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43VENERDÌ 16 FEBBRAIO 2018 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Nella fotogrande ipomodoridi PetrilliIn altoRobertoVezzoso(Prunotto),sotto ilPiennolodel Vesuvio
Corbarino e prunillopomodori da scoprire1Salse e pelati inItalia sono unmercato enorme.Viaggio tra iprodotti gourmet
Francesco Velluzzi
P iemonte, Toscana, Cam-pania, Puglia. Quandonon c’è Sua Maestà il po-
modoro, quello fresco da com-prare al mercato, è il momentodelle salse pronte, in scatola onel barattolo di vetro. Si trattadi un mercato enorme, oggi chela salsa fatta in casa è diventatoun hobby raro. Mutti e Pomì so-no ben posizionate nel segmen-to della grande distribuzione,parecchie aziende che produco-no pasta hanno creato una lineacomplementare di salse e sughi.Poi ci sono le eccellenze, che aun prezzo superiore alla mediaoffrono un prodotto di alta qua-lità, lavorato quasi con criterifamiliari. Ecco quattro storie.
PIEMONTE L’azienda agricolaMariangela Prunotto, ad Alba,da più di 30 anni adotta il meto-do dell’agricoltura biologica.Una filiera unica che lavora sal-se e confetture, solo frutta everdura. «Ideò tutto il nonnocol prodotto fresco che, però, aun certo punto non pagavapiù», spiega Roberto Vezzoso,figlio di Mariangela. I suoi va-setti si trovano nei negozi gour-
met. «Usiamo un pomodoro ti-po San Marzano. La differenzatra il nostro prodotto e quellodel sud è che loro hanno più sa-linità, noi maggior dolcezza.Per nostra scelta non andiamonella GDO. La raccolta vieneancora fatta a mano. Facciamopochi gusti e niente ragù, lacarne non entra in azienda».Per il confezionamento Prunot-to si affida alla pastorizzazionedei vasi.
TOSCANA In Toscana si è fattalargo la ditta Petti, dove tutto èin mano al giovane Pasquale.Solo pomodoro con l’idea di fa-re concorrenza ai colossi. Pettipunta «sulla qualità del pomo-doro toscano che lavoriamo abassa temperatura. Le coltiva-zioni sono quelle della Val diCornia, Val di Chiana, Grossetoe Maremma. Tutto è biologico ecertificato da Agriqualità. Sia-mo in GDO, unici con un mar-chio di certificazione della filie-ra rilasciato dalla Regione To-scana». Petti fa passate e sughi,piccanti e non. Dadini e pezzet-tini. Polpa e concentrato. Il po-modoro al centro, questo ilmotto dell’azienda che ha crea-to anche dei prodotti alternati-vi come la passata con lo zenze-ro e quella col tartufo bianco.
CAMPANIA Scendiamo al suddove il pomodoro è religione.Rare Bontà è una piccola azien-da che opera ad Angri, provin-cia di Salerno. I produttori fan-no parte di un gruppo, Apom,che valorizza le bontà dell’AgroNocerino Sarnese. C’è il corba-
rino, piccolo e prelibato, ilPiennolo del Vesuvio e il po-modorino giallo. «Il colore,la consistenza e il sapore delcorbarino sono qualcosa diunico, l’eccellenza del gu-sto», spiega Saverio D’An-tuono responsabile com-merciale di Apom. «Idealesia per il consumo fresco checome conserva, il corbarinonon viene irrigato, cresce suun terreno molto mineraledi origine vulcanica. L’ariamarina gli conferisce un sa-pore agro salmastro” .
PUGLIA Finiamo in Pugliacon Paolo Petrilli che a Luce-ra ha creato una filiera in cuiil pomodoro è al centro ditutto. Parliamo di un prodot-to biologico di eccellenza. Levarietà sono tre: San Marza-no, Torre Maggiorese e Pru-nillo che non ha un corri-spettivo in italiano. «E qual-cosa di simile al pachino checresce in arido coltura senzabisogno di irrigazione»,spiega Petrilli. «Forse siamostati i primi a spingerci sucerti mercati, il primo clien-te in Spagna è stato FerranAdrià. Gli chef stellati? Pre-so uno, molti ti seguono,quello degli chef è un picco-lo mondo. Il passa parola èstato fondamentale per ilsuccesso del nostro prodottoche all’estero ora va fortissi-mo arrivando dall’Albaniafino all’Australia e toccandotutti i paesi europei e gli Sta-ti Uniti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
BRUNELLO «MOCALI»VIGNA DELLE RAUNATE
F ino a lunedì, Montalcino sarà lacapitale del mondo dei vini. Lecantine di quel paradiso delle vigne
del senese apriranno per il tradizionale«Benvenuto Bunello». Noi siamo inToscana per giudicare le prime bottigliedel 2013 e le Riserve 2012 con laconvinzione che non serva dare lestellette alle singole annate, megliocontestualizzare e giudicare all’internodi «quel» singolo millesimo i diversiversanti di Montalcino. In questaoccasione vogliamo consigliarvi ilMocali 2013, un ottimo Brunello, dellacantina Vigna delle Raunate, frutto diuve che vengono da terreni magri, e vitiche hanno oltre 30 anni. Il Mocali haprofumi agili di melograno e visciola,ma anche sensazioni polpose di pescagialla. Al gusto è coerente, succoso,bello teso di iodio. Tannino sapido espettacolare persistenza.
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SI ABBINA CONGNOCCHI DI PATATE CON
RAGÙ DI CINGHIALE
DEGUSTARE ASCOLTANDOERMAL META E FABRIZIO MORO
«NON MI AVETE FATTO NIENTE»
IL VOTO
92/100RAPPORTO QUALITÀ PREZZO
BUONO★★★★★
● È contornata da lochi(pistacchieti in dialetto)l’azienda Fernandez, 15ettari di terreno lavico tral’Etna e il fiume Simeto, adun’altitudine di 760 metricon forti escursionitermiche. È l’habitatperfetto per il pistacchioverde di Bronte dop. Iltrentenne Andrea Portocommercializza farina,pasta per il gelato epistacchi sgusciati (nonsalati) dall’aroma intenso.
Giovanni Angelucci● agricolafernandez.it
FRUTTA SECCA
Il pistacchio verdesnack perfetto
UNA BUSTADI PISTACCHI DA
100 GRAMMIA 4,90 EURO SULSITO AZIENDALE
C on il latte di alpeggio faccio un des-sert che ho chiamato: «La mucca».Preparo un classico gelato al fior di
latte e ne metto una quenelle come basedel dolce. Poi faccio la ricotta - che usoper una spuma - e lo yogurt con cui pre-paro un semifreddo da usare a scaglie.Infine recupero la pelle che si forma sullatte scaldato e la faccio asciugare finchénon ottengo una pellicola croccante cheaggiungo al piatto. Chi riesce a procurar-si del latte di alpeggio può usarlo a casaper il gelato. Nella cucina salata invece èperfetto per una besciamella speciale dausare per una lasagna. Basta un litro dilatte, 60 grammi di farina e 60 grammi diburro. Si riscalda il latte, si aggiunge ilburro lavorato con la farina e si cuoce. Sisistema di sale, pepe e noce moscata. Chivuole una versione di territorio può ag-giungere speck e Asiago a cubetti.
Il consiglio
SOSTIENE LO CHEFdi ALESSIOLONGHINI
PREPARO «LA MUCCA»COL LATTE D’ALPEGGIOAlessio Longhini, 29 anni, è lo chef dellaStube Gourmet dell’Hotel Europa diAsiago. Ha tecnica e passione per lamateria prima. Neo stellato, per laMichelin è anche il «Giovane dell’anno».
I l latte d’alpeggio è prodotto damucche che vivono allo stato bradoda fine maggio a fine settembre.
Una pratica secolare, che sfrutta ipascoli alpini e prealpini, ancora in usoin Veneto, Trentino Alto Adige e ValleD’Aosta. Porta grandi vantaggi aglianimali che fanno attività fisica,respirano aria pura e si nutrono benecon riflessi positivi sulla loro salute esulla qualità del latte. C’è un effettobenefico anche per i pascoli: il terrenoinfatti viene arricchito dalle deiezionidegli animali. Il mio ristorante sta adAsiago e durante la stagionedell’alpeggio andiamo a rifornirci dilatte direttamente in malga, a 1400metri, dove quasi tutto viene usato perfare il famoso formaggio Asiago. Cisono differenze enormi, a livellogustativo e nutritivo, tra il lattepastorizzato che compriamo alsupermercato e quello d’alpeggio che haperfino un colore diverso: non è biancoma giallognolo. Il sapore è più ricco,grasso e complesso con i sentori d’erbache caratterizzano non solo il latte masoprattutto il formaggio fatto in malga.
BRUNELLO DI MONTALCINO,MOCALI 2013, Vigna delleRaunate. UVE: Sangiovese inpurezza. PREZZO: 43 euro.
SORSEGGIANDOdi LUCAGARDINI
GAZZAGOLOSA 1E’ indispensabile che tutti i popoli saggi della terra capiscano che panee pomodoro è un paesaggio fondamentale dell’alimentazione umana.Manuel Vázquez Montalbán (scrittore spagnolo, 1939-2003))
L’APPUNTAMENTO
Da Gobino a Comaschi, tutti i volti del cioccolato1A Milano fino a domenica di scenail Salon du Chocolat: tra abbinamentiarditi, esibizioni e stampanti 3D
Massimo Arcidiacono
P raline, pasticcini, torte,fondenti, dolci di ogni tipopurché al cioccolato, per-
sino un panino con foie gras, ca-volo cappuccio, grue di cacaooppure uno con crema di for-maggio, zucchine trombetta,guanciale stagionato e natural-mente... cioccolato. Un tourbil-lon di incontri, showcooking,degustazioni e provocazioni (intutto una novantina). È questo,il menù servito al Salon du Cho-colat che torna a Milano per lasua terza edizione fino a dome-nica (al MiCoLab, spazi ex Fie-ra). Una sfilata di star della pa-sticceria e di insolite occasioni
per il palato. Pensate alle tavo-lette di cioccolato con fiori disi-dratati e cristallizzati prodottida Adelia di Fant a San Danieledel Friuli; ai boeri di Bodratocon le ciliegie ubriacate nellagrappa; alle praline di Marc al li-me, menta e zenzero.
MASSARI & C. Non mancano icapisaldi: il torinese Guido Gobi-no col suo cremino al sale e olioEvo, ormai un classico della cioc-colateria o la pattuglia dei pro-duttori modicani, da Ciomod aCiokarrua, da Sabadì alla Dolce-ria Bonajuto che nella cittadinasiciliana lavora fave di cacao dal1880. Da non perdere la colom-ba de l’Enzo della milanese Mar-tesana. Da mettere in agenda
l’incontro con Andrea Besuschio(miglior pasticceria d’Italia per ilGambero Rosso) di domani mat-tina, per esempio o lo showcoo-king sul «cremino a tre strati» diIginio Massari e Davide Coma-schi (domenica). Mentre meritail premio della curiosità il Cioc-colArt di Luca Palmerini, inge-gnere aeronautico italiano macon sede a Basilea, dove utilizzastampanti 3D per realizzare og-getti di design a base di cioccola-to. Il Salon nasce 23 anni fa a Pa-rigi e conta edizioni in diversecapitali, ovvia l’impronta inter-nazionale anche a Milano, con lapresenza di espositori comeChocolate Momotombo dal Ni-caragua o Meiji dal Giappone.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Su www.salonduchocolat.it le“info” sull’iniziativa milaneseLe praline al lime, menta e zenzero proposte da Marc CARUSO
Pagina a curadi Pier Bergonzi
e Daniele [email protected]