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Notazione e forme musicali nel Medioevo

Ambito cronologico:Da: Monodia ecclesiastica (IV sec.)A: gli albori della Polifonia (X sec.)

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Alto Medioevo: il ruolo centrale della Chiesa

Alto Medioevo: il canto gregoriano

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Notazione e forme musicali nel Medioevo

Il canto gregoriano è: • monodico• diatonico

• raramente esteso oltre l’ottava• esclusivamente vocale

• in lingua latina

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Influenza ebraica:• Lectio (recto tono)

• Salmodia

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Diverse tradizioni:• Gallia: canto gallicano

• Penisola Iberica: canto mozarabico•Italia: canto ambrosiano e canto romano

Severino Boezio (480-526)De Institutione Musica (500 ca.):

•Musica mundana•Musica humana

•Musica instrumentis constitutaIntroduzione delle lettere dell’alfabeto latino:

La1-La3 = A-P

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Gregorio Magno (540ca-604)• Antifonario (Antiphonarium centonem compilavit)

• Schola cantorum

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Unificazione liturgica (753)e codificazione dell’ordine dei riti:

•Messa e Ufficio•Tropo, sequenza, conductus

•Teoria degli otto modi•Codici neumati

•Dramma liturgico

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Canti (concentus)

Proprium Ordinarium (Kyriale)

Cantillazione (accentus)Preghiere e letture

Riti di introduzione

1. Introito

2. Kyrie (melismatico)3. Gloria (sillabato) 4. Collecta

Liturgia della parola

6. Graduale7. Alleluia/Tractus (sequenza)

9. Credo (sillabato)

5. Epistola

8. Vangelo

10. Preghiera d’invocazione

Liturgia eucaristica

11. Offertorio

16. Communio

13. Sanctus Benedictus

15. Agnus Dei(semisill. neumatico)

12. Praefactio

14. Dossologia

17. Congedo

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Modi di esecuzione:Canti antifonali (Introito, Offertorio, Communio)Canti responsoriali (Graduale, Alleluia, Tractus)

Stile vocale:Sillabico o salmodico (es. Gloria, Credo)

Semisillabico o neumatico (es. Agnus Dei)Melismatico (es. Kyrie)

Responsoria prolixaResponsoria brevia

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Ufficio:

• Mattutino (alle due di notte)• Laudi (alle cinque)

• Prima (alle sei o alle sette)• Terza (alle nove)

• Sesta (alle undici o alle dodici)• Nona (alle quindici)

• Vespro (alle diciassette)• Compieta (alle venti, prima del riposo)

Dopo l’ora terza ha luogo la Messa

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Le forme (Ufficio delle Ore):

SalmiInni

SALMI

150 salmi ebraici (Salterio) Vespro dell’Ufficio e “Proprium Missae” (Introito, Graduale, Tratto).

Nella messa la salmodia antifonale si trova nell’Introito e nel Communio.

diretta (cantato dal coro o dal solista) responsoriale (solista e coro si alternano)antifonale (con due cori che si alternano)

Toni psalmorum (otto modi ecclesiastici) Tonus peregrinus (Salmo 113 In exitu - Salmo 112 Laudate pueri)

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(Salm

i)

Toni psalmorum: constano di una nota di recita, tenor (repercussio del modo)

e brevi inflessioni: initium, flexa, mediatio, terminatio.

L’initium = solo per il primo versetto di un Salmo tenor

La flexa = inflessione discendente di tono o di terza minore, si trova solo nei versetti più lunghi (segn. †)

La mediatio è una formula cadenzale che conclude il primo emistichio

(il secondo quando vi è la flexa) (segn. *)

La terminatio è la formula cadenzale che chiude il versetto.

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ASCOLTO

Graduale Miserere Mihi

(Cantori Gregoriani Del Pontificio Istituto Di Musica Sacra Di Milano)Salmo responsoriale diretto melismatico

[3] Miserere mihi, Domine, quoniam infirmus sum: sana me, Domine. Conturbata sunt omnia ossa mea. [4] Et anima mea turbata est valde.

[3] Pietà di me, Signore: vengo meno;risanami, Signore: tremano le mie ossa.

[4] L'anima mia è tutta sconvolta.

Ps. 6,3-4

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INNI

Gli inni sono canti i quali contengono una lode di Dio; se è una lode ma non è indirizzata a Dio, non è un Inno.

Se è una lode di Dio ma senza melodia, non è un Inno. Perché sia un Inno deve avere queste tre prerogative:

essere una lode, rivolta a Dio, in musica.

(Agostino, Enarratio in Psalmum LXXII)

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Testo in versiSillabici MelodiciStrofici Parafrasi

Breve melodia

Lingua greca (Chiesa orientale)Gnostici

Inni ortodossiLingua latina (Chiesa latina):

S. IlarioS. Ambrogio (Pasqua 386)

(In

ni)

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Abbazia di S. GalloSec. X

Tropo = “farcitura”, cioè interpolazione di un testo letterario a un melisma preesistente.

Tutilone († 915 ca.)

Sequenza = aggiunta di testo sillabico come continuazione del jubilus dell’AlleluiaForma autonoma nella Messa tra Epistola e Vangelo

Notker Balbulus († 912)

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Ero molto giovane, e i lunghissimi melismi che si affidano prevalentemente alla memoria non riuscivano

a fissarsi nel mio povero cervello privo di fermezza. Mi torturavo la mente, nella vana

ricerca di un espediente, un accorgimento che mi permettesse di fissarveli…Allora mi misi a scrivere le Sequenze…

Quando le mostrai al mio maestro Isone egli lodò il mio lavoro, pur deplorando la mia inesperienza;

lodò i passi che gli piacevano e, come osservazione generale, mi disse: “Ad ogni movimento nella melodia deve

corrispondere una sillaba del testo”. Rimaneggia pertanto il lavoro, in maniera da rendere più scorrevoli i passi corrispondenti

alla sillaba <ia>, mentre dovetti lasciare come le avevo precedentemente ideate

le parole che cadevano sotto le <o> o sotto <lu> - benché in seguito ciò mi sia sembrato facilissimo.

(Notker Balbulus, Prefazione al Liber sequentiarum)

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Le Sequenze sono circa 5000 Il Concilio di Trento le abolì tutte tranne cinque.

Le sequenze preservate nel Missale Romanum sono:

Victimae paschali laudes di ViponeVeni Sancte Spiritus di Stefano Langton di Canterbury

Lauda Sion Salvatorem di Tommaso d’AquinoStabat mater dolorosa di Jacopone da TodiDies irae, Dies illa di Tommaso da Celano

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Conductus

Libri liturgici:Graduale per tutti i canti della messa

Antifonario per quelli dell’Ufficio divinoLiber Usualis un compendio dei due precedenti

Gli otto modi

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GrecoModo Categoria Tipo

Ambitus o

Estensione

Repercussa

Finalis

Dorico I Primus o Protus Autentico RE-RE LA RE

Ipodorico II Primus o Protus Plagale LA-LA FA RE

Frigio III Secundus o Deuterus Autentico MI-MI DO (SI) MI

Ipofrigio IV Secundus o Deuterus Plagale SI-SI LA MI

Lidio V Tertitus o Tritus Autentico FA-FA DO FA

Ipolidio VI Tertius o Tritus Plagale DO-DO LA FA

Misolidio VII Quartus o Tetrardus Autentico SOL-SOL RE SOL

Ipomisolidio VIII Quartus o Tetrardus Plagale RE-RE DO SOL

Il primo è grave, il secondo triste, il terzo mistico, il quarto armonioso, il quinto allegro, il sesto devoto, il settimo angelico e l'ottavo perfetto.

(Guido d'Arezzo)

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Notazione neumatica

Segni chironomiciDiscendenti da simboli ecfonetici/prosodici

Notazione adiastematica/diastematica

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Exempla

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