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Lo zero è nulla o è qualcosa ? In matematica classica il numero zero ha due proprietà fondamentali : quando è aggiunto a un numero o sottratto da un numero, lascia quel numero invariato. Esempio: 25 – 0 = 25 e 25 + 0 = 25, e quando è moltiplicato per un numero, rimane uguale a sé stesso. Esempio: 0 X 25 = 0. Lo zero è un numero che indica un’assenza ( non c’era nessuno ) o il risultato di due numeri uguali che si sottraggono a vicenda: 25 – 25 = 0. Il numero 0 è un numero che elevato a una qualsiasi potenza, rimane sempre uguale a sé stesso e non cambia se si prende col segno + o col segno - . Anche la radice quadrata di 0 = 0, per fortuna ! Un’altra caratteristica fondamentale è che tra due zeri consecutivi non esiste nessun numero. Posti consecutivamente su una retta la distanza tra di loro è zero. Due zeri consecutivi non lasciano vuoti.

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Lo zero è nulla o è qualcosa ?

In matematica classica il numero zero ha due proprietà fondamentali : quando è aggiunto a un numero o sottratto da un numero, lascia quel numero invariato. Esempio: 25 – 0 = 25 e 25 + 0 = 25, e quando è moltiplicato per un numero, rimane uguale a sé stesso. Esempio: 0 X 25 = 0.

Lo zero è un numero che indica un’assenza ( non c’era nessuno ) o il risultato di due numeri uguali che si sottraggono a vicenda: 25 – 25 = 0.

Il numero 0 è un numero che elevato a una qualsiasi potenza, rimane sempre uguale a sé stesso e non cambia se si prende col segno + o col segno - . Anche la radice quadrata di 0 = 0, per fortuna !

Un’altra caratteristica fondamentale è che tra due zeri consecutivi non esiste nessun numero. Posti consecutivamente su una retta la distanza tra di loro è zero. Due zeri consecutivi non lasciano vuoti.

Di fronte a me ho il libro: Mathematics for the Million, nel quale a pagina 89 l’autore Lancelot Hogben dice:

l’operazione 0 diviso 0, cioè 0 / 0 non è un’entità nominabile, e molti libri di matematica scrivono che

0 / 0 = 0.

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Fortunatamente in fisica non è così perché 0 / 0 = 1, dal momento che in fisica il nulla non esiste e lo zero non è nulla ma è qualcosa. Se così non fosse, la Teoria della relatività Speciale, non sarebbe valida perché il fotone di massa zero, non avrebbe nessuna energia e la vita sulla Terra si estinguerebbe. Ma quel che è peggio, la Sostanza di Dio, prevista da Spinoza e studiata dai Cabalisti con la Ghematria, sarebbe equivalente al Nulla e lo studio della Divinità non può basarsi sul nulla. Per il semplice fatto che Dio fa parte della fisica, perché esiste. Egli è colui che è, e il suo regno è l’Esistenza.

Il Dio Ebraico ( che era anche il Dio di Spinoza ) è una divinità nascosta ma reale, un’infinita Unità sconosciuta che si nasconde o dietro un cespuglio rovente, o si manifesta come un suono soave, o appare in sogno ai profeti. Il Dio Ebraico è una Voce che parla a ciascun Ebreo, individualmente.

È una divinità nascosta ma esistente, perché il suo regno è la realtà. È una realtà fatta di Puro Spirito.

Ma a Spinoza quella spiegazione non bastava. Per creare la voce che parla agli Ebrei, Dio deve avere anche una Sostanza materiale incorporea ma esistente, perché occupava tutto lo spazio infinito, una Sostanza continua che non lasciava vuoti, una Sostanza indifferenziata, ma diversa dal nulla, perché esisteva.

Il suo Dio doveva essere allo stesso tempo un’estensione infinita e un pensiero che riempiva tutto ciò che esiste. Quindi non poteva essere costituito da zeri matematici, ma da zeri fisici reali, dal momento che Egli esisteva.

Ecco la spiegazione del Cabalista Leon sul problema dello zero.

L’energia del fotone

Per anni, leggendo i libri che divulgavano la Teoria della Relatività mi sono domandato: come fa il fotone di massa zero ad avere un’energia diversa da zero ?

Se nella famosa equazione di Einstein metto la massa del fotone : m = 0, siccome ogni numero moltiplicato per 0 è uguale a zero, E ( l’energia ) dell’equazione mi diventa 0, il ché mi crea grossi problemi psicologici e lunghe notti insonni, perché sono abituato a pensare che il fotone viene dal sole ed ha una bella dose di energia rinnovabile, uguale al quadrato della velocità della luce. Oltre tutto Einstein mi ha

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convinto che noi siamo tutti fatti di energia, che gira e rigira non è altro che un sacco di fotoni collegati tra di loro a formare la materia.

Analizziamo il problema per gradi.

Partiamo dall’equazione di Einstein:

E = mc2

Questa è l'equazione che stabilisce l'equivalenza e il fattore di conversione tra l'energia e la massa di un sistema fisico. "E" indica l'energia contenuta o emessa da un corpo, "m" la sua massa e "c" la costante velocità della luce. In base a questa equazione, tutta la materia è energia, inclusi noi. Siamo fatti di fotoni.

Se questa equazione è valida e se sostituisco m con 0 ottengo questo risultato:

E = 0 poiché E = 0 c2 ottengo il nulla energetico che non può esistere.

Ecco l’illuminazione: “La formula della Relatività deve includere anche la correzione gamma per gli effetti della velocità sui corpi dotati di massa.” Altrimenti tutta l’impalcatura costruita da Einstein crolla.

Ecco la formula, che molti di noi ignoriamo, che quel geniaccio e furbacchione di Einstein aveva proposto per correggere la massa dei corpi a seconda della velocità alla quale viaggiano. Perché l’ignoriamo ? Perché abbiamo paura delle radici quadrate che ci ricordano quelle dei nostri denti e degli esponenti al quadrato che denotano le accelerazioni del trapano ruotante. Siamo bipedi terrestri e viaggiamo piano, senza accelerare e non ci piacciono i dentisti. ( Anche se il mio è un Santo ).

Ma ecco la formula con la correzione gamma:

La formula scritta qui sopra include un termine al denominatore che si chiama correzione gamma e in realtà andrebbe scritta così:

E siccome gamma al quadrato è :

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per colpa del teorema di Pitagora ( gamma è una storia lunga da spiegare ma i quadrati sono tutti colpa di Pitagora e fidatevi di me che dopo una fatica bestiale, sono riuscito anch’io a derivarla ), dobbiamo prendere adesso la radice quadrata di gamma e quindi abbiamo:

?Questo grande interrogativo è presto risolto. Il risultato varia a seconda della velocità del movimento e della dimensione della massa in esame. Adesso vediamo i dettagli di questa correzione.

La prima cosa da analizzare è cosa succede se il corpo è fermo. La velocità v sotto la radice quadrata diventa 0 e il rapporto tra la velocità del corpo e quella della luce diventa v/c = 0 perché uno zero diviso per qualsiasi numero dà sempre zero. Per questo motivo al denominatore rimane radice quadrata di 1 che è 1 e la correzione gamma diventa 1 / 1 = 1 moltiplicato per mc2 e l’equazione solo in questo caso rimane : E = mc2 che vuol dire che il corpo è fermo.

Se invece la massa viaggia alla velocità della luce, il rapporto v/c = 1 perché v = c, e tutto il termine al denominatore diventa radice quadrata di 1 – 1 = 0 e quindi la correzione gamma diventa 1/0 che è uno diviso per zero che dà infinito,( come vedremo in seguito studiando le equazioni di Brahmagupta) quindi ci vorrebbe una energia infinita per muovere quella massa alla velocità della luce. Questo naturalmente è impossibile. Ecco perché il nostro amico fotone ( di cui noi siamo fatti ) deve avere massa zero. In quel caso la massa zero divisa per zero diventa la famosa ( inaccettabile ) equazione: 0 / 0 = 1 , esattamente come 1 / 1 = 1 e 2 / 2 = 1 ecc… perché ogni numero diviso per sé stesso dev’essere uguale ad 1 . E lo zero è un numero, mettiamocelo in testa! Nel caso del fotone l’equazione diventa : E = c2 e il fotone deve viaggiare alla stessa velocità della luce per esistere. E la Sostanza di Spinoza è fatta di fotoni, per la precisione è fatta della massa a riposo del fotone, che è uno zero dotato di esistenza, il “ logone “, descritto nel Talmud di Scicli.

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La correzione gamma corregge tutti i problemi, se soltanto si accetta un semplice concetto di logica matematica che io avevo proposto già da tempo nel Talmud di Scicli ( con l’introduzione del “ logone “ ) e che molti matematici sono riluttanti ad accettare, cioè che uno zero diviso per sé stesso dia come risultato l’unità, cioè:

0 / 0 = 1

Per molti matematici la divisione per zero dà un risultato indeterminato, ma non sono persone che hanno letto la Cabala o il Talmud. Sono degli atei che non hanno capito chi è Dio.

Per chi di voi, nonostante tutto, non volesse crederci, ripeto qui la dimostrazione di questo fatto, che a me sembra logico.

Dimostrazione

Abbiamo visto che 0 è il punto di accumulazione della serie 1/n per n tendente all’infinito.

Cioè:

Lim di 1/n per n tendente all’infinito = 0 quindi possiamo scrivere

1/ = 0

Ed il suo reciproco

Queste sono le equazioni di Brahmagupta.

Abbiamo anche detto ( nel Talmud di Scicli ) che la logica matematica implica che 0/0 = 1 e quindi possiamo dare allo 0 il valore 1/ e quindi scrivere:

1/ diviso 1/ = 1

e poiché i due infiniti si elidono a vicenda avremo 1 = 1 che costituisce la prova che 0/0 = 1

Q.E.D.

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Adesso mi sento meglio e stasera potrò dormire tranquillo. E voi, cari amici dell’Accademia dei Cabalisti, se avrete problemi di insonnia, bevetevi un grappino prima di dormire.