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Incontro con il Rev.mo Padre Onisim. Presidente dell’Ufficio per la formazione religiosa e la catechesi della città di Mosca. Roma 27 novembre 2017 Intervento del dott. Fulvio Maria Longavita esperto di diritto sul tema: I rapporti tra Chiesa e Stato Italiano dai Patti Lateranensi ad oggi” In parallelo al tema dei “Rapporti tra Chiesa e Stato negli anni del potere sovietico e nella Russia attuale”, trattato dal Rev.mo Padre Onisim, proverò a ricostruire gli analoghi rapporti in Italia, dai Patti Lateranensi ad oggi. Anch’io non intendo esprimere le posizioni ufficiali della Chiesa cattolica italiana o dello Stato italiano, non ne avrei titolo e – a dire il vero – neanche le conosco fino in fondo. Non intendo, però, esprimere neppure il mio libero pensiero personale. Cercherò, invece, di esprimere considerazioni il più obiettive possibile, dall’angolo di visuale del “giudice” (“terzo e neutrale”, ex art. 101 della Costituzione italiana), il quale è però anche un cattolico, che segue le dinamiche (spirituali) della Chiesa italiana. E’ evidente che le diverse sensibilità di quanti ascoltano potrebbero suscitare valutazioni critiche sul mio dire. La materia, del resto, si presta a valutazioni ampiamente contrastanti, per non dire opposte. Mi affido, perciò, alla comprensione di tutti e, quindi, a quella capacità di ascolto nella Carità, che è anzitutto “paziente”, ma è anche “benigna”, e perciò “tutto comprende” e “tutto sopporta” (Paolo, Corinzi 13). Con queste premesse, penso di poter distinguere l’epoca sul quale mi intratterrò in quattro periodi: a) dai Patti lateranensi alla Costituzione italiana del 1948; b) dalla Costituzione italiana al Concilio Vaticano II; c) dal Concilio Vaticano II alla fine della “Prima Repubblica”; 1

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Incontro con il Rev.mo Padre Onisim.Presidente dell’Ufficio per la formazione religiosa e la catechesi della città di Mosca.

Roma 27 novembre 2017

Intervento del dott. Fulvio Maria Longavitaesperto di diritto

sul tema:“I rapporti tra Chiesa e Stato Italiano dai Patti Lateranensi ad oggi”

In parallelo al tema dei “Rapporti tra Chiesa e Stato negli anni del potere sovietico e nella Russia attuale”, trattato dal Rev.mo Padre Onisim, proverò a ricostruire gli analoghi rapporti in Italia, dai Patti Lateranensi ad oggi.Anch’io non intendo esprimere le posizioni ufficiali della Chiesa cattolica italiana o dello Stato italiano, non ne avrei titolo e – a dire il vero – neanche le conosco fino in fondo.Non intendo, però, esprimere neppure il mio libero pensiero personale. Cercherò, invece, di esprimere considerazioni il più obiettive possibile, dall’angolo di visuale del “giudice” (“terzo e neutrale”, ex art. 101 della Costituzione italiana), il quale è però anche un cattolico, che segue le dinamiche (spirituali) della Chiesa italiana.E’ evidente che le diverse sensibilità di quanti ascoltano potrebbero suscitare valutazioni critiche sul mio dire. La materia, del resto, si presta a valutazioni ampiamente contrastanti, per non dire opposte. Mi affido, perciò, alla comprensione di tutti e, quindi, a quella capacità di ascolto nella Carità, che è anzitutto “paziente”, ma è anche “benigna”, e perciò “tutto comprende” e “tutto sopporta” (Paolo, Corinzi 13).

Con queste premesse, penso di poter distinguere l’epoca sul quale mi intratterrò in quattro periodi:

a) dai Patti lateranensi alla Costituzione italiana del 1948;b) dalla Costituzione italiana al Concilio Vaticano II;c) dal Concilio Vaticano II alla fine della “Prima Repubblica”;d) dalla c.d. “Seconda Repubblica” ad oggi.

Una premessa metodologica si impone: i costituzionalisti, in genere, per una corretta analisi dei fenomeni considerati, distinguono l’assetto formale delle norme e dei principi che regolano una data materia, da quello sostanziale che, al di sotto delle regole e dei principi, si è venuto a realizzare in concreto. Con riferimento al primo profilo, si parla di “Costituzione Formale”. Con Riferimento al secondo profilo, invece, si parla di “Costituzione Materiale”.Nella trattazione che segue, cercherò di analizzare il fenomeno sotto entrambi i profili.

A) Dai Patti Lateranensi alla Costituzione italiana.

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I patti lateranensi, siglati l’11 febbraio 19291 hanno posto fine alla “Questione Romana”, aperta con l’ingresso dei Bersaglieri a Roma il 20 settembre 18702.La “presa di Porta Pia” provocò il ritiro del Papa e della sua “corte” nei palazzi apostolici romani, dai quali non uscì fino ai Patti Lateranensi3. La situazione venutasi a creare venne regolata con la legge c.d. delle “Guarentigie”4. Si trattò, però, di una legge “unilaterale” (varata, cioè, dallo Stato italiano, senza essere concordata con la Santa Sede), che lo Stato Pontificio non riconobbe mai.La “ricucitura” dei rapporti si ebbe con i Patti Lateranensi (dal nome del palazzo Laterano in cui furono siglati), ai quali si cominciò a lavorare ben prima del ’29. Già il 13 febbraio 19265, infatti, erano stati designati ufficiosamente e informalmente i due negoziatori: uno, l’avvocato concistoriale Francesco Pacelli6, per il Vaticano; l’altro, il magistrato napoletano Domenico Barone, per l’Italia.I “Patti” erano costituiti da: a) un Trattato, a valenza eminentemente internazionale7, volto a definire esattamente l’assetto territoriale necessario a garantire l’indipendenza della Santa Sede;b) un Concordato, a valenza eminentemente “interno”, che regolava i rapporti tra la Chiesa cattolica e l’Italia8;c) una Convenzione Finanziaria, che prevedeva il risarcimento di 750 milioni di lire, a beneficio del Vaticano, a ristoro delle “spoliazioni” degli enti ecclesiastici a causa delle c.d. “leggi eversive”9.

1 La coincidenza con il giorno (11 febbraio) dell’apparizione della Vergine di Lourdes non è affatto casuale. Ricorreva, allora, il 71° anno dalla prima apparizione.2 L’ingresso a Roma dei Bersaglieri venne programmata anche tenendo conto della sospensione/conclusione del Concilio Vaticano I°, causato dallo scoppio della guerra Franco-Prussiana, durante il quale era stato affermato il dogma della “infallibilità del Papa”. Dogma che aveva ulteriormente ampliato il divario tra la Chiesa Cattolica e le altre Chiese cristiane d’Europa: protestanti, ortodosse, ecc. Il divario, ovviamente, aveva favorito la non ingerenza nelle questioni italiani con lo Stato pontificio, che perciò poterono essere definite anche con l’impiego dell’esercito italiano.3 La “Presa di Porta Pia” segna il momento più alto di “rottura” dei rapporti tra Stato e Chiesa in Italia. L’esercito, con il 34º battaglione bersaglieri penetra nella Città Eterna e l’annette allo Stato Italiano.La linea atea dei liberali italiani non ha riguardo per la lo Stato Vaticano e, nel suo disegno di unità, prende con la forza Roma, capitale dello Stato Pontificio, per costituirla capitale d’Italia.Pio IX scomunica quelli che hanno preso parte all’operazione.

4 Con la legge delle Guarantigie del 13 maggio 1971, il Papa veniva riconosciuto “Sovrano personale”, privo cioè di un “territorio” su cui esercitare la sua “Sovranità”, mentre il territorio su cui sorgevano i palazzi apostolici ed i palazzi stessi rimasero nella proprietà dello Stato italiano. L’Italia, dal canto suo, concesse le “Franchigie”, ossia l’estraterritorialità sui palazzi vaticani, sui quali non poteva essere esercitata alcuna autorità. Concesse inoltre lo “ Jus Legatiae”: il diritto, cioè, alle delegazioni diplomatiche attive e passive della Santa Sede.Ognuno comprende che una “Sovranità Personale” è priva di effettività, perché non è riferibile al Territorio e quindi al Popolo.Il pregio della “Sovranità personale” è però quello di aver evidenziato meglio il ruolo portante della Chiesa Cattolica nei suoi rapporti internazionali come “Santa Sede”. Si tratta di una entità priva di un effettivo potere temporale, ma di grande valore morale. In effetti la migliore dottrina giuridica italiana (Carlo Arturo Jemolo) evidenzierà come “ la liberazione dal peso del potere temporale segnò un’ascesa delle fortune politiche e del prestigio mondiale del Papato e che la parola dei Pontefici, dopo il 1870, contò anche fuori della cattolicità, rispetto agli Stati, più che non contasse da secoli. L’esperienza fu così luminosa che il papato stesso non volle più che un simbolo di sovranità [quella personale, appunto]. Non già il peso di un territorio e di una popolazione da governare”.5 Probabilmente sin dal 1921 Benito Mussolini aveva capito che lo Stato italiano non poteva continuare a stare in perenne crisi con il Vaticano.6 Fratello del futuro Segretario di Stato e poi Papa Pio XII, Eugenio Pacelli.7 L’esigenza di assicurare l’assoluta indipendenza alla Santa sede è volta a soddisfare la necessità che essa espleti “la Sua alta missione [morale] nel Mondo“.8 Il contenuto del concordato disciplina una serie di relazione in campo civile, come il “matrimonio concordatario”, l’esenzione dal pagamento delle tasse, la configurazione della fede cattolica come “fede di Stato”, ecc.9 Con l'espressione “eversione dell'asse ecclesiastico” si indicano gli effetti economici di due leggi del Regno d'Italia, e segnatamente il regio decreto 3036 del 7 luglio 1866 di soppressione degli Ordini e delle Corporazioni religiose (in

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I pilastri veri però erano due: il Trattato ed il Condordato10.Sul piano politico, i Patti lateranensi costituirono un punto di equilibrio per gli interessi propri del Fascismo, da un lato, e della Chiesa, dall’altro.Il fascismo si pose come garante del rispetto della fede cattolica: “Dio, Patria ed Onore”, dove Dio prendeva il primo posto nella scala dei valori del regime.La Chiesa, invece, ebbe finalmente modo di “uscire” dai Palazzi Apostolici per espletare la sua alta missione morale, senza “paura” di quanti, in Italia, mostrando simpatia per le ide rivoluzionarie bolsceviche della “madre patria” russa si atteggiavano a “mangiapreti”. Con i Patti Lateranensi si costituisce un vero e proprio “Stato Vaticano”, con una sua sovranità (territoriale), intestata al Pontefice; un suo territorio11 (quello dei palazzi apostolici e delle limitate aree annesse già occupate dopo la “Porta Pia”); un suo “Popolo”12.Tutto ciò dovrebbe lasciar pensare ad una sorta di rapporto privilegiato tra Chiesa Cattolica e Stato fascista.Sul piano politico istituzionale, sicuramente. Sul piano ecclesiale/spirituale, no.Le scelte fasciste che porteranno progressivamente alla seconda guerra mondiale (10 giugno 1940) furono caratterizzate da un uso sempre più frequente e crescente della violenza, fisica ed ideologica, avallata in molti casi anche dalle leggi di regime. Basti pensare alle c.d. “Leggi razziali”13 ed alle persecuzioni antiebraiche che ne sono seguite.La Chiesa, nella sua intima spiritualità popolare, come “Corpo Mistico di Cristo”, soffre e non approva.La Santa Sede, inoltre, pur costituendo un enclave nel territorio dello Stato Italiano, non intese venir meno alla sua linea generale di “neutralità” tra i paesi belligeranti. Nell’esercizio del loro ministero, moriranno molti sacerdoti: da don Giuseppe Morosini (3 aprile 1944) a don Pietro Pappagallo (24 marzo 1944) a don Innocenzo Lazzeri e don Fiore Menguzzo (uccisi entrambi a S. Anna di Stazzema il 12 agosto 1944) e prima ancora a Don Giovanni Minzoni (23 agosto 1923), figura simbolo della resistenza del cattolicesimo italiano al fascismo.Una stima attendibile dei cattolici uccisi dal nazifascismo non mi risulta che sia stata mai fatta attentamente. Qualora, però, fosse fatta, bisognerebbe aggiungere ai consacrati uccisi dal nazifascismo anche la lista dei cattolici uccisi dagli antifascisti comunisti, seppur indirettamente rapportabile anch’essa al fascismo ed al clima di odio e di violenza che ha saputo generare nel popolo italiano14.

esecuzione della Legge del 28 giugno 1866, n° 2987), e la legge n.3848 del 15 agosto 1867 per la liquidazione dell'Asse ecclesiastico. Il termine "eversione", dalla radice latina evertĕre, significa abbattere, rovesciare, sopprimere. Il termine "asse" (dal latino as, assis = moneta) significa "patrimonio". L'espressione, quindi, qualifica la confisca dei beni degli enti religiosi come un abbattimento del potere economico della Chiesa cattolica.10 “Simul Stabunaut simul cadent” (o restano entrambi o naufragheranno entrambi), affermerà Pio XI già nel 1929.11 In pratica, è la stessa area di prima, ma con il passaggio in proprietà al Vaticano.12 Il “Popolo” è sostanzialmente un “popolo funzionale”, composto, cioè, da chi lavora in Vaticano e, perciò, in prevalenza da prelati e funzionari.13 Il fascismo, attraverso l'emanazione della legge nº1024 del 13 luglio 1939-XVII (Norme integrative del Regio decreto–legge 17 novembre 1938-XVI, n.1728, sulla difesa della razza italiana) , decretò l’espulsione dalle scuole degli ebrei e dalla fruizione di ogni altro servizio pubblico.

14 Per l'Azione Cattolica, che ha pubblicato il martirologio del Clero Italiano, furono 129 i sacerdoti massacrati tra il 1944 e il 1947 in tutt'Italia. Solo una piccola parte aveva simpatizzato per il fascismo. La giustizia sommaria dei partigiani colpì in larga parte degli innocenti: preti che vennero eliminati per essersi opposti ai disegni politici dei

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La polemica sul “silenzio” del Vaticano per le persecuzioni ebraiche finirà per coinvolgere finanche Pio XII.In questo clima di divisione, tra cattolici ed atei comunisti, si giunge alla costituzione repubblicana del 1948.

B) Dalla Costituzione italiana al Concilio Vaticano II

La Costituzione Italiana, nel suo più intrinseco significato politico-giuridico-spirituale può essere vista come il più alto “compromesso” (nel senso più nobile del termine) di composizione degli animi dilaniati degli italiani che uscivano dal nazifascismo.Nel contesto degli equilibri createsi in seno all’ “Assemblea Costituente”15, la carta costituzionale ha affermato:

a) il riconoscimento dello “Stato e della Chiesa” come “ordini indipendenti e sovrani”, con l’aggiunta che “i loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi” (art. 7), laddove “tutte le [altre] confessioni sono ugualmente libere” ed “i loro rapporti sono regolati per legge, sulla base di intese con le relative rappresentanze” (art. 8);

b) il diritto che tutti hanno di “professare la propria fede religiosa in qualsiasi forma”, individuale o associata, pubblica o privata, salvo i “riti contrari al buon costume” (art. 19).In particolare, si è precisato che: “il carattere ecclesiastico ed il fine di religione o di culto d’una associazione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative, né di speciali gravami fiscali” (art. 20).

Ognuno dei due gruppi di norme sopra indicati richiederebbe una trattazione a sé, che travalica il modesto tempo ora a disposizione.A grandissime linee, può dirsi che il primo gruppo di norme regola, con le garanzie proprie della nostra Costituzione “rigida”16, il sistema dei rapporti tra Stato italiano e Chiesa cattolica, da un lato, e tra lo stesso Stato italiano e le altre Chiese, dall’altro.In entrambe queste relazioni istituzionali, la regola fondamentale è che lo Stato non può stabilire da solo le norme che disciplinano i rapporti con le Chiese, dovendole condividere con le medesime Chiese, “sulla base di intese” (art. 8). Per la Chiesa Cattolica queste intese sono costituite dai “Patti Lateranensi” (art. 7)17.Il secondo gruppo di norme, invece, attiene al diritto del cittadino di “professare” liberamente la propria fede e di esercitarne il culto. L’unico limite in proposito è il rispetto del “buon costume”18.

comunisti o per aver criticato dal pulpito gli abusi della lotta di liberazione. Molti di loro erano stati antifascisti impegnati o addirittura cappellani della Resistenza.Cfr. “Storia dei Preti Uccisi dai Partigiani”, Roberto Beretta, Piemme 2005.15 L’Assemblea Costituente è stata composta dai membri eletti con la votazione del 2 giugno 1946, che si accompagnò al referendum sulla scelta tra monarchia e repubblica.16 La Costituzione “rigida” richiede una speciale procedura di modifica, con una doppia votazione a distanza non inferiore a tre mesi (art. 138 Cost.) 17 Da notare che la “costituzionalizzazione” dei Patti Lateranensi, per espressa indicazione della Carta Costituzionale, non comporta che le relative modifiche siano operate necessariamente con la procedura “rinforzata” di cui all’art. 138 Cost. Le modifiche, infatti, possono avvenire anche con legge ordinaria, secondo la regola che vale per tutte le altre confessioni religiose, purché – al pari di queste – siano “accettate dalle due parti” (art. 7).18 Il Buon costume è il complesso delle regole sociali, attinenti alla morale pubblica, al comune senso del pudore e, più in generale, ai sentimenti di decenza comunemente avvertiti da una comunità di persone, in un determinato tempo ed in un determinato territorio. In esso è, ovviamente, ricompreso anche il rispetto dell’ordine pubblico, essendo del tutto

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Così costituzionalizzati, sul piano “formale”, le regole sul rispetto tra le istituzioni religiose e quelle statali e così riconosciuti i diritti di libertà religiosa dei cittadini, è però da dire che, sul piano della “costituzione materiale”, vi sono state diverse difficoltà attuative dell’uno e dell’altro profilo.Quanto al primo, la Chiesa Cattolica ha continuato a godere dei privilegi (soprattutto finanziari ) e delle esenzioni già riconosciuti con i Patti Lateranensi. Essa ha goduto di una posizione di “primazia” rispetto alle altre Chiese.In questa posizione “preferenziale”, però ha dovuto sopportare anche delle “limitazioni”. Si consideri che pur dopo la costituzione italiana del 1948 è continuata a vigere la regola del “giuramento dei vescovi al governo italiano”, con la sola eccezione del vescovo vicario di Roma: regola che verrà meno con la revisione dei Patti Lateranensi del 1984.Quanto, invece, al diritto alla “libertà di Coscienza”, è da dire che la religione cattolica è continuata ad essere “Religione di Stato” anche dopo l’entrata in vigore della Costituzione repubblicana. In tale veste è stata insegnata, come materia obbligatoria, nella scuola pubblica (fino alla revisione dei Patti Lateranensi del 1984), mentre nelle aule dei tribunali italiani si è continuato a “giurare su Dio” fino al 197919. Tutto ciò ha ovviamente inciso pesantemente sulla libertà – in concreto – di “Coscienza” degli italiani.Le conseguenze, sul piano politico, sono state davvero notevoli.Gli anni del primo dopoguerra, sono stati caratterizzati dalla forte influenza della Chiesa Cattolica sulla vita politica del Paese, mediante il partito della “Democrazia Cristiana”20.Sulla Democrazia Cristiana si sono concentrati, in maniera convergente, una congerie di interessi, interni ed internazionali, che hanno favorito e radicato la sua presenza in Italia, con ricadute politiche, istituzionali, religiose ed etico-morali davvero ragguardevoli.

Intorno alla Democrazia Cristiana si sono raccolti gli interessi:

a) interni, della “classe moderata” (per lo più medio/borghese), che si sentiva meglio “compresa” da una formazione politica distante dalle tesi comuniste e da quelle (nostalgiche) fasciste21;

b) internazionali, degli Stati Uniti d’America e del mondo occidentale, diviso dalla “Cortina di Ferro”, che si sentiva più tranquillo con un referente italiano anticomunista;

c) religiosi, del Vaticano e del mondo cattolico, utilmente orientati ad una gestione del potere da parte di altri cattolici.

Sotto quest’ultimo profilo, è da dire che il Vaticano è intervenuto pesantemente nelle competizioni elettorali, ad iniziare da quelle del 1948, facendo leva sui sentimenti religiosi dei cittadini italiani. Nel 1949, addirittura, ha “scomunicato” i comunisti, con un decreto del Sant’Uffizio22.

pacifico che le comunità sociali, in tempi di normalità, aborrono la violenza e i disordini.

19 La regola del “giuramento su Dio” è stata dichiarata illegittima dalla Corte costituzionale con la sent. n. 117 del 2 ottobre 1979.20 La Democrazia Cristiana è nata nel 1922, sull’eredità del Partito Popolare Italiano ed ha avuto il suo ispiratore in don Luigi Sturzo. Ha raccolto nel suo ambito importati formazioni del mondo cattolico come l’ “Azione Cattolica” e la “Federazione Universitaria Cattolica Italiana” ed ha operato fino al 1994.21 Questa posizione “mediana” consentirà, in seguito, alla D.C. di adottare la linea politica dei “doppi estremismi” (v. oltre).22 La c.d. “Scomunica dei comunisti” è il nome con cui è conosciuto a livello popolare il decreto della Congregazione del Sant'Uffizio, pubblicato il 1º luglio 1949, che aborriva l'iscrizione al partito comunista e ogni forma di appoggio ad esso. La Congregazione dichiarava inoltre che coloro che professavano la dottrina comunista erano da ritenere

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A simili iniziative del Vaticano, si aggiungono quelle di rilievo internazionale. Ai comunisti italiani (per lo più miseri lavoratori), che volevano cercare occupazione nei paesi occidentali e segnatamente negli Stati uniti d’America, non era consentito “emigrare”.Nel primo dopoguerra, insomma, il Vaticano, tramite la Democrazia Cristiana ha operato una sorta di “cattolicizzazione” forzosa della società italiana.In quel periodo, comunque, l’Italia inizierà la sua ricostruzione, anche grazie agli aiuti del “Piano Marshall", sulla spinta del discorso di Alcide De Gasperi alla conferenza di pace di Parigi del 10 agosto 1946.La divisione polito/religiosa non è più tra credenti fascisti e non, ma tra democratici cristiani e comunisti.Il periodo passerà alla storia come quello del “frontismo”. Le Coscienze si dilaniano, molti diventeranno atei solo perché comunisti.E’ un periodo di grande inquietudine, con momenti di particolare tensione che sfiorano la guerra civile, come nel caso dell’attentato al segretario del Partito Comunista Italiano, Palmiro Togliatti, del 14 luglio 1948. Il fatto seguiva all’altro, di un anno prima, della strage di Portella della Ginestra, perpetrata dal bandito Giuliani ai lavoratori siciliani, riuniti per la festa del “Primo Maggio”23.

C) Dal Concilio Vaticano II alla fine della “Prima Repubblica”.

In un mondo diviso dalla “Guerra Fredda” e in una Italia spiritualmente mortificata dalle devianze politiche del Vaticano, alla morte di Pio XII viene eletto papa Giuseppe Angelo Roncalli, Giovanni XXIII.Il nuovo Papà eserciterà il “ministero Petrino” per meno di cinque anni, dal 28 ottobre 1958 al 3 giugno 1963. Sarà, tuttavia, il Pontificato più importante degli ultimi secoli, con effetti che ancora oggi sono in divenire.La Chiesa Cattolica, liberata (giuridicamente) con i Patti Lateranensi, esce davvero dai Palazzi Apostolici di Roma solo con il Concilio Vaticano II, aprendosi al mondo, così come Cristo aveva aperto le Sue braccia sulla Croce da oltre 2000 anni24.Il Concilio si è svolto in quattro sessioni, dal 1962 al 1965, sotto i pontificati di Giovanni XXIII e Paolo VI ed ha promulgato quattro Costituzioni, tre Dichiarazioni e nove Decreti.

apostati e, quindi, incorrevano nella scomunica. L’on.le De Gasperi, allora capogruppo della Democrazia Cristiana, si impegnò a dimostrare che la condanna riguardava soltanto il piano dottrinale e non anche le singole persone, anche per evitare pericolose evoluzioni della decisione Vaticana. In realtà, a causa dell’ “editto” vaticano, si è radicato nello spirito degli italiani la “paura” del Comunismo, sotto il profilo religioso.

23 Si tratta della prima strage dell'Italia repubblicana, realizzata da fuorilegge, dove morirono undici persone, con trenta feritI ed ulteriori tre morti, deceduti successivamente, a causa delle ferite riportate.24 In una testimonianza personale, il segretario di Giovanni XXIII, mons. Loris Capovilla dirà: “Rivedo il Papa la sera del 24 [gennaio 1959] con le tredici pagine dattiloscritte dei discorsi dell'indomani, e risento la sua voce, la stessa che nell'ora della morte ripeterà identico concetto che gli stava fisso nel cuore: << L'umanità sospira la pace. Se la Chiesa, coerente con la sua vocazione, si ripresenterà giovane e pura, senza macchia né ruga (Efesini, 5, 27), riflettente il modello ideato dal suo Fondatore, e perciò credibile. Tutti ne trarranno beneficio. Io non ho mai avuto dubbi di fede, tuttavia mi sconcerta il fatto che mentre Cristo da duemila anni tiene le sue braccia aperte sulla croce , l'espansione del suo vangelo abbia subìto tanto ritardo. Confido che questi fogli suscitino una risposta corale ai propositi che vi stanno racchiusi >>".

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Dal canto suo, Giovanni XXIII, nel corso del suo breve pontificato, ha pubblico ben nove encicliche25.I documenti del concilio e quelli del Papa esplorano tutti i settori della vita: sociale, politica e spirituale26.Tutti i documenti sono legati da un “filo rosso”, in termini di Pace, Unità ed Ecumenismo religioso (Ut unum sint), Solidarietà e Rispetto della dignità umana. Non è possibile soffermarsi sui documenti del Concilio. Mi limito a cogliere gli effetti che essi hanno avuto nella politica e nelle coscienze dei cittadini.La sintesi della sintesi del Concilio, se si volesse esprimere con una parola, è: “Liberazione”.Dopo il Concilio Vaticano II, l’Italia ha avvertito un senso di grande liberazione e forse, proprio per questo, anche di disorientamento.Per la prima volta gli italiani hanno seguito la messa nella loro lingua ed hanno finalmente capito, in maniera diretta, il messaggio di Cristo.I contraccolpi ci furono e furono anche forti. Sul piano internazionale si è avuto lo scisma dei cattolici tradizionalisti (v. il caso del vescovo Marcel Lefebvre27), al quale è corrisposta – dal lato opposto – la fuga in avanti della “Teologia della Liberazione”28.Sul piano interno, invece, l’enciclica “Pacem in terris” vene ribattezzata, da molti cattolici tradizionalisti, “Falcem in terris”.Nel 1963 viene varato anche il primo governo di coalizione con i socialisti, guidato dall’On. Aldo Moro29. I democristiani devono venire a patti con i socialisti, da sempre più vicini ai comunisti. Il senso di libertà e di misericordia cristiana, libera dagli ordini di partito e, soprattutto, dal senso opprimente di un “Dio che condanna”.

25 Le encicliche di Giovanni XXIII sono le seguent: 1)“Ad Petri Cathedram”; 2) “Sacerdotii Nostri Primordia”; 3)

“Grata Recordatio”; 5) “Princeps Pastorum”; 6) “Mater et Magistra”; 7) “Aeterna Dei Sapentia”; 8) “Poenitentiam Agere”; 9) “Pacem in Terris”

26 Vennero toccati tutti gli argomenti più importanti nella realtà viva e palpitante delle Chiese del mondo: dalla “Bibbia”, al concetto stesso di “Chiesa”; dalle modifiche della “Liturgia”, al “Mondo Contemporaneo”; dall’ Eucumenismo”, alla “Libertà Religiosa”.27

Allo scopo di mantenere viva la tradizione liturgica di San Pio V e più in generale la tradizione della Chiesa, Lefebvre aveva fondato nel 1970 la Fraternità Sacerdotale San Pio X (FSSPX), con un proprio seminario (ad Ecône, in Svizzera, fondato il 7 ottobre 1970). Lefebvre si era ribellato alla frettolosa attuazione delle riforme conciliari e ottenne l' "istituzione canonica", che gli permise di fondare regolarmente la sua organizzazione. Nel 1970 François Charrière, vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo firmò il decreto di fondazione della Fraternità. Nel 1971 Lefebvre annunciò ai suoi seminaristi il rifiuto di accettare il Novus Ordo Missae per motivi di coscienza. 28 La “Teologia della liberazione” è una corrente di pensiero teologico sviluppatasi con la riunione del Consiglio episcopale latinoamericano (CELAM) di Medellín (Colombia) del 1968, come diretta estensione delle idee e dei principi riformatori messi in moto dal Concilio Vaticano. II principio fondamentale della “Teologia della Liberazione” si impernia sulla considerazione del ruolo centrale della Chiesa nella società umana contemporanea e tende a porre in evidenza i valori di emancipazione sociale e politica presenti nel messaggio cristiano. In particolare, l'opzione fondamentale per i poveri, così come essa si evince all'interno del dato biblico.29 Nel 1963 Aldo Moro compose il primo governo di centro-sinistra con la partecipazione attiva del Partito Socialista Italiano, il cui leader Pietro Nenni ottenne la vicepresidenza. Nacque così il centro-sinistra organico, formato appunto da DC, PSI, PSDI e PRI. L’adesione dei Socialisti provocò una scissione dell'ala sinistra del Partito Socialista, fedele all'idea di unità del movimento operaio e dunque all'alleanza con i comunisti. Si diede così vita al Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria, (PSIUP).

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Il primato della Coscienza comincia davvero a segnare la vita intima e spirituale degli italiani, sia nelle forme più accese di protesta giovanile ed operaia del ’68, sia nell’adesione ai movimenti di liberazione della donna e di conquista dei “diritti civili”. Nell’ambito della Chiesa cattolica cominciano a nascere movimenti spirituali che vogliono vivere con maggiore coerenza la fede in Cristo.Sugli errori del passato, in Italia, si afferma con maggiore lucidità la differenza tra “Cattolico” e “Cristiano”.Nel 1970 viene approvato “Lo Statuto dei lavoratori”30 e la legge sul divorzio31. Nel 1974 molti Cristiani votano contro la proposta referendaria di abrogazione della legge sul divorzio32.Sul piano più propriamente politico, il Vaticano non riesce più a condizionare l’elettorato come nel primo dopoguerra. La stabilità politica a favore della Democrazia Cristiana è assicurata non più dagli “editti” di scomunica, ma da una sorta di “linea” strategica, ideologico-pragmatica, che passerà alla storia come la politica degli “opposti estremismi”: la Democrazia Cristiana, facendo leva sui suoi valori di “centro”, moderati e cristiani, si propone come l’unico argine agli estremismi di sinistra33 e di destra34 .Del resto, qualche anno prima, nella note tra il 7 e l’8 dicembre del 1970, Junio Valerio Borghese aveva tentato un colpo di Stato, di stampo fascista35. La vita politica italiana è avvelenata dal clima di “Terrore” che si diffonde per una serie di stragi sanguinose, che passerà alla storia come la “Strategia della Tensione”.La sequenza inizia con la strage di Piazza Fontana a Milano36, prosegue con quella di Piazza della Loggia a Brescia37 e quindi con quella dell’Italicus nell’Appennino Tosco-Emiliano38, per continuare con altre stragi “minori”, fino a quella impressionante di Bologna del 198039.I Cattolici ed i Cristiani italiani sono disorientati.Ad aumentare ancora di più il senso di disorientamento sono i tentativi di dialogo dei comunisti italiani con il mondo cattolico40 che culmineranno nell’omicidio dell’on. Aldo Moro, il 7 maggio 1978.41

30 La legge n. 300 del 20 maggio 1970 segna la codificazione dei diritti fondamentali del lavoratore e della sua retribuzione, in coerenza con il valore che l’uno e l’altra hanno nella costituzione italiana (v. artt. 1, 4 e 36-39 Cost.).31 Legge n.898 del primo dicembre 1970 disciplina i casi in cui è possibile sciogliere il matrimonio con il divorzio.32 Il referendum sul divorzio si è tenuto il 12 ed il 13 maggio 1974.Promosso dai cattolici più tradizionalisti, la proposta di abrogazione è stata respinta con il 59, 26% dei voti, ossia con un numero di voti tale da ricomprendere anche quello di molti cattolici.33 E’ questo il periodo in cui si concretizzano le formazioni terroristiche di sinistra: “Brigare Rosse”, “Nuclei Armati Proletari”, “Prima linea”,ecc.34 In questo periodo si concretizzano le formazioni di destra: “Nuclei Armati Rivoluzionari” (NAR), “Rosa dei Venti”; “Terza Posizione”, “Avanguardia Nazionale” (A.N.), ecc. 35 Borghese, noto anche con il soprannome di principe nero, era in precedenza conosciuto per essere stato il comandante della Xª Flottiglia MAS fin dal 1º maggio 1943 e dopo l'8 settembre 1943 con il proprio reparto aveva aderito alla Repubblica Sociale Italiana. Il golpe fu annullato dallo stesso Borghese mentre era in corso di esecuzione, per motivi mai chiariti.36 La strage è avvenuta il 12 dicembre 1969, 17 morti ed 88 feriti.37 La strage avviene il 28 maggio 1975, 8 moti e 102 feriti.38 La strage avviene il 4 agosto 1974, 12 morti e 48 feriti.39 La strage avviene il 2 agosto 1980, 85 morti e 200 feriti.40 V. la corrispondenza del segretario del partito comunista, Enrico Berlinguer, con il vescovo di Ivrea, mons. Luigi Bettazzi, del 1976.41 L’on. Aldo Moro, mente illuminata della Democrazia Cristiana e cattolico coerente sin dai tempi della Sua adesione alla FUCI (Federazione Cattolica Universitaria Italiana), sarà il protagonista, insieme all’on. Enrico Berlinguer,

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Il disorientamento, ovviamente, non nasce dal dialogo, ma dal suo epilogo.L’on. Moro verrà ucciso dalle Brigate Rosse dopo una prigionia di 55 gg., iniziata il 16 marzo. Durante tale prigionia lo Stato si è dimostrato incapace di intraprendere forme concrete di contrasto alle BR. In seguito si allungheranno ombre ancora più scure sull’omicidio Moro, ipotizzandosi connessioni anche con la malavita.Lo stesso Papa Paolo VI, prostrato per il dolore, sotto i riflettori delle televisioni di tutto il mondo, pregherà Dio (quasi rimproverandolo) di non aver ascoltato le suppliche per la liberazione di Aldo Moro, “Uomo buono, mite, saggio, innocente ed amico” 42. Il progetto della “democrazia compiuta” di Aldo Moro, partecipata dai Comunisti italiani, che prevedeva l’alternanza dei Comunisti alla Democrazia Cristiana nella gestione del potere, si è infranto con la Sua morte. Essa segna il più alto e negativo (tragico) momento di declino della politica italiana.Dalla morte di Moro in poi si assiste ad un progressivo, lento ed inesorabile abbandono della politica da parte degli italiani e dunque anche dei cattolici.L’11 giugno 1984 muore Enrico Berlinguer, a causa di un malore avvertito durante un comizio a Padova. La morte “in diretta” suscita tanta commozione anche in chi ne era stato sempre avversario, magari semplicemente perché Cattolico.Negli anni ’80 il malcostume politico dilaga, vittima di forme di finanziamento ai partiti oscure e corrotte. In quella corruzione si intravedono anche coinvolgimenti del Vaticano.Nel 1992 inizia la stagione di “Mani Pulite”43, che spazzerà via la classe politica presente sulla scena italiana dal 1948, neanche più necessaria agli equilibri internazionali, dopo la caduta del muro di Berlino (9 novembre 1989) e ormai lontana dagli ideali laici e/o cattolici del primo dopoguerra.

E’ la fine della Prima Repubblica!I cattolici italiani si allontano sempre più dalla politica e si legano spiritualmente al Papa “venuto da lontano”, seguendone i “movimenti” nei suoi frequenti viaggi pastorali.La Sua forza comunicativa, l’invito a “Spalancare le porte a Cristo”, la Sua sofferenza e le sue malattie, lo Spirito del Concilio che lo ha sostenuto, ha consentito di trovare in Lui e nella Chiesa Cattolica, rinnovata dalla sperimentazione del nuovo cammino di pace e di ecumenismo44, la forza per superare gli scandali che si sono verificati nel suo ambito, con i vari contraccolpi, registrati anche sul piano internazionale e dell’alta finanza45.

segretario del partito Comunista Italiano, della stagione del “Compromesso Storico”, teso al governo dei Comunisti Italiani insieme alla Democrazia Cristiana, per la realizzazione, a dirla con l’on. Moro, della “democrazia compiuta”, in Italia.

42 “E chi può ascoltare il nostro lamento, se non ancora Tu, o Dio della vita e della morte? Tu non hai esaudito la nostra supplica per la incolumità di Aldo Moro, di questo Uomo buono, mite, saggio, innocente ed amico; ma Tu, o Signore, non hai abbandonato il suo spirito immortale, segnato dalla Fede nel Cristo, che è la risurrezione e la vita” (cfr. “Preghiera del Santo Padre Paolo VI per l'on. Aldo Moro”, Sabato, 13 maggio 1978.43 La magistratura milanese scopre un giro di tangenti impressionante, a favore dei partiti politici italiani. Il 3 luglio 1992, l’on. Bettino Craxi, massimo esponente del partito Socialista Italiano, tiene al Parlamento italiano un discorso aperto sull’effettività del finanziamento illecito dei partiti che sconvolge i cittadini.44 Giovanni Paolo II si recherà in Assisi per pregare con i rappresentanti di tutte le Religioni del Mondo sia, una prima volta, il 26-27 ottobre 1986 e sia, una seconda volta, il 24 gennaio 2002.45 Lo I.O.R., ossia l’ “Istituto per le Opere di Religione”, è stato più volte al centro di scandali (finanziari e non), fra i quali spiccano "l'affare Sindona" e il crac del Banco Ambrosiano, caratterizzati dalla presenza di uomini della mafia e delle logge massoniche deviate.A partire dagli anni 2010 l'Istituto ha avviato una serie di riforme con l'obiettivo di rendere le sue strutture ed i suoi regolamenti più trasparenti, ma molti ritengono che l’opera di risanamento sia ancora lontana dall’essersi conclusa.

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D) Dalla “Seconda Repubblica” ad oggi.

L’ultimo periodo da esaminare è quello che va dalle elezioni politiche del 1994, che segna l’inizio della “Seconda Repubblica”, a quelle che si terrano nella prossima primavera del 2018.Le elezioni del 27 - 28 marzo 1994 furono vinte dal cav. Silvio Berlusconi, anche sulla spinta dello spirito anticomunista del primo dopoguerra, da lui evocato.All’iniziale tentativo di rinnovare sul piano morale la politica italiana, quale obiettivo dei “nuovi” partiti, è corrisposto un ulteriore affievolimento della coerenza e della limpidezza della loro azione.La stagione è stata caratterizzata dalla presenza sempre più sensibile dei c.d. “poteri forti” (che poi sono anche “occulti”). Si è aperta con l’omicidio del referente D.C. per la Sicilia, on. Salvo Lima, il 12 marzo 1992 ed è proseguita con l’assassinio dei due più impegnati magistrati nella lotta alla mafia, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, il 23 maggio ed il 19 luglio 1992. A questi omicidi sono seguiti stragi con specifiche finalità intimidatorie46. Anche la Chiesa è stata minacciata. Alcune degli attentati mafiosi sono apertamente avvenuti contro i simboli della cristianità, mentre alcuni religiosi sono caduti sotto i colpi della mafia47.Si è cominciato a parlare di “trattative Stato – mafia”, per un nuovo equilibrio dopo la caduta della “Prima Repubblica”. I partiti, allontanatisi dai valori del dopoguerra, hanno finito per perdere il contatto con i cittadini, mentre il sistema maggioritario delle elezione, adottato da una delle tanti leggi che si sono susseguite nel regolare le competizioni elettorali (alcuni con nomi del tutto avvilenti: “porcellum”) ha creato una sorta di bipolarizzazione politica, che ha finito per identificare e personificare le formazioni con i loro leader.Molti comuni sono stati sciolti per infiltrazione mafiosa e nello stesso Comune di Roma si parla di “Mafia Capitale”. Nelle ultime elezioni di Ostia (novembre 2017), hanno votato un elettore su tre.Di recente sono comparsi altri partiti, ma con lo stesso stile di identificazione nei loro leader.Insomma, il quadro è di crisi complessiva della politica ed ancora di più dei partiti e degli spiriti.La Chiesa è fuori dalla Politica.I rapporti con lo Stato, sin dalle modifiche dei Patti Lateranensi del 1984, sono tenuti dalla Conferenza Episcopale Italiana (C.E.I.).La linea della C. E. I. è coerente alle aperture straordinarie di Papa Francesco (del Papa “venuto dalla fine del mondo”) verso i poveri e gli ultimi. Verso gli immigrati, gli ammalati ed i sofferenti. Verso le “periferie” del mondo, delle città, dell’Uomo. E’ la “Chiesa in Uscita”48 che oggi si apre ancora più di ieri agli uomini ed alle altre Chiese: non solo ai “fratelli maggiori”49 Ebrei e non solo

46 Il 27 maggio 1993, strage di via dei Gergofili a Firenze, 5 vittime; obiettivo: Galleria degli Uffizi.Il 27 luglio 1993, strage di via Palestro a Milano, 5 vittime; obiettivo il Padiglione d’arte contemporanea a Milano.Il 28 luglio 1993, autobomba a San. Giovanni in Laterano, Roma; nessuna vittima: obiettivo, San Giovanni in Laterano.Il 28 luglio 1993, autobomba a San Giorgio al Velabro, Roma; nessuna vittima: obiettivo, chiesa di San Giorgio al Velabro.Il 31 ottobre 1993, fallito attentato allo stadio Olimpico di Roma.47 Don Pino Puglisi viene ucciso a Palermo il 15 settembre 1993 dalla mafia (giorno del suo compleanno). Don Giuseppe Diana viene ucciso il 19 marzo 1994 (giorno del suo onomastico) nella chiesa di Casale di Principe (Caserta) dal clan dei “Casalesi”.48 Cfr. Esortazione Apostolica di S.S. Papa Francesco “Evangelii Gaudium”.49 Così Giovanni Paolo II nel discorso nella visita alla Sinagoga di Roma del 13 aprile 1986.

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alle Chiese Ortodosse, con le quale i Cattolici hanno rapporti di particolare vicinanza, ma anche ai Musulmani50 e a quanti cercano un dialogo in “Spirito e Verità”.Il 21 giugno 2014, facendo seguito all’invito alla conversione che Giovanni Paolo II aveva rivolto agli uomini della mafia nella valle dei templi di Agrigento nel maggio del 1993, Papa Francesco a Cassano Joinio (Calabria) ha scomunicato – senza mezzi termini – i mafiosi ed i corrotti51. Più tardi dirà che la corruzione “puzza”52 ed è un peccato che non può essere perdonato. Il tema sarà ripreso dal Presidente dell’ANAC (Autorità Nazionale Anti Corruzione), dott. Raffaele Cantone, in un libro, intitolato appunto: “La corruzione puzza”.La situazione, in Italia, è gravissima quanto a rinascita spirituale.Se si escludono gli ambienti cattolici (senza ricomprendere in essi i “mercanti del Tempio”), si constata che il consumismo globalizzato sta mietendo vittime (nell’anima) in numero sempre più significativo, soprattutto tra i giovani. Lo stesso concetto di “giovani” è diventato molto elastico, ricomprendendo fasce anche di ultraquarantenni. Il termine non esprime più la sua reale portata concettuale, ricomprendendo soprattutto gli “immaturi”.L’impegno della Chiesa in Italia non è più nella politica, ma nella ricerca dell’Uomo, nel tentativo di giungere al Suo cuore, con la testimonianza della propria vita. Siamo, insomma, di fronte alla “nuova evangelizzazione”, ovvero all’annuncio Kerigmatico di Cristo, testimoniato con la vita.

Tanti filosofi hanno trattato il tema del Potere. A me piace ricordare, a conclusione di questo incontro, il pensiero di Thomas Hobbes, secondo il quale il potere e la ricchezza, che si generano a vicenda, costituiscono lo scopo di ogni affare. In verità, oltre al potere ed alla ricchezza i fatti dimostrano che c’è anche il sesso, intrinsecamente legato al potere e al danaro. La storia della Chiesa dimostra ampiamente che quanto più Essa si distacca dal potere e dagli affari, tanto più cresce in credibilità ed in vicinanza all’Uomo.Sembra che periodicamente Satana riproponga le sue tentazioni a Cristo (alla Chiesa) nel deserto del Mondo. “Vattene, satana! Sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto”.

Vi ringrazio per l’attenzione.

50 Nel corso della Messa “in coena Domini”, al Centro di accoglienza di Castelnuovo di Porto (Roma), Papa Francesco lava e bacia i piedi a 12 immigrati, tre dei dodici sono musulmani ed uno è hindù.51 In alcuni paesi del meridione d’Italia è ancora in uso, durante le processioni, fare inchinare le statue dei santi d’avanti alle case dei capi mafia. Per la Chiesa, ora, questo è inaccettabile.52 Discorso di Papa Francesco a Scampia del 21 marzo 2015.

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