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7 MICROECONOMIA Ricevimento mercoledì 15-16 N3 [email protected] Integrazioni: Mankin N.G. Principi di economia,Zanichelli,2004 capitolo 9. Krugman INTRODUZIONE Economia: studio del processo tramite il quale le società garantiscono progresso materiale, benessere, ai propri cittadini. Adesso: dipendenza dalla cooperazione con estranei (no civiltà di parentela). Il benessere materiale dipende dal modo in cui la società produce e distribuisce dei beni, dilemma di tutte le società. [PROBLEMA ECONOMICO]. I termini della cooperazione devono essere accettabili e accettati…sono risultati via via più diseguali. Soluzioni a questo problema, storicamente: TRADIZIONE: (balscimani, pigmei, achè) società egualitarie, no lavoro, statiche. COMANDO, AUTORITÀ: maggior gravità del problema. Cambiamento si impone. MERCATO: minimizza tradizione e autorità, esclude l’ordine. Libertà nel perseguimento degli obiettivi, dinamismo, con elevato grado di ordine. Tutto diventa merce affinchè funzioni, bisogna accettare questo (abbiamo accettato la compravendita di terra,corpi,lavoro..). Karl Polanyi, la grande trasformazione,1944: volontà di autonomia economiareazione autoritaria società. SOLIDARIETA’. Quale logica guida il mercato? Accumulazione capitale (rapporto interpersonale) La ricchezza costituisce un obbligo sociale, una responsabilità verso la comunità nelle società precapitalistiche. Ragion d’essere ricchezza: aiuto, solidarietà. Per Marx il capitale è rapporto, per altri è semplice bene, merce. L’ec. Si è dotata di leggi proprie, non si limita a trasformare beni in merci, ma sviluppa anche cultura, una visione dell’ordine sociale e dell’uomo, dunque mira a soluzioni profittuali, di tornaconto. J.S.Mill: presuppone definizione arbitraria dell’uomo quale soggetto invariabilmente agente in modo da attrarre profitto. [1844]

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7MICROECONOMIA

Ricevimento mercoledì 15-16 N3 [email protected]

Integrazioni: Mankin N.G. Principi di economia,Zanichelli,2004 capitolo 9. Krugman

INTRODUZIONE

Economia: studio del processo tramite il quale le società garantiscono progresso materiale, benessere, ai propri cittadini. Adesso: dipendenza dalla cooperazione con estranei (no civiltà di parentela). Il benessere materiale dipende dal modo in cui la società produce e distribuisce dei beni, dilemma di tutte le società. [PROBLEMA ECONOMICO].

I termini della cooperazione devono essere accettabili e accettati…sono risultati via via più diseguali.

Soluzioni a questo problema, storicamente: TRADIZIONE: (balscimani, pigmei, achè) società egualitarie, no lavoro, statiche.

COMANDO, AUTORITÀ: maggior gravità del problema. Cambiamento si impone.

MERCATO: minimizza tradizione e autorità, esclude l’ordine. Libertà nel perseguimento degli obiettivi, dinamismo, con elevato grado di ordine. Tutto diventa merce affinchè funzioni, bisogna accettare questo (abbiamo accettato la compravendita di terra,corpi,lavoro..). Karl Polanyi, la grande trasformazione,1944: volontà di autonomia economiareazione autoritaria società. SOLIDARIETA’.

Quale logica guida il mercato? Accumulazione capitale (rapporto interpersonale)

La ricchezza costituisce un obbligo sociale, una responsabilità verso la comunità nelle società precapitalistiche. Ragion d’essere ricchezza: aiuto, solidarietà. Per Marx il capitale è rapporto, per altri è semplice bene, merce.

L’ec. Si è dotata di leggi proprie, non si limita a trasformare beni in merci, ma sviluppa anche cultura, una visione dell’ordine sociale e dell’uomo, dunque mira a soluzioni profittuali, di tornaconto. J.S.Mill: presuppone definizione arbitraria dell’uomo quale soggetto invariabilmente agente in modo da attrarre profitto. [1844] homo oeconomicus. Il cui scopo esistenziale è utilizzare al meglio le proprie risorse per un tornaconto personale.

A volte il mercato fallisce relativamente al valore assegnato dal capitalismo al fallimento.

Becker premio Nobel economia: “l’approccio economico fornisce un quadro utile per comprendere tutto il comportamento umano” in quanto comportamento finalizzato. Interpretazione paneconomica, definizione mainstream…

Ma è proprio così? Degli esperimenti dimostrano che la cultura, l’evoluzione umana e l’irrazionalità dispongono dei mezzi per confutare questa tesi, configurando un’umanità spesso estranea alla logica paneconomica e profittuale, ma più solidale e generosa (generosità come opposto del capitalismo). Dono comunità Iakota dei lecca-lecca, Gioco del bene pubblico, gioco dell’ultimatum Lamalera e Machiguenga.

MICROECONOMIA: studio scelte individuali e le conseguenze sul benessere sociale

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7DOMANDA/OFFERTA

Funzione di domanda di mercato: prezzo massimo che tutti i consumatori sono disposti a pagare per una determinata quantità di bene. f: relazione decrescente tra prezzo p e quantità Q

Curva di domanda: variazione di essa al variare del prezzo. Su di essa possiamo riconoscere un

beneficio marginale. BMA: 1x50=50

Marginale perché risponde alla variazione unitaria, valore assegnato all’unità addizionale di bene. Beneficio: valore assegnato alla 1 unità di bene.

Se il consumatore è disposto a pagare fino a 50E per quella determinata (prima) unità di bene allora esso assume quel valore. Valore =beneficio.

40: p max disposto a essere pagato per una seconda unità di bene, UNITA ADDIZIONALE 1x40=40

Beneficio totale: somma benefici a disposizione: 1x50+ 1x40=1x90

Beneficio comunitario? Dipende dal fatto se il consumo di quel bene ha effetti diretti sul benessere di altre persone. Beneficio sociale o privato (se possiamo essere certi dell’inesistenza di ricadute esterne di quel consumo, positive o negative).

Surplus consumatori: beneficio netto: beneficio- costobeneficio netto corrisponde al prezzo della terza unità risparmiato rispetto alla domanda di mercato, la differenza fra il prezzo max di quell’unità di bene e il prezzo d’acquisto.

Elesticità di una curva: rapporto tra variazione percentuale variazione domanda e variaz. prezzo

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7D2 più sensibile a variazioni di prezzo della D1=più elastica D2 rispetto a D1(più rigida): quantità aumenta rispetto alla variazione di prezzo. Rigidità dipende dal tipo di beni. In presenza di beni facilmente sostituibili la domanda dovrebbe essere abbastanza elastica. Mancanza di beni sostituti rende la domanda piuttosto rigida(benzina).

Funzione di offerta di mercato: relazione crescente fra prezzo e quantità Q

10: p in che i produttori chiedono per essere disposti a offrire la prima unità di bene=costo marg.

Da 0 la produzione aumenta di 1, quindi esso è comunque un costo marginale (delta 0-1). 10: costo di produzione, quindi per lo meno bisogna coprire i costi.

20: somma minima da ottenere per produrre unità addizionaleincremento di costo che i produttori sostengono quando avendo già prodotto una prima unità decidono di produrre unità addizionale(seconda).

CT= 10X1+20X1=30(CT2)

Senza effetti esterni(danni) beneficio sociale e privato coincidono.

Ricavo - costi: surplus produttore

O2 più rigida, O1 più elastica. Questo è legato alla disponibilità di input per produrre altri beni in tempi ragionevoli. E tipo di bene.

EQUILIBRIO DI MERCATO: D(pe)= S(pe) NEL MERCATO DI CONCORRENZA PERFETTA

[iNFINITà DI OPERATORI, TRASCURABILITA INDIVIDUALE DI CIASCUN CONSUMATORE E E PRODUTTORE NELLA MASSA DEL MERCATO, BENI OMOGENEI identici e standardizzati, INFORMAZIONE SULLE CARATTERISTICHE DEI BENI E DEI PREZZI (price taker), LIBERTA’ DI ENTRATA]*PREZZO TALE DA GARANTIRE UN EQUILIBRIO FRA Q. DOMANDATA E Q. OFFERTA

Possibili scenari: eccesso di domanda (prezzo aumenta), eccesso di offerta (prezzo diminuisce) modificare le proprie scelte.

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7Eccesso di domanda: concorrenza, maggior disponibilità di spender di più per un determinato bene da parte dei consumatori insoddisfatti, cosi da indurre un nuovo equilibrio di prezzo se i cambiamenti di prezzo conducono ad un’ uguaglianza D=S.

Eccesso di offerta: il consumatore trova il bene ad un prezzo più basso e piano piano si potrebbe arrivare a riequilibrio di domanda e offerta perché aumenta la domanda e infine anche l’offerta

Curva D inclinata negativamente perché Q inversamente proporzionale a p. Viceversa per S.

Se il mercato non è in equilibrio il prezzo cambia riportandolo all’equilibrio. Influenzando anche altri mercati. Equilibrio parziale in quanto riferito ad 1 mercato, uno solo (lavoro). Ma raramente un mercato è disconnesso dagli altri, perché siamo consumatori in più mercati, e siamo inoltre lavoratori…siamo tutti connessi.

[Dan Smith: c’è una mano invisibile che guida il mercato che fa sì che le decisioni individuali generino un esito complessivo ordinato (nonostante il proprio tornaconto)].

Surplus sociale. Criterio di Pareto.

Situazione di mercato è un ottimo sociale se il surplus sociale è il maggior possibile.

Beneficio consumatori: valore assegnato, disponibilità a pagare un determinato prezzo.

Beneficio sociale totale netto >0: Misura il guadagno netto per società associato a prod./consumo di Q: SURPLUS SOCIALE.

Situazione ottima: quando beneficio marginale e costo marginale si eguagliano.

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7Ogni volta che BMAS > CMAS, all’aumentare di Q aumenta anche il costo aumenta, aumenta anche il Beneficio sociale netto con la differenza che i costi aumentano più dei benefici. Non è conveniente produrre una stessa Q di beniproduciamo qualcosa in più…così il BSTN aumenta.

La nuova produzione OF è un ottimo sociale? No perché il beneficio aumenta in parallelo al costo. Il surplus sociale non è il massimo possibile. Dobbiamo minimizzare perdita netta.

BMAS=CMAS. Non conviene spostarsi da qui.

Se lasciamo i consumatori liberi si raggiunge un equilibrio che genera un ottimo sociale. Equazione Di mercato di concorrenza perfetta=ottimo sociale, massimo surplus sociale.

Non è desiderabile intervenire a sconvolgere l’equilibrio. Questo vale nell’ipotesi in cui mancano gli effetti esterni.

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Ottimo sociale: se non sono possibili ulteriori miglioramenti senza che vi sia peggioramento per qualcuno a partire da quella situazione. Presuppone nessuna opposizione al passaggio. Se qualcuno migliora e uno

peggiora le situazioni non sono confrontabili. Il criterio di pareto presume valutare l’ efficienza (assenza di spreco) e non l’equitàsit. Socialmente efficiente. Cr. Preciso.

individualmente A e B ottimi di Pareto

In una situazione ordinata con criterio del surplus sociale, si valuta l’utilità per unità.

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Un governo capace di imporre prelievo fiscale a quelle imprese par all’importo b, e di trasferirlo ai consumatori, sarebbe un miglioramento paretiano (entrambi migliorerebbero rispetto alla situazione iniziale; per i consumatori vedrebbero compensata la perdita). Ma anche se il governo tassasse maggiormente le imprese anche di un pezzo d, sarebbe comunque miglioramento paretiano in ogni caso. Difficile quantificare. Eccesso di domanda prod. Nazionale soddisfatto da importazioni. Differenza quantità domanda/offerta misura importazioni o esportazioni.

Da chiusa a aperta, surplus dei produttori è perso a beneficio dei consumatori. Beneficio sociale aumenta. NO miglioramento paretiano perché c e qualcuno che perde(produttori)…costi per apertura frontiere. Potenzialmente miglioramento paretiano, se è compensabile con tassazione pari a beneficio acquisito dai consumatori. Imporre un dazio: ogni unità di merce importata costa OK(prezzo mercato internazionale)+Q.

In 3 situa Caio deve rinunciare a una fetta di torta. Situazioni non comparabili perché vi è miglioramento per uno e peggioramento per l’altro. Situazione ottimale (2) nel momento in cui non si verificano sprechi: situazioni di distribuzione esaustiva.

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Dazio diminuisce potere di acquisto e beneficia il governo. Imposizione dazio causa perdita surplus (metà beneficio governo)socialesocialmente non desiderabile. EQUILIBRIO PARZIALE, 1 SOLO MERCATO.

IMMIGRAZIONE

Mercato del lavoro(bene). Chi domanda sono le imprese, domanda di lavoro=ore richieste dalle imprese di lavoro per produrre. Maggiore è il salario, maggiore è l’offerta.Domanda inv. Proporzionale a lavoro. Domanda dipende da tecnologia. Surplus risponde al fatto che cons o prod sarebbero disposti a…

Aperte le frontiere, ore disponibili aumentano.

Tra i vincitori le imprese. No auspicabile in senso paretiano perché c’è qualcuno che perde (l domestici). Se fosse possibile politica redistributiva si potrebbe compensare surplus perso dai consumatori e non ci sarebbe modo di osteggiare immigrazione.

TASSAZIONE

Tassa sul consumo su un bene. Considerati i due prezzi (no t e +t) il prezzo finale si compone disponibilità a pagare(domanda)+tassa, volendo ancora pagare OH, dunque disponibilità ridotta. Curva di domanda cala parallelamente alla quantità della tassa imposta.

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Consumatori pagano un prezzo T maggiore della situa in assenza di tasse e i produttori incassano meno di quanto incassavano in assenza di tassa. Una parte della tassa grava su di loro: ridotta la domanda (persono surplus di MHEF) Auspicabile? In termini di eq. Parziale no, costituisce una perdita secca. Altrimenti: il beneficio del gov. andrebbe ad aumentare surplus in un altro mercato, riequilibrano il rapporto tra mercati e distribuzione dei benefici.

CRITERI DI SCELTA CONSUMATORE

BENESSERE: FACCENDA PERSONALE, SOGGETTIVO. L’insieme di scelta è costituito da tutte le combinazioni di beni potenzialmente fruibili. Conseguenze derivano dal ricavo del benessere. BENI OMOGENEI.

Dato paniere a, cerco un paniere che, dal punto di vista dell’ipotetico consumatore, sia esattamente equivalente (occupa la medesima posizione nella «graduatoria» delle conseguenze). Sia b tale paniere.

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Curva di indifferenza: tutti i panieri verso cui il consumatore è indifferente, soddisfando nella stessa misura i suoi bisogni. Solo se stessa soddisfazione. -E’ decrescente. Può esistere solo se i beni calano nel paniere, perché decrescenti, altrimenti non avrei indifferenza. Se i prodotti sono beni maggiore è Q maggiore è soddsifaz, dunque curva decrescente.-Rapporto di inferiorità/superiorità fra curve nello stesso pianoman mano che ci allontaniamo dall’origine i panieri saranno preferiti perché le quantità aumenteranno.-se a è buono tanto quanto c(transitiva) allora b è buono tanto quanto c, ma questo è falso perché c contiene più beni. Sbagliata la curva. Incoerenza. Abbiamo IntransitivitàScelta ottima: il preferito (curva più lontana da origine).ORDINAMENTO DI PREFERENZA: beni eterogenei! + vincoli di scelta: trade-off (incontrollati).Funzione di utilità deve rappresentare ordine di preferenze, garantirlo.Irrilevante e insoddisfacente intensità di preferenza. Ordinamento qualitativo.Tale funzione associa ad ogni paniere un numero che serve solamente ad ordinare i panieri:

U (a )=10 ;U (b )=5 ;U (c )=5↔aPbI cU (a )=7 ;U (b )=6,9;U (c )=6,9↔aPb I cU (a )=100 ;U (b )=0,5 ;U (c )=0,5↔aPb I c

|∆ x2

∆ x1|=¿2; saggio marginale di sostituzione di consumo(SMS)= max quantità bene 2 che sono disposto a

cedere per avere una unità addizionale del bene 1=pendenza retta, inclinazione curva che unisce i panieri. /Valore assoluto/Quante unità addizionali del bene 2 voglio (come minimo) per essere disposto a rinunciare ad una unità del

bene 1 ? Q. addizionale: |∆ x2

∆ x1|=¿2; saggio marginale di sostituzione (SMS) = min quantità addizionale

bene 2 che chiedo affinché sia disposto a cedere una unità del bene 1

Man mano che si cambia paniere (sostituibili), il saggio marginale di sostituzione si riduce (sostituti imperfetti). [Fig.1]. Sostituti perfetti: SMS rimane costante

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1)Se passo da b ad a, chiedo una minima quantità del bene 2 da ottenere per essere disposto a passare da b ad a. / Disposto a cederne sempre di meno se vado da a a d. sost. Imperfetti. Curva di indiff. Concava= rappresenta rapporto di indifferenza tra beni e mali o due mali. 2)rapporto di scambio beni sempre identico. SMS di scambio valutato nel paniere (b) è uguale alla pendenza della retta tangente alla curva di indifferenza in quel paniere (b). Possiamo approssimare la pendenza di una curva di indifferenza con la retta tangentetangente ci rileva l’approssimazione della curva in quel puntoSMS in un paniere non è che la pendenza di una retta tangente alla curva di indifferenza in quel punto(paniere) dunque RAPPORTO DESIDERATO DI SCAMBIO. Ipotesi di non indebitamento. MISURA BENEFICIO ADDIZIONALE

L’eq. Di vincolo di bilancio definisce la quantità di combinazioni possibili per consumare tutto il reddito e configura una retta-frontiera che sottintende panieri acquistabili-vincolo. Il vincolo per il consumatore è sempre una retta decrescente con inclinazione negativa: P per acquistare X tolto all’acquisto bene Y.

Il prezzo pagato per un’unità addizionale di X, sarà quello che diminuirà anche nella spesa di Y (PX/PY=UY rinunciate). Dipende da R e prezzi dei beni. MISURA IL COSTO ADDIZIONALE (Q A CUI SI DEVE RINUNCIAR)

Supponiamo ora che i beni 1 e 2 possano essere acquistati nei rispettivi mercati.

Ipotesi: mercati dei beni sono perfettamente concorrenziali

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Non scelgo b perché contiene meno beni 1. Sceglierà panieri sulla frontiera.

SCELTA OTTIMA: Combinazione preferita fra quelle ammissibili. SOLO TANGENTE.

Nel mercato di concorrenza perfetta il SMS(rapporto di scambio desiderato) corrisponde al vincolo di bilancio. g: non scelta ottima perché fra gli ammissibili vi è un altro paniere che mi soddisfa meglio

Essendo in un mercato di concorrenza perfetta, devo basarmi su ciò che posso fare, non voglio, perché è il mercato che stabilisce i prezzi. Dunque ciò che ottengo dalla vendita dipende da esso, dai prezzi stabiliti per il bene2.

∆x2 misura pendenza vincolo di bilancio.

RAPPORTO POSSIBILE DI SCAMBIO

Stessa pendenza delle due curve nel punto e. [soluzione internauguaglianza saggi marginali di consumo e scambio]

Caratteristiche del paniere e:p1e1+ p2 e2=RSMS (e )= p1/ p2

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Sicuramente c è preferito a b

Quando rapporto fra prezzi è diverso da rapporto di scambio desiderato. P1/p2 ≠ Δx2/ ΔX1

-beni IMperfetti: SMS diverso ma beni equivalenti, se soddisfazione è la stessa. Curva di indiff. Stessa inclinazione-

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ES. persona povera con dieta a base di riso e lenticchie, all’aumentare di R può decidere di togliere lenticchie e comprare carne.

Se varia solo il R, l’inclinazione (rapporto fra prezzi in valore assoluto) non cambia, ma la retta del vincolo di b. si sposta verso l’alto.

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Se reddito costante, Q acquistata bene 1 si riduce perché prezzo aumenta. Relazione decrescente tra prezzo b1 e domanda b1 f di domanda: dipende dalle sue preferenze al variare dei prezzi: relazione fra prezzo e Q acquistata. Sensibilità: elasticità della curva di domanda, che è decrescente rispetto all’aumento dei prezzi. La sensibilità è maggiore rispetto all’aumento dei prezzi quanto più esistono buoni sostituti di quel bene. La curva si sposta se varia il reddito o altri prezzi.

Diminuendo il prezzo di X, a reddito invariato sono disposto a rinunciare a meno quantità di Y per la stessa quantità di X acquistata -->inclinazione diminuisce.p1/p2

Soluzione d’angolo

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STRUTTURA DELLE PREFERENZE DIPENDE DA REDDITO E PREZZI.

Se cambia il reddito, l’inclinazione della retta di bilancio rimane invariata, e la curva si sposta verso l’alto o verso il basso parallelamente.

Se sono i prezzi a variare, cambia l’inclinazione due effetti: incentivi a ridurre il consumo del bene più costoso; reddito nominale invariato ma potere d’acquisto diminuisce perché diminuisce la Q di beni che posso comprare con quella somma. DIMINUZIONE CONSUMO.

PRODUZIONE

Idea di razionalità strumentale si applica anche alla produzione (dato ciò che può scegliere sulla base delle preferenze e del vincolo, c’è una scelta ottima). quanto produrre e cosa.

Profitto: ricavi-costi. Ricavi dipendono da funzione di prezzo e quantità. Ma c’è bisogno di sapere se il prezzo dipende dalla quantitàseguono varie forme di mercato. RT= f(p,q) CT= g(w,e,L,K:capitale)

Processo: inputoutput. La modalità dipende dalla tecnologia a disposizione.

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7Tutti i fattori produttivi sono variabili(energia,L,semilavorati) ma spesso sono fissi: struttura e macchinari.

K è dato, invariabile. Prod. Dipende solo dal lavoro.

Rendimento maggiore, produzione maggiore ma quantità varia sempre meno.

PMEL: prodotto medio del lavoro (produzione per lavoratore q/L). Misura pendenza retta.

Man mano che assumiamo PMEL si riduce. Prodotto medio del lavoro si riduce. Produttività diminuisce.

PMAL: prodotto marginale del lavoro: quanto varia la produzione al variare del lavoro impiegato.

Contributo del lavoratore in più alla produzione: PMAL= ∆q∆ L

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PMEL: PENDENZA MAGGIORE. PMAL: tangente, PENDENZA MINORE

All’aumentare della prod. Il costo aumenta. A tassi crescenti è crescente, sempre più ripida. Man mano che aumenta prod, ho bisogno di più lavoratori, che però rendono meno nella produzione man mano che

aumentano. Dunque bisogna aumentarli di più, e aumenta anche il costo. CME=CTq

CME: costo totale diviso quantità di beni prodotti. È crescente quindi rette più ripide. CMA=∆CT∆q

CT può essere una retta, una funzione concava o convessa. Ma in ogni caso se vi è un costo fisso da sostenere, essa parte, a differenza del costo variabile, dalla linea del costo fisso, che è una retta in quanto CT=CF+CV. Curva CT e curva CV verticalmente parallele: distanza costante(CF). E’ un numero sempre positivo, perché l’inclinazione è sempre positiva, sempre crescente in quanto curvaCMA>0.

Quando la curva di CT è convessa, l’inclinazione è sempre crescente, dunque anche CMA è crescente.

PMAL più piccolo del prodotto medio. PMEL è decrescente perché PMAL è più piccolo del PMEL. Nuova media si abbasserà Il nuovo lavoratore contribuisce in maniera MINORE alla produzione Rispetto ai lavoratori precedentemente assunti.

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CME E CMA ENTRAMBI CRESCENTI NELLA QUANTITà MA CMA MAGGIORE DEL CME, CHE è CRESCENTE perché IL CMA è MAGGIORE DEL CME. Pendenza maggiore CMA. [CMEL<PMEL?]

Siamo ipoteticamente nel breve periodo perché (nel breve periodo varia solo L). Ma abbiamo trascurato K, il costo fisso. Questo è segnale che siamo nel breve periodo.

Manca delta

Ct: somma dei due costi nuovo costo medio:CT/Q. Costo Variabile medio esprime lo stesso rapporto senza costi fissi.

Variazione CT dipenderà solo da ciò che può variare: variazione costo variabile sulla variazione della quantità (no costo fisso). CMEV: CV/q CMA= ΔCV/Δq

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7CMET: CMEV+CFME (decrescente perché all’aumentare delle q, si distribuisce) valori elevati per quantità piccole, decresce ma senza mai oltrepassare il CMEV, poiché CFME mai negativo (si appoggia su CMEV). A partire da un certo punto CMET inizia a crescere in quanto CMEV come curva è crescente.

RT= Q x P. Profitto: PxQ – CME x Q profitto: (P- CME) x Q. Se P- CME <0 =>Profitto<0

CONCORRENZA PERFETTA

Il prezzo non dipende da quantità. Caso estremo di impossibilità di influenzare il mercato. Prezzo deciso dal mercato. Se provasse a variare minimamente il prezzo dato, Q cambierebbe estremamente.

Curva di domanda rivolta alla singola impresa perfettamente orizzontale (p/Q), infinita elasticità.

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RT variabile in funzione di q. La RETTA rappresenta il prezzo. Esso cresce proporzionalmente a Q venduta. Se RT è concavo, allora curva RMA è decrescente, inoltre, si situa sotto la curva di domandaRMA < P (con potere di mercato). Impresa senza potere di mercato: RMA è una retta, valore costante e pari al prezzo, in quanto aumentando Q, il ricavo aumenta in parità al prezzo. RMA=P

CT cresce sempre più in fretta.

senza potere di mercato(ct,rt)

Profitto aumenta e poi comincia a ridursi. Per massimizzare il profitto devo scegliere quanto produrre.

Ogniqualvolta DISTANZA FRA DUE CURVE è MASSIMA, esse HANNO LA STESSA PENDENZA, INCLINAZIONE

RMA i=∆ RT i∆q i

= p

[DATO]

Massimizzare profitto: produrre quella quantità che rende ricavo marginale=costo marginale. [con costo e ricavi totali si individua distanza verticale massima fra curve CT e RT]

Impresa infinitesimale. Il prezzo è un DATO per la singola impresa, quindi la domanda per la singola impresa è infinitamente elastica, piatta. Se alza il prezzo perde l’intero mercato-> non può alterare nulla. Neanche abbassare il prezzo perché non ha rilevanza nel mercato.

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Se CT concavo

Riduco la quantità ma Ricavi più piccoli dei costi.RMA: Variazione ricavo totale in conseguenza alla variazione della q prodotta. Uguale al prezzo, retta. Inclinazione curva ricavo totaleCMA: Variazione costo totale conseguente a delta q prodotta. Inclinazione curva costo totale

Lo stesso prezzo da utilizzare per quantificare i ricavi per ogni q venduta, perché l’impresa non può influire sul prezzo. All’aumento della q prodotta, sia i ricavi che i costi aumentano ma se il ricavo marginale è maggiore del CMA, il profitto aumenta. Possiamo considerare,allora, la questione, come un problema relativo alle grandezze marginali.

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q perfetta quella che eguaglia RMA E CMA q deve essere compresa fra 4 e 5(CMA tra 15 e 20). Cme: CT/Q CT: CMExQ

CME: costo unitario da sostenere in media per ciascuna unità prodotta. Calcolabile anche facendo la media dei costi sostenuti per la produzione di ogni unità addizionale(CMA). Primissima unità, CMA=CME. All’aumentare progressivo di CMA, anche CME è crescente, ma cresce più lento.

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COSTO VARIABILE MEDIO(UNITARIO). Conviene accendere gli impianti quando il prezzo è maggiore di CVME minimo.

FINTANTO CHE IL p è > o = a 1 essa tiene spenti gli impianti. Se p è maggiore o uguale a 1 produrrà quella quantità che renderà p=CMA(q)

Domanda prioritaria: mi conviene accendere gli impianti o meglio tenerli spenti? Prima ancora di indagare la produzione.

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7La curva di offerta di mercato nel breve periodo dipenderà dalla tecnologia.

PROBLEMA NEL LUNGO PERIODO

Indagine della tecnologia migliore: combinazione migliore di capitale e lavoro. L’insieme di tutte le combinazioni di fattori (coppie Ke L) che mi consentono di produrre una specifica q di output desiderata è l’isoquanto. Una coppia è una tecnologia.

MPK: definendo un numero stabile di lavoratori: Δy/ ΔK dove y=ciò che voglio produrre

Pendenza isoquanto: saggio marginale di sostituzione tecnica SMST. Risponde alla questione: In che misura devo aumentare impiego di un fattore se riduco l’impiego di un altro affinché la produzione sia costante, invariata? Pendenza è data dal rapporto fra i prodotti marginali del lavoro / quello del capitale:

SMST= PMAL/PMAK

Delta K diviso Delta L. Pù la variazione è infinitesimale più L’isoquanto si avvicinerà all’isoquanto. Rapporto fra i prodotti marginali.

W/r= prezzo relativo di lavoro in termini di capitale.

Con w$ posso comprare w/r macchine addizionali, mantenendo invariato l’isocosto (C)

Scelta ottima dei fattori produttivi: isoquanto corrisponde all’isocosto. Scelta che rende minimo il costo.

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-Se MPL/w è maggiore di MPK/r vuol dire che il lavoro addizionale è più produttivo e spenderò quei soldi investendoli in L addizionale, riducendo K. No scelta ottima-

W/r PREZZO RELATIVO DEI DUE FATTORI=MPL/MPK

Può succedere che raddoppiando gli input, la produzione aumenti più del doppio (rendimenti crescenti di scala). Isoquanto sempre più distante dall’origine enorme incentivo per le imprese ad ingrandirsi, costo unitario si riduce…allontanandosi dal mercato di concorrenza perfetta. Interesse a non essere trascurabili rispetto ad esso. Come è possibile che avvenga? Si riduce il CMEL all’aumentare della produzione. Incremento di output(più del doppio)>incremento input.

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7Gestione, management maggiore. Scala ottimale è quella che garantisce una dimensione in cui la produzione è accessibile al costo

CMA=CMEL(ottima)

Fa profitto adbc

I profitti attirano gli interessi ad entrare nel mercato, comportando un aumento dell’offerta, fino a quando non ci sarà più spazio ed il prezzo di Equilibrio sarà tale da non produrre profitti.

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7DOMANDA DI LAVORO NEL BREVE PERIODO

p= wPMAL [CMA]

p×PMAL=w (valore prodotto marginale del lavoro del lavoratore in +)

Euro che incasso grazie al lavoro del lavoratore in più, euro del PMAL(ΔQ/ΔL) ovvero quanto mi costa il lavoratore. Dunque per massimizzare i profitti, incremento ricavo conseguente all’incremento dei lavoratori deve essere maggiore dei costi(w) Ricavi aumentano più dei costi. Se PxPMAL(L1)>w.

PxPMAL: DOMANDA DI LAVORO DELL’IMPRESA

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