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Il saggio breve "Sviluppa l'argomento scelto o in forma di 'saggio breve' o di 'articolo di giornale', utilizzando i documenti e i dati che lo corredano. Se scegli la forma del 'saggio breve', interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e su questa base svolgi, argomentandola, la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Da' al saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro). Se lo ritieni, organizza la trattazione suddividendola in paragrafi cui potrai dare eventualmente uno specifico titolo. […]. Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio protocollo." Il saggio breve è una trattazione di un tema riguardo al quale si sia in possesso di una documentazione e di cui si sia elaborata una personale interpretazione. Si può fare affidamento su quattro-cinque citazioni, di una decina di righe ciascuna, dove sono proposte tesi spesso contrapposte. A questo punto, il candidato deve difendere una tesi, usando un tono adeguato al destinatario. Siccome c'è un limite di quattro-cinque colonne di protocollo, bisogna essere abili a inserire il maggior numero di informazioni nel più breve spazio possibile. SCELTA DELL'ARGOMENTO Argomento artistico-letterario Da quando è iniziata la nuova maturità, tutti i saggi brevi di argomento artistico-letterario sono stati incentrati su un cosiddetto tema e su come esso sia stato affrontato da diversi autori (generalmente) dell'Ottocento e del Novecento. Il tema di un'opera letteraria è, in sostanza, l'argomento del quale essa si occupa: può essere un problema perenne del comportamento (es. il dubbio tra politica e famiglia), una condizione dell'esistenza

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Il saggio breve

"Sviluppa l'argomento scelto o in forma di 'saggio breve' o di 'articolo di giornale', utilizzando i documenti e i dati che lo corredano. Se scegli la forma del 'saggio breve', interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e su questa base svolgi, argomentandola, la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Da' al saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro). Se lo ritieni, organizza la trattazione suddividendola in paragrafi cui potrai dare eventualmente uno specifico titolo. […]. Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio protocollo."

Il saggio breve è una trattazione di un tema riguardo al quale si sia in possesso di una documentazione e di cui si sia elaborata una personale interpretazione. Si può fare affidamento su quattro-cinque citazioni, di una decina di righe ciascuna, dove sono proposte tesi spesso contrapposte. A questo punto, il candidato deve difendere una tesi, usando un tono adeguato al destinatario. Siccome c'è un limite di quattro-cinque colonne di protocollo, bisogna essere abili a inserire il maggior numero di informazioni nel più breve spazio possibile.

SCELTA DELL'ARGOMENTO

Argomento artistico-letterario

Da quando è iniziata la nuova maturità, tutti i saggi brevi di argomento artistico-letterario sono stati incentrati su un cosiddetto tema e su come esso sia stato affrontato da diversi autori (generalmente) dell'Ottocento e del Novecento. Il tema di un'opera letteraria è, in sostanza, l'argomento del quale essa si occupa: può essere un problema perenne del comportamento (es. il dubbio tra politica e famiglia), una condizione dell'esistenza (es. l'esilio, la schiavitù), una situazione ricorrente (es. il conflitto tra padre e figlio), un tipo psicologico/ professionale (es. l'intellettuale, il ricco, il geloso), un personaggio del mito e della tradizione letteraria (es. Ulisse, Edipo, Faust, Amleto, Romeo e Giulietta). Alcuni temi sono di breve durata, altri di lunga durata (ad es. il tema del mare, che appare nell'Odissea, nell'Eneide, in Dante, ma anche nella Tempesta di Shakespeare e più recentemente nella poesia ligure di Sbarbaro e Montale). Ogni tema è realizzato diversamente in ambito letterario: la sua realizzazione concreta è il motivo. Ad es. se la maternità è un tema, sono motivi la madre che allatta il bambino, la madre realizzata in mezzo ai figli, la madre che piange il figlio morto.

Argomento storico-politico

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Il saggio breve/ articolo di giornale di ambito storico-politico è, in sostanza, un tema storico, al quale si devono aggiungere citazioni tratte dai testi, quasi sempre famosissimi, citati nel dossier. I suggerimenti che possono essere dati per un tema di attualità o storico valgono dunque anche per questo tipo di componimento. Nella quasi totalità dei casi, si è trattato, per ora, di indagare un argomento riferibile o al mondo odierno o soprattutto al Novecento, con grande attenzione ai fenomeni della politica, tutti argomenti che in genere non sono affrontati in classe. Rispetto al tema storico, il saggio breve di questo ambito non richiede, perlomeno non sempre, una conoscenza particolarmente approfondita, ricca di date e nomi, della storia del Novecento. Però, rispetto al primo ambito, esso ha meno tracce di sostegno, quasi sempre tratte da grandi opere storiografiche (in particolare, molto citato Hobsbawm, Il secolo breve) oppure da discorsi collegati a precise occasioni. Sarebbe opportuno, dunque, conoscere l'occasione in cui queste orazioni sono state tenute in pubblico: qualche volta sono di aiuto le indicazioni bibliografiche, altre volte invece bisogna far ricorso alla propria memoria.

Argomento socio-economico

Potrebbe essere assimilato al tema di attualità. Il taglio, però, che gli si deve dare è piuttosto sociologico: vi potrebbe riuscire bene un preparato studente del liceo psico-pedagogico. Per evitare una certa sommarietà nell'enucleazione della tesi, occorrerebbe infatti una conoscenza degli argomenti di un manuale liceale di scienze sociali: potrebbero essere scelti argomenti come l'aggressività, media e educazione, le tossicodipendenze, il rapporto tra libertà individuale, cultura e democrazia, i processi di socializzazione, la divisione del lavoro, donna e famiglia, lo stato sociale, la comunicazione politica, i comportamenti elettorali, etnocentrismo e relativismo culturale, la mondializzazione, status e ruoli sociali, la pubblicità e la persuasione attraverso i media. Se immaginate di impegnarvi su questo versante, attrezzatevi con schemi, appunti e conoscenza della terminologia tecnica della sociologia. Qui trovate alcuni concetti base, ma schemi e terminologia sono stati scritti da studenti, dunque è tutto da prendere con le molle: http://skuola.tiscali.it/sociologia/ http://www.studenti.it/appunti/superiori/sociologia/ (per il secondo sito, occorre la registrazione).

Argomento tecnico-scientifico

Scrivere un saggio su questo argomento è in pratica un suicidio: meglio un articolo su un giornale di divulgazione (alla maniera di Focus). Siccome l'argomento è rivolto a tutti e non solo a un liceo scientifico con indirizzo biologico, dovrebbe essere possibile affrontarlo senza essere esperti in materia. D'altra parte, le scelte negli ultimi anni ondeggiano tra un argomento legato alla civiltà informatica e i grandi quesiti della scienza. Se siete appassionati di Piero Angela, forse vi troverete bene. Per alcuni esempi di argomenti possibili, potete consultare questo sito, dove è raccolta una serie di articoli-saggi su temi specifici: http://www.cosediscienza.it/

OPERAZIONI PRELIMINARI

In genere si sostiene che fondamentale è la lettura dei documenti allegati: si tratta in genere di testi di vario tipo, a seconda dell'argomento (voci di enciclopedia, testi letterari, opere d'arte, fotografie, tabelle

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statistiche). Per ogni documento (soprattutto quando non sono molti), occorre estrapolare una idea chiave, da riutilizzare nel saggio breve (o anche nell'articolo). In altri casi, invece, i documenti sono solo informativi e presentano piuttosto che concetti o argomenti dati ai quali si può fare riferimento. E' importante anche, in questa fase, mettere in rilievo con l'analisi le aree di somiglianza o diversità tra i vari documenti. In questo modo emergono i diversi punti di vista sull'argomento. In questo modo, si dovrebbe individuare un nucleo problematico cui collegare tutti i documenti: questo sarà il filo conduttore del ragionamento.

In teoria, però, chi è in difficoltà nell'interpretazione complessiva dei documenti (può capitare, soprattutto non in campo letterario-artistico, ma negli altri) può scegliere di scrivere, semplicemente, un tema, nel quale utilizzare il materiale del dossier come supporto, senza cioé farsi suggerire il ragionamento sotteso al saggio dal dossier stesso. Questo è un modo di procedere che semplifica di molto l'approccio al saggio: in effetti, lo riduce ad un tema facilitato.

STESURA

La stesura di un saggio breve segue, in sostanza, quella di un testo argomentativo. Bisogna stendere una scaletta ed esporre la propria tesi. Qualche volta è necessario, soprattutto se l'argomento è scientifico, che il collegamento fra le proprie argomentazioni sia sorretto da cifre o dati statistici: qualche volta sono informazioni date dal dossier stesso, altre volte si possono inventare percentuali e cifre (senza esagerare) che possano sembrare verosimili. Se, ad es., voglio dimostrare che internet può diventare una trappola, si possono menzionare statistiche del Ministero degli Interni (magari americano, o inglese) attestanti il fatto che le truffe sulla rete sono aumentate del 75% negli ultimi cinque anni, o che l'Università di Manchester ha calcolato che almeno 1 su 2 utenti di facebook ha subito un tentativo di furto d'identità, ma senza conseguenze.

In teoria, il saggio potrebbe anche essere semplicemente espositivo, cioé potrebbe presentare un quadro oggettivo del problema, illustando anche le diverse opinioni in campo, magari con una conclusione più personale, nella quale emerge la propria posizione sull'argomento.

Attenzione, però, a non usare MAI la prima persona, ma la terza persona impersonale, con espressioni come: "La maggioranza degli studiosi del problema è d'accordo nell'affermare che...", "Si sostiene, in genere, che..." e così via. E' vivamente consigliato l'uso del presente storico. E' possibile, tra l'altro, dare un titolo a ciascuno dei paragrafi (perfino numerandoli). E' naturale che il saggio esiga un lessico appropriato, talora specialistico. Non esclude la polemica. Il tono e il registro devono essere (almeno) quelli di un buon manuale.

DESTINAZIONE

Occorre decidere SEMPRE dove il saggio potrebbe essere pubblicato, cioè qual è la sua destinazione editoriale. Questa dicitura deve essere presente sulla prima pagina della bella all'esame, in modo che sia perfettamente chiaro all'esaminatore qual è il tipo di pubblico al quale ci si rivolge.

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Qui di seguito, si elencano tutte le tipologie più sfruttate di destinazione con alcune note di commento:

1. fascicolo scolastico: scritto da un esperto per un pubblico di studenti, è un saggio per modo di dire. La tesi dev'essere semplice, lo stile espositivo, anche se elegante: in genere perfino la paragrafazione è molto evidenziata (per rendere migliore la lettura). Le note a piè di pagina sono quasi sempre evitate: al massimo, in fondo, può essere segnalata una sommaria bibliografia, con l'indicazione di alcuni volumi e/o articoli interessanti sull'argomento. E' una tipologia di scrittura semplificata, ma pericolosa, perchè troppo banale. Ed inoltre sulla definizione di fascicolo scolastico non c'è pieno accordo tra i docenti, anche perché questo non è che un termine (vuoto) dello scolastichese.

2. rassegna di argomento culturale: altro termine dello scolastichese; nuovamente, non c'è accordo tra i docenti sul suo significato. Il vocabolario sostiene che è o un periodico (vedi dopo) o un resoconto ordinato di opere pubblicate su un argomento. Mettiamo caso che l'argomento del saggio breve sia l'interpretazione di un autore della letteratura italiana: in una rassegna potrebbero essere menzionati tutti (o quasi) i libri scritti da critici e studiosi su quest'autore. Naturalmente, una rassegna di questo tipo dovrebbe essere in ordine cronologico, menzionare i rapporti tra gli studiosi (contemporanei o meno, legati da rapporti di docenza, appartenenti alle stesse scuole critiche o meno, in aperta polemica etc.) e soprattutto i titoli dei loro volumi (ed eventualmente i cambiamenti di opinione intervenuti tra un volume e l'altro).

3. raccolta di studi: il termine indica un volume che raccoglie saggi diversi che possono essere collegati dall'argomento (ad es. una raccolta di studi sul Risorgimento, o sul tema della donna-vampiro nell'Ottocento europeo) o solo dalla circostanza della pubblicazione (ad es. una raccolta di studi pubblicata per celebrare un anniversario di un anziano professore, o della morte di un personaggio storico, o della fondazione di una città, di una importante industria, di una banca, di una università). Il pubblico può essere vario, ma in genere il testo dovrà essere dotto, ricco di note a piè pagina, scritto con un linguaggio serio e specialistico, a meno che, ad es., la celebrazione in questione sia rivolta ad una platea più vasta.

Per scrivere un saggio che rientra in una raccolta si può immaginare di redarre, per la raccolta stessa, l'introduzione. Essa, nella maggior parte dei casi, affronta l'argomento nelle sue generalità, dando una lettura anche sommaria delle principali tematiche ad esso inerenti; talora, racconta non solo l'occasione della pubblicazione (eventualmente anche di saggi già proposti precedentemente - i quali potrebbero essere semplicemente quelli menzionati nel dossier, naturalmente), ma anche in breve il senso dei singoli studi raccolti insieme.

4. opuscolo culturale: di carattere piuttosto informativo e oggettivo, è pubblicato a cura di un'associazione privata o di un ente pubblico in alcune occasioni come la presentazione di una rassegna cinematografica, di una mostra di pittura, di un ciclo di letture o conferenze. Ad es., sono opuscoli anche i testi che accompagnano, descrivendoli, gli itinerari turistici.

5. rivista specialistica: si tratta di un periodico specialistico, dedicato cioé a una disciplina. Gli autori sono esperti della materia e si rivolgono a un pubblico di addetti ai lavori. Naturalmente, un saggio di questo tipo è da evitare.

6. rivista divulgativa: si tratta di un periodico che diffonde temi e risultati della ricerca scientifica presso un pubblico più vasto, con rigore, ma usando una lingua accessibile.

7. periodico d'attualità o d'opinione: affronta argomenti della vita sociale, politica e culturale di un paese. Contiene notizie e servizi in grado di soddisfare la curiosità di molti lettori, caratterizzati da lingua semplice e toni talora sensazionalistici. In questo caso, è molto difficile vedere la differenza tra

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un saggio breve e un articolo di giornale. Ne segue che è decisamente meglio evitare anche questa destinazione.

8. sito internet: classica scorciatoia del maturando in difficoltà, il quale deve limitarsi a scrivere in modo leggibile, dando una lettura anche sintetica degli argomenti. Le note a piè pagina sono sostituibili in questo caso da link, come si chiamano in gergo internautico, o da riferimenti ad altri siti internet sull'argomento. E' auspicabile la costruzione di una bibliografia in fine articolo, con l'indicazione anche dei siti internet consultati (con la data dell'ultima consultazione).

TITOLO

Il titolo dev'essere breve e sintetizzare l'argomento che verrà sviluppato. Immaginiamo di dover dare un titolo ad un saggio sulla poetica di D'Annunzio:

- dichiarativo: "Essere poeta secondo D'Annunzio"

- dubitativo: "E' davvero un poeta l'esteta dannunziano?"

- catastrofico: "La catastrofica crisi dell'idea di poeta e il nuovo vate D'Annunzio"

- di invito alla riflessione: "A proposito della riflessione dannunziana sull'essere poeta, tra superuomo e inettitudine morale"

- commemorativo: "In occasione dell'anniversario della "Pioggia nel pineto": D'Annunzio e le sue idee di poetica"

- con citazione: "O rinnovarsi o morire: la rivoluzione della figura del poeta dannunziano"

- provocatorio: "Canto (si fa per dire) novo: D'Annunzio "immagina" di cambiare il mondo della poesia"

- fantascientifico: "Torniamo indietro nel tempo per fermare D'Annunzio"

CITAZIONI

Com'è noto, le citazioni letterali (cioé quelle fedeli e trascritte alla lettera dall'originale) vanno sempre tra virgolette con l'indicazione dell'autore e dell'opera dalla quale esse sono state tratte; quest'ultima può entrare nel testo oppure può essere posta tra parentesi:

L'autore così racconta nel romanzo "Febbre d'amore": "Ludovica s'era appena svegliata e già avrebbe voluto tornare a letto..." (Milano 1972, p. 55).

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Lo studioso dichiara a questo proposito: "Ascoltare qualcuno che legge ad alta voce è molto diverso che leggere in silenzio" (I. Calvino, "Se una notte d'inverno un viaggiatore", Torino 1979, cap. IV, p. 67).

L'indicazione bibliografica contiene, come sarà stato notato, IN QUESTO ORDINE, il nome dell'autore (con l'iniziale del nome abbreviata), il titolo dell'opera, il luogo d'edizione e l'anno, il numero della/e pagina/e .

Se si tratta di versi, vanno posti tra virgolette e separati da una sbarretta:Fu significativa, in quel contesto, la mirabolante invenzione ungarettiana: «M'illumino / d'immenso» ("L'allegria", "Mattina"1, Milano 1931, pp. 76-77).

Quando, invece, si riassumono con parole proprie brani di autori, va comunque specificata la fonte consultata in una nota a piè pagina, nella quale si potrà usare l'abbreviazione "Cfr." o una precisazione più esplicita:

(livello del testo) Il Malaguti sembrò d'accordo in un primo momento con le tesi del suo collega, ma nel 1904, in un nuovo articolo sul problema, lo attaccò in un modo che sembrò ai più eccessivo, accusandolo di aver travisato il senso di tutta la questione, e di averlo fatto solo per una propria convenienza1.

(a piè del testo) 1. Cfr. C. Malaguti, "Ragioni del mio disaccordo", "Micromega" LXX, 1904, pp. 14-67. 2

(oppure:) 1. Così si esprimeva Malaguti in "Ragioni del mio disaccordo", "Micromega" LXX, 1904, pp. 14-67.

Le note a piè pagina (o eventualmente alla fine del testo, come succederà probabilmente all'esame di maturità) possono contenere:

(come s'è visto) indicazioni editoriali che accompagnano una citazione; notizie accessorie cui non si vuole rinunciare; possibili obiezioni cui è meglio rispondere senza interrompere l'argomentazione; citazioni non usate nel testo, ma in grado di servire come rinforzo.

Abbreviazioni spesso usate nelle note sono le seguenti:

cap./ capp. = capitolo/ capitoli

cfr. = confrontare, vedere anche.

e. g. = ad esempio

fig./ figg. = figura/ figure

ibid./ ibidem = nello stesso luogo, cioè nella stessa opera e nella stessa pagina. Funziona se la nota precedente si riferisce allo stesso testo.

1 Qui sono stati segnalati due titoli: quello della raccolta e quello della poesia. 2 In questo caso, è citato un articolo tratto da una rivista, dunque si omette il luogo di pubblicazione.

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passim = la totalità di un testo si riferisce all'argomento per il quale vorremmo citarlo.

p./pp. = pagina/ pagine

s./ ss. = seguente/ seguenti. Si usa il plurale soprattutto, quando non si vuole stabilire fin dove un testo tratta di un dato argomento.

sic = garantisce che la citazione che si fa è corretta, anche se sembra strana (per ragioni ortografiche, ad es.).

vol./ voll. = volume/ volumi