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NESSUNA ARCHIVIAZIONE Commemorazione dei caduti del San Martino 2014 Discorso tenuto il 1 novembre ° Rassegna Stampa Comunicati M.a.b. Interventi Pd-Anpi

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"Siamo qui oggi, come un anno fa e negli anni a venire, per rendere omaggio agli Uomini caduti, per "mano straniera", sul Monte San Martino . Questi Soldati si sono cinti la fronte della corona di alloro che li rende immortali al cospetto della Storia, unico vero giudice della nostra Vita".

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Commemorazione dei caduti del San Martino

2014

Discorso tenuto il 1 novembre°Rassegna StampaComunicati M.a.b.Interventi Pd-Anpi

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DISCORSO TENUTO DALLA NOSTRA ASSOCIAZIONE:

Siamo qui oggi, come un anno fa e negli anni a venire, perrendere omaggio agli Uomini caduti, per "mano straniera", sul

Monte San Martino .Questi Soldati si sono cinti la fronte della corona di alloro che lirende immortali al cospetto della Storia, unico vero giudice della

nostra Vita.E a chi si ostina, perfidamente, a dipingere l'Italia Fascistacome succube del suo alleato tedesco, noi rispondiamo con le

parole di sua Eccellenza Roberto Farinacci:“Noi sappiamo, noi e i nostri camerati, che la civiltà del mondo sispegne senza i genii complementari della Germania e dell'Italia.Noi sappiamo che di fronte a noi, di fronte alla marcia gloriosa e

sanguinosa dei due popoli, si oppongono gli stessi nemici, glistessi interessi, gli stessi ostacoli”.

Cari camerati, la nostra esistenza deve essere la vivente provache il Sacrificio dei Cavalieri d'Italia , di Germania , dell'Europaintera non sia stato inutile. A noi spetta stringere le redini del

futuro, contro i nemici di dentro e di fuori.Nostro è il compito di illuminare nuovamente le tenebre

dell'Umanità con l'ardente fuoco del Socialismo rivoluzionario.

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-L'Associazione Culturale 'Manipolo d'Avanguardia Bergamo'solleva da ogni responsabilità, per quanto qui di seguito

riportato, la Comunità Militante dei Dodici Raggi di Varese-

NESSUNA ARCHIVIAZIONENo , signori, troppo comoda così !

Da un anno attendiamo risposte al nostro primo comunicato(SIGILLUM DIABOLI) sui fatti del San Martino e siamo

disposti ad attendere ancora cento anni, noi che di quel conflittone abbiamo solo sentito s-parlare ma, quei caduti, i nostri caduti,

quegli Eroi d'Europa non possono attendere oltre.La storiografia ufficiale vuole dipingere il San Martino come

luogo di martirio di un gruppo esiguo di partigiani controcentinaia e centinaia di tedeschi e fascisti aiutati dall'aviazione

tedesca (sic)...Eccovi la descrizione, risalente all'anno 2002, della signora

Francesca Boldrini:“Un elevato numero di soldati tedeschi, si parla di qualche

migliaio, del 15° Reggimento di Polizia tedesca, della Guardia diFrontiera, con supporti fascisti che fanno da guida e da

interprete, attaccano la formazione partigiana di circa 150uomini. E' difficile stabilire quanti partigiani fossero presenti

quel giorno perché alcuni erano in missione, altri in licenza, altria casa in malattia, altri erano fuggiti, spaventati dalla prova che

avrebbero dovuto affrontare. Le pendici del monte vengonocircondate dalle forze della Milizia Italiana e dei Carabinieri,

anello debole di tutto l'apparato che permetterà al Col. Croce edai suoi uomini di superare lo sbarramento e di riparare, infine,

nel territorio elvetico. Vi racconto un fatto che nessuna cronacaha mai riportato, ma del quale sono state testimoni oculari le

famiglie di Duno, le cui case si affacciano sulla strada che porta

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a S.Martino. Il primo scontro tra partigiani e tedeschi avviene aDuno in località Croce, la mattina del 15 novembre. Arrivati

davanti alla Cappelletta della Madonna, i tedeschi sono accolti dascariche di mitragliatrice appostata dietro i grandi cumuli dilegna pronta per essere trasportata altrove. Qui i tedeschi

subiscono le prime gravi perdite. Non si è mai potuto sapere chifossero quei partigiani e che fine avessero fatto”.

Diamo spazio al bisturi e vivisezioniamola, sviscerando leperplessità dell'Intelletto :

-“Un elevato numero di soldati tedeschi, si parla di qualchemigliaio, del 15° Reggimento di Polizia tedesca, della Guardia di

Frontiera, con supporti fascisti che fanno da guida e dainterprete, attaccano la formazione partigiana di circa 150

uomini”.Chiunque conosca la zona e abbia nel proprio bagaglio culturaleelementari nozioni militari sa, leggendo questo trafiletto, che èIMPOSSIBILE per la formazione partigiana 'annotare' una solavittima durante il conflitto sul Monte (“in battaglia [muore] unsolo partigiano, Italo Corazza, colpito nel momento in cui arrivaalla Caserma per avvisare i compagni di quello che è successo in

vetta), a fronte di 240 caduti da parte italo-tedesca.- “Le pendici del monte vengono circondate dalle forze della

Milizia Italiana e dei Carabinieri, anello debole di tuttol'apparato che permetterà al Col. Croce ed ai suoi uomini disuperare lo sbarramento e di riparare, infine, nel territorio

elvetico”. Se mai ce ne fosse bisogno, abbiamo di fronte ai nostri occhi,

l'ennesimo esempio del determinante ruolo dei Carabinieri nellacaduta del Governo legittimo d'Italia.

L'attiva collaborazione della Benemerita quanti e quali beneficiportarono al gruppo del comandante “Giustizia”? Fu l'Arma dei

Carabinieri a organizzare la trappola mortale ?

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- “Arrivati davanti alla Cappelletta della Madonna, i tedeschisono accolti da scariche di mitragliatrice appostata dietro igrandi cumuli di legna pronta per essere trasportata altrove.Qui i tedeschi subiscono le prime gravi perdite. Non si è maipotuto sapere chi fossero quei partigiani e che fine avessero

fatto”.Il velo di mistero gettato dalla signora (già citata all'inizio del

racconto) lascia sgomenta la nostra mente: la sicumeradimostrata dal Croce sull'arrivo degli Alleati, senza che egli

avesse contatti con il neonato CLN e la sua 'singolare' richiestafatta agli anglo-americani di intervenire con i paracadutisti (icieli non erano forse sotto il dominio della Luftwaffe? Così

almeno narrano i racconti pseudo storici locali, ignari della veritàstorica: l'Italia era sotto bombardamento alleato sin dall'11

giugno 1940! Conseguenza di ciò, sorge un interrogativo che ciauguriamo diventi presto una affermazione: furono gli Alleati abombardare il Monte? Questo spiegherebbe, se mai ce ne fossebisogno, l'elevato numero di morti tedeschi ), non può che fare

pensare alla presenza di soldati di altre nazionalità come, d'altraparte, conferma lei stessa in un altro passaggio del suo lavoro:

“Si uniscono ai ribelli anche prigionieri di guerra fuggiti daicampi di concentramento, soldati di varie nazionalità: francese,

inglese, americana, greca, russa, iugoslava, sudafricana”.Ecco quindi che, con un gesto semplice ma per questo inviso allamenzogna, togliamo il velo insanguinato dalla Storia poco italiana

del San Martino: dalla Svizzera arrivarono aiuti di ogni tipo(armi, uomini, cibo, vie di fuga...), probabilmente sotto lasupervisione dell'Arma dei Carabinieri della zona che, in

contatto con il comando generale, aveva ricevuto l'ordine di dareil via all'invasione Alleata da nord, raccogliendo le prime adesioni

tra i soldati del Regio Esercito.Un'ipotesi al momento fantasiosa la nostra ma sicuramente più

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reale di quanto vanno affermando gli storici risucchiati dall'ondaresistenziale che porta dritta alle luccicanti onorificenze

istituzionali.

Chi c'è sepolto?Ecco un altro quesito da sottoporre agli Storici che, forse un

giorno, studieranno con aria critica i documenti del San Martino:“Sepolti sul San Martino non ci sono tutti i partigiani morti nellabattaglia ma solo quelli che per scelta delle famiglie sono stati

tumulati accanto al colonnello Carlo Croce. Durante i lavori sono state riesumate 17 salme di cui nove di

ignoti; queste sono già state nuovamente tumulate nella partesinistra della cripta”.

A chi appartengono quelle nove spoglie mortali sepolte sulMonte? Sono di nazionalità italiana?

Concludiamo la nostra richiesta fatta alla pubblica opinione dinon archiviare la nostra presenza alla commemorazione della

Comunità Militante dei Dodici Raggi, anche se questa richiesta cicostasse la bagarre del Tribunale democratico antifascista, conle stesse parole usate, dalla trincea opposta, dalla signora che,

più di ogni altro, sta perpetuando i funerali della Verità:“Ricordare questi fatti è un dovere, come un dovere è impedire

che la cultura dell'oblio omologhi le coscienze, le nostrecoscienze, e permetta il ripetersi degli stessi errori”.

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COMMENTO PUBBLICATO SUL PROFILO DEL POLITICOPIDDINO

Caro signor @Alfieri Alessandro, di seguito le pubblichiamo ilnostro (secondo) comunicato riguardante la commemorazioneavvenuta al monte San Martino e le chiediamo di rispondere ai

nostri quesiti, ivi contenuti. La Politica è dialettica e confronto, mai repressione altrimenti,per onestà intellettuale, si dichiari , una volta per tutte, che la

Democrazia non è altro che una dittatura mal mascherata !La lasciamo con queste sagge parole che riassumono

eccellentemente l'animo di ogni spirito libero d'Italia:"Dichiariamo infine agli avversari che le nostre polemiche e le

nostre critiche avranno per base la sincerità, il rispetto di tuttele idee onestamente professate. Cercheremo di tenerci immuni

da quello spirito settario, fanatico e giacobino che sembrapreludere a una moderna intolleranza rossa. Ma non avremoremissione per i ciarlatani, a qualunque partito si dichiarinoinscritti, tutte le volte che andranno tra le folle operaie a

cercare applausi, voti, stipendi e clienti".Buon 4 novembre...

Senza stimaAssociazione Culturale 'Manipolo d'Avanguardia Bergamo'

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PUBBLICATO SCREEN RIPRESO DAL PROFILO DELL'ALFIERI

AB UNO DISCE OMNESChi si scaglia contro la commemorazione del primo novembresono gli stessi che difendono l'espressione geografica del

Terrorismo internazionale chiamata Israele?Bene, sappiate fin da ora che la nostra coscienza dormiràbeatamente anche sulle misere brande d'un carcere ...

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INTERVENTO DEL PRESIDENTE ANPI DI CUVEGLIOLUCA ZAMBONIN

Una risposta doverosa.La polemica è stata innescata ad evidente scopo mediatico, dalle

elucubrazioni partorite di fronte al chiarore del fuoco dellafollia, nella grotta dell'ignoranza, là dove trovano rifugio le

menti ottenebrate dalle proprie paure, dal campanilismo e dalrazzismo. Le riunioni tribali che avvengono saltuariamente neicircoli naziskin organizzate dai vari clan, dove scambiano lepaure fomentate dallo sciovinismo propagandato dalla folleideologia alla quale fanno riferimento, altro non sono che

fascismo che è l' organizzazione della repressione terroristicacontro la società civile. Il fascismo, è lo sciovinismo nella sua

forma più rozza, lo sciovinismo che coltiva l'odio bestiale controgli altri popoli. Dopo questa premessa chiarificatrice veniamo

alle tesi sollevate dalla "controparte". Si viene a chiedere qualeruolo abbiano avuto i carabinieri nella vicenda, sollevando dubbi eperplessità sul ruolo attivo avuto nel rovesciamento del governo

Mussolini. Gli specchi sono sempre scivolosi. Appare evidente chele contestazioni siano formulate senza alcun principio di

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storicità e veridicità stornando l'attenzione dai fatti principali.Si chiede quali siano stati i partigiani che azionarono le

mitragliatrici all'inizio della battaglia, anche qui appare evidenteuna loro lettura veloce e superficiale dei fatti. Le mitraglie

furono fornite in seguito al sequestro di quelle installate sugliaerei militari abbandonati nell'aeroporto militare di Bresso. Le

famose Breda Safat calibro 7,7 x 56 e 7.7 x 81 con palla(piombo incamiciata d'alluminio), tracciante, perforante,

esplosiva/incendiaria, multi effetto (ovvero esplosivo-incendiari-tracciante) con una cadenza di 800/900 colpi al minuto, oltre alcannoncino Mauser da 20 x 80 con cadenza di 780/800 colpi al

minuto. Una potenza di fuoco devastante che se messa in atto inqualsiasi punto del terreno sortisce gli effetti che abbiamo visto

applicati nella battaglia del San Martino. Necessariosottolineare che i partigiani rifugiati al San Martino erano

militari esperti e non dementi improvvisati. La conoscenza delterreno e delle dotazioni è condizione necessaria per avere lasuperiorità tattica in ogni situazione, sin dagli albori dei tempiquesta è una costante (come non rammentare la battaglia delle

Termopili dove 300 spartani tennero sotto scacco l'interoesercito persiano?) immagino che le nozioni militari in possessodel manipolo d'avanguardia siano dovute alla visione di qualche

film holliwoodiano. Se anziché blaterare di supposta conoscenzamilitare avessero preso la briga di esplorare i luoghi avrebberovisto con loro sommo stupore che esistono ancora le buche dove

furono installati tali ordigni bellici. Ovviamente in puntistrategici. A parte le tediose considerazioni tecniche dovute perconoscenza, desidero affrontare l'altra menzogna del supposto

appoggio aereo alleato del quale non esiste traccia nella memoriastorica della popolazione confinante il San Martino. Invece

esistono delle foto che ritraggono due aerei tedeschibombardare le posizioni partigiane. Anche in questo caso basta

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esplorare la zona per vedere che le buche lasciate dalle bombesono tutte e dico tutte dove erano attestate le forze militari

del colonnello Croce. ( Per dovere di cronaca una bomba tedescaera ancora presente, ora per fortuna rimossa, fino a non pochi

anni fa incastrata in una forra). Vero è che alla battagliaparteciparono molti soldati di altre nazionalità fuggiti dai campi

di concentramento, tra gli altri anche uno o più mlitari russi(forse sono loro i resti nel sacrario). Risulta difficile

comprendere, a chi si riconosce in altri principi, che laconvivenza tra i popoli si fonda sulle basi della democrazia,

dell'uguaglianza e il riconoscimento delle libertà fondamentali diogni individuo, ed è per difendere questi diritti, calpestati dallaideologia che voi esprimete, che molti soldati anziché fuggirenella vicina svizzera si sono aggregati al reparto del colonnello

Croce. Veniamo ora alla supposta partecipazione ai fatti da parteSvizzera. Mai come in questo caso gli specchi scricchiolano e il

rumore è fragoroso. La Svizzera è un Paese neutrale e in quantotale fonda la propria politica estera sul principio della neutralità.

Con lo scoppiò la Seconda guerra mondiale, nell'intento diconsolidare la propria neutralità, il Paese decretò la

mobilitazione generale dell'esercito, lanciando così un segnaleforte e chiaro all'indirizzo dei potenziali aggressori che, in casodi attacco avrebbe difeso il proprio territorio, risulta difficilecomprendere come in tale stato di cose i supposti ingenti mezzimilitari alleati tanti addirittura da supperire ad un'eventuale

invasione dell'Italia siano potuti rimanere nascosti sia ai servizisegreti nazisti, (ricordo che nel vicino Ticino esiste tutt'ora unaclinica dove venivano curati i malati con problemi respiratori eche nella maggior parte dei casi erano funzionari del regimenazista), sia all'esercito svizzero. Inutile approfondire con i

componenti del manipolo tale disputa se essi non sono aconoscenza dei fatti e non riconoscono i principi fondamentali

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del diritto internazionale che regolano il civile convivere tra ipopoli. Veniamo ora al fatto che potrebbe essere la motivazione

della profanazione. La presunta presenza dei resti di soldatinazisti nel sacrario. Assurdo accampare tale pretesto per

giustificare gli atti che tanto disgusto provocano nella societàcivile tutta. Non risulta che i militari teschi abbandonassero i

morti sui campi di battaglia, visto il principio xenofobico in vogadella presunta superiorità razziale, mai avrebbe permesso unatale promiscuità, seppellire i morti tedeschi "razza superiore"con quelli del nemico avrebbe sicuramente messo in difficoltà

molti dei vertici della Wermacht e del partito nazionalsocialista.Tanto più se addobbati con le uniformi e dotati di piastrina di

riconoscimento. Consideriamo alla luce dei fatti esposti, l'ultimaanalisi; il rastrellamento dell' intera montagna dopo la vittoriaalla ricerca di sopravvissuti tra i partigiani, cosa avvenuta poicon la tortura e la fucilazione dei catturati, sia il rinvenimentodei loro caduti. Occorre rammentare i fatti orrorifici avvenutidopo la disfatta delle truppe partigiane sia tra i catturati che

tra la popolazione civile, ammassata nelle chiese e nelle scuole inattesa di essere bruciati, ma sopratutto nelle cantine della sede

del comando tedesco a Rancio Valcuvia, il sangue e gli organicavati ai partigiani ancora in vita dai vostri disgraziati complici.

Perché è solo così che vi si può chiamare, complici, in nefandezzae orrore. Vi considerate gli eredi di tanto abominio, e così vi

bolleremo, reietti dalla società e sconfitti dalla storia, cercatenell'infamia un pretesto di visibilità non rendendovi conto che i

vostri patetici sforzi vi rigettano nella nebulosità dei vostripensieri, confinandovi nella stretta delle vostre paure e della

vergogna dei quali siete portatori. F.to Luca Zambonin Presidente ANPI Cuveglio.

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COMUNICATO M.A.B.L'INFIBULAZIONE DELLA STORIA

Ci rallegra nell'aver di fronte a noi una persona pocoscaramantica: la rottura dello specchio, utilizzato come figura

allegorica nella sua lunga disquisizione, nella tradizione popolare,tramandata da padre in figlio nelle comunità, per così dire più

arretrate, porta al povero disgraziato sette anni di lunghe pene.Il signor Luca Zambonin se ne infischia e fa bene ! Si apra il

cielo se l'Uomo, oltre a sottostare alle leggi terrene, dovesseporre attenzione pure ad energie magiche di dubbia veridicità.

Lo storico della Resistenza, apre il suo profondo rancore versoun mondo a lui sconosciuto accusando il Fascismo di coltivare“l'odio bestiale contro gli altri popoli” e di rappresentare lo

“sciovinismo nella sua forma più rozza”.Questi termini di chiara matrice leninista lascia basito chiunque

conosca la Storia d'Italia, di Benito Mussolini e del suomovimento. Ma non è questo il luogo né l'interlocutore adatto acui la nostra associazione si deve rivolgere per fare chiarezza.Per diritto di informazione, comunque, vogliamo sottolineare ai

lettori che stanno assistendo a questo confronto, che fu l'Italiadi Benito Mussolini la prima nazione a riconoscere la Russia deiSoviet -con aiuti non indifferenti come ad esempio nelle campodelle Forze Armate, in particolare della Marina- e il legittimogoverno di Lenin. Gli aiuti italiani non si fermarono nemmeno

dopo. Un fulgido esempio di collaborazione fu la costruzione delprimo stabilimento sovietico per i cuscinetti a sfera, uno deipochi complessi industriali che la stampa bolscevica chiamò “

gigante mondiale dell'industria meccanica” direttadall'ingegnere Gaetano Ciocca, di chiara fede fascista.

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D'altraparte, non è un segreto che il Fascismo si ponesse sullastrada tracciata dalle due rivoluzioni di Popolo che l'hannopreceduto: quella Francese e quella bolscevica, checché ne

dicano i destristi evoliani e i loro complementari della Sinistraitaliana.

Cieco d'odio verso il prossimo che lo porta ad un abbassamentodella vista, lo scrittore varesino riporta:

“si viene a chiedere quale ruolo abbiano avuto i carabinieri nellavicenda, sollevando dubbi e perplessità sul ruolo attivo avuto nel

rovesciamento del governo Mussolini”.No. Assolutamente. Affermiamo, senza sollevare dubbi

aggiuntivi, che l'Arma dei Carabinieri ha avuto un ruolo attivo nelrovesciamento del Governo Mussolini. Non stupisce, ovviamente:

essendo essa un corpo legato a Casa Savoia e non alla Patria.Il salto a pie' pari sulla questione non è mal riuscito , signor

Zambonin ! Lo riscriviamo, una volta ancora, il quesito e, questavolta, attendiamo una risposta che, stia tranquillo, non cambieràil corso degli eventi ma, probabilmente, avvicinerà due realtà che

per decenni si sono visti sul fronte opposto: l'Antifascismomilitante e l'Arma dei Carabinieri.

“Fu l'Arma dei Carabinieri a organizzare la trappola mortale ?”.La risposta potrebbe essere semplicemente un 'no' e noi larispetteremo. Dateci atto, per onestà intellettuale, che le

versioni in circolazione (numerose per essere un martirio a cuitenete...) non chiariscono i ruoli dei protagonisti.

“Si chiede quali siano stati i partigiani che azionarono lemitragliatrici all'inizio della battaglia, anche qui appare evidente

una loro lettura veloce e superficiale dei fatti”. E continua a saltare, nascondendosi stavolta dietro ad un'ottima

conoscenza d'armi. Dopo una breve e dettagliata descrizione

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delle armi utilizzate, l'esaltazione forse data nel rileggere il suoscritto (tutto sommato ben scritto, una prosa finalmente

decente è arrivata tra le nostre mani) o il bieco sentimento diripugnanza verso il destinatario del suo messaggio, lo porta adadombrare la risposta, almeno in un primo istante. Dobbiamoscorrere qualche riga per ottenere, forse per la prima voltanella storia del San Martino , un passo verso la Verità, di cui

nessuno deve temere la luce:“ Vero è che alla battaglia parteciparono molti soldati di altrenazionalità fuggiti dai campi di concentramento, tra gli altri

anche uno o più militari russi”.Bene ! E cosa c'è di male nell'ammettere che il sangue versato

nella guerra di Liberazione non fu tutto italiano? In diverseesecuzioni di fascisti durante la Guerra Civile, nelle ricostruzioni

storiche “bianche”, ritroviamo nomi di comandanti stranieri .E' lo stesso iscritto all'Anpi a ricordarci, fieramente, la

fratellanza dei Popoli :“Risulta difficile comprendere a chi si riconosce in altri principi”

dimenticando nello stesso tempo la creazione, da parte dellaGermania nazionalsocialista, delle Waffen SS, nelle quali, giovarammentarlo, il colore della pelle e il credo religioso non ebbe

importanza. Poco interessa. Non è di Storia che dobbiamotrattare oggi.

La citazione dei 300 è talmente fuori luogo che non meritaulteriori digitazioni sulla tastiera.

Sulla morfologia del terreno e su come questa possa essere valsala vittoria del Croce senza perdite di vite umane (ribadiamo: la

perdita di 240 militari tedeschi in un'azione di guerra vachiamata VITTORIA e non può essere portata in secondo pianodall'uccisione, in un secondo tempo, di 40 prigionieri per mano

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tedesca) vorremo stendere uno scuro velo . L'intelletto si rifiutadi elaborare una risposta...

La neutralità della Svizzera. Il sicario della Verità scrive:

“non riconoscono i principi fondamentali del dirittointernazionale che regolano il civile convivere tra i popoli”.

Da dove vogliamo partire? Il secondo conflitto mondiale è daconsiderare come l'avamposto della guerra del Terrore sulle

popolazioni civili. Mai l'Umanità s'è dovuta confrontare ad unatale negazione dei diritti più elementari dell'individuo. Sì,

successivamente, abbiamo assistito inermi al continuo sterminiodei popoli per mano americana ma mai su un così vasto

territorio .Due i continenti coinvolti : l'Europa e l'Asia. Centinaia di milioni

di persone gettate nel pozzo senza fondo creato dall'Uomo.E qui ci si viene a parlare di diritto internazionale? Cosa dire

dell'intensa attività del mercato nero lungo il confine? E di queisoldati stranieri che “fuggono” dai campi di concentramento (deiveri e propri formaggi coi buchi...) per giungere in Svizzera dove

trovano i fuoriusciti dall'esercito italiano?Lasciamo lo spazio ad un articolo apparso nel 1981:

“Gli italiani accolti in Svizzera durante l'intero periodo bellico, eprovenienti da qualsiasi stato confinante con la piccola

repubblica, furono 39.071, suddivisi in 14.599 civili e 24.472militari[...]

I profughi che lasciavano l'Italia formavano un insieme assaivariegato; in linea di massima esso può essere scomposto in

soldati sbandati, giovani renitenti alle leve repubblichine, gruppipartigiani costretti a ritirarsi, antifascisti cittadini o delle valliriconquistate dai nazifascisti, giovani dell'Europa orientale che i

nazisti avevano arruolato con la forza, prigionieri alleati evasi

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dai campi, perseguitati razziali. Se poi da un elenco per gruppipassiamo ai singoli nominativi di profughi italiani (e facendo

questo non si vuole ignorare le vicissitudini - anch'esse umane ereali di coloro che non fanno parte del 'paese ufficiale'), è facilenotare come l'insieme dei rifugiati costituisse un vero e proprio

'spezzone' della penisola: tra di essi vi erano tre rettoridell'Italia dei quarantacinque giorni (Gustavo Colonnetti, LuigiEinaudi e Concetto Marchesi); esponenti politici quali Umberto

Terracini, Altiero Spinelli, Stefano Jacini e FerdinandoTargetti; uomini e donne i più diversi quali Arnoldo Mondadori,Ernesta Battisti e i suoi figli Livia e Luigi, il duca di Bergamo,

don Carlo Banfi (il parroco di Sormano entrato accompagnandoun gruppo di 14 ebrei e 4 soldati inglesi), l'intero Reggimento«Savoia Cavalleria» forte di circa 650 uomini (si tratta dellaunica formazione del regio esercito che scelse quella strada),etc. Ed ancora, giovani che - entrati quali soldati sbandati orenitenti alla leva - decisero in seguito di unirsi ai partigiani

(Giorgio Elter, Franco Fortini,....), o dirigenti della Resistenzaper i quali la Confederazione rappresentò solo un breve riparo(Ettore Tibaldi, Walter Fillak,...). Ed infine ebrei di ogni tipo,

spesso - come risulta già dai nomi su esposti - perseguitati permotivi politici oltreché razziali: Alessandro Levi, Sabatino Lopez,Ugo Guido Mondolfo, Mario Fubini, Gustavo Del Vecchio, Vittorio

Valobra, Paolo D'Ancona, Ursula Colorni-Hirschmann, UgoCastelnuovo Tedesco, Bonaventura Castelbolognesi, etc. (10)-La rassegna mensile di Israel, Roma, vol. XLVII, n° 1-2-3,

Gennaio-Giugno 1981, pp. 153-173-Cosa significa 'neutrale'?

Significa accogliere una parte cospicua dell'opposizione delGoverno legittimo e far sì che essi si organizzino? Fu

considerata neutrale perché la Germania rispettò i trattatiinternazionali ! Ecco il motivo di tale vostra “convinzione”. Per

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sua natura, la Svizzera non è mai stata politicamente neutrale.Suvvia, non si faccia intimidire: una volta conosciuta, la Verità ha

un fascino indimenticabile, se lo ricordi bene, Zambonin .

Riprendiamo dalla pagina facebook dell'Anpi Cuveglio gestita,presumibilmente, dallo stesso estensore del documento “Una

risposta doverosa”:“Ore 16 del 12 novembre 1943, il maresciallo Angelo Fasani

avverte la presenza di un aereo che sta sorvolando la regionedella Valcuvia, limitandosi alla ricognizione. Non fu però possibile

riconoscere la nazionalità dell'aereo per la foschia esistente”.Poco tempo dopo, sempre sulla stessa pagina, vengono pubblicate

delle foto: una di esse riprende un bombardamento aereo. Improvvisamente la vista è riacquistata .

Sfidando qualsiasi lente di ingrandimento, la sentenza èinappellabile: l'aereo è tedesco !

Invitiamo chiunque ad accettare come prova quellafotografia...allo stesso modo, domandiamo a chi fosse in

possesso di documenti inerenti alla Battaglia di inviarcene copia.La nostra requisitoria non vuole essere

'revisionista/negazionista', non è nella nostra natura. Abbiamouno spirito critico, avulso dal quotidiano vivere che, a volte, cispinge in battaglie solitarie ma, spesso, ci catapulta in campo

'nemico', fianco a fianco ideologicamente con chi vuolbanchettare con le nostre teste.

Basta osservare le nostre iniziative per comprendere come lanostra associazione, umilmente, cerchi l'elevazione morale e

materiale collettiva, al di sopra dell'arco parlamentare,autentica consorteria del malaffare.

Siamo quasi giunti al “termine della notte”.Non ci rimane che affrontare questo:

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“La presunta presenza dei resti di soldati nazisti nel sacrario.Assurdo accampare tale pretesto per giustificare gli atti chetanto disgusto provocano nella società civile tutta. Non risulta

che i militari tedeschi abbandonassero i morti sui campi dibattaglia, visto il principio xenofobico in voga della presunta

superiorità razziale, mai avrebbe permesso una talepromiscuità...”.

Tale pratica basata su di un principio razziale appartiene adun'altra comunità di uomini, non alla Germania nazionalsocialista.Considerando i fitti rapporti tenuti dall'Anpi e dal Pd con questa

comunità, difficile comprendere come ci si possa sbagliare.Tratto dal Foglio dell'ottobre 2003:

“Il loro motto è "ogni secondo conta", soprattutto in caso ditragedia. Il

loro compito è ritrovare e soccorrere, salvare vite e rispettare imorti. I 900 volontari dell’organizzazione israeliana Zaka

(acronimo ebraico per "Zihui Korbanot Asson", "identificazionedelle vittime di disastri") sono i nuovi eroi della societàisraeliana. I primi ad accorrere su ogni luogo colpito da

attentato terroristico. I primi a soccorrere, i primi a occuparsidi raccogliere pietosamente ogni brandello umano, affinché,

come richiede la tradizione ebraica, il corpo vengadignitosamente ricomposto e trovi sepoltura.

-http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=8&sez=120&id=10346&print=preview-

Uno dei motivi che spinge l'attentatore palestinese a cercare lavia del martirio con l'esplosivo è proprio quello di “mischiare” la

propria carne con quella del suo carnefice per 'profanarlo' .E allora, come spiegare l'atteggiamento tedesco? Sarebbe

sufficiente un termine che si discosta dalle religioniabramitiche: Cameratismo.

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Per chi invece crede in Dio: Pietà cristiana.Come possiamo fare comprendere, senza essere tacciati di

apologia, a chi ci legge per la prima volta certi sentimenti? Ciappelliamo ad un periodo storico antecedente, dove il tedescoera realmente nella trincea opposta: trascriveremo quindi le

parole dell'Eroe della Patria, Filippo Corridoni:“Il conte Guarini, insieme ad altri tre compagni, si spinse a oltre

120 metri al di là delle nostre posizioni avanzatissime, fino apochi passi dalle trincee nemiche. Fu scorto ed una palla in

fronte lo atterrò; gli altri salvandosi per miracolo. Noi avremmovoluto la notte stessa tentare di ricuperare la salma, ma ci fu

impedito dai nostri ufficiali come cosa folle. Ma il pensiero che ilcorpo del povero estinto fosse oltraggiato dagli ostrogoti ci

ossessionava. Fortunatamente, martedì, fu ordinato al nostroreggimento l'attacco […] a pochi metri dal luogo ove era caduto

il conte. Noi volontari del 142° chiedemmo come impegno dionore di partecipare all'azione. Fummo esauditi.

“[...]il poveretto si lamentava in modo straziante e noi, con lelagrime agli occhi che colavano quattro a quattro e con la golaserrata, dovevamo serbare la più grande calma per non essereammazzati senza trarre a salvamento il ferito. Malgrado tutto

riuscimmo a farlo scivolare in un telo da tenda e, tirando questocon i denti e strisciando come serpi perché alzar la testa di unsol palmo voleva dire aver il cranio scoperchiato, riuscimmo a

tirarlo nelle nostre linee.Ma tanto buon volere fu inutile perché il disgraziato morì dopo

poche ore. Mercoledì mattina, dopo quattro giorni dalla suamorte, ci accingemmo a far l'ultimo tentativo per ricuperare il

cadavere di Guarini. Anche questa volta abbiamo giuocata la vitacon fortuna. Eppure il pericolo superato è un nulla in confrontodel ribrezzo che dovemmo vincere per l'odore pestilenziale che

esalava dal povero corpo disfatto.

Page 26: NESSUNA ARCHIVIAZIONE

Ma che non si fa per l'amicizia e perché una mamma possa averel'estrema consolazione di aver vicino a sé i resti del suo figlio

amato? Ora i due nostri amici, per concessione del nostrogenerale, ammirato del loro valore, son sotterrati in un cimiterodi un paese vicino. A guerra finita le loro ossa saran portate in

Italia, chissà, forse con le mie...”.

...“Principio xenofobico in voga della presunta superioritàrazziale” scrive l'ignavo dantesco...

Chiamate a voi i tutori dell'ordine e scatenate dunque la vostraamata repressione ma “il tintinnìo delle vostre manette non

potrà mai sovrastare la voce della Verità che corre sulle labbradegli uomini liberi. Chiudete un Uomo dietro le sbarre e

sentirete ancora il suo cuore battere”.Senza stima

Associazione Culturale 'Manipolo d'Avanguardia Bergamo'

Pubblicato il 7 novembre 2014 ore 21,20