Arte Romanica XI-XII secolo Prof.ssa Zaira Chiaese.

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Arte Romanica XI-XII secolo Prof.ssa Zaira Chiaese

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Arte Romanica

XI-XII secolo

Prof.ssa Zaira Chiaese

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INTRODUZIONE ALL’ARTE ROMANICA• Dopo l’anno Mille l’Europa torna

lentamente ad una condizione di stabilità. Terminano le invasioni, il clima diventa più mite, la popolazione aumenta.

• Le innovazioni nel campo delle tecnologie agricole, introdotte soprattutto dai monaci benedettini (che seguivano la Regola dettata da san Benedetto da Norcia, fondatore dell’Abbazia di Montecassino), permettono di ottenere raccolti più abbondanti, contribuendo così a migliorare le condizioni di vita delle popolazioni.

• Estinta la dinastia dei Carolingi, che avevano saputo mantenere la corona imperiale solo fino all’anno 887, dal 962 il Sacro Romano Impero rinasce grazie alla dinastia sassone degli Ottoni.

• Per accrescere il proprio potere, gli imperatori della casa di Sassonia cercano di sottomettere la Chiesa alla loro autorità, incontrando una forte resistenza da parte dei papi.

• La fase più acuta della lotta tra Impero e Papato si protrae sino al 1122, ma la tensione tra i due poteri rimarrà viva ancora per secoli.

• Tra l’XI e il XII secolo, la contrapposizione tra pontefice e imperatore favorisce l’affermazione di nuove autonomie locali: vecchi e nuovi centri urbani, soprattutto nell’Italia centro-settentrionale, si svincolano gradualmente dal potere imperiale trasformandosi in liberi Comuni.

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• In Italia e in Europa, tra l’XI e il XIII secolo, si va progressivamente affermando la società comunale.

• Le innovazioni tecnologiche, la ripresa delle attività commerciali, lo sviluppo dell’artigianato e la formazione delle associazioni di negozianti e di artigiani determinano il miglioramento delle condizioni economiche e il formarsi di una nuova classe sociale, la borghesia, che detiene il potere economico ed il controllo delle attività mercantili e artigianali. Grazie alle Repubbliche Marinare (Venezia, Genova, Amalfi e Pisa) vengono ripresi i rapporti con l’Oriente. Con l’aumento della popolazione si ha anche la crescita delle città.Basilica San Zeno Maggiore

1023 -1035 Verona

INTRODUZIONE ALL’ARTE ROMANICA

• Nell’Italia meridionale, sotto il dominio dei Normanni, che fondano il Regno di Puglia a Sicilia, fioriscono importanti centri artistici e culturali. I decenni che accompagnano l’inizio del nuovo millennio sono, dunque, segnati da un profondo rinnovamento religioso, politico, economico, sociale e culturale che si riflette anche nell’arte.

• Le autorità comunali e i vescovi fanno costruire, nelle città, palazzi pubblici e chiese. Gli ordini monastici ricostruiscono le proprie abbazie e conventi. Si sviluppa anche il mercato dell’arte: un maggior numero di persone commissiona e acquista opere dagli artisti artigiani.

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• Verso la fine dell’XI secolo in alcuni paesi europei, (Spagna, Francia, Italia, Inghilterra e Paesi Scandinavi) si sviluppa l’arte romanica.

• Lo stile romanico recupera il patrimonio classico tardo imperiale e si concentra soprattutto nella costruzione di grandiose chiese: le cattedrali.

• La cattedrale romanica diventa il simbolo dell’intera comunità, oltre ad essere un edificio religioso, è anche il luogo dove si radunano le assemblee e nel quale vengono seppellite le persone più importanti.

INTRODUZIONE ALL’ARTE ROMANICA

Cattedrale di Ruvo (Bari) Cattedrale di Nidaros (foce del fiume Nir) Trondheim Norvegia

Cattedrale di San Michele Maggiore (Pavia)

Cattedrale dei Santi Maria e Stefano- Spira, Germania

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• La pittura e la scultura contribuiscono ad abbellire questi monumenti, spesso di dimensioni assai imponenti: grandi affreschi decorano le navate, gli interni e le facciate sono ornati da sculture realizzate, soprattutto con la tecnica del rilievo.

• Il nuovo stile si diffonde soprattutto lungo le vie dei pellegrinaggi (Roma, Gerusalemme, Santiago de Compostela) e lungo le grandi strade che collegano i mercati internazionali.

• Per questo motivo l’arte romanica presenta caratteri comuni anche in aree molto distanti tra loro.

INTRODUZIONE ALL’ARTE ROMANICA

Cattedrale di Ruvo (Bari) Cattedrale di Nidaros (foce del fiume Nir) Trondheim Norvegia

Cattedrale di San Michele Maggiore (Pavia)

Cattedrale dei Santi Maria e Stefano- Spira, Germania

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Il linguaggio artisticoA partire dall’XI secolo si diffonde nei Paesi cristiani dell’Europa occidentale un nuovo linguaggio artistico, chiamato romanico. Il termine, coniato nel secolo scorso, intende evidenziare il legame con la cultura dell’antichità romana.In tutti i paesi comune è il riferimento al mondo romano, che viene interpretato in modo diverso e originale, secondo i materiali e le tradizioni tecniche e stilistiche delle diverse regioni europee.Il termine romanico venne impiegato per la prima volta dal De Gerville nel 1818 per contrapporre l’architettura romanza dei secoli XI-XII a quella gotica, allora definita germanica.

L’architetturaL’edificio della chiesa è l’espressione più caratteristica dell’architettura romanica. E’ una costruzione severa e monumentale, con muri massici e piccole finestre. L’interno, imponente per le ampie dimensioni delle navate, ha forti effetti di chiaroscuro che ne esaltano il senso di austera religiosità.

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La società comunale è formata da uomini che lavorano, che producono, che acquisiscono ricchezza; uomini che pensano in termini concreti, per i quali il lavoro è un bene.Nell’arte che esprime questa società, la materia con la quale l’opera è costruita e il lavoro umano che la ha trasformata devono essere chiaramente riconoscibili. La materia inerte, opaca, che attraverso l’intelligenza e la manipolazione dell’uomo ha preso forma razionale, non è più simbolo dell’assenza di luce, dell’assenza di Dio, non è più peccato.Anzi l’uomo si rende degno di Dio lavorando quella materia che la natura gli ha fornito senza nasconderla, come nell’arte bizantina, ma evidenziandola.

INTRODUZIONE ALL’ARTE ROMANICA

Cattedrale di San Nicola, Bari

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• L’intensificarsi degli scambi commerciali, la ripresa dell’attività agricola e il complessivo miglioramento dell’economia accelerano il fenomeno dell’urbanesimo e le città si espandono rapidamente.

• Queste diventano il cuore pulsante della città medievale: nelle loro piazze si svolgono i mercati e le fiere che richiamano gli abitanti del contado o dei centri vicini, i quali vi giungono per vendere o scambiare i prodotti.

• Il centro della città è la cattedrale ed il tessuto urbano si snoda, compatto, all’interno di mura difensive con un tracciato viario fatto di stradine strette e tortuose.

• Ciò deriva sia dalle necessità orografiche dettate dall’edificazione sulle cime delle colline, sia per favorire la fuga in caso di attacco esterno.

LE CITTA’

Mappa di Padova del ‘600. Al centro è evidente il nucleo urbano medievale

Vista aerea della città medievale di Lucignano, prov. Arezzo

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• All’interno degli insediamenti urbani le famiglie più potenti costruiscono dimore fortificate, le case torri, spesso collegate tra loro con passerelle in legno, in modo che, in caso di pericolo, risulti più facile scambiarsi armi e cibo, o fuggire senza essere visti.

• La “casatorre” consisteva in un unico corpo di fabbrica, prevalentemente in pietra e mattoni, nel quale le diverse destinazioni d’uso venivano ripartite secondo una disposizione verticale. Mentre il piano terreno veniva quindi adibito ad uso commerciale, i livelli superiori erano destinati ad abitazione, la cucina era la più in alto per motivi di sicurezza e la sommità manteneva infine la tradizionale funzione di difesa e osservazione.

• Si passava da una stanza all’altra, e quindi da un piano all’altro, per mezzo di scale di corda o legno, che si ritiravano attraverso un’apertura nel soffitto.

LE CITTA’

SX: Bologna torre degli Asinelli e torre della Garisenda. La Torre degli Asinelli Alta 97,20 m presenta una scalinata interna di 498 gradini. In basso: Bologna medievale

San Gimignano, (Siena) Toscana –Patrimonio dell’UNESCO. L città si sviluppò in epoca medievale. Oggi presenta 13 torri, ma nel basso medioevo doveva averne più di 70

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• Nella città medievale sorge anche un nuovo edificio il broletto (da “brolo parola che anticamente identificava un’area adiacente ad una chiesa), chiamato anche “arengario” (dal verbo “arringare” cioè pronunciare discorsi pubblici solenni).

• Solitamente il pianterreno era un portico aperto dove si raccoglievano i cittadini, si teneva il mercato e si amministrava la giustizia; al primo piano era un ampio salone per le assemblee.

• Broletti importanti sono quelli di Milano, Brescia, Como e Monza.

LE CITTA’Milano

Monza

Como

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• Dentro e fuori le città vengono costruiti edifici fortificati, i castelli, mentre i nuovi ordini monastici si organizzano dando vita a numerose comunità che, in posizioni isolate, costruiscono i loro monasteri detti “abbazie”.

• Lungo le vie dei pellegrinaggi nacquero, dunque, numerosi monasteri, presso i quali il pellegrino poteva fermarsi e trovare ospitalità o un ricovero temporaneo, se malato.

• L’ordine cistercense venne fondato nel XII sec. da monaci benedettini guidati da Bernardo di Chiaravalle, desiderosi di restituire alla vita monastica l’austerità e la spiritualità che molte comunità avevano perso.

L’ARCHITETTURA

• L’architettura delle numerose abbazie cistercensi sorte in tutta Europa rispecchiava queste esigenze di rigore religioso.

• Le costruzioni, in pietra, avevano un aspetto solido, erano prive di rivestimenti marmorei, decorazioni scolpite e dipinte.

• Venne bandita ogni forma di immagine, ad esclusione del crocifisso, e ogni traccia di colore, per non distrarre i monaci dalla preghiera.

• Eliminato ogni elemento ritenuto superfluo, questi edifici colpiscono per la purezza delle forme architettoniche, che invitano al raccoglimento.

Sacra di San Michele, monte Pirchiriano, Val di Susa; comune di Sant'Ambrogio di Torino

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(Cuneo)