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NUMERO 6 • LUGLIO / AGOSTO 2016 BENETTON SUL PODIO DI GREENPEACE Il Gruppo figura tra i leader della classifica Detox 2016, stilata dall'organizzazione ambientalista e dedicata alle aziende più virtuose nell’eliminazione delle sostanze tossiche nei propri processi produttivi. IDENTITY IL MESSICO DI DOMANI L’impegno sociale e l’emancipazione femminile sono al centro del nuovo store di Città del Messico, grazie a una mostra temporanea che ha coinvolto i giovani studenti dell’Universidad de la Comunicación. STORE L’AZIENDA SPIEGATA AI NOSTRI FIGLI PEOPLE Nice to Meet You! Così si è chiamata l’iniziativa di orientamento al mondo del lavoro per i figli dei dipendenti. Il racconto di una giornata particolare. JOHN MOLLANGER E LA SUA SQUADRA PRESENTANO LA NUOVA FILOSOFIA BENETTON: UN TUFFO NELLA BELLEZZA DELLA REALTÀ DI TUTTI I GIORNI CLOTHES FOR HUMANS VESTIRE LE EMOZIONI VOICES LAGUNA DI TUTTI I COLORI BRAND Prosegue l’onda Color Run. A Venezia è andata in scena una tappa che ha visto coinvolta anche una squadra di dipendenti Benetton, al fianco di tanti sportivi e appassionati.

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NUMERO 6 • LUGLIO / AGOSTO 2016

BENETTON SUL PODIO DI GREENPEACEIl Gruppo figura tra i leader della classifica Detox 2016, stilata dall'organizzazione ambientalista e dedicata alle aziende più virtuose nell’eliminazione delle sostanze tossiche nei propri processi produttivi.

IDENTITY

IL MESSICO DI DOMANIL’impegno sociale e l’emancipazione femminile sono al centro del nuovo store di Città del Messico, grazie a una mostra temporanea che ha coinvolto i giovani studenti dell’Universidad de la Comunicación.

STORE

L’AZIENDA SPIEGATA AI NOSTRI FIGLI

PEOPLE

Nice to Meet You! Così si è chiamata l’iniziativa di orientamento al mondo del lavoro per i figli dei dipendenti. Il racconto di una giornata particolare.

JOHN MOLLANGER E LA SUA SQUADRA PRESENTANO LA NUOVA FILOSOFIA BENETTON: UN TUFFO NELLA BELLEZZA DELLA REALTÀ DI TUTTI I GIORNI

CLOTHES FOR HUMANS

VESTIRE LE EMOZIONI

VOICES

LAGUNA DI TUTTI I COLORI

BRAND

Prosegue l’onda Color Run. A Venezia è andata in scena una tappa che ha visto coinvolta anche una squadra di dipendenti Benetton, al fianco di tanti sportivi e appassionati.

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L’inaugurazione dello store On Canvas a Città del Messico è stata l’occasione per porre l’attenzione sul tema della violenza sulle donne

Le donne sono protagoniste assolute della nuova apertura On Canvas a Città del Messico. Nel centro commerciale

Parque Delta Mall si è infatti svolta l’inaugurazione del nuovo negozio Benetton incentrata sul tema della violenza sulle donne, particolarmente sentito nel Paese.

L’arte al servizio del mondoIn collaborazione con gli studenti dell’Universidad de la Comunicación della capitale messicana, Benetton ha allestito all’interno del nuovo store la mostra Tejiendo futuro: Sé Quién Eres – curata da una personalità di grande esperienza come Karen Huber –, legata al progetto Benetton Women Empowerment Program a sostegno dell’emancipazione femminile. Obiettivo della mostra: utilizzare l'arte e il suo potere di ispirare la società per creare consapevolezza tra i visitatori circa il tema dell’emancipazione femminile, proprio attraverso le opere create da questi giovani artisti. Terza tappa del progetto Tejiendo futuro ispirato ai valori del brand UCB, in questo caso l’impegno sociale, dopo gli eventi dedicati alla maglieria e al colore.

ANCHE IN MESSICO IL FUTURO È DONNA

STORE

La lunga strada per la libertàNello specifico, gli studenti sono intervenuti creativamente su alcuni manichini/silhouettes esposti nel mall e nel negozio durante l’inaugurazione. Ogni sagoma è stata trasformata in un’installazione artistica che racconta una storia, un processo di creazione.

Quello di Corso Italia 50 – strada simbolo dello shopping di Cortina – è un negozio a suo modo storico per il marchio: è stato infatti il secondo, in ordine di tempo, a essere aperto nell’ormai lontano 1966 con il nome di “My market”, a un anno di distanza da quello di Belluno. Normale quindi che la recente ristrutturazione, in linea con il concept On Canvas, abbia avuto un significato e un’importanza particolari. Lo store si sviluppa su due piani (per un totale di 250 metri quadrati) e tratta le linee donna, uomo e bambino.

LA REGINA (VERDE) DELLE DOLOMITICORTINA D’AMPEZZO

Attraverso queste opere gli studenti hanno voluto comunicare ai visitatori la via verso la libertà e la bellezza, suggerendo di essere sempre ciò che si è realmente (come recita il titolo della mostra), perché l'autenticità è la vera forza che permette di realizzare sogni e obiettivi.

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BRAND

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Persone comuni, situazioni quotidiane, sensazioni reali. È "clothes for humans", la nuova filosofia United Colors of Benetton

bellezza dei momenti quotidiani e delle emozioni quotidiane attraverso i vestiti che indossiamo nella vita di tutti i giorni. Ogni mattina infatti ognuno di noi decide cosa mettersi in base alla giornata che lo attende, o alle sue sensazioni del momento; per questo UCB ha scelto di creare capi d’abbigliamento adatti a ogni stato d’animo. Sono tre, in particolare, le linee di prodotto in cui si declina questa filosofia: Dress up, per le occasioni lavorative in cui è richiesta una certa eleganza, Dress down, uno stile rilassato per le occasioni informali, e Dress to move, una linea innovativa adatta per l’allenamento e lo sport. Tre linee che vogliono essere un modo per aiutare i consumatori a esprimere più liberamente le proprie emozioni e la propria personalità. Il motivo di questa scelta si lega a doppio filo alla vocazione sociale di Benetton, ovvero al valore che il brand riconosce alla vita delle persone comuni. Insomma, un mondo che di solito viene lasciato dietro le quinte dall’industria della moda, grazie a UCB si riprende la meritata ribalta, il mondo delle persone come noi, in cui tutti ci possiamo riconoscere e da cui nessuno si sente escluso.

Sfogliare la modaCome detto, la filosofia "clothes for

Una ragazza sta mangiando cibo take away di fronte al suo frigorifero desolatamente vuoto.

Un’altra sta tentando – con scarsi risultati – di montare una mensola per i suoi libri seguendo il libretto di istruzioni. Due bambine pestifere si divertono a tagliarsi i capelli, un’altra si sta scambiando tenerezze poco igieniche con il suo amato cagnolino. E c’è poi il gruppo di amiche che sta partecipando a un party molto poco formale, senza badare troppo alle macchie di vino sui loro abiti. Cosa c’entra il mondo della moda con queste scene così quotidiane? È presto detto: sono gli scatti della nuova campagna Benetton, il cui

lancio è previsto per il mese di agosto. E il motivo di tanta “realtà” si può riassumere in tre parole: "clothes for humans", la nuova filosofia del brand.

Il bello di essere normali«Il quotidiano, non l’eccezionale». Prendiamo in prestito le parole di John Mollanger per riassumere il senso di "clothes for humans". E non si tratta di una semplice campagna, o di una nuova linea di prodotto, ma di un cambio di rotta globale che riguarderà ogni aspetto, dall’ideazione dei capi ai punti vendita, fino alla comunicazione. Un nuovo approccio che intende celebrare la

TUTTE LE EMOZIONI DELLA VITA

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BRAND

humans" non è soltanto il concetto alla base della nuova campagna, ma porterà con sé una lunga serie di iniziative, la prima delle quali è pronta a fare il suo esordio nei punti vendita già in questa seconda metà di luglio. Si tratta di una nuova pubblicazione (un magalog, come si dice in gergo: un mix tra magazine e catalogo) dedicata al modo in cui si vestono gli esseri umani, ovviamente dal titolo Clothes for Humans. Una sorta di enciclopedia della moda dai quattro angoli del mondo, che analizza l’abbigliamento dei popoli raccontandone l’origine, la storia e le abitudini. Insomma, un modo per parlare di cultura attraverso la lente della moda. Quello che si trova negli store, che riunisce le immagini della collezione Autunno 2016, è il primo di quattro numeri annuali tradotti in sei lingue, un catalogo da collezione e allo stesso tempo uno strumento prezioso per instaurare con il consumatore un dialogo che va oltre il semplice prodotto.Ma le novità a supporto di "clothes for humans" non sono finite. È prevista per fine luglio infatti la messa online del nuovo sito del gruppo, in una veste grafica totalmente rinnovata e arricchito da una sezione dedicata appositamente alla nuova filosofia di brand, e una declinazione del concept anche all’interno del punto vendita a partire dalla collezione Autunno 2016.

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La Color Run 2016 approda nella laguna veneziana: ai nastri di partenza, per l’occasione, anche una squadra di dipendenti Benetton

La corsa colorata più divertente del mondo continua: dopo la tappa del 12 giugno a Genova, il 18 è

stato il momento di approdare nella più suggestiva delle location: Venezia.

Running ai bordi della lagunaIn realtà non è stato il centro storico a ospitare i cinque chilometri di corsa (troppo strette e congestionate di turisti le calli veneziane per prestarsi a una manifestazione del genere), ma il vicino Parco San Giuliano di Mestre, che si affaccia sulla laguna. Tra le oltre 8000 persone che hanno partecipato alla corsa non competitiva che vede Benetton come main sponsor, anche atleti di livello internazionale come Sara Cardin, campionessa di karate, e Mike Maric, ex campione del mondo di apnea.

Team Benetton in prima lineaLa vicinanza della tappa con il

SERENISSIMA E VARIOPINTA

In concomitanza con Pitti Immagine Uomo, uno degli appuntamenti più importanti del mondo in tema di moda maschile, Sisley non è rimasta a guardare,

riunendo nel proprio store fiorentino di via Roma, il 16 giugno scorso, due brand sinonimo di eleganza, stile e fashion. Gli hairstylist di Contestarockhair hanno infatti offerto al pubblico la possibilità di assistere dal vivo alle proprie performance creative intrattenendo e coinvolgendo i presenti, mentre i disk jockey di Tropical Animals hanno dato vita a un dj set all’insegna della musica elettronica/alternativa internazionale, avanguardistica e indipendente in grado di far ballare e divertire anche molti tra i giornalisti, blogger e influencer presenti tra il pubblico.

In occasione di Pitti Immagine Uomo, Sisley ha ospitato nel suo store cittadino le esibizioni di Contestarockhair e Tropical Animals

quartier generale della nostra azienda era un’occasione da non lasciarsi sfuggire. Ai blocchi di partenza si è infatti presentato anche un nutrito gruppo di dipendenti Benetton, pronti a condividere, divertendosi, i valori della manifestazione: sport, uguaglianza, sostenibilità ambientale

(tutti i colori con cui vengono imbrattati i partecipanti sono infatti realizzati con polveri eco-friendly). A testimoniare l’ottimo successo della tappa, anche la copertura sui canali social di Benetton (Facebook, Instagram e Twitter), che hanno generato oltre 10mila interazioni tra like, commenti e condivisioni.

A FIRENZE VA IN SCENA LA CREATIVITÀ

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Chiacchierata con il chief product & marketing officer di Benetton. Con lui abbiamo parlato della nuova filosofia di prodotto e di marketing "clothes for humans", dell’identità del brand UCB e di tanto altro ancora

John Mollanger non è certo il tipo che si perde in formalismi. Quando ci rechiamo negli uffici

di Castrette per intervistarlo, ci mette subito a nostro agio con un sorriso accogliente, fa battute, racconta le sue passioni e si lascia andare volentieri ai ricordi della sua giovinezza. «Per un adolescente cresciuto negli anni Settanta e Ottanta in una cittadina francese di provincia, Benetton era il primo contatto con il mondo della moda», ci spiega. Parte da qui la nostra chiacchierata, dal ricordo dei suoi quindici anni, quando – lontano dal glamour delle grandi città – indossava i capi casual con il punto maglia senza immaginare che, qualche decennio dopo, sarebbe toccato a lui ideare i capi di quell’azienda.

John, cominciamo da te e dal percorso che ti ha portato in Benetton…«Posso dire di aver vissuto, professionalmente, due vite distinte

E la Benetton che hai trovato era quella che ti immaginavi?«In realtà non avevo un’aspettativa precisa. Da fuori conoscevo gli aspetti pubblici del brand, le campagne e i prodotti, ma non avevo sentore della situazione di business. In più avevo perso un po’ il contatto con il mondo Benetton. La mia opinione è cambiata dopo la nomina, la prima volta che ho visitato l’archivio e gli uffici di Castrette: non mi aspettavo così tanto fervore, così tante attività storiche capaci allo stesso tempo di essere contemporanee. È stata una bella sorpresa, che mi ha dato molta fiducia».

La tua nomina è arrivata nel gennaio 2015. Su cosa ti sei concentrato in questi mesi?«Io e il mio team ci occupiamo di due aspetti: creare i prodotti e definire le strategie di marketing. In altre parole, dobbiamo fare in modo che il pubblico ci desideri. Naturalmente

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VOICES

LA VERA BELLEZZA? È NELLA REALTÀ

JOHN MOLLANGER

nei vent’anni che hanno preceduto il mio approdo qui. La prima mi ha visto coinvolto in alcune delle maggiori aziende mondiali del settore sport – Nike, Puma e Asics – occupandomi di volta in volta di business, marketing e prodotto. In mezzo, mi sono reinventato imprenditore fondando due piccole imprese e gestendole per quattro anni. Ripensandoci oggi, queste esperienze sono state ugualmente utili per il mio bagaglio professionale: da una parte impari cosa significa fare parte di un brand globale, dall’altra ti fai le ossa con le cose più pratiche, con la gestione diretta dei tuoi soldi e delle risorse. Insomma, impari a puntare alla perfezione ma anche ad accettare di non raggiungerla mai davvero. Probabilmente se fossi arrivato in Benetton subito dopo la mia esperienza in Nike non sarei sopravvissuto: avevo bisogno di misurarmi con aziende dal successo meno segnato».

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VOICES

questo è il punto di arrivo di un percorso lungo, che nel nostro caso è cominciato dall’analisi dello status quo: cosa funziona, cosa va sviluppato, quali sono i rischi. Spesso un nuovo dirigente commette l’errore di volere a tutti i costi lasciare un’impronta originale; secondo me invece non occorre reinventare da zero, ma piuttosto mettere a fuoco i punti di forza e riconoscibilità del brand e adattarli ai tempi. Un processo che ha portato alla definizione della nuova filosofia di prodotto e di marketing "clothes for humans", pronta a esordire nei negozi a fine luglio con una collezione; è un traguardo che mi emoziona e mi inorgoglisce, perché è il primo progetto che ci ha visti lavorare tutti insieme. E lavorare tutti insieme, camminando nella stessa direzione, è il presupposto fondamentale per il successo».

Parlaci allora di "clothes for humans". Qual è il concept alla base?«Per prima cosa, Benetton punta a diventare davvero quello che si definisce un lifestyle brand, ovvero un brand che propone uno stile di vita di cui il prodotto è solo una delle componenti. Per rispondere alla tua domanda, "clothes for humans" si può riassumere in una parola: realtà. La campagna riprodurrà le situazioni e le emozioni che vivono ogni giorno le persone comuni. Il quotidiano, non necessariamente l’eccezionale. Questo concept guiderà tutti gli strumenti con cui parleremo

al pubblico, dai punti vendita alla comunicazione, e si declinerà nelle tre linee Dress up, Dress down e Dress to move».

Perché avete scelto proprio questo approccio? Spesso le campagne pubblicitarie puntano all’opposto, a costruire mondi immaginari. «Non c’è una strada giusta e una sbagliata per rappresentare il mondo, ma c’è una strada più coerente con i nostri valori: onestà, trasparenza, semplicità. Vogliamo competere sul terreno su cui siamo più forti: e questa è un’azienda abituata a confrontarsi con la realtà, con le sfide dei cambiamenti sociali. Siamo profondamente convinti che oggi il mondo abbia bisogno di tornare a pensare e di guardarsi, apprezzandosi per quello che è. Vogliamo insomma celebrare la bellezza della normalità, attraverso momenti in cui tutti possono riconoscersi, senza sentirsi esclusi. Possiamo dire che, mentre un tempo le nostre campagne cercavano lo shock, oggi in qualche modo cercano il sorriso».

Cercate anche di catturare un nuovo pubblico?«Al momento il nostro è un pubblico globale, molto variegato in termini demografici, geografici, sessuali. Ne andiamo fieri, e non vogliamo abbandonarlo. La sfida ora è quella di riuscire a parlare anche a un pubblico più giovane, con interessi diversi, più disposto a incontrare gli altri e a

impegnarsi nelle cause sociali. Molti dei nostri attuali consumatori sono cresciuti con noi, e ne siamo felici, ma è importante rivolgersi sempre alle nuove generazioni; è il segreto per riuscire a reinventarsi. Potremmo dire che vogliamo parlare ai ventenni degli anni ’90 e ai ventenni di adesso».

Questa nuova filosofia presuppone anche un cambio nella qualità costruttiva dei capi?«La novità principale riguarda la maglieria, che sarà ancora più centrale nei processi produttivi. Del resto in questo campo abbiamo i migliori ingegneri. E sarà una maglieria innovativa, grazie al lavoro di Satish Tailor e di tutto il team Innovation. Certo, non aspettiamoci rivoluzioni, non vogliamo perdere il nostro pubblico ma casomai ampliarlo. Quello a cui puntiamo è una qualità comunque accessibile. Non siamo un brand di lusso, ma universale. E in questa zona del campo da gioco possiamo fare grandi cose, anche perché abbiamo la fortuna di appartenere a un Paese che è un’eccellenza riconosciuta in fatto di stile».

Knit è rivolto ai dipendenti e ai partner commerciali di Benetton. C’è un messaggio che vorresti lanciare a chi ci legge?«Mi piacerebbe far capire che, per diventare ancora più grande, l’azienda ha bisogno del contributo di tutti. In questi mesi ho conosciuto persone forti e capaci, e ho avuto prova ancora una volta di quanto sia importante credere nei propri mezzi e non avere timore nel farsi avanti e prendersi dei piccoli rischi. Questa è un’azienda iconica, fondata da persone di grandissimo talento, abbiamo la fortuna di camminare sulle spalle di giganti. Quindi non lasciamoci paralizzare dal timore: se le persone credono in se stesse, lavorano con passione e orgoglio e sono disposte ad accettare le loro imperfezioni, i risultati non tarderanno ad arrivare. Un messaggio? “Be confident”, abbiate fiducia in voi stessi, siate appassionati, leggeri e positivi».

A sinistra John Mollanger durante una presentazione alla stampa. In copertina, il suo team: Michele Trevisan (head of retail design), Giorgia Biancato (head of merchandising UCB), Satish Tailor (head of innovation), Ashley Tyler (head of design UCB), Gianluca Pastore (global marketing & communication director), Luca Collesei (head of licensing/ brand & business development).

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Orientarsi nel mondo del lavoro e affrontare al meglio un colloquio sono stati gli argomenti

di Nice to meet You!, la giornata che Benetton per Te ha dedicato ai figli dei nostri colleghi appena laureati o in procinto di laurearsi e alla ricerca del loro primo impiego. I ventuno ragazzi che il 9 giugno scorso hanno partecipato all’iniziativa hanno ricevuto dalle colleghe del Recruiting & Talent Acquisition – Francesca Chicaro, Milena Nardi e Flavia Innocenti – suggerimenti personalizzati relativi ai loro cv e indicazioni sulla gestione efficace di un colloquio di lavoro grazie all’osservazione di due simulazioni.La mattina è stata dedicata a visitare alcune aree chiave dell’azienda tra cui la Direzione Logistica e gli Studios.

NICE TO MEET YOU!

Nel pomeriggio i ragazzi hanno incontrato il nostro HR director, Giuseppe Cavattoni, che li ha stimolati sui trend della gestione del capitale umano, Arturo Frisoli, enterprise relationship manager di Linkedin, che ha fornito consigli utili per la creazione di un profilo online e di una rete di contatti, e Francesca Chicaro, nostra recruiting&TA manager, che ha illustrato le linee guida su come gestire al meglio un colloquio di lavoro.

• «L'aver permesso a Sara di visitare l’azienda in cui lavoro da tanti anni è stato importante perché le ha permesso di viverne lo spirito. Inoltre nella giornata le sono state fornite parecchie informazioni pratiche per l’accesso di uno studente al mondo del lavoro!»Francesca Gottardi

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Strumenti utili e orientamento per i figli dei dipendenti alla ricerca del primo lavoro

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• «Vi riporto i complimentientusiastici di Giulia: è stata una giornata interessantissima e utile da tutti i punti di vista»Lorenzo Zago

• «Mio figlio è rimasto davvero entusiasta dell'esperienza, dei consigli ricevuti, dell’accoglienza e dell’organizzazione della giornata»Luciano Fraccaro

• «Complimenti per l’organizzazione e per il corso che, come mi ha raccontato mia figlia con entusiasmo, è stato utilissimo sia per impostare un’adeguata presentazione per proporsi sul mercato del lavoro, sia per conoscere aspetti di una realtà aziendale così importante!»Rossella Zanatta

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IN PARTENZA MY STORE

Partirà a luglio e si concluderà a dicembre MY STORE, il percorso formativo dedicato agli Store Manager Benetton e Sisley. La formazione vedrà coinvolti più di 60 Store Manager che, attraverso 5 moduli e 40 giornate di formazione, approfondiranno le seguenti tematiche: My Job, Soft Skills, Economics&KPI, People Management e Sales.

Il primo modulo, MY JOB, sarà centrato sul ruolo e le competenze chiave degli Store Manager: manager, leader e coach di negozio!

IL PERCORSO FORMATIVO IN STORE UP DEDICATO AGLI STORE MANAGER

Sono numerosissime le iniziative che si stanno organizzando in azienda per dare il benvenuto alla Fall/Winter 2016. In Spagna un team compatto di trainer e buyer ha preparato i negozi ad accogliere la prima collezione ispirata alla nuova vision "clothes for humans".Dal 20 al 30 giugno, 10 giornate per prendere confidenza con la nuova architettura Dress up – Dress down – Dress to move. Un training pratico, veloce ed efficace per accompagnare i negozi in questa nuova sfida.Destinatari dell’iniziativa tutti i District Manager, gli Store Manager e i Department Manager delle principali città della Spagna.

SPAGNA: BENVENUTA FALL WINTER 2016!

DATA STORE20 Giugno BARCELLONA21 Giugno BILBAO22 Giugno OVIEDO

28 Giugno SIVIGLIA

30 Giugno VALENCIA

27 Giugno MALAGA

29 Giugno VALENCIA

Partner di progetto è la Luiss Business School, scuola di alta specializzazione e consulenza manageriale che fa capo all’Università Luiss Guido Carli di Roma.

MY STORE è uno dei percorsi formativi del programma IN STORE UP, il catalogo di formazione dedicato ai ruoli e alle competenze del Retail Benetton e Sisley. Ciascun percorso IN STORE UP è dedicato a una specifica

figura professionale di negozio con l’obiettivo di fornire allo staff le competenze e gli strumenti necessari per eccellere nel loro ruolo.

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LE NOVITÀ DELLA STAGIONE ESPOSTE ALLE COUNTRYIl 6 e 7 luglio dieci Country estere si sono incontrate presso il nostro Headquarters per dare il benvenuto alla Fall/Winter 2016. Retail manager, buyer e visual merchandiser esteri sono stati gli attori coinvolti per conoscere la nuova strategia di brand e tutte le novità che troveranno la loro massima espressione con l’arrivo della Fall/Winter 2016. È la prima volta che un meeting dal respiro così internazionale si concentra sul prodotto e sulla necessità di trasferire ai negozi i principali messaggi con un'unica voce.Romina Rasulo, in qualità di International Merchandiser, ha coordinato l’evento, trasferendo ai partecipanti in maniera pragmatica e divertente gli outfit più rappresentativi della collezione.

RETAIL ITALIA NETWORK AFFRONTA IL CAMBIAMENTO

Piero Maldini, corporate retail director, apre con una bella metafora del cantautore franco-belga Jacques Brel ("Conosco delle barche") il meeting annuale di tutti gli Store Manager di Retail Italia Network, tenutosi a Milano il 24 giugno.Un meeting che oscilla tra rigore e romanticismo: rigore perché è sempre più importante indirizzare i comportamenti del personale dei negozi ai numeri, al rispetto degli standard e ai risultati;il romanticismo invece si allinea perfettamente con il benvenuto alla nuova brand strategy "clothes for humans", secondo la quale le persone provano emozioni e si vestono a

Ringraziamo i responsabili delle Country estere Matteo Ortolina e Michel Lhoste per aver sponsorizzato l’evento e i colleghi che sono intervenuti per trasmettere messaggi ai negozi, tra cui John Mollanger, chief product & marketing officer di Benetton, Piero Maldini, corporate retail director, e Simona Toscano, visual merchandising manager di Benetton.La mattina seguente l’evento si è concluso con un workshop interattivo, coordinato da Gabriella Valentinotti e dal team Training&Development, in cui i partecipanti si sono messi in gioco nella creazione di materiale utile alla formazione prodotto, che ha l’obiettivo di dare supporto nella vendita della nuova collezione.

seconda delle occasioni.Ma soprattutto per motivare la squadra. Filo conduttore dell’incontro il cambiamento che arriverà con la collezione Fall/Winter 2016, dove per la prima volta in negozio si parlerà di Dress up, Dress down, Dress to

move. I colleghi del Merchandising, Visual, Training, Marketing e Prodotto sono intervenuti al meeting per comunicare e condividere con gli Store Manager l’evoluzione della strategia aziendale. È intervenuto anche

Marco Messini, head of sales and distribution channels, mentre Piero Maldini si è congedato dagli Store Manager dopo un’appassionante giornata animata da tante domande e curiosità, rivolgendo loro una domanda: «E tu quale barca vuoi essere?».

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Non sono soltanto i miti del rock o i protagonisti delle serie tv a dare vita a suggestive reunion che

catalizzano l’interesse dei fan. Dal 24 al 26 giugno a darsi appuntamento da ogni parte del mondo sono stati infatti i creativi di Fabrica, il centro di ricerca sulla comunicazione di Benetton, che nel 2016 ha spento 22 candeline. Un’occasione per riallacciare rapporti mai sopiti e

FABRICA DI TALENTI

IDENTITY

Cosa ha significato per Fabrica questa reunion?«È stato un momento molto emozionante per tutti, lo confesso.

In oltre vent’anni di attività era la prima volta che veniva organizzato un evento simile e l’adesione è stata molto alta: sono accorsi circa 320 partecipanti da 40 Paesi in tutto il mondo. Oltre alla normale emozione, poi, è stata anche un’ottima occasione per riallacciare i vecchi rapporti e stringerne di nuovi, insomma di sviluppare un network sempre più ampio, che poi è la chiave che ci permette di essere sempre al passo con le novità del mondo».

Che cosa distingue Fabrica dalle altre scuole creative?«Quando fu fondata, 22 anni fa, Fabrica era un unicum nel settore della comunicazione. Siamo stati i primi ad adottare il metodo learning by doing, senza insegnanti di mestiere,

IL SEGRETO? RIMANERE CURIOSITRE DOMANDE A CARLO TUNIOLI, DAL 2014 PRESIDENTE E AMMINISTRATORE DELEGATO DI FABRICA

La prima Reunion del centro di ricerca sulla comunicazione di Benetton ha “richiamato alla base” oltre 300 creativi da tutto il mondo per festeggiare i 22 anni di attività

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per tornare a ragionare sulle nuove strade della creatività.

Ritorno a casaIl colpo d’occhio sugli amici che hanno accettato l’invito parlava da solo: oltre 300 tra designer, programmatori, fotografi, videomaker, scrittori e creativi a tutto tondo, uniti dal fatto di aver mosso i loro primi passi grazie alle borse di studio offerte da Fabrica, che per prima

ha creduto nel loro potenziale. Per tutti, il centro di ricerca fondato su diretta iniziativa di Luciano Benetton è stata una scuola che li ha preparati a diventare i professionisti più ambiti dal mercato internazionale. Il tutto, come si è visto durante i tre giorni di festeggiamenti, senza scordare da dove è partito il loro cammino.

Il futuro della creativitàTanti gli appuntamenti che hanno

senza una struttura accademica, affidandoci a professionisti; oggi quel modello è diventato lo standard. Siamo anche stati una realtà multiculturale prima che fosse scontato esserlo. Insomma, abbiamo in qualche modo anticipato i mutamenti del mondo: ora la sfida è saperci evolvere a nostra volta».

Ogni anno selezionate una trentina di candidati tra oltre 1200 domande. Che qualità deve avere un giovane per entrare nella famiglia di Fabrica?«All’inizio c’è ovviamente una valutazione tecnica delle esperienze precedenti e delle capacità che emergono dal portfolio di ogni candidato, ma il talento – per quanto importante – non è tutto. Conta moltissimo anche la curiosità dimostrata, l’impulso a capire più in profondità le cose: è da queste cose che si capiscono le potenzialità di ognuno. Ecco, se dovessi riassumere in una parola quello che unisce tutti i fabricanti, direi proprio questo: la curiosità».

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BENETTON SEMPRE PIÙ A IMPATTO ZERO, COME TESTIMONIA LA CLASSIFICA DETOX 2016 DEDICATA ALLE AZIENDE DALLA PRODUZIONE PIÙ SOSTENIBILE

Obiettivo: una filiera al 100% pulita e sostenibile. Un auspicio che, passo dopo passo, si sta trasformando in realtà. Parola di Greenpeace, che anche

quest’anno ha riconosciuto l’impegno della nostra azienda a tutela della sicurezza e della salute dei consumatori, secondo il programma Detox che dal 2013 annovera anche Benetton Group tra gli aderenti: la classifica stilata dall’organizzazione ambientalista vede il Gruppo di Treviso sul podio della prestigiosa categoria Avanguardia, dedicata alle aziende che hanno compiuto i progressi più importanti nell’eliminazione delle sostanze tossiche dai loro processi produttivi.

Un’azienda a impatto zero«Facciamo i complimenti a Benetton per come sta guidando l’intero settore e imponendo un nuovo standard mondiale per una moda libera dalle sostanze tossiche» ha dichiarato Giuseppe Ungherese, responsabile campagna inquinamento di Greenpeace Italia. «L’azienda sta dimostrando nei fatti che ripulire l’industria della moda dalle sostanze tossiche è già possibile». In particolare, l’organizzazione ha elogiato l’impegno di Benetton nell’eliminazione di 11 gruppi di sostanze potenzialmente dannose in ogni fase della produzione. Altri motivi del riconoscimento vanno cercati nell’impegno alla trasparenza e alla divulgazione dei dati relativi alla catena di fornitura.

Puliti e… trasparentiInsomma, un traguardo naturale (è proprio il caso

IDENTITY

SUSTAINABILITY

caratterizzato le celebrazioni, a partire dall’aperitivo di venerdì 24, un primo momento informale per ritrovare vecchi compagni di viaggio. Ma i momenti più attesi sono arrivati nella giornata di sabato 25, soprattutto in virtù della partecipazione di Alejandro Aravena: il direttore della Biennale Architettura di Venezia e Premio Pritzker Prize 2016 ha dato vita a una

conversazione con i fabricanti sul tema dell’architettura sociale, a cui ha fatto seguito l’intervento dell’artista Erik Kessels. Spazio anche per un momento di scambio in cui ognuno ha potuto raccontare il proprio

percorso al di fuori delle mura di Fabrica; un momento, questo, particolarmente emozionante. In fondo, la dimostrazione che l’opera di mecenatismo di Benetton ha dato – e continua a dare – i suoi frutti.

«La valutazione di Greenpeace è un tangibile riconoscimento degli sforzi che tutta la supply chain - col supporto dell'Internal audit - ha compiuto in questi anni per tenere sotto controllo i propri prodotti e il rapporto che la filiera produttiva ha con l'ambiente. Compito dell’azienda è stato anche quello di promuovere nel tempo i fornitori che hanno saputo dimostrarsi virtuosi nel gestire l'impatto dei processi industriali sull'ambiente»Lorenzo Dovesi, chief operations officer

«Il verde è il colore del marchio Benetton. In un’iniziativa “verde” l’esecuzione doveva essere di alto livello, e lo è stata»Roberto Taiariol, chief audit executive

GREENPEACE INCORONA BENETTON TRA LE AZIENDE PIÙ GREEN

di dirlo) per Benetton, che ha sempre fatto della sostenibilità ambientale e sociale uno dei suoi pilastri. E a contribuire alla trasparenza dell’azienda è anche la nuova sezione del sito di Benetton Group dedicata al Detox, dove reperire le informazioni è ancora più semplice e veloce. Un cammino ancora in corso, insomma, ma il riconoscimento appena ottenuto è un’ulteriore prova che la strada intrapresa è quella giusta.

Page 13: VOICES CLOTHES FOR HUMANS VESTIRE LE EMOZIONIrassegnastampa.benetton.it/knit/06_Newsletter_Benetton_KNIT_ITA_int.pdfhanno voluto comunicare ai visitatori ... di livello internazionale

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Una variante divertente sul classico maglione Fair Isle creato con uno splendido filato mélange di lana e alpaca, questo maglione di ispirazione nordica si arricchisce di nuova luce e riflette il DNA di Benetton con un flash arancione acceso a contrasto con la base neutra e color erica. Il modello Fair Isle è stato anche modernizzato e perfezionato per sorprendere, catturando in questo modo l'occhio dei consumatori con familiare nostalgia, ma sotto una prospettiva moderna e fresca.

dall'archivio: 1985

Inauguriamo in questo numero una nuova rubrica dedicata ai principali capi di abbigliamento delle nostre collezioni. Ogni mese presenteremo una nuova creazione della stagione in corso, commentata da Ashley Tyler – head of design UCB – affiancata ad un capo storico scelto fra i nostri archivi, tracciando così un ideale fil rouge tra ieri e oggi.

Questo mese, un capo di punta di maglieria della collezione UCB Autunno 2016.

CLOTHES

Colori forti, forme e volumi geometrici: nel 1985 la moda si caratterizza per la sua creatività. In quell ’anno Benetton rivisita un classico senza tempo della maglieria, lo jacquard. Uno stile che trova continuità anche nella collezione di questo autunno.