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I libri di TeleComunicazioni http://www.Uil.it/reti Wholesale a cura di Giuseppe Mele

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TeleComunicazioni http://www.Uil.it/reti

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a cura di

Giuseppe Mele

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E’ la vendita all’ingrosso. Si intende nel caso delle Tlc la vendita da parte

di Telecom dell’uso delle proprie reti Tlc ad altre Telco dette OLO, other

licensed operators. Attualmente il 60% dei ricavi di Telecom provengono

da questo tipo di vendita )

L’Unione Europea con gli art.154-156 del Treaty of Rome (1957), per

garantire la libertà di movimento (freedom of movement ) a persone, beni

avviò I network Trans-Europei: Trans-European transport networks (TEN-

T), Trans-European Energy Network (TEN-E or TEN-Energy) e quello tlc

con un budget annuo di 45 milioni, Trans-European telecommunications

network (eTEN)

Unbundling/Ingrosso

L’unbundling è l'ingrosso pagato dai gestori per accedere ai clienti sulle

linee della rete telefonica di Telecom Italia che collegano centrali ed il 97%

degli utenti finali. I canoni all’ingrosso di unbundling applicati in Italia si

confermano al di sotto della media dei Paesi europei. Il Consiglio

dell’Agcom, Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, ha approvato i

prezzi dei servizi all’ingrosso di unbundling, bitstream e WLR secondo le

osservazioni della Commissione europea su costi operativi come

manutenzione correttiva e costi commerciali. Il canone di unbundling resta

confermato nel 2010 il valore di 8,70 euro/mese. Negli anni 2011 e 2012 a

9,02 e 9,28 euro/mese (anziché 9,14 e 9,48). Il canone del servizio

wholesale line rental (WLR ) al 2012 è stato unificato ad un singolo valore

pari a 12,89 euro/mese con un taglio, per l’utenza non residenziale, di circa

10 euro/mese, pari a circa il 43%. Per i servizi bitstream trasporto c’è una

riduzione del 6% annuo (8,6% per la banda ethernet).

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L'Agcom, ha rivisto al rialzo le tariffe unbundling; aumenti che i gestori

pagheranno a Telecom Italia.

Richiesta modifiche Commissione all’Agcom sull’aumento del costo

all'ingrosso alle infrastrutture di rete e dell'accesso a banda larga

all'ingrosso relativa al caso IT/2010/1133: Art. 7, par. 3,

Agcom 667/09/ consultazione su innovazione della metodologia dei test di

prezzo utilizzati nella del.152/02/Cons

Agcom 152/02/Cons “Misure per parita’ di Trattamento da parte

Incumbent tlc fissa

La parità di trattamento e la non discriminazione (equivalence) si sono

affermati, ormai da svariati anni, come principii cardine della disciplina

comunitaria in materia di concorrenza : già l'art. 82 [ex. art. 86] comma c)

del Trattato di Roma che istituì la Comunità Europea (oggi 101 TEU)

indica, tra le pratiche vietate di abuso di posizione dominante, "l'applicare

nei rapporti commerciali con gli altri contraenti condizioni dissimili per

prestazioni equivalenti, determinando così per questi ultimi uno svantaggio

per la concorrenza".

Con specifico riferimento al settore delle comunicazioni elettroniche,

l'applicazione dei suddetti principii, sin dall'avvio dei primi processi di

liberalizzazione a far data dal 1990, ha consentito la progressiva

armonizzazione in campo tariffario, in modo da assicurare che le tariffe

praticate dall'operatore incumbent per la fornitura dei servizi erogati

all'ingrosso agli operatori concorrenti non fossero discriminatorie e

garantissero la parità di trattamento per la fruizione del medesimo servizio.

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Nell'ordinamento italiano, sin dal 2002, l'Autorità ha adottato misure volte

ad assicurare la parità di trattamento interna ed esterna, conformemente a

quanto sancito dalla Delibera n. 152/02/CONS, che per prima ha

individuato le fondamentali premesse regolamentari per la successiva

elaborazione e sviluppo, nel settore delle comunicazioni elettroniche, delle

tematiche di equivalence e non discriminazione. Tale delibera è stata infatti

negli anni più volte aggiornata per tenere conto degli sviluppi di mercato e

delle innovazioni tecnologiche, di cui la più significativa è l'affermazione

della banda larga nel territorio italiano.

Nel 2010 la Delibera n. 499/10/CONS ha rivisitato completamente il

sistema di test di prezzo, originariamente introdotto dalla citata Delibera

152/02/CONS, ammodernandolo e sviluppandone il campo di applicazione

per scongiurare fenomeni di margin squeeze.

Un importante esempio di come l'Autorità abbia dato applicazione, dal

punto di vista della funzione di vigilanza, ai citati principii di equivalence e

parità di trattamento è costituito dalla Delibera n. 718/08/CONS, mediante

cui si è provveduto all'approvazione della proposta di Impegni presentata

dalla società Telecom Italia S.p.A. a seguito del procedimento

sanzionatorio avviato nei confronti della società medesima con delibera n.

351/08/CONS. In particolare, in tale proposta di impegni approvata

dall'Autorità, figurano, tra l'altro, i gruppi di impegni 3 e 4, che hanno

rispettivamente istituito, al fine di raggiungere l'obbiettivo della non

discriminazione, un sistema di monitoraggio basto su insiemi di Key

performance indicator e connesse garanzie di trasparenza delle

performance rese da Open Access, divisione interna a Telecom Italia,

preposta alla fornitura dei servizi SPM necessari agli operatori alternativi

per competere con essa.

Le delibere che hanno dato attuazione ai citati principii di equivalence e

parità di trattamento sono le seguenti:

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Delibera 152/02/CONS Misure atte a garantire la piena applicazione

del principio di parità di trattamento interna ed esterna da parte degli

operatori aventi notevole forza di mercato nella telefonia fissa;

Delibera 718/08/CONS Approvazione della proposta di impegni

presentata dalla societa' telecom italia s.p.a. ai sensi della legge

248/06 di cui al procedimento avviato con delibera n. 351/08/CONS;

Delibera 731/09/CONS Individuazione degli obblighi regolamentari

cui sono soggette le imprese che detengono un significativo potere di

mercato nei mercati dell'accesso alla rete fissa (mercati n. 1, 4 e 5 fra

quelli individuati dalla raccomandazione 2007/879/CE);

Delibera 499/10/CONS "Adeguamento e innovazione della

metodologia dei test di prezzo attualmente utilizzati nell'ambito della

delibera n. 152/02/CONS Misure atte a garantire la piena

applicazione del principio di parità di trattamento interna ed esterna

da parte degli operatori aventi notevole forza di mercato nella

telefonia fissa";

Delibera 600/11/CONS Esiti dell'attività di vigilanza sull'attuazione

degli Impegni assunti da Telecom Italia con la delibera n.

718/08/CONS e archiviazione dei relativi procedimenti sanzionatori

avviati nei confronti di Telecom Italia nn. 4/07/DIR, 63/07/DIR,

1/08/DIR, 2/08/DIR, 2/8/DIT, 3/08/DIT e 708/DIT sospesi con

delibera n. 718/08/CONS. n. 48/09/DIT sospeso con delibera n.

134/10/CONS. n.74/09/DIT, sospeso con delibera n. 189/10/CONS,

n. 79/09/DIT sospeso con delibera n. 239/10/CONS.

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Disaggregazione dei servizi accessori sull’ultimo miglio della rete

Telecom.

In Italia, Telecom Italia detiene oltre il 97% delle linee fisiche di telefonia

fissa di accesso ai clienti finali. Il decreto liberalizzazioni, in corso di

approvazione al Parlamento, separa l’uso dell’infrastruttura dell'ultimo

miglio, vincolo per le altre telco, dalla manutenzione che in futuro potrebbe

non essere più affidata necessariamente a Telecom Italia. La norma

proposta, per non far pagare alle telco concorrenti di Telecom Italia servizi

non richiesti, disaggrega i costi per l’accesso all’ingrosso alla rete fissa dal

costo del servizio di attivazione della linea stessa e del servizio di

manutenzione.

Il costo della telefonia in Italia è sceso del 38% (Istat) fra 1997 e 2010 a

fronte di una crescita del 32% dei prezzi. L'Agcom evidenzia che le tariffe

unbundling fissate fino al 2012 sono tra le più basse in Europa

E’ difficile che le telco si dotino di una propria rete di assistenza tecnica

alternativa a quella di Telecom Italia: il risparmio di ca €2 mensili a linea

risulterebbe annullato dai costi. A meno che tutti gli operatori concorrenti

di Telecom non trovino un gestore comune per la manutenzione. In

quest’ultimo caso il provvedimento potrebbe sembrare non di apertura al

mercato ma punitivo nei confronti di Telecom Italia oppure teso a favorire

specifici vendor. I vendor sono oggi già sotto osservazione per

l’affidamento della gestione stazioni radio di telefonia mobile dato loro da

alcune telco, esempio che anche Wind potrebbe seguire. Secondo Vito

Gamberale, AD Fondo F2I -Metroweb, la decisione è una provocazione. In

un unico cavo passano molti doppini che fanno capo ad operatori diversi.

La singola gestione di un gruppo di linee di un solo operatore appare

complessa se non di difficile attuazione.

La proposta vede contrari l’Etno, ass. telco europee, l’Asati (ass. azionisti

Telecom Italia), i sindacati e per ragioni diverse le autorità europee. La

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liberalizzazione dei servizi accessori, secondo i proponenti del

provvedimento, renderebbero le aziende oggi fornitrici di tali servizi per

conto di Telecom Italia, più indipendenti sul mercato. I sindacati. Uilcom,

Fistel e Slc, contestano la deregulation dei servizi di manutenzione della

rete telefonica e rivendicano l’impegno diretto di lavoratori Telecom “Se il

Senato approvasse la norma che separa i costi di affitto della rete telefonica

da quelli delle attività di manutenzione permettendo agli operatori

d’intervenire direttamente o tramite terzi sull’ultimo miglio della rete, si

metterebbero a rischio centinaia di posti di lavoro fra i tecnici della rete

Telecom che fanno in esclusiva quel lavoro".

L'Authority europea Berec: chiede "Subito procedura di infrazione per

l'Italia" Poiché dal 2009, la legge europea, ha reso materia esclusiva del

regolatore nazionale Agcom, ogni imposizione di regolamentazione

economica, compresi gli obblighi di accesso, agli operatori italiani, il

governo non può legiferare in materia.

Ultimo miglio, esplode la polemica sulla disaggregazione servizi

Telecom Italia

Alcuni parlamentari del Pd e del Pdl difendono la norma che obbliga la

disaggregazione dei servizi di accesso alla rete di Telecom Italia e il

relatore Saglia annuncia che non ci sarà alcun dietrofront in Senato. Raisi

(Fli) rincara la dose e annuncia un emendamento per scorporare la rete

dell'ex incumbent. Assoprovider accusa il Berec di difendere "gli operatori

amici". Ma l'Agcom puntualizza: "Non è in discussione la questione delle

liberalizzazioni"di Mila Fiordalisi

Dopo la discesa in campo del Berec, che chiede la procedura di infrazione a

carico dell'Italia, e il pressing dell'Etno contro l'emendamento al Dl

Semplificazioni (che ha ottenuto il disco verde alla Camera) che obbliga la

disaggregazione dei servizi di accesso all’ingrosso alla rete fissa di

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Telecom Italia, oggi il dibattito si sposta a favore della misura. E addirittura

Enzo Raisi (Fli) rincara la dose e annuncia un ulteriore emendamento in

vista della discussione del Dl Semplificazioni al Senato per scorporare la

rete di Telecom Italia.

"La polemica sollevata da Telecom con lo spalleggiamento, purtroppo,

dell'Agcom sulla parziale liberalizzazione dei servizi dell'ultimo miglio,

rende evidente il conflitto d'interessi dell'operatore telefonico che controlla

la rete e che gode di una posizione di vantaggio rispetto ai concorrenti. Per

mettere fine a questa grave disuguaglianza, abbiamo presentato un

emendamento che impone per legge la separazione societaria della rete

telefonica fissa da Telecom come gestore (e competitore) nel mercato dei

servizi telefonici". Secondo Raisi "si tratterebbe di un passo in avanti verso

una maggiore concorrenza per lo sviluppo di un'infrastruttura nella quale

l'Italia e' fanalino di coda in Europa proprio a causa delle resistenze da

parte dell'ex monopolista all'accesso di nuovi operatori".

"Puntiamo a mantenere anche in Senato la norma del dl semplificazioni che

riguarda le telecomunicazioni e liberalizza l'ultimo miglio", dichiara il

relatore del decreto, Stefano Saglia (Pdl), in merito alla norma Saglia si è

detto "meravigliato dal fatto che l'Authority si metta di traverso sulla

liberalizzazione dell'ultimo miglio".

"Il legislatore ha pieno titolo a intervenire anche sulla regolazione del

mercato: l'Autorità per le comunicazioni ha evocato una invasione di

campo da parte del potere legislativo, ma è fuorviante. Le Authority sono

indipendenti ma non dal legislatore". "Il nostro è stato un intervento in

favore della concorrenza, ci siamo mossi nel solco del governo Monti". In

merito all'intervento di ieri del Coordinamento delle Autorita' della Ue,

Saglia ha voluto precisare che si tratta di un intervento che "non è stato nel

merito della norma e non apre alcuna procedura di infrazione"."

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E' gravissimo che il Berec dichiari che il legislatore nazionale o europeo

non possa esprimersi su materie regolate da autorità indipendenti.

L'allarmismo è del tutto ingiustificato dato che, con la norma inserita nel

decreto semplificazioni, l'Autorità uscirà rafforzata nel suo potere di

vigilanza.". E' quanto afferma in una nota il senatore del Pdl Lucio Malan,

membro della Commissione Affari Costituzionali. "Opporsi alla

liberalizzazione della manutenzione correttiva non fa altro che frenare il

mercato del fisso in contraddizione alla tendenza che si sta affermando in

molti altri campi per contribuire a rilanciare l'economia italiana - aggiunge

Basta con la favola degli esuberi: sappiamo tutti che oggi i servizi ausiliari

li fanno società terze che operano solo per l'ex monopolista e che da

domani opererebbero su basi concorrenziali per l'intero settore a vantaggio

della qualità del servizio e dell'intera collettivitaà Ci opporremo

fermamente a modificare una norma che garantirà un servizio migliore ai

cittadini"."

Bisogna assolutamente eliminare questo balzello di rendita da monopolio

da parte di Telecom che frena il mercato del fisso. Non si capisce per quale

motivo Telecom si agiti tanto per la manutenzione correttiva - sottolinea il

senatore della Lega Nord Piergiorgio Stiffoni -. Sarebbe opportuno rendere

noti i valori economici che vengono riconosciuti alle società terze che

effettuano il lavoro e quanto trattiene l'incumbment dai proventi che le

arrivano dagli operatori alternativi per tale attivita''.Si schierano a favore

dell'emendamento anche gli europarlamentari Francesco de Angelis (Pd),

membro della commissione industria e Raffaele Baldassarre (Pdl),

commissione mercato interno e tutela dei consumatori.

"La misura è in linea con il quadro normativo europeo e intende favorire il

rilancio dell'economia italiana sfruttando appieno le potenzialità del settore

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delle telecomunicazioni - si legge in una nota -. La liberalizzazione dei

servizi ausiliari sull'ultimo miglio, può ridurre fortemente i costi delle

telecomunicazioni ed aumentare la qualità dei servizi, consentendo offerte

economicamente più vantaggiose per i cittadini". Gli eurodeputati

considerano "irricevibile quanto dichiarato sul tema dal Berec secondo cui

il legislatore non deve ostacolare le autorità di settore nel definire le regole.

Non esistono materie soggette a riserva di amministrazione e, come tali,

sottratte a possibili interventi del legislatore, sia esso nazionale o europeo".

"Il Berec vuole fermare il processo di liberalizzazione del mercato italiano

delle Tlc". E' una dura accusa quella formulata da Assoprovider nei

confronti dello'organismo dei regolatori europei che si è espresso a sfavore

della misura approvata dalla Camera nell'ambito del decreto

Semplificazioni. Assoprovider ritiene che il Berec stia tutelando "gli

operatori amici" piuttosto che fare gli interessi dei consumatori e del

mercato. E lancia l'appello a Monti affinché "non si faccia intimidire da

questo artefatto polverone"."

A questo punto viene da chiedersi se siamo di fronte ad un organismo che

per sua naturale predisposizione ha il dovere di tutelare il libero mercato e

gli interessi dei cittadini europei oppure ad un nuovo brontosauro occupato

a tutelare la propria posizione di potere - sottolinea Assoprovider - Così

come descritta dai giornali e dalle dichiarazioni dei diretti interessati,

sembra che la seconda ipotesi sia la più realistica, infatti Berce non dice:

norma giusta ma lasciate che sia l’Autorità (Agcom) a normare questa

regola che favorisce l’apertura del mercato delle Tlc ma alza gli scudi per

violata maestà, tralasciando di dirci cosa ne pensa di questa posizione del

Governo italiano".

Al presidente Georg Serentschy, Assoprovider chiede "se conosce la

situazione italiana delle Tlc, di Agcom e di una normativa attuale che

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complessivamente è stata costruita in favore di un mercato fintamente

aperto ma di fatto in mano ad un unico operatore.

Immaginiamo infatti anche quanto possa essere preoccupato di questo

strappo italiano poiché è un segnale forte per tutte le Autorità che credono

di poter ingessare un mercato, forti del potere conferito loro dalla

Ue".L'associazione dei provider va giù dura anche con le posizioni di

Agcom e dei precedenti governi: "La legislazione italiana, prodotta fino ad

oggi da Agcom e Governi passati, non è proprio uno dei migliori esempi da

portare a garanzia dell’indipendenza, vedi ad esempio la storia del Beauty

Contest delle frequenza televisive". E giudica come "piagnistei" le

esternazioni dell'Asati, l'associazione che rappresenta i piccoli azionisti di

Telecom Italia.

Assoprovider non risparmia nemmeno i sindacati "corsi a tutelare le

migliaia di maestranze dell’operatore dominante quando il loro assordante

silenzio di questi anni nei confronti della libera concorrenza e delle aziende

Pmi che offrono reale occupazione nei mercati in cui operano, non è

passato inosservato, tanto da chiedersi se si sono accorti che il mondo è

cambiato"."L'emendamento sulle tlc inserito nel testo del dl sulle

semplificazioni approvato alla Camera non riguarda il merito delle

liberalizzazioni, che non è in discussione, bensi al coerenza dell'assetto

istituzionale con il quadro comunitario del settore": è quanto si puntualizza

in ambienti Agcom in merito alle proteste da parte dei sostenitori

dellemendamento .

"L'emendamento èsotto questo aspetto all'esame delle competenti sedi

comunitarie, delle quali si attendono le valutazioni'.Emilio Miceli,

Segretario Slc Cgil, chiede la cancellazione della norma: "L’emendamento

sulle Tlc, approvato dalla commissione alla Camera, è frettoloso, non

risponde alle esigenze di sicurezza della rete, rischia di peggiorare il

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servizio ai cittadini, non è in linea con la normativa comunitaria ed infine

crea migliaia di esuberi in Telecom. Vendere come semplificazione e

liberalizzazione una norma, costruita in maniera approssimativa, è una

semplificazione che rischia di creare danni difficilmente riassorbibili.

Abbiamo già chiesto un incontro specifico al Ministro Passera, confidiamo

che il Senato cancelli una norma sbagliata che creerebbe ulteriori

disoccupati in un momento in cui il paese non se lo può permettere".

(marzo 2012 )

Accesso disaggregato alla rete: Agcom attende le valutazioni UE

Continua a tenere banco il dibattito sull’emendamento al decreto

liberalizzazioni sulla disaggregazione dei servizi di accesso all’ingrosso

alla rete fissa di Telecom Italia. Se Berec, ETNO e sindacati si sono

espressi nettamente contro l’emendamento, stigmatizzando, le prime due

una ‘invasione di campo’ da parte del legislatore in un terreno di

competenza esclusiva dell’Autorità di settore (così come imposto dalle

norme Ue), i secondi paventando la perdita di ulteriori posti di lavori in un

momento già difficilissimo per l’occupazione, Stefano Saglia difende

invece a spada tratta la misura, sottolineandone la valenza sul fronte della

concorrenza e della liberalizzazione del mercato delle tlc.

Saglia (firmatario dell’emendamento insieme all’ex ministro Paolo

Romani) ha ribadito la volontà di mantenere la norma anche in Senato

meravigliandosi del fatto che l’Agcom “si metta di traverso sulla

liberalizzazione dell’ultimo miglio” e sottolineando che non esiste il rischio

di una procedura d’infrazione contro l’Italia (come presagito invece dal

Berec) ma dall’Autorità si puntualizza che “…la questione insorta

relativamente all’emendamento sulle tlc inserito nel testo sulle

semplificazioni approvato alla Camera non riguarda il merito delle

liberalizzazioni, che non è in discussione, bensì la coerenza dell’assetto

istituzionale con il quadro comunitario del settore”.

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“L’emendamento – secondo quanto è trapelato da ambienti dell’Autorità –

è sotto questo aspetto all’esame delle competenti sedi comunitarie, delle

quali si attendono le valutazioni”.Sostegno all’emendamento è invece

arrivato dagli europarlamentari Francesco de Angelis (Pd, membro della

commissione industria) e Raffaele Baldassarre (Pdl, commissione mercato

interno e tutela dei consumatori), secondo cui la misura, contrariamente da

quanto indicato dal Berec e dall’associazione degli ex monopolisti, è in

linea con il quadro normativo europeo e intende favorire il rilancio

dell’economia italiana sfruttando appieno le potenzialità del settore delle

telecomunicazioni.Anche l’associazione Assoprovider è favorevole

all’introduzione dell’obbligo di accesso disaggregato e se la prende col

Berec, reo di voler bloccare il processo di liberalizzazione del mercato.

“Viene da chiedersi – sottolinea Assoprovider – se siamo di fronte ad un

organismo che per sua naturale predisposizione ha il dovere di tutelare il

libero mercato e gli interessi dei cittadini europei oppure ad un nuovo

brontosauro occupato a tutelare la propria posizione di potere”. Al di là

delle accuse e controaccuse dell’una e dell’altra parte, resta comunque il

fatto che sulla questione della competenza in materia di regolamentazione

dei mercati nazionali delle telecomunicazioni, si è già espressa la Corte di

giustizia europea nel dicembre 2009, sottolineando che questo compito

spetta unicamente al regolatore e non al legislatore.

Tlc: lettera Kroes a governo, chiede chiarimenti su ultimo miglio

Roma, 16 mar. (Adnkronos) - La Commissione Ue ha inviato una lettera al

governo italiano per chiedere maggiori informazioni sull'emendamento di

liberalizzazione dell'ultimo miglio. La lettera firmata dal commissario Ue

Neelie Kroes, che precisa la Commissione non e' una lettera di infrazione,

chiede informazioni su quali sarebbero i poteri di Agcom nell'ambito della

nuova legge e a quali operatori incomberebbero gli obblighi. La

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Commissione, nel difendere il potere decisionale delle autorita' nazionali in

base alle regole europee, esclude qualsiasi tipo di preoccupazione riguardo

alla compatibilita' con la legge europea di una norma che faciliti l'Agcom a

obbligare l'operatore dominante a pubblicare offerte sufficientemente

disaggregate che evitino ai concorrenti di dover acquistare servizi non

necessari al servizio richiesto.

Unbundling Riferimenti su Key4biz

ULTRABROADBAND

‘Banda ultralarga, concorrenza e investimenti la nostra priorità’. Intervista

a Antonio Preto (Agcom)

TELECOMS Paolo Anastasio | 31 luglio 2015, ore 11:40

IL PROVVEDIMENTO

Agcom fissa le nuove tariffe di accesso alla rete Telecom Italia

TELECOMS Redazione | 29 luglio 2015, ore 10:40

LA DECISIONE

Unbundling: Agcom conferma il taglio delle tariffe 2010-2012

TELECOMS Paolo Anastasio | 25 febbraio 2015, ore 17:10

RETE TELECOM

Ultrabroadband, al via consultazione Agcom. Tariffe differenziate,

incentivi alla fibra

TELECOMS Redazione | 29 gennaio 2015, ore 17:50

L'INTERVENTO

Ultrabroadband, Giuseppe Recchi (Telecom Italia): ‘Per investire servono

regole chiare e certe’

TELECOMS Paolo Anastasio | 22 gennaio 2015, ore 15:25

IL CDA

Telecom Italia-Metroweb: nessun veto del Governo

TELECOMS Alessandra Talarico | 19 dicembre 2014, ore 10:35

Fibra ottica, il Governo rilancia sullo switch-off del rame?

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TELECOMS Alessandra Talarico | 16 dicembre 2014, ore 16:15

LA POLEMICA

Unbundling, Marco Patuano: ‘Telecom Italia farà ricorso’

TELECOMS Alessandra Talarico | 16 dicembre 2014, ore 12:45

ULTRABROADBAND

Causeries. Unbundling a prezzi bassi, un freno agli investimenti in fibra

CAUSERIES, MEDIA Paolo Anastasio | 4 dicembre 2014, ore 11:50

TELECOM PACKAGE

Tlc, Andrus Ansip in Italia: ‘Priorità Ue a Roaming e Net Neutrality’

TELECOMS Paolo Anastasio | 1 dicembre 2014, ore 16:00

LA MOZIONE

Antitrust, Oettinger contrario alla divisione in due di Google

INTERNET Raffaella Natale | 26 novembre 2014, ore 17:59

Digital Single Market: Alberto Gambino (IAIC), ‘ Scorporo motori di

ricerca un rischio per l’Europa’

MAPPAMONDO Flavio Fabbri | 25 novembre 2014, ore 17:07

PIANO NAZIONALE

Banda ultralarga, consultazione pubblica sul piano del Governo al via

TELECOMS Redazione | 21 novembre 2014, ore 18:11

LE DICHIARAZIONI

Marco Patuano: ‘Nuove reti devono avere costi accessibili’

TELECOMS Redazione | 31 ottobre 2014, ore 17:47

I RUMORS

Unbundling: Agcom decide a fine mese su proroga tariffe

TELECOMS Redazione | 14 ottobre 2014, ore 09:45

DEREGULATION

Tlc: via libera Ue alla riduzione dei mercati regolamentati

TELECOMS Alessandra Talarico | 9 ottobre 2014, ore 11:25

INTERNET GOVERNANCE

Causeries. La saga della Net Neutrality investe le reti mobili

CAUSERIES, INTERNET Paolo Anastasio | 22 settembre 2014, ore 14:38

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LA SQUADRA DI JUNCKER

JPMorgan: con la Commissione Juncker, una nuova stagione per le Tlc

europee?

TELECOMS Alessandra Talarico | 10 settembre 2014, ore 18:31

Unbundling: Telecom Italia pronta al ricorso contro l’Agcom su revisione

tariffe

TELECOMS Redazione | 24 giugno 2014, ore 12:00

Lettera Anesti. Il nuovo ceto medio dei paesi emergenti ridarà fiato ai

consumi globali

INTERNET, LETTERA ANESTI Redazione | 24 aprile 2014, ore 12:00

FCC, Verizon e la Net Neutrality. Potere amministrativo non può

interferire sui business model di telco e investitori

TELECOMS Redazione | 17 febbraio 2014, ore 12:00

Rapporto Caio, che delusione! Politica disorientata e mercati inascoltati

TELECOMS Redazione | 10 febbraio 2014, ore 12:00

Fibra ottica, pronto il nuovo listino Agcom. Giù i prezzi di voce e dati su IP

TELECOMS Redazione | 31 gennaio 2014, ore 12:00

Agcom, in cantiere un tavolo tecnico sul vectoring

TELECOMS Redazione | 31 gennaio 2014, ore 12:00

Telecom Italia: No dell’assemblea alla revoca del Cda. Marco Patuano,

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TELECOMS Redazione | 20 dicembre 2013, ore 12:00

Agcom su unbundling dà impulso a investimenti’

MAPPAMONDO Redazione | 20 dicembre 2013, ore 12:00

#Unbundling. Ecco la lettera con cui la UE mette all’angolo AgCom: verso

la procedura d’infrazione?

TELECOMS Redazione | 19 dicembre 2013, ore 12:00

Antitrust, Tar rinvia al 12 febbraio ricorso di Telecom Italia per multa su

manutenzione rete

TELECOMS Redazione | 18 dicembre 2013, ore 12:00

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I duellanti dell’unbundling: cosa ci insegna davvero l’imbarazzante scontro

Agcom-Ue

TELECOMS Redazione | 18 dicembre 2013, ore 12:00

Ue-Agcom: asse Almunia-Kroes contro Cardani

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