bambinisequestrati.files.wordpress.com€¦  · Web viewALLA CANCELLERIA DEL GdP di GENOVA. Via De...

37
1 ALLA CANCELLERIA DEL GdP di GENOVA Via De Amicis, 2 - Ruolo generale – piano 7 stanza 20 Tel. 010/5694186 o G.d.P. Di Recco: Ruolo generale – tel. 0185/721995 (via XXV Aprile 1 - Recco) da verificare E per conoscenza, alla Cancelleria del Tribunale Ordinario Penale di Genova fascicoli 1329/10/45, PM COTUGNO, e 59/11/45, PM CAMAIORI DOSSIER BESIO-DE FILIPPI (28 pagg., incluso gli allegati) Blera, _____________, 2012 Oggetto: memorie difensive- provv. N° 35863 DE FILIPPI/DIANA - art. 32 c.p.c. Gentile Giudice, la Scrivente Eva DIANA (C.F. DNIVEA59L51D969V), nata a Genova l’ 11 luglio 1959 e attualmente residente a Blera (PROVINCIA di Viterbo), si rivolge al sig. Giudice di Pace, relativamente all’ atto di citazione n° 35863, con il quale il “signor” Claudio DE FILIPPI esige le somme richieste. Confermo l’ esistenza di un’ inchiesta in corso presso la Procura della Repubblica di Genova, fascicoli 1329/10/45, PM COTUGNO, e 59/11/45, PM CAMAIORI, alla quale Procura sarebbe opportuno trasmettere anche questa ultimo atto di citazione . Nell’ inchiesta, verificata come “blindata”, è imputato anche il DE FILIPPI, dalla Scrivente querelato, per motivi che saprò spiegare per esteso in modo esauriente. Con la seguente memoria difensiva, depositata secondo legge, la porterò a conoscenza di una serie di “inesattezze” del DE FILIPPI agli atti, nonché numerose importanti “omissioni” che completano un quadro tutto a suo sfavore, dal momento che non si tratta di un semplice “patrocinio” per riottenere l’affido di mia figlia Ariela, ma un vero e proprio sequestro di minore organizzato da un’ associazione per delinquere identificata come un “pezzo” di istituzioni, di magistratura e di ordini professionali deviati, appartenenti ad un sistema occulto che traffica minori attraverso i canali ufficiali per motivi di lucro:

Transcript of bambinisequestrati.files.wordpress.com€¦  · Web viewALLA CANCELLERIA DEL GdP di GENOVA. Via De...

Page 1: bambinisequestrati.files.wordpress.com€¦  · Web viewALLA CANCELLERIA DEL GdP di GENOVA. Via De Amicis, 2 - Ruolo generale – piano 7 stanza 20Tel. 010/5694186 o G.d.P. Di Recco:

1

ALLA CANCELLERIA DEL GdP di GENOVA

Via De Amicis, 2 - Ruolo generale – piano 7 stanza 20Tel. 010/5694186 o G.d.P. Di Recco: Ruolo generale – tel. 0185/721995

(via XXV Aprile 1 - Recco) da verificare

E per conoscenza, alla Cancelleria del Tribunale Ordinario Penale di Genova

fascicoli 1329/10/45, PM COTUGNO, e 59/11/45, PM CAMAIORI

DOSSIER BESIO-DE FILIPPI (28 pagg., incluso gli allegati)Blera, _____________, 2012

Oggetto: memorie difensive- provv. N° 35863 DE FILIPPI/DIANA - art. 32 c.p.c.

Gentile Giudice,

la Scrivente Eva DIANA (C.F. DNIVEA59L51D969V), nata a Genova l’ 11 luglio 1959 e attualmente residente a Blera (PROVINCIA di Viterbo), si rivolge al sig. Giudice di Pace, relativamente all’ atto di citazione n° 35863, con il quale il “signor” Claudio DE FILIPPI esige le somme richieste.

Confermo l’ esistenza di un’ inchiesta in corso presso la Procura della Repubblica di Genova, fascicoli 1329/10/45, PM COTUGNO, e 59/11/45, PM CAMAIORI, alla quale Procura sarebbe opportuno trasmettere anche questa ultimo atto di citazione. Nell’ inchiesta, verificata come “blindata”, è imputato anche il DE FILIPPI, dalla Scrivente querelato, per motivi che saprò spiegare per esteso in modo esauriente.

Con la seguente memoria difensiva, depositata secondo legge, la porterò a conoscenza di una serie di “inesattezze” del DE FILIPPI agli atti, nonché numerose importanti “omissioni” che completano un quadro tutto a suo sfavore, dal momento che non si tratta di un semplice “patrocinio” per riottenere l’affido di mia figlia Ariela, ma un vero e proprio sequestro di minore organizzato da un’ associazione per delinquere identificata come un “pezzo” di istituzioni, di magistratura e di ordini professionali deviati, appartenenti ad un sistema occulto che traffica minori attraverso i canali ufficiali per motivi di lucro:

adozione e detenzione in comunità illegali.

Il presente “atto di citazione” costituirà prova valida delle nostre ipotesi investigative circa la colpevolezza del DE FILIPPI e la sua appartenenza a traffici illeciti, come sospettiamo fortemente già dal 2011.

(la sottoscritta Eva Diana, quale parte civile costituita, dichiara di volere ricevere i futuri avvisi e comunicazioni , di cui agli artt. 133, 176, 177 cpc, unicamente alla casella di posta elettronica certificata della propria Fondazione Ferrea, [email protected] ).

N.B. : la lunghezza del dossier è dovuta alla scelta di inserire gli allegati all’ interno del dossier, come figure numerate.

Page 2: bambinisequestrati.files.wordpress.com€¦  · Web viewALLA CANCELLERIA DEL GdP di GENOVA. Via De Amicis, 2 - Ruolo generale – piano 7 stanza 20Tel. 010/5694186 o G.d.P. Di Recco:

2

Fatti.

In primis, considerata una certa oculatezza, e utilizzando la Fondazione Ferrea, di cui sono Presidente e Fondatrice, nell’ analisi di atti e relazioni negli ultimi 2 anni, derivanti da decine di casi analoghi a quello personale, con l’aiuto del Vice Presidente e Amministratore – nonché compagno di vita – Giuliano CAIMMI, non posso evitare di notare una serie incongruenze a partire dall’ atto di citazione stesso, ricevuto in data 30-07-2012, tramite A/R n° 76466929663-0, e dunque ritirata presso le Poste Italiane di Blera (VT), il giorno seguente. L’ atto non riporta alcuna informazione circa il giudice assegnato, cosa che non favorisce in alcun modo il deposito di memorie o un qualsivoglia contatto, fosse anche per una comunicazione o richiesta. La data dell’ udienza, alla pag. 4, è corretta a penna, fatto che induce in errore circa la data giusta (20 dicembre o 20 novembre 2012?).

E passiamo all’ analisi delle “inesattezze” scritte in atti dallo “studio legale De Filippi” , a partire dalla notifica dell’ atto, che evidenzia la volontà di contrapporre alla Scrivente un’ intero Studio Associato di avvocati, invece che il diretto interessato, fatto piuttosto vessatorio, anche se poi nell’ atto si evince che la difesa sarà affidata al socio e avvocato Debora CIANFANELLI, peraltro la stessa che difendeva la Scrivente (forse un conflitto d’ interessi?). Ma questo è ancora un fatto secondario, rispetto a quanto Le esporrò qui di seguito.

Intanto il sig. DE FILIPPI, disconoscendo le difficoltà causate dalla gigantesca inchiesta, che la sottoscritta – E NON LUI – è riuscita ad avviare, mi informava, all’atto delle sue dimissioni, nell’ ottobre 2010, di ritirare tutta la documentazione presso il suo studio a La Spezia. È bene sapere, signor giudice, che l’ unica possibilità che avevo di salvarmi da una situazione che mi avrebbe stritolato e “ucciso” del tutto, sia socialmente che economicamente, fu quella di fuggire dalla regione Liguria, con l’aiuto del CAIMMI, deviando la pensione altrove, e facendo un biglietto di sola andata, per poi in seguito denunciare un’ intera organizzazione criminale trasversale allo Stato che gestisce le “sottrazioni di minori” dalle famiglie, illegalmente ma in modo ufficiale attraverso le Istituzioni preposte, Tribunale per i Minorenni, ASL e Servizio Sociale. Tale organizzazione, come vedremo, ha un protocollo identico per tutti i casi da noi esaminati e purtroppo si fa forte del fatto che tali “operazioni” risultino UFFICIALI e quindi giustificate da uno strumentale “interesse supremo del minore”, del tutto apparente. Solo che, nel caso della sottoscritta, che è pure vedova di un poliziotto della PG e investigatrice con tesserino di riconoscimento, nonché visurista e grafologa, non ci volle molto per capire che la figlia Ariela, come successe già con altri 3 figli avuti da un precedente matrimonio (FERREA), era l’ ultima dei figli letteralmente rapiti da tale organizzazione trasversale. Uno dei protocolli è certamente il prelievo del minore, attraverso spudorate menzogne strumentali dichiarate in atti pubblici, come nel caso della Scrivente (inesistenti malattie cancerogene all’utero, inviti al pap-test non firmati, condizioni abitative fatiscenti e persino un articolo dove si dichiarava una bambina vagabonda per le strade!- v. fig. 8), il richiamo insistente alla psichiatria (mai avuto problemi psichiatrici), e i conseguenti tentativi di inscenare un TSO. Infine il “Balletto delle Residenze ”, elemento chiave su cui pongo l’accento , che spiegherò a breve, direttamente collegato ai tentativi di psichiatrizzarmi.

E torniamo al DE FILIPPI, il quale già dall’ atto di citazione, si esprime in modo del tutto contraddittorio, ricordando che lui è il solo ad avere i miei documenti, non avendo ritirato il fascicolo:

Page 3: bambinisequestrati.files.wordpress.com€¦  · Web viewALLA CANCELLERIA DEL GdP di GENOVA. Via De Amicis, 2 - Ruolo generale – piano 7 stanza 20Tel. 010/5694186 o G.d.P. Di Recco:

3

Figura 1: il punto 3 dell' atto di citazione DE FILIPPI.

Dal punto 3 la Scrivente deduce una malafede del DE FILIPPI, avendo egli stesso usato la formula “in via subordinata”, ipotizzando il non rientro a casa della figlia invece di battagliare per il suo allontanamento ingiustificato. Qualcuno potrà dire che è “prassi”, ma dopo almeno due anni di indagini e oltre un decennio di tribunali in due matrimoni diversi, posso dichiarare che tale prassi nasconde precisi protocolli. E’ infatti palese come la piccola Ariela sia stata letteralmente rapita dalla famiglia, usando un protocollo verificato dell’ orda di forze armate e medici, che si presenteranno al domicilio SENZA un mandato, né uno straccio di notifica o decreto, ingannando la madre Scrivente con parole del tipo: “Non si preoccupi, al massimo nel pomeriggio Ariela sarà di nuovo a casa. Si tratta di alcuni accertamenti!”.

I punti successivi dell’ atto di citazione non fanno che confermare inesorabilmente la volontà del DE FILIPPI di gestire la pratica senza alcuna consultazione e peraltro a sfavore della Scrivente, quando lo stesso insiste sul punto che avessi rifiutato per ben due volte di sottopormi a visite psichiatriche, la seconda chiamata delle quali addirittura dal dirigente dell’ SPDC dell’ Ospedale S. Martino (che querelerò a dovere). Preciso ancora che non esiste traccia di malattie psichiatriche, nella mia famiglia come nella propria esistenza, dunque perché sottopormi a tali visite? Riferii all’ avvocato, con enorme sdegno per la sua insistenza a voler procedere unicamente in tal modo, palesemente strumentale. E dire che l’avvocato avrebbe ancora potuto discutere il da farsi, dal momento che la Scrivente aveva GIA’ effettuato una Consulenza Tecnica di Parte attraverso la dott.a Bonaria PIERI (nel 2009, sede in Via Oliveti 110, a Massa), risultata del tutto positiva (significa che sto bene in salute!). Dato che l’ avvocato fu informato con largo anticipo della mia volontà a non presiedere ad altre visite psichiatriche inutili (vedi allegato “2010-06-21 - rifiuto CTU a De Filippi”), rimasi sbigottita dal fatto che costui rimanesse a lungo in silenzio. Un silenzio che durerà per almeno tutta l’ estate 2010, fino a quando la Scrivente non deciderà di prendere le distanze da tutte le istituzioni, fino a quel momento coinvolte nella vicenda e invierà un fax allo studio DE FILIPPI, in data 9 settembre 2010, piuttosto eloquente. In questo fax la Scrivente, di accordo con il compagno che finora ha collaborato alle indagini su ognuno dei personaggi implicati nell’ organizzazione criminale, ha sostanzialmente assunto una posizione politica radicale e definitiva, usando parole forti in segno di protesta per l’accanimento “terapeutico” e ingiustificato deciso dalle “Istituzioni”, soprattutto dopo che il “giudice” Marina BESIO, del TdM di Genova, respingeva la perizia di parte e ordinava una nuova perizia d’ufficio, “caldeggiata” dal DE FILIPPI stesso. Quest’ ultimo, solo in data 9 ottobre 2010 (facendo passare dunque altro tempo prezioso, siamo a oltre 1 anno!) si degnerà di rispondere alle missive della sua cliente, in poche parole accusandomi di non collaborare col suo studio per il solo mio rifiuto di sottopormi alle CTU psichiatriche:

Page 4: bambinisequestrati.files.wordpress.com€¦  · Web viewALLA CANCELLERIA DEL GdP di GENOVA. Via De Amicis, 2 - Ruolo generale – piano 7 stanza 20Tel. 010/5694186 o G.d.P. Di Recco:

4

Foto 1: dalla missiva DE FILIPPI del 9 ottobre 2010.

Da notare come il DE FILIPPI chiama “mancata collaborazione” il “comportamento” di non volersi sottoporre a visita psichiatrica come prescritto dai “professionisti” dello studio legale, normalmente in ogni missiva elencati uno ad uno nell’ intestazione. Fino a quel momento il poco lavoro del DE FILIPPI era stato condotto davvero in modo contrario al volere della Scrivente, con una sostanziale ritrosia nel voler ascoltare le ragioni che mi spingevano a tenermi lontana dagli ambienti psichiatrici, reputati pericolosi per il “doppio gioco” occulto. E ribadisco che la Scrivente volle essere di proposito molto forte nell’ esprimere la propria posizione generale, dal momento che si cominciava a capire tutto il “teatrino” messo su in modo illecito e criminale e da più parti, teatrino che, fra l’altro, era GIA’ stato oggetto di querele passate ANCHE nel matrimonio precedente con Armando FERREA e che aveva indotto l’ultimo marito, il PUDDU, ad avviare, nel 2009, un’ indagine dopo aver constatato la veridicità degli abusi sui 3 figli precedenti e soprattutto sul maggiore di questi, Alessandro FERREA, che ancora di recente tenta continui allacci via

Facebook con la Scrivente madre naturale, tutto in un clima surreale di illegalità e deviazione più completi.

Page 5: bambinisequestrati.files.wordpress.com€¦  · Web viewALLA CANCELLERIA DEL GdP di GENOVA. Via De Amicis, 2 - Ruolo generale – piano 7 stanza 20Tel. 010/5694186 o G.d.P. Di Recco:

5

La rottura politica.

Figura 2: missiva AL DE FILIPPI dell' 11 settembre 2010.

Tale missiva politica provocherà una serie di reazioni a catena, anche nell’ ambito giudiziario, laddove la giudice BESIO, riprendendo parti di essa, emetterà rapidamente più decreti di sospensione della patria potestà, ma sarà immediatamente querelata, in base all’ art. 11, per competenza al Tribunale di Torino, assieme ad altre “pedine”.

Dal canto suo, il DE FILIPPI produrrà la famosa missiva del 26 ottobre 2010, quella menzionata al punto 6 dell’ atto di citazione (doc. n ° 4):

Figura 2: dall' Atto di Citazione, punto 6.

Mentre crescevano i sospetti per entrambi, il compagno Giuliano e la Scrivente, che il DE FILIPPI fosse anch’ egli colluso, ci tengo a precisare quello che, analizzando poi l’atto di citazione al punto 6 succitato, si rivelerà un dettaglio determinante. E’ ora opportuno precisare il contesto in cui si svolgevano gli eventi del momento, davvero drammatico ed estremo.

In sempre peggiore clima di guerra giudiziaria, la Scrivente ha dovuto affrontare un forzato trasloco per motivi estremi di sicurezza, in un’ estate rovente, per lasciare rapidamente e definitivamente, sia la prima

Page 6: bambinisequestrati.files.wordpress.com€¦  · Web viewALLA CANCELLERIA DEL GdP di GENOVA. Via De Amicis, 2 - Ruolo generale – piano 7 stanza 20Tel. 010/5694186 o G.d.P. Di Recco:

6

casa, residenza di allora, sita in stradale Alessandria 12, ad Acqui Terme, che un secondo alloggio a Genova usato per decenni, alla salita Torre Embriaci 10. Difficile elencare le “anomalie” che si erano avvicendate attorno alla questione, le quali ben presto potranno essere definite un occulto “balletto di utenze e di conti correnti”. Infatti anche il direttore della Unicredit di L.go XII Ottobre a Genova, il sig. ZANETTO gestirà il proprio conto in modo davvero anomalo. Dico solo che le querele (almeno 8!) in poco tempo coinvolgeranno tutti i vertici delle “istituzioni”, fra giudici (la BESIO in prima linea), assistenti sociali, vigili di Acqui, servizio anagrafico di Genova, forze dell’ ordine, ministeri e enti pubblici, aziende, medici, direttori di banca, confraternita locataria, avvocati, clienti di avvocati, e persino vicini di casa e vecchi amici!

Tutto questo per portarsi via in tutto 4 figli di due matrimoni diversi!

In tutto questo caos generale, la Scrivente ebbe comunque la sollecitudine di informare il suo legale, il DE FILIPPI, dell’ imminente cambio di domicilio. La prova schiacciante di questo è che quella missiva giungerà correttamente al nuovo domicilio! Avendo appena attivato il servizio SEGUIMI - offerto dalle Poste Italiane, come si suole fare onde evitare di dover perdere la posta durante il trasloco ad altro domicilio - questo si rivelò alquanto indispensabile e miracoloso dal momento che, da prime informazioni raccolte in giro per Acqui Terme, la Scrivente scoprirà ancora, da una seconda vicina, che la sua posta era regolarmente sottratta e “selezionata” da quelle vicine di casa querelate, “pedine” dell’ intera vicenda, in combutta con un uomo ospitato come “amico” del fu marito!

Fatto inconfutabile: la lettera è arrivata a destinazione! Nessuna giacenza oltre i termini! Ma è bene precisare che tale missiva è giunta come lettera via posta ordinaria e dunque appare improbabile che il DE FILIPPI possa averla ricevuta indietro, per almeno 3 motivi:

1. La posta è tracciata SOLO quando si tratta di raccomandate;2. Il postino avrebbe potuto rispedire al mittente, peraltro senza alcuna “giacenza”, SOLO in caso

risultasse che al domicilio indicato tale nominativo è inesistente o diverso da quello indicato nella missiva;

3. IL PUNTO TRE SVELA LA MENZOGNA STRUMENTALE DEL DE FILIPPI: Noi abbiamo una copia della lettera perché … la lettera è semplicemente ARRIVATA A DESTINAZIONE:

Foto 3: la missiva di cui al punto 6, quella "per compiuta giacenza", che è giunta a destinazione.

Page 7: bambinisequestrati.files.wordpress.com€¦  · Web viewALLA CANCELLERIA DEL GdP di GENOVA. Via De Amicis, 2 - Ruolo generale – piano 7 stanza 20Tel. 010/5694186 o G.d.P. Di Recco:

7

Potrei essermi procurata una copia della missiva attraverso un’ occulta amicizia con la segretaria? Oppure potrebbe essere una perfetta cornucopia frutto di elargizioni a qualche hacker grafico? No! Credo si tratti proprio della missiva che il DE FILIPPI afferma di aver ricevuto indietro come “giacente”!

Il falso in atti della “compiuta giacenza” della missiva.

Ora ci poniamo una domanda d’ interesse generale: perché mai il sig. DE FILIPPI dovrebbe essere così solerte nel dimostrare, assieme ad altri componenti la banda, che le missive alla Scrivente tornino indietro dopo larga “giacenza”?

Questo punto fu ampiamente illustrato alla giudice BESIO e al Presidente SANSA, dei TdM di Geova, in una missiva successiva e ha a che fare con una occulta volontà a inscenare una forma di forzata irreperibilità:

Foto 4: parte della missiva Sanza/Besio.

Dunque riassumiamo l’ ipotesi investigativa - ahimè, a carico del DE FILIPPI e di altri soggetti fra giudici e dipendenti di Polizia Stradale e Anagrafe - che, per il solo obiettivo di far risultare la Scrivente madre di Ariela irreperibile o residente in regioni ad hoc per ‘collaudare’ loro piani eversivi “a tavolino”, cercavano di inscenare un “Balletto di Residenze” per poter escludere del tutto il riaffido della figlia Ariela e soprattutto dal suo rientro alla famiglia d’ origine. Il trucco risponde alla loro domanda: ma se la madre è irreperibile a chi restituiamo una figlia?:

E per questo stesso obiettivo “strategico” che, appena giunti a Blera, mia attuale residenza, il messo comunale si affrettava a comunicarmi che fosse giunta da Genova una sorta di “diniego” a confermare la residenza su Blera! Ripeto: qualcuno da Genova, scavalcando anche il Comune di Acqui, primo responsabile della mia residenza e che aveva già confermato la migrazione, impediva la conferma della residenza a Blera, pur essendo stato GIA’ appurato, attorno ai primi di agosto, la mia nuova residenza nel Lazio. E così la Scrivente fu costretta a scrivere, di accordo con il Comune di Blera - che non aveva alcuna colpa per questo - una diffida allo stesso a convalidare le richieste assurde provenienti da Genova –. Al

Page 8: bambinisequestrati.files.wordpress.com€¦  · Web viewALLA CANCELLERIA DEL GdP di GENOVA. Via De Amicis, 2 - Ruolo generale – piano 7 stanza 20Tel. 010/5694186 o G.d.P. Di Recco:

8

Comune di Blera giunse infatti un sospetto modello precompilato per la conferma della residenza genovese, PRIVO della firma della Scrivente, che ho chiesto di conservare come prova di tale “Balletto di Residenze”:

Foto 5: diffida al Comune di Blera.

Tali tentativi eversivi, detti “Balletto delle Residenze”, si ripeterono per almeno due volte dall’ agosto al dicembre 2010, fin quando il Comune di Genova dovette “demordere”, dal momento che la Scrivente aveva già una carta d’ identità con il nuovo indirizzo blerano e in più aveva inviato una missiva ai proprietari dell’ immobile genovese per cessata locazione e riconsegna delle chiavi.

Page 9: bambinisequestrati.files.wordpress.com€¦  · Web viewALLA CANCELLERIA DEL GdP di GENOVA. Via De Amicis, 2 - Ruolo generale – piano 7 stanza 20Tel. 010/5694186 o G.d.P. Di Recco:

9

Alla richiesta di spiegazioni ad un messo dell’ Anagrafe di Genova su queste “anomalie”, riporto quanto ci fu risposto, con grande stupore per le “leggi ad personam” locali, in una mail del sig. PIRAS, indicando un’ inquietante trasferimento d’ufficio “che non prevede manifestazione di volontà da parte dell’ interessata”.

Cos’è … una deportazione?

Foto 6: mail Piras, notare l’ iscrizione “d’ufficio”, MAI SENTITA.

Tale iscrizione non prevede manifestazione di volontà da parte dell’ interessata??

La sequenza di prove schiaccianti che sia il giudice BESIO che il DE FILIPPI fossero in combutta fra loro in un piano trasversale criminale contro la Scrivente ci conduce fino al decreto emesso dalla giudice in questione nel marzo del 2011, dove, guarda un po’ la casualità!, oltre all’ ardente desiderio di psichiatrizzare a tutti i costi il genitore Scrivente cui abbiano RAPITO la figlia, si leggono MOLTI altri dettagli non da poco:

Page 10: bambinisequestrati.files.wordpress.com€¦  · Web viewALLA CANCELLERIA DEL GdP di GENOVA. Via De Amicis, 2 - Ruolo generale – piano 7 stanza 20Tel. 010/5694186 o G.d.P. Di Recco:

10

Figura 3: le molte menzogne, dal decreto BESIO/Marzo 2011.

Volendo sottolineare come la giudice BESIO, così come il suo complice DE FILIPPI, consideri ancora come un fatto tale da “destare preoccupazione” il solo rifiutarsi di sottoporsi ad un esame psichiatrico, inutile e strumentale (e che la Cassazione di recente giudicò non obbligatorio!), emerge ancora la TRASVERSALITA’ di ogni frase qui incollata, a partire dal fatto che il DE FILIPPI avesse dismesso il mandato alla Scrivente, inviando però copia delle dimissioni A GENOVA E AD ACQUI TERME. E com’ è che la lettera, MAI RACCOMANDATA MA SEMPLICE ORDINARIA, è stata regolarmente ricevuta IN VIALE ETRURIA 23, al domicilio della Scrivente GIA’ dall’ AGOSTO 2010? In altre parole, come mai la BESIO e il suo Tribunale erano a conoscenza della nuova residenza già dalla missiva inviata al dott. Corsini, mentre il proprio legale dichiarerà in atti diversamente, e cioè di aver inviato importanti missive con notifiche di udienze, ad altri due domicili dismessi? Beh, in tutta sincerità l’ unica spiegazione possibile è che Marina BESIO e Claudio DE FILIPPI fossero d’accordo nel “costruire” tali affermazioni da ambo le parti per far risultare la Scrivente inadempiente, irreperibile e inconcludente! L’ udienza di cui stiamo parlando, quella del 30 Novembre 2010, fu per giunta notificata appena poche ore in anticipo alla presentazione , come si potrà verificare dalle notifiche regolarmente ricevute in cassa comunale di BLERA, impedendo la Scrivente di organizzarsi, soprattutto ai sensi di legge, per potervi presenziare, date le distanze (almeno 500 km). Questo renderebbe nulle anche le notifiche. Ma ancora ci domandiamo di nuovo: perché il DE FILIPPI dice di aver inviato le sue dimissioni nonché le comunicazioni di udienza (obbligato a fare nonostante lasci il mandato!) e la BESIO ne da conferma nel decreto, giocando anche sulle distanze? Perché se tutto questo NON E’ VERO? E come mai le dimissioni del DE FILIPPI coincidono con un’ udienza così nulla?

Laddove la BESIO scrive in atti (vedi foto 3), che “ il legale domiciliatario (chi??) degli avvocati De Filippi e Cianfanelli chiedeva rinvio” emerge un elemento prova schiacciante che conferma le nostre ipotesi investigative dei mesi successivi. Intanto ci domandiamo semplicemente CHI sia codesto ennesimo domiciliatario innominato, come si può vedere dal decreto. Ma soprattutto a cosa serva. E poi: domiciliatario … DOVE, se la stessa BESIO afferma di SAPERE della nuova residenza della Scrivente già da tempo?

Page 11: bambinisequestrati.files.wordpress.com€¦  · Web viewALLA CANCELLERIA DEL GdP di GENOVA. Via De Amicis, 2 - Ruolo generale – piano 7 stanza 20Tel. 010/5694186 o G.d.P. Di Recco:

11

Figura 4: chi è il "domiciliatario" di altri due avvocati ufficiali?

E sembra che la BESIO confermi per la seconda volta di sapere dove la Scrivente si trovasse:

In sintesi: se la Scrivente aveva ricevuto il decreto in questione, come la BESIO stessa acquisisce per certo, citando anche il proprio Atto di Opposizione al decreto stesso (chissà perché menzionato “fra le virgolette” dato che ai sensi di legge è corretto!) , come mai il DE FILIPPI e la CIANFANELLI lasciano lavorare un terzo domiciliatario ‘ignoto’, che peraltro fissa nuove udienze mai notificate, mentre la BESIO ribadisce la “facoltà di munirsi di nuovo Difensore”? Non bastava notificare atti PER TEMPO alla residenza acquisita più volte? E poi l’ udienza i questione era quella del 30 novembre o quella del 1° dicembre?? Ce lo chiediamo poiché le due udienze citate distano POCHE ORE una dall’altra. Cos’è, UNO SCHERZO GIUDIZIARIO? O dobbiamo correggerci ancora ed affermare che trattasi NON di un “balletto” semplice, ma di una complessa “danza di residenze, udienze e domiciliatari”? Credo che emerga sempre più quella volontà collettiva a “fare confusione” attorno alla presenza della Scrivente nell’ intero procedimento giudiziario, peraltro falso e tendenzioso. Basti pensare che la BESIO impedisce in atti ogni contatto con la propria figlia Ariela oltre un anno dopo che la Scrivente GIA’ NON AVEVA PIU’ ALCUNA NOTIZIA DELLA PICCOLA!

In ogni caso è bene riportare l’ atto di residenza storica ottenuto dal Comune di Genova il 2 gennaio 2011, dal quale si può certamente dedurre che

la Scrivente da Genova era migrata già dall’ anno 2000!

E non può che essere così, dal momento che diversamente nessuna banca avrebbe concesso un mutuo prima casa, senza la residenza nel Comune di Acqui, dove ci trasferimmo assieme al PUDDU nel 2009! Il domicilio (e NON la residenza) di Genova serviva UNICAMENTE a seguire la vicenda giudiziaria e sanitaria dei figli avuti dal FERREA, come si può dimostrare dalla prossima figura, uno storico delle residenze a Genova:

Page 12: bambinisequestrati.files.wordpress.com€¦  · Web viewALLA CANCELLERIA DEL GdP di GENOVA. Via De Amicis, 2 - Ruolo generale – piano 7 stanza 20Tel. 010/5694186 o G.d.P. Di Recco:

12

Figura 5: storico delle residenze REALI.

E ancora: con un’ udienza fissata dalla BESIO a 3 giorni dal Natale 2010, quale avvocato potrebbe essere disponibile a rivedersi la vicenda di un intero anno (altra strategia?), dopo che un altro studio, senza motivazioni, rimette il mandato? Altro che patrocinio infedele!

A conferma di tutto quanto esposto, la Scrivente invierà un ultimo fax alle parti, questa volta indirizzandolo anche ad altri importanti organi istituzionali, dal seguente tenore:

Alla segreteria del PM Marina BesioPresso il Tribunale per i Minorenni di Genova

V.le IV NOVEMBRE 4, tel.010-531191 fax.010-5451028

E per conoscenza al Consiglio Superiore della MagistraturaFax: 06-4452916

E al capo dipartimento per la giustizia minorileFax: 06-68807087

E alla Redazione dell’ ANSA: [email protected]

Page 13: bambinisequestrati.files.wordpress.com€¦  · Web viewALLA CANCELLERIA DEL GdP di GENOVA. Via De Amicis, 2 - Ruolo generale – piano 7 stanza 20Tel. 010/5694186 o G.d.P. Di Recco:

13

SEGUE RACCOMANDATA a/r

Blera, 1-12-2010

Oggetto: Sollevamento dall’ incarico di giudice delegato per la sentenza (o decreto?) N. 10/983 DP.

Signora PM BESIO,

Con riferimento al Suo decreto del 03/12/2010, ad un processo deve seguire un decreto, e non già il decreto funge da processo. Trovo davvero eclatante la natura di sentenza di tale Suo decreto, dato che riporta come unico autore la sua persona fisica. Questa è addirittura una novità in campo giuridico, una novità molto pericolosa, poiché ricorda il proclama nazista, quell’ epoca in cui fu fondato il Tribunale dei Minori (1930). Saremmo mica tornati a quell’epoca? E il collegio monocratico che fine ha fatto?

I Suoi atteggiamenti di “giudice delegato” (e moglie del Procuratore capo del Tribunale Ordinario di Genova, dott. Lenuzza), sono notevolmente speciosi, se aggiungiamo il fatto che Ella si è data già le sue risposte in decreto circa le residenze della Scrivente. Finalmente abbiamo scoperto che tale gioco sottile ha la finalità di dimostrare un’ irreperibilità genitoriale dimostrato dalla residenza, che invece dall’ aprile 2009 era unicamente quella della prima casa (ovvio) in Acqui Terme (AL), cui è prontamente seguito da parte della Scrivente un avviso repentino di conferma di migrazione, in data 16-11-2010, nel comune di Blera, già dal maggio c.a. Tale migrazione è stata prontamente e misteriosamente ostacolata PROPRIO dall’Ufficio Iscrizioni del Comune di Genova, ma comunque Lei ne prende atto, per fortuna. E se Lei ne prende atto come mai insiste con le “relate negative” in altro domicilio? Non le sembra logico e sufficiente prendere atto di un avvenuto cambio di residenza? O forse c’è una speranza di essere considerati irreperibili?

Quanto alla domanda che la Scrivente aveva già posto al dimissionario Avv. DEFILIPPI (in allegato la prova mancante delle dimissioni che Ella andava cercando), trova risposta nel Suo nuovo decreto, con il fatto che il DE FILIPPI, ricorre ad un domiciliatario, l’ avv. CIARAVOLO, guarda il caso in un luogo che la Scrivente ritiene essere valido indizio di indagini e che sarà oggetto di un’imminente querela estensiva di altre 6.

Acquisisco che Ella abbia ricevuto la mia opposizione al decreto precedente, e a questa indecente negazione di maternità che dura da un po’ troppo tempo. Le faccio presente che il suo decreto, pur essendo stato acquisito, è giunto esattamente il giorno dell’udienza, e dunque non si comprende in nessun caso come la Scrivente possa avervi presenziato. Anche queste strategie sono note al pubblico. Presso la Procura è già agli atti una querela intorno alla Sua figura, quella del De Filippi, quella del balletto delle residenze, delle figure istituzionali complici di tale sequestro di minore (vigili, vicini, assistenti sociali e psichiatri), e quell’atto “qualificato” come “atto di opposizione” E’ un atto di opposizione a tutti gli effetti e sospende la sua indegna richiesta di decadenza di potestà, privo di indagini e privo di motivazioni. Tale atto di opposizione deve essere inteso altresì come un sollevamento del Suo incarico dall’occuparsi dell’intera vicenda di Ariela PUDDU, per legittima suspicio , essendo Ella ora indagata per legge. La Scrivente parla sempre secondo Legge.

Farò di tutto per dimostrare che il suo Istituto, il Tribunale dei Minori, e i Suoi provvedimenti sono del tutto fuori delle righe e già oggetto di condanne da parte della Corte Europea, in decenni di sentenze definitive.

Signora Besio, alla sua udienza fissata a 3 giorni dal Natale, nessun avvocato potrebbe essere disponibile a rivedersi la vicenda di un intero anno (altra strategia nota), dopo che un altro studio, senza motivazioni, rimette il mandato.

Nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali e nei propri diritti la Scrivente dott.a Eva Diana ritiene di non dover aggiungere altro.

Dott.a Eva DianaViale Etruria 23-801010 Blera (VT)

Page 14: bambinisequestrati.files.wordpress.com€¦  · Web viewALLA CANCELLERIA DEL GdP di GENOVA. Via De Amicis, 2 - Ruolo generale – piano 7 stanza 20Tel. 010/5694186 o G.d.P. Di Recco:

14

N.B. : altri domicili e residenze sono da considerare nulli. L’attuale residenza è confermata per legge.N.B.2: sa, signora Besio, che esiste il servizio postale “Seguimi” per continuare a ricevere la posta?

Segue allegato prova della dimissione di mandato volontaria dello studio De Filippi.Firma

Il decreto monocratico BESIO.

Il decreto sfornato dalla BESIO il 3 dicembre 2010 è addirittura MONOCRATICO nel senso più letterale del termine, vale a dire che la BESIO compare SENZA composizione monocratica, decisamente una novità in campo giuridico, da lei introdotta! Oppure debbo pensare di aver avuto un giudice personalizzato per la mia esistenza? Piuttosto potremmo definire tale decreto un editto nazifascista di deportazione e persecuzione.

E se tale affermazione sembra piuttosto forte allora oso affermare che la sottoscritta è di chiare origini ebree, il che permette OGNI genere di ipotesi investigativa, incluso occulte persecuzioni antisemitiche in atto!

Page 15: bambinisequestrati.files.wordpress.com€¦  · Web viewALLA CANCELLERIA DEL GdP di GENOVA. Via De Amicis, 2 - Ruolo generale – piano 7 stanza 20Tel. 010/5694186 o G.d.P. Di Recco:

15

Figura 6: la missiva "in giacenza".

Page 16: bambinisequestrati.files.wordpress.com€¦  · Web viewALLA CANCELLERIA DEL GdP di GENOVA. Via De Amicis, 2 - Ruolo generale – piano 7 stanza 20Tel. 010/5694186 o G.d.P. Di Recco:

16

Fra patrocinio infedele, falso in atti e assenza di prove.

La corrispondenza fra il DEFILIPPI terminerà con una missiva del marzo 2012, che a quanto pare nemmeno servirà ad essere chiari sul tema:

C.a. Avv. Claudio DEFILIPPI Via S. FERRARI 4/2 19124 LA SPEZIA

Oggetto: Racc./A.R.

Egregio Avvocato DEFILIPPI,

Con la presente rispondo alla Sua posta ordinaria del 19.03.2012, avente per oggetto il preavviso n.116/2010.Sono dolente di non poter accogliere la Sua richiesta, ma poiché a tutt’oggi sono ancora aperte indagini che La coinvolgono, sono dell’avviso di attendere l’esito delle stesse, onde stabilire chi dei due, tra noi, debba risarcire l’altro.

Nella speranza di essere stata sufficientemente esaustiva , ringrazio per la cortese attenzione e porgo,

Distinti Saluti

D.ssa Eva DIANA

Viene spontaneo domandarsi: ma allora l’ avvocato in questione pensa SOLO al denaro? Dunque è lecito pensare che sia una faccenda di LUCRO? Ed è lecito giudicare un patrocinio infedele quello offerto da costui, al posto di convalidare una richiesta insistente del giudice BESIO non ha affatto valutato altre ipotesi di reato ben più gravi, che avrebbero potuto dimostrare persino reati imputabili alla giudice BESIO, attraverso la formulazione delle sue stesse richieste di perizie? E’ infatti da considerare non solo un reato ma un oltraggio ad un Tribunale il solo fatto che si scriva in atti una malattia falsa come malattia vera! Ebbene, questo è quanto ha sottoscritto la BESIO circa una presunta serie di patologie psichiatriche e endocrinologiche della Scrivente, servendosi di questa importante “anamnesi” per convalidare il fermo della piccola Ariela, in una sorta di “detenzione preventiva”, evitando OGNI contatto con sua madre. Cos’è … una prova di qualche lungometraggio horror oppure la chiamiamo Giustizia? Un tribunale che porti alta la propria reputazione non può convalidare una falsa malattia attraverso un decreto! E dire che tale inesistenza della malattia presunta, che indicheremo come un “tumore uterino” è stata prontamente smentita da alcuni esami svolti nell’ arco di poche ore, di modo da poter soddisfare qualunque dubbio di quel Tribunale. Eppure la BESIO – e di seguito anche il proprio “legale” DE FILIPPI - non hanno minimamente preso in considerazione tali esami negativi e hanno continuato a scrivere IN ATTI che la Scrivente fosse malata. Che poi anche se fosse stato vero, allora sarebbe pronta e opportuna una seconda domanda:

Page 17: bambinisequestrati.files.wordpress.com€¦  · Web viewALLA CANCELLERIA DEL GdP di GENOVA. Via De Amicis, 2 - Ruolo generale – piano 7 stanza 20Tel. 010/5694186 o G.d.P. Di Recco:

17

e che per le madri con un tumore uterino ‘presunto’ è previsto togliere loro la prole? Secondo quale criterio giuridico o morale? O parliamo forse di princìpi EUGENETICI?:

Figura 7: la ‘visita’ (senza firma e con data falsificata, spostata a due giorni dopo!) per il controllo all' utero ... trasformata in visita psichiatrica, peraltro positiva!

Tanto per gradire, la BESIO da sola ha ‘omesso’ numerosi articoli di legge del Codice di Procedura Civile fra cui la certezza della prova (art. 101 c.p.c.), il diritto alla potestà genitoriale (art. 330 c.c. e art. 30 Cost.), la notificazione di un provvedimento alle parti (art. 741 c.p.c.; il primo decreto l’ ho dovuto cercare in tribunale, ma la figlia è stata portata via lo stesso!) e per tempo (art. 164 c.p.c.) e soprattutto la valutazione delle prove (art. 116 c.p.c.). E chissà quanti complici possiamo enumerare, dato il numero elevato di anomalie tutt’attorno!

Infine, la BESIO ha contravvenuto il principio fondamentale e costituzionale del CONTRADDITTORIO DELLE PARTI (che beffardamente cita in atti), nascondendo per mesi il ‘corpo del reato’, vale a dire la figlia Ariela, per poter far scadere ogni termine di ricorso o appello o presentazione delle parti, atto decisamente criminoso!

Page 18: bambinisequestrati.files.wordpress.com€¦  · Web viewALLA CANCELLERIA DEL GdP di GENOVA. Via De Amicis, 2 - Ruolo generale – piano 7 stanza 20Tel. 010/5694186 o G.d.P. Di Recco:

18

Ma il fatto più menzognero - se davvero ce n’è uno - è che dopo il rapimento della piccola Ariela, appena 4 giorni dopo, il giorno 12 settembre uscirà un articolo piuttosto sospetto, sul “Secolo XIX”, a firma della giornalista Elena NIEDDU, che coincide con molti dei punti inventati nel decreto emesso (tardivamente), aggiungendo una storia di una bambina che vagabondava per le strade e che il telefono azzurro avrebbe ricevuto la segnalazione. Stesse frasi, stesse menzogne usate per un complotto perfetto per un rapimento di minore!

Figura 8: articolo inventato del 12 settembre 2009.

Page 19: bambinisequestrati.files.wordpress.com€¦  · Web viewALLA CANCELLERIA DEL GdP di GENOVA. Via De Amicis, 2 - Ruolo generale – piano 7 stanza 20Tel. 010/5694186 o G.d.P. Di Recco:

19

Figura 9: … e le menzogne in atti sul vagabondaggio di Ariela.

E come se non fosse sufficiente questa mole di prove sulle menzogne citate in atti, la BESIO reitera il suo repertorio in un ultimo decreto, quello del marzo del 2011, raccontando in atti che la bambina fosse stata cacciata di casa e girovagava con il cane al seguito (fig. 9). Ma se il cane era GIA’ stato portato via!? E Ariela stessa, come afferma la BESIO, NON fu affatto portata via il 15 settembre (altra data falsificata!) bensì l’ 8 settembre, lo stesso giorno in cui la Scrivente fu condotta per accertamenti sanitari all’ utero. E NON per una sospetta NEOPLASIA! Ma quante falsificazioni, eh?

Page 20: bambinisequestrati.files.wordpress.com€¦  · Web viewALLA CANCELLERIA DEL GdP di GENOVA. Via De Amicis, 2 - Ruolo generale – piano 7 stanza 20Tel. 010/5694186 o G.d.P. Di Recco:

20

----------------------

Figura 10: missiva d'opposizione al decreto BESIO (DIC 2010).

A quanto pare le “irregolarità” della BESIO sono anche maggiori di quelle espresse più sopra! E per giunta supportate dalla stampa locale e dal corpo della Polizia Municipale, a sua volta appoggiato da funzionari dell’ Anagrafe civile.

UNA BELLA ORGANIZZAZIONE!

Page 21: bambinisequestrati.files.wordpress.com€¦  · Web viewALLA CANCELLERIA DEL GdP di GENOVA. Via De Amicis, 2 - Ruolo generale – piano 7 stanza 20Tel. 010/5694186 o G.d.P. Di Recco:

21

Torniamo ora alle nostre domande d’obbligo:

Come mai il DE FILIPPI non ha colto che l’ intera procedura era FUORI DELLA COMPETENZA del TRIBUNALE PER I MINORENNI DI GENOVA e dunque completamente nulla e illecita ab origine?

Perché un legale come il DE FILIPPI non si preoccupa minimamente di rilevare tutto quest’ orrore giudiziario strumentale e criminoso e di opporvisi, mentre risulta essere “premuroso” nell’ “allineamento” ai soggetti istituzionali che sponsorizzano la psichiatrizzazione della sua cliente?

Avrei una risposta alternativa a tale quesito, che riporto qui di seguito, tratta dalla sentenza di Cassazione n° 11564 del 26 maggio 2011, pres. Vittoria:

Figura 11: cassazione 26-5-2011 n°11564, est. FELICETTI.

ORDUNQUE, oltre alla beffa di “tumore neoplastico uterino” INESISTENTE, anche la psichiatrizzazione??? Come volessero dire, “se non ci riesce di AMMALARE questa donna in un modo vorrà dire ce lo faremo in un altro; in fondo abbiamo tante armi a disposizione!” (vedi fig. 6). E spero tanto di non essere presa per una che “insinua troppo”, dal momento che tali aberrazioni sono state incredibilmente scritte e riscritte in atti giudiziari e riconfermate più volte e sottoscritte dai soggetti di cui sopra, la BESIO e il DE FILIPPI!

Riguardo alla giudice BESIO, tanto occupata a creare una seconda Eva Diana perfettamente malata e incapace oltre che residente a Genova, per i suoi secondi fini, ci sarebbe un dettaglio che definirei una prova ineluttabile dell’ utilizzo strumentale che questa giudice BESIO fa DA TROPPO TEMPO della sua posizione di “giudice” presso il Tribunale per i Minorenni! Quando questa fa riferimento al “metadone” usato per le ultime cure al marito defunto, il PUDDU, non si può evitare di notare come tale affermazione serva solo a lei per porre l’accento su eventuali modi scorretti di usare farmaci ‘allucinogeni’, cercando

Page 22: bambinisequestrati.files.wordpress.com€¦  · Web viewALLA CANCELLERIA DEL GdP di GENOVA. Via De Amicis, 2 - Ruolo generale – piano 7 stanza 20Tel. 010/5694186 o G.d.P. Di Recco:

22

peraltro di riagganciarsi a processi passati già in giudicato, dove la propria madre PADOVANI, evidentemente anche lei manipolata a dovere, si affrettava a dichiarare falsità su falsità, tipo che la Scrivente fosse drogata, con prove nulle (la Scrivente non ha mai assunto droghe in vita sua!).

E di illazioni strumentali e diffamatorie, per mettere le mani sui propri figli, anche nel passato matrimonio col Ferrea, ve ne sono a fiumi!:

Figura 12: dal decreto BESIO, già nel 1999 la BESIO convalida le menzogne di suor Maria MORIN, per togliermi i figli FERREA.

Ci sarebbe da domandarsi CHI ha riferito alla BESIO che sarei “paziente psichiatrica” e CHI dei CC che sarei stata “sorpresa su un’ impalcatura”. E’ infine abbastanza chiaro l’intento di voler dimostrare ad ogni costo la inesistente condizione di moglie fedifraga.

Il seguente stralcio proviene dalla pag. 1 del decreto 2388/350 e segg./99 emesso dalla BESIO in Camera di Consiglio, per la situazione dei figli FERREA:

Figura 13: stralcio 2001 decreto BESIO 2388/99: “scarsa collaborazione”.

ORA E’ PIU’ CHIARO A CHI SI ISPIRA IL DE FILIPPI QUANDO SCRIVE CHE LA SCRIVENTE NON COLLABORA CON LA GIUSTIZIA?

L’ illecito di ‘ripescare’ vecchie accuse mai provate.

È giuridicamente inaccettabile un comportamento di una giudice che “ripeschi” passati processi per cercare di dimostrare con frasette sibilline, e vagamente diffamatorie, che la Scrivente sia genitore inattendibile poiché malato o drogato o cos’altro! E su quali prove poi? Come, la Giustizia non prevede che un’ accusa debba essere sempre provata prima di essere considerata vera? E la giudice stessa usa questa vecchia accusa per dichiarare la Scrivente soggetto inattendibile in un nuovo processo? Non è questo un reato bell’e buono? E per giunta dalla connotazione di atto persecutorio prolungato nel tempo?

Il “vecchio processo” si riferisce al procedimento succitato, che interessò i 3 figli avuti dal precedente marito, il FERREA, avviatasi nel 1996 e conclusasi nel 2007, quasi dieci anni dopo, ove la Scrivente perse 3 figli, dopo essere stata “giudicata” in molte maniere improprie dalla stessa BESIO, perfino dalla

Page 23: bambinisequestrati.files.wordpress.com€¦  · Web viewALLA CANCELLERIA DEL GdP di GENOVA. Via De Amicis, 2 - Ruolo generale – piano 7 stanza 20Tel. 010/5694186 o G.d.P. Di Recco:

23

CASSAZIONE, su “ordine” della MADRE della Scrivente, la signora Ester PADOVANI. Una madre che doveva avere una forte “influenza trasversale” sulla Magistratura visto che era creduta sulla parola, qualunque affermazione volesse fare sulla situazione familiare, mentre le prove che la Scrivente portava a riprova di “affidamenti” molto dubbiosi della propria prole a lei venivano “scartate” o “sepolte”. Anche in quel procedimento si ritrova la tecnica del “balletto delle residenze”, come si può evincere dalla prossima figura allegata:

Figura 14: residenza da solo di Enrico FERREA.

Nell’evidenza dei fatti, le ‘accuse’ (meglio chiamarle atti diffamatori) rimanevano pur sempre parole relative a fatti non dimostrabili. Uno di questi fu proprio che la Scrivente fosse una drogata. Mai dimostrato in sedi giudiziarie. E risulta che se un soggetto NON sia dichiarato colpevole in un processo nessuno può dimostrare il contrario in un secondo processo, riportando le “ipotesi” fatte in quello precedenti. E’ un’ assurdità giudiziaria!

A questo punto l’ avv. DEFILIPPI avrebbe ben potuto adoperarsi perché il provvedimento di allontanamento di Ariela fosse dichiarato nullo in quanto fuori territorialità. 1

E dire che la d.ssa PERI, dello stesso Studio Associato DEFILIPPI, CTP nella difesa, non riscontrava in me alcuna patologia! Stesso vale per la mediatrice familiare. Ma anche questi interventi potevano essere evitati, facendo presente che non solo non risiedevamo in Liguria, ma la bambina era stata amata e ben accudita in famiglia. Scuole private, corsi diversi, gite e vacanze estive, ma soprattutto tanto amore e tanta complicità. Tutto questo poteva essere dimostrato subito.

1 Si cita: http://sentenze.blogspot.it/2009/01/minori-affidamento-familiare-mutamento.html

Page 24: bambinisequestrati.files.wordpress.com€¦  · Web viewALLA CANCELLERIA DEL GdP di GENOVA. Via De Amicis, 2 - Ruolo generale – piano 7 stanza 20Tel. 010/5694186 o G.d.P. Di Recco:

24

- (Sono in possesso di ev. atti del processo FERREA, riferito a pressioni psichiatrizzanti e accuse di droga, con stralci presi dagli atti)

Ciaravolo, il domiciliatario innominato e la pensione-copertura “Marisa” … “Pucci” Piccardo.

Rimane un nodo da sciogliere: perché domiciliare un secondo “legale domiciliatario” presso una pensione dove la Scrivente passerà appena 2 giorni di relax a seguito delle vicende in atto? Questa la domanda chiave a cui dare una risposta, ciò che fu per me grande motivo di indagine, dal gennaio 2011. E dopo quasi due anni di approfondimenti appare chiaro il quadro più completo.

Il De FILIPPI si appoggia ad un avvocato “domiciliatario”, identificabile con l’ Avv. Maria Teresa CIARAVOLO, in GENOVA – GALL. MAZZINI 7/4, la quale rappresenta anche la Regione Liguria in altri casi. Sempre in Galleria MAZZINI è la pensione MARISA, condotta da certa Marisa PICCARDO, la “nonna” (un evidente pseudonimo di copertura), dalla quale soggiornai due giorni, dopo il disastro familiare, su insistenze di un tale Giuseppe PARODI (omonimo del vicino “segnalatore” ad Acqui!)2, ma a suo dire domiciliato in CAMOGLI presso il fratello infermiere. Costui, ‘amico’ del marito ‘defunto’ PUDDU, potrebbe essere definito un sosia del Gaetano SAYA3, il personaggio piduista arrestato nel 2005 per aver fondato la “polizia parallela”. La PICCARDO chiamava il PARODI “il mio uomo di fiducia” (saba)4. Stesso termine usato da SAYA a proposito di Marco Imerisio ‘SABA’5, altro personaggio legato alla ‘comunità’ dove è stata internata la piccola Ariela. Entrambi la PICCARDO e il PARODI insistevano per indirizzarmi ai SS, alla psichiatria, e a rimanere presso la pensione stessa, ambiente tetro e malsano in tutti gli aspetti possibili. Mi allontanai dopo due giorni.

Giuseppe PARODI entrò in scena subito dopo il decesso di mio marito ed il sequestro di mia figlia, grazie all’interessamento di tale Vitaliano DEFFENU, un invalido civile, ex guardia giurata ‘suicida’ e utente degli stessi SS di P.za POSTA VECCHIA 3, quelli che “deportarono” la piccola Ariela in COMUNITA’ CEA SABA (che ora sappiamo legata al ‘Saba’ e ad un noto ‘imam di copertura’6, chiamato Salah Hussein), residente presso la famosa struttura genovese ‘BISCOTTI’, una sorta di villaggio globale.7

Ho buon motivo di credere che questo triangolo DEFFENU-PARODI-PICCARDO abbia persino indottrinato la bambina a farsi prendere, assieme a pochi altri complici. Fu Ariela infatti ad insistere affinché ci recassimo a casa del DEFFENU, il giorno 5 Settembre 2009, per comunicargli che il papà era deceduto e che pertanto non avrebbe più potuto andarlo a trovare, con lui che aiutava questo signore invalido nel disbrigo di piccole incombenze domestiche. I due uomini infatti, si conoscevano, e da oltre un anno e mezzo e il PUDDU lo aiutava in tutti i modi possibili.

2 n. in Genova il 16/10/1956 e residente in Oregina .3 india.indymedia.org/content/2005/04/210313.comments.shtml

4 studimonetari.org/u/articoli/corserasumarcosaba.html

5 india.indymedia.org/en/2005/04/210313.shtml 6 http://www.ilgiornale.it/news/ora-islamici-rivelano-salah-non-neppure-imam.html 7 http://www.myspace.com/residenzaservitabiscotti

Page 25: bambinisequestrati.files.wordpress.com€¦  · Web viewALLA CANCELLERIA DEL GdP di GENOVA. Via De Amicis, 2 - Ruolo generale – piano 7 stanza 20Tel. 010/5694186 o G.d.P. Di Recco:

25

Da recentissime chiamate, in data 26 agosto 2012, la PICCARDO affermerà che “quella pensione in Galleria MAZZINI è un’attività di famiglia dall’epoca dei suoi bisnonni PICCARDO-PARODI, per cui il territorio è il loro”. Guarda caso, Giuseppe PARODI è un cugino, una ex guardia giurata. Una seconda chiamata al DEFFENU rivelerà un comportamento alquanto allarmato per il fatto che la Scrivente fosse lontana dalla Liguria e che avesse scoperto non poche cose su un presunto traffico di minori.

Emerge anche un elemento che si ricollega a quell’ articolo falso (in fig. 8), che fornisce molte conferme. La Piccardo infatti, proprio in occasione della secondo soggiorno alla sua pensione ‘Marisa’, aveva ricevuto il Parodi il quale gli riferì della morte del PUDDU, a sua volta informato dal DEFFENU. In quell’ occasione la PICCARDO menzionò l’articolo uscito sul Secolo XIX il 12 settembre 2009 e si premurò di combinare un incontro con la giornalista che lo aveva scritto, la NIEDDU, poiché era sua amica, e a la chiamò in presenza della Scrivente, dall’ utenza fissa della pensione. L’ intento era quasi certamente quello di discutere la situazione personale, ma il riferimento era sempre quello a presunte cure psichiatriche, per le quali mi sarei anche potuta servire della pensione come ‘ricovero’, mentre la NIEDDU mi avrebbe indirizzata agli operatori giusti. E così sembrerebbe svelato il mistero della domiciliazione dell’ avv. Ciaravolo presso quella pensione da parte del DEFILIPPI, il quale non può che essere considerato complice nell’ intera operazione, atta ad eliminare una madre ‘sofferente’ sostituendola con una madre ‘inadeguata’. Ricordiamolo, la domanda era perché domiciliare un avvocato presso la pensione dove la Scrivente aveva soggiornato per appena due giorni solo per rilassarsi un po’?E perché la BESIO omette il suo nome in atti? E perché indirizzargli le visite psichiatriche ordinate dalla BESIO?

Figura 15: per conoscenza alla CIARAVOLO in Galleria Mazzini e alla Psichiatria.

In seguito, nel Dicembre 2009, due giorni prima di Natale, la Scrivente ricevette all’utenza 3934264319, un messaggio dalla piccola Ariela, che comunicava il proprio stato di disagio e malessere in quella casa famiglia illegale. L’ID chiamante era il seguente: 3460786810. Nel salvare il numero nella scheda del proprio cellulare, la Sottoscritta scopriva con grande stupore che lo stesso già vi si trovava, riferito ad una zia del defunto marito, certa Natalina MARCIAS (070-83939212), una sorella della madre, imparentata con il famoso bandito Graziano MESINA, come riferiva il PUDDU stesso.

Poiché il fu marito PUDDU, ex poliziotto giudiziario, ancora collaborava con le forze dell’ordine quale testimone di giustizia, nel tentativo di recuperare informazioni utili a contrastare la crescente delinquenza

Page 26: bambinisequestrati.files.wordpress.com€¦  · Web viewALLA CANCELLERIA DEL GdP di GENOVA. Via De Amicis, 2 - Ruolo generale – piano 7 stanza 20Tel. 010/5694186 o G.d.P. Di Recco:

26

del centro storico genovese, era solito frequentare alcuni bar del capoluogo ligure, tra cui il bar DELFINO, ed il BOHEME CAFE’ di V. Canneto il Lungo.. Detti locali si riveleranno essere sotto la “protezione” del clan FIANDACA-FIUMANO’, personaggi di spicco della malavita locale, la cui base operativa si trova in alta Valpolcevera. Queste “mafie” locali, sono tra i sostenitori dell’ imam ismaelita, per la costruzione della moschea. (si veda: http://www.omicronweb.it/2010/03/26/quella-sporca-decina-le-evoluzioni-in-cosa-nostra-a-genova/ e http://www.omicronweb.it/2008/06/15/anna-canepa-la-mafia-in-liguria/).

Le varie pedine della scacchiera.

Ariela fece di tutto per restare da sola con il DEFFENU, di ritorno dalla sua residenza protetta ‘BISCOTTI’, in via S. Donato8, circa tre giorni prima del suo rapimento, lungo il tragitto alla Salita TORRE EMBRIACI, confabulando con lui, ogni volta che mi allontanavo (di proposito), per ricomporsi subito dopo. Il DEFFENU si trattenne in casa fin quando gli operatori sociali non verranno a requisire Ariela. Sarà lui ad aprire loro la porta e solo dopo se ne ritornerà a casa propria, il giorno successivo. Lo avrebbe fatto anche prima, io credo, ma fu impedito dal fatto che io non fossi in grado di riaccompagnarlo perché lo stesso pomeriggio del sequestro di Ariela i vigili vennero a prelevare la Scrivente affinché si sottoponesse ad una serie di esami presso gli Ospedali GALLIERA, primo fra tutti l’ accertamento ginecologico al fine di appurare se fossi o no affetta da neoplasia dell’utero (vedi più sopra).

Prima di rientrare a casa, il DEFFENU, una volta in strada, chiese di fermarsi al bar DELFINO di Sottoripa, dove “casualmente” incontrò il predetto PARODI, al quale si affrettò a raccontare i recenti accadimenti che mi avevano colpita. E quest’ultimo si offrì immediatamente di contattare gli stessi Vigili della giornata precedente, i SS, di accompagnarmi dall’ avvocato BRIATA (uno dei tanti querelati). Quanto zelo da parte di uno sconosciuto …

Quando la Scrivente finì in ospedale, al reparto di medicina per problemi gastrici (e nessun’ altra patologia endocrinologica o psichiatrica!), il PARODI non fece mancare la propria presenza, seppure con un atteggiamento ostile e privo di rispetto, proprio di uno che è convinto di avere a che fare con una persona da poter sottovalutare e gestire a dovere. Fu in quel contesto che un vigile dal nome Biagio SORATO (altro querelato) iniziò i primi ‘balletti residenziali’, intimandomi di togliermi la residenza per il solo fatto che fossi in ospedale!

Una volta dimessa dall’Ospedale, il buon PARODI nuovamente mi propose un breve soggiorno presso la solita PENSIONE ‘MARISA’. Stesse proposte di settembre, stessi dubbi e sospetti da parte mia. In occasione di quel soggiorno, “ la nonna” ricevette un telefonata, che mise inspiegabilmente in viva-voce, da parte di una bambina che la chiamava “nonna” e che le raccontava di essersi fratturata le braccia giocando a volley. La voce della piccola ricordava in modo impressionante quella di mia figlia Ariela, la quale, come appresi diversi mesi più tardi, a seguito di indagini personalmente condotte, guarda caso aveva riportato fratture alle braccia. Anche mia figlia ha o aveva un ruolo nella CENTALLO – VOLLEY. Altro particolare inquietante, in quella telefonata, la presunta “nipotina” e “la nonna”, si riferivano alla madre della piccola stessa, indicandola come un’ infermiera … L’ex moglie di PUDDU, INFERMIERA, mise i propri figli maggiori MATTEO e BENEDETTA Ferrea - fratellastri di Ariela - nella condizione di richiedere al TdM incontri protetti se non addirittura un affido temporaneo. Non si erano mai fatti vivi prima di allora in ben nove anni. Neppure per conoscere le condizioni di salute del PUDDU e della piccola Ariela. E’ commovente tanta improvvisa esplosione affettiva … Gli stessi Vigili che eseguirono l’allontanamento da casa della bambina,

8 http://www.primocanale.it/notizie/progetto-anti-solitudine-per-anziani-a-genova-1551.html

Page 27: bambinisequestrati.files.wordpress.com€¦  · Web viewALLA CANCELLERIA DEL GdP di GENOVA. Via De Amicis, 2 - Ruolo generale – piano 7 stanza 20Tel. 010/5694186 o G.d.P. Di Recco:

27

ritenevano che il TdM, avrebbe deciso di affidare la piccola proprio all’ex moglie di mio marito, certa Emanuela RIDI, nata in Genova nel 1954, e residente in S.ta OREGINA 12/43, di condizione infermiera pediatrica. Anche questa volta mi trattenni presso quella PENSIONE soltanto un paio di giorni.

Poiché il TdM di Genova, lo ricordiamo, è intervenuto in modo del tutto illegale, anche perché eravamo residenti nella provincia di Alessandria, e più esattamente in Acqui Terme, va detto e sottolineato che già in Acqui Terme, cittadina nella quale nessuno ci conosceva perché ci eravamo appena trasferiti da Molare, vicini di casa, vigili e SS, si alternavano attorno a noi, nel bieco tentativo di creare i presupposti di un allontanamento di Ariela. Il “copione” era già pronto in ogni caso.

Il poliassuntore infiltrato.

Tra i personaggi di maggior rilievo cito Stefano DANTINI, n. in ALESSANDRIA il 21/12/1977, “presunto” poliassuntore di stupefacenti (e ennesimo querelato), in cura presso il SERT di ACQUI (come scoprirò solo più tardi), e senza fissa dimora. Costui era stato aggregato alla compagnia di traslochi che ci aiutò a trasferire mobili ed effetti personali da Molare ad Acqui. Non faceva parte di quella stessa compagnia, ma divenne comunque amico del PUDDU. Quest’ individuo nell’estate del 2009 era sempre attorno a mia figlia Ariela, soprattutto quando la piccola usciva con il padre Puddu (che lui chiamava Piddu!)9, ma mai quando usciva con me. La scusa adottata era un interesse nei miei riguardi. Ma questo suo interesse per mia figlia, qualora mi incontrasse, lo teneva ben occultato. Per questo motivo, quando feci ritorno a casa, una volta allontanatami definitivamente dalla pensione MARISA, decisi di offrirgli vitto e alloggio per qualche mese, decisa a capire quale ruolo giocasse. Con i risultati sperati!

A questo scopo, chiederò con la formula ‘VERO CHE’, nel procedimento 622/2010 a carico del DANTINI, come mai questi sapesse di Ariela nella comunità se la madre stessa ne era all’ oscuro totale. Inoltre chiederò che il Dantini ammetta la natura di poliassuntore usata come pura copertura, qualora affermò che non fosse affatto vero che era in cura di metadone ed ev. allegare documentazione rinvenuta negli armadi di casa ad Acqui dove costui è in cura presso il SERT di Via Alessandria, ad Acqui. Questo punto creerà le opportune connessioni fra le “pedine” dell’ intera vicenda nonché fra le varie parti processuali distinte, istillando nel giudice che leggerà il dubbio grande che vi siano elementi da associazione per delinquere)

Figura 16: procedimento 622/10 contro il DANTINI.

9 http://www.casadellalegalita.info/archivio-storico/2010/9023-genova-e-mafia-ma-perche-la-politica-continua-nellipocrisia.html

Page 28: bambinisequestrati.files.wordpress.com€¦  · Web viewALLA CANCELLERIA DEL GdP di GENOVA. Via De Amicis, 2 - Ruolo generale – piano 7 stanza 20Tel. 010/5694186 o G.d.P. Di Recco:

28

DEFILIPPI e l’ Ecuador.

Probabile procacciatrice di affari dello Studio DEFILIPPI, una certa Marisol Elizabeth VILLON TORAL (altra querelata) ci riconduce al TdM di GENOVA, ‘base’ dei numerosi illeciti di tale vicenda. Fu questa donna, capace di rendere due versioni del tutto differenti della sua ‘presunta’ vicenda di ‘vittima’, una pubblica e una ad un’ agenzia investigativa dove peraltro avevo lavorato, a ‘caldeggiare’ l’ affidamento del mandato al DEFILIPPI. E fu la stessa a infuriarsi non poco, inondando il compagno CAIMMI e la sottoscritta di minacce e intimidazioni a sfondo ‘fondamentalista’ mormone (oggetto della querela), per il solo fatto di essere la Scrivente stata già indirizzata ad alcuni inquirenti e sale stampa, per il proprio caso personale, segno evidente di un interesse morboso e sospettabile. La stessa TORAL, sulla quale abbiamo indagato non poco con risultati sorprendenti, collusa con le istituzioni liguri e quelle governative ecuadoriane, si rivelerà un’ autentica ‘pedina’ procacciatrice d’affari per lo studio DEFILIPPI il quale, lo voglio qui ricordare, mi sta chiedendo una somma pari a 1700€ ma ha già ricevuto IN NERO almeno 900€ proprio a seguito della presentazione a cura della TORAL.

Del resto, come se non bastasse, ho potuto costatare che ci fosse una sorta di ‘familiarità’ fra la TORAL e il DANTINI, entrambi perfettamente a conoscenza del luogo dove Ariela era stata collocata, la CEA SABA, una delle principali ONLUS del menù a tendina del Consorzio Regionale dei Servizi Sociali, detto CRESS, come risulterà da ulteriori indagini.

Figura 17: da [email protected], data 9 giugno 2010 alla Scrivente. La grande promozione del Defilippi.

Conclusioni

Concludendo, respingo le richieste di esborso da parte dell’Avv. DEFILIPPI, per patrocinio infedele con finalità occulte di associazione per delinquere. Perlomeno avrebbe dovuto respingere l’ intero procedimento come nullo per competenza territoriale.