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I 12 ROMANZI CANDIDATI AL PREMIO STREGA 2015 Letti dal Comitato lettori del “Talete” 1) LA SPOSA di Mauro Covacich Tra racconti autobiografici, fatti di cronaca realmente accaduti, aneddoti particolari, questo libro, "La Sposa" di Mauro Covacich, mi ha sorprendentemente catturata. Diciassette racconti, complessivamente semplici e, a primo impatto, scollegati l'uno dall'altro, compongono l'intero libro, relazionandosi tra loro attraverso piccoli particolari, specifici dettagli, che lo rendono interessante e che accompagnano il lettore nella sua lettura. Personalmente, ho trovato questo libro molto accattivante e particolare. Sia che racconti di un uomo deciso a condividere la casa con un branco di lupi, sia che si tratti di un'artista vestita da sposa che attraversa l'Europa in autostop. Sia che narri di un tranquillo padre di famiglia che confeziona piccole bombe, per poi nasconderle tra gli scaffali dei supermercati o di un giovane prete, totalmente ignaro del fatto che poi diventerà uno dei papi più importanti del XX secolo, alle prese con il desiderio, il libro risulta molto interessante, poiché contiene in sé riflessioni personali ed escursioni in fatti realmente accaduti. L'esempio che colpisce maggiormente è la descrizione dell'artista Pippa Banca, con cui si apre il libro e che gli attribuisce anche il titolo. “La Sposa” è un libro adatto sia a quei lettori che non amano scendere in profondità, poiché avvertono la pesantezza nella loro lettura, sia a quei lettori che prediligono sfogliare il loro libro cercando sempre, in esso, una nuova "morale". Valeria Buzzonetti 2) VIA RIPETTA 155 di Clara Sereni Voterei "Via Ripetta 155" perché, nella semplicità di un linguaggio scorrevole, è riuscito a colpirmi. La scrittrice ci racconta la sua storia, con una capacità di coinvolgimento tale da renderla anche la nostra storia. Ci troviamo a Roma nel 1968, dove Clara, appena maggiorenne, va a vivere da sola, trasferendosi in Via Ripetta 155. Da subito impegnata nel sociale, tra le manifestazioni negli anni di piombo, il PCI, i numerosi nuovi incontri e i primi impieghi lavorativi ci fa seguire il percorso che l'ha portata alla scrittura. Lo stesso percorso l'ha condotta anche da Stefano, insieme al quale, per la prima volta, si sente abbastanza sicura da poter abbandonare quella che non fu solo la cornice di una storia ricca di emozioni, bensì un rifugio, per lei e per la sua comitiva: la casa in via Ripetta. Lucia Lombardo 3) IL PAESE DEI COPPOLONI di Vinicio Capossela Pagina 1 di 6

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I 12 ROMANZI CANDIDATI AL PREMIO STREGA 2015

Letti dal Comitato lettori del “Talete”

1) LA SPOSA di Mauro Covacich

Tra racconti autobiografici, fatti di cronaca realmente accaduti, aneddoti particolari, questo libro, "La Sposa" di Mauro Covacich, mi ha sorprendentemente catturata. Diciassette racconti, complessivamente semplici e, a primo impatto, scollegati l'uno dall'altro, compongono l'intero libro, relazionandosi tra loro attraverso piccoli particolari, specifici dettagli, che lo rendono interessante e che accompagnano il lettore nella sua lettura. Personalmente, ho trovato questo libro molto accattivante e particolare. Sia che racconti di un uomo deciso a condividere la casa con un branco di lupi, sia che si tratti di un'artista vestita da sposa che attraversa l'Europa in autostop. Sia che narri di un tranquillo padre di famiglia che confeziona piccole bombe, per poi nasconderle tra gli scaffali dei supermercati o di un giovane prete, totalmente ignaro del fatto che poi diventerà uno dei papi più importanti del XX secolo, alle prese con il desiderio, il libro risulta molto interessante, poiché contiene in sé riflessioni personali ed escursioni in fatti realmente accaduti. L'esempio che colpisce maggiormente è la descrizione dell'artista Pippa Banca, con cui si apre il libro e che gli attribuisce anche il titolo. “La Sposa” è un libro adatto sia a quei lettori che non amano scendere in profondità, poiché avvertono la pesantezza nella loro lettura, sia a quei lettori che prediligono sfogliare il loro libro cercando sempre, in esso, una nuova "morale".

Valeria Buzzonetti

2) VIA RIPETTA 155di Clara Sereni

Voterei "Via Ripetta 155" perché, nella semplicità di un linguaggio scorrevole, è riuscito a colpirmi.La scrittrice ci racconta la sua storia, con una capacità di coinvolgimento tale da renderla anche la nostra storia.Ci troviamo a Roma nel 1968, dove Clara, appena maggiorenne, va a vivere da sola, trasferendosi in Via Ripetta 155.Da subito impegnata nel sociale, tra le manifestazioni negli anni di piombo, il PCI, i numerosi nuovi incontri e i primi impieghi lavorativi ci fa seguire il percorso che l'ha portata alla scrittura. Lo stesso percorso l'ha condotta anche da Stefano, insieme al quale, per la prima volta, si sente abbastanza sicura da poter abbandonare quella che non fu solo la cornice di una storia ricca di emozioni, bensì un rifugio, per lei e per la sua comitiva: la casa in via Ripetta.

Lucia Lombardo

3) IL PAESE DEI COPPOLONIdi Vinicio Capossela

Capossela, con questo romanzo, ci immerge all’interno di un mondo fuori dal tempo: quello della sua terra d’origine, l’Irpinia, che i protagonisti errabondi percorrono in un lungo viaggio, durante il quale incontrano individui peculiari e, a loro modo, iconici (Mandarino, la Totara, Cazzariegghio e molti altri). Il tema del ritorno alle origini è però trattato in modo tale da lasciare il lettore perplesso in più di un punto: non vi è una trama vera e propria, quanto un succedersi di immagini e dialoghi che appaiono quasi slegati tra loro. Ciò rende in generale l’opera poco scorrevole e che fa sorgere più di un dubbio riguardo quale sia il messaggio finale del libro. È inoltre difficile, per coloro che non conoscono il Capossela cantautore, capire i rimandi presenti ai testi di alcune sue canzoni. Anche da un punto di vista linguistico, l’autore fa scelte azzardate e anticonvenzionali, mescolando all’italiano termini del dialetto di Calitri , che, se da un lato sono funzionali all’ambientazione, dall’altro fanno divenire ostica la comprensione.

Chiara Tirendi

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I 12 ROMANZI CANDIDATI AL PREMIO STREGA 2015

Letti dal Comitato lettori del “Talete”

4) SE MI CERCHI, NON CI SONOdi Marina MizzauLa trama della vicenda è essenzialmente semplice e "statica". Infatti si svolge solo per i primi capitoli in un cimitero e poi esclusivamente in una locanda. In questo ristorante si ritrovano parenti, amici e un'ex alunna (la voce narrante) di Leonardo, professore universitario deceduto da poco. La caratteristica principale del libro è sicuramente l'ironia dovuta, non solo ai ricordi comici che ognuno ha di Leonardo (spesso collegati al cibo), ma anche (e soprattutto) all'enigma che il professore lascia ai suoi cari e che questi si divertono a risolvere nel corso della vicenda.Altro elemento fondamentale del romanzo è il "mistero" rappresentato dall'enigma di Leonardo, ma anche dal rapporto che lo lega alla voce narrante che non viene mai spiegato fino in fondo, in una sorta di reticenza voluta.

Sofia Gervasio

5) CHI MANDA LE ONDEdi Fabio Genovesi Il racconto, sebbene non in modo particolarmente fluido, scorre e va avanti grazie ad una narrazione polifonica ben costruita (si intrecciano diversi punti di vista che danno una visione completa e armonica della storia). Dal punto di vista linguistico i registri sono molteplici, uno per ogni personaggio, ma proprio da questa molteplicità scaturisce, talvolta, una sorta di esagerazione che consiste nell’insistenza a riprodurre errori grammaticali (attribuiti,senza una motivazione particolare, al parlare di una dei protagonisti, una bambina di 9 anni) e locuzioni gergali (e volgari) spesso gratuiti e fuori luogo. La trama è abbastanza semplice. Nonostante il libro non abbia grandissimi difetti, personalmente non lo voterei,  perché nel complesso mi ha dato l'idea di rimanere spesso sulla superficie, senza mai avere il coraggio di scendere in profondità.

Alessandra Fabrizi

6) FINAL CUTdi Vins GallicoL’idea su cui è basato il libro è sicuramente geniale: un ragazzo, dopo la fine di una storia importante, capisce quanto è difficile doversi disfare degli oggetti dell’amante, rimasti nella propria casa. Decide allora di aprire l’agenzia “Final cut” che fa da tramite tra ex fidanzati e trasloca materiale di ex conviventi.La scrittura è fluida, ma il libro non è avvincente: il protagonista passa capitoli ad interrogarsi sull’amore, ma questi excursus filosofici non riescono sempre a far riflettere il lettore, ma anzi annoiano e rallentano la narrazione.

Elena Gardenghi

7) IL GENIO DELL’ABBANDONOdi Wanda MarascoWanda Marasco, con un escamotage tipico del mondo cinematografico, racconta la storia di Vincenzo Gemito, scultore italiano poco noto. Con un continuo flashback la scrittrice passa in rassegna le tappe fondamentali della vita dell’artista, unendo alla fedeltà storica un pizzico di invenzione, che rende più avvincente il contenuto del libro. Mossa un po’ azzardata è l’utilizzo del dialetto, che si trova in sintonia con le origini napoletane dell’artista, ma sembra compromettere la fluidità del racconto. La narrazione è incorniciata dal flusso di pensieri dello scultore. Interessante è la la scelta ossimorica del titolo, l’artista seppur nato in una situazione di disagio riesce ad esternare il suo genio

Chiara Germanò

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I 12 ROMANZI CANDIDATI AL PREMIO STREGA 2015

Letti dal Comitato lettori del “Talete”

8) XXI SECOLOdi Paolo ZardiCiò che mi ha profondamente attratta da questo libro è sicuramente la descrizione di una società (quasi simile a quella dei nostri tempi, non a caso il titolo del libro e' XXI secolo), afflitta ormai dalla crisi che colpisce sempre di più un maggior numero di persone. La vicenda viene raccontata in prima persona da un marito che si ritrova a dover mandare avanti la propria famiglia , di cui si era occupata precedentemente solo la moglie che ora è in coma.La situazione lo costringe a rivalutare l'intero corso della propria vita, in seguito alla scoperta del tradimento del suo unico grande amore. La lettura è abbastanza fluida  e in essa si alternano toni ironici e in alcune occasioni anche volgari. Secondo un mio parere personale, il libro potrebbe essere un probabile vincitore, perché la scrittura non risulta essere pesante , tranne in alcuni momenti, dove l'autore descrive in maniera minuziosa e quasi ossessiva l'ambiente che circonda il protagonista. Il romanzo sicuramente permette di farci riflettere su come piano piano stiamo scendendo anche noi nel baratro della crisi. 

Valeria Bartoli

9) DIMENTICA IL MIO NOME di Zerocacalcare L’autore si cimenta in un’ opera che parla di sè e della sua famiglia, ma a differenza di quello che ci si aspetterebbe, dall’elemento autobiografico si entra gradualmente in un mondo fantasy. E’ così che nel graphic novel si mischiano realtà e finzione tanto da non riuscire a tracciare il confine tra l’uno e l’altro. Il racconto inizia con la morte della nonna, da cui il personaggio prende spunto per poter scoprire di più sulle sue origini e su quelle della sua famiglia. E’ presente, come anche nelle altre opere dell’autore, oltre l’autoironia, anche l’abilità di parlare in modo diretto alle nuove generazioni, attraverso il richiamo di alcuni elementi propri della cultura giovanile odierna. Il tratto più incisivo del fumettista è evidente nei momenti carichi di emozione: riesce a coinvolgere il lettore, riuscendo a trasmettergli in modo efficace il mondo personale del protagonista.

Elena Negro

10) LA FEROCIAdi Nicola LagioiaIl libro "La ferocia" di Nicola Lagioia ha fin dall'inizio un ritmo veloce, che crea nel lettore un'immediata curiosità, dovuta anche alla stranezza dei fatti raccontati. Gli avvenimenti e le ambientazioni sono descritti molto dettagliatamente, e, grazie a questi, entrare nella storia è molto semplice.La curiosità, che cattura il lettore fin dalle prime pagine, non viene mai meno, nonostante la lunghezza del racconto, e lo accompagna a quel finale che vuole assolutamente scoprire.

Caterina Levati

11) COME DONNA INNAMORATAdi Marco Santagata"Come donna innamorata" narra gli avvenimenti più importanti della vita del sommo poeta, Dante.Il testo si divide in due parti: la prima ha come filo conduttore l'amore per Beatrice Portinari. Il libro inizia, infatti, l'8 Giugno 1294, giorno dell'anniversario della morte dell'amata, avvenuta quattro anni prima. In questa occasione Dante inizierà a viaggiare con la mente nel passato, dando anche l'opportunità al lettore di addentrarsi nella vita di un Dante Alighieri finora sconosciuto.  La seconda parte del romanzo è ambientata vent'anni dopo, 1314. Protagonista è il vecchio amico Guido Cavalcanti. Numerosi flashback, questa volta, riportano il poeta ai tempi della giovinezza.Nel libro ci si sente partecipi agli eventi ed alle emozioni vissute da un poeta che, per la prima volta, leggiamo come fosse un nostro contemporaneo. 

Ludovica Ragusa

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I 12 ROMANZI CANDIDATI AL PREMIO STREGA 2015

Letti dal Comitato lettori del “Talete”

12) STORIA DELLA BAMBINA PERDUTAdi Elena FerranteStoria della bambina perduta è il volume conclusivo, il quarto, del romanzo fiume L'amica geniale di Elena Ferrante. Impossibile comprendere appieno questo libro, prescindendo da quanto narrato nei precedenti volumi: l'affresco della Ferrante è un tutto organico, il cui punto di fuga va progressivamente rivelandosi come il compimento di un misterioso destino che, insieme, accomuna e separa le due protagoniste. Il tormentato intreccio tra le esistenze di Elena, voce narrante, e della sua amica/nemica Lila, giunge in questo ultimo volume alla stagione della maturità, e infine della vecchiaia. Tutta la loro vita, fin da bambine, le ha viste legate da un rapporto contraddittorio e sofferto, eppure necessario; da una reciproca dipendenza intessuta di affetto e, allo stesso tempo, di atroci gelosie. La tensione accumulata nelle vicende precedenti, con il crescere della competizione tra le due protagoniste attraverso la ricerca sempre frustrata di un senso appagante dell'esistenza, tra amori smisurati e matrimoni fallimentari, fughe e ritorni, passioni politiche e letterarie, trova il suo culmine e il suo punto di rottura nella tragicità enigmatica della sparizione di una figlia. Evento assurdo, ma anche carico di cupe valenze simboliche, che in qualche modo, nella sua impronunziabilità, sembra sciogliere il nodo che le ha legate dall'infanzia, consegnandole ad una distanza che, all'apparenza, è anche un'emancipazione - almeno per Elena.In realtà, il fantasma della personalità dell'altra continuerà a rappresentare, per ognuna di loro, l'ossessione dominante. Un'ossessione che, dai banchi delle elementari fino alla vecchiaia, ruota intorno al tema della scrittura, potenza creatrice che sola è capace di dischiudere la verità del mondo. Elena, l'unica delle due amiche che ha completato gli studi ed è diventata scrittrice di professione, si accorge alla fine di aver invano inseguito un ideale di scrittura che, da bambina, Lila le aveva fatto scoprire, alimentandone poi il desiderio negli anni a venire e, paradossalmente, impedendone il conseguimento: perchè solo insieme a Lila, depositaria di una genialità straordinaria e caotica e completamento inafferrabile della sua anima, Elena avrebbe potuto davvero realizzare quell'ideale. Le ultime pagine de La storia della bambina perduta chiudono il lungo romanzo della Ferrante nel modo sublime tipico di alcuni capolavori della musica - penso in particolare alle Variazioni Goldberg di J.S. Bach: il ritorno del tema iniziale, reso più denso da tutto ciò che è accaduto in mezzo; commovente restituzione di quanto sembrava per sempre smarrito.

Prof. Alberto Cataneo

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