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Gi i greci antichi si interrogavano sulla disparit tra il ruolo pubblico delle donne, che era ridottissimo, e l'importanza dei personaggi femminili nei loro testi letterari. Se nell'Atene di et storica le donne erano giuridicamente e politicamente marginali, nella letteratura che parlava di Micene e di Troia, di Corinto e di Tebe, le donne contavano: scatenavano guerre (Elena), sfidavano i sovrani (Antigone), si ribellavano ai mariti (Medea). Le polarit del comportamento femminile esplorate nel teatro classico mettevano in scena inquietudini fortissime, che le letterature moderne hanno ripreso soprattutto nei tempi pi vicini a noi.

Il paradosso pi grande consiste nel fatto che questi personaggi femminili 'forti' erano recitati da attori maschi, [cos che] la passione, il dolore femminile, diventa un modello per il dolore e la passione degli uomini nella vita: senza distinzioni tra uomini e donne. Anzi: il personaggio femminile, proprio perch la cultura greca antica spesso considerava le donne pi prone all'emotivit, viene utilizzato dagli uomini per esplorare stati emotivi che a loro sono normalmente preclusi.

Un tema centrale nella presentazione letteraria e teatrale della donna nel mondo antico il legame con la famiglia. La donna protegge la famiglia e si sacrifica per la famiglia, in particolare per i maschi della famiglia: il fratello e il padre. Antigone, nell'omonimo dramma di Sofocle, sceglie di morire pur di poter compiere i riti funebri in onore del fratello, proibiti dal sovrano di Tebe. []

In Sofocle, Antigone accetta di morire per onorare le "leggi non scritte, incrollabili, degli di, che non da oggi n da ieri, ma da sempre sono in vita, n alcuno sa quando vennero alla luce", leggi superiori ai decreti dei re. Antigone (sia come personaggio che come dramma) diventata, per i moderni, un simbolo molto pi forte di Elettra: il simbolo romantico della scelta tragica, il segno del contrasto tra obblighi verso la famiglia e la comunit. Antigone divenuta per anche il simbolo dell'opposizione politica: dell'opposizione all'occupazione nazista della Francia, nell'Antigone di Anouilh del 1944, ad esempio; ma anche dell'opposizione all'apartheid. Nel 1973 il drammaturgo sudafricano Athol Fugard, con la collaborazione degli attori John Kani e Winston Ntshona, cre il dramma The Island, ambientato a Robben Island (l'isola dove tra l'altro era detenuto Nelson Mandela). Fugard mette in scena due prigionieri che a loro volta mettono in scena, in carcere, l'Antigone di Sofocle, ricreando forzatamente la convenzione antica secondo cui attori maschi impersonavano figure femminili: un 'metateatro' con evidenti implicazioni politiche. I cittadini neri perseguitati dall'apartheid rappresentano un dramma della tradizione europea, ma lo usano per trovare la loro voce di ribellione (e di resistenza nonostante la punizione) contro il regime politico che li punisce.

Tratto da di Luigi Battezzato, Figure femminili nel teatro greco e nelle letterature moderne, http://www.treccani.it/scuola/lezioni