IL MITO DELLA SALUTE E DELLA FORZA FISICA

NEI REGIMI TOTALITARI

Per totalitarismo si intende una forma di potere assoluto, tipica della societ di massa, che pretende di controllare in modo capillare tutta la societ civile (economia, arte e cultura, sport, tempo libero, sanit, etc.) in nome di unideologia onnicomprensiva e in base all'uso combinato di terrore e propaganda. Il regime totalitario cerca di ottenere il consenso delle masse e di mobilitarle attraverso le sue organizzazioni.

Gli storici sono quasi del tutto unanimi quando dicono che il fascismo, il nazismo e lo stalinismo sono state le tre grandi dittature del novecento e alla guida di questi regimi ci sono stati personaggi che hanno abilmente sfruttato carisma e violenza, e sono riusciti ad organizzare il consenso e reprime il dissenso cos da mantenere il potere a lungo.

I totalitarismi del novecento fornirono agli individui nuove illusioni in cui credere , si preoccuparono di costruire miti sempre nuovi come la superiorit della razza ariana (che giustificava il disprezzo del popolo tedesco nei confronti delle razze considerate inferiori) o il ritorno agli antichi fasti dell'Impero romano (per giustificare la politica espansionistica di Mussolini alla luce di una missione civilizzatrice del popolo italiano, erede di Roma).

Mussolini fu tra i primi dittatori a intuire l'importanza che i mass media (cinema , radio , giornali, immagini pubblicitarie) avrebbero potuto avere nella divulgazione di idee ed ideali a cui ispirarsi per la creazione di unidentit nazionale di massa, e grazie alla strumentalizzazione degli stessi stabil un controllo totale sull'informazione e sulla cultura. L'obiettivo era quello di creare una immagine del paese forte, efficiente e lavoratore.

Dunque, limportanza di creare unimmagine che il Paese percepisce di s diviene fondamentale per la formazione delle nuove coscienze, e passa anche attraverso lidealizzazione e lesaltazione di valori ideali quali la forza, la prestanza fisica , lefficienza , la virilit e la salute. Limmagine della forza fisica svolge pertanto una missione di propaganda; invia cio un messaggio politico al pubblico.

Le dittature ed i regimi totalitari hanno sempre sfruttato lattivit fisica e lo sport per questo scopo.

Negli anni del ventennio fascista il regime si appropria della ginnastica e dello sport facendone un formidabile strumento di propaganda politica, veicolo per quel "consenso autoritario di massa" sopra il quale fondare il suo potere. La ginnastica e lo sport godono in quegli anni di unimportanza ed un prestigio mai avuti prima, e gli italiani in molti sport (quali il calcio, la ginnastica, latletica, la scherma, il canottaggio, gli sport equestri) primeggiano a livello mondiale. Leducazione fisica diviene una materia obbligatoria e fondamentale nella scuola; ovunque si costruiscono palestre ed impianti sportivi.

I giovani maschi italiani, in questo periodo, vengono preparati ad affrontare prove di coraggio, di resistenza alla fatica (per forgiare il carattere) e di lotta. Soprattutto viene inculcato loro il senso della disciplina e dellobbedienza.

I giovani maschi italiani impegnati in attivit fisiche

Le giovani ragazze invece vengono preparate a diventare mogli e madri prolifiche. Per questo per le ragazze vengono previste esercitazioni atte a migliorare larmonia dei movimenti e la flessuosit. Dovevano insomma essere attraenti e desiderabili per potersi sposare presto e diventare cos mogli sane, robuste e generare tanti figli.

Le giovani ragazze italiane in unesibizione che esalta la grazia e la flessuosit

Nel 900 dunque lo sport assunse un ruolo sociale estremamente rilevante. Esso divent un efficacissimo mezzo di propaganda ideologica e politica a servizio dei regimi totalitari in Europa. Essi affidano ai successi sportivi l'immagine della grande potenza della loro nazione.

Nella propaganda fascista si mettono in evidenza corpi possenti e muscolosi, similitudine con la forza e la potenza del regime