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WEEKEND A... WEEKEND A... Torna a Surriento Sulle note della celebre canzone andiamo alla scoperta della splendida Sorrento. V arie declinazioni di azzur- ro, sospese tra l’indaco del cielo e il blu del mare, affacciato su una costa declamata per la sua bel- lezza da ars e poe, danno il ben- venuto a Sorrento, ciadina giusta- mente famosa fin dall’inizio dell’800 per le sue bellezze naturalische e ar- chiteoniche e per questo inclusa nei “Gran Tour” che gli inglesi e i tedeschi facevano alla scoperta della roman- ca Italia dell’epoca. L’abitato, decantato nell’anchità da Cecilio Stazio e da Plinio il Giovane, e patria di Torquato Tasso, si innalza su una terrazza tufacea a strapiom- bo sul mare, circondata dagli or e dagli agrumi ed è stata resa immor- tale dalla struggente canzone “Torna a Surriento” di Enrico Caruso. Le sue origini risalgono ai greci e il toponimo Surrentum si ricollega alle mitologi- che sirene, prima che i ricchi romani in età imperiale scegliessero questo magico luogo per costruirvi alcune lussuose ville, seguendo l’esempio di Tiberio che prediligeva la vicina Capri. Al di là dei lidi che in estate sorgono sul mare al di soo della scogliera sulla quale sorge l’abitato, ai giorni nostri sono splendide le atmosfere che si respirano negli stre vicole del centro storico, affolla da turis di tue le nazionalità, con le vetrine dei negozi di argianato luccican di splendidi intarsi in legno o di liquori e altre leccornie deriva da una varian- te parcolarmente dolce del limone, dea “femminiello”, o le boeghe di prodo pici sommerse dalle spezie, o ancora le gioiellerie con i gioielli in corallo, le telerie e i negozi di ricami, quelli di ceramiche d’arte, e tanto altro ancora, elemen tu che dan- no un tocco unico a questa località e consentono una vera e propria im- mersione nell’essenza mediterranea di ques luoghi. Nel cuore del centro storico, aorno a via San Cesareo, circondata da vi- cole sormonta da arcate, la storia sembra fluire inarrestabile, ricalcan- do il decumano massimo di epoca ro- mana, mentre le elegan pasccerie meono in mostra sontuosi babà e opulente pasere da cui farsi sedurre nel corso delle esplorazioni ciadine. D’altro canto numerosi personaggi il- lustri del passato sono rimas incan- ta davan alle atmosfere stregate della ciadina, arrivando a svernarvi per godersi il suo clima mite e i ma- gnifici colori della cosera sorrenna che la incornicia, fino al punto da ve- nire ispira dalle sue peculiarità per produrre degli autenci capolavori come l’opera teatrale “Gli speri”, scria dal drammaturgo scandinavo Ibsen proprio soo il cielo sorrenno. Passeggiando tra i monumen cia- dini si incontra la chiesa del Rosario, il pregevole Chiostro trecentesco del- la chiesa di San Francesco, e la vicina Villa Comunale affacciata sul mare in un tripudio di tonalità azzurre, cui fanno da contrappunto gli elegan- hotel che si protendono con i loro giardini priva sul panorama mozza- fiato del golfo di Napoli. Nel nucleo più anco della ciadina lo sguardo viene poi caurato dal quarocen- tesco Sedile Dominova, una loggia ad arcate sormontata da una cupola

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Torna a SurrientoSulle note della celebre canzone andiamo alla scoperta della splendida Sorrento.

Varie declinazioni di azzur-ro, sospese tra l’indaco del cielo e il blu del mare, affacciato su una costa declamata per la sua bel-

lezza da artisti e poeti, danno il ben-

venuto a Sorrento, cittadina giusta-mente famosa fin dall’inizio dell’800 per le sue bellezze naturalistiche e ar-chitettoniche e per questo inclusa nei “Gran Tour” che gli inglesi e i tedeschi facevano alla scoperta della romanti-

ca Italia dell’epoca. L’abitato, decantato nell’antichità da Cecilio Stazio e da Plinio il Giovane, e patria di Torquato Tasso, si innalza su una terrazza tufacea a strapiom-bo sul mare, circondata dagli orti e

dagli agrumi ed è stata resa immor-tale dalla struggente canzone “Torna a Surriento” di Enrico Caruso. Le sue origini risalgono ai greci e il toponimo Surrentum si ricollega alle mitologi-che sirene, prima che i ricchi romani in età imperiale scegliessero questo magico luogo per costruirvi alcune lussuose ville, seguendo l’esempio di Tiberio che prediligeva la vicina Capri. Al di là dei lidi che in estate sorgono sul mare al di sotto della scogliera sulla quale sorge l’abitato, ai giorni nostri sono splendide le atmosfere che si respirano negli stretti vicoletti del centro storico, affollati da turisti di tutte le nazionalità, con le vetrine dei negozi di artigianato luccicanti di splendidi intarsi in legno o di liquori e altre leccornie derivati da una varian-te particolarmente dolce del limone, detta “femminiello”, o le botteghe di

prodotti tipici sommerse dalle spezie, o ancora le gioiellerie con i gioielli in corallo, le telerie e i negozi di ricami, quelli di ceramiche d’arte, e tanto altro ancora, elementi tutti che dan-no un tocco unico a questa località e consentono una vera e propria im-mersione nell’essenza mediterranea di questi luoghi. Nel cuore del centro storico, attorno a via San Cesareo, circondata da vi-coletti sormontati da arcate, la storia sembra fluire inarrestabile, ricalcan-do il decumano massimo di epoca ro-mana, mentre le eleganti pasticcerie mettono in mostra sontuosi babà e opulente pastiere da cui farsi sedurre nel corso delle esplorazioni cittadine. D’altro canto numerosi personaggi il-lustri del passato sono rimasti incan-tati davanti alle atmosfere stregate della cittadina, arrivando a svernarvi

per godersi il suo clima mite e i ma-gnifici colori della costiera sorrentina che la incornicia, fino al punto da ve-nire ispirati dalle sue peculiarità per produrre degli autentici capolavori come l’opera teatrale “Gli spettri”, scritta dal drammaturgo scandinavo Ibsen proprio sotto il cielo sorrentino.Passeggiando tra i monumenti citta-dini si incontra la chiesa del Rosario, il pregevole Chiostro trecentesco del-la chiesa di San Francesco, e la vicina Villa Comunale affacciata sul mare in un tripudio di tonalità azzurre, cui fanno da contrappunto gli elegan-ti hotel che si protendono con i loro giardini privati sul panorama mozza-fiato del golfo di Napoli. Nel nucleo più antico della cittadina lo sguardo viene poi catturato dal quattrocen-tesco Sedile Dominova, una loggia ad arcate sormontata da una cupola

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maiolicata sede dell’istituzione nobiliare di età angioina che amministrava la città con un interno sontuoso caratterizzato dagli affreschi. Poco oltre si innalza il Duomo, risalente al ‘400 e più volte rimaneggiato, con il campanile isola-to, che poggia su arcate con colonne di spolio, il tetto affrescato e le stazioni della Via Crucis in le-gno intarsiato frutto del lavoro e dell’estro degli artigiani locali. Più avanti si allarga piazza Tasso, dedicata al più celebre figlio della cittadina, quel Torquato Tasso di cui è ben visibile nella piazza il monumento marmoreo, mentre sul fronte me-ridionale si nota la settecentesca Casa Correale, sul lato nord l’hotel Vittoria, di impronta liberty e all’estremità della piazza la chiesa del Carmine, dalla facciata ornata. Procedendo ancora oltre ci si trova a passeggiare tra gli eleganti negozi di corso Italia e tra le gelaterie dove ci si può fer-mare per gustare una golosa granita, prima di ritrovarsi davanti alle antiche mura cittadine, in-corniciate dalla vegetazione e poste a guardia del lungo passato di Surrentum, ad alcuni metri sotto l’attuale livello della città, autentiche sentinelle di un tempo remoto in cui gli uomini erano preda dell’insidioso canto delle sirene.

Mimma Ferrante e Maurizio Karra

INFO UTILICome arrivareSorrento si raggiunge da Napoli in una cinquanti-na di chilometri percorrendo verso sud la A.3 fino allo svincolo di Castellammare di Stabia e imboc-cando da qui la S.S.145.SostaCamping “Nube d’argento”, alla fine del paese, con ingresso da via Capo n. 21, tel. 081.8781344 (GPS N. 40.62562 – E. 14.36539).

Sorrento - Duomo Sorrento - Sedile Dominova

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Sorrento - Statua di Torquato TassoSorrento - Duomo

Sorrento - San Francesco, chiostro

Sorrento - Costiera sorrentina

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FocusLa cittadina di Sorrento è descritta in uno degli itinerari della guida “Obiettivo Campania e Basilicata”, di 200 pagine con circa 356 foto a colori, curata come tutte quelle della collana LE VIE DEL CAMPER – Fotograf Edizioni da Mimma Ferrante e Maurizio Karra; potete sfogliare qualche pagina del volume su https://www.leviedelcamper.it/doc/CB.pdf. La guida è prenotabile all’indirizzo web https://goo.gl/TMMS4V

Sorrento - Antiche mura

Sorrento - Ceramiche

Sorrento - Sfogliatelle

Sorrento - Sedile Dominova

Sorrento - Hotel Sirenes, panchina

Sorrento - Limoncello

Sorrento - Ceramiche

Sorrento - Chiesa del Rosario