Wundt e Jung...Albert Bandura (1925-). TEORIA DELL’APPRENDIMENTO SOCIALE Si colloca nell’ambito...

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Percorso principale Teoria generale dell’apprendimento: Behaviorismo. Neobehaviorismo. Riflessologia. Modelli fattoriali S-P-R. Interazionismo sim- bolico. Apprendi- mento sociale. Sé. Modelli S-P-R dinamici. Tipologie: Wundt e Jung Cognitivismo. Costruttivismo

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Percorso principale

Teoria generale dell’apprendimento:Behaviorismo. Neobehaviorismo.

Riflessologia.

Modelli fattoriali S-P-R.

Interazionismo sim-bolico. Apprendi-mento sociale. Sé.

Modelli S-P-R dinamici.

Tipologie: Wundt e Jung

Cognitivismo.Costruttivismo

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MODELLO COGNITIVISTA (Miller, Galanter , Pribram, 1960; Neisser, 1967)

Tende a spiegare la totalità del comportamentoumano in termini cibernetici. Considera l’uomo come un sistema di elaborazione

delle informazioni in ingresso (input) ed in uscita(output) dal sistema. Il sistema elabora le informazioni secondo regole

operative e le sottopone a continua verifica.

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Elaborazione delle informazioni Dati in ingresso Sistema cibernetico Dati in uscita di elaborazione

Struttura. Programma di elaborazione e verifica

Input

Output

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Processi cogntivi ed emotivi

Modello cognitivista classico (Turing, 1950; Fodor, 1975; Pylyshyn, 1984) Trascura le componenti emotive. Ha come obiettivo la simulazione artificiale dei processi mentali e, in

particolare, quelli dell’intelligenza. Si fonda su un paradigma cibernetico o computazionale: le strutture

cognitive mentali svolgono processi di natura computazionale, i quali sono indipendenti dal supporto materiale in cui vengono attivati.

Sviluppi del modello cognitivista Integrazione tra processi cognitivi ed emotivi secondo due percorsi

- A. Ha inserito progressivamente i processi emotivi in uno schema più esteso di attività, regole e sistemi di elaborazione delle informazioni (Beck, 1976; De Rivera, 1997; Lazarus , 1982 ; Oatley, 1997; Zajonc 2000), o del sé (Carver, Sheier, 1990; Higgins, 1987; Markus, 1977).

- B. Ha tenuto conto dei fondamenti naturali dei processi mentali e, in tal senso, si è servita dei contributi forniti dall’avanzamento delle neuroscienze (Hofstadter e Dennett, 1981).

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INTERAZIONISMO SIMBOLICO

Ha posto l’accento sui processi d’interazione sociale. Ha messo in evidenza il ruolo del significato

simbolico acquisito dagli stimoli nelle relazioni sociali.

Ha sottolineato l’importanza del sé nello svolgimento dell’attività riflessiva e in quella di attribuzione di significato all’esperienza.

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George Herbert Mead (1863-1931) Il sé in prospettiva comportamentista

Ha fornito un contributo fondamentale per losviluppo degli studi sul sé in una prospettiva sociale ditipo comportamentista (Mead, 1934). Ha messo in evidenza la relazione circolare tra

processi mentali e relazioni sociali. Ha attribuito un valore essenziale al processo di

attribuzione di significato agli stimoli. Ha posto le basi per lo sviluppo dell’interazionismo

simbolico (es., Becker, 1963; Goffman, 1967; Lemert, 1967).

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Fondamenti teorici L’individuo si sviluppa all’interno di un sistema di

relazioni sociali in cui: Si confronta continuamente con la sua esperienzainteriore e con l’appartenenza ad un gruppo.

Acquista la capacità di interpretare i gesti, anticiparele conseguenze delle azioni (proprie ed altrui),sviluppare delle aspettative nei confronti degli altri edi sé stesso.

Matura l’assunzione di ruolo e l’identità. Forma le abitudini comportamentali e consolida ilmodo di stabilire le relazioni con gli altri.

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Organizzazione della mente È al centro dello sviluppo comportamentale. È costituita da tre formazioni: Io, Me, Sé.

Io Organizzazione delle esperienze riguardanti l’indi-

viduo sul piano organico e psicologico. Comprende l’organizzazione delle reazioni

individuali agli atteggiamenti degli altri nei confrontidel soggetto.

Me Interiorizzazione organizzata degli atteggiamenti e

delle reazioni degli altri nei confronti del soggetto.

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Sé Risultato dello scambio circolare tra Io e Me. Costituisce un’organizzazione più complessa e riflessiva che

sta alla base dell’autoriconoscimento, dell’identità e del rapporto con gli altri.

Si colloca al centro dell’autonomia personale. Consente all’individuo di essere soggetto ed oggetto delle

proprie azioni e di guidare il comportamento tenendo contodi sé e degli gli altri e del significato delle situazioni.

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Schema interpretativo

Io Me

Significato

Situazione sociale

Risposta

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Prospettiva comportamentista del sé Considerazioni sintetiche

Paradigma interpretativo Plurifattoriale dinamico. Interattivo ricorsivo. Deterministico e finalistico.

Innovazioni e pregi Centralità dell’interazione sociale, dell’autonomia

individuale e del processo di attribuzione simbolica. Circolarità della relazione tra mente e

interiorizzazione delle relazioni sociali.

Limiti Analisi qualitativa. Valore secondario dei tratti.

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Albert Bandura (1925-).

TEORIA DELL’APPRENDIMENTO SOCIALE

Si colloca nell’ambito degli sviluppi sperimentalidella teoria comportamentista dell’apprendimento.

Supera i limiti che portano alla considerazione diindividui isolati in ambienti artificiali e alla loro passività rispetto agli stimoli. Pone alla base dell’apprendimento l’inserimento

sociale e l’interazione con gli altri. Attribuisce un’importanza centrale alle capacità

cognitive e ai processi di autorappresentazione checonsentono l’autoregolazione e la possibilità di modificare l’ambiente.

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Aspetti centrali Il comportamento è il risultato dell’interazione reciproca tra fattori

personali cognitivi, comportamentali ed ambientali. L’imitazione costituisce la modalità principale dell’apprendimento.

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Studio su bambini di scuola materna: Bobo dollexperiment (Bandura, Ross, Ross, 1961).

Prima fase Gruppo sperimentale: osservazione individuale di un

adulto che si comportava in maniera aggressiva neiconfronti del pupazzo gonfiabile Bobo. Gruppo di controllo: osservazione individuale di

comportamenti non aggressivi. Seconda fase Esposizione a una condizione di frustrazione:

- Trasferimento di dei bambini di entrambi i gruppi inun’altra stanza piena di giochi attraenti, ma nonutilizzabili in quanto presentati come riservati adaltri.

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Terza fase I bambini venivano portati in una terza stanza dove

potevano utilizzare vari giochi tra cui il pupazzoBobo.

Risultato I bambini del gruppo sperimentale mettevano in

atto più comportamenti aggressivi nei confronti delpupazzo Bobo. In generale, i bambini riproducevano i

comportamenti messi in atto dall’adulto (imitazionedell’azione vera e propria). Inoltre, spesso adottavano nuovi comportamenti

violenti, non osservati nel modello (apprendimento diuno stile comportamentale aggressivo).

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Sequenze tratte dall’esperimento di Bandura

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Risultati generali degli studi sull’apprendimento L’apprendimento avviene per osservazione di un

modello. È indipendentemente dall’esperienza precedente e dal

rinforzo del comportamento del soggetto o delmodello. Implica l’elaborazione delle informazioni con processi

cognitivi, la loro trasformazione in immagini e latraduzione in simboli verbali. I processi di elaborazione sono autonomi. L’apprendimento non ha carattere necessario e

meccanico. Il contenuto dell’apprendimento può essere variato. La manifestazione dell’apprendimento può essere

differita nel tempo o non tradursi in azione.

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Condizioni dell’apprendimento Riguardano: a) il soggetto; b) il modello.

a) Soggetto: - attenzione; caratteristiche individuali (es.: età,

dipendenza, indipendenza), rinforzo. b) Modello:

- età, sesso, competenza, somiglianza, disponibilità, rinforzo vicariante (effetto del comportamento).

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Interazione tra soggetto e modello Attivazione di sviluppi circolari: a) positivi; b) negativi.a) Spirale positiva

S (modello) R+ (allievo)S+ R+ (modello)S+ R++ (allievo)S++ R ++(modello)S++ R+++(allievo)S+++

b) Spirale negativa S (modello) R- (allievo)S- R- (modello)S- R-- (allievo)S-- R-- (modello)S-- R--- (allievo)S---

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Ruolo del sé e autoefficacia come sistemadi credenze (Bandura, percepita 1989).

Autoefficacia. Percezione delle proprie capacità dicontrollo sugli eventi che riguardano la vita. Tale percezione dà luogo a un insieme di credenze

che, influenzando i processi motivazionali e dipensiero, condiziona significativamente ilcomportamento. L’autovalutazione delle capacità di affrontare un

compito incide sul livello delle prestazioni future esull’apprendimento di nuove soluzioni.

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Aspettative di efficacia

Le aspettative di efficacia possono variare inrapporto alle situazioni. Gli obiettivi e l’impegno per raggiungerli derivano

dal senso della propria efficacia (Pastorelli et al.1998):

- Le persone che dubitano delle proprie capacitàriducono i loro sforzi o rinunciano alla meta.

- Quelle che dispongono di una maggior fiduciapersonale si impegnano più intensamente al fine diriuscire a raggiungere il fine.

-

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Effetti a spirale dell’autoefficacia percepita

Attivazione di sequenze a spirale di rinforzi positivi (successi) e negativi (insuccessi). Sviluppo positivo (alta autoefficacia percepita). Sviluppo negativo (bassa autoefficacia

percepita). - Progettazione del futuro con obiettivi a

difficoltà crescente (successo o insuccesso in un livello condizionano, positivamente o negativamente, lo sviluppo successivo).

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Fonti dell’autoefficacia

Le esperienze passate sono alla base dellaformazione dell’autoefficacia: Svolgimento del compito Esperienze vicarie. Persuasione verbale. Stati fisiologici e umorali.

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Svolgimento del compito: fattori che influenzano il livello di rendimento del soggetto.

• Difficoltà del compito.• Quantità di sforzo impiegato.• Quantità di aiuto esterno.• Circostanze della prestazione.• Pattern temporali del successo o dell’insuccesso.

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Esperienze vicarie: comportamento del modello

• Successo o insuccesso del modello influenzano l’autoefficacia in funzione della somiglianza tra modello e soggetto.

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Persuasione verbale: caratteristiche del persuasore

• Tipo di persuasore.• Credibilità.• Grado di competenza nella sua attività.

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Stati fisiologici

• Interpretazione delle proprie reazioni emotive come positive o negative per il superamento di un’attività. Es.:

- L’umore e gli stati positivi (entusiasmo, ottimismo) aumentano l’autoefficacia.

- L’umore e gli stati negativi (depressione, malinconia, pessimismo) riducono l’autoefficacia.

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Contesti di sviluppo dell’autoefficacia Famiglia. Pari. Scuola. Tipi di autoefficacia Emozionale. Cognitiva. Regolativa. Sociale, familiare, scolastica, ecc.

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Apprendimento sociale Considerazioni sintetiche

Paradigma interpretativo Plurifattoriale dinamico. Interattivo ricorsivo. Deterministico e finalistico.

Innovazioni e pregi Ruolo dell’apprendimento sociale. Centralità dell’imitazione e dell’autonomia cognitiva. Circolarità dell’interazione individuo-ambiente e dei

processi cognitivi interni. Apertura verso modelli più ampi.

Limiti Valore secondario dei tratti.

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ORIENTAMENTO COGNITIVISTA DEL SÉ

Si rifà ad un paradigma cognitivista generale, il quale tiene conto di informazioni in ingresso ed in uscita rispetto ad un sistema di elaborazione che opera mediante schemi organizzati.

Focalizza l’attenzione sul sé, sui processi di auto rappresentazione.

Utilizza procedure di studio fondate su ricerche empiriche di tipo nomotetico.

Consente un’integrazione tra sé, aspetti cognitivi, emotivi, motivazionali ed ambientali.

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Hazel Rose Markus (1949-)

Gli schemi del sè.

Ha esaminato il concetto di sé in prospettiva cogni-tivista (Markus, 1977, 1983). Rappresenta uno dei principali punti di riferimento

per l’indirizzo.

Nucleo centrale Concetto di autoschema (self-schema).

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Gli autoschemi Sono generalizzazioni cognitive, che organizzano e guidano sia l’ingresso che l’uscita delle informazioni sul sé. Derivano dall’esperienza passata e si proiettano in maniere attiva verso il futuro. Sono influenzati in maniera particolare dalle relazioni sociali e da fattori legati allo sviluppo del soggetto (Markus, 1983; Markus e Kunda, 1986). Riguardano diversi tratti, o domini del sé, che la persona considera più o meno rilevanti. Comprendono vari aspetti del sé come quelli reali, ideali, attesi, sperati o temuti. Svolgono funzioni operative e motivazionali.

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Schematicità e valenza emotiva Gli autoschemi hanno la proprietà (schematicità) di

favorire il ricupero e l’elaborazione delle informazioni relative allo schema stesso. Le persone possono essere più o meno schematiche

in riferimento ad aspetti specifici del sé. Una persona schematica in una dimensione del sé

elabora le informazioni ad essa attinenti in modo diverso da una aschematica per quel dominio: tende a codificarle più adeguatamente ed è in

grado di recuperarle più facilmente. Gli autoschemi, con la mediazione della schema-

ticità e dell’autovalutazione, hanno valenza affettiva.

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Gli schemi del sé Considerazioni sintetiche

Paradigma interpretativo Plurifattoriale dinamico. Interattivo. Deterministico e finalistico.

Innovazioni Concetto di autoschema. Integrazione tra sé, aspetti cognitivi, emotivi,

motivazionali ed ambientali.

Limiti Valore secondario dei tratti.

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Modelli S-P-R pluridirezionali.

Hanno carattere interattivo dinamico, di tipo deterministico e non deterministico.

Tipi principali a. Generale. b. Dinamico circolare.

b1. Dinamico interpersonale. b2. Sistema Cognitivo Affettivo di Personalità

(CAPS). b.3 Fluttuazioni ricorsive (State space).

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a. Generale.

Interazione reciproca dei fattori personali con glistimoli esterni e con le risposte. Ruolo costruttivo e carattere proattivo dell’espe-

rienza individuale. Schema generale

S P R

Alla forma generale possono essere ricondotti i modelli comportamentisti e cognitivisti del sé.

In questi modelli, più che l’organizzazione della personalità, P riguarda un insieme di fattori personali di tipo prevalentemente cognitivo, emotivo e motivazionale.

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b. Dinamico circolare.

Interazione circolare tra stimoli, persona e risposte. Intervento attivo del soggetto sull’ambiente. Schema rappresentativo

S P R Riguarda in maniera specifica la formalizzazione

dei modelli S-P-R più evoluti.

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b1. Dinamico interpersonale.

Norman S. Endler (1931-2003)

Si colloca nell’ambito del modello interazionista di personalità, basato sulla ricerca empirica condotta nel periodo compreso tra il 1960 e i successivi anni 70 (Endler, Magnusson, 1977).

Endler (1982) prende in considerazione quattro modelli fondamentali di personalità:

Psicologia dei tratti, Psicodinamica, Situazionismo, Interazionismo.

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Proprietà dei modelli

La Psicologia dei tratti e la Psicodinamica si differen-ziano nel metodo e per il tipo di dati utilizzati. Tuttavia, hanno in comune l’importanza attribuita ai fattori personali nella spiegazione del comportamento. (Ciò può essere espresso nello schema P → R).

Diversamente, il Situazionismo individua nell’ambiente i fattori che determinano il comportamento. (Lo schema corrispondete è S → R).

L’Interazionismo si focalizza sul continuo processo di interazione multi direzionale tra l’individuo e l’am-biente. (Il processo è riconducibile allo schema generale S ↔ P ↔ R).

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Elementi fondamentali del modello interattivo (Endler, Magnusson 1974; 1976a,b)

1. Il comportamento è una funzione di un processocontinuo di interazione multidirezionale o feedback tral’individuo e la situazione in cui il comportamento simanifesta. (L’interazione può essere riassunta nelloschema S P R ).

2. L’individuo è un agente attivo e intenzionale nelprocesso di interazione. 3. Nel versante persona dell’interazione, i fattoricognitivi e motivazionali sono fattori primari delcomportamento.

4. In riferimento alla situazione, l’elementodeterminate è il significato psicologico che lasituazione assume per l’individuo..

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Interazioni interpersonali Ne modello interazionista di Endler (1983) le

relazioni interpersonale assumono un ruolo di rilievo. Esse si configurano come interazioni circolari

secondo lo schema seguente:

P P R R S S

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Sistema di Mediazione versus Sistema Comportamentale

Per comprendere il comportamento, Endler distinguetra sistema di mediazione e sistema comportamentale.

Sistema di Mediazione Riguarda le variabili di mediazione costituite da

variabili intervenienti e costrutti ipotetici. Esse sono inferite dal comportamento e dalle nostre

esperienze interiori. Consentono di spiegare e predire i processi mediante i

quali le informazioni sensoriali e quelle memorizzate vengono elaborate prima di essere trasformate in risposte.

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Sistema comportamentale Si riferisce alle variabili di reazione comprendenti:

a) comportamenti manifesti; b) reazioni nascoste (es. sentimenti); c) risposte fisiologiche; d) comportamenti artificiali (test, role playing ecc).

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Prevedibilità del comportamento Non sempre esiste una relazione stabile tra variabili di

mediazione e variabili di reazione. - Un individuo può comportarsi in maniera diversa in

diverse situazioni. - Tuttavia, il suo comportamento può presentare

caratteristiche prevedibili in relazione a numerose situazioni.

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b2. Sistema di Personalità Cognitivo Affettivo.

Chiu, Hong, Mischel e Shoda (1995); Mischel e Shoda, (1998).

Comprende le interazioni circolari tra autopercezioni, aspettative, tratti, basi biologiche e diversi fattori personali consci ed inconsci.

Consente di spiegare più adeguatamente il comporta-mento in funzione dei tratti, del sé e della variazione delle situazioni.

Ha carattere attivo-proattivo. Interpreta i processi interattivi interni come schemi

cognivo-affettivi o disposizioni di orientamento comportamentale.

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Sistema CAPS Relazione circolare: Situazione Processo di mediazione personale (Rete stabile di interazioni tra unitàdi codifica cognitivo-affettive e processi motori) Comportamento Situazione Relazioni positive consolidano l’attivazione (linee continue). Quelle negative inibiscono l’attivazione (linee punteggiate).

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Organizzazione dinamica del sistema A livello personale, l’interazione può operare

rapidamente, in parallelo, a diversi livelli diaccessibilità, consapevolezza e automatismosuperando i limiti della coscienza.

Stabilità e unicità La stabilità del sistema si forma durante lo sviluppo

individuale sulla base dell’esperienza e dellepredisposizioni genetiche. L’organizzazione della rete di relazioni è il prodotto

della storia individuale dell’apprendimento cognitivosociale in interazione con lo sviluppo di fattoribiologici come il temperamento ed i determinantibiochimico-genetici.

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Situazione Risposta

: Consci Inconsci

Fattori Personali

Organici

Emotivi

Cognitivi Sé

Motivazionali

Neurofisiolog.

Tratti

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Struttura della personalità (Mischel, 2004).

La persona costituisce un sistema organizzato e coerente. Le componenti del sistema non agiscono separatamente, e non hanno

uguale capacità operativa. - In base alla loro importanza, operano per il funzionamento e gli

obiettivi prioritari del sistema nel suo insieme. Ciascun individuo è caratterizzato dall’organizzazione peculiare di

una specifica rete tra unità. Questa rete, in particolare, riflette gli aspetti culturali dell’ambiente di

appartenenza, così come la storia distintiva di apprendimento di unsoggetto.

La personalità e le differenze individuali sono riconducibili allecaratteristiche della rete di interconnessioni.

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Variabilità e coerenza (Mischel, 2004; Shoda, Mischel, 2000). La struttura della personalità P (la rete che

caratterizza la persona) rimane stabile nelle variesituazioni S. Le risposte comportamentali R variano in rapporto alle

situazioni S. Le variazioni, però, mostrano aspetti prevedibili da una

situazione a un’altra secondo la relazione “se ………allora”. Dove: “se” si riferisce alle caratteristiche psicologiche

della situazione, ossia al significato assunto dallasituazione per la persona P; “allora” corrisponde aglischemi cognitivi ed affettivi che vengono attivati nellapersona P.

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Autonomia della persona La persona ha capacità attive non solo nella

selezione della situazione, ma anchenell’interpretazione, trasformazione e costruzionedella situazione. Gli effetti della situazione esterna dipendono: - a) da come la persona la codifica, ossia dal

significato personale che le viene attribuito; - b) dal flusso di pensieri, sentimenti, aspettative che

sono attivati conseguentemente, a diversi livelli diconsapevolezza e complessità in una sottostantestruttura di personalità, caratterizzata da coerenza eorganizzazione.

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Modifiche della struttura individuale

I modelli caratteristici di una persona possono esserecambiati a seguito dell’individuazione di un modellodisfunzionale. La modifica può essere realizzata attraversol’attivazione di rappresentazioni cognitivo-emotivealternative, o mediante strategie autoregolatorie cheinibiscono le reazioni meno funzionali a favore dialternative più adattive. La natura non lineare dei processi, in seguito apiccole differenze iniziali determinate da codifichealternative, può innescare nel sistema differenticascate di cognizioni e affetti che portano a rilevantimodifiche nei comportamenti.

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Tipi di personalità

I tipi di personalità sono riconducibili allaformazione di una comune rete di relazioni tra unità,che consente a più individui di interpretare inmaniera simile alcune caratteristiche della situazione. Pertanto, i tipi sono caratterizzati da unità cognitivo-

affettive, che attivano specifici schemi di pensiero,sentimenti e comportamenti in determinati tipi disituazione secondo la sequenza se…allora.

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Sistema CAPS Considerazioni sintetiche

Paradigma interpretativo Plurifattoriale dinamico. Interattivo ricorsivo. Deterministico e finalistico.

Innovazioni e pregi Integrazione dinamica e formale tra fattori personali

ed ambientali. Possibilità di ampliamento.

Limiti Interesse secondario per le dinamiche ed i vissuti

profondi.

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FONDAMENTI NERVOSI DEI PROCESSI DI APPRENDIMENTO

Modelli teorici di origine neocomportamentista

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• Hebb (1949) ha inserito nel modello neocomportamentista i processi nervosi che stanno alla base del comportamento.

• La sua teoria ha aperto la strada verso le concezioni cognitive gli sviluppi successivi.

• Presuppone che ogni comportamento e ogni attività mentale abbiano un fondamento su corrispondenti processi nervosi.

D. O. Hebb (1904-1985)

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Strutture di collegamento tra reti neuronali (LeDoux, 1996)

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Circuiti associativi.A e B: vie afferenti;X,Y e Z: vie efferenti.Circuiti riflessi (A-X; B-Z): innati, più diretti e rigidi.Circuiti lunghi (B-C-D-E-Y): acquisiti e modificabili con l’esperienza (Hebb, 1966) .

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Apprendimento• Per Hebb, l’apprendimento, come gli altri processi

mentali, consiste nella modificazioni dei legami neuronali.

• L’apprendimento di una risposta, cioè la sua ripetizione stabile, implica cambiamenti permanenti a livello delle sinapsi tra i neuroni implicati nella esplicazione della risposta.

• Nella stabilizzazione, la connessione tra due neuroni A e B diventa più forte quando l’input proveniente da A aumenta l’attivazione del neurone B.

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Schema teorico di rinforzo (Hebb, 1966).

S: stimolo afferente. C: vie centrali connesse con varie risposte R; Sr: stimolo di rinforzo conseguente la risposta R3; MR: meccanismi di rinforzo (interno al SNC; esterno al SNC).

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Apprendimento condizionato (LeDoux, 1996): a) plasticità estinguibile; b) plasticità resistente.a) Condizionamento: rafforzamento di interconnessioni tra vie in

ingresso e in uscita di assemblee neuronali.Estinzione: riduzione delle interconnesioni.

b) Permanenza delle interconnessioni: probabile attivazione di circuiti precablati da parte del processo di condizionamento (es.circuito breve di collegamento tra stimoli ed amigdala).

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Schema teorico di apprendimento percettivo.S: stimolo ripetuto più volte. C: processo centrale che rappresenta l’organizzazione incompleta (linea tratteggiata) di variazioni sinaptiche nel sistema.

Formazione di di connessioni tra processi centrali(C1 e C2: associazione di idee) a seguito della ripetizione associata di stimoli S1 ed S2 (Hebb, 1966).

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Selettività del comportamento (Hebb, 1966).

Schema teorico dei processi di “sommazione” e “sottrazione” in funzione di stimoli uditivi “aggiungi” o “sottrai”, precedenti lo stimolo visivo (8; 2).

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Effetti dell’apprendimento: conoscenza (Hebb, 1966).Lo stimolo S varia le connessioni centrali del sistema; in seguito, le risposte R a stimoli SX ed Sy saranno diverse rispetto al passato.

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Vie nervose di collegamento tra processi cognitivi, reazioni emotive e risposte comportamentali

(LeDoux,1998).

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Percorsi cerebrali del comportamento difensivo (LeDoux,1998).

Stimolo visivo talamo amigdala

corteccia visivaritmo cardiacopressione sanguignareazioni muscolari

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Informazioni dello stimolo emotivo verso l’amigdala.Strada bassa: percorso diretto proveniente dal talamo (più breve e rapida; fornisce rappresentazioni grossolane ma fondamentali perla sopravvivenza). Strada alta: passa per il talamo e la corteccia ( fornisce una rappresentazione più accurata e consente il controllo della rispostaemotiva (Da : LeDoux, 1996).

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b3. Fluttuazioni ricorsive. Il modello si fonda sull’applicazione della teoria delle

fluttuazioni alle interazioni dinamiche circolari. Queste possono dar luogo a diverse soluzioni, assumere

caratteristiche non lineari ed innescare processi di sviluppo in termini di sistemi complessi.

Esse non consentono di effettuare una netta separazione tra variabili dipendenti ed indipendenti (Raush, 1977) secondo lo schema tradizionale y = f (x).

Ciò richiede l’introduzione di un paradigma di indagineche vada oltre la concezione deterministica che sta alla base della scienza classica e del modello sperimentale.

Es: formula ricorsiva: x n+1 = f c (x n) Dove, considerato un valore xn, il valore successivo xn+1 èfunzione del valore iniziale xn e di una costante c.

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Espressione della formula ricorsiva Considerato un valore iniziale xn, la formula rappresenta un processo iterativo di calcolo dei valori successivi esprimibile con uno schema del tipo

Nello schema, di volta in volta, il dato in uscita di un’operazione diventa il dato in ingresso per l’operazione successiva. La sequenza può esprimere incrementi non lineari di x con una corrispondenza del tipo x n+1 = f c (x n) = x

2n +c.

In tal caso, partendo da un valore iniziale x0, la sequenza di calcolo per ottenere i valori successivi (rispettivamente x1, x2, x3, ecc.)sarà: X0 X2

0+C = X1 X21+C=X2 X2

2+C=X3

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Sviluppo della formula ricorsiva Un numero elevato di reiterazioni genera una successione di valori

di x che può dare luogo a diverse soluzioni come: - tendere verso un valore limite stabilizzandosi su di esso,

presentare un andamento ciclico regolare, continuare ad oscillarein modo irregolare o dare luogo a delle biforcazioni.

Espressione di strutture e processi complessi Con formule ricorsive, che esprimono relazioni non lineari tra dati

in ingresso e dati in uscita, possono essere descritti vari processiriguardanti la formazione di complesse strutture, sia astratte chereali, caratterizzate da caos e ordine.

In natura possono essere presi in considerazione diversi fenomenicon caratteristiche di questo tipo quali, ad esempio: le linee costiere,le formazioni di nubi, il moto turbolento dei fluidi, la crescita dellapopolazione, lo sviluppo e l’organizzazione dei sistemi viventi(Peitgen, Richter, 1991).

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Modelli di crescita di popolazioni ottenuti con la formula ricorsiva in base a diversi valori di c. Dove c= r = incremento annuo relativo di crescita (Peitgen, Richter, 1991).

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Biforcazioni e oscillazioni caotiche della poppolazione per valori del parametro di crescita di r varianti lungo l’ascissa (1,9 < r< 3) (Peitgen, Richter, 1991).

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Insiemi astratti ottenuti con la formula ricorsiva mediante l’assegnazione di valori diversi alla costante c (Peitgen, Richter, 1991).

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Insiemi astratti in cui le parti possono essere ingrandite all’infinitorimanendo uguali a sé stesse (Peitgen, Richter, 1991).

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Ilya Prigogine (1917-2003) Teoria delle Fluttuazioni

Esamina lo sviluppo di sistemi aperti, lontani dall’equilibrio (Prigogine, 1972; Prigogine, Allen e Herman, 1979; Nicolis e Prigogine, 1977). Permette di descrivere la formazione di un

ordine macroscopico come conseguenza di fluttuazioni microscopiche, disordinate e caotiche in condizioni di interazioni ricorsive non lineari.

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Limiti della fisica classica Organizzazione spontanea dei fenomeni vitali. Rottura della simmetria temporale da parte del

secondo principio della termodinamica. Impossibilità di trasferire il calore da un corpo più

freddo ad uno più caldo (Clausius). Impossibilità, in un processo ciclico, di trasformare

in lavoro tutto il calore assorbito da una sorgenteomogenea (Kelvin-Planck).

Evoluzione irreversibile di un sistema macroscopicoverso l’indisponibilità a produrre lavoro.

Aumento di entropia (disordine) nel passaggio di unsistema da uno stato ordinato ad uno disordinato.

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Tipi di sistemi termodinamici (Prigogine, Allen,Herman, 1979). Isolati: mancanza di scambio di materia ed energia

(calore e lavoro) col mondo esterno. Chiusi: scambio di sola energia col mondo esterno. Aperti: scambio di materia ed energia.

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Stati dei sistemi aperti 1. Equilibrio termodinamico: assenza di differenze di

temperatura, massima uniformità ed entropia più altarispetto agli stati precedenti.

2. Non equilibrio lineare: piccole differenze ditemperatura o di concentrazione.

3. Lontano dall’equilibrio termico: elevate differenze ditemperatura e di concentrazione.

Differenze di equilibrio Sistemi statici: sono caratterizzati da condizioni di

equilibrio o vicine all’equilibrio. Sistemi dinamici: derivano da condizioni lontane

dall’equilibrio.

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Strutture dissipative (Prigogine e Nicolis, 1977). Sono nuove forme di organizzazione che si sviluppano

spontaneamente quando nel sistema sono presenti, alivello microscopico, certi processi di interazione acarattere non lineare. Presentano grande varietà di manifestazioni con

complessità crescente in funzione delle dimensioni delsistema.

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Sviluppo delle strutture dissipative Le fluttuazioni microscopiche, interagendo in maniera non lineare,

determinano un processo di amplificazione che dà luogo ad un nuovo stato del sistema.

La nuova condizione si stabilizza autoregolandosi con l’apportoesterno di energia e materia.

La presenza di stati di squilibrio porta all’evoluzione di forme piùcomplesse di organizzazione.

Il sistema, così, alterna momenti caotici a fasi organizzate. Di conseguenza, a seconda dei periodi, è soggetto alla causalità o

all’indeterminazione. Dopo i periodi caotici lo sviluppo presenta delle biforcazioni

nell’ambito di una ramificazione di percorsi possibili. Lo sviluppo delle varie strutture dissipative può essere descritto con

specifiche formule ricorsive di tipo non lineare.

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Sviluppo biologico ed evoluzione socioculturale Possono essere interpretati nell’ambito della teoria

delle fluttuazioni in maniera conforme alle leggi dellanatura in riferimento a condizioni di non equilibrio enon linearità. Strutture biologiche e sociali si sviluppano in sistemi

aperti in condizioni favorevoli alla comparsa distrutture dissipative: Metabolizzazione e riproduzione richiedono uno

scambio di materia ed energia con l’esterno. Le condizioni di vita e la crescita sono legati a

interazioni non lineari di reazioni chimiche eprocessi di trasporto. L’evoluzione dei sistemi biologici e di quelli sociali

tende verso forme di organizzazione più complesse.

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Ambito di applicazione La teoria delle fluttuazioni può essere appli-

cata coerentemente ad una vasta gamma di fenomeni:

Da quelli fisici, biologici e sociali (Prigogine, Nicolis e Babloyantz, 1972) sino a quelli psicologici (cfr. Masterpasqua e Perna, 1997).

L’applicazione ai modelli S-P-R consente di spiegare il rapporto tra la stabilità e il cambiamento della persona.

In questa prospettiva, la personalità si auto-organizza, con le stesse modalità dei sistemi complessi, mediante la stabilizzazione dei risultati di fluttuazioni casuali.

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Marc David Lewis (1951-)

Modello State space

Costituisce un’applicazione della teoria delle fluttuazioniai processi emotivi e cognitivi dello sviluppo umano.

Si riferisce a tutti gli “stati” possibili di un sistema, siastabili, sia instabili sia transitori (Lewis, 1995; Lewis eJunk, 1997).

Considera il comportamento umano come stocastico,derivante da diverse cause, imprevedibile con certezza, macon possibilità di previsione probabilistica.

Consente di mettere in evidenza un sistema di “tendenze”comportamentali ma non delle leggi.

In questo quadro, il comportamento è influenzato dafluttuazioni casuali; può alternare fasi indeterminate a fasiprevedibili.

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Elementi fondamentali del sistema

Attrattori e repulsori. Interazione circolare tra processi emotivi e

cognitivi.

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Attrattori.

Stati di autoregolazione e stabilità relativa, verso iquali un sistema viene attratto passando da uno opiù stati.

Nella personalità, assumono le caratteristiche ditratti e stadi di sviluppo.

Sono formati da costellazioni di elementi cognitivi, emotivi e manifestazioni comportamentali.

Possono presentare carattere generale (es. ansia generale) o specifico (es. paura per una situazioneparticolare).

Dipendono dagli obiettivi e dall’insieme dellesituazioni del contesto.

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Repulsori

Stati instabili e transitori dai quali il sistema tendead allontanarsi.

Equivalgono a costellazioni di comportamenti e distati interiori rari o di breve durata.

Includono condizioni che tendono ad essere evitate(es. disagio).

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Attrattore

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Repulsore

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Interazione circolare tra processi cognitivi ed emotivi

Base della stabilità e del cambiamento della personalità.

Segue lo sviluppo ricorsivo di fluttuazioni caotiche, che caratterizzano l’attività degli attrattori e dei repulsori nell’ambito dell’interazione tra fattori personali ed ambientali.

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Interazione ricorsiva S-P-R. Sviluppo a spirale auto-alimentato ed auto-organizzato

Microsviluppo

Macrosviluppo

Situazione o evento

Interpretazione cognitiva immediata o “valutazione” (prevalentemente inconscia).

Attivazione automatica di una risposta emotiva (autoregolazione; coinvolgimento del S N)

Riorganizzazione cognitiva.

Nuova valutazione emotiva della situazione (coupling).

Reiterazione interazione reciproca: valutazione

stati emotivi

Ripetizione sequenze S R Formazione ed autoalimentazione di modalità operative ricorrenti,

abitudini comportamentali (adattamento cognitivo alle reazioni emotive; rinforzo; variazioni sinaptiche).

Stabilizzazione di schemi personali, tratti della personalità e stadi evolutivi (autoregolazione).

Sviluppo della personalità e degli stadi (fluttuazioni caotiche: maturazione; situazioni)

Risposta

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Sviluppo della personalità

Non procede in maniera lineare: è caratterizzato da fasi di rapidi cambiamenti e

riorganizzazioni che si alternano a fasi di stabilità. In modo conforme agli stadi di organizzazione dei

sistemi complessi, segue un percorso ramificato (Lewis, 1995): Nel sistema personale, fluttuazioni caotiche, legate alla

maturazione individuale e ai cambiamenti ambientali, influenzano l’interazione circolare tra elementi cognitivi ed emotivi.

L’auto-amplificazione delle fluttuazioni può dar luogo alla formazione di nuovi accoppiamenti tra attività cognitive ed emozioni, che si configura in termini di biforcazioni nel tracciato dello sviluppo.

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Ad ogni biforcazione lo stato della personalità si trasforma: compaiono nuove configurazioni, altre cambiano e si indeboliscono.

Ciascuna fase di transizione è soggetta a cicli ricorsivi, ed è condizionata dall’organizzazione dello stadio precedente sotto l’influenza di emozioni ricorrenti.

Nello sviluppo prevale l’ordine: ciò conferisce continuità alla personalità, ma non consente di effettuare previsioni certe sulla base delle situazioni.

L’ordine ha carattere dinamico e si fonda su condizioni instabili di equilibrio.

La formazione di nuovi schemi è legata allo sviluppo di fluttuazioni casuali associate alla maturazione e alle situazioni.

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State space Considerazioni sintetiche

Paradigma interpretativo Plurifattoriale dinamico. Interattivo ricorsivo. Sistemico. Stocastico, deterministico, finalistico. Innovazioni e pregi Integrazione dinamica tra fattori personali ed ambientali. Collocazione della personalità nello sviluppo dei sistemi complessi. Possibilità di ampliamento. Limiti Interesse secondario per le dinamiche ed i vissuti profondi.

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MODELLI S-P-R DINAMICI PLURIDIREZIONALISINTESI

I modelli S-P-R più evoluti consentono di riprendere le concezioni precedenti e di superare le interpretazio-ni settoriali, esaminando in una prospettiva unificata sia gli aspetti strutturali che quelli dinamici. La revisione tiene conto degli studi sui sistemi

complessi che hanno portato al superamento delparadigma della scienza classica (cfr. Bocchi e Ceruti,1985) e all’impiego di modelli interattivi nondeterministici di tipo ricorsivo. La concezione è supportata da diverse ricerche che

mettono in evidenza il legame dei tratti con lecaratteristiche dei processi affettivo-cognitivi (cfr.Bolger e Zuckerman, 1995; Mischel e Shoda, 1995).

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Basi biologiche I processi affettivo-cognitivi hanno basi nervose specifiche

(Bates e Wachs, 1994; LeDoux, 1994, 1996; Zuckerman, 1991). Essi interagiscono nel cervello attraverso connessioni più

complesse rispetto a quanto si riteneva in passato (Le Doux, 1998; 2002). Il piano psicologico non è totalmente riconducibile alle

proprietà nervose (Gazzaniga, 1992; Sperry, 1982). Attraverso queste vie si possono stabilire dei circuiti che, in

maniera conforme ai modelli ricorsivi in considerazione, stanno alla base della formazione e dello sviluppotendenzialmente stabile dei diversi schemi mentali e dellerisposte comportamentali.

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Processi di comunicazione I modelli dinamici implicano anche il riferimento a

processi ricorsivi di comunicazione interni ed esternial sistema persona. Nella comunicazione, la trasmissione dell’infor-

mazione svolge un ruolo essenziale.

Fondamenti dell’informazione Esistenza di simboli. Possibilità di associazione dei simboli in catene o frasi

secondo regole grammaticali e semantiche. Istruzioni per la lettura dell’informazione espressa

nei simboli.

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Piano biologico

Manfred Eigen (1927-). Gli acidi nucleici si trovano al confine tra chimica e biologia, tra inanimato e animato (Eigen, 1987, 1988). Essi sono portatori di informazione la quale intro-

duce proprietà qualitativamente assenti sul pianofisico-chimico. La trasmissione dell’informazione e lo sviluppo della

vita avvengono in condizioni proprie di sistemiaperti lontani dall’equilibrio.

Proprietà della vita Auto-riproduzione. Mutagenicità. Metabolismo.

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Informazione nucleica L’autoriproduzione della molecola di acido nucleico è

regolata da un processo di informazione: Simboli: basi monomere A, T, G, C (Adenina, Timina o

Uracile, Guanina, Citosina). Concatenazione: polimerizzazione. Lettura: interazione specifica (complementarietà)

mediante legami a idrogeno tra coppie A-T e G-C.

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Basi nucleiche e legami a idrogeno (Eigen, 1988).

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Rappresentazione in simboli delle basi monomere (Eigen, 1988).

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Rappresentazione in simboli del processo di riproduzione o lettura(Eigen, 1988).

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Evoluzione La riproduzione avviene in condizioni lontane

dall’equilibrio, caratterizzate da oscillazioni termichemolecolari e da fluttuazioni chimiche. L’evoluzione costituisce il risultato di mutazioni

casuali dovute ad errori nella replicazione degli acidinucleici. Sugli errori di lettura dell’informazione interviene la

selezione naturale condizionandone la diffusione. Lo sviluppo avviene per salti di fase in condizioni

lontane dall’equilibrio caratterizzate da oscillazionimicroscopiche.

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Evoluzione La riproduzione avviene in condizioni lontane

dall’equilibrio, caratterizzate da oscillazioni termichemolecolari e da fluttuazioni chimiche. L’evoluzione costituisce il risultato di mutazioni

casuali dovute ad errori nella replicazione degli acidinucleici. Sugli errori di lettura dell’informazione interviene la

selezione naturale condizionandone la diffusione. Lo sviluppo avviene per salti di fase in condizioni

lontane dall’equilibrio caratterizzate da oscillazionimicroscopiche.

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Sviluppo culturale mediante creazione dei significati

La funzione di creazione dei significati è svolta dalsoggetto mediante l’interazione circolare evento-sé-contesto. L’attribuzione di significati agli eventi e la

determinazione di connessioni tra contesti innescanoun processo a spirale, che assume le caratteristiche di“conoscenza della conoscenza” (Morin, 1986), in cui ilsoggetto svolge un ruolo di “interferenza” creativa. Il sé può essere considerato come il grado superiore di

integrazione dei processi biologici, cognitivi, affettivi,comportamentali, simbolici e sociali, che siinfluenzano in maniera circolare a vari livelli (cfr.Harter, 1996; LeDoux, 2002; Mead, 1925; Morin,1991).

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CONCLUSIONE L’evoluzione attuale dei modelli S-P-R consente di

prendere in considerazione un’ampia gamma direlazioni dinamiche plurifattoriali, che comprendeinterazioni di tipo lineare, non lineare e circolare. Le relazioni ricorsive possono generare sviluppi in cui

fasi deterministiche si alternano a momenti stocastici,con esiti non facilmente prevedibili e nonriconducibili ad una singola causa. Il riferimento al concetto di complessità permette di

conciliare in una dimensione ampliata determinismo eteleologia, ed altre contrapposizioni come, adesempio, quelle tra: caso e necessità, scienzedell’uomo e scienze della natura, persona e ambienteprocessi cognitivi e processi emotivi.

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La personalità si configura, così, come un sistemaaperto a carattere “ipercomplesso”. Questo si sviluppa, autoregolandosi, mediante

processi di interazione tra i suoi fattori interni e conl’ambiente. La concezione include i processi di comunicazione e

l’interazione circolare con il contesto, che mette inevidenza la funzione di “interferenza” e di creazionedei significati svolta dall’osservatore. Il sé assume il ruolo di integratore dei diversi processi

individuali ed ambientali che si influenzano inmaniera circolare a vari livelli. Ciò mette in evidenza l’elevato grado di complessità

delle relazioni esistenti all’interno dello stesso sistemae, all’esterno, con altri sistemi.

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La prospettiva tiene conto dei contributi provenientida diverse correnti psicologiche e da numerosediscipline (es.: matematica, fisica, chimica, biologia,genetica, neurofisiologia, epistemologia e scienzesociali). L’integrazione delle diverse prospettive ha

un’importanza fondamentale nell’ambito degli studisulla personalità (Eysenck, 1997; Houts, Cook e Shadish, 1986; Pervin, 1990b). Essa richiede un adeguato inquadramento

metodologico nei canoni della ricerca scientifica, chegiustifichi la cumulabilità delle conoscenze ed ilconfronto tra prospettive e discipline diverse.

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La concezione unitaria verso cui tendono i modelli S-P-R dinamici può esser inquadrata in unaprospettiva pluralistica di tipo complementare, chetiene conto dell’interferenza tra osservatore edosservato (Heisenberg, 1930).