Volantino sulla cava

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UN PO’ DI COSE DA CHIARIRE SULLE NOSTRE SCELTE AMBIENTALI E SUL TEMA DELL’EX-CAVA GHISALBERTI Sul tema dell’ambiente, non è male ricordare che problemi annosi che creavano grave disagio alla cittadinanza sono stati risolti proprio in questi anni: ad Almè non ci sono più le fonderie, nè una grande azienda di rottamazione (che avrebbe potuto anche ingrandirsi per quanto le era stato concesso da chi amministrava negli anni precedenti). Restiamo convinti delle scelte fatte su via Monte Taddeo e Locatelli. Oggi ci sono meno problemi ambientali e più posti di lavoro, c’è molto più ordine nella viabilità e molto più decoro architettonico e un’area prima degradata e non accessibile è stata resa alla cittadinanza per il pubblico utilizzo. Abbiamo già acquisito da privati e senza costi alcune aree per ingrandire il Parco di Monte Taddeo e altre saranno cedute a breve. Tra queste ben 13.000 mq nella “pineta” che saranno utilizzati principalmente per il campo scuola di mountain bike, ma saranno comunque a disposizione dei cittadini per tempo libero. Abbiamo ampliato il perimetro del Parco dei Colli di 64.000 mq per proteggere da pruriti speculativi la Piana, a sud degli impianti sportivi. E ricordiamo che nella Piana, chi ci ha preceduto e adesso critica le nostre scelte ambientali, voleva far realizzare una strada che avrebbe decretato la fine di questo polmone verde. Per quanto riguarda la cava è bene chiarire che quest’area è sottoposta al Piano Cave della Regione Lombardia e che fa parte del perimetro del Parco dei Colli in una categoria di protezione ambientale molto alta (definita C1). Il Piano Cave consente alla proprietà – una volta esaurita l’escavazione (ancora 150.000 mc) - di realizzare un recupero ambientale che prevede: costruzione di residenze o di infrastrutture (ad esempio la stazione di interscambio della tramvia), area di recupero ed interramento di materiali inerti. Qualunque scelta sarà fatta, dovrà essere realizzata nel rispetto delle regole ambientali del Parco dei Colli ed in accordo con l’amministrazione comunale. Attualmente, che dir ne vogliano certi chiacchieroni, l’amministrazione non ha preso nessuna decisione sul futuro della cava . Ma la questione dovrà essere affrontata tra i primi e più urgenti impegni dalla prossima amministrazione e resta certo il fatto che la proprietà ha diritto di poter realizzare interventi tra quanto gli consente il Piano Cave Regionale. Diversamente l’amministrazione comunale, se per esempio volesse solo un parco verde, dovrebbe acquistare l’area (costo stimato 70 euro al mq per 113.000) oltre a sostenere interamente la spesa per il recupero ambientale dell’area. Come dire, insomma, che farsi belli con le chiacchiere è facile; altra cosa è essere concreti e sapere di cosa si parla.

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Volantino che vuol spiegare ai cittadini di Almè la questione della cava Ghisalberti, per far chiarezza sul lavoro e gli obiettivi della lista civica "Insieme per Almè"

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UN PO’ DI COSE DA CHIARIRE SULLE NOSTRE SCELTE AMBIENTALI E SUL TEMA DELL’EX-CAVA GHISALBERTI

Sul tema dell’ambiente, non è male ricordare che problemi annosi che creavano grave disagio alla cittadinanza sono stati risolti proprio in questi anni: ad Almè non ci sono più le fonderie, nè una grande azienda di rottamazione (che avrebbe potuto anche ingrandirsi per quanto le era stato concesso da chi amministrava negli anni precedenti). Restiamo convinti delle scelte fatte su via Monte Taddeo e Locatelli. Oggi ci sono meno problemi ambientali e più posti di lavoro, c’è molto più ordine nella viabilità e molto più decoro architettonico e un’area prima degradata e non accessibile è stata resa alla cittadinanza per il pubblico utilizzo.Abbiamo già acquisito da privati e senza costi alcune aree per ingrandire il Parco di Monte Taddeo e altre saranno cedute a breve. Tra queste ben13.000 mq nella “pineta” che saranno utilizzati principalmente per il campo scuola di mountain bike, ma saranno comunque a disposizione dei cittadini per tempo libero. Abbiamo ampliato il perimetro del Parco dei Colli di 64.000 mq per proteggere da pruriti speculativi la Piana, a sud degli impianti sportivi. E ricordiamo che nella Piana, chi ci ha preceduto e adesso critica le nostre scelte ambientali,voleva far realizzare una strada che avrebbe decretato la fine di questo polmone verde.

Per quanto riguarda la cava è bene chiarire che quest’area è sottoposta al Piano Cave della Regione Lombardia e che fa parte del perimetro del Parco dei Colli in una categoria di protezione ambientale molto alta (definita C1). Il Piano Cave consente alla proprietà – una volta esaurita l’escavazione (ancora 150.000 mc) - di realizzare un recupero ambientale che prevede: costruzione di residenze o di infrastrutture (ad esempio la stazione di interscambio della tramvia), area di recupero ed interramento di materiali inerti. Qualunque scelta sarà fatta, dovrà essere realizzata nel rispetto delle regole ambientali del Parco dei Colli ed in accordo con l’amministrazione comunale. Attualmente, che dir ne vogliano certi chiacchieroni, l’amministrazione non ha preso nessuna decisione sul futuro della cava. Ma la questione dovrà essere affrontata tra i primi e più urgenti impegni dalla prossima amministrazione e resta certo il fatto che la proprietà ha diritto di poter realizzare interventi tra quanto gli consente il Piano Cave Regionale.Diversamente l’amministrazione comunale, se per esempio volesse solo un parco verde, dovrebbe acquistare l’area (costo stimato 70 euro al mq per 113.000) oltre a sostenere interamente la spesa per il recupero ambientale dell’area.

Come dire, insomma, che farsi belli con le chiacchiere è facile; altra cosa è essere concreti e sapere di cosa si parla.