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Bollettino Informativo 14 Luglio 2009 SOMMARIO: IN EVIDENZA: 2365_2009 - Decreto anti-crisi e invalidità civile 2366_2009 - Decreto anticrisi: abrogate le decurtazioni su malattia e permessi 104 Sul nostro territorio e dintorni: 2367_2009 - Village for All cresce 2368_2009 - Volontariato - Cosa fai quest'estate? 2369_2009 - Ospedali psichiatrici giudiziari: a Reggio una giornata di studio Le altre notizie: 2370_2009 - Libro Bianco su accessibilità e mobilità urbana 2371_2009 - Il lavoro delle persone con disabilità nella provincia di Milano 2372_2009 - A Terni ci sono tutte le premesse per una vera accessibilità 2373_2009 - Quei dati sugli alunni con disabilità sono preoccupanti 2374_2009 - Una vacanza non cambia la vita, ma contribuisce a migliorarla 2375_2009 - Presto il Dipartimento del turismo accessibile 2376_2009 - Per non venire alla luce e poi ricadere nel buio 2377_2009 - Sembrano sport fuori portata e invece... 2378_2009 - L'ira delle persone con disabilità abruzzesi 2379_2009 - Concorso di idee AriSLA 2009 - Scadenza: 16 settembre 2009 (ore 13) Le nostre rubriche: 2380_2009 - Domande e Risposte 2381_2009 - Notizie tratte da www.redattoresociale.it 2382_2009 - Documenti on-line nel sito del Gruppo Solidarietà 2383_2009 - Spazio Libri 2365_2009 Decreto anti-crisi e invalidità civile All'interno del decreto-legge “anticrisi” approvato dal Consiglio dei Ministri (decreto-legge 1 luglio 2009, n. 78), è contenuto un articolo che, nelle intenzioni del Governo dichiarate in conferenza stampa, dovrebbe consentire tempi più rapidi e modalità di più chiare per il riconoscimento dell'invalidità civile, dell'handicap e della disabilità, attribuendo all'INPS nuove competenze. Ma vediamo in concreto di cosa si tratta. L'articolo in questione porta il titolo: “Contrasto alle frodi in materia di invalidità civile” e rivede profondamente le modalità di presentazione delle domande di accertamento, della valutazione, della concessione, e del ricorso giurisdizionale. L'articolo non fa cenno ad una diversa fissazione dei tempi massimi di accertamento e di concessione, anche se – nelle dichiarazioni governativa viene ventilata una riduzione dei tempi medi – fra la domanda e la definitiva concessione – dagli attuali 11 mesi a 4 mesi. Domanda di accertamento degli stati invalidanti L'articolo riguarda sia le domande di accertamento delle minorazioni civili (invalidità, cecità, sordomutismo) che le domande di accertamento dell'handicap (Legge 104/1992) che quelle per la disabilità (Legge 68/1999).

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Bollettino Informativo 14 Luglio 2009

SOMMARIO:

IN EVIDENZA:2365_2009 - Decreto anti-crisi e invalidità civile2366_2009 - Decreto anticrisi: abrogate le decurtazioni su malattia e permessi 104

Sul nostro territorio e dintorni:2367_2009 - Village for All cresce2368_2009 - Volontariato - Cosa fai quest'estate?2369_2009 - Ospedali psichiatrici giudiziari: a Reggio una giornata di studio

Le altre notizie:2370_2009 - Libro Bianco su accessibilità e mobilità urbana2371_2009 - Il lavoro delle persone con disabilità nella provincia di Milano2372_2009 - A Terni ci sono tutte le premesse per una vera accessibilità2373_2009 - Quei dati sugli alunni con disabilità sono preoccupanti2374_2009 - Una vacanza non cambia la vita, ma contribuisce a migliorarla2375_2009 - Presto il Dipartimento del turismo accessibile2376_2009 - Per non venire alla luce e poi ricadere nel buio2377_2009 - Sembrano sport fuori portata e invece...2378_2009 - L'ira delle persone con disabilità abruzzesi2379_2009 - Concorso di idee AriSLA 2009 - Scadenza: 16 settembre 2009 (ore 13)

Le nostre rubriche:2380_2009 - Domande e Risposte2381_2009 - Notizie tratte da www.redattoresociale.it2382_2009 - Documenti on-line nel sito del Gruppo Solidarietà2383_2009 - Spazio Libri

2365_2009Decreto anti-crisi e invalidità civile

All'interno del decreto-legge “anticrisi” approvato dal Consiglio dei Ministri (decreto-legge 1 luglio 2009, n. 78), è contenuto un articolo che, nelle intenzioni del Governo dichiarate in conferenza stampa, dovrebbe consentire tempi più rapidi e modalità di più chiare per il riconoscimento dell'invalidità civile, dell'handicap e della disabilità, attribuendo all'INPS nuove competenze. Ma vediamo in concreto di cosa si tratta.

L'articolo in questione porta il titolo: “Contrasto alle frodi in materia di invalidità civile” e rivede profondamente le modalità di presentazione delle domande di accertamento, della valutazione, della concessione, e del ricorso giurisdizionale. L'articolo non fa cenno ad una diversa fissazione dei tempi massimi di accertamento e di concessione, anche se – nelle dichiarazioni governativa viene ventilata una riduzione dei tempi medi – fra la domanda e la definitiva concessione – dagli attuali 11 mesi a 4 mesi.

Domanda di accertamento degli stati invalidantiL'articolo riguarda sia le domande di accertamento delle minorazioni civili (invalidità, cecità, sordomutismo) che le domande di accertamento dell'handicap (Legge 104/1992) che quelle per la disabilità (Legge 68/1999).Com'è ora: le domande si presentano alla segreteria della Commissione di accertamento presso l'Azienda Usl di residenza che provvede, entro 90 giorni a fissare la data di accertamento.Come sarà: se il decreto legge verrà convertito in legge nell'attuale testo, dal primo gennaio 2010 le domande verranno presentate esclusivamente all'INPS che provvederà all'invio, per via telematica, all'Azienda Usl di competenza che provvederà alla convocazione. La disposizione presuppone che esista una rete e una modalità d comunicazione uniforme, su tutto il territorio nazionale, che consenta il passaggio dei dati in tempo reale.

L'accertamento e la verificaCom'è ora: attualmente l'accertamento degli stati invalidanti viene effettuato da una specifica Commissione presente in ogni Azienda Usl. Una volta redatto il verbale viene trasmesso alla Commissione di verifica dell'INPS che ha tempo 60 giorni per confermare l'esito, oppure per sospendere il procedimento richiedendo chiarimenti alla Commissione Usl, oppure per convocare a visita l'interessato per approfondimenti.Come sarà: La Commissione dell'Azienda Usl sarà integrata con un medico INPS. Questo lascia supporre che il passaggio di verifica – che ora comporta almeno 60 giorni – dovrebbe essere soppresso. L'articolo, tuttavia, sembra contraddittorio quando precisa: “In ogni caso, l'accertamento definitivo è effettuato dall'INPS”. Tuttavia, è verosimile che questa sottolineatura stia ad indicare la “facoltà

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di veto” del medico INPS all'interno della Commissione Usl cui è chiamato a partecipare. In tal caso, andrà ridefinito il ruolo dei Presidenti delle Commissioni e della "collegialità" delle decisioni assunte dalle stesse.L'articolo non modifica la composizione delle Commissioni Usl che rimangono uguali, inclusi i medici rappresentanti delle associazioni “storiche”, ANMIC, ENS, UIC, ANFFAS.La successiva permanenza dei requisiti sanitari è affidata all'INPS. Non è chiaro se questa indicazione riguarderà solo le verifiche a campione oppure ogni procedimento di revisione o di rivedibilità anche se stabilito dalla Commissione Usl.

La valutazione delle minorazioni civiliCom'è ora: le Commissioni di accertamento e le Commissioni di verifica INPS, per valutare le minorazioni civili, applicano le modalità e le tabelle riportate nel Decreto del Ministero della Sanità del 5 febbraio 1992.La Legge n. 328/2000 (Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali) aveva delegato il Governo alla revisione dei criteri di accertamento dell'invalidità “tenuto conto di quanto previsto dall'articolo 4 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, dal decreto legislativo 30 aprile 1997, n. 157, nonché dalla Classificazione internazionale dei disturbi, disabilità ed handicap - International classification of impairments, disabilities and handicaps (ICIDH), adottata dall'Organizzazione mondiale della sanità.” Nel frattempo l'OMS ha approvato l'ICF (Classificazione Internazionale del Fuzionamento, della Disabilità e della Salute) che l'Italia ha provveduto a recepire.Come sarà: entro 30 giorni dall'entrata in vigore del nuovo decreto, il Ministero della Salute nomina una Commissione con il compito di “aggiornare le tabelle indicative delle percentuali di invalidità già approvate con Decreto del 5 febbraio 1992 (...).” con la precisazione che tali aggiornamenti non devono comportare oneri aggiuntivi per la finanza pubblica.Nessuna modifica in vista, quindi, quanto alla logica attuale della valutazione delle minorazioni.

La concessione delle provvidenze economicheCom'è ora: se il verbale di invalidità civili, cecità civile e sordomutismo contiene i presupposti sanitari per l'erogazione di provvidenze economiche (pensioni, indennità, assegni), inizia l'iter per la concessione che prevede un'istruttoria sugli altri requisiti (reddito personale, ricovero). Una volta concluso, il decreto di concessione viene trasmesso all'INPS per l'erogazione delle provvidenze stesse.La concessione delle provvidenze economiche è espressamente attribuito alle Regioni dall'articolo 130 del Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112Come sarà: Con un accordo quadro fra Ministero della Salute e Conferenza Stato – Regioni, le competenze concessorie saranno trasferite all'INPS. L'accordo dovrà essere sottoscritto entro 180 giorni dall'entrata in vigore del decreto legge.

Il ricorsoCom'è ora: il ricorso contro i verbali e contro la mancata concessione delle provvidenze è possibile solo davanti al giudice (e con l'assistenza di un legale). Dal 2005 le comunicazioni relative ai ricorsi devono essere comunicati anche all'INPS. Non è possibile il ricorso amministrativo né è prevista l'istanza di riesame per autotutela.Come sarà: l'INPS diventa unica “controparte”. Inoltre nel caso in cui un giudice nomini un consulente tecnico (cioè un medico che valuti per conto del tribunale l'effettiva condizione sanitaria di chi ricorre), questi dovrà obbligatoriamente essere affiancato nelle indagini da un medico INPS.Il decreto non prevede l'introduzione del ricorso amministrativo o altre formule di contenimento del contenzione in giudizio.

Ora il decreto passa all'esame delle Camere per la conversione in legge, entro 60 giorni, con modificazioni o senza.

Testo dell'articolo 20 del Decreto-legge 1 luglio 2009, n. 78 "Provvedimenti anticrisi, nonchè proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali." (Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 150 del 1 luglio 2009 )

Art. 20Contrasto alle frodi in materia di invalidità civile1. A decorrere dal 1° gennaio 2010 ai fini degli accertamenti sanitari di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità le Commissioni mediche delle Aziende sanitarie locali sono integrate da un medico dell’INPS quale componente effettivo. In ogni caso l’accertamento definitivo è effettuato dall’INPS. Ai fini dell’attuazione del presente articolo l’INPS medesimo si avvale delle proprie risorse umane, finanziarie e strumentali, anche attraverso una razionalizzazione delle stesse, come integrate ai sensi del DPCM del 30 marzo 2007 concernente il trasferimento delle competenze residue dal Ministero dell’economia e delle finanze all’INPS.2. L’INPS accerta altresì la permanenza dei requisiti sanitari nei confronti dei titolari di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità. In caso di comprovata insussistenza dei prescritti requisiti sanitari, si applica l’articolo 5, comma 5 del Regolamento di cui al D.P.R. 21 settembre 1994, n. 698.3. A decorrere dal 1° gennaio 2010 le domande volte ad ottenere i benefici in materia di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità, complete della certificazione medica attestante la natura delle infermità invalidanti, sono presentate all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS), secondo modalità stabilite dall’ente medesimo. L’Istituto trasmette, in tempo reale e in via telematica, le domande alle Aziende Sanitarie Locali.4. Con accordo quadro tra il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali e la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, da concludere entro e non oltre novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono disciplinate le modalità attraverso le quali sono affidate all’INPS le attività relative all’esercizio delle funzioni concessorie nei procedimenti di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità. Nei sessanta giorni successivi, le regioni stipulano con l’INPS apposita convenzione che regola gli aspetti tecnico- procedurali dei flussi informativi necessari per la gestione del procedimento per l’erogazione dei trattamenti connessi allo stato di invalidità civile.5. All’articolo 10, comma 6, del decreto-legge 30 settembre 2005, n. 203, convertito nella legge 2 dicembre 2005, n. 248 sono apportate le seguenti modificazioni:

a) nel primo periodo è soppressa la parola “anche”;

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b) nel secondo periodo sono soppresse le parole “sia presso gli uffici dell’Avvocatura dello Stato, ai sensi dell’articolo 11 del R.D. 30 ottobre 1933, n. 1611, sia”;c) nel terzo periodo sono soppresse le parole “è litisconsorte necessario ai sensi dell’articolo 102 del codice di procedura civile e”;d) è aggiunto, infine il seguente comma: “6-bis: Nei procedimenti giurisdizionali civili relativi a prestazioni sanitarie previdenziali ed assistenziali, nel caso in cui il giudice nomini un consulente tecnico d’ufficio, alle indagini assiste un medico legale dell’ ente, su richiesta, formulata, a pena di nullità, del consulente nominato dal giudice, il quale provvede ad inviare apposita comunicazione al direttore della sede provinciale dell’INPS competente. Al predetto componente competono le facoltà indicate nel secondo comma dell’art. 194 del codice di procedura civile Nell’ipotesi di sentenze di condanna relative a ricorsi depositati a far data dal 1 aprile 2007 a carico del Ministero dell’Economia e delle Finanze o del medesimo in solido con l’INPS, all’onere delle spese legali, di consulenza tecnica o del beneficio assistenziale provvede comunque l’INPS.”.6. Entro trenta giorni dall’entrata in vigore delle presenti disposizioni, è nominata dal Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali di concerto con il Ministro dell’Economia e delle finanze una Commissione con il compito di aggiornare le tabelle indicative delle percentuali dell'invalidità civile, già approvate con decreto del Ministro della Sanità del 5 febbraio 1992, e successive modificazioni. Dalla attuazione del presente comma non devono derivare oneri aggiuntivi per la finanza pubblica.

Fonte:www.handylex.org

2366_2009Decreto anticrisi: abrogate le decurtazioni su malattia e permessi 104

Il Decreto-legge 1 luglio 2009, n. 178, il cosiddetto decreto anticrisi, contiene una novità positiva per i dipendenti pubblici i quali, dallo scorso anno, vedevano la loro retribuzione ridotta in occasione delle assenze per malattia o per permessi per assistenza a familiari con disabilità (Legge 104/1992).

PremessaQueste restrizioni erano contenute nella Legge 6 agosto 2008 , n. 133 di conversione del Decreto-legge 112/2008, che, all’articolo 71 disciplinava appunto le assenze per malattia e per permesso retribuito dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, potenziando i controlli e introducendo elementi di disincentivo economico.Su quest’ultimo aspetto è necessario premettere che nel comparto pubblico esistono dei “fondi per la contrattazione integrativa” che possono essere usati distribuendo ai dipendenti somme che assumono la valenza di incentivi, premi o altre denominazioni. Hanno spesso una valenza anche significativa nella retribuzione finale dei dipendenti pubblici.Obiettivo dell’articolo 71 della Legge 133/2008: impedire che le amministrazioni pubbliche possano considerare l’assenza dal servizio come presenza ai fini della distribuzione delle somme dei fondi per la contrattazione integrativa.La disposizione riguardava, in generale, tutte le assenze, con esclusione delle assenze esplicitamente individuate e cioè per maternità, compresa l’interdizione anticipata dal lavoro, e paternità, permessi per lutto, per citazione a testimoniare e per l'espletamento delle funzioni di giudice popolare, assenze previste dall'articolo 4, comma 1, della legge 8 marzo 2000, n. 53, e per i dipendenti portatori di handicap grave i permessi di cui all'articolo 33, commi 6 e 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104).Erano, invece, considerate assenze, ad esempio, il congedo retribuito di due anni (anche frazionato) previsto dall'articolo 42, comma 5, del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151 per l'assistenza ai figli con grave handicap, ai fratelli o le sorelle e ai genitori conviventi, o al coniuge e i permessi lavorativi ex articolo 33 della Legge 5 febbraio 1992, n. 104 (commi 1, 2 e 3) cioè quelli che spettano ai genitori, ai parenti e agli affini delle persone con handicap grave.I lavoratori del comparto pubblico che in questi mesi hanno usufruito di questi permessi o che sono stati assenti per malattia hanno avuto una retribuzione inferiore.

Abrogazioni e novitàIl comma 24 dell’articolo 17 del Decreto-legge 178/2009 ha abrogato interamente il comma (5 dell’articolo 71) che prevedeva quelle restrizioni nella retribuzione.Il nuovo testo precisa tuttavia che questa nuova disciplina non ha valore retroattivo, ma solo a partire dall’entrata in vigore della norma.Il Decreto-legge 178 è entrato in vigore – come di prassi e come precisato nell’ultimo articolo del decreto stesso - il giorno della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e cioè il 1 luglio 2009.Ora il Decreto passa all’esame delle Camere che hanno tempo 60 giorni per la conversione. In sede di conversione potranno esservi delle modifiche. Trascorsi 60 senza che il testo sia approvato, il Decreto, con le disposizioni contenute, decade.Altre novità contenute nello stesso articolo 17 riguardano i controlli. Vengono abrogate le fasce orarie (dalle ore 8.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14 alle ore 20.00 di tutti i giorni, compresi i non lavorativi e i festivi) delle visite “fiscali” previste dall'articolo 71 della Legge 133/2008.Le certificazioni mediche, relative alla malattia, potranno essere rilasciate non solo da medici di struttura pubblica, ma anche da un medico convenzionato con il Servizio sanitario nazionale, modifica resasi necessaria dall’evidente sovraccarico per le Aziende Usl.Infine il Decreto precisa che gli accertamenti medico-legali sui dipendenti assenti dal servizio per malattia effettuati dalle aziende sanitarie locali su richiesta delle Amministrazioni pubbliche interessate rientrano nei compiti istituzionali del Servizio sanitario nazionale. Conseguentemente i relativi oneri restano comunque a carico delle aziende sanitarie locali.Come si può immaginare le visite di controllo hanno un costo significativo per le Aziende Usl, tanto che il comma successivo “rassicura” che in sede di riparto delle risorse per il finanziamento del Servizio sanitario nazionale sarà individuata una quota per finanziare al meglio questi controlli. Il costo è stimato in 9,1 milioni di euro l’anno.

Ultimo aggiornamento: 7 luglio 2009

Decreto-Legge 1 luglio 2009, n. 78

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“Provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali.”(Pubblicato in Gazzetta Ufficiale 1 luglio 2009, n. 150)

Articolo 17(omissis)23. All'articolo 71 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, sono apportate le seguenti modificazioni:a) il comma 1-bis è sostituito dal seguente: «1-bis. A decorrere dall'anno 2009, limitatamente alle assenze per malattia di cui al comma 1 del personale del comparto sicurezza e difesa nonchè del personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, gli emolumenti di carattere continuativo correlati allo specifico status e alle peculiari condizioni di impiego di tale personale sono equiparati al trattamento economico fondamentale»;b) al comma 2 dopo le parole: «mediante presentazione di certificazione medica rilasciata da struttura sanitaria pubblica» sono aggiunte le seguenti: «o da un medico convenzionato con il Servizio sanitario nazionale»;c) al comma 3 è soppresso il secondo periodo;d) il comma 5 è abrogato. Gli effetti di tale abrogazione concernono le assenze effettuate successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto;e) dopo il comma 5, sono inseriti i seguenti:«5-bis. Gli accertamenti medico-legali sui dipendenti assenti dal servizio per malattia effettuati dalle aziende sanitarie locali su richiesta delle Amministrazioni pubbliche interessate rientrano nei compiti istituzionali del Servizio sanitario nazionale; conseguentemente i relativi oneri restano comunque a carico delle aziende sanitarie locali.5-ter. A decorrere dall’anno 2010 in sede di riparto delle risorse per il finanziamento del Servizio sanitario nazionale è individuata una quota di finanziamento destinata agli scopi di cui al comma 5-bis, ripartita fra le regioni tenendo conto dell’incidenza sui propri territori di dipendenti pubblici; gli accertamenti di cui al comma 1 sono effettuati nei limiti delle ordinarie risorse disponibili a tale scopo.».24. Agli oneri derivanti dall’attuazione delle disposizioni introdotte dal comma 23, lettera a), pari a 9,1 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2009, si provvede mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa relativa al Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all'articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307.(omissis)

Testo risultante dell’articolo 71 della Legge 6 agosto 2008 , n. 133 dopo le modifiche intervenute con Decreto-legge 1 luglio 2009, n. 178.In corsivo le aggiunte e le modificazioni; fra parentesi quadra le abrograzioni

Art. 71.Assenze per malattia e per permesso retribuito dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni1. Per i periodi di assenza per malattia, di qualunque durata, ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, nei primi dieci giorni di assenza è corrisposto il trattamento economico fondamentale con esclusione di ogni indennità o emolumento, comunque denominati, aventi carattere fisso e continuativo, nonchè di ogni altro trattamento accessorio. Resta fermo il trattamento più favorevole eventualmente previsto dai contratti collettivi o dalle specifiche normative di settore per le assenze per malattia dovute ad infortunio sul lavoro o a causa di servizio, oppure a ricovero ospedaliero o a day hospital, nonchè per le assenze relative a patologie gravi che richiedano terapie salvavita. I risparmi derivanti dall'applicazione del presente comma costituiscono economie di bilancio per le amministrazioni dello Stato e concorrono per gli enti diversi dalle amministrazioni statali al miglioramento dei saldi di bilancio. Tali somme non possono essere utilizzate per incrementare i fondi per la contrattazione integrativa.1-bis. A decorrere dall'anno 2009, limitatamente alle assenze per malattia di cui al comma 1 del personale del comparto sicurezza e difesa nonchè del personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, gli emolumenti di carattere continuativo correlati allo specifico status e alle peculiari condizioni di impiego di tale personale sono equiparati al trattamento economico fondamentale.2. Nell'ipotesi di assenza per malattia protratta per un periodo superiore a dieci giorni, e, in ogni caso, dopo il secondo evento di malattia nell'anno solare l'assenza viene giustificata esclusivamente mediante presentazione di certificazione medica rilasciata da struttura sanitaria pubblica o da un medico convenzionato con il Servizio sanitario nazionale.3. L'Amministrazione dispone il controllo in ordine alla sussistenza della malattia del dipendente anche nel caso di assenza di un solo giorno, tenuto conto delle esigenze funzionali e organizzative.[Le fasce orarie di reperibilità del lavoratore, entro le quali devono essere effettuate le visite mediche di controllo, sono dalle ore 8.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14 alle ore 20.00 di tutti i giorni, compresi i non lavorativi e i festivi.][abrogato]4. La contrattazione collettiva ovvero le specifiche normative di settore, fermi restando i limiti massimi delle assenze per permesso retribuito previsti dalla normativa vigente, definiscono i termini e le modalità di fruizione delle stesse, con l'obbligo di stabilire una quantificazione esclusivamente ad ore delle tipologie di permesso retribuito, per le quali la legge, i regolamenti, i contratti collettivi o gli accordi sindacali prevedano una fruizione alternativa in ore o in giorni. Nel caso di fruizione dell'intera giornata lavorativa, l'incidenza dell'assenza sul monte ore a disposizione del dipendente, per ciascuna tipologia, viene computata con riferimento all'orario di lavoro che il medesimo avrebbe dovuto osservare nella giornata di assenza.[5. Le assenze dal servizio dei dipendenti di cui al comma 1 non sono equiparate alla presenza in servizio ai fini della distribuzione delle somme dei fondi per la contrattazione integrativa. Fanno eccezione le assenze per congedo di maternità, compresa l'interdizione anticipata dal lavoro, e per congedo di paternità, le assenze dovute alla fruizione di permessi per lutto, per citazione a testimoniare e per l'espletamento delle funzioni di giudice popolare, nonchè le assenze previste dall'articolo 4, comma 1, della legge 8 marzo 2000, n. 53, e per i soli dipendenti portatori di handicap grave, i permessi di cui all'articolo 33, comma 6, della legge 5 febbraio 1992, n. 104.][abrogato]5-bis. Gli accertamenti medico-legali sui dipendenti assenti dal servizio per malattia effettuati dalle aziende sanitarie locali su richiesta delle Amministrazioni pubbliche interessate rientrano nei compiti istituzionali del Servizio sanitario nazionale; conseguentemente i relativi oneri restano comunque a carico delle aziende sanitarie locali.

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5-ter. A decorrere dall'anno 2010 in sede di riparto delle risorse per il finanziamento del Servizio sanitario nazionale è individuata una quota di finanziamento destinata agli scopi di cui al comma 5-bis, ripartita fra le regioni tenendo conto dell'incidenza sui propri territori di dipendenti pubblici; gli accertamenti di cui al comma 1 sono effettuati nei limiti delle ordinarie risorse disponibili a tale scopo.6. Le disposizioni del presente articolo costituiscono norme non derogabili dai contratti o accordi collettivi.(omissis)

Fonte:www.handylex.org

2367_2009Village for All cresce«Puntiamo a 20 strutture»

Cresce la rete dei villaggi e camping di Village for All, l’organizzazione no profit che gode del patrocinio di FISH (Federazione Italiana Superamento Handicap) e di SiPuò - Laboratorio Nazionale Turismo Accessibile, che ha come obiettivo l’inclusione turistica di tutti e la promozione dell’attività sportiva per tutti. Sono ora 12 le strutture turistiche da nord a sud dell’Italia, dalle località di mare ai laghi, che rispondono agli standard di accessibilità fissati da Village for All. Altre se ne aggiungeranno poi nel corso della stagione estiva. “Vogliamo arrivare entro la fine del 2009 ad almeno 20 strutture - spiega il project manager dell’organizzazione, Roberto Vitali -. Dopodiché stiamo cominciando a pensare di rivolgerci anche all’estero, dove abbiamo già contatti con diversi campeggi e villaggi”. Gli ultimi “acquisti” di Village for All sono un camping in Puglia, vicino a Gallipoli, con due case mobili accessibili, e un altro in Umbria, immerso nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Tutti i villaggi e campeggi segnalati sul sito web www.villageforall.net rispondono ai requisiti di piena accessibilità per persone con qualsiasi tipo di disabilità o difficoltà motoria e per i familiari al seguito. Village for All promuove poi la pratica dello sport e le strutture della rete prevedono la possibilità di praticarlo al meglio. “A tutti i villaggi noi assicuriamo un pacchetto di ore di formazione per il personale sulle tematiche della disabilità e sulle modalità di relazionarsi con i clienti con esigenze complesse - spiega Roberto Vitali -. Verifichiamo poi costantemente se gli standard vengano rispettati e diamo sul nostro sito tutte le informazioni utili ai clienti sulle caratteristiche delle diverse strutture. In questo modo chi si rivolge a noi sa di avere informazioni veritiere sulla reale accessibilità e qualità delle strutture. Possiamo inoltre dire che in Europa siamo l’unica organizzazione attrezzata per certificare la reale accessibilità di villaggi e campeggi”. Village for All si è anche occupata nell’ultimo anno dell’organizzazione di Gitando.all, il primo salone in Italia dedicato al turismo accessibile, che si è tenuto a fine marzo alla fiera di Vicenza. L’edizione 2010, che si terrà dal 25 al 28 marzo, è già in fase di preparazione. Qualche giorno fa anche l’edizione serale di un telegiornale nazionale ha raccontato l’attività di Village for All, come si può vedere nel video su Youtube (http://www.youtube.com/watch?v=y0xgPIDm_WY). Ad oggi sono già 450 le persone che si sono iscritte allanewsletter di Village for All e 350 sono quelli che si sono associati e hanno richiesto la V4A Card, che permette di ottenere agevolazioni nei villaggi affiliati. Quelle che V4A richiede a tutti, come offerta minima per i soci che si presentano con la card, sono il 5% di sconto sul soggiorno in bassa e media stagione per 2 adulti e bambini sotto ai 12 anni; un piccolo regalo enogastronomico di benvenuto; una visita guidata del villaggio e la possibilità di lasciare l’unità abitativa alle ore 14, anziché alle 10, potendo così godere quasi di una giornata di vacanza aggiuntiva. A settembre il portale di Village for All sarà rinnovato nella grafica e nei contenuti per offrire un servizio ancora migliore. “Uno dei nostri principali obiettivi - spiega Vitali - è acquisire nella nostra rete degli imprenditori illuminati che capiscano realmente che anche dai clienti disabili può venire una quota importante del proprio fatturato. Chi comprende che questa categoria di clienti è una risorsa e non un disagio o un onere ha solo da guadagnarci. Basti pensare una delle nostre strutture soltanto da marzo a giugno ha avuto 2200 presenze (cioè giornate di vacanza) da persone disabili e loro familiari, cioè una fetta pari al 4,5% del fatturato del villaggio in quel periodo. Credo sia quindi un settore promettente e il trend continua ad essere in continua crescita”.

Il Video:http://www.youtube.com/watch?v=y0xgPIDm_WY

2368_2009Volontariato - Cosa fai quest'estate?

Il Centro Servizi per il Volontariato di Ferrara propone per il periodo estivo una serie di iniziative rivolte ai giovani per permettere loro di mettersi alla prova e sperimentare modelli alternativi di divertimento. Un’occasione per far crescere solidarietà e responsabilità attraverso la partecipazione.Numerose le organizzazioni coinvolte, tra le quali Il Gruppo Calimero di Ferrara, il settore giovani dell’Azione Cattolica italiana, l’Amnesty ferrarese, la sezione di Ferrara dell’Associazione Italiana Dislessia e le associazioni di volontariato Dalla Terra alla Luna, Le Nuvole, il Melograno, Lo specchio, Emergency.Le attività spaziano dai campi estivi ai gruppi di condivisione e preghiera, dalle attività culturali e comunicative al tutoraggio di ragazzi con abilità diverse, fino ai banchetti di raccolta fondi. Esperienze che possono rivelarsi preziose per scoprire che i limiti di chi ha un handicap diventano un dono per chi ha limiti più nascosti.Con un appello a fare volontariato per imparare a fare cittadinanza attiva, per conoscere persone nuove, viaggiare e migliorare le proprie conoscenze e competenze.

C'è un tempo della vita nel quale sembra prevalere la tendenza all"apertura verso gli altri, alla condivisione, all’impegno, ad una alta idealità che abbraccia e ricopre totalmente il modo di pensare e di agire. È l’età dell’adolescenza-giovinezza durante la quale si struttura l’identità personale e si acquisisce consapevolezza dell’identità e della responsabilità collettiva, soprattutto grazie ad esperienze concrete che diventano significative per la vita.

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L’esperienza di anni ci insegna che, definiti insieme i paletti e intrapreso il percorso, i ragazzi mettono in campo creatività, fantasia, estro, capacità e risorse impensate, che destano sorpresa e ammirazione. Ancora una volta appare chiaro il compito degli adulti: sostenerli, "accompagnandoli” in questa esperienza educativa, relazionale ed esistenziale.Formarsi per cambiare se stessi, gli altri, il mondo.E’ una sfida larga ed avvincente che appassiona e richiama sempre più persone, adolescenti e giovani ma anche adulti e anziani stanchi di “sopravvivere”.Il Volontariato è senz’altro un’opportunità forte per mettersi alla prova e sperimentare modelli alternativi (alla mera sopravvivenza) di vivere la propria gioventù e strutturare saldamente la propria esistenza.

Vieni anche tu...Il volontariato ti permette di mettere le tue capacità, i tuoi interessi, il tuo modo di essere al servizio di altri; al tempo stesso è un'esperienza che ti arricchisce, umanamente e professionalmente.Volontariato è pratica di cittadinanza attiva, concorre a far crescere solidarietà e responsabilità attraverso la partecipazione. E’ azione gratuita, testimonianza di libertà rispetto alle logiche dell'utilitarismo economico e del profitto sopra ogni cosa, è condivisione.Mette al centro del proprio agire la persona nella sua dignità e nella sua unità, nel suo contesto e nel territorio ove agisce, ha funzione culturale, propone stili di vita e valori, ha ruolo politico, sollecita e verifica la realizzazione dei diritti.Con il volontariato, aiutando gli altri aiutiamo noi stessi e ciò è talmente importante che senza passare da tale esperienza è molto difficile raggiungere la maturità personale, il proprio sviluppo come persone. Per questo la formazione del volontariato deve essere vista come la migliore scuola di civiltà, umanità e personalizzazione.

Perché fare volontariato?Fare volontariato è un’opportunità per conoscere persone nuove, viaggiare e migliorare le nostre conoscenze e competenze. Può essere utile per arricchire il vostro Curriculum e aumentare le prospettive di lavoro. La cosa più importante resta comunque l’acquisire esperienza aiutando gli altri.Esistono veramente tantissime opportunità in altrettanti settori per brevi e lunghi periodi.Fare volontariato, consente ai giovani di imparare l’esercizio della cittadinanza attiva; Inoltre l’acquisizione della consapevolezza all’ascolto delle istanze della società civile consente ai giovani di individuare quelle azioni di aiuto in grado di sollecitare in loro il desiderio di una partecipazione motivata e orientata verso un positivo cambiamento. Vivere così un’esperienza concreta che sappia cogliere il valore di una relazione di aiuto potrà consentire ai giovani di realizzare una reale esperienza di partecipazione alla vita civile, attraverso la quale poter incidere in maniera forte e significativa sul senso di cittadinanza responsabile e condizionare l’agendaa politica sulle scelte inerenti la propria comunità.

Scarica il pieghevole con tutte le informazioni!http://csvferrara.it/tNG/download.php?id=1175&dname=docs

Fonte:www.csvferrara.it

2369_2009Ospedali psichiatrici giudiziari: a Reggio una giornata di studio

L'incontro dello scorso martedì 7 luglio, è stato organizzato dalla onlus "Forum nazionale per il diritto alla salute delle persone private della libertà personale" e dalla "Conferenza nazionale dei garanti dei diritti dei detenuti", in collaborazione con Regione Emilia-Romagna, Regione Campagnia e Azienda Usl. La giornata di studio offerto l’occasione per una riflessione sul decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell'1 aprile 2008 che ha sancito il passaggio delle competenze sanitarie all'interno degli Istituti di pena, fra cui gli Ospedali psichiatrici giudiziari dal Ministero di giustizia al Servizio sanitario nazionale e regionale e di conseguenza alle Aziende sanitarie. Molti i problemi da affrontare: nell'Ospedale psichiatrico giudiziario di Reggio Emilia, al 1° gennaio 2009, erano internate circa 300 persone (47 emiliano-romagnoli), a fronte di 131 celle dimensionate per essere singole.

Reggio Emilia, 7 luglio 2009 - "Ospedali psichiatrici giudiziari: a che punto siamo?" è il titolo dell'incontro svoltosi a Reggio Emilia (dalle 9.30, al Centro Loris Malaguzzi, via Bligny 1).L'incontro è stato organizzato dalla onlus "Forum nazionale per il diritto alla salute delle persone private della libertà personale" e dalla "Conferenza nazionale dei garanti dei diritti dei detenuti", in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, la Regione Campagnia e l'Azienda Usl di Reggio Emilia.

Il programma era articolato in due sessioni. Al mattino, dopo l'introduzione di Angiolo Marroni, vicepresidente della Conferenza nazionale dei garanti regionali, si sono susseguiti gli interventi di Bruno Benigni (Direttivo Forum nazionale) sul tema "Ospedali psichiatrici giudiziari: a che punto siamo?", Valeria Calevro (direttore sanitario dell'Opg di Reggio Emilia), Antonio Staropoli (responsabile dell'Area pedagogica dell'Opg di Aversa), Rossana Mori (sindaco di Montelupo fiorentino ed esponente dell'associazione di Enti Locali "Legautonomie"), Santi Consolo (vice capo Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria-Ministero della giustizia), Giovanni Bissoni (assessore alle politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna).

Nel pomeriggio, le relazioni di Desi Bruno (garante per i diritti delle persone private della libertà - Comune di Bologna) e Francesco Maisto (presidente del Tribunale di sorveglianza di Bologna).È poi seguita una tavola rotonda, a cui hanno partecipato: Antonio Calogero (direttore dell'Opg di Castiglione delle Stiviere - Mantova), Rosalba Casella (direttore del penitenizario dell'Opg di Reggio Emilia), Elisabetta Laganà (presidente della "Conferenza nazionale volontariato giustizia e Seac"), Paolo Lanna (Cgil), Maurizia Martinelli (Cisl), Denis Merloni (Uil), Giuseppe Nese (responsabile Programma Opg - Regione Campagnia), Nunziante Rosania (direttore dell'Opg di Barcellona Pozzo di Gotto - Messina).

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L'Ospedale psichiatrico giudiziario di Reggio EmiliaAl 1° gennaio 2009 erano circa 300 (47 emiliano-romagnoli) le persone internate nell'Ospedale psichiatrico giudiziario di Reggio Emilia, a fronte di 131 celle dimensionate per essere singole.Lo scorso mese di aprile, l'assessore regionale alle politiche per la salute, Giovanni Bissoni, si era rivolto al ministro della giustizia, Angelino Alfano per chiedere il blocco di nuovi ingressi in modo da far fronte all'inadeguatezza della struttura, nata come carcere, e in una situazione di «drammatico sovraffollamento». Bissoni aveva osservato che «la Regione Emilia-Romagna è impegnata  per migliorare la condizione di vita e l’assistenza agli internati ma, come precondizione, occorre che il ministro Alfano risponda alla richiesta già avanzata dal presidente Errani con una nota venerdì scorso: occorre che siano bloccati nuovi ingressi all’OPG e che sia reso operativo un tavolo di confronto tra il Governo e le Regioni per favorire le dimissioni delle persone internate provenienti da altre regioni per un loro inserimento in strutture situate nei luoghi di provenienza».E aveva aggiunto: «Ora, avendo sotto la nostra diretta responsabilità l’assistenza di queste persone, intendiamo superare rapidamente una situazione lesiva di diritti elementari delle persone quali il diritto alla salute e alla assistenza. Nell’immediato - aveva annunciato Bissoni - provvederemo ad autorizzare all’Azienda Usl di Reggio Emilia il potenziamento del numero di operatori sanitari che prestano assistenza all’interno dell’OPG: da 47 passeranno a 73. Questo permetterà di migliorare la situazione e di estendere progressivamente l’esperienza che si sta portando avanti nel  reparto Antares». Il reparto Antares è una sezione a custodia attenuata, con celle aperte e presenza di personale sanitario e non di custodia, per il quale la Regione ha finanziato uno specifico progetto fin dal 2004.

Fonte:www.saluter.it

2370_2009Libro Bianco su accessibilità e mobilità urbana

Accrescere l'accessibilità delle città e con essa l'inclusione di tutte le persone nella vita quotidiana, riducendo i rischi di discriminazioni per i disabili: questo l'obiettivo cui tende il "Libro bianco su accessibilità e mobilità urbana. Linee guida per gli enti locali", presentato il primo luglio dal ministro del Lavoro, salute e politiche sociali, Maurizio Sacconi. Le linee guida, frutto del lavoro del Tavolo tecnico istituito tra il ministero e il comune di Parma, definiscono gli interventi più urgenti da realizzare, nel rispetto della normativa vigente e della Convenzione Internazionale dei diritti delle persone con disabilità, ratificata con la legge n.18 del 3 marzo 2009. Determinante, per lo sviluppo e la realizzazione degli interventi, il ruolo degli entilocali: parte da questa considerazione la previsione di un "Responsabile in materia di disabilità" nei comuni con più di 50.000 abitanti, che avrà la funzione di promuovere e controllare le politiche dell'ente sulla disabilità. I corsi di formazione inizieranno a gennaio 2010, a partire da Parma e Milano. Tra le altre linee di intervento, la fruibilità dei luoghi di vita, per cui i progetti devono rispettare l'accessibilità, la salute, la sicurezza e la mobilità in tutti gli spazi del territorio, con soluzioni mirate di trasporto pubblico e accessibilità all'informazione. È richiamata, infine, la necessità di una più puntuale applicazione della Legge 4/2004, che rende obbligatoria l'accessibilità dei siti, cioè la capacità dei sistemi informatici di essere fruibili da parte di chi necessita di configurazioni particolari.

Fonte:http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/linee_guida_disabili/

2371_2009Il lavoro delle persone con disabilità nella provincia di Milano

Se ne occupa una ricerca svolta dalla LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità), dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) e dalla Provincia di Milano, che è stata pubblicata qualche mese fa. In particolare vi si mettono a confronto i princìpi sanciti dalla Convenzione ONU sui Diritti delle persone con Disabilità con la realtà dell'inserimento lavorativo nel territorio analizzato

È stata pubblicata qualche mese fa - nell'ambito della collana della LEDHA di Milano "I Quaderni  EmpowerNet-Nulla su di Noi senza di Noi" - una ricerca svolta nel 2007 dalla stessa LEDHA (Lega per i Diritti delle persone con Disabilità) e dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), insieme alla Provincia di Milano, denominata Persone con disabilità e diritto al lavoro in provincia di Milano, cui hanno collaborato pubbliche istituzioni, associazioni di persone con disabilità, il Consorzio Sociale Light di Legacoop, la CGIL e Assolombarda.

Si tratta di un rapporto snello di una trentina di pagine, di facile lettura, non appesantito da tabelle e istogrammi, che prende le mosse dal diritto al lavoro come contenuto nella Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ratificata dall’Italia con la Legge 18/09. Il documento commisura in particolare i princìpi sanciti nella Convenzione con la realtà dell’inserimento lavorativo in provincia di Milano, analizzando l’apporto delle istituzioni e delle aziende, collegate grazie ai servizi di mediazione per l'inserimento lavorativo mirato, vera novità della Legge 68/99 sul lavoro delle persone con disabilità. La ricerca passa dunque in rassegna gli aspetti positivi e le carenze di tale "triangolazione" - essenziale per la qualità dell’inclusione lavorativa - concludendo con  proposte che inducono all’impegno per l'inclusione di tutti.

Se ne consiglia senz'altro la lettura, soprattutto per l’importanza del modello, fondato sui servizi di intermediazione che sono lo strumento vincente in questa difficile impresa, purtroppo scarsamente presente in altre regioni, specie del Centro e del Sud d'Italia.

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Il testo Persone con disabilità e diritto al lavoro in provincia di Milano è consultabile integralmente in internet, accedendo al sito della LEDHA.

Per ulteriori informazioni:[email protected].

Fonte:newsletter www.superando.it

2372_2009A Terni ci sono tutte le premesse per una vera accessibilità

Va letta in tal senso, infatti, la recente Delibera della Giunta Comunale in ambito di eliminazione delle barriere e di spazi urbani, che sancisce l'impegno dell'Ente Locale - in vista di lavori su opere pubbliche - a informare preventivamente le associazioni della FISH regionale (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), dando vita a una fase di confronto e partecipazione a vantaggio di tutti i cittadini. Si attendono ora le azioni concrete da parte della nuova Giunta Municipale, scaturita dalle recenti elezioni amministrative

Con la recente Delibera di Giunta n. 344 del 4 giugno scorso, il Comune di Terni ha approvato l'Atto di Indirizzo in merito al coordinamento dei procedimenti tecnici dell'Amministrazione Comunale collegati al Piano per l'Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA) e al Piano Integrato per gli Spazi Urbani (PISU) di cui alla precedente Delibera di Giunta n. 311 del 19 giugno 2008.

In sostanza, con questo nuovo provvedimento, vengono indicati precisi adempimenti da parte del Comune, il quale non solo ha il dovere - si legge al punto 3 - di «dare una preventiva informazione in merito all'Opera Pubblica da progettare» alla FISH Umbria (Federazione Italiana per il Superamento dell'handicap) e al Centro per l'Autonomia Umbro, ma anche di garantire in tal modo «un'adeguata ed ineludibile fase partecipativa, attivando gli strumenti dell'Audit e del Collaudo Civico [...] affinché si inneschi una successiva fase di confronto e partecipazione per poter così raggiungere insieme la soluzione ottimale a vantaggio di tutti i cittadini», così come già previsto da Agenda 22.Con la formula Agenda 22 - vale la pena ricordarlo - si parla di un progetto avviato dalle associazioni di persone con disabilità riunite nella FISH Umbria, in collaborazione con il Comune ternano e l'ASL 4, per la realizzazione di azioni condivise con i diretti beneficiari nella progettazione, nell'attuazione, nel monitoraggio e nella valutazione di politiche e interventi in favore delle persone con disabilità (la prima Delibera di Giunta del Comune di Terni ad occuparsene fu la n. 316 del 1° giugno 2006, disponibile cliccando qui).

«Concretamente - dichiarano gli esponenti della FISH Umbria - avere la possibilità di conoscere e valutare per tempo i propositi progettuali e avere uno specifico referente con cui interagire, consentirà di sviluppare un confronto propositivo sui progetti in fase preliminare, evitando così disagi ai cittadini con disabilità, proteste e denunce da parte delle associazioni e tardivi, onerosi e comunque inadeguati interventi riparatori. La collaborazione, poi, andando oltre la necessaria verifica dell'effettiva rispondenza del progetto ai diritti e ai bisogni dei cittadini con disabilità e della conseguente esecuzione a regola d'arte dei lavori, consentirà di far tesoro dell'esperienza e delle competenze del movimento associativo nel definire e praticare un metodo di lavoro finalizzato alla realizzazione di un piano operativo, come già formalmente previsto, a partire dal 2006, con le Delibere relative ad Agenda 22».«L'auspicio delle persone con disabilità e delle associazioni - concludono i rappresentanti della FISH - è che anche la nuova Giunta uscita dalle recenti elezioni amministrative confermi la chiusura di una lunga fase di definizione delle decisioni politiche e tecniche, necessarie a garantire il riconoscimento di diritti fondamentali, e si voglia procedere alla concreta realizzazione di azioni e interventi tangibili, in grado di rendere effettivamente esigibile il diritto all'accessibilità dei cittadini con disabilità. (S.B.)

Per ulteriori informazioni:FISH Umbria (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap)c/o Centro per l'Autonomia Umbrotel. 0744 274659, [email protected]

Fonte:newsletter www.superando.it

2373_2009Quei dati sugli alunni con disabilità sono preoccupanti

Lo rileva Salvatore Nocera della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), commentando le tabelle diffuse dal Ministero della Pubblica Istruzione, in riferimento all'anno scolastico appena concluso. Il rischio concreto è infatti quello di avere classi in cui il numero degli alunni con disabilità sia superiore alle due unità, fatto, questo, assai preoccupante ai fini della qualità dell'integrazione scolastica

«Ho letto con attenzione - scrive ai funzionari del Ministero della Pubblica Istruzione Salvatore Nocera, vicepresidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) e responsabile dell'Osservatorio Scolastico della stessa - i dati ufficiali da Voi diffusi riguardo alla percentuale di alunni con disabilità rispetto al numero dei compagni senza disabilità, nelle tabelle consegnateci durante l'ultima riunione della Consulta [la Consulta delle Associazioni dell'Osservatorio Permanente per l'Integrazione Scolastica degli Alunni con Disabilità, N.d.R.], concernenti l'anno scolastico 2008-2009».

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«Ebbene - sottolinea Nocera - mentre per la scuola dell'infanzia statale risulta che per ogni 100 alunni ne sono presenti 1,4 con disabilità, per la scuola primaria il rapporto cresce già a 2,6, arrivando, in quella secondaria di primo grado addirittura a 3,3. Per quanto poi riguarda i dati relativi alla scuola secondaria di secondo grado - pari alla percentuale di 1,7 - essi vanno analizzati con attenzione e realismo. Infatti, in questo caso non bisogna rapportare gli alunni con disabilità a tutti quelli che frequentano tale ordine di scuole, bensì alle scuole dove essi sono iscritti per la quasi totalità, vale a dire gli istituti professionali. Qui, infatti, il rapporto salirebbe quasi certamente assai oltre il 5%».«Tutto ciò significa semplicemente - continua il vicepresidente della FISH - che considerando mediante classi da 25 alunni, nella scuola secondaria di primo e secondo grado (in quest'ultimo caso negli istituti professionali, come detto) è mediamente presente più di un alunno con disabilità per classe e questo produrrà certamente classi in cui il numero degli alunni con disabilità sarà superiore alle 2 unità, un fatto assai preoccupante ai fini della qualità dell'integrazione scolastica».«Si chiede pertanto - conclude Nocera - che già da prima della prossima riunione della Consulta delle Associazioni vengano individuate delle soluzioni che rendano eccezionale la presenza di due alunni con disabilità nella stessa classe, evitando altresì in ogni modo che siano più di due». (S.B.)

Le tabelle citate nel presente testo e riguardanti i dati provvisori diffusi dal Ministero della Pubblica Istruzione sugli alunni con disabilità per l'anno scolastico 2008-2009, sono disponibili all'indirizzo:http://www.superando.it/docs/Alunnicondisabilit%C3%A0%202008-2009.JPG

Fonte:newsletter www.superando.it

2374_2009Una vacanza non cambia la vita, ma contribuisce a migliorarla

Per una persona con disabilità, poi, il massimo è quando quella vacanza si può vivere alla pari e insieme ad altre centinaia di turisti, in un lido che garantisce a tutti l'accessibilità e la fruibilità dei servizi balneari. Ed è quanto accade a Milazzo (Messina), nel lido "Open Sea", che ha già avviato la propria ottava stagione estiva e che è al centro di un progetto pilota nazionale ideato, realizzato e gestito dalla Sezione Provinciale dell'AISM di Messina (Associazione Italiana Sclerosi Multipla)

Un suggestivo scorcio della riviera di Milazzo, in provincia di MessinaSulla riviera di ponente di Milazzo, in provincia di Messina (zona San Papino), è già partita l’ottava stagione estiva di Mare Aperto, progetto pilota nazionale che si rifà alle Leggi 104/92 e 162/98 - unico in Sicilia e in Italia - ideato e realizzato dalla Sezione Provinciale AISM di Messina (Associazione Italiana Sclerosi Multipla).

«Il lido Open Sea, che è al centro del Progetto Mare Aperto - spiega Angelo La Via, presidente dell'AISM di Messina - è dotato di strutture modulari e amovibili, oltre che di ausili, che garantiscono l'accessibilità e la fruibilità dei servizi balneari anche a persone di tutte le età in temporanea o permanente limitazione dell’autonomia». Una serie di servizi alternativi come l’assistenza balneare a persone con disabilità, la piscina accessibile, l’accesso comodo alla spiaggia e l’animazione, consentono infatti di vivere momenti rilassanti e divertenti all'interno di questo lido, che in tal senso rappresenta un ottimo connubio tra una vacanza in pieno relax e il valore della piena integrazione.

«Nel 2008 - continua La Via - l’Open Sea ha fatto da cornice a esperienze spesso uniche: più di 180 persone con disabilità hanno vissuto una vacanza in libertà, riscoprendo emozioni talvolta sopite, alla pari e insieme ai centinaia di turisti che hanno soggiornato presso la struttura. Anche quest’anno riconfermiamo dunque il nostro impegno, perché  una vacanza non cambia la vita, ma contribuisce a migliorarla!». (S.B.)

Per ulteriori informazioni:Sezione Provinciale di Messina dell'AISM (Associazione Italiana Sclerosi multipla)tel. 090 46230 - 393 [email protected].

Fonte:newsletter www.superando.it

2375_2009Presto il Dipartimento del turismo accessibile

ROMA – Un contenitore unico del turismo accessibile in Italia. L’idea è venuta a Fiaba (Fondo italiano per l’abbattimento delle barriere architettoniche) che ha pensato di dar vita al “Dipartimento del turismo per tutti”. Ancora in forma embrionale, l’obiettivo di Fiaba è quello di «creare un portale nazionale che contenga tutte le informazioni e le buone prassi esistenti in materia di vacanze accessibili, più un collegamento con i tour operator, con un’attenzione particolare non solo alle persone disabili ma anche agli anziani e alle famiglie con bambini piccoli», ha spiegato Francesco Tapinassi, responsabile del dipartimento Turismo di Fiaba in conferenza stampa.

«Oggi esistono tante esperienze interessanti sul territorio italiano, ma tutte a macchia di leopardo». Ma il desiderio, in realtà, è che «l’accessibilità e la fruibilità per tutti diventino il valore aggiunto che misura la qualità dei servizi turistici, uscendo finalmente dalla logica del turismo sociale», ha aggiunto Tapinassi. Per ora, però, di concreto c’è solo la collaborazione con l’Uni, l’Ente nazionale italiano di unificazione delle norme tecniche, l’equivalente nostrano delle certificazioni Iso e Cen. Intanto nella Capitale qualcosa si

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muove. L’Ufficio promozione turistica del Comune di Roma, infatti, «ha chiesto all’Ufficio nazionale per il servizio civile alcuni ragazzi da posizionare all’aeroporto di Fiumicino e alla stazione Termini in modo che possano accogliere le persone disabili al loro arrivo in città», ha annunciato Maria Cristina Selloni, direttore dell’Ufficio promozione turistica comunale.

Tra le linee guida del turismo accessibile pensato da Fiaba ci sono una maggiore qualità dei servizi offerti, più innovazione tecnologica, la collaborazione tra tutte le buone prassi esistenti in Italia, lo sviluppo del mercato estero (sia come mete sia come possibili turisti) e la collaborazione con le università italiane, con un occhio di riguardo all’accessibilità non solo delle vacanze in senso stretto ma anche del tempo libero, delle aree protette, dei beni culturali, dei musei e del turismo sportivo. Il bacino di utenza «è veramente ampio – ha detto Tapinassi –: 2,8 milioni di disabili in Italia e 37 milioni in Europa, a cui si aggiungono e gli accompagnatori, le famiglie con bambini piccoli e gli anziani».

Fonte:Redattore Sociale

2376_2009Per non venire alla luce e poi ricadere nel buio

Si chiamano Stefano, Sara, Matteo, Milo e sono bambini che non hanno avuto la fortuna di nascere in Toscana o in una delle poche aree in Italia dove viene applicato lo screening neonatale allargato, un semplice test che consente l’identificazione precoce di sessanta malattie metaboliche ereditarie, permettendo sin da subito l’applicazione di diete e cure che evitano l’instaurarsi di gravi danni nell’organismo quando anche non la morte. La loro malattia non è stata identificata immediatamente e così non sono stati curati in modo adeguato. Alcuni di loro non ci sono più, altri stanno solo aspettando, altri ancora vivranno, ma non potranno mai giocare come tutti gli altri bambini. Eppure sarebbe bastata una goccia del loro sangue e la sensibilità di Governo e Regioni per fare della loro una vita "normale".

«Non deve più essere la sorte - spiega Cristina Vallotto, presidente dell'AISMME (Associazione Italiana Sostegno Malattie Metaboliche Ereditarie) - a scegliere per i 570.000 bambini che nascono ogni anno in Italia. Il test dev'essere disponibile in tutte le Regioni del nostro Paese».Attualmente vengono "screenati" per legge solamente i nuovi nati della Toscana, mentre le altre Regioni si stanno muovendo "a macchia di leopardo", confidando sull'iniziativa personale di amministratori pubblici o di istituzioni sanitarie: la Sicilia ha attivato la fase sperimentale del test, in Emilia Romagna se ne discute a livello istituzionale, mentre su progetto sperimentale sin dal 2004 esso è stato applicato a tutti i neonati della Liguria e in una parte del Lazio; entro il 2009, poi - grazie anche alle campagne di sensibilizzazione dell’AISMME - lo screening metabolico allargato troverà applicazione in tutto il Veneto, nel Friuli Venezia Giulia e nelle Province Autonome di Trento e Bolzano. Altrove, però, tutto tace. Un silenzio assordante che l’AISMME sta da anni tentando di rompere.

«Dall’anno della nostra fondazione, il 2005 - continua infatti Vallotto - stiamo facendo pressione sulle autorità nazionali e locali, politiche e sanitarie e sensibilizzando l'opinione pubblica perché lo screening neonatale allargato sia applicato su tutto il territorio nazionale. Siamo stati presenti sulle principali testate ed emittenti italiane e abbiamo lavorato con campagne locali nelle diverse Regioni». In tal senso, proprio in questi giorni ha preso il via un'ulteriore campagna nazionale, forte di uno spot audio e video intitolato Per non venire alla luce e poi ricadere nel buio, che verrà trasmesso sulle reti Mediaset, da molte emittenti locali e dalle principali radio italiane. La voce allo spot - diretto Fabio Sartor - è stata donata dall’attrice Veronica Pivetti, mentre la location è il Reparto di Pediatria dell’Ospedale di Castelfranco Veneto (Treviso), grazie alla disponibilità di Luigi Pavanello, direttore di esso.«Abbiamo voluto realizzare uno spot che catturasse l’interesse e sollecitasse la curiosità, senza sfruttare i toni tragici o morbosi, le tinte forti di tanta pubblicità sociale», spiega Manuela Pedron, vicepresidente dell'AISMME. «Ne è risultato un prodotto a nostro parere semplice ma bello, di facile comprensione, che ci auguriamo possa contribuire in modo efficace alle nostre campagne informative, aiutandoci nella lotta per l’applicazione dello screening neonatale allargato a tutto il territorio italiano».

«Quando sono stata contattata per girare questo spot - commenta Veronica Pivetti - non ho pensato neppure per un attimo di rifiutare. Si è trattato di un’esperienza piacevole professionalmente, ma soprattutto importante dal punto di vista umano. Non avevo mai sentito parlare dello screening allargato e sono rimasta stupita da quanto poco serva - una goccia di sangue e pochi euro - per dispiegare un programma di prevenzione così importante. Sono nata professionalmente come doppiatrice e ho lavorato moltissimo per cartoni animati, film e video per bambini. So quanto sia importante "dare la voce", in particolare a chi, perché ancora non parla, è negata la parola».«Quello dello spot - sottolinea ancora Pivetti - è un messaggio importante dato in modo quieto e non allarmistico che denota una grande serietà, ma sottolinea anche l’importanza di un approccio sereno al problema. Troppo spesso la paura ci impedisce di affrontare esami e test che potrebbero dare esiti negativi. Questo spot ci insegna che non dobbiamo aver paura, non dobbiamo ficcare la testa sotto la sabbia per timore di soffrire. Nella vita può succedere di tutto, sta a noi mettere in campo tutti gli strumenti necessari per contenere i rischi. Bisogna avere il coraggio di voler conoscere sin da subito la verità, se questo può aiutarci a salvare una vita o a contenerne le sofferenze. Più controlli dunque, per i nostri bambini, e tutto l’amore che possiamo donare loro».

Il nuovo spot prodotto dall'AISMME, intitolato Per non venire alla luce e poi ricadere nel buio è disponibile accedendo al sito dell'AISMME (ove se ne può anche ascoltare solo la versione audio), cliccando qui.Il nostro sito si è già occupato della presente questione e delle istanze promosse dall'AISMME, in particolare nei seguenti testi:- La prevenzione neonatale è un diritto del bambino, disponibile cliccando qui.- Malattie metaboliche ereditarie: va allargato lo screening neonatale, disponibile cliccando qui.- Arriva anche nel Veneto lo screening metabolico allargato, disponibile cliccando qui.

Per ulteriori informazioni:

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2377_2009Sembrano sport fuori portata e invece...

Emanuele "Meme" Pagnini, il presidente, Alessandro Lana, il vicepresidente, Ivan Catapano, il consigliere e Cristiano Savioli, il segretario: sono un gruppo di amici di Cattolica (Rimini), sulla Riviera Romagnola, che si sono uniti e hanno dato vita all'Associazione Puravida Extreme Disable Sport, allo scopo di organizzare e proporre attività sportive ai ragazzi con disabilità del loro territorio, cercando di abbattere l'ostacolo dei costi e delle necessarie attrezzature specifiche.In particolare Puravida ha voluto specializzarsi in un segmento delle discipline sportive che non sembrano alla portata di persone in carrozzina, non vedenti o amputate, quali lo sci alpino, lo sci nautico, le immersioni subacquee, l'apnea, i lanci con il paracadute, l'handbike, la vela e altro ancora. Donde appunto il nome "Extreme Disable Sport".

La più recente iniziativa promossa dall'associazione è un corso di vela per imbarcazione 2.4 open, rivolta ai ragazzi con disabilità, presso la Società Marina di Cattolica, nuova darsena a mare da centoquaranta posti barca. E il successo è stato già notevole, con numerosi ragazzi disabili della provincia di Rimini che si sono sentiti nuovamente al centro di un progetto di vita, rimettendosi in gioco nonostante le loro tante difficoltà, psicologiche e motorie.«Per noi - dichiara "Meme" Pagnini - è importante avere il sostegno di tutti, ma spesso non è facile, anche perché in genere ci sentiamo sottovalutati dagli organi d'informazione. Attorno a questa iniziativa, invece, ci sono tante persone che si danno da fare e che credono in un mondo migliore, capace di aiutare e dare fiducia a chi magari ha perso la propria consapevolezza di potercela fare».«Noi crediamo molto in questo progetto - continua il presidente di Puravida - così come nel Campionato Nazionale 2.4 open, svoltosi alla metà di giugno e che ha visto la collaborazione di tante realtà come lo Yatch Club Marina di Cattolica, la Capitaneria di Porto di Cattolica e Gabicce e l'Amministrazione Comunale. In quell'occasione, infatti, atleti normodotati e con disabilità si sono confrontati e sfidati a bordo delle medesime imbarcazioni a vela. Una sensazione davvero ineguagliabile».

Il corso che è stato ora avviato darà ulteriori possibilità anche nel campo della ricerca. Infatti, un istruttore a bordo della sua imbarcazione segue e istruisce l'allievo con disabilità a bordo di un altro natante attrezzato per i suoi problemi.«Proprio le attrezzature specialistiche - conclude Pagnini - sono il maggiore ostacolo da superare per chi vuol fare sport tra disabili e tra i principali obiettivi della nostra associazione vi è proprio quello di riuscire ad abbassare tali costi». (S.B.)

Per ulteriori informazioni:Associazione Puravida Extreme Disable Sport, [email protected]

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2378_2009L'ira delle persone con disabilità abruzzesi

L’ira o la "rabbia" sono cattive consigliere. In ogni corso sulle tecniche di comunicazione - anche in quello più scalcinato - si consiglia infatti di tenere a bada proprio l’ira, soprattutto di non mostrarla, per riuscire a convincere gli interlocutori e raggiungere gli obiettivi di interesse. È vero. Bisogna sempre mostrarsi calmi, ragionevoli e ben disposti. Ora, dunque, ci chiediamo e vi chiediamo di restare calmi, ben disposti, di avere pazienza e soprattutto di non adirarvi leggendo ciò che segue e prendendo visione dei documenti allegati. Soprattutto perché, se vi sale troppo la pressione, gli unici a correre rischi di infarti e ictus sarete solo voi stessi e non certo coloro che sono responsabili di questo ennesimo affronto.

Nella Regione Sardegna - e quindi in Italia, non in Danimarca o in Olanda - le persone riconosciute con grave disabilità (in base alla Legge 104/92), da più di dieci anni hanno rimborsi spese, assegni di Vita Indipendente e contributi annuali che possono raggiungere i 70.000 euro. Sì, avete capito bene, proprio fino a 70.000 euro annui! Inoltre, in totale, i fondi stanziati dalla suddetta Regione per il 2009 sono almeno 42 milioni di euro per l'assistenza. In calce è allegata la documentazione, corredata addirittura di consigli alle famiglie per l’accesso ai contributi.Ma si tratta della stessa Italia dove viviamo noi? Stanno forse "impazzendo" in Sardegna? O in Piemonte, dove ad esempio Germano Tosi, consigliere dell'Associazione Consequor, riceve 22.500 euro annui per la sua Vita Indipendente? Stanno forse "impazzendo" in Valle d’Aosta, Veneto, Toscana, Friuli Venezia Giulia, dove succede più o meno la stessa cosa? O siamo solo sciocchi e magari cretini noi abruzzesi che accettiamo sulla nostra pelle, senza ribellarci, quanto non viene fatto nella nostra Regione?

Viene da pensare a questo punto che chi ha governato finora la Regione Abruzzo avrebbe voluto vederci migrare tutti e prendere la residenza in Sardegna, così finalmente si sarebbero potuti liberare di noi e spartirsi la torta delle nostre indennità, come poi sembra che in realtà abbiano fatto...Naturalmente speriamo che la nuova Giunta Regionale provveda tempestivamente a riequilibrare la situazione della disabilità abruzzese, anche perché non credo che ci vogliano vedere tutti a sfilare come in una moderna "Corte dei Miracoli" davanti ai loro uffici. E in ogni caso siamo pronti a tutto perché la "rabbia" sta montando. Siamo sì disabili, ma non completamente rincitrulliti e non

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so per quanto ancora ci potranno prendere in giro. Comunque, siccome l’ira è una cattiva consigliera e non è mai produttiva, sfoggiamo almeno un falso sorriso di circostanza - sempre pronto a trasformarsi in un ringhio - e chiediamo gentilmente, ancora una volta, ai nostri rappresentanti politici di intervenire.

Fonte:newsletter www.superando.it

2379_2009Concorso di idee AriSLA 2009 - Scadenza: 16 settembre 2009 (ore 13)

*AriSLA*, l’Agenzia di Ricerca per la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), lancia il suo primo /Concorso di Idee/ per offrire agli scienziati e ai ricercatori la possibilità di supportare dei *progetti di ricerca qualitativi* che contribuiscano significativamente a colmare le lacune nella conoscenza sulle cause e sui possibili trattamenti della SLA. La scelta di non focalizzare il primo bando su tematiche e aree di ricerca specifiche è stata adottata al fine di non porre delle limitazioni aprioristiche agli scienziati e ai ricercatori, volendo anzi raccogliere nella maniera più ampia possibile /proposte di ricerca che siano ritenute attuali e prioritarie/.

Gli ambiti in cui è possibile presentare progetti di ricerca sono iseguenti:

   1. *Ricerca di base*   2. *Ricerca traslazionale*   3. *Ricerca clinica*   4. *Ricerca tecnologica*

Particolare attenzione sarà prestata a /progetti integrati e multidisciplinari/, nonché a progetti di ricerca ad elevato contenuto di *innovazione*. La dovuta attenzione sarà infine prestata a quei progetti che siano in grado di rendere evidenti al settore industriale le *potenzialità di sviluppo di mercato* dei risultati delle ricerche finanziate e abbiano pertanto le caratteristiche per una *immediata trasferibilità*.

Potranno partecipare al presente Bando "AriSLA 2009" *Università ed Enti di ricerca pubblici e privati* italiani che non perseguano finalità di lucro e che svolgano attività coerenti con le finalità statutarie di AriSLA. Sono inoltre ammessi *gruppi di ricerca stranieri* in partenariati di progetto che abbiano come capofila un'organizzazione sita nel territorio italiano. L’eventuale soggetto estero dovrà tuttavia rispondere ai criteri di ammissibilità definiti per gli enti italiani.

Per ulteriori indicazioni sulle *modalità di presentazione* di una proposta:http://www.arisla.org/areaBandi.php/modalita-di-presentazione-della-proposta

Fonte:AriSLA, tel. 02 58012354-58020460, fax 02 58020442www.arisla.org

2380_2009DOMANDE E RISPOSTE

Invalidità totale e permessi lavorativi

DomandaEssendo mio figlio "invalido con totale e permanente inabilità lavorativa 100% e con necessità di assistenza continua, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita (legge 18/80 e 508/88)", posso chiedere l'astensione dal lavoro retribuita senza sottoporlo di nuovo ad accertamento sanitario (Legge 104/92)?

RispostaPurtroppo - per quanto paradossale possa sembrare - per ottenere i permessi lavorativi retribuiti di tre giorni al mese è necessario essere in possesso del certificato di handicap con connotazione di gravità (art. 3 comma 3 della Legge 104/1992). Non sono ammesse, in alternativa, altre certificazioni di invaliditàÈ necessario quindi richiedere un accertamento ulteriore alla Commissione ASL che valuterà anche l'handicap e la sua eventuale connotazione di gravtià.

Per approfondimento:http://www.handylex.org/schede/accertah.shtml

Fonte:www.handylex.org

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2381_2009Notizie tratte da www.redattoresociale.it

Ricominciare le medie dall'inizio? Il "doppio ciclo" divide famiglie e espertiINCHIESTA. C'è una scuola a Roma che dà la possibilità agli alunni con grave disabilità mentale di ricominciare dall'inizio l’intero ciclo dopo essere arrivati alla fine della terza media, facendo l’esame di stato al sesto anno. Si chiama “doppio ciclo” e viene concordato con un patto “preventivo e consensuale” tra la famiglia e il gruppo di lavoro sull’handicap d’istituto. A volte lo chiedono proprio i genitori, perché “le superiori spaventano e i centri diurni spesso sono dei parcheggi”. Che ne pensano gli esperti? Andrea Canevaro (Università Bologna): “Dimostra il fallimento di tutto il sistema scolastico”. Dario Ianes (Erickson e Università di Bolzano): “Si rischia di trattenere tutti gli alunni con gravi disabilità perennemente nei gradi scolastici inferiori”.- Le famiglie: "Non scherziamo...". Contrarie anche due associazioni di famiglie. Manganaro (Anffas): ''Non scherziamo. Gli adolescenti hanno bisogno di stare con i coetanei, non possono rimanere alle medie fino a 18 anni”. Nocera (Aipd): “E’ una vecchia prassi che non ha più senso: i ragazzi con problemi intellettivi possono andare alle superiori anche senza licenza media”. Ma nell’anno scolastico 2006-2007, tra medie e superiori sono andati “persi” circa 16 mila ragazzi disabili.

"Sparito il tetto massimo di disabili in classe"Il nuovo regolamento sulla formazione delle classi scolastiche non prevede più un limite al numero di alunni con disabilità che possono essere presenti nella stessa aula. La Fish scrive al ministero: ''Se entro luglio non avremo risposte, ci mobiliteremo''. Il timore è quello di una conseguente diminuzione dei servizi e della capacità di inserimento. Il rapporto in alcune scuole secondarie supera il 5%.

Brunetta: "Colpiremo chi abusa della legge 104"Il ministro annuncia un monitoraggio nella pubblica amministrazione sull'applicazione della legge 104/92, che consente vantaggi per i familiari di persone disabili: ''Una legge straordinaria, ma abusata". L’obiettivo è "stanare i furbi per dare risorse a chi ne ha veramente bisogno". Coinvolte inizialmente 15 mila amministrazioni con un questionario on line. Plauso di tutte le maggiori associazioni. Presentate anche le proposte di modifica alla 104.

Fiaba: presto il dipartimento del ''turismo per tutti''Un contenitore unico del turismo accessibile in Italia. L’idea è venuta a Fiaba, che ha pensato di dar vita al “Dipartimento del turismo per tutti”. Ancora in forma embrionale, l’obiettivo è quello di “creare un portale nazionale che contenga tutte le informazioni e le buone prassi esistenti in materia di vacanze accessibili, più un collegamento con i tour operator, con un’attenzione particolare non solo alle persone disabili ma anche agli anziani e alle famiglie con bambini piccoli”. Intanto il comune di Roma ha chiesto ragazzi in servizio civile per l'accoglienza dei disabili a Termini e Fiumicino.

Nasce la banca dati dei lavoratori disabiliA Roma la prima in Italia. I centri di formazione professionale potranno seguire il percorso dei giovani anche dopo il diploma. Bordoni: ''I disabili potranno usufruire di un servizio di orientamento e inserimento lavorativo e le aziende di personale già qualificato''.

Storia di Isabella, campionessa "per fare qualcosa"Costretta sei anni fa da una malattia a stare su una sedie a rotelle, nel febbraio 2008, "per fare qualcosa", Isabella Vicanò di Valmontone (Roma) aveva deciso di provare a sparare. Oggi è campionessa italiana di pistola standard 5 colpi e punta ai mondiali di specialita' del 2010 e alle Olimpiadi del 2012. "Questo sport per me è stato una liberazione, come tornare a vivere''.

Lavoro, Sacconi: ''Cambieremo la legge 68'' L’attuale normativa sull'inserimento dei disabili nel mondo del lavoro "non è soddisfacente". Il ministro del Welfare parla  di "rigidità ideologiche che non favoriscono chi dovrebbe essere aiutato" e apre al confronto con le associazioni del lavoro e della disabilità. Ad ottobre si insedia l’Osservatorio previsto dalla Convenzione Onu.Multe alle aziende che non assumono disabili. "Non serve aumentare le sanzioni se non si fanno più controlli". Secono Nina Daita, responsabile dell'Ufficio politiche della disabilità della Cgil, "è la  scarsa vigilanza e la mancanza di ispezioni a non far funzionare la normativa sul collocamento obbligatorio, non certo la legge in sè". Presentato il volume ''Disabilità e lavoro''. ''Solo attraverso delle linee guida sui diritti del lavoro si può favorire il passaggio dalla tutela alla cittadinanza''. Livia Turco: ''Per i disabili questo governo non sta facendo nulla''.E Rovigo punta sull'agricoltura sociale. La cooperativa Porto Alegre impiega 30 persone con disabilità fisica e psichica. Comune, Coldiretti e Legacoop Veneto mirano a diffondere l'iniziativa: ''Ripensare lo sviluppo locale''.

Arriva il ''disability manager''Presentato al ministero del Welfare il “Libro bianco sull’accessibilità e mobilità urbana”, un volume con linee guida per gli enti locali realizzato in collaborazione con il comune di Parma e un Tavolo tecnico con associazioni dei disabili. Auspicata in ogni amministrazione locale la nomina di un referente con competenze tecniche: non un semplice rappresentante politico (come il delegato del sindaco nominato già ora in alcune città) ma una figura professionale capace di incidere nelle scelte concrete, dalla progettazione delle strade alle pedane degli autobus. Da gennaio tre mesi di formazione per i responsabili indicati dai comuni con più di 50 mila abitanti.

"La penna di Alice contro i pregiudizi"Affetta da distrofia muscolare fin dalla nascita, nel 2006 ha vinto il premio di scrittura dell’Aias in memoria di Giuseppe Pontiggia. In occasione della terza edizione del concorso, Alice racconta la sua vita alle prese con stereotipi e barriere architettoniche.

Fonte:Notizie tratte da “Redattore Sociale”, Agenzia giornalistica quotidiana dedicata al disagio e all’impegno sociale in Italia e nel mondo.Consultabile in abbonamento all’indirizzo www.redattoresociale.it

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2382_2009Documenti on-line nel sito del gruppo solidarietàQueste le novità on line nel sito del centro documentazione del Gruppo solidarietà di Castelplanio (AN) all'indirizzo: http://www.grusol.it/informazioni.asp

- Persone con disabilità e diritto al lavoro nella provincia di Milano (13/07/2009-896,44 Kb) - formato PDF- Tar Puglia. Risarcimento del danno esistenziale per la riduzione di ore di sostegno (12/07/2009-59,70 Kb) - formato PDF- I rischi della legge sul "testamento biologico" (11/07/2009-51,65 Kb) - formato PDF- Tar Brescia. Contribuzione utenti. Conferma impossibilità di rivalsa su tenuti agli alimenti (11/07/2009-188,50 Kb) - formato PDF- Le scommesse di Basaglia (10/07/2009-56,90 Kb) - formato PDF- L'immigrato che venne dal mare (09/07/2009-30,33 Kb) - formato PDF- Decreto anticrisi: abrogate le decurtazioni su malattia e permessi 104 (08/07/2009-37,76 Kb) - formato PDF- Istat. I trattamenti pensionistici. Anno 2007 (08/07/2009-77,06 Kb) - formato PDF- Acuzie, post acuzie, servizi residenziali e domiciliari nel sistema sanitario della regione Marche (07/07/2009-125,02 Kb) - formato PDF- Sollevata questione di costituzionalità su abolizione delle deroghe per il sostegno (06/07/2009-66,79 Kb) - formato PDF- Tagli alla scuola. Sentenza Corte Costituzionale (05/07/2009-361,03 Kb) - formato PDF- Amministratore di sostegno e testamento biologico (03/07/2009-3.261,68 Kb) - formato PDF- Appello contro il ritorno delle leggi razziali in italia (03/07/2009-14,69 Kb) - formato PDF- Disabilità. Pagare il giusto lo stato dell'arte (03/07/2009-31,79 Kb) - formato PDF- Non solo braccia. Le nuove tendenze legislative nei confronti dei migranti (02/07/2009-29,50 Kb) - formato PDF- Sulla disoccupazione in Italia (02/07/2009-58,08 Kb) - formato PDF- Cosa Sandro può aver insegnato ai servizi (01/07/2009-65,27 Kb) - formato PDF- Tossicodipendenza in Italia 2007. Relazione al Parlamento (01/07/2009-10.666,01 Kb) - formato PDF- Rette nei servizi sociali e sociosanitari, contratti d'inserimento e competenze dei Comuni (30/06/2009-539,08 Kb) - formato PDF- Decreto anti-crisi e invalidità civile (28/06/2009-27,83 Kb) - formato PDF- Appello dei giuristi contro il reato di immigrazione clandestina (27/06/2009-24,88 Kb) - formato PDF- Calabria. Accoglienza rifugiati e richiedenti asilo (25/06/2009-59,60 Kb) - formato PDF- Scuola. E la chiamano riforma (25/06/2009-39,89 Kb) - formato PDF- Regione Marche. Direttiva sul trasporto sanitario (23/06/2009-2.741,38 Kb) - formato PDF- Università e pecore (22/06/2009-34,27 Kb) - formato PDF- Sulla povertà in Italia (21/06/2009-115,32 Kb) - formato PDF- Note critiche sul federalismo fiscale (20/06/2009-171,53 Kb) - formato PDF- Pagina per il rilancio del lavoro sociale (20/06/2009-111,39 Kb) - formato PDF- Regione Marche. Criteri utilizzo fondo nazionale non autosufficienza (20/06/2009-1.397,62 Kb) - formato PDF- Disabilità. Consiglio di Stato sulla continuità educativa e didattica (19/06/2009-55,81 Kb) - formato PDF- Diritto all'istruzione. Sentenza TAR Liguria (18/06/2009-39,68 Kb) - formato PDF- Linee guida ad uso degli amministrtori di sostegno (16/06/2009-561,92 Kb) - formato PDF- Odine dei medici sulle Direttive anticipate di trattamento (16/06/2009-99,46 Kb) - formato PDF- La persona con disabilità diventa anziana (15/06/2009-814,60 Kb) - formato PDF- Regione Marche. Utilizzo fondo occupazione disabili (14/06/2009-786,60 Kb) - formato PDF- Lettera aperta sul respingimento di migranti verso la Libia (13/06/2009-40,18 Kb) - formato PDF- Ore aggiuntive di sostegno. Nel contrasto tra TAR e Tribunale Civile fa chiarezza il Consiglio di Stato (13/06/2009-52,51 Kb) - formato PDF- Regione Marche. Salute mentale. Attuazione PSR 2007-09 (12/06/2009-996,26 Kb) - formato PDF- Sorpresa. L'indulto ha un effeto positivo (11/06/2009-43,59 Kb) - formato PDF- Consiglio di Stato. Trasporto alunni disabili (09/06/2009-25,38 Kb) - formato PDF

Fontenewsletter http://www.grusol.it

2383_2009SPAZIO LIBRI

Giuseppe Magistrali (a cura di)Il futuro delle politiche sociali in ItaliaMilano, FrancoAngeli, 2003Il testo analizza la legge 328 di riforma dell’assistenza e le nuove politiche per i servizi socio assistenziali, esaminandone gli elementi centrali, il rapporto con il Terzo Settore e il lavoro di rete.

Ivo Lizzola, Valter TarchiniPersone e legami nella vulnerabilitàMilano, Unicopli, 2006

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Agendo si impara a riflettere: questo emerge dalle relazioni, dalle storie organizzative, dai progetti territoriali raccolti in queste pagine, quando la cura, le tecniche e il potere non sono usati per evitare il contatto con la realtà ma per costruire avvicinamenti responsabili alla vita delle persone, delle famiglie, dei contesti di vita. Ascoltando tutte le risonanze, facendo esperienza del limite, aprendo luoghi di riflessività sociale e permettendo scelte, azioni, organizzazioni.

PiePaolo Donati, Fabio FolghereiterGli operatori sociali nel welfare mixTrento, Erickson, 1999Questo volume approfondisce per la prima volta in Italia la delicata questione del destino del “servizio sociale” dopo il welfare state e quindi dopo la modernità. Il suo obbiettivo è quello di capire cosa stia succedendo agli operatori dei servizi sociali, analizzando a fondo, in particolare, la realtà brittannica, dove il welfare mix ha raggiun to le forme più spinte

...PER AVERE QUESTI LIBRI...Se desiderate leggere questi libri potete acquistarli o consultare il catalogo del Polo ferrarese dell'SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale), il catalogo collettivo delle biblioteche civiche di Ferrara in cui potete ricercare se il volume desiderato è presente in una delle biblioteche aderenti al Polo e se è disponibile per il prestito.

Fonte:Centro H Ferraranewsletter CRH Comune Bologna

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