XVI congresso FADOI Emilia Romagna - Associazione ANIMO · Il concetto di “clausola di...

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1 XVI congresso FADOI Emilia Romagna Bologna, 30 gennaio 2015 L'agire professionale dell'Infermiere, tra dialettica e clausola di coscienza (art.8 del Codice deontologico) Giovanna Artioli

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XVI congresso FADOI

Emilia Romagna Bologna, 30 gennaio 2015

L'agire professionale dell'Infermiere, tra dialettica

e clausola di coscienza (art.8 del Codice

deontologico)

Giovanna Artioli

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Il Codice deontologico dell'Infermiere

(2009)

Articolo 8

L’infermiere, nel caso di conflitti determinati da diverse

visioni etiche, si impegna a trovare la soluzione attraverso il

dialogo. Qualora vi fosse e persistesse una richiesta di

attività in contrasto con i principi etici della professione e

con i propri valori, si avvale della clausola di coscienza,

facendosi garante delle prestazioni necessarie per

l’incolumità e la vita dell’assistito.

Parole chiave: conflitto etico

dialettica/ragionamento etico - dialogo

clausola di coscienza

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QUALI SCENARI

1. prolungamento del tempo di vita a cui non sempre

corrisponde una accettabile qualità di vita da parte del

paziente

2. empowerment del paziente: l'attenzione sociale

all'autodeterminazione della persona

3. la tensione del professionista a concordare con il paziente e

famiglia il piano terapeutico (netta riduzione del

paternalismo medico/sanitario)

4. le nuove frontiere della scienza medica

…...

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Il rapporto tra etica, legge e

comportamento

L’etica orienta i comportamenti dell’uomo

la deontologia quelli

del professionista

la legge regola i

comportamenti

del cittadino

Etica

Deontologia

Legge

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COS’E’ L’ETICA?

Etica è un’attività della ragione alla

ricerca del bene personale e comune

Si realizza in concreto grazie alla capacità

argomentativa che rende capaci di argomentare

in modo convincente le ragioni di un

comportamento.

Siamo nell'ambito della

DIALETTICA

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La riflessione etica si muove tra valori e

comportamenti

VALORI

PRINCIPI ETICI - DIRITTI

LEGGI

ETICA PROFESSIONALE - CODICI DEONTOLOGICI

COMPORTAMENTI

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I VALORI: LIBERTA’ - AUTONOMIA

PRINCIPI – DIRITTI: PRINCIPIO DI AUTONOMIA E DI BENEFICITA’

(ETICA: FLESSIONI, NELLO SPECIFICO CASO, SU COSA RISPETTA L’AUTONOMIA E LA BENEFICITA’)

LEGGE: NORMATIVA SUL CONSENSO INFORMATO

CODICE DEONT.: L’INFERMIERE ASCOLTA, COINVOLGE, INFORMA L'ASSISTITO… (Art. 20)

COMPORTAMENTO: INFORMAZIONE AL PAZIENTE PRIMA DI UNA DETERMINATA PRESTAZIONE

Un esempio: perchè informiamo il paziente prima delle prestazioni?

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Il rapporto tra agire professionale e

ragionamento etico

L'agire professionale è, in ultima analisi, un

comportamento che però deriva sempre

(consapevolmente o no) da un sistema di valori e da

principi etici

Il ragionamento etico non è una libera elaborazione di

pensiero, ma è una riflessione strutturata (esistono

diverse griglie per condurre il ragionamento etico in

modo efficace)

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IL RAPPORTO TRA I PRINCIPI

ETICI E LA DIALETTICA

PRINCIPIO DI BENEFICITÀ

PRINCIPIO DI AUTONOMIA

PRINCIPIO DI GIUSTIZIA

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Orientamento al bene del paziente: - E’ bene per il paziente alleviare il dolore? Dobbiamo

alleviare solo il dolore fisico o anche quello psicologico?

- E’ bene per il paziente comunicargli la diagnosi sempre e comunque?

- E’ bene per il paziente permettere che la sua famiglia gli stia accanto nell’ospedalizzazione?

- ….. CHI DETERMINA IL BENE PER IL PAZIENTE OGGI?

PRINCIPIO DI BENEFICITÀ

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Coinvolgimento del paziente nelle decisioni che lo riguardano:

- In che misura e in che modo il paziente può decidere dei trattamenti che gli vengono proposti?

- Se decide il malato attraverso quale processo informativo è stato messo in condizioni di decidere? (presentazione delle alternative, dei rischi, modulo scritto da firmare?....)

- Che cosa si conosce del sistema di valori del paziente e delle sue idee nei confronti del trattamento?

- ….

QUANTO PESA OGGI

L'AUTODETERMINAZIONE DEL

PAZIENTE?

PRINCIPIO DI AUTONOMIA

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PRINCIPIO DI GIUSTIZIA

Orientare l’assistenza a ciò che il paziente ritiene giusto:

- E’ giusto rispettare le scelte delle persone (paziente e famiglia?) … sempre?

- E’ giusto effettuare un intervento invasivo (es catetere o s.n.g...) senza il consenso del paziente?

- ….

E QUANDO CIO' CHE E' GIUSTO PER IL PAZIENTE CONFLIGGE CON CIO' CHE E' GIUSTO PER L'INFERMIERE?

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Problema etico, dilemma e conflitto

Cos’è il problema etico? Un problema etico nasce quando si tratta di decidere ciò che si deve fare per un paziente in una determinata situazione clinica

Come si individua?

Ci chiediamo: è giusta quella determinata situazione?

La risposta a ciò che è giusto la individuiamo facendo riferimento ai principi etici fondamentali e ai valori

Cosa è il dilemma etico? Un dilemma etico nasce quando si è costretti a scegliere tra due valori che, pur essendo entrambi accettabili eticamente, sono in conflitto tra loro

Cosa è il conflitto etico? E' la situazione in cui i valori del professionista e i valori del paziente confliggono tra loro

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IPOTESI di GRIGLIA per la

DISCUSSIONE DEL CASO ETICO

1. Quale è il/i problema/i che si rilevano dalla analisi del caso?

2. Perché le situazioni individuate rappresentano un problema? Quali sono le motivazioni?

(non è giusto quell’intervento perché…)

3. Gli interventi effettuati nel caso a quali valori fanno riferimento? Rispondono a principi etici che portano 'beneficio' al paziente? Vi sono conflitti tra i valori/principi?

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4. Il codice deontologico ci dà suggerimenti in merito?

5. Quali sono le ipotesi di intervento alternative e a quali

valori fanno riferimento

6. (Se tu dovessi formulare delle linee guida di

comportamento per altri casi simili, quali interventi

inseriresti come fondamentali?)

GRIGLIA PER LA DISCUSSIONE DEL

CASO ETICO

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Obiezione di coscienza e clausola

di coscienza Nell’ordinamento giuridico dello Stato, l’obiezione di coscienza è prevista solo in

relazione all’interruzione volontaria di gravidanza, legge 194/78, alla

sperimentazione animale, legge 413/93 e alla procreazione medicalmente

assistita, legge 40/04

Il concetto di “clausola di coscienza” nell’ambito sanitario è stato definito dal

Comitato Nazionale di Bioetica (CNB) nel 2004, in un pronunciamento sulla

legittimità per l’operatore sanitario di ricorrere all’obiezione di coscienza in

caso di richiesta di prescrizione e somministrazione della cosiddetta pillola del

giorno dopo. In quella circostanza il CNB individuò nel concetto di “clausola

di coscienza” un principio guida al quale ispirare il comportamento etico degli

operatori sanitari in quei casi dove l’obiezione di coscienza propriamente detta

non sia contemplata per legge.

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Quando si ricorre alla clausola di

coscienza Importanza della relazione infermiere – assistito (ragionamento etico)

Si possono verificare incomprensioni, tensioni e conflitti derivanti da diverse

visioni etiche su

ad esempio, la concezione della vita, il significato della sofferenza, l’idea e la

percezione della propria dignità, la libertà di scelta rispetto ai percorsi

diagnostici, terapeutici ed assistenziali, l'idea di qualità di vita e di morte...

lo strumento principe per la composizione dei conflitti è l’ascolto, il

confronto rispettoso e soprattutto il dialogo. Dialogo da mantenere anche

quando l’assistito reitera comportamenti e richieste tali da rendere persistente

il contrasto etico e indurre l’infermiere ad avvalersi della “clausola di

coscienza”

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La clausola di coscienza

Avvalendosi della clausola di coscienza l’infermiere rende trasparente la sua

opposizione a richieste in contrasto con i principi della professione e con i

suoi valori, al di fuori delle situazioni in cui l’obiezione di coscienza è prevista

e regolamentata dalle leggi (ad es. situazioni di fine vita in cui ad oggi sono

previste solo proposte di legge, non approvate).

L’adesione intima e coerente ai principi della professione e quindi all’assistere,

curare e prendersi cura della persona nel rispetto della vita, della salute, della

libertà e della dignità dell’individuo, indurrà in ogni caso l’infermiere ad

adoperarsi perché l’assistito riceva, attraverso l’intervento di altri colleghi o

attraverso il coinvolgimento della struttura sanitaria, le prestazioni necessarie

per la sua incolumità e per la sua vita.

Così agendo l’infermiere tutelerà l’assistito, non lo lascerà mai solo e gli

garantirà il diritto di manifestare la propria volontà.

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Alcune linee concrete di orientamento

Il problema etico (o, nel nostro caso, il conflitto) è sempre relativo a un

caso specifico reale – (difficilmente si può generalizzare)

La possibile soluzione al problema è sempre frutto di un ragionamento

(del singolo o del team di cura) che segue un percorso strutturato

(griglia)

e comunque richiede una decisione

Le ipotesi di soluzione, quando vi sono visioni diverse, vanno negoziate

attraverso il dialogo

La relazione di fiducia con il paziente è una importante risorsa in caso di

divergenza di valori tra professionista e paziente

Ricorrere alla clausola di coscienza solo dopo aver percorso tutte le

precedenti piste

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E per concludere..

Il punto centrale è:

Valori del

professionista,

anche in quanto

persona,

in una dimensione

multi-culturale

Valori del

paziente/famiglia,

in una dimensione

multiculturale

A CONFRONTO

In una relazione dialettica