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P N L Programmazione NeuroLinguistica

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P N L Programmazione NeuroLinguistica

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I MECCANISMI DELLA P.N.L.LE STRUTTURE DEL PENSIEROPensiero e percezioneLa costruzione della realtàStrumenti per comunicareVisivi, Uditivi e CenestesiciGli indicatori esterni

DRITTI AL TRAGUARDOConcepire un obiettivo ben formatoL’occhio della lince: osservare e calibrareNiente spigoli: l’arte della flessibilitàLa creazione del rapport: simpatia, empatia, transfert e controtransfertGuidare o essere guidati: entrare in sincronia

QUALE STRATEGIA?Osservazione e ascoltoLa scoperta della sequenza Il TOTE: una chiave per la verificaStimolare la consapevolezzaCompletare il mosaico

L’ARTE DELLA RELAZIONEUN NUOVO MODELLOIl linguaggio che cos’è?Il Metamodello: l’arte della precisioneLinguaggio Ipnotico e Linguaggio esproprianteLe undici deformazioni Le domande per sciogliere i nodi

BASTA CON LA DERIVA!Le ancore: un fenomeno naturaleCome, quando, perchéL’influenza positivaUn sano distaccoL’ampliamento del repertorio personale

CAMPI DI APPLICAZIONEMA CHE CI FACCIO? La prevenzione del conflittoLe relazioni efficaciLa gestione delle riunioni La vendita di un’idea

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Introduzione

La nostra esperienza della realtà ed i comportamenti che ne derivano sono resi possibili dall’attività del cervello e del sistema nervoso: un equipaggiamento eccezionale che ci rende capaci di costruire la nostra visione del mondo ed orientarci nel muoverci dentro di esso, di pensare, apprendere, sentire ed evolvere.La Programmazione Neuro-Linguistica si focalizza su alcuni temi fondamentali: seguire i processi interni, di carattere

neurologico, che ogni singola persona utilizza nelle diverse situazioni che si trova a vivere;

evidenziare la stretta connessione fra l’attività interiore costituita dai nostri processi mentali e l’attività esterna che ne deriva, rappresentata dai nostri comportamenti;

presentare una serie di specifici indicatori esterni, di tipo sia comportamentale sia linguistico, che permettono di comprendere esattamente come tali processi si

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organizzino ‘dentro la testa’ delle persone;

offrire strumenti e tecniche per comunicare ‘su misura’, adeguandosi

senza sforzo ai diversi tipi di interlocutori

ottenere dai vari interlocutori il maggior numero di informazioni utili

evolvere ed arricchire la nostra visione della realtà

Parte PrimaLE STRUTTURE DEL PENSIERO

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Dormire, forse sognare, sì, lì è l’intoppo Shakespeare – Amleto

1. PENSIERO E PERCEZIONELe percezioniI nostri cinque sensi sono lo strumento che ci permette di entrare in contatto con il mondo esterno ed assorbirne le informazioni, che poi il nostro cervello provvederà ad elaborare.In questo momento, ad esempio, ciascuno di voi può ascoltare la voce del docente, oppure vedere le frasi scritte sulla lavagna, oppure sentire fra le proprie dita la penna con cui sta prendendo appunti.O ancora potete avvertire il contatto della sedia con la vostra schiena, udire un mormorio dietro di voi, osservare il cielo fuori della finestra.Ciascuno di voi sta facendo una qualche azione del genere, che rimane a livello subconscio fino a quando non concentrate l’attenzione su di un singolo specifico dato e divenite consapevoli della sua esistenza e del suo influsso su di voi.In sostanza, nel vostro rapporto con lo specifico attuale contesto, ciascuno di voi ha utilizzato uno o più dei cinque sensi: vista, udito, tatto, olfatto, gusto, che costituiscono le ‘porte’ della percezione.

La PNL fa riferimento al processo di percezione con un codice a 3 voci:V = VisivoA = AuditivoK = Cenestesico, che riassume in sé tatto, gusto ed olfatto1

1 Alcune scuole mantengono l’originale V A K O, dove è la O a contenere gusto ed olfatto

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Le rappresentazioni mentaliNoi utilizziamo però questi tre diversi sistemi - V, A, K - non solamente per percepire il mondo esterno, ma anche per costruire la nostra esperienza interiore della realtà quando pensiamo, sentiamo, immaginiamo ecc.Quest’attività interiore, infatti, si organizza a partire esattamente dalla stessa struttura sensoriale: evochiamo immagini mentali (sistema Visivo), svolgiamo dialoghi interiori (sistema Auditivo), proviamo sensazioni come i brividi oppure l’acquolina in bocca (sistema Kenestesico).Con il codice ‘triadico’ V, A, K è allora possibile tradurre agevolmente il trattamento dei dati provenienti da tutta la nostra esperienza, vissuta in rapporto sia con il mondo esterno sia con quello interiore.In questo modo, quando l’attenzione di una persona è decisamente e coscientemente focalizzata verso le sue percezioni esterne e le informazioni provenienti dai vari sistemi sensoriali, annoteremoV.e, A.e, K.e – in cui ‘e’ sta, appunto, per ‘esterno’ e parleremo di sistemi di percezioneQuando, invece, l’attenzione della stessa persona è interamente rivolta al proprio vissuto – vale a dire fantasie, emozioni, memorie, più o meno consapevoli – noi annoteremoV.i, A.i, K.i - in cui ‘i’ sta, appunto, per ‘interno’ e parleremo di sistemi di rappresentazioneAggiungeremo a questa siglatura anche i segni ‘+’ e ‘-‘, in funzione della gradevolezza o meno delle esperienze che stiamo vivendo

Esempio praticoMentre leggete una frase – V.e – dentro di voi fate dei commenti – A.i – e la trovate divertente – K.i –Annoteremo alloraV.e A.i K.i/+

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Non temere finché il bosco di Birnam non venga a Dunsinane

Shakespeare - Macbeth

2. LA COSTRUZIONE DELLA REALTÀ

Oggettività e soggettivitàI nostri processi percettivi sono in grande misura soggettivi, se non altro tenendo conto della modalità selettiva rispetto alla quantità/qualità dei dati che assorbiamo, a livello sia conscio sia inconscio. Ciò significa che il mondo con cui siamo in contatto non è veramente esterno a noi e percepibile/percepito in maniera fedele ed oggettiva, bensì è una sua ricostruzione interiore, parziale e soggettiva.Tutto ciò che percepiamo e pensiamo, dunque, e tutto ciò che ci appare vero od importante è necessariamente mediato dalle caratteristiche proprie del nostro cervello, dei nostri cinque sensi, della cultura d’appartenenza e della nostra storia personale, ivi compreso tutto ciò che ci è stato trasmesso dalla famiglia.La PNL affronta l’uomo proprio in quest’ottica, vale a dire come detentore di una specifica visione del mondo e di uno specifico modello sotteso al suo comportamento.Il mondo soggettivamente percepito e strutturato, allora, ha davvero ben poco a che vedere con la Realtà; è, all’opposto, fortemente idiosincratico e risulta da un insieme di dati appresi e di credenze - su noi stessi, sugli altri e sul mondo in generale - che possono sempre essere rimessi in discussione e modificati.La PNL offre all’essere umano strumenti e tecniche per apprendere ad individuare i limiti e le deformazioni del suo modello individuale di mondo e poterlo arricchire o perfino riplasmare, fondando proprio, come primo elemento, sulle risorse di cui già si è in possesso.

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I limiti della coscienzaLa grande massa d’informazioni che ci arriva, viene in gran parte immagazzinata al di fuori del campo di coscienza, così che l’intero patrimonio informativo può paragonarsi ad un iceberg, la cui sola punta rimane coscientemente visibile, mentre il resto è in parte o totalmente sommerso.Un esempio pratico può essere quello di una persona che si sente male - area esperienziale cosciente: K - ma non si rende conto che la morsa allo stomaco, il male di testa o il senso di freddo sono stati generati dal ricordo o dalla previsione di situazioni sgradevoli codificate nei sistemi V o A, ma tenute lontane dalla coscienza del Qui & Ora proprio a causa della loro sgradevolezza.Aiutare la persona e riorganizzare - vale a dire a ristrutturare nell’intero V, A, K - le proprie esperienze interiori, prendendo coscienza delle ‘parti perdute’ è uno degli obiettivi principali della PNL, anche a livello psicoterapeutico.

Comportamenti e modello del mondoQualsiasi nostro comportamento, anche il più strampalato, si genera dalla visione – vale a dire l’insieme delle nostre rappresentazioni mentali - ad esso sottesa; questo significa che qualsiasi comportamento, anche il più assurdo, ha un senso, in quanto si inquadra nel modello che l’ha generato.Dunque: sarà sufficiente modificare le idee che compongono una data visione del mondo, per riuscire a modificare anche il comportamento.Il processo di ristrutturazione della PNL consiste allora nell’individuare e portare alla coscienza - grazie ad indicatori precisi ed osservabili – i limiti del modello del mondo di una persona e stimolarla ad arricchirlo; questa operazione si compie individuando e riorganizzando le sequenze sensoriali specifiche percorse da quella persona mentre sperimenta il suo problema.

Lasciatele, nella loro esaltazione

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Esse parlano meglio di quanto non sappiano T.S. Eliot – Assassinio nella cattedrale

3.L’ARTE DI COMUNICAREUna nuova concezione della comunicazioneParlare, tacere, sorridere, guardare, distogliere gli occhi, star fermi, agitarsi, cantare … ogni comportamento attuato è comunicazione ed ogni comunicazione è emessa come comportamento. È una regola oramai nota a tutti quella che dice

Non si può non comunicareIl fattore chiave, allora, è quello di sapere che tipo di influenza vogliamo esercitare e se sia noi sia i nostri interlocutori ci sentiremo soddisfatti del risultato.L’analisi classica dei processi comunicazionali fra due persone indica:3. l’intenzione di A = il messaggio che vuole emettere4. l’emissione reale di A = il suo comportamento verbale e non

verbale5. la ricezione di B = ciò che ha percepito/compreso del messaggio

di AIn tutto questo processo, se A non si sente soddisfatto del grado di comprensione da parte di B, di norma è portato a scaricare la responsabilità sulla passività/incapacità/non volontà di B di comprendere.La posizione della PNL su questo è, al contrario, molto netta e decisa:

Non è l’intenzione quella che conta:per quanto buona essa sia,bensì il risultato ottenuto

È la reazione del vostro interlocutore ad informarvidi ciò che avete realmente trasmesso

Il potere del feedback

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Questa visione sottolinea due elementi: la fondamentale importanza del processo di feedback come vero

e proprio test di realtà la responsabilità soggettiva di ciascuno nel determinare il

raggiungimento dei propri obiettivi e la qualità della relazione con il mondo.

Sicuramente è una posizione impegnativa e non facile da assumere e mantenere; al tempo stesso è molto stimolante, in quanto permette di riappropriarsi di un buon margine di manovra e di forza/potere personale.Stante che il mio interlocutore è come è, e che io mi rivolgo a lui nel modo in cui lo sto facendo e che questa è la sua reazione, questa reazione corrisponde al mio obiettivo? In caso contrario, sta a me tenerne conto e adattare il mio stile di comunicazione basandomi su quello che vedo e che sento in questo momento.

In sostanza è l’antico detto che dice: “Raccogliere ciò che si è seminato”. Non sappiamo se è vero. Sappiamo soltanto che, adottandolo come principio operativo, si dimostra molto utile.

Le quattro abilità fondamentaliUna volta compresa e assorbita questa regola, per poter comunicare in maniera efficace e con-vincente, occorrerà1. definire con chiarezza i propri obiettivi: un buon comunicatore sa

cosa vuole ottenere dalla relazione con un’altra persona e comunica dunque in maniera mirata

2. sviluppare lo spirito di osservazione: indispensabile per percepire con prontezza le reazioni dell’interlocutore fin dai primi segni premonitori

3. adattarsi con flessibilità alle varie situazioni/persone, attingendo a un ‘serbatoio’ di comportamenti abbastanza ricco da poter comunicare ‘su misura’ con i diversi tipi di interlocutori

4. essere congruenti: tutte le ‘parti’ della vostra personalità devono orientarsi verso lo stesso obiettivo

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In sintesi ecco i

PRINCIPI GENERALI DELLA COMUNICAZIONE

Ogni comportamento è comunicazione eogni comunicazione è comportamento

ogni comportamento è una trasformazione di processi neurologici e reca informazioni su questi stessi processi

i minicomportamenti (movimenti degli occhi, cambiamenti del colorito, modificazione del respiro, cambiamenti di posizione …) danno informazioni importanti sulla persona

Il significato della comunicazioneè individuabile nella risposta che si riceve

la comunicazione può essere vista come un sistema di feedback all’interno di un sistema cibernetico

la risposta ricevuta è il feed back ,che va ad influenzare la comunicazione successiva

La mappa non è il territorio

la mappa di ogni individuo è formata dall’insieme delle sue rappresentazioni sensoriali personali

la mappa di un individuo struttura - vale a dire condiziona - la sua esperienza del mondo

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Che ne dici? Senti di poterlo amare?Questa sera lo vedrai alla festa

Shakespeare – Giulietta e Romeo

4. VISIVI, UDITIVI E CENESTESICICorsie preferenzialiQueste tre porte della percezione si aprono in maniera diversa da individuo a individuo: vi sono infatti persone a predominanza Visiva, altre Auditiva ed altre ancora Kenestesica. Le prime saranno più sensibili agli elementi visibili – luci, colori, segni – e i loro processi di pensiero, fantasia e/o ricordo, tenderanno ad attivarsi soprattutto per immagini mentali.I secondi saranno più stimolati dagli elementi sonori – rumori, voci, musica – e il loro pensiero, ricordo, fantasia tenderà ad attivarsi in particolare seguendo discorsi e/o risonanze interne.L’ultimo tipo di soggetti, infine, si sentirà colpito più intensamente dagli elementi tangibili del contesto – morbidezza, durezza, flessibilità – e, nel pensare-immaginare-ricordare, mostrerà la tendenza ad attivarsi a livello epidermico, respiratorio, muscolare.

Conseguenze nell’apprendimento e nella comunicazioneQueste categorie di individui apprendono, dunque, in maniera diversa, in quanto captano informazioni diverse, le immagazzinano in archivi mnemonici diversi e le recuperano con processi diversi. Ciascuno, inoltre, ha un canale di comunicazione privilegiato: pertanto, ogni volta che si comunica con lui/lei su di un altro canale ci si capisce, ma non ci si comprende.Ad esempio, un visivo, di fronte a un auditivo, può irritarsi perché l’altro non lo guarda direttamente; l’auditivo potrebbe rimproverare al cenestesico di non ascoltarlo, mentre questi lamenta l’insensibilità dei visivi e degli auditivi e così via fino alla classica conclusione “Lui (lei) ha un atteggiamento negativo, non capisce, fa resistenza, è scemo …"

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VEDO SENTOTOCCO

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Dice che parlare è inutile.Che siccome l’umanità è sordaLui può essere muto E. De Filippo – Le voci di dentro

5. GLI INDICATORI ESTERNI

Il significato dei predicatiCi sono due modi per scoprire quale sia la dominante sensoriale dei nostri interlocutori. Il primo è quello di ascoltarli parlare, ponendo particolare attenzione alle parole con base sensoriale che utilizzano quando ci descrivono la loro esperienza. In quei momenti, infatti, le persone selezionano, di solito a livello subconscio, proprio le parole che – per loro – meglio rappresentano l’esperienza stessa.Il linguaggio rispecchia il pensiero: le parole scelte dai nostri interlocutori sono proprio il riflesso dei processi interni da loro utilizzati per costruire l’esperienza attuale e, in PNL, vengono chiamate predicati, indipendentemente dalla figura grammaticale originaria.Ascoltando i predicati utilizzati dalla persona, è possibile scoprire quale sistema rappresentazionale essa attivi in quel momento:1. mi sento preso in trappola e con il fiato corto; mi porto addosso

un carico pesante, però, se mantengo i piedi per terra, alla fine abbatterò tutti gli ostacoli

2. ho bisogno di discutere con te questa questione; mi sono chiesto più volte se lui mi ha detto proprio tutto e, risentendo le sue parole, complessivamente, mi sembra che suonino false

3. provate a guardare le cose dal mio punto di vista e vedrete che si aprono nuovi orizzonti, veramente più luminosi, con prospettive chiare e disegnate con precisione

Per quanto possa apparire stupefacente, sono proprio i nostri interlocutori che, attraverso i predicati – parole fondanti su base sensoriale - di fatto ci dicono, di attimo in attimo, quali processi interiori stanno attivando mentre comunicano con noi.

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VEDO SENTO

TOCCO

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Ecco adesso alcuni esempi di parole a base sensoriale

VISIVI AUDITIVI CENESTESICIVedere, guardare Ascoltare, udire Sentire, toccareMostrare, chiaro Discutere, parlare In contatto, spintaProspettiva, visione Chiedere, ritmo Pressione, teneroPunto di vista Stridulo, armonioso Aspro, sprofondareAbbuiato, colorito Distonico, accordo Ruvido, caricoFotografare Suonare, brusio Sensibile, concreto

Alcuni predicati, comunque, non sono precisi sul piano sensoriale e possono essere considerati come ambivalenti – per esempio il predicato ‘sentire’, valido sia

come A sia come K e occorrerà ascoltare con attenzione i predicati successivi per individuare quello che riflette il processo interiore

o direttamente come neutri in quanto non classificabili – per esempio parole come sapere, credere o ricordare, ecc.In casi del genere, sarà quasi sempre sufficiente porre una richiesta di precisazione: “Come fai a saperlo – crederlo – ricordarlo?…”

Più spesso ci troveremo di fronte a frasi con predicati misti e dovremo comprendere quale sia la reale dominante:“Vedo con chiarezza quello che mi vuoi dire”“Le tue sensazioni mi parlano ben forte”In questi casi una indicazione fondamentale è quella data dal predicato riferito al soggetto parlante: nella prima frase abbiamo allora ‘vedo con chiarezza’ e nella seconda ‘mi parlano’.

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E S E R C I Z I

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ESERCIZIO 1: riconosciamo i predicati

Indicare il sistema sensoriale cui corrisponde il predicato impiegato nelle frasi che seguono, contrassegnandolo con V = Visivo A = Auditivo K = Cenestesico N = Neutro

Una nuova prospettiva ….. Una pillola amara ….. Una situazione armoniosa ….. Un carattere dolce ….. Una decisione pesante ….. Un contratto solido ….. Una visione luminosa ….. Un sapere più ricco ….. Un atteggiamento molle ….. Un pensiero contrastante ….. Un tipo possente ….. Una mentalità divergente ….. Un discorso ragionevole ….. Un comportamento flessibile ….. Una faccia scontenta …..

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VEDO ENTOTOCCO

VEDO SENTO

TOCCO

VEDO ENTOTOCCO

VEDO SENTO

TOCCO

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ESERCIZIO 2: il gioco delle rappresentazioniIn ciascuna delle frasi seguenti, vi sono diversi sistemi di rappresentazione. Identificateli e contrassegnateli in sequenza.

Quando vedo quel che accade, lo trovo veramente duro

……...

Il suo sorriso è davvero eloquente ……...

Mi sento a mio agio dentro vestiti di colore chiaro ……...

Quel che dici crea un’eco dentro di me ……...

Se avessi visto quel che gli ho detto, capiresti ciò che sento

……...

Trovo opprimenti le decorazioni di quell’appartamento

……...

Il suo sguardo mi tocca nel profondo dell’animo

……...

Il contatto con lei mi fa vedere le cose in un altro modo

……...

Sento perfettamente quel che dici

……...

Quando mi prende fra le braccia vedo la vita in rosa

……...

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VEDO ENTOTOCCO

VEDO SENTO

TOCCO

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ESERCIZIO 3: il mondo nel codice PNLFornite un equivalente per ciascuna delle frasi sottoelencate, utilizzando termini sensoriali V - A – KEsempio:Sto pensando a una buona soluzioneV = vedo una buona prospettiva di soluzioneA = mi sono detto che la mia soluzione parla da solaK = sento che la mia soluzione fila via liscia

1. Mi rendo conto che la vostra idea apporta innovazioniV = …………………….…………………………………………………………………..……………………A = …………………….…………………………………………………………………..……………………K = …………………….…………………………………………………………………..……………………

2. Penso che le cose migliorerannoV = …………………….…………………………………………………………………..……………………A = …………………….…………………………………………………………………..……………………K = …………………….…………………………………………………………………..……………………

3. Mi piace considerare le diverse possibilità prima di decidereV = …………………….…………………………………………………………………..……………………A = …………………….…………………………………………………………………..……………………K = …………………….…………………………………………………………………..……………………

4. Su questo lui non è per nulla ragionevoleV = …………………….…………………………………………………………………..……………………

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A = …………………….…………………………………………………………………..……………………K = …………………….…………………………………………………………………..……………………

5. Credo che cambierà ideaV = …………………….…………………………………………………………………..……………………A = …………………….…………………………………………………………………..……………………K = …………………….…………………………………………………………………..……………………

ESERCIZIO 4Scrivete Almeno Venti Predicati Per Ogni Canale(Sostantivi, verbi, aggettivi, frasi intere ……, liberamente)

VISIVO AUDITIVO CENESTESICO……………………………… ……………………………………… ………………………….……………………………………… ……………………………………… ………………………….……………………………………… ……………………………………… ………………………….……………………………………… ……………………………………… ………………………….……………………………………… ……………………………………… ………………………….……………………………………… ……………………………………… ………………………….……………………………………… ……………………………………… ………………………….………

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VEDO ENTOTOCCO

VEDO SENTO

TOCCO

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……………………………… ……………………………………… ………………………….……………………………………… ……………………………………… ………………………….……………………………………… ……………………………………… ………………………….……………………………………… ……………………………………… ………………………….……………………………………… ……………………………………… ………………………….……………………………………… ……………………………………… ………………………….……………………………………… ……………………………………… ………………………….……………………………………… ……………………………………… ………………………….……………………………………… ……………………………………… ………………………….……………………………………… ……………………………………… ………………………….……………………………………… ……………………………………… ………………………….……………………………………… ……………………………………… ………………………….……………………………………… ……………………………………… ………………………….……………………………………… ……………………………………… ………………………….………

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VEDO ENTOTOCCO

VEDO SENTO

TOCCO

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Adesso, in sottogruppi, confrontate ed integrate i vostri vocabolari

VISIVO AUDITIVO CENESTESICO……………………………… ……………………………………… ………………………….……………………………………… ……………………………………… ………………………….……………………………………… ……………………………………… ………………………….……………………………………… ……………………………………… ………………………….……………………………………… ……………………………………… ………………………….……………………………………… ……………………………………… ………………………….……………………………………… ……………………………………… ………………………….……………………………………… ……………………………………… ………………………….……………………………………… ……………………………………… ………………………….……………………………………… ……………………………………… ………………………….……………………………………… ……………………………………… ………………………….……………………………………… ……………………………………… ………………………….……………………………………… ……………………………………… ………………………….……………………………………… ……………………………………… ………………………….……………………………………… ……………………………………… ………………………….………

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Quegli occhi tuoi ridenti e fuggitivi G. Leopardi – A Silvia

I movimenti degli occhiI movimenti dei nostri occhi dipendono dai processi neurologici attivi al momento in cui costruiamo le nostre rappresentazioni mentali. Stiamo parlando di veri e propri movimenti direzionali dei bulbi oculari e non delle interpretazioni come “Ha uno sguardo smarrito, triste, furioso…” VISIVO

In alto a sinistra Diritto in alto In avanti, un po’ sfocato In alto a destraVede immagini nuove Immagina Immagina o ricorda Ricorda

AUDITIVO

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VEDO ENTOTOCCO

VEDO SENTO

TOCCO

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Di lato a sinistra In basso a destra Di lato a destraImmagina suoni o parole Svolge dialogo interno Ricorda suoni o parole

CENESTESICO

In basso a sinistra Diritto verso il bassoProva sensazioni, emozioni Prova sensazioni, emozioni

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E S E R C I Z I

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ESERCIZIO 5: il balletto dello sguardoPARTE AQuali sistemi di rappresentazione corrispondono ai movimenti oculari?

………………… ……………….

…………………… ….………………… ……………………

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VEDO ENTOTOCCO

VEDO SENTO

TOCCO

VEDO SENTO

TOCCO

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PARTE BNegli esempi che seguono, notate la sequenza di rappresentazioni utilizzate, così come appare nei movimenti oculari e nel linguaggio

Non mi è chiaro ma qualcosa mi blocca e mi chiedo che fare…………………………..…………………………..…………………………..…………………………………………

So che non dovrei farlo ma quando vedo una buona occasione una vocina mi dice “Vai!”…………………………..…………………………..…………………………..…………………………………………

Sento che il vecchio piano riprenderà forza…………………………..…………………………..…………………………..…………………………………………

26VEDO ENTOTOCCO

VEDO ENTOTOCCO

VEDO SENTO

TOCCO

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PARTE CSe i movimenti degli occhi fossero congruenti con i predicati utilizzati, quale sarebbe la loro posizione negli esempi che seguono?

Sento che non serve a niente vedere tutto nero ma i risultati mi gelano…………………………..…………………………..…………………………..……………………………..……………

Suona davvero bene ma non mi dice come vederci più chiaro

…………………………..…………………………..…………………………..……………………………………….……

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