XI-XII secolo · XI-XII secolo Presentazione curata dall’insegnante Menin Maristella . IL PERIODO...

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XI-XII secolo Presentazione curata dall’insegnante Menin Maristella

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XI-XII secolo

Presentazione curata dall’insegnante

Menin Maristella

IL PERIODO CHE VA DALLA METÀ DELL’XI A TUTTO IL XII SECOLO È DETTO

“ROMANICO”. IL TERMINE È STATO CONIATO AGLI INIZI DEL XIX SECOLO DA

UN CRITICO FRANCESE, M. DE GERVILLE, AD INDICARE UNA STAGIONE

ARTISTICA , PARTICOLARMENTE RICCA E FECONDA.

IL ROMANICO È L’ESPRESSIONE DI UNA SOCIETÀ DEL TUTTO DIVERSA DA

QUELLA DELL’IMPERO ROMANO, UNA SOCIETÀ CHE SI COLLOCA

STORICAMENTE NEL MOMENTO DELLA CRISI DEL “SACRO ROMANO IMPERO” E

DEL SISTEMA FEUDALE.

DURANTE L’ALTO MEDIOEVO, LE DIFFICOLTÀ DI SOPRAVVIVENZA E

L’INSTABILITÀ POLITICA DETERMINANO UNA GRAVE CADUTA ECONOMICA,

CULTURALE E DEMOGRAFICA.

FINALMENTE, INTORNO AL IX SECOLO, CON L’ETÀ DI CARLO MAGNO,

STABILIZZATOSI IL SISTEMA POLITICO FEUDALE DEL “SACRO ROMANO

IMPERO”, SI ASSISTE AD UNA PROGRESSIVA RINASCITA GENERALE (DETTA

“RINASCITA CAROLINGIA”).

L’ECONOMIA FEUDALE È ESSENZIALMENTE AGRICOLA: NEL PAESE, ATTORNO

AL CASTELLO DEL “SIGNORE”, SI SVOLGONO LE POCHE ATTIVITÀ NECESSARIE

ALLA VITA DELLA PICCOLA COLLETTIVITÀ, MENTRE I CONTADINI LAVORANO I

CAMPI DEL FEUDO PROCURANDO I MEZZI DI SOSTENTAMENTO.

ROMANICO

ROMANICO

La città viene via via riacquistando un ruolo preminente,

fra la fine del primo e gli inizi del secondo millennio: il

cittadino, il “borghese”, con il suo lavoro, accumula

denaro che procura nuovo lavoro e quindi si moltiplica.

Questo passaggio da un’economia agricola a una basata

sul movimento del denaro porta alla crisi del sistema

feudale.

Le città, ormai ricche , tendono, dopo il Mille, a gestirsi

autonomamente, staccandosi dall’autorità centrale. E’ la

nascita del “comune”, un’entità politica autosufficiente,

che si costituisce come una “città-stato”, circondata da un

territorio extraurbano più o meno grande, quasi come

l’antica pòlis greca.

ROMANICO L’arte dei secoli IX e X (detta “preromanica”), e quella

dei secoli XI e XII (detta “romanica”) non

nascondono la materia, ma la evidenziano.

A partire dal IX secolo si rinnova e si intensifica

l’interesse per lo studio.

In un primo momento, per impulso di Carlo Magno,

sono le abbazie che si fanno veicolo di diffusione

culturale.

Dal XII secolo, si aprono le prime università, che

trasmettono la cultura al di fuori dei conventi,

laicamente, a studenti che provengono da ogni parte.

ROMANICO

Il romanico si sviluppa soprattutto in campo

architettonico dove possiamo individuare due linee di

tendenza:

- Committenti e architetti che guardano soprattutto alla

tarda-antichità, facendo rivivere il respiro grandioso e

insieme nitido e luminoso delle Basiliche paleocristiane;

- Situazioni dove vengono elaborate forme

architettoniche più prossime alla monumentalità solida

e austera dell’architettura tardo-imperiale.

Al primo orientamento appartengono Pisa e Firenze, con

le rispettive aree di influenza (Toscana, Liguria e

Sardegna), Roma, con il Lazio e la Campania, e Venezia.

Al secondo l’area lombardo emiliana, l’Italia centrale

(Umbria, Marche, Abruzzo) e i domini normanni nel

meridione, specie la Puglia e, in parte, la Sicilia.

Pareva che il mondo stesso, risvegliandosi dopo aver deposto la sua

antica età, si rivestisse ovunque di un bianco mantello di chiese. In

quel tempo i fedeli sostituirono con edifici migliori quasi tutte le

chiese delle sedi episcopali, tutti i monasteri dedicati ai vari santi e

anche i più piccoli oratori di campagna.

(Rodolfo il Glabro)

L’arte romanica non obbedisce a regole, ma è espressione della

specifica realtà economica e culturale di una determinata

regione.

Pur tenendo conto delle diversità regionali, possiamo trovare

nello stile romanico alcuni elementi caratterizzanti, soprattutto

per quel che riguarda gli edifici religiosi che sono la sua

massima manifestazione.

Gli elementi innovativi dell’architettura romanica sono:

la volta a crociera.

i pilastri.

il contrafforte.

un solido spessore delle mura. esterne conferisce una maggior

solidità e stabilità della basilica romanica.

https://www.youtube.com/watch?v=aNfKTXfm0bY Video di 5 minuti:

introduzione al Romanico

Le basiliche romaniche presentano la pianta a croce latina con tre o (raramente) cinque navate.

Il transetto è un corpo architettonico situato entro il braccio orizzontale della croce.

Duomo di Spira- Germania

1030-1061

Le chiese romaniche

hanno spesso una

cripta sotterranea,

un luogo sacro

situato sotto al

presbiterio.

La piccola cripta di Pieve di Trebbio

a Guiglia- Modena-seconda metà XI sec.

La volta a crociera è una

copertura in muratura,

composta da due volte a

botte uguali che si

intersecano

perpendicolarmente.

La campata è lo spazio

quadrato compreso dalla

volta a crociera.

I pilastri sono elementi architettonici che sostituiscono le colonne.

I quattro vertici della volta a crociera poggiano su altrettanti pilastri, i quali ne sostengono il peso.

La loro caratteristica è di essere robusti e massicci.

Vennero costruiti in maniera diversa in quanto dovevano sostenere sia spinte laterali che orizzontali. Era necessario che fossero flessibili e allo stesso tempo robusti, quindi nacquero i pilastri compositi, formati da diversi elementi di forme differenti, che li rendevano più elastici e funzionali.

Elementi architettonici collocati all’esterno delle pareti.

I contrafforti servono da rinforzo ai pilastri interni, in modo da contenerne le spinte delle volte a crociera.

San Teodoro a Pavia - (XII sec.)

La struttura

architettonica

dello spazio romanico

risponde a tre principi:

logica corrispondenza

tra esterno ed

interno;

sequenza coordinata

di campate;

le coperture sono

costituite da volte in

muratura.

Lo stile Romanico

è la rielaborazione di

elementi

architettonici:

dell’età romana (arco

a tutto sesto,

copertura a volta in

muratura)

dell’età paleocristiana

(impianto basilicale,

matronei)

dell’età altomedievale

(pilastro e cripta)

RINASCITA DELLA CITTA’

nascita dei comuni

borghesia

fulcri della vita:cattedrale

e palazzo comunale

RIPRESA ECONOMICA

rivoluzione agricola

incremento demografico

SCAMBI CULTURALI

fiere e commerci

pellegrinaggi

crociate

Gli esempi più significati del Romanico in Europa sono dati

dalle chiese:

• in Germania, dal duomo imperiale dei santi Maria e

Stefano a Spira

• in Francia, dalla chiesa abbaziale dei santi Pietro e Paolo

a Cluny

• in Inghilterra, dalla cattedrale di Durham.

CHIESE E CATTEDRALI IN EUROPA E IN ITALIA

Alcune costruzioni come Saint-Etienne in Normandia, la cattedrale di

Durham in Inghilterra e quella di spira in Germania rappresentano dei modelli

di costruzione tipicamente romanico. In esse infatti si concretizzano le

soluzioni strutturali più avanzate, gli impianti planimetrici più complessi e

proporzioni veramente grandiose

In Italia l’architettura Romanica si presenta con varie tipologie

architettoniche (piante, facciate decorazioni) a causa delle diverse culture e

dell’utilizzo di materiali da costruzione locali diversi da regione a regione.

Italia Settentrionale: presenta un carattere unitario influenzato dalle

soluzioni provenienti dall’Europa. Esempi: Sant’Ambrogio a Milano, San

Marco a Venezia, Duomo di Modena.

Italia Centrale: Gli esempi più interessanti li troviamo a Pisa nel campo

dei Miracoli, e a Firenze con il Battistero e San Miniato al Monte

Italia Meridionale: si fondono diversi influssi e tendenze. Componenti

pisane, lombarde e transalpine si fondono con motivi di derivazione

bizantina e araba. Cattedrale di Trani, Duomo di Amalfi, Duomo di

Monreale.

Edificata su una

preesistente basilica

paleocristiana deve

l’aspetto attuale a una

serie di interventi

successivi terminati nel

XII sec.

_1_Pianta longitudinale

senza transetto, presenta

tre navate chiuse da

absidi, e precedute da un

quadriportico della stessa

dimensione della basilica.

_2_L’interno è

organizzato in tre zone, in

base alle diverse funzioni:

navate e gallerie per i

fedeli, cripta per le

reliquie, e coro per i

monaci.

_3_La facciata a capanna

a due spioventi è

fiancheggiata da due

campanili, presenta due

ordini di archi

divisi da lesene e

colonnine.

APPROFONDIMENTO: LA BASILICA DI SANT’AMBROGIO A MILANO

1

2

3

Sant’ Ambrogio a Milano - interno

https://www.youtube.com/watch?v=Z5yRoqsn1HA Video di 4

minuti su sant'Ambrogio, Milano

Sant'Ambrogio, cripta della basilica. Urna d'argento sbalzato, eseguita

nel 1897 da Giovanni Lomazzi su disegno di Ippolito Marchetti,

contenente gli scheletri diSant'Ambrogio, San Gervasio e San Protasio..

Eleganti archi a

doppia ghiera su

pilastri compositi in

pietra compongono il

portico interno

dell'atrio.

Volte a crociera

senza costoloni e con

archi trasversi in

cotto coprono le

gallerie del portico.

BASILICA DI SANT’AMBROGIO A MILANO

I capitelli sono

generalmente

decorati da temi

vegetali e ad

intreccio.

Elementi

vegetali ed

animali talvolta

si mescolano.

Il rilievo è

generalmente

piatto ma in

alcuni casi i corpi

si gonfiano in

effetti di

maggiore

plasticità.

BASILICA DI SANT’AMBROGIO A MILANO

Al di sopra degli

archi del nartece si

apre una ampia

loggia, unica nel

panorama del

romanico italiano.

Un arco centrale

molto più alto dei

due laterali

precedono la

facciata della

chiesa, aperta da

grandi finestre.

La linea degli archi

è sottolineata dalle

ghiere scolpite e gli

archivolti che si

stagliano sulla

muratura in

laterizio.

BASILICA DI

SANT’AMBROGIO

A MILANO

Al di sopra il tiburio, aperto da due ordini di logge e

coronato da una complessa serie di cornici che, pur

rispecchiando l'originale, sono di ripristino.

BASILICA DI SANT’AMBROGIO A MILANO

Vista dall’alto

Basilica di San Marco-

VENEZIA

LA COSTRUZIONE

venne edificata sui resti di due chiese

precedenti

828 - leggenda di Buono da

Malamocco e Rustico da Torcello

il doge ordinò la costruzione

1063 - inizio costruzione sotto il

Doge Domenico Contarini

1094 – nuova consacrazione

DIMENSIONI : lunga 76,5 metri e

larga 62,60 (al transetto), mentre la

cupola centrale è alta 43 metri

(28,15 all'interno).

Per una migliore

comprensione tattile

degli elementi

architettonici che la

compongono, la facciata

è stata ripartita in tre

livelli.

Partendo dal basso:

(A) i 5 portali con i due

livelli di colonne;

(B) la terrazza al primo

piano dominata, in

posizione arretrata, da

un grande arcone

centrale e da altri archi

laterali, tutti coronati da

ricchi fastigi

trecenteschi;

(C) il tetto e le grandi

cupole.

Facciata della Basilica

La Pianta

1. Facciata

2. Il Lato affacciato sul Palazzo Ducale

3. Si accede alla basilica attraverso l'atrio, ornato di

mosaici dei secoli XII e XIII, che presentano vicende

del Vecchio Testamento. 4. Raggiungendo l'interno si notano le cinque cupole

dell'XI secolo, ma soprattutto le pareti e le volte,

coperte da più di 4200 mq di mosaici, realizzati nel

corso di seicento anni.

5. Il presbiterio, in stile bizantino, si trova

dietro un'iconostasi marmorea.

6. L'urna di San Marco è custodita nell'altar

maggiore, dietro il quale si può notare la magnifica

pala d'Oro, realizzata in argento e oro da abili

orefici bizantini, a Costantinopoli intorno al 976,

per volere del doge Pietro Orseolo

7. In fondo alla navata destra si trova la

cappella della Madonna Nicopeia (operatrice di

vittoria), raffigurata in un'icona bizantina del X

secolo.

8. Salendo dall'atrio si accede alla galleria, nella quale si possono ammirare i mosaici

più da vicino e dalla quale si raggiunge la Loggia che si affaccia sulla piazza. Arrivati qui

si possono osservare le copie dei celebri cavalli bronzei.

(A) Facciata con i 5 portali che danno sulla

piazza.

(B) Battistero, che confina con Palazzo Ducale.

(C) All’interno, in rilievo, sono posizionati

l’insieme delle pareti, dei pilastri e delle colonne

Il livello di rilievo più alto indica la pianta a croce

greca, il livello di rilievo più basso indica le

navate laterali.

Con un tratteggio sottile sono invece indicate le

proiezioni degli archi e delle cupole sovrastanti.

A sinistra, frammento del pilastro di San

Giovanni d’Acri.

Nella pagina, dettagli ornamentali

scultorei sui capitelli e composizioni

decorative di diversa ispirazione.

(A) (B) vegetazione stilizzata;

(C) parte anteriore di un animale trafitto

da una croce (su colonna quadrata)

(D) fregio di animale

(E) (F) motivo ornamentale geometrico.

Pianta della basilica

Elementi decorativi all’interno della Basilica

La parte esterna I tetrarchi

Quadriga

Il giudizio universale

Mosaici dell’ordine superiore

Particolare della

Decorazione di

San Marco -

Venezia

I mosaici e gli interni La chiesa è anche definita la "Basilica d'Oro", in quanto l'interno

è rivestito da oltre 4.000 m2 di mosaici a fondo oro. I mosaici

hanno un ordine logico (o forse propagandistico!) ben preciso,

si possono, infatti, rintracciare tre sezioni di rappresentazioni: 1.

rappresentazioni relative all'antico testamento; 2.

rappresentazioni relative a Cristo e alla chiesa

cattolica; 3. rappresentazioni

relative a San Marco e, quindi,

all'operato della chiesa di

Venezia. Il presbiterio è rialzato

sulla cripta e chiuso da un recinto

marmoreo(iconostasi),

sormontato da statue. L'altare

maggiore in marmo,

che racchiude il corpo

di S. Marco, è

sostenuto da quattro

colonne di alabastro

scolpite con episodi

dei Vangeli.

Interno della

Basilica di

San Marco-

Venezia

Presbiterio è un termine liturgico e architettonico per indicare quella parte della chiesa che

circonda l’altare maggiore e riservato al clero officiante

Negli appoggi viene usata la soluzione del tetra-

pilastro, cioè quattro pilastri invece di uno solo, in

modo da ripartire il peso su un’area più ampia.

Questa condizione è essenziale a San Marco,

perché gran parte del pavimento della basilica

poggia sulla cripta, cioè su un vuoto.

STORIA

1099-fondazione come documentato dalla “relativo translationis corporis Sancti Geminiani”.

committenti sono il popolo guidato dal vescovo con l’assenso e l’appoggio di Matilde di Canossa (feudataria filopapale).

Lanfranco,magistro murario di probabile origine lombarda, fu chiamato dai modenesi per costruire la cattedrale dedicata al santo protettore della città.

Cattedrale di Modena

il lavoro inizia

contemporaneamente

dall’abside e dalla

facciata

lunghi tempi di

costruzione: il rosone di

Anselmo da Campione e

i portali laterali furono

inseriti nel XII secolo; la

copertura

originariamente a

capriate lignee,nel XV

secolo fu sostituita con

una a volte a crociera a

sesto acuto

STRUTTURA

Interno diviso in tre navate senza transetto e triabsidato.

Navata centrale suddivisa in quattro campate, navate laterali

in rapporto di 2:1

Campate poggianti su pilastri compositi , alternati a colonne

Cripta che sopraeleva lo spazio presbiteriale

Finestre poche e strombate

Cattedrale di Modena: pianta

CAMPATA

Costituita da quattro pilastri compositi,

collegati da archi trasversali a tutto sesto,

che reggono una volta a crociera,

suddivisa in quattro vele da due nervature

diagonali che si intersecano nella chiave

di volta

CHIAVE DI VOLTA

Viene evidenziata perché simbolicamente

importante: la definizione biblica di Cristo

è Caput anguli, cioè ‘vertice di

compasso’; così la chiave di volta è

l’ultima pietra nell’ordine dell’umano

costruire, ma prima e unica pietra a

garantire la stabilità del costruito

MATRONEO

Galleria sovrastante le navate laterali, con la

funzione di controspinta delle volte della

navata centrale

Struttura a salienti con il tetto a due spioventi. La larghezza è uguale alla sua massima altezza.

Esterno che riflette la scansione modulare dell’interno con arcate cieche in corrispondenza del matroneo e contrafforti costruiti da pietre (materiale di spoglio) squadrate regolarmente.

Presenza di un elegante protiro.

Elementi classicheggianti del linguaggio architettonico sono i pausati intervalli ritmici che impostano la struttura modulare.

Cattedrale di Modena:facciata

IL PROTIRO

monumentale portale

d’accesso costituito da:

leoni stilofori,

baldacchino con volta a

botte,edicola.

https://www.youtube.com/watch?

v=TuvAtnkoOlg Video di 5 minuti

sul Duomo di Modena

https://www.youtube.com/watch?v

=HB03iLuVWwU Video di 2

minuti sul duomo di Modena

ARTISTI

Lanfranco architetto commemorato nell’iscrizione absidale “famoso per ingegno, sapiente, esperto”. Dirige piccoli gruppi di magisteri (operarii e artifices con capacità tecniche distinte), il lavoro è organizzato in settori diversi dalla cui aggregazione nasce l’edificio (ad es. campate coordinate tra loro)

Wiligelmo scultore commemorato dall’iscrizione in facciata con un distico elegiaco “di quanto onore tu sia degno, o Wiligelmo, tra gli scultori, è ora reso manifesto dalla tua scultura”. Enoc ed Elia, profeti che non conobbero la morte, sostengono l’iscrizione quali credibili testimoni della validità dell’elogio quale simbolo di immortalità

Particolari artifices sono gli scultori che solo in un secondo momento diventano artisti autonomi costituiti in dinastie familiari che lavorano per altari, pulpiti,plutei, transenne (Anselmo da Campione, pontile, 1165)

“Quanto tra gli scultori / tu sia degno di onore / e' chiaro ora, o

Wiligelmo, per le tue opere scolpite”

I LINGUAGGI

DELL’ARTE

SCULTURA

ARTE

ROMANICA

Originariamente subordinata all’architettura era

usata per decorare gli edifici religiosi (Facciate, Portali,

Capitelli, Arredi sacri, Rilegature di testi sacri)

Svolgeva una funzione didattica infatti viene

utilizzata per comunicare concetti, raccontare storie

sacre, per commuovere e incutere timore (al fedele che

molto spesso è analfabeta)

Utilizzava una rappresentazione realistica della

figura umana (anche se teste e arti risultano molto spesso

sproporzionati)

Le tecniche usate erano il basso e l’alto rilievo

rifiniti a volte con colori vivaci e ori. Raramente si

trovano sculture a tutto tondo, che si possono

ammirare soprattutto nelle deposizioni in legno che

ebbero grande diffusione tra il XII e XIII sec. per il

basso costo del materiale e la facile lavorazione.

I soggetti erano vari e fantasiosi: Religiosi (Antico e Nuovo Testamento)

Profani (Vita quotidiana, alternarsi delle stagioni,

segni zodiacali)

Floreali o geometrici (matrice classica o bizantina)

Bestiario (Mostri, Diavoli, Animali esotici)

Maggiori scultori sono Wiligelmo (Duomo di Modena)

e Antelami (Duomo di Parma)

Le lastre sono collocate sulla facciata del Duomo in una posizione che non

si ritiene sia quella originale.

STILE

Arcatelle superiori (scandiscono la narrazione con un ritmo derivato dai sarcofagi romani)

Gesti (esprimono gli atteggiamenti, non sono narrativi, sono lenti quasi a simboleggiare il lento destarsi alla vita della materia inerme; sono ripetitivi quasi che l’azione fosse sopportata più che agita; vengono enfatizzati per renderli più espliciti)

“La creazione della donna”

STILE

Figure (immagini isolate, emblematiche, emergono dal fondo con plasticità così da creare un’atmosfera di veneranda antichità, l’espressione è data dalla fisicità dei corpi e dalla lenta gestualità improntata a modelli archetipi)

Narrazione (Biblia Pauperum, il testo è narrato in modo sintetico, paratattico, il tema è trasposto in forma metaforica e simbolica)

“Il peccato originale”

TECNICA

Pieghe cordonate (tipiche del sud-ovest della Francia)

Uso del trapano per aumentare l’effetto del chiaroscuro (dalla tarda antichità e dall’arte delle provincie)

Raffinati particolari (fregio a palmette=motivo classico, segno grafico della doppia ascia=acqua, forma non naturalistica ma di notevole effetto rappresentativo)

“Lamech che uccide Caino”

Significato simbolico di tutte le

sculture: peccato e redenzione secondo

la narrazione del dramma semiliturgico

“Ordo rapresentationis Ade”

PORTALE

Intreccio vegetale (selva abitata dai demoni)

Vendemmia (Paradiso verso cui è incamminata l’umanità)

12 profeti entro edicole (Gerusalemme celeste

figure incurvate sotto le modanature (umanità insediata dal peccato)

I Maestri campionesi erano stati chiamati per completare la

cattedrale e, soprattutto, per costruire la torre campanaria. A loro

si devono buona parte delle decorazioni interne, ma anche diversi

interventi strutturali quali l'apertura delle due porte della facciata ai

lati del portale maggiore e la costruzione del grande rosone gotico

al centro della facciata, che comportò un intervento al secondo

piano del protiro del portale maggiore. Fu inoltre modificato il

presbiterio, con la costruzione del mirabile pontile riccamente

da loro decorato, e venne aperta la grandiosa Porta Regia sulla

Piazza Grande, anch'essa non prevista da Lanfranco (il nome di

Regia, non significa del re, ma deriva dal termine del latino

medioevale rege che significa porta principale di un edificio),

vicina alla Porta dei principi, anch'essa sulla piazza e già presente

nel progetto iniziale, che trae il proprio nome dalla presenza di

due principi nella decorazione dell'architrave. La monumentalità

della Porta Regia conferì al fianco meridionale l'aspetto di una

seconda facciata.

IL PONTILE

La Porta Regia

Porta della pescheria, unico

accesso sul lato settentrionale del

Duomo.

Il suo nome deriva probabilmente

dalla vicinanza dell’antico banco per

il commercio del pesce in una

Modena di epoca medievale. La

porta della pescheria è opera della

scuola di Wiligelmo ed è stata

scolpita indicativamente tra il 1110 e

il 1120 circa. Come per tutto il

Duomo, vero e proprio libro di pietra

per il popolo analfabeta, anche

questa particolare opera è ricca di

significati ed allegorie. Caratteristica

comune di tutti i portali del Duomo si

notano gli stipiti squadrati, l’architrave

che sorregge una lunetta

semicircolare e i leoni stilofori

simbolici guardiani all’accesso in

chiesa

Il romanico pisano è lo stile architettonico romanico tipico di Pisa e di una

vasta area di influenza al tempo in cui era una potente Repubblica

Marinara (XI-XIII secolo).

La cultura del romanico pisano si formò nei cantieri di Piazza del Duomo e

da lì si irradiò ad altri progetti cittadini, ai territori controllati dalla

Repubblica di Pisa ed alla Toscana.

Battistero di San

Giovanni

Torre Pendente

Duomo di Santa

Maria Assunta

Camposanto

Monumentale

Piazza dei Miracoli

• Il Duomo di Pisa è stato iniziato da Buscheto nel 1063 e concluso da Rainaldo e Guglielmo nel XII secolo.

• E’ situato nella Piazza dei Miracoli, che comprende inoltre altri importanti edifici:

• il battistero, iniziato dal Diotisalvi nel 1153

• la Torre Pendente, eretta da Bonanno intorno al 1174

• La pianta è a croce latina.

• Presenta cinque navate sul braccio verticale e tre nel transetto.

• Nella zona di intersezione tra il transetto e la navata centrale è collocata una cupola a pianta ellittica.

• La parte superiore della facciata è suddivisa in quattro ordini di loggette sovrapposte (colonnette sormontate da arcatelle a tutto sesto).

• La parte inferiore invece presenta quattro arcatelle cieche decorate a losanghe (figure a forma di rombo) che si alternano ai tre portali.

• La copertura è lignea e senza la suddivisione in campate.

• Sono presenti alte colonne sormontate da archi a tutto sesto.

• Gli unici pilastri del Duomo compongono, insieme alle colonnine, le bifore dei matronei.

La decorazione interna ed esterna del Duomo di Pisa è a fasce

bicrome, alternate dal bianco e dal grigio, con intarsi e incrostazioni

nelle pareti e nel pavimento. La decorazione non annulla la

spazialità interna che,pur fluida e colorata, mantiene i caratteri del

Romanico. La luce concorre a scolpire e squadrare i volumi.

SAN MINIATO AL

MONTE_ FIRENZE

La facciata di San Miniato è uno dei

capolavori dell'architettura romanica

fiorentina, ispirata a un classicismo

solido e geometrico ripreso dalle tarsie

marmoree degli edifici monumentali

romani. Venne iniziata nell'XI secolo ed

è divisa in due fasce principali: quella

inferiore è caratterizzata da cinque archi

a tutto sesto sorretti da colonne

in serpentino verde con basi e capitelli

corinzi in marmo bianco, richiamo alle

prime basiliche paleocristiane a

cinque navate (in realtà la chiesa

fiorentina di navate ne ha solo tre); la

parte superiore mette in evidenza la

vera geometria della chiesa, con le due

falde simmetriche delle navate laterali ci

fanno percepire la presenza delle

tre navate. I due frontoni simmetrici delle

navate laterali sono decorati con una

bicromia di marmo bianco e serpentino

verde di Prato, che tramite forme

geometriche ricostruiscono l'opus

reticulatum romano.

SAN MINIATO AL MONTE -FIRENZE

La parte centrale del

secondo livello della

facciata è

caratterizzata da

un pronao tetrastilo

sorretto da

quattro pilastri, che

la dividono in tre

parti.

SAN MINIATO

AL MONTE-

FIRENZE-

FACCIATA

Basilica di San Miniato

al Monte

– Consacrata nel 1018 e

ampliata e decorata nel

XII sec.

– La facciata è l’elemento

caratterizzante della

composizione:

realizzata in marmo

policromo (di Carrara e

serpentino);

falso portico “disegnato”

da archi e semicolonne.

La fascia superiore è

stata terminata tra il XII e

il XIII sec.:

– è retta da lesene

corinzie;

– è conclusa da un

timpano di ispirazione

classica.

Particolare del

pulpito- XIII sec.

Pianta e sezione

79 SAN MINIATO AL MONTE-FIRENZE-FACCIATA

INTERNO

L'interno della chiesa è

alquanto inusuale,

col presbiterio e

il coro rialzati su una

piattaforma sopra la grande

cripta, ed è cambiato di

poco dalla prima

costruzione dell'edificio. Si

accede alla parte superiore

da due scalinate laterali,

che sono in collegamento

con le due navate laterali,

mentre dalla navata

centrale, dietro l'altare

inferiore, si diparte la più

breve scalinata per

discendere alla cripta. Un

arcone decorato da tarsie

marmoree si erge al centro

della navata (all'altezza

delle scalinate) e richiama

quello retrostante

dell'abside, nelle stesse

forme.

SAN

MINIATO AL

MONTE- FI

Interno visto

dall’altare.

LA CRIPTA

La cripta, la parte più antica della chiesa

(XI secolo), è sormontata dall'altare

maggiore che si suppone contenga le

ossa di San Miniato (sebbene ci sia

prova che queste fossero già state

portate a Metz prima che la chiesa fosse

costruita). Lunga quanto il presbiterio, vi

si accede tramite cinque archi che

portano a tre rampe di scale

corrispondenti rispettivamente alle

navate della chiesa. L'altezza varia dai 4

ai 4,5 metri. Sul soffitto sono

presenti volte a crociera che poggiano su

trentotto colonne che, a loro volta,

suddividono la cripta in tre navate centrali

e quattro laterali.

Le colonne e i capitelli sono di fattura e

materiali diversi (marmo scanalato,

marmo liscio, pietra serena, cotto); sui

capitelli è ancora presente traccia della

doratura effettuata nel 1342 da Taddeo

Gaddi

RICAPITOLANDO

Trova le proprie radici nelle nuove condizioni

socio-economiche dell’Europa, al progredire del

sistema Feudale in quello Comunale e alla riforma

degli ordini religiosi

Richiamo alla tradizione classica romana

Materiali, tecniche e caratteristiche diverse a

seconda dell’area geografica

Corrispondenza del costruito all’ambiente naturale

Rinnovamento delle tecniche costruttive

Forme poderose e robuste

Circolazione delle maestranze

Il termine

“Romanico” fu

coniato agli inizi

dell’800 da

medioevalisti

francesi per definire

l’arte dell’XI e XII

sec., che per molti

aspetti faceva ancora

riferimento all’arte

romana e che si

metteva in relazione

con la lingua e la

letteratura romanze

ROMANICO: COSA E QUANDO

Produzione artistica sviluppatasi tra l’ XI e il XII

sec., con caratteri riconoscibili e simili in

architettura, pittura e scultura

ROMANICO : DOVE

In un’ampia area geografica cha va dalla Spagna alla

Francia, dall’Italia alla Germania, dall’Inghilterra

alla Scandinavia

ROMANICO : CARATTERISTICHE

I LINGUAGGI

DELL’ARTE

ARCHITETTURA

ARTE

ROMANICA

L’architettura è il linguaggio artistico che

maggiormente si sviluppa nel periodo Romanico, la

pittura e la scultura servivano per il suo

completamento

Lo sviluppo dell’architettura è strettamente

connesso al rifiorire delle città e al fermento religioso

che interessò il Basso Medioevo.

Nelle città e nei borghi sorgevano edifici civili e

religiosi, mentre le campagne si arricchivano di

abbazie e pievi (chiese rurali).

Si riprendono le tecniche costruttive del passato ma

si sviluppano con originalità per renderle funzionali

alla costruzione di edifici grandiosi.

Gli edifici in cui si evidenzia maggiormente l’abilità

e l’inventiva di architetti e maestranze romaniche

sono gli edifici religiosi (chiese, cattedrali, abbazie)

I committenti di queste nuove costruzioni erano

solitamente autorità ecclesiastiche coadiuvate da

nobili e borghesi. Chi non poteva intervenire

economicamente collaborava con la manovalanza.

Cattedrali, Chiese, Monasteri, Abbazie ……

Centro della vita

cittadina

Struttura complessa

sia in pianta che in

alzato (articolazione in

diversi livelli: cripta,

navate, presbiterio)

Pianta a croce latina

con tre navate divise da

pilastri a fascio uniti da

archi a tutto sesto e

sormontati da capitelli

decorati con sculture

Copertura con volte a

crociera rinforzate da

costoloni (lo spazio

coperto da ogni volta è

chiamato campata)

All’incrocio tra navate

e transetto si eleva il

tiburio sul quale poggia

la cupola.

CHIESE E CATTEDRALI

I LINGUAGGI

DELL’ARTE

PITTURA

ARTE

ROMANICA

Non mostra grosse novità nei modi, negli stili e nei

caratteri, rispetto all’arte bizantina della quale

riprende la presentazione frontale dei corpi privi di

volume, la prevalenza degli andamenti lineari e

l’assenza di profondità. Unici elementi di distacco si

riscontrano nella resa del movimento e delle

espressioni.

Utilizzata soprattutto per la decorazione delle

piccole chiese di campagna (pareti, volte, absidi).

La tecnica utilizzate era quella dell’affresco,

soggetto al deterioramento e alla cancellazione, causa

della scarsità di esempi giunti fino a noi.

I soggetti erano solitamente religiosi, (Cristo in

Maestà o Madonna col Bambino). Si comincia anche ad

usare la pittura sul legno in modo particolare le croci

dipinte.

Ciclo di affreschi della

chiesa di San Michele

Arcangelo Sant’Angelo in

Formis (Capua)

Duomo di Piove di Sacco

dedicato a San Martino.

La sua fondazione si fa risalire

al secolo X, successivamente

ricostruito nel 1090-1100, e poi ancora

nel 1403, e fu rifatto in forme

neoromaniche e neogotiche su

progetto dell'ingegner Francesco

Gasparini tra il 1893 e il 1903. Molte

opere importanti ornano l'interno del

duomo, una di queste è la pala

della Madonna del

Carmelo di Giambattista Tiepolo, poi

troviamo l'altare del Santissimo

Sacramento, opera di Jacopo

Sansovino datata circa 1554. In

sagrestia è collocata un altro quadro

di Giambattista Tiepolo San Francesco

da Paola.

Foto storica del Duomo (1900-1950)

Madonna con Bambino ed i SS. Caterina

d'Alessandria, Arcangelo Michele: la

Madonna del Carmine.

Autore: Giovan Battista Tiepolo(1696-

1770)

Olio su Tela

262x128cm

Chiesa: Duomo-Piove di Sacco-(PD)

L’opera è da attribuirsi a Jacopo Sansovino, celebre

architetto e intarsiatore dell’epoca, che nel 1554

realizzò un piccolo gioiello all’interno del Duomo. La

struttura si rifà ai moduli classici di colonnato con

trabeazione: nel timpano spicca l’immagine di Dio

Padre ritratto a mezzo busto con le braccia allargate in

un segno benedicente. Alle estremità della trabeazione

troviamo l’angelo Gabriele, sulla sinistra, e la Vergine,

sulla destra, ritratti nel contesto dell’Annunciazione

narrata dal Vangelo di Luca. Quattro colonnine in stile

corinzio scandiscono lo spazio sottostante: ai lati del

tabernacolo sono state realizzate due piccole nicchie

nelle quali trovano posto le statue di Giovanni Battista,

a sinistra, e Giovanni Evangelista, a destra;

Si tratta di una prova di maestria di questo abile

intarsiatore cinquecentesco nella quale i marmi

policromi si incastrano in un prezioso gioco di

riflessioni e armonie cromatiche.

A sinistra, rispetto all’osservatore, dell’abside del

Duomo di Piove di Sacco troviamo uno dei pezzi più

antichi della chiesa: l’altare del SS. Sacramento.