White Noise Profit

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White Noise Profit Michele Bogliardi White Noise Profit In tutti gli esempi precedenti abbiamo considerato il Multiple Spread trading in modalità “convergence”, ossia ci affidiamo alla tendenza intrinseca, che hanno più titoli correlati in eccesso statistico, di ritornare verso il valore relativamente più stabile e probabile. Questo però non è l’unica modalità possibile. Accanto alla intuitiva procedura simmetrica di “Divergence Multiple Spread Trading”, che punta al consolidamento della tendenza di un gruppo di titoli di allontanarsi dal loro valore medio, si può pensare ad una modalità innovativa che permetta di trarre profitti nelle condizioni di equilibrio del mercato dalle fluttuazioni dinamiche di titoli correlati, in maniera analoga a quanto avviene in determinati processi fisici naturali di tipo caotico, come l’agitazione termica degli elettroni di conduzione in un conduttore, che determina una tensione casuale e a spettro continuo ai capi del conduttore stesso (rumore bianco). A rigor di logica per essere considerato bianco lo spettro di un segnale dovrebbe avere ampiezza costante e illimitata, invece qualsiasi processo fisico reale presenta ovviamente un limite massimo alla frequenza del proprio spettro. Nel caso specifico dell’andamento temporale di un titolo azionario la frequenza massima che può presentare lo spettro è limitata dalla metà della frequenza di campionamento (teorema di Nyquist), che è rappresentata dall’inverso del timeframe considerato per la rappresentazione del grafico azionario. Quindi si dovrebbero in realtà chiamare tali fluttuazioni dei titoli attorno al loro valore momentaneo di equilibrio come rumore rosa, essendo il rosa il

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Michele Bogliardi

White Noise Profit

In tutti gli esempi precedenti abbiamo considerato il Multiple Spread trading in

modalità “convergence”, ossia ci affidiamo alla tendenza intrinseca, che hanno

più titoli correlati in eccesso statistico, di ritornare verso il valore

relativamente più stabile e probabile.

Questo però non è l’unica modalità possibile.

Accanto alla intuitiva procedura simmetrica di “Divergence Multiple Spread

Trading”, che punta al consolidamento della tendenza di un gruppo di titoli di

allontanarsi dal loro valore medio, si può pensare ad una modalità innovativa

che permetta di trarre profitti nelle condizioni di equilibrio del mercato dalle

fluttuazioni dinamiche di titoli correlati, in maniera analoga a quanto avviene

in determinati processi fisici naturali di tipo caotico, come l’agitazione termica

degli elettroni di conduzione in un conduttore, che determina una tensione

casuale e a spettro continuo ai capi del conduttore stesso (rumore bianco).

A rigor di logica per essere considerato bianco lo spettro di un segnale

dovrebbe avere ampiezza costante e illimitata, invece qualsiasi processo fisico

reale presenta ovviamente un limite massimo alla frequenza del proprio

spettro.

Nel caso specifico dell’andamento temporale di un titolo azionario la

frequenza massima che può presentare lo spettro è limitata dalla metà della

frequenza di campionamento (teorema di Nyquist), che è rappresentata

dall’inverso del timeframe considerato per la rappresentazione del grafico

azionario.

Quindi si dovrebbero in realtà chiamare tali fluttuazioni dei titoli attorno al

loro valore momentaneo di equilibrio come rumore rosa, essendo il rosa il

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colore che si ottiene dal bianco eliminando le frequenze più alte e pesando

maggiormente le basse frequenze.

Vediamo nel dettaglio come operare in questa modalità.

È preferibile prendere in esame gruppi numerosi di titoli correlati e considerare

le curve TDI che non si trovano in eccesso statistico, ma anzi quelle il cui

andamento è stabilmente vicino al valore medio.

Dato l’elevato numero relativo di operazioni eseguite occorre minimizzare le

spese, per cui risulta vantaggioso scegliere un broker che presenti basse

commissioni unitarie possibilmente senza minimo commissionale, oppure

introdurre un filtro per eliminare i trade sotto una soglia minima.

Essendo, inoltre, la dinamica del P/L relativamente veloce è consigliabile

utilizzare un Trading System per automatizzare l’ingresso e l’uscita dalla

posizione.

Vediamo di seguito qualche esempio specifico.

Alle 15.40 del 14 Novembre 2012 viene considerata una curva TDI molto

vicina al valore nullo nel gruppo degli 11 titoli tecnologici.

La composizione del trade di “equilibrio momentaneo” è:

Sell 292 XLK

Sell 33 PSQ

Buy 26 QID

Buy 48 QLD

Buy 240 QQQ

Sell 3 SQQQ

Sell 21 TQQQ

Sell 56 IWF

Sell 28 CDNS

Sell 4 AAPL

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Sell 62 ADBE

Si nota che avrebbe la stessa valenza entrare in posizione con gli ordini opposti

a questi, essendo la metodologia “a rumore bianco” assolutamente non

direzionale, purché si mantengano intatti i pesi relativi tra i vari titoli.

Il P/L dell’operazione è riassunto dal seguente grafico:

Prendiamo in esame ora il gruppo dei titoli finanziari correlati tra loro.

Alle 15.40 del 19 Novembre 2012 una curva TDI prossima allo zero identifica

il seguente Multiple Spread trading:

Sell 144 XLF

Buy 28 FAS

Sell 168 FAZ

Sell 44 KBE

Buy 79 KRE

Sell 110 WFC

Buy 194 C

Sell 45 GS

Buy 77 PNC

Sell 60 AMP

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Buy 83 BK

La curva del P/L è illustrata di seguito. Si nota l’evidente non direzionalità e la

stabilità attorno al valore medio per un tempo almeno sufficiente a chiudere

l’operazione al raggiungimento di un target prestabilito.

Considerando ora il gruppo degli ETF legati ai titoli di bassa capitalizzazione e

una delle possibili curve TDI prossima allo zero, alle ore 15.40 del 27

Novembre 2012 si individua il seguente trade:

Sell 53 IWM

Buy 6 TNA

Buy 96 UWM

Buy 125 IJR

Buy 22 IWN

Sell 107 IWO

Buy 67 TZA

Sell 125 TWM

Buy 117 RWM

Sell 1 MDY

La curva risultante del P/L mostra ancora una volta caratteristiche analoghe a

quelle di un “rumore bianco” di natura elettronico.

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Esaminiamo adesso il gruppo degli ETF dei principali indici azionari

americani e i titoli più correlati ad essi.

Alle 15.40 del 27 Novembre 2012 una curva TDI in condizioni di equilibrio

statistico determina il seguente Multiple Spread Trading:

Sell 9 SPY

Sell 20 SDS

Buy 20 SSO

Sell 22 SH

Buy 13 DIA

Buy 21 IWD

Buy 30 OEF

Sell 13 SPXU

Sell 45 SDY

Buy 70 XLI

Sell 49 XLY

Sell 38 DXD

Buy 51 XLB

Sell 59 XLV

Sell 83 XLP

Buy 103 IVZ

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Sell 27 MMM

Buy 55 HON

Buy 13 EMN

Le fluttuazioni dinamiche attorno al punto di equilibrio raggiunto dal mercato

danno luogo al seguente P/L.

In tutti gli esempi illustrati le spese sostenute per aprire e chiudere le posizioni

ammontano a circa 20 $, qualcosa in più per l’ultimo trade se il nostro broker

imponesse un minimo commissionale.

Il margine richiesto per aprire le operazioni è di circa 7500 $.

Il profitto netto che si può pensare di ottenere ad ogni trade con questa

operatività è di circa lo 0,5 % del margine impiegato.

In caso di aumentata volatilità si può arrivare anche a mettere la chiusura

automatica del Multiple Spread Trade all’1 % rispetto al margine richiesto,

ricoprendo infatti la volatilità il ruolo di un aumento di temperatura nel caso di

rumore bianco dovuto all’agitazione degli elettroni.

Ma l’aumento di volatilità ha per contro l’effetto di diminuire l’intervallo di

tempo in cui la combinazione del Multiple Spread Trading presenti

caratteristiche di stabilità.

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Dato il gran numero di gruppi correlati e delle curve TDI che si possono

costruire all’interno di ciascun gruppo è molto probabile trovare ottime

occasioni per questa metodologia di Trading in ogni giornata borsistica.

Questo fa sì che anche da un profitto realizzato di lieve entità si possono

ricavare significative possibilità di guadagno su lunghi periodi.

È risaputo infine che i migliori Trading Systems, che presentano cioè profitti

regolari e minor drawdown, sono quelli ottenuti diversificando al massimo le

strategie.

Sperimentalmente si può confermare che anche in questo caso, combinando

opportunamente in base al proprio portafoglio, Multiple Spread Trading su

Future, Forex e Azioni con strategie convergence e di tipo rumore bianco si

conseguano le migliori performance e costanti nel tempo.