delle Strutture residenziali, Ospedalie Università) portando le loro esperienze ed evidenzian-do le criticità di un sistema fortemente impegnato mafortemente in difficoltà.

Salvatore Putignano

“Anziano fragile”, convegno sullecriticità del sistema assistenziale

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34ULTIMA Bollettino OMCeO Napoli - Marzo-Aprile 2011

Ricordiamoli insieme

L’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degliOdontoiatri di Napoli partecipa commosso al dolore

delle famiglie per la scomparsa dei colleghi

MARIANO ALTERIO; FRANCESCO ARICO’;MICHELE BARILE; ARCANGELO BEATRICE;

FRANCESCO SAVERIO BELLUCCI SESSA; PROCOLOCAUSA; DELFO DE CRISTOFARO; MICHELE DE

SIMONE; CARMINE DELL'ANNO; LIDIA DI LAURO;GIUSEPPE DONADIO; GIORGIO GOMBOS;

ALESSANDRO IACOBELLI; FRANCESCO IAVICOLI;SALVATORE LOFFREDO; ANTONIO MAGGI; ALDO

MARRA; UGO MASTRANGELO; BENIAMINO MINICUCCI;VINCENZO MORFINO; GIUSEPPE

MOSSETTI; ANTONIO OREFICE; GIUSEPPE PACE;CESARE PANDOLFI; NICOLO’ PERRONE; AUGUSTO

GIUSEPPE PEZZAROSSA; RENATO RICKLER;GUIDO RIZZO; ANTONIO SALOMONE; LORETO

ALDO SCOTTO DI SANTOLO; CIRO SINISCALCHI;CLAUDIO TANCREDI;VINCENZO VALENTINO;

FRANCESCO VERDE; LUCIANA VISCOIl loro ricordo resterà nella memoria dei tanti che

hanno avuto il privilegio di conoscerli.

Lunedì 14 marzo 2011, ildottor Giuseppe Cioffi ciha lasciato.Per tutti, solo Peppino.Chirurgo, di Procida, main servizio presso ilPresidio Ospedaliero“Anna Rizzoli” di Ischia.Una grave perdita, pertutti.L’attuale linguaggio cheusiamo così freddo,asettico, ci porta spessoad usare termini tecniciper certi versi quasistrani; uno di questi :“risorsa umana”. E’ cosìche indichiamo il medico,l’infermiere, l’operatoresanitario, l’operatoretecnico: per la primavolta, se penso a Peppino,riesco ad accettare questotermine. Era veramenteuna “risorsa” ! Dielevatissimapreparazione e capacità,era un lavoratore

instancabile, sempredisponibile, garbato, maipolemico; ed eraveramente “umano” :ascoltato e benvoluto datutti perché, nonostante imeriti, era sempre moltoumile e pronto ad andarein aiuto dei bisognosi.Non a caso erasoprannominato il“Moscati” di Procida Proprio il venerdìprecedente la sua fine, hocondotto io l’Ambulatoriodi Anestesia, per i RicoveriProgrammati: più dellametà dei pazienti era diProcida, “amici” diPeppino; mentre si èdiscusso di “Dipartimentodelle Isole”, diaccorpamento di Procidaa Ischia, la RisorsaUmana Peppino Cioffi,silenziosamente, facevadiventare realtà la teoria

Roberto Buonanno

In ricordo di Giuseppe Cioffi

MANZI ELETTO AL CUN. I giovani camici bianchi avranno lapropria rappresentanza al Ministero dell'Istruzione,dell'Università e della Ricerca (MIUR), attraverso il SegretariatoItaliano giovani medici (Sigm). Il 18 gennaio, infatti, è stato elettoal Consiglio Universitario Nazionale (CUN) Carlo Manzi, medico informazione specialistica della Seconda università di Napoli eVice Presidente nazionale del Sigm. «Formazione e ricerca sonoelementi costitutivi della professione medica. E' la prima voltache un medico campano raggiunge questo traguardo. La voce ele istanze dei Giovani Medici italiani in tema di ricerca eformazione accademica potranno trovare rappresentanza pressoil Miur - ha affermato Carlo Manzi - Il Sigm cercherà di stimolareil dibattito al fine di adottare politiche innovative a sostegno dellaformazione e dell'accesso alla ricerca dei Giovani Medici».

11° CONGRESSO FIMP NAPOLI

ELEZIONI ONAOSI. La Legge 222/2007 stabilisce che tutti icontribuenti della Fondazione ONAOSI, Ente gestore di una formadi previdenza obbligatoria integrativa, scelgano con il voto colorocui affidare l'Amministrazione dell'Ente. Per la prima volta,pertanto, è stata effettuata (mentre sono in corso le procedure dispoglio) - con elezione diretta da parte dei contribuenti - selezionee nomina dell'Organismo Statutario di un Ente previdenziale e/oassistenziale a livello nazionale. Oltre a rappresentare, per gliIscritti, un'occasione per meglio apprezzare i servizi offerti dallaFondazione, queste elezioni hanno costituito un momento didemocrazia partecipata e l'opportunità di dimostrare la capacitàdella Categoria Medica di assicurare all'ONAOSI una gestioneall'insegna dell'efficienza e della trasparenza. Chi volessesaperne di più può visitare sito ww.onaosi.it.

FORMAZIONE PEDIATRICA. Il 17 febbraio, presso l’auditoriumOMCeO Napoli, al via il 6° corso di Formazione Continua inPediatria: 7 giornate di studio articolate su 2 specialità. Il corso,accreditato ECM per Specialisti in pediatria ha avuto finalitàformative, organizzative e preventive. Antonio Campa, DirettoreScientifico del Corso, ha focalizzato nel programma diversespecialità: da Endocrinologia a Chirurgia, da diabetologia atrattamento delle ustioni in pediatria, da Dermatologia aGastroenterologia, fino alla celiachia. Focus inoltre suPneumologia, Neonatologia, Oculistica, Infettivologia edEmergenza-Urgenza. Accanto a questi temi infine anchel'Organizzazione in pediatria e la pediatria preventiva, e poiPediatria di Famiglia e di Comunità. In apertura l'attenzione si èrivolta al mondo dell'assistenza pediatrica in Campania, poi alconfronto tra assetti organizzativi nel nord, nel centro e nel sud,alla crisi generale della pediatria, al calo delle nascite in Italiaall'obesità infantile e ad altre criticità.

II 20 e 21 maggio all’Hotel Ramada di Napoli si terrà l’11esimoCongresso FIMP Napoli su “Pediatria mediterranea - Bambinoe ambiente”. Si parte la mattina del 20 maggio con quattroseminari paralleli a numero chiuso. A seguire l’inaugurazionedel Congresso, i saluti del Segretario Provinciale e la tavolarotonda su “Il bambino e l’ambiente”. Sabato 21 maggio,invece, si susseguiranno due sessioni mattutine, unapomeridiana e le conclusioni finali. Per info: Fimp Napoli Tel.081.5633030; Mail: [email protected].