Arte - La Pittura Islamica Nella Sicilia Normanna Del Xii Secolo
XI-XII secolo · XI-XII secolo Presentazione curata dall’insegnante Menin Maristella . IL PERIODO...
Transcript of XI-XII secolo · XI-XII secolo Presentazione curata dall’insegnante Menin Maristella . IL PERIODO...
IL PERIODO CHE VA DALLA METÀ DELL’XI A TUTTO IL XII SECOLO È DETTO
“ROMANICO”. IL TERMINE È STATO CONIATO AGLI INIZI DEL XIX SECOLO DA
UN CRITICO FRANCESE, M. DE GERVILLE, AD INDICARE UNA STAGIONE
ARTISTICA , PARTICOLARMENTE RICCA E FECONDA.
IL ROMANICO È L’ESPRESSIONE DI UNA SOCIETÀ DEL TUTTO DIVERSA DA
QUELLA DELL’IMPERO ROMANO, UNA SOCIETÀ CHE SI COLLOCA
STORICAMENTE NEL MOMENTO DELLA CRISI DEL “SACRO ROMANO IMPERO” E
DEL SISTEMA FEUDALE.
DURANTE L’ALTO MEDIOEVO, LE DIFFICOLTÀ DI SOPRAVVIVENZA E
L’INSTABILITÀ POLITICA DETERMINANO UNA GRAVE CADUTA ECONOMICA,
CULTURALE E DEMOGRAFICA.
FINALMENTE, INTORNO AL IX SECOLO, CON L’ETÀ DI CARLO MAGNO,
STABILIZZATOSI IL SISTEMA POLITICO FEUDALE DEL “SACRO ROMANO
IMPERO”, SI ASSISTE AD UNA PROGRESSIVA RINASCITA GENERALE (DETTA
“RINASCITA CAROLINGIA”).
L’ECONOMIA FEUDALE È ESSENZIALMENTE AGRICOLA: NEL PAESE, ATTORNO
AL CASTELLO DEL “SIGNORE”, SI SVOLGONO LE POCHE ATTIVITÀ NECESSARIE
ALLA VITA DELLA PICCOLA COLLETTIVITÀ, MENTRE I CONTADINI LAVORANO I
CAMPI DEL FEUDO PROCURANDO I MEZZI DI SOSTENTAMENTO.
ROMANICO
ROMANICO
La città viene via via riacquistando un ruolo preminente,
fra la fine del primo e gli inizi del secondo millennio: il
cittadino, il “borghese”, con il suo lavoro, accumula
denaro che procura nuovo lavoro e quindi si moltiplica.
Questo passaggio da un’economia agricola a una basata
sul movimento del denaro porta alla crisi del sistema
feudale.
Le città, ormai ricche , tendono, dopo il Mille, a gestirsi
autonomamente, staccandosi dall’autorità centrale. E’ la
nascita del “comune”, un’entità politica autosufficiente,
che si costituisce come una “città-stato”, circondata da un
territorio extraurbano più o meno grande, quasi come
l’antica pòlis greca.
ROMANICO L’arte dei secoli IX e X (detta “preromanica”), e quella
dei secoli XI e XII (detta “romanica”) non
nascondono la materia, ma la evidenziano.
A partire dal IX secolo si rinnova e si intensifica
l’interesse per lo studio.
In un primo momento, per impulso di Carlo Magno,
sono le abbazie che si fanno veicolo di diffusione
culturale.
Dal XII secolo, si aprono le prime università, che
trasmettono la cultura al di fuori dei conventi,
laicamente, a studenti che provengono da ogni parte.
ROMANICO
Il romanico si sviluppa soprattutto in campo
architettonico dove possiamo individuare due linee di
tendenza:
- Committenti e architetti che guardano soprattutto alla
tarda-antichità, facendo rivivere il respiro grandioso e
insieme nitido e luminoso delle Basiliche paleocristiane;
- Situazioni dove vengono elaborate forme
architettoniche più prossime alla monumentalità solida
e austera dell’architettura tardo-imperiale.
Al primo orientamento appartengono Pisa e Firenze, con
le rispettive aree di influenza (Toscana, Liguria e
Sardegna), Roma, con il Lazio e la Campania, e Venezia.
Al secondo l’area lombardo emiliana, l’Italia centrale
(Umbria, Marche, Abruzzo) e i domini normanni nel
meridione, specie la Puglia e, in parte, la Sicilia.
Pareva che il mondo stesso, risvegliandosi dopo aver deposto la sua
antica età, si rivestisse ovunque di un bianco mantello di chiese. In
quel tempo i fedeli sostituirono con edifici migliori quasi tutte le
chiese delle sedi episcopali, tutti i monasteri dedicati ai vari santi e
anche i più piccoli oratori di campagna.
(Rodolfo il Glabro)
L’arte romanica non obbedisce a regole, ma è espressione della
specifica realtà economica e culturale di una determinata
regione.
Pur tenendo conto delle diversità regionali, possiamo trovare
nello stile romanico alcuni elementi caratterizzanti, soprattutto
per quel che riguarda gli edifici religiosi che sono la sua
massima manifestazione.
Gli elementi innovativi dell’architettura romanica sono:
la volta a crociera.
i pilastri.
il contrafforte.
un solido spessore delle mura. esterne conferisce una maggior
solidità e stabilità della basilica romanica.
https://www.youtube.com/watch?v=aNfKTXfm0bY Video di 5 minuti:
introduzione al Romanico
Le basiliche romaniche presentano la pianta a croce latina con tre o (raramente) cinque navate.
Il transetto è un corpo architettonico situato entro il braccio orizzontale della croce.
Duomo di Spira- Germania
1030-1061
Le chiese romaniche
hanno spesso una
cripta sotterranea,
un luogo sacro
situato sotto al
presbiterio.
La piccola cripta di Pieve di Trebbio
a Guiglia- Modena-seconda metà XI sec.
La volta a crociera è una
copertura in muratura,
composta da due volte a
botte uguali che si
intersecano
perpendicolarmente.
La campata è lo spazio
quadrato compreso dalla
volta a crociera.
I pilastri sono elementi architettonici che sostituiscono le colonne.
I quattro vertici della volta a crociera poggiano su altrettanti pilastri, i quali ne sostengono il peso.
La loro caratteristica è di essere robusti e massicci.
Vennero costruiti in maniera diversa in quanto dovevano sostenere sia spinte laterali che orizzontali. Era necessario che fossero flessibili e allo stesso tempo robusti, quindi nacquero i pilastri compositi, formati da diversi elementi di forme differenti, che li rendevano più elastici e funzionali.
Elementi architettonici collocati all’esterno delle pareti.
I contrafforti servono da rinforzo ai pilastri interni, in modo da contenerne le spinte delle volte a crociera.
San Teodoro a Pavia - (XII sec.)
La struttura
architettonica
dello spazio romanico
risponde a tre principi:
logica corrispondenza
tra esterno ed
interno;
sequenza coordinata
di campate;
le coperture sono
costituite da volte in
muratura.
Lo stile Romanico
è la rielaborazione di
elementi
architettonici:
dell’età romana (arco
a tutto sesto,
copertura a volta in
muratura)
dell’età paleocristiana
(impianto basilicale,
matronei)
dell’età altomedievale
(pilastro e cripta)
RINASCITA DELLA CITTA’
nascita dei comuni
borghesia
fulcri della vita:cattedrale
e palazzo comunale
RIPRESA ECONOMICA
rivoluzione agricola
incremento demografico
SCAMBI CULTURALI
fiere e commerci
pellegrinaggi
crociate
Gli esempi più significati del Romanico in Europa sono dati
dalle chiese:
• in Germania, dal duomo imperiale dei santi Maria e
Stefano a Spira
• in Francia, dalla chiesa abbaziale dei santi Pietro e Paolo
a Cluny
• in Inghilterra, dalla cattedrale di Durham.
CHIESE E CATTEDRALI IN EUROPA E IN ITALIA
Alcune costruzioni come Saint-Etienne in Normandia, la cattedrale di
Durham in Inghilterra e quella di spira in Germania rappresentano dei modelli
di costruzione tipicamente romanico. In esse infatti si concretizzano le
soluzioni strutturali più avanzate, gli impianti planimetrici più complessi e
proporzioni veramente grandiose
In Italia l’architettura Romanica si presenta con varie tipologie
architettoniche (piante, facciate decorazioni) a causa delle diverse culture e
dell’utilizzo di materiali da costruzione locali diversi da regione a regione.
Italia Settentrionale: presenta un carattere unitario influenzato dalle
soluzioni provenienti dall’Europa. Esempi: Sant’Ambrogio a Milano, San
Marco a Venezia, Duomo di Modena.
Italia Centrale: Gli esempi più interessanti li troviamo a Pisa nel campo
dei Miracoli, e a Firenze con il Battistero e San Miniato al Monte
Italia Meridionale: si fondono diversi influssi e tendenze. Componenti
pisane, lombarde e transalpine si fondono con motivi di derivazione
bizantina e araba. Cattedrale di Trani, Duomo di Amalfi, Duomo di
Monreale.
Edificata su una
preesistente basilica
paleocristiana deve
l’aspetto attuale a una
serie di interventi
successivi terminati nel
XII sec.
_1_Pianta longitudinale
senza transetto, presenta
tre navate chiuse da
absidi, e precedute da un
quadriportico della stessa
dimensione della basilica.
_2_L’interno è
organizzato in tre zone, in
base alle diverse funzioni:
navate e gallerie per i
fedeli, cripta per le
reliquie, e coro per i
monaci.
_3_La facciata a capanna
a due spioventi è
fiancheggiata da due
campanili, presenta due
ordini di archi
divisi da lesene e
colonnine.
APPROFONDIMENTO: LA BASILICA DI SANT’AMBROGIO A MILANO
1
2
3
Sant’ Ambrogio a Milano - interno
https://www.youtube.com/watch?v=Z5yRoqsn1HA Video di 4
minuti su sant'Ambrogio, Milano
Sant'Ambrogio, cripta della basilica. Urna d'argento sbalzato, eseguita
nel 1897 da Giovanni Lomazzi su disegno di Ippolito Marchetti,
contenente gli scheletri diSant'Ambrogio, San Gervasio e San Protasio..
Eleganti archi a
doppia ghiera su
pilastri compositi in
pietra compongono il
portico interno
dell'atrio.
Volte a crociera
senza costoloni e con
archi trasversi in
cotto coprono le
gallerie del portico.
BASILICA DI SANT’AMBROGIO A MILANO
I capitelli sono
generalmente
decorati da temi
vegetali e ad
intreccio.
Elementi
vegetali ed
animali talvolta
si mescolano.
Il rilievo è
generalmente
piatto ma in
alcuni casi i corpi
si gonfiano in
effetti di
maggiore
plasticità.
BASILICA DI SANT’AMBROGIO A MILANO
Al di sopra degli
archi del nartece si
apre una ampia
loggia, unica nel
panorama del
romanico italiano.
Un arco centrale
molto più alto dei
due laterali
precedono la
facciata della
chiesa, aperta da
grandi finestre.
La linea degli archi
è sottolineata dalle
ghiere scolpite e gli
archivolti che si
stagliano sulla
muratura in
laterizio.
BASILICA DI
SANT’AMBROGIO
A MILANO
Al di sopra il tiburio, aperto da due ordini di logge e
coronato da una complessa serie di cornici che, pur
rispecchiando l'originale, sono di ripristino.
BASILICA DI SANT’AMBROGIO A MILANO
LA COSTRUZIONE
venne edificata sui resti di due chiese
precedenti
828 - leggenda di Buono da
Malamocco e Rustico da Torcello
il doge ordinò la costruzione
1063 - inizio costruzione sotto il
Doge Domenico Contarini
1094 – nuova consacrazione
DIMENSIONI : lunga 76,5 metri e
larga 62,60 (al transetto), mentre la
cupola centrale è alta 43 metri
(28,15 all'interno).
Per una migliore
comprensione tattile
degli elementi
architettonici che la
compongono, la facciata
è stata ripartita in tre
livelli.
Partendo dal basso:
(A) i 5 portali con i due
livelli di colonne;
(B) la terrazza al primo
piano dominata, in
posizione arretrata, da
un grande arcone
centrale e da altri archi
laterali, tutti coronati da
ricchi fastigi
trecenteschi;
(C) il tetto e le grandi
cupole.
Facciata della Basilica
La Pianta
1. Facciata
2. Il Lato affacciato sul Palazzo Ducale
3. Si accede alla basilica attraverso l'atrio, ornato di
mosaici dei secoli XII e XIII, che presentano vicende
del Vecchio Testamento. 4. Raggiungendo l'interno si notano le cinque cupole
dell'XI secolo, ma soprattutto le pareti e le volte,
coperte da più di 4200 mq di mosaici, realizzati nel
corso di seicento anni.
5. Il presbiterio, in stile bizantino, si trova
dietro un'iconostasi marmorea.
6. L'urna di San Marco è custodita nell'altar
maggiore, dietro il quale si può notare la magnifica
pala d'Oro, realizzata in argento e oro da abili
orefici bizantini, a Costantinopoli intorno al 976,
per volere del doge Pietro Orseolo
7. In fondo alla navata destra si trova la
cappella della Madonna Nicopeia (operatrice di
vittoria), raffigurata in un'icona bizantina del X
secolo.
8. Salendo dall'atrio si accede alla galleria, nella quale si possono ammirare i mosaici
più da vicino e dalla quale si raggiunge la Loggia che si affaccia sulla piazza. Arrivati qui
si possono osservare le copie dei celebri cavalli bronzei.
(A) Facciata con i 5 portali che danno sulla
piazza.
(B) Battistero, che confina con Palazzo Ducale.
(C) All’interno, in rilievo, sono posizionati
l’insieme delle pareti, dei pilastri e delle colonne
Il livello di rilievo più alto indica la pianta a croce
greca, il livello di rilievo più basso indica le
navate laterali.
Con un tratteggio sottile sono invece indicate le
proiezioni degli archi e delle cupole sovrastanti.
A sinistra, frammento del pilastro di San
Giovanni d’Acri.
Nella pagina, dettagli ornamentali
scultorei sui capitelli e composizioni
decorative di diversa ispirazione.
(A) (B) vegetazione stilizzata;
(C) parte anteriore di un animale trafitto
da una croce (su colonna quadrata)
(D) fregio di animale
(E) (F) motivo ornamentale geometrico.
Pianta della basilica
Elementi decorativi all’interno della Basilica
I mosaici e gli interni La chiesa è anche definita la "Basilica d'Oro", in quanto l'interno
è rivestito da oltre 4.000 m2 di mosaici a fondo oro. I mosaici
hanno un ordine logico (o forse propagandistico!) ben preciso,
si possono, infatti, rintracciare tre sezioni di rappresentazioni: 1.
rappresentazioni relative all'antico testamento; 2.
rappresentazioni relative a Cristo e alla chiesa
cattolica; 3. rappresentazioni
relative a San Marco e, quindi,
all'operato della chiesa di
Venezia. Il presbiterio è rialzato
sulla cripta e chiuso da un recinto
marmoreo(iconostasi),
sormontato da statue. L'altare
maggiore in marmo,
che racchiude il corpo
di S. Marco, è
sostenuto da quattro
colonne di alabastro
scolpite con episodi
dei Vangeli.
Presbiterio è un termine liturgico e architettonico per indicare quella parte della chiesa che
circonda l’altare maggiore e riservato al clero officiante
Negli appoggi viene usata la soluzione del tetra-
pilastro, cioè quattro pilastri invece di uno solo, in
modo da ripartire il peso su un’area più ampia.
Questa condizione è essenziale a San Marco,
perché gran parte del pavimento della basilica
poggia sulla cripta, cioè su un vuoto.
STORIA
1099-fondazione come documentato dalla “relativo translationis corporis Sancti Geminiani”.
committenti sono il popolo guidato dal vescovo con l’assenso e l’appoggio di Matilde di Canossa (feudataria filopapale).
Lanfranco,magistro murario di probabile origine lombarda, fu chiamato dai modenesi per costruire la cattedrale dedicata al santo protettore della città.
Cattedrale di Modena
il lavoro inizia
contemporaneamente
dall’abside e dalla
facciata
lunghi tempi di
costruzione: il rosone di
Anselmo da Campione e
i portali laterali furono
inseriti nel XII secolo; la
copertura
originariamente a
capriate lignee,nel XV
secolo fu sostituita con
una a volte a crociera a
sesto acuto
STRUTTURA
Interno diviso in tre navate senza transetto e triabsidato.
Navata centrale suddivisa in quattro campate, navate laterali
in rapporto di 2:1
Campate poggianti su pilastri compositi , alternati a colonne
Cripta che sopraeleva lo spazio presbiteriale
Finestre poche e strombate
Cattedrale di Modena: pianta
CAMPATA
Costituita da quattro pilastri compositi,
collegati da archi trasversali a tutto sesto,
che reggono una volta a crociera,
suddivisa in quattro vele da due nervature
diagonali che si intersecano nella chiave
di volta
CHIAVE DI VOLTA
Viene evidenziata perché simbolicamente
importante: la definizione biblica di Cristo
è Caput anguli, cioè ‘vertice di
compasso’; così la chiave di volta è
l’ultima pietra nell’ordine dell’umano
costruire, ma prima e unica pietra a
garantire la stabilità del costruito
MATRONEO
Galleria sovrastante le navate laterali, con la
funzione di controspinta delle volte della
navata centrale
Struttura a salienti con il tetto a due spioventi. La larghezza è uguale alla sua massima altezza.
Esterno che riflette la scansione modulare dell’interno con arcate cieche in corrispondenza del matroneo e contrafforti costruiti da pietre (materiale di spoglio) squadrate regolarmente.
Presenza di un elegante protiro.
Elementi classicheggianti del linguaggio architettonico sono i pausati intervalli ritmici che impostano la struttura modulare.
Cattedrale di Modena:facciata
IL PROTIRO
monumentale portale
d’accesso costituito da:
leoni stilofori,
baldacchino con volta a
botte,edicola.
https://www.youtube.com/watch?
v=TuvAtnkoOlg Video di 5 minuti
sul Duomo di Modena
https://www.youtube.com/watch?v
=HB03iLuVWwU Video di 2
minuti sul duomo di Modena
ARTISTI
Lanfranco architetto commemorato nell’iscrizione absidale “famoso per ingegno, sapiente, esperto”. Dirige piccoli gruppi di magisteri (operarii e artifices con capacità tecniche distinte), il lavoro è organizzato in settori diversi dalla cui aggregazione nasce l’edificio (ad es. campate coordinate tra loro)
Wiligelmo scultore commemorato dall’iscrizione in facciata con un distico elegiaco “di quanto onore tu sia degno, o Wiligelmo, tra gli scultori, è ora reso manifesto dalla tua scultura”. Enoc ed Elia, profeti che non conobbero la morte, sostengono l’iscrizione quali credibili testimoni della validità dell’elogio quale simbolo di immortalità
Particolari artifices sono gli scultori che solo in un secondo momento diventano artisti autonomi costituiti in dinastie familiari che lavorano per altari, pulpiti,plutei, transenne (Anselmo da Campione, pontile, 1165)
“Quanto tra gli scultori / tu sia degno di onore / e' chiaro ora, o
Wiligelmo, per le tue opere scolpite”
I LINGUAGGI
DELL’ARTE
SCULTURA
ARTE
ROMANICA
Originariamente subordinata all’architettura era
usata per decorare gli edifici religiosi (Facciate, Portali,
Capitelli, Arredi sacri, Rilegature di testi sacri)
Svolgeva una funzione didattica infatti viene
utilizzata per comunicare concetti, raccontare storie
sacre, per commuovere e incutere timore (al fedele che
molto spesso è analfabeta)
Utilizzava una rappresentazione realistica della
figura umana (anche se teste e arti risultano molto spesso
sproporzionati)
Le tecniche usate erano il basso e l’alto rilievo
rifiniti a volte con colori vivaci e ori. Raramente si
trovano sculture a tutto tondo, che si possono
ammirare soprattutto nelle deposizioni in legno che
ebbero grande diffusione tra il XII e XIII sec. per il
basso costo del materiale e la facile lavorazione.
I soggetti erano vari e fantasiosi: Religiosi (Antico e Nuovo Testamento)
Profani (Vita quotidiana, alternarsi delle stagioni,
segni zodiacali)
Floreali o geometrici (matrice classica o bizantina)
Bestiario (Mostri, Diavoli, Animali esotici)
Maggiori scultori sono Wiligelmo (Duomo di Modena)
e Antelami (Duomo di Parma)
Le lastre sono collocate sulla facciata del Duomo in una posizione che non
si ritiene sia quella originale.
STILE
Arcatelle superiori (scandiscono la narrazione con un ritmo derivato dai sarcofagi romani)
Gesti (esprimono gli atteggiamenti, non sono narrativi, sono lenti quasi a simboleggiare il lento destarsi alla vita della materia inerme; sono ripetitivi quasi che l’azione fosse sopportata più che agita; vengono enfatizzati per renderli più espliciti)
“La creazione della donna”
STILE
Figure (immagini isolate, emblematiche, emergono dal fondo con plasticità così da creare un’atmosfera di veneranda antichità, l’espressione è data dalla fisicità dei corpi e dalla lenta gestualità improntata a modelli archetipi)
Narrazione (Biblia Pauperum, il testo è narrato in modo sintetico, paratattico, il tema è trasposto in forma metaforica e simbolica)
“Il peccato originale”
TECNICA
Pieghe cordonate (tipiche del sud-ovest della Francia)
Uso del trapano per aumentare l’effetto del chiaroscuro (dalla tarda antichità e dall’arte delle provincie)
Raffinati particolari (fregio a palmette=motivo classico, segno grafico della doppia ascia=acqua, forma non naturalistica ma di notevole effetto rappresentativo)
“Lamech che uccide Caino”
Significato simbolico di tutte le
sculture: peccato e redenzione secondo
la narrazione del dramma semiliturgico
“Ordo rapresentationis Ade”
PORTALE
Intreccio vegetale (selva abitata dai demoni)
Vendemmia (Paradiso verso cui è incamminata l’umanità)
12 profeti entro edicole (Gerusalemme celeste
figure incurvate sotto le modanature (umanità insediata dal peccato)
I Maestri campionesi erano stati chiamati per completare la
cattedrale e, soprattutto, per costruire la torre campanaria. A loro
si devono buona parte delle decorazioni interne, ma anche diversi
interventi strutturali quali l'apertura delle due porte della facciata ai
lati del portale maggiore e la costruzione del grande rosone gotico
al centro della facciata, che comportò un intervento al secondo
piano del protiro del portale maggiore. Fu inoltre modificato il
presbiterio, con la costruzione del mirabile pontile riccamente
da loro decorato, e venne aperta la grandiosa Porta Regia sulla
Piazza Grande, anch'essa non prevista da Lanfranco (il nome di
Regia, non significa del re, ma deriva dal termine del latino
medioevale rege che significa porta principale di un edificio),
vicina alla Porta dei principi, anch'essa sulla piazza e già presente
nel progetto iniziale, che trae il proprio nome dalla presenza di
due principi nella decorazione dell'architrave. La monumentalità
della Porta Regia conferì al fianco meridionale l'aspetto di una
seconda facciata.
Porta della pescheria, unico
accesso sul lato settentrionale del
Duomo.
Il suo nome deriva probabilmente
dalla vicinanza dell’antico banco per
il commercio del pesce in una
Modena di epoca medievale. La
porta della pescheria è opera della
scuola di Wiligelmo ed è stata
scolpita indicativamente tra il 1110 e
il 1120 circa. Come per tutto il
Duomo, vero e proprio libro di pietra
per il popolo analfabeta, anche
questa particolare opera è ricca di
significati ed allegorie. Caratteristica
comune di tutti i portali del Duomo si
notano gli stipiti squadrati, l’architrave
che sorregge una lunetta
semicircolare e i leoni stilofori
simbolici guardiani all’accesso in
chiesa
WILIGELMO (DUOMO DI MODENA)
Il romanico pisano è lo stile architettonico romanico tipico di Pisa e di una
vasta area di influenza al tempo in cui era una potente Repubblica
Marinara (XI-XIII secolo).
La cultura del romanico pisano si formò nei cantieri di Piazza del Duomo e
da lì si irradiò ad altri progetti cittadini, ai territori controllati dalla
Repubblica di Pisa ed alla Toscana.
Battistero di San
Giovanni
Torre Pendente
Duomo di Santa
Maria Assunta
Camposanto
Monumentale
Piazza dei Miracoli
• Il Duomo di Pisa è stato iniziato da Buscheto nel 1063 e concluso da Rainaldo e Guglielmo nel XII secolo.
• E’ situato nella Piazza dei Miracoli, che comprende inoltre altri importanti edifici:
• il battistero, iniziato dal Diotisalvi nel 1153
• la Torre Pendente, eretta da Bonanno intorno al 1174
• La pianta è a croce latina.
• Presenta cinque navate sul braccio verticale e tre nel transetto.
• Nella zona di intersezione tra il transetto e la navata centrale è collocata una cupola a pianta ellittica.
• La parte superiore della facciata è suddivisa in quattro ordini di loggette sovrapposte (colonnette sormontate da arcatelle a tutto sesto).
• La parte inferiore invece presenta quattro arcatelle cieche decorate a losanghe (figure a forma di rombo) che si alternano ai tre portali.
• La copertura è lignea e senza la suddivisione in campate.
• Sono presenti alte colonne sormontate da archi a tutto sesto.
• Gli unici pilastri del Duomo compongono, insieme alle colonnine, le bifore dei matronei.
La decorazione interna ed esterna del Duomo di Pisa è a fasce
bicrome, alternate dal bianco e dal grigio, con intarsi e incrostazioni
nelle pareti e nel pavimento. La decorazione non annulla la
spazialità interna che,pur fluida e colorata, mantiene i caratteri del
Romanico. La luce concorre a scolpire e squadrare i volumi.
SAN MINIATO AL
MONTE_ FIRENZE
La facciata di San Miniato è uno dei
capolavori dell'architettura romanica
fiorentina, ispirata a un classicismo
solido e geometrico ripreso dalle tarsie
marmoree degli edifici monumentali
romani. Venne iniziata nell'XI secolo ed
è divisa in due fasce principali: quella
inferiore è caratterizzata da cinque archi
a tutto sesto sorretti da colonne
in serpentino verde con basi e capitelli
corinzi in marmo bianco, richiamo alle
prime basiliche paleocristiane a
cinque navate (in realtà la chiesa
fiorentina di navate ne ha solo tre); la
parte superiore mette in evidenza la
vera geometria della chiesa, con le due
falde simmetriche delle navate laterali ci
fanno percepire la presenza delle
tre navate. I due frontoni simmetrici delle
navate laterali sono decorati con una
bicromia di marmo bianco e serpentino
verde di Prato, che tramite forme
geometriche ricostruiscono l'opus
reticulatum romano.
SAN MINIATO AL MONTE -FIRENZE
La parte centrale del
secondo livello della
facciata è
caratterizzata da
un pronao tetrastilo
sorretto da
quattro pilastri, che
la dividono in tre
parti.
SAN MINIATO
AL MONTE-
FIRENZE-
FACCIATA
Basilica di San Miniato
al Monte
– Consacrata nel 1018 e
ampliata e decorata nel
XII sec.
– La facciata è l’elemento
caratterizzante della
composizione:
realizzata in marmo
policromo (di Carrara e
serpentino);
falso portico “disegnato”
da archi e semicolonne.
La fascia superiore è
stata terminata tra il XII e
il XIII sec.:
– è retta da lesene
corinzie;
– è conclusa da un
timpano di ispirazione
classica.
Particolare del
pulpito- XIII sec.
Pianta e sezione
INTERNO
L'interno della chiesa è
alquanto inusuale,
col presbiterio e
il coro rialzati su una
piattaforma sopra la grande
cripta, ed è cambiato di
poco dalla prima
costruzione dell'edificio. Si
accede alla parte superiore
da due scalinate laterali,
che sono in collegamento
con le due navate laterali,
mentre dalla navata
centrale, dietro l'altare
inferiore, si diparte la più
breve scalinata per
discendere alla cripta. Un
arcone decorato da tarsie
marmoree si erge al centro
della navata (all'altezza
delle scalinate) e richiama
quello retrostante
dell'abside, nelle stesse
forme.
LA CRIPTA
La cripta, la parte più antica della chiesa
(XI secolo), è sormontata dall'altare
maggiore che si suppone contenga le
ossa di San Miniato (sebbene ci sia
prova che queste fossero già state
portate a Metz prima che la chiesa fosse
costruita). Lunga quanto il presbiterio, vi
si accede tramite cinque archi che
portano a tre rampe di scale
corrispondenti rispettivamente alle
navate della chiesa. L'altezza varia dai 4
ai 4,5 metri. Sul soffitto sono
presenti volte a crociera che poggiano su
trentotto colonne che, a loro volta,
suddividono la cripta in tre navate centrali
e quattro laterali.
Le colonne e i capitelli sono di fattura e
materiali diversi (marmo scanalato,
marmo liscio, pietra serena, cotto); sui
capitelli è ancora presente traccia della
doratura effettuata nel 1342 da Taddeo
Gaddi
Trova le proprie radici nelle nuove condizioni
socio-economiche dell’Europa, al progredire del
sistema Feudale in quello Comunale e alla riforma
degli ordini religiosi
Richiamo alla tradizione classica romana
Materiali, tecniche e caratteristiche diverse a
seconda dell’area geografica
Corrispondenza del costruito all’ambiente naturale
Rinnovamento delle tecniche costruttive
Forme poderose e robuste
Circolazione delle maestranze
Il termine
“Romanico” fu
coniato agli inizi
dell’800 da
medioevalisti
francesi per definire
l’arte dell’XI e XII
sec., che per molti
aspetti faceva ancora
riferimento all’arte
romana e che si
metteva in relazione
con la lingua e la
letteratura romanze
ROMANICO: COSA E QUANDO
Produzione artistica sviluppatasi tra l’ XI e il XII
sec., con caratteri riconoscibili e simili in
architettura, pittura e scultura
ROMANICO : DOVE
In un’ampia area geografica cha va dalla Spagna alla
Francia, dall’Italia alla Germania, dall’Inghilterra
alla Scandinavia
ROMANICO : CARATTERISTICHE
I LINGUAGGI
DELL’ARTE
ARCHITETTURA
ARTE
ROMANICA
L’architettura è il linguaggio artistico che
maggiormente si sviluppa nel periodo Romanico, la
pittura e la scultura servivano per il suo
completamento
Lo sviluppo dell’architettura è strettamente
connesso al rifiorire delle città e al fermento religioso
che interessò il Basso Medioevo.
Nelle città e nei borghi sorgevano edifici civili e
religiosi, mentre le campagne si arricchivano di
abbazie e pievi (chiese rurali).
Si riprendono le tecniche costruttive del passato ma
si sviluppano con originalità per renderle funzionali
alla costruzione di edifici grandiosi.
Gli edifici in cui si evidenzia maggiormente l’abilità
e l’inventiva di architetti e maestranze romaniche
sono gli edifici religiosi (chiese, cattedrali, abbazie)
I committenti di queste nuove costruzioni erano
solitamente autorità ecclesiastiche coadiuvate da
nobili e borghesi. Chi non poteva intervenire
economicamente collaborava con la manovalanza.
Cattedrali, Chiese, Monasteri, Abbazie ……
Centro della vita
cittadina
Struttura complessa
sia in pianta che in
alzato (articolazione in
diversi livelli: cripta,
navate, presbiterio)
Pianta a croce latina
con tre navate divise da
pilastri a fascio uniti da
archi a tutto sesto e
sormontati da capitelli
decorati con sculture
Copertura con volte a
crociera rinforzate da
costoloni (lo spazio
coperto da ogni volta è
chiamato campata)
All’incrocio tra navate
e transetto si eleva il
tiburio sul quale poggia
la cupola.
CHIESE E CATTEDRALI
I LINGUAGGI
DELL’ARTE
PITTURA
ARTE
ROMANICA
Non mostra grosse novità nei modi, negli stili e nei
caratteri, rispetto all’arte bizantina della quale
riprende la presentazione frontale dei corpi privi di
volume, la prevalenza degli andamenti lineari e
l’assenza di profondità. Unici elementi di distacco si
riscontrano nella resa del movimento e delle
espressioni.
Utilizzata soprattutto per la decorazione delle
piccole chiese di campagna (pareti, volte, absidi).
La tecnica utilizzate era quella dell’affresco,
soggetto al deterioramento e alla cancellazione, causa
della scarsità di esempi giunti fino a noi.
I soggetti erano solitamente religiosi, (Cristo in
Maestà o Madonna col Bambino). Si comincia anche ad
usare la pittura sul legno in modo particolare le croci
dipinte.
Ciclo di affreschi della
chiesa di San Michele
Arcangelo Sant’Angelo in
Formis (Capua)
Duomo di Piove di Sacco
dedicato a San Martino.
La sua fondazione si fa risalire
al secolo X, successivamente
ricostruito nel 1090-1100, e poi ancora
nel 1403, e fu rifatto in forme
neoromaniche e neogotiche su
progetto dell'ingegner Francesco
Gasparini tra il 1893 e il 1903. Molte
opere importanti ornano l'interno del
duomo, una di queste è la pala
della Madonna del
Carmelo di Giambattista Tiepolo, poi
troviamo l'altare del Santissimo
Sacramento, opera di Jacopo
Sansovino datata circa 1554. In
sagrestia è collocata un altro quadro
di Giambattista Tiepolo San Francesco
da Paola.
Foto storica del Duomo (1900-1950)
Madonna con Bambino ed i SS. Caterina
d'Alessandria, Arcangelo Michele: la
Madonna del Carmine.
Autore: Giovan Battista Tiepolo(1696-
1770)
Olio su Tela
262x128cm
Chiesa: Duomo-Piove di Sacco-(PD)
L’opera è da attribuirsi a Jacopo Sansovino, celebre
architetto e intarsiatore dell’epoca, che nel 1554
realizzò un piccolo gioiello all’interno del Duomo. La
struttura si rifà ai moduli classici di colonnato con
trabeazione: nel timpano spicca l’immagine di Dio
Padre ritratto a mezzo busto con le braccia allargate in
un segno benedicente. Alle estremità della trabeazione
troviamo l’angelo Gabriele, sulla sinistra, e la Vergine,
sulla destra, ritratti nel contesto dell’Annunciazione
narrata dal Vangelo di Luca. Quattro colonnine in stile
corinzio scandiscono lo spazio sottostante: ai lati del
tabernacolo sono state realizzate due piccole nicchie
nelle quali trovano posto le statue di Giovanni Battista,
a sinistra, e Giovanni Evangelista, a destra;
Si tratta di una prova di maestria di questo abile
intarsiatore cinquecentesco nella quale i marmi
policromi si incastrano in un prezioso gioco di
riflessioni e armonie cromatiche.
A sinistra, rispetto all’osservatore, dell’abside del
Duomo di Piove di Sacco troviamo uno dei pezzi più
antichi della chiesa: l’altare del SS. Sacramento.