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106 TOPSCAPE 14 WATER ’SCAPE 2 Sulle sponde del Lago d’Iseo, in un’area dismessa dalle Ferrovie dello Stato e in forte degrado, è nato un parco lacustre, testimonianza di una coraggiosa gestione volta a sviluppare un nuovo marketing turistico, nel quale le tracce dell’archeologia industriale, recuperate e valorizzate, diventano motivo conduttore capace di connettere le diverse “stanze fiorite” che, ognuna a tema diverso, sembrano evocare, attraverso l’ampia gamma botanica, le tante anime del luogo. A park on the shores of Lake Iseo, in an abandoned and heavily degraded site once used by the state railroad, exemplifies courageous resource management. With the aim of creating a new tourist attraction, elements of the site’s industrial archeology have been recuperated and used to connect “flowering rooms”, evocative themed spaces enhanced with wide selection of planting material. In questa pagina: foto aerea del parco appena ultimato. Sono ben visibili i camminamenti longitudi- nali, che ricalcano le vecchie traiettorie del treno, e le lingue che si protendono nell’acqua, su cui at- traccavano i barconi.

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Sulle sponde del Lago d’Iseo, in un’areadismessa dalle Ferrovie dello Stato e in fortedegrado, è nato un parco lacustre,testimonianza di una coraggiosa gestione voltaa sviluppare un nuovo marketing turistico, nelquale le tracce dell’archeologia industriale,recuperate e valorizzate, diventano motivoconduttore capace di connettere le diverse“stanze fiorite” che, ognuna a tema diverso,sembrano evocare, attraverso l’ampia gammabotanica, le tante anime del luogo.

A park on the shores of Lake Iseo,in an abandoned and heavily degraded siteonce used by the state railroad, exemplifiescourageous resource management. With the aim of creating a new touristattraction, elements of the site’s industrialarcheology have been recuperated and used toconnect “flowering rooms”, evocative themedspaces enhanced with wide selection ofplanting material.

In questa pagina: foto aerea delparco appena ultimato. Sono benvisibili i camminamenti longitudi-nali, che ricalcano le vecchietraiettorie del treno, e le lingue chesi protendono nell’acqua, su cui at-traccavano i barconi.

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Progettista e autriceCristina MazzucchelliBiologa e paesaggi-sta, dopo esperienzeall’estero, fonda il suostudio a Milano. Im-pegnata in progetti suvaria scala, dai giar-dini pubblici ai ter-razzi urbani, le sue

realizzazioni si fondano su rigore e fantasia. Èvincitrice di vari premi e concorsi, tra cui il Pre-mio Lavinia Taverna e il Festival des Jardins aChaumont-sur-Loire. Per il Parco delle Erbe Dan-zanti ha ricevuto una menzione d’onore nell’e-dizione 2013 del Premio Paesaggio del Consi-glio d’Europa.www.cristinamazzucchelli.com

ERBE DANZANTIIL PARCO DELLE

In alto: planimetria del parco con-notato da una successione distanze, ognuna con una diversaidentità.Al centro: allegre sculture in cor-ten, opere dell’artista Paolo Mez-zadri, che rappresentano igiocolieri del circo, animano ilparco.Sotto: la vasca delle ninfee popo-lata da carpe koi, in cui si riflet-

Progetto e testo di Cristina Mazzucchelli

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A Paratico, sulle sponde del lago d’Iseo, è nato un parco cherappresenta un interessante modello di intervento paesaggistico,unendo armoniosamente le esigenze di uno spazio di fruizionea disposizione del pubblico con quelle di valorizzazione delcontesto lacustre e di recupero delle tracce della memoria stori-ca del luogo. L’area, originariamente di proprietà delle Ferroviedello Stato, fino al 1998 era adibita al servizio combinato “tre-no più chiatte” per la movimentazione delle materie prime (rot-tami ferrosi), che da Paratico venivano trasportati via acqua ver-so le acciaierie di Lovere. Abbandonata poi per più di diecianni, la zona prospiciente le rive versava in stato di degrado,pur custodendo preziose tracce di archeologia industriale. Mol-teplici i segni visibili dell’attività dell’uomo: tratti di binari di tre-no, in alcuni punti emergenti, in altri inghiottiti dalla terra; molidi pietra, noti come “lingue”, grazie ai quali i barconi, che tra-ghettavano le merci, potevano scaricare i loro carichi; infine,due pontili mobili, comandati da un sistema a catena montatosu torrette metalliche in successione. L’Amministrazione comuna-le, dopo lunghe trattative, dal 2008 ne è entrata ufficialmentein possesso, con il proposito di destinare a parco l’intera area,

sia per offrire alla cittadinanza ambienti verdi di fruizione quoti-diana, sia per valorizzare la vocazione turistica di Paratico. Ilprogetto del paesaggio sviluppa linee guida molto rigorose: ri-spetto della memoria storica, armonizzazione con il contesto cir-costante, uso di specie botaniche con interesse ornamentale intutte le stagioni dell’anno e a bassa manutenzione e, infine, con-sumi idrici minimali.

Lo sviluppo del parcoIl parco si sviluppa lungo le sponde del lago con una succes-sione di “stanze”, senza soluzione di continuità. Due percorsilongitudinali lo attraversano: uno lungo la riva, l’altro central-mente, ricalcando volutamente le traiettorie dei vecchi binaridella ferrovia. Un susseguirsi di ambienti piacevoli, ciascunopensato per esprimere una delle tante anime del luogo. Si in-contrano, così, il giardino delle aiuole fiorite, costituite da unaserie di grandi vasche di ferro traboccanti di piante leggere di-sposte in successione diagonale, che conducono l’occhio alpanorama lacustre; la seconda “stanza”, dove la ghiaia dise-gna una sequenza di onde, a richiamare quelle create dal-

In questa pagina, in alto: i percorsiche costeggiano il boschetto di perida fiore, realizzati in blocchetti diporfido rosso e pietra di Luserna, in-corporano i vecchi binari del treno.In basso, a sinistra: planimetria dellastanza del pergolato d’uva, a piantarettangolare, dove i grappoli succosisi offrono a chi l’attraversa.In basso, a destra: lo straordinarioaffaccio del parco sulle Alpi Orobi-che. Una leggera cortina di spighefiorite connota tutto il bordolago, pe-rennemente mosso dalle brezze.

Nella pagina accanto, in alto: lapiazza invita alla sosta su ampie se-dute in legno, che si affacciano suaiuole fiorite e che originano un di-segno ovale.Al centro, a destra: un angolo rac-colto del bar ristoro.Sotto: planimetria della quartastanza, dove campeggiano le va-sche rettangolari di ninfee bianche.

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l’acqua increspata del lago, fiancheggiate da una distesa dierbe dalle belle spighe; la terza “stanza” dominata da un gran-de pergolato di legno ricoperto da vite americana maritatacon rose profumate, a suggerire la vocazione agricola dellevicine colline di Franciacorta coltivate a vigna; la “stanza piaz-za”, dove numerose sedute in legno dialogano tra loro, crean-do un disegno ovale; accanto, due vasche rettangolari di pie-tra, popolate da ninfee bianche, ripropongono in miniatura gliscenari offerti dal lago lungo le sue sponde. Davanti, le linguedi pietra, utilizzate come moli dai bagnanti, ripulite e consoli-date, ma conservate inalterate per quello che riguarda la resi-stente e ostinata vegetazione spontanea, tradizionale rifugioper uccelli acquatici. A chiudere il parco i pontili restaurati, chediventano punto focale della quinta stanza: intorno a essi soloprato ed erbe, per lasciarli protagonisti della visuale ricordan-done così l’importanza storica. All’interno dell’area sono pre-senti due edifici: uno è frutto del recupero della ex carbonaia,storico magazzino che dava alimento ai treni, nota come Mo-dina, riconvertita in un bar ristorante; l’altro, all’estremità op-posta del parco, costruito ex novo con un’architettura moder-

SCHEDA TECNICAProgetto Parco delle Erbe DanzantiLuogo Paratico (BS)Progettisti del paesaggio Cristina MazzucchelliCommittente Comune di ParaticoCollaboratori Alfonso Vecchio, Barbara Negretti, Marina MondelloCronologia progettazione 2008-2009; realizzazione 2009-2010 Dati dimensionali 9500 m²Costo dell’opera 985.000 euroMaterialiPAVIMENTAZIONI Pietra Luserna; porfido rosso, spezzato di cavaILLUMINAZIONE iGuzziniARREDI realizzati su disegno da maestranze localiMATERIALE VEGETALE Vivai Giorgio Tesi Group sede di Piadena (CR); VivaiNord Lurago d’Erba (CO) - n. 75 alberi, 1030 arbusti, 5500 erbacee e gra-minacee, 8950 bulbose.STANZA 1: STANZA DEI FIORI VIBRANTIAlberature Pyrus calleriana, Salix tortuosa aurea Arbusti Chaenomeles spe-ciosa Nivalis, Philadelphus Minnesota, Deutzia gracilis “Nikko”, Edgewortiachrysantha, Hydrangea paniculata “Limelight”, Hydrangea quercifolia “Snow-flake”, Sarcococca hookeriana digyna, Spiraea vanhouttei, Viburnum lucidum,Viburnum rhytidophyllum, Spirea thumbergii, Rosa “Claire Matin” Erbacee pe-renni Veronica longifolia, Campanula lactiflora alba, Physostegia virginiana,Vinca minor, Gaura leinhemerii, Stipa tenuissima, Campanula persicifolia, Cen-taurea dealbata, Allium cernuum, Iris japonica, Liriope graminifolia, Verbenabonariensis, bulbose primaveriliSTANZA 2: STANZA DELLE ONDEAlberature Acer campestre, Acer griseum Arbusti Nandina domestica, Ed-geworthia crysantha, Deutzia gracilis “Nikko”, Hydrangea quercifolia “Snow-flake”, Rosa mutabilis chiniensis, Aronia prunifolia, Cotinus coggygria “Younglady”, Hydrangea aspera “Macrophylla”, Deutzia “Strawberry fields”, Physo-carpus opulifolius “Diablo”, Philadelphus “Minnesota”, Viburnum carlcephalum,Spirea thumbergii, Choisya “Aztec Pearl”, Hydrangea “Annabelle”, Rosa“Blush Noisette”, Clematis Niobe, Clematis Jackmanii Erbacee perenni Ver-bena bonariensis, Euphorbia characias, Vinca minor, Miscanthus sinensis “Ada-gio”, Pennisetum “Hameln”, Sedum “Autumn joy”, Stipa gigantea,Chasmanthium latifolium, Dryopteris erythrosora, Liriope graminifolia, Hellebo-rus argutifolius, Anemone japonica “Honorine Jobert”, Panicum virgatum “Stric-tum Compactum”, Lippa nodifloraSTANZA 3: STANZA DEL PERGOLATO DI UVAAlberature Corylus avellana a ceppaia, Magnolia soulangeana, Cornus mas,Malus red sentinel Arbusti Spiraea thumbergii, Viburnum carlcephalum, Vite Isa-bella Bianca, Rosa “Marie Dermar” Erbacee perenni Vinca minor, Calamagro-stis “Overdam”, Ceratostigma plumbaginoides, Dryopteris filix-mas, Liriopegraminifolia, Polystichum poliblefarum, Rodgersia pinnata, Helleborus argutifo-lius, Campanula persicifolia, Salvia nemorosa “Caradonna”, Erigeron karvin-skianus, Iris japonicaSTANZA 4: STANZA DELLE NINFEEAlberature Fraxinus ornus, Koelreuteria paniculata, Laburnum anagyroides,Tilia cordata Arbusti Phormium “Baby bronze”, Rosmarinus officinalis, Pittospo-rum tobira “Nanum”, Nandina domestica, Hammamelis mollis, Cornus sangui-nea “Green Light”, Cornus stolonifera Flaviraminea, Carpinus betulus Erbaceeperenni Verbena bonariensis, Imperata cilindrica, Perovskia “Bleu Spire”,Sedum “Autumn joy”, Calamagrostis “Overdam”, Alchemilla mollis, Kniphofiacitrina, Dryopteris erytrina, Vinca minor, Hemerocallis “Pardon Me”, Seneciovira vira, Euphorbia polychroma “Bonfire”, Oenothera speciosa childsii, Stachislanata, Sedum “Herbsfreude”, Geranium x cantabrongensis “Biokovo”STANZA 5: STANZA DEL BAR RISTOROAlberature Pterocarya fraxinifoglia, Prunus kanzan, Liriodendron tulipifera, Cer-cidiphyllum japonicum, Amelanchier canadensis Arbusti Rosa “Mutabilis” chi-niensis, Rosa rugosa, Cotoneaster lacteus, Cotinus coggygria “Royal purple”,Spiraea vanhouttei, Viburnum davidii, Hydrangea quercifolia “Snowflake”Erbacee perenni Pennisetum alopecuroides “Hameln”, Verbena bonariensis,Perovskia “Blue Spire”, Panicum virgatum “Strictum Compactum”, Verbena pro-strata, Miscantus “Yakushima Dwarf”, Miscantus sinensis “Strictus”, Miscanthussinensis “Adagio”, Veronica virginicum “Fascination”, Anemone japonica “Ho-norine Jobert”, Epimedium rubrum, Verbascum fiore bianco, Veronica longifolia,Calamagrostis “Overdam”, Liatris spicataBORDURA LUNGOLAGOErbacee perenni Stipa tenuissima, Verbena bonariensisNumero di alberi inseriti nel progetto 75

na non invasiva, in cui gli elementi costruttivi più rappresentatisono il vetro e la pietra. Il Parco recupera, con un linguaggiosobrio e contemporaneo, le tante tracce di archeologia indu-striale che si armonizzano con i manufatti inseriti ex novo at-traverso l’utilizzo di materiali poveri, come legno e ferro. Essopropone nell’originalità delle scelte botaniche un ricco reper-torio di essenze non solo arboree e arbustive ma anche erba-cee perenni e graminacee. Gli accostamenti di colore, formae tessitura rievocano nel piano orizzontale leggerezza e mo-vimento creando un felice contrappunto al moto dell’acqua,mentre le fragili spighe delle graminacee accompagnano si-lenziose la brezza di riva. A chi l’attraversa, viene offerto unmutare di scene e sensazioni non solo nelle diverse stagionidell’anno, ma anche nel trascorrere delle ore del giorno: quan-do sale la brezza dal lago, i movimenti lievi delle spighe e deifiori offrono al visitatore un piacevole quadro che richiama, purnella studiata artificialità, gli scenari del paesaggio campestredelle colline circostanti.

In alto: il lungo pergolato rappre-senta un piacevole percorso tra isapori e i profumi, tra grappolid’uva e rose, accompagnati dalcontinuo vibrare delle graminacee.Qui, a lato: vasche rettangolari incorten, nella prima stanza, accol-gono fiori leggeri che convo-gliano l’occhio verso il panoramalacustre.Sotto: planimetria della secondastanza, dove onde di ghiaia evo-cano le increspature del lago.

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A lacustrian park, where heritage is merged harmoniously with the needs of ourday and age, is thus born in Paratico, on unused terrain previously belonging toFerrovie dello Stato, the Italian National Railways. Vestiges of industrial archeolo-gy, which have been both preserved and highlighted, are the leitmotiv connectingthe several green areas within the park, while each area actually focuses on a dif-ferent theme, striving towards interpretation of the location’s many souls.The projectA park, standing for an interesting landscape design model, is born on Lake Iseo’sshores; it harmoniously conjugates the requirements of a recreational area opento the public, with the need to emphasize the beauty of the lacustrian environment,as well as restoring traces of the location’s past. The premises, which were onceFerrovie dello Stato property, were actually used for a rail and barge service un-til 1998, for ore transportation (scrap iron). The scrap iron was brought over thelake from Paratico to the steelworks in Lovere: after being subsequently neglectedfor more than ten years, the premises overlooking the lake were actually in a stateof disrepair, albeit conserving precious material evidence tied to the industrial past.There were several conspicuous signs of human activity, such as railway segments,both above ground in some spots, and buried in others, after having been swal-lowed by the terrain; stone piers, known as “tongues”, which allowed barges tounload the material they were carrying; last but not least, two mobile jetties movedby a chain system, supported by a metal turret system. The Town Council, afterlong talks held by former Mayor Carlo Tengattini, actually officially acquired ourarea in 2008, with the purpose of using the whole terrain for a park, as well asproviding town inhabitants with green spaces for the recreational area they enjoyevery day, and underlining Paratico’s calling as a tourist area. Landscape designerCristina Mazzucchelli actually followed several project guidelines, such as re-specting the location’s heritage, relating harmoniously to the surrounding environ-ment, highlighting the ornamental value throughout the year, as well as using awide range of botanical species, and opting for low-maintenance plants, not tomention optimizing water consumption. The park develops, uninterruptedly, alongthe lake’s shores with a sequence of “rooms” or sections .Two lenghtwise routescross the park: the first path follows the shore, whereas the second one cuts rightthrough the park, as it purposefully retraces the old railway lines. It is indeed ahost of pleasant environments, each of which is meant to express one of the lo-cation’s many souls. So you find hedges in bloom, made of large metal tanks brim-ming with graceful plants placed in a diagonal section, leading the eye towardsthe lacustrian envirorment; the room where the gravel draws a pattern of waves,reminding one of the waves rising from the lake’s rippled waters, alongside spa-cious fields with their beautiful ears of grass; and then the room dominated by alarge wooden arbour, covered in American grapevine embracing scented roses,hinting at the farming tradition of those Franciacorta hills, cultivated for their grapescrop; the final landmark, a room containing numerous seatings stemming from ovalshaped design, two rectangular stone tanks with white water lilies, thus recallingconcisely all the different sceneries the lake offers along its shores. In front you canfind the stone “tongues”, strips of land used as piers by bathers, which have beencleaned and reinforced, whilst preserving resistant and hardy spontaneous plantspecies, which have always been providing shelter for water fowls. You actuallyfind the restored jetties enclosing the park, which become the cornerstone of thelast room; only fields and grass surround the jetties, so they are the key element

as far as the eye can reach, to remind you of their history, and of the crucial rolethey play. There are two buildings inside the area: one is actually the result of therestoration of the old coal cellar, a historical warehouse known as “La Modina”,which was used to stoke up trains, and has subsequently been turned into a barand restaurant; whereas the other building right at the other end of the park wasbuilt from scratch according to environmentally harmonious modern architecturaldesign, in which the most common building materials are actually glass stones.Several features make this park on the lake so interesting: how successfully theproject fits in the surrounding landscape, the way in which so many vestiges ofindustrial archeology have been restored, using contemporary sober design, pre-serving a harmonious relationship with recent building, by employing cheap ma-terials such as wood and iron. The botanical choices are original indeed, apartfrom offering several trees and shrubs, the project also presents various plants ofthe grass family, as well as herbaceous perennial plants. Combinations of colours,shapes and patterns give a feeling of great spontaneity to an overall view of thepark, hinting at harmony, gracefulness and movement, by the way this is how thepark got its name. The park offers visitors crossing it changing scenes and sensa-tions, not only during different seasons, but also at different times of day: when abreeze starts blowing over from the lake, ever so slight movements from ears ofgrass and flowers provide the visitor with a pleasant picture, that reminds him orher, despite the well thought out and planned artificial nature of the project, ofsceneries from the rural landscape of the surrounding hills.

ISEO LAKE The “Erbe Danzanti” Park Traduzione a cura di Marco Sobrero

In alto: lastanza delleonde di ghiaia,che si susse-guono ritmandolo spazio, inun’esplosione dicolori autunnali.Sotto: il pergo-lato su cui cre-sce dell’uvaamericana ac-coppiata a roseprofumate, ri-propone il tematipico dellazona della vitemaritata.